Capriolo salvato e poi ucciso
Lo scrivo qui perché magari qualcuna di voi sa come funzionano queste cose.
http://www.ivg.it/2015/04/cane-salva...e-a-calizzano/ Qua si racconta cosa è successo, ma il titolo purtroppo non rispecchia la realtà. In breve, il cane dei vicini di casa di una mia amica ha dato l'allarme e ha permesso di ritrovare questa giovane femmina di capriolo, ferita e che non riusciva a muoversi. La mia amica ha chiamato il 118 veterinario, hanno soccorso il capriolo e l'hanno portato via, la mia amica pensava all'ENPA. Oggi, dopo varie telefonate per sapere come stava l'animale, ha scoperto che come animale selvatico non era di competenza dell'ENPA ma dell'ATC(ambiti territoriali di caccia). Il veterinario ha detto che il capriolo a causa dell'infezione non sarebbe sopravvissuto e hanno proceduto all'eutanasia :(. Io credo che non abbiano neppure provato a curarlo. Chi l'ha soccorso si è pentito di aver chiamato il 118 e non aver provato a curarlo privatamente, si poteva anche fare una colletta, ma alle rimostranze l'ATC ha risposto che non sarebbe stato legale, che l'animale era proprietà dello stato. Quindi la gioia di ieri per aver salvato un giovane capriolo si è trasformata in grande tristezza. |
Re: Capriolo salvato e poi ucciso
Ma perchè?:cry:
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Re: Capriolo salvato e poi ucciso
Guarda, io sono biologa e forse qualcuno potrebbe pensare che sono di parte. Sto frequentando proprio in questi giorni uno Stage per il recupero della fauna selvatica presso un centro di recupero certificato C.R.A.S., che collabora con altri enti come l'ENPA per esempio. Ti posso dire che il salvataggio degli animali che arrivano a questi centri prevede il rilascio dell'animale rimesso in sesto nel 49% dei casi. Il 30% degli animali muore naturalmente nel giro delle prime 48 ore da quando arriva nel centro di recupero. La restante parte degli animali è in condizioni talmente gravi che il veterinario non può fare nulla, nè per alleviargli le sofferenze del momento, nè per garantirgli (sempre se l'eventuale operazione vada a buon fine) una vita secondo natura e autonoma.
Sono scelte che spesso le persone non comprendono, perchè appunto dicono "ma come, io ti ho portato un capriolo per salvargli la vita e tu lo uccidi?"..ma credetemi che i veterinari non si divertono a praticare eutanasia, è semplicemente la soluzione "migliore" per quanto riguarda appunto il dolore provato dall'animale e i disagi futuri dopo l'eventuale intervento. |
Re: Capriolo salvato e poi ucciso
Io personalmente non lo trovo giusto. Se un animale è in fin di vita, non si può fare nulla per lui o comunque ci si ritrova davanti ad una situazione irrecuperabile è un conto, ma fare l'eutanasia ad un animale perché non lo si può rimettere in natura in seguito o per eventuali complicazioni post-operatorie è assurdo. Esistono i giardini zoologici, le riserve, e sono sicura che esista anche qualche privato che se ne prenderebbe cura se potesse. Uccidere un animale perché non lo si può rimettere in natura subito dopo, con la scusa del "è selvatico e proprietà dello stato", mi sembra solo una crudeltà e un non volerci neanche provare seriamente. Prima si dovrebbe operare e adoperarsi perché l'animale rimanga in vita, e poi pensare se si può reintrodurre o se è il caso di pensare ad altre soluzioni.
