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Vecchio 20-02-2011, 11:47   #3
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nephtys59
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Predefinito Re: gatto dentro, gatto fuori

Sono proprio le esperienze negative che ti portano a mettere delle regole rigide.
Tanti anni fa abitavo a Milano in pieno centro e avevo un solo gatto che era libero di accedere a balconi e finestre senza limitazioni di sorta. Lui era un gatto pacioso, si godeva il fresco sul balcone o sul davanzale, guardava gli uccellini, ma non aveva mai fatto l'equilibrista o altri scherzi.
Poi gli presi una compagna di giochi, una piccola peste di due mesi, che in men che non si dica mi fece capire che le precauzioni non sono mai troppe: Nikita riuscì a volar giù dalla finestra e meno male non si fece nulla, ma deve la sua fortuna alla dirimpettaia che la vide cadere e gridò per avvisarmi, altrimenti la signorina avrebbe fatto una brutta fine, perché la ripresi al volo mentre tentava di attraversare una strada trafficata.
Negli anni ho visto disgrazie accadere ad altri per incuria o distrazione: gattina volata dal sesto piano, vista agonizzante in condizioni pietose, vari gatti investiti, alcuni maciullati, altri non morti subito ma con danni tali da non lasciare speranze, gatti avvelenati da veleno per topi messo dal vicino distratto, gatti ammalati di Fiv / Felv / Fip perché lasciati liberi di andare in giro a prendere infezioni da altri gatti.
Non critico a priori chi lascia uscire il proprio gatto, ognuno è libero di pensare ed agire come meglio crede.
Ma per quanto riguarda i gatti che diamo in adozione io e Bruna, abbiamo un foglio di affido ben preciso e con regole da rispettare, compresa quella di non far uscire il gatto.
Come ho già detto nell'altro thread, non investiamo tempo/soldi/emozioni/affetto in gatti che raccattiamo dalla strada abbandonati o malati o feriti, per poi darli al primo che passa e non avere più notizie o -peggio ancora- sapere che han fatto una brutta fine.
Sarà per questo forse che Bruna ha ancora in stallo 3 cuccioli di 5/6 mesi da sistemare ed un quarto che abbiamo appena raccolto e ricoverato dal veterinario per rimetterlo in sesto.
Non è facile per Bruna (che ha problemi di salute, oltretutto) avere tutti sti' cuccioli a cui pensare e io non posso fare più stalli, perché -a furia di ospitare mici- mi son ritrovata con otto gatti e sto alla frutta.
Ma, e non la biasimo affatto, piuttosto di dar via i mici a chiunque, preferisce aspettare e trovare le persone giuste per loro.
E visto che perry si è lamentata, nello specifico annuncio, che 4/5 dei gatti offerti in adozione non sono testati, che senso ha testarli per poi lasciarli uscire liberi di prendere infezioni da altri gatti randagi?
Non ci sono vaccini che proteggano da Fiv e Fip, e quello per la Felv non è sicuro al 100% ... mi sembra un controsenso.
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