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Vecchio 17-04-2011, 20:02   #187
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Mirjam
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Predefinito Re: thread di lavoro per le Faq (potete aiutare tutti!)

Scusate ancora per il ritardo... Ci credereste che mi era totalmente passato di mente?
Perdonoooooooooooooo!
Ecco la mia bozza finale, se volete aggiungo richiami ad integratori intestinali, grain free e BARF, ma non penso sia strettamente necessario. Come sempre, correzioni e suggerimenti sono benvenuti.

Come si gestiscono le possibili intolleranze alimentari?
Sempre più spesso capita che il nostro gatto abbia un'intolleranza alimentare.
Innanzitutto: come si riconoscono? Le intolleranze possono presentarsi con feci molli, flatulenze, lacrimazioni, diarrea, cibo mal digerito presente negli escrementi, nausea, vomito, crosticine sotto il pelo, alopecia, prurito eccessivo in assenza di parassiti et cetera.
Di solito i problemi legati alle intolleranze non si risolvono con cure veterinarie, nè con fermenti lattici, il micio risulta "pulito" a tutti i tests e le analisi.
Il gatto può essere intollerante ad un particolare tipo di carne, ma le più diffuse sono le allergie a cereali (grano, mais, riso, orzo, segale et cetera), ai conservanti, ai coloranti, oppure ad altri additivi presenti nei cibi industriali, scatolette o croccantini che siano. Il gatto può, proprio come gli umani, diventare improvvisamente intollerante ad un alimento che ha sempre mangiato senza problemi.
Nel momento in cui dopo aver escluso parassiti intestinali ed altre problematiche tramite esami e controlli veterinari sospettiamo un'intolleranza alimentare, dobbiamo procedere per tentativi. Innanzitutto si suggerisce di eliminare totalmente l'umido per un po', visto che alcuni additivi presenti nelle scatolette possono causare intolleranza.
Poi, se la situazione non cambia fare un periodo di "disintossicazione" che duri un mese almeno, durante il quale il micio mangi solo ed esclusivamente UN tipo di carne o pesce, cruda oppure bollita e servita con il suo brodino appena tiepida, senz'altre aggiunte. Si può iniziare da carni che più raramente si trovano nei cibi in commercio come cavallo, o quaglia.
Spesso questo tipo di soluzione è preferibile rispetto alle diete ipoallergeniche commerciali, perchè in alcuni casi anche quelle possono dare problemi.
Meglio dunque identificare prima la causa dell'intolleranza, poi scegliere il prodotto commerciale che si addice alle nostre esigenze.
Per aiutarci ad isolare mglio i possibili allergeni da testare può essere utile anche confrontare gli ingredienti dei vari alimenti commerciali testati durante i problemi del micio in modo da capire se vi siano elementi in comune.
Se in questo periodo i sintomi migliorano, è l'ora di tentare con le aggiunte, monitorando sempre la situazione: si prova ad esempio ad aggiungere patata bollita, riso (bollito e ben sciacquato per eliminare l'eccesso d'amido), tuorlo d'uovo, mais ed altri possibili elementi allergenici uno alla volta, almeno per una settimana, tenendo annotato su un taccuino i cambiamenti della produzione fecale o l'eventuale comparsa di sintomi.
E' un percorso lungo, che richiede pazienza, costanza, ma soprattutto MAI nessuna eccezione e molta fermezza da parte del padrone.
Una sola eccezione può rovinare mesi di tentativi, quindi fate molta attenzione!
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