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Re: Capriolo salvato e poi ucciso
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Re: Capriolo salvato e poi ucciso
tu che sei dell'ambiente di certo ne sai più di me e io alla fine parlo da ignorante (quello che so lo so tramite documentari e affini), ma la cecità non mi sembra un motivo di soppressione... Un rapace cieco non penso si sognerebbe di volare per km, una voliera (ovviamente grande) non mi sembrava una brutta soluzione, almeno per provare e vedere come va. È vero che così facendo l'animale non sarebbe più stato libero, ma per i rapaci l'addomesticamento non è impossibile. Più difficile senza la vista, ma un tentativo si poteva fare. Magari sono io a vedere le cose in modo utopico, ma del resto quanti animali selvatici vivono in cattività? Nei giardini zoologici ci sono volatili nelle voliere, volatili che in natura vivrebbero liberi e percorrerebbero chilometri e chilometri eppure vivono anche lì, magari perché nati in cattività o per altri motivi. Anche i criceti nelle nostre case in natura vivono liberi nelle steppe eppure in casa li teniamo in gabbie di un metro o meno quando va bene (non entro nel discorso della cattiva gestione, mi limito a parlare di animali tenuti bene), e anche se non sono addomesticabili al 100% vivono bene, amati e con tutto quello che possiamo dar loro a disposizione. Perché una civetta no? Ci sono stati casi di animali selvatici soccorsi in situazioni molto gravi, posso citare nutrie e ricci. Una nutria con la spina dorsale rotta verrebbe soppressa subito se portata alla forestale, invece curata privatamente è ancora viva e vegeta, felice e munita di carrellino per sopperire alla mancanza di non poter muovere le zampe posteriori. So che una nutria è di facile addomesticamento rispetto ad un rapace, è un animale mite e la si può tenere in casa libera come un coniglio e mangia verdure ed erba, ma non è male almeno provarci valutando da caso a caso... Che poi sia illegale detenere animali selvatici è relativo, se non sbaglio la legge dice che in rari casi in cui un animale non possa essere reintrodotto in natura in modo definitivo chi lo ha soccorso e se ne è occupato (e c'è quindi stato un addomesticamento) se ne può prendere le responsabilità e tenerlo con sé, se non sbaglio
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Re: Capriolo salvato e poi ucciso
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Re: Capriolo salvato e poi ucciso
Ho risposto un po'velocemente perchè ero a lezione. Non volevo imporre la mia opinione a nessuno, e spero di non passare per una fautrice di assassinii...spiace anche a me sentire che un animale è stato eutanasizzato, ho cercato di spiegare le motivazioni e la casistica in cui questa pratica viene svolta.
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Re: Capriolo salvato e poi ucciso
Io mi rendo conto che in certi casi probabilmente non si possa fare altrimenti.
Ma...lei, era questa: http://i597.photobucket.com/albums/t...i/Capriolo.jpg foto fatta mentre aspettavano i soccorsi. Ferita ad una zampa, non pareva messa così male da non poter essere curata. Qui è zona di vera campagna, molti hanno cascine con terreni cintati. La mia parrucchiera ad esempio ha un capriolo, trovato cucciolo vicino alla madre morta...solo che è stata così accorta da non chiamare il 118, l'ha curato da solo, sta in un terreno con delle caprette nane, con lei è quasi un cagnolino. Avessero almeno chiesto, prima di sopprimerla, se c'era qualcuno disposto a farsene carico. Si sarebbe trovato, mio suocero ad esempio ha una cascina con tantissimo terreno cintato...è in mezzo ad un bosco, certo non è la vita in natura ma poteva essere una vita degna. La mia amica aveva lasciato il suo numero, ovviamente nessuno l'ha richiamata ed è stata lei ad interessarsi poi della sorte del capriolo. Inutile dire che per chi l'ha trovata e chi, come me, ha seguito in diretta la vicenda questa storia fa male. |
