Cani e gatti in ospedale. Fiera di vivere nell'astigiano
 

Per alcuni sarà poca cosa visto soprattutto le condizioni in cui a volte versano alcuni nosocomi ma per chi è ricoverato e lascia a casa un amico, un membro della famiglia e un pezzetto di cuore questa iniziativa mi fa davvero sentire fiera di vivere nell'astigiano.

http://www.lastampa.it/2017/11/06/ed...VL/pagina.html

http://www.lastampa.it/2017/11/07/so...yK/pagina.html

L'ospedale Massaia di Asti apre le porte a cani e gatti in orario di visita e dopo aver superato due diversi controlli veterinari specifici e aver avuto il via libera del primario del reparto.

Devono essere vaccinati, senza parassiti e senza malattie trasmissibili. Devono essere sottoposti a una visita specifica da un veterinario di fiducia, che dovrà rilasciare un certificato che attesta che l’animale è in salute, non ha malattie trasmissibili, zecche, pulci, micosi ed è in regola con i vaccini. Poi si fissa un appuntamento con il Servizio veterinario dell’Asl di Asti, al quale portare sia il certificato rilasciato dopo la prima visita, sia la bestiola stessa, alla quale verrà fatto anche un test comportamentale.
I veterinari Asl rilasciano un «nulla osta» alla caposala del reparto. Solo dopo questo iter l’animale può essere accolto.
Possono fare visita ai loro padroni o nelle salette comuni o in camera. «Un animale da compagnia può calmare l’ansia - spiega Fulvia Dorigo - aiuta sia a superare lo stress da ricovero e la depressione causata dalla malattia, sia a soddisfare i bisogni di affetto e di rassicurazione nei soggetti ricoverati, soprattutto anziani e bambini».
Molto basso il rischio invece che possano portare malattie o infezioni. Sempre più spesso, invece, sono gli stessi parenti e amici che vanno a trovare i loro cari ricoverati a portare in corsia virus e batteri.

Re: Cani e gatti in ospedale. Fiera di vivere nell'astigiano
 

ho avuto un parente ricoverato un paio di settimane fa, e ho visto la notizia proprio in quell'occasione. è una bella cosa secondo me, anche se non me lo vedo proprio un gatto "fare visita" a qualcuno in ospedale.

Re: Cani e gatti in ospedale. Fiera di vivere nell'astigiano
 

Ho visto la notizia al "Buongiorno Regione" ed ho pensato esattamente la stessa cosa; è chiaramente molto fattibile (e sicuramente gradito al padrone ricoverato) portare in visita un cane.

Il micio invece non sarebbe affatto d'accordo, se non altro perchè dovrebbe sorbirsi un viaggio in trasportino. Poi l'ambiente sconosciuto, persone sconosciute, l'"odore di dottore" che è uguale per tutti...

Mettendomi nei panni del malato, sarei felicissimo di avere i miei pelosi a tenermi compagnia (però solo un'ora al giorno... :cry: a miciolare con me sul letto, dovrebbero essere! ). Ma pensando a quanto stress e anche paura dovrebbero subire per venirmi a trovare, sarei il primo a dire di tenerli a casa.

Re: Cani e gatti in ospedale. Fiera di vivere nell'astigiano
 

quando sto male vengono tutti sul letto a coccolarmi i mici, ma in ospedale anche io non penso che verrebbero di buon grado :micimiao50:

però è una bella iniziativa

Re: Cani e gatti in ospedale. Fiera di vivere nell'astigiano
 

Bella notizia!
Credo che nessuno costringera' un gatto terrorizzato ad andare in ospedale, l'importante e' che non venga impedito il contatto laddove ce ne sia la possibilita', cane o gatto che sia!
Baci, ba

Re: Cani e gatti in ospedale. Fiera di vivere nell'astigiano
 

Perfettamente allineata al tuo pensiero:D

Re: Cani e gatti in ospedale. Fiera di vivere nell'astigiano
 

Dipende dal gatto e dipende dal cane.
Maya per esempio non ama molto i posti che non conosce. Sarà perchè comunque si sposta poco dal suo territorio vivendo in una situazione dove ha tutto a portata di mano.
E' un cane che si agita molto se si sente a disagio per cui credo non me la farebbero mai entrare.
Asia e Penny non verrebbero nemmeno sotto ricatto, ma credo che Adolf e Tino non avrebbero nessun problema. Loro sono molto incuriositi delle novità.
In passato avevo Cleo che veniva spesso con me. Lei soffriva di più l'idea di stare da sola che quella di essere in un ambiente sconosciuto. Ricordo ancora un capodanno a casa di un amico con lei. In mezz'ora era la padrona di casa, era arrivata anche ad arrampicarsi sull'albero di Natale. Aveva uno spirito di adattamento insolito per un gatto tanto che mio marito la chiamava il Cangatto