Re: Capriolo salvato e poi ucciso
Ho curato di tasca mia diversi gatti, mi sono messa in casa un gatto fiv+ con sintomi, che costa... E lo rifarei, così come per un gatto anche per un animale selvatico. E ci sono altre persone che lo hanno fatto o lo faranno... Ovviamente nei limiti delle proprie possibilità, perché un capriolo (per chi non ha gli spazi) è un conto, un riccio o qualsiasi altro animale piccino è un altro. Ci sono tante persone che mollano gli animali a veterinari, guardie forestali, canili e non lasciano nemmeno un euro ma non tutti sono così, e io penso che in alcuni casi, come appunto quello del capriolo, la questione fosse risolvibile in un modo diverso dalla'eutanasia affrettata. Ormai è inutile parlarne perché il povero capriolo non c'è più, ma non condivido, specialmente non per un animale che dopo essere stato curato poteva essere sistemato a casa di qualcuno. Senza contare che una telefonata a chi lo aveva soccorso non sarebbe stata male... Capisco che ognuno ha il suo punto di vista, ma che tristezza... Alla fine da questi discorsi quello che ne esce è che chi ha soccorso l'animale e lo ha portato a sue spese da un veterinario esperto in esotici (o ha cambiato 4-5 veterinari fino a trovare quello giusto), con un po' di fortuna lo ha salvato. Portarlo a chi dovrebbe occuparsene, se le cose sono un po' più complicate del previsto, può significare ucciderlo. Una ferita alla zampa, anche se grave o infettata... Un animale vive anche con tre zampe, proprio male male che vada :(
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Re: Capriolo salvato e poi ucciso
un paio di anni fa ho trovato un leprotto ferito...aveva una zampetta rotta e quindi per lui sarebbe stato difficile sopravvivere cosi ho chiamato l'enpa di Milano...l'ho portato li fiduciosa...pensando che so...che avrebbero tagliato la zampetta ma che poi magari sarebbe stato recuperato in un luogo idoneo...
il giorno dopo ho chiamato e lo avevano soppresso con la motivazione che non si poteva rimettere in natura.....sono rimasta malissimo se avessi saputo avrei aspettato e mi sarei informata meglio perché intanto lo stavo tenendo nel mio bagno di casa, ho poi scoperto che c'erano altri centri in cui avrei potuto portarlo..........mi dispiace molto per il capriolo...capisco le tante motivazioni ma a volte credo siano un po' troppo frettolosi nel liberarsi del problema....opinione personale ehh |
Re: Capriolo salvato e poi ucciso
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Re: Capriolo salvato e poi ucciso
Mi dispiace non essere riuscita a trasmettervi lo spirito con cui vengono affrontate queste dinamiche dal personale addetto. Ognuno si tenga le sue opinioni, ben venga il confronto.
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Re: Capriolo salvato e poi ucciso
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Però capisco che sia un problema di costi e di gestione e del fatto che la maggior parte della gente se ne frega degli animali e che quindi i veterinari partano un po prevenuti. |
Re: Capriolo salvato e poi ucciso
Qua da noi fortunatamente c'è il Centro Recupero Fauna Selvatica "Il Pettirosso".
In caso di segnalazioni al 118 la chiamata viene dirottata direttamente a loro, 24 ore su 24 e l'animale viene portato nella loro struttura e lì curato. Di solito i volontari prestano i primi soccorsi e, se il caso è grave, viene chiamato il veterinario. Ogni anno vengono liberati tantissimi animali dopo averli recuperati, solitamente in parchi naturali o in oasi, dove poi non possano venir cacciati. L'eutanasia viene loro praticata solamente se la sofferenza è troppa e se non ci sono possibilità di guarigione. Gli animali che non possono essere liberati rimangono ospiti in struttura, in appositi recinti dove vengono quotidianamente accuditi dai volontari. Oltre che di caprioli si occupano di tutti gli animali selvatici, dai lupi e linci fino ai ricci, dai più grandi rapaci agli uccellini cittadini. Ogni animale viene accolto, curato e se possibile rimesso in natura. Ognuno può portare un animale trovato ferito o vagante senza dover pagare assolutamente nulla. Può lasciare una donazione se vuole, ma non è obbligatorio. Io stessa ho fatto volontariato per qualche tempo in quella struttura e ho portato da privato cittadino una decina di animaletti, tra uccellini feriti o caduti dal nido, e un riccio disidratato per il troppo caldo. Tutti gli animali vengono trattati con la stessa misura. Credo che ogni città dovrebbe avere una realtà del genere. E mi pare assurdo ciò che si è verificato per il capriolo in questione. Sono allibita. Ma forse perché qua a Modena siamo abituati troppo bene. Penso però che una vita è una vita, e un capriolo ferito deve avere le stesse possibilità di un cane o un gatto feriti. Così come un uccellino, un riccio o uno scoiattolo. |
Re: Capriolo salvato e poi ucciso
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Poi la poca chiarezza delle informazioni, a chi l'ha trovata hanno detto che sarebbe stata portata all'Enpa, invece è finita tra i cacciatori. Il vet quando la mia amica ha chiamato stava per liquidarla seccato, poi quando gli ha detto che la storia del ritrovamento era finita sul giornale ha cambiato subito tono. Insomma, nel complesso una brutta storia, la sensazione che da una parte ci si è dati tanto da fare per salvarla, dall'altra chi l'ha presa in carico se ne è fregato nel modo più assoluto. Poi siccome della storia qui se n'è parlato parecchio ho saputo che il mio vet se gli porti un capriolo ferito lo cura, alle cose legali pensa dopo. Averlo saputo prima. |
Re: Capriolo salvato e poi ucciso
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P.S. Spero che il mio multiquote non risulti antipatico!!!, ma così mi riesce più facile rispondere, altrimenti vado in pappa e mi dimentico le cose che voglio dire! |
Re: Capriolo salvato e poi ucciso
Elena, il veterinario che ha fatto l'eutanasia non è un veterinario specializzato in fauna selvatica, in questa provincia purtroppo non esiste niente di simile ad un centro di recupero per la fauna selvatica. E' un vet che ha uno studio privato in cui cura cani e gatti e poi avrà una convenzione con l'ATC.
Hanno portato il capriolo al suo studio, ha valutato che non poteva curarlo e l'ha soppresso. Aveva ragione? Vorrei poter pensare di sì, che almeno il ritrovamento sia servito a risparmiare all'animale ulteriori sofferenze. La sensazione però è che se la mia amica invece di fidarsi delle persone mandate dall'ATC (che poi si è saputo dopo non sono altro che due cacciatori di un paese qui vicino) avesse magari insistito per accompagnarli le cose potevano andare diversamente. Però non conoscendo come funzionano le cose s'è immaginata che l'ENPA avesse appunto un posto dove curare gli animali selvatici. Neppure il mio vet è specializzato, però ho saputo che ne ha già curati con successo. D'altra parte qui siamo in campagna e non esiste il vet specializzato solo in piccoli animali. Ora lui non va più in giro, va la figlia che si sta facendo le ossa, ma curano anche mucche, capre, ecc. Io invece faccio casino con i multiquote, quindi rispondo in blocco :) |
Re: Capriolo salvato e poi ucciso
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Cosa facciamo, salviamo il capriolo investito, lo curiamo, lo rimettiamo in salute e poi lo liberiamo nella riserva di caccia? Io mi auguro che tu ti stia soltanto divertendo a creare un po' di caos in questo 3d, perché altrimenti non hai idea di quello di cui stai parlando. Quote:
Io non so quanti anni tu abbia, ma dai tuoi commenti mi par chiaro che prima di sputare sentenze dovresti vivere un po' nel mondo reale. |
Re: Capriolo salvato e poi ucciso
Ah e aggiungo che se il problema era una brutta ferita, anche infetta, alla zampa... bé, una zampa non è un organo vitale.
Si può vivere benissimo senza una zampa, e gli animali sono capaci di adattarsi molto meglio degli esseri umani alla disabilità. Leggetevi questo http://www.geapress.org/altre-news/v...arezzare/57341 Situazione simile finita in modo ben diverso. Poi, non essendo presente chiaramente non so della situazione clinica dell'animale soppresso. Certo è che da quello che ho capito è stato tutto moooolto veloce, troppo, credo, per dargli una possibilità. Non è giusto che a seconda delle mani in cui capitano queste bestie, esse siano destinate a vivere o morire.... |
Re: Capriolo salvato e poi ucciso
Sapete cos'ho capito di sicuro da questo thread? Che se trovo un animale ferito, ho qualche soldo da spenderci e non mi si crea un problema insormontabile (ovvero se ho gli spazi per accoglierlo in caso nessuno possa tenerlo) lo porto da uno, due, tre, quattro privati finché non trovo quello che prova a curarmelo piuttosto che chiamare le istituzioni. Perché dite quello che volete ma la storia del capriolo non mi piace per niente, e neanche quella della lepre citata in basso. Un animale con tre zampe vive tranquillamente, ma anche con due se vogliamo dirla tutta, e sopprimerli per non volersi occupare della ferita e del post-operatorio o con la scusa che non ci sono strutture o perché non è un tipo di ferita da poter operare e rimetterlo in natura il giorno dopo (in una zona dove ci sono persone che hanno casolari e stalle dove farlo stare), lo trovo allucinante. Poi ovvio che non ero presente e il capriolo magari aveva altri problemi, ma magari no, dato che è stato tutto tutt'altro che chiaro a quanto pare. Io trovo che sia più importante che l'animale sia vivo, rispetto che libero/selvatico. Che poi anche lì è relativo perché ci sono casi in cui si potrebbe liberare nuovamente l'animale dopo una o due settimane di degenza.
Se poi si parla solo di soldi, fondi e strutture è tutt'altro discorso, ma fare l'eutanasia ad un animale perché non si sa dove metterlo NON mi sembra un'opzione che chiunque abbia un po' di cuore farebbe. |
Re: Capriolo salvato e poi ucciso
Leggete anche di questi fatti, avvenuti a Macerata nel 2012
http://www.studiocataldi.it/news_giu...dica_12412.asp Storia molto, troppo, simile |
Re: Capriolo salvato e poi ucciso
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Per quanto riguarda il resto dei tuoi commenti, per me finisce qua, non sei degna nemmeno della mia considerazione, viste le risposte e il modo in cui ti sei posta. |
Re: Capriolo salvato e poi ucciso
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Sono in parte d'accordo col tuo discorso e lo capisco bene, io purtroppo ho "i piedi in due scarpe" e la vedo anche dal punto di vista dei CRAS e condivido per deviazione """"professionale"""" il discorso del mantenimento della selvaticitá. la cosa da augurarsi davvero è che sempre meno animali finiscano vittime di trappole, spari (quindi anche caccia), reti, e altri elementi di disturbo di derivazione antropica. |
Re: Capriolo salvato e poi ucciso
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Però non pareva proprio un animale in fin di vita già fortemente debilitato dall'infezione. Non so se poteva guarire, ma certamente non ci hanno nemmeno provato a curarlo, è questo che fa tanta rabbia! La storia sembra esattamente come quella che hai postato, iottisan. La mia amica ha chiamato la forestale, che l'ha dirottata al 118 e qui le hanno detto che mandavano qualcuno, si pensava l'ENPA, solo dopo abbiamo saputo che l'ENPA non è competente, quando lei ha chiamato e le hanno detto che non ne sapevano nulla e che comunque non è a loro che li portano, ma le hanno dato il numero di un signore e da qui con una serie di telefonate si è risaliti al veterinario. Certo che se dovesse ricaricare come dice Neko mai più chiamare il 118! Se si fosse chiamato subito l'ENPA forse tutto sarebbe stato più chiaro e sarebbe andata diversamente...ma purtroppo con i se non si fa nulla. Continua a farmi rabbia e dispiacere questa storia. |
Re: Capriolo salvato e poi ucciso
A nome di tutto lo Staff, informo gli utenti che il thread viene chiuso momentaneamente per qualche ora, per raffreddare gli animi. Verrà riaperto.
Nel frattempo, capiamo sicuramente che l'argomento davvero è delicato e scalda molto, ma questo non deve essere la scusa per esprimere le proprie opinioni in modo poco consono. Invitiamo tutti alla calma, purtroppo il capriolo non tornerà in vita, ma è bene sapere come operare in casi del genere, per evitare lo stesso risultato in futuro. |
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