Le protezioni, lateralmente sono inutili; il gatto mentre si avvicina si accorge per tempo del calore e non ci va ad appoggiare il naso o le zampe.

Invece la protezione per la parte superiore della stufa dovrebbe essere posta a una discreta distanza dalla piastra, per non venire scaldata dal calore che sale verso l'alto e naturalmente non dovrebbe appoggiare su di essa, perché il calore vi si trasferirebbe per contatto, come quando si mette una pentola sul fornello acceso, rendendo di fatto inutile una simile protezione.

Perché funzioni si dovrebbe fare una specie di grossa gabbia che non tocca la stufa e abbastanza distante da non venire riscaldata troppo, ma un marchingegno del genere esteticamente sarebbe una vera ciofeca.
D'accordo che di fronte alla sicurezza l'estetica può andare a farsi friggere...ma fino a un certo punto.

Decisamente meglio usare l'efficacissimo metodo di prendere il gatto e accostarlo con grande cautela alla stufa accesa per fargli sentire il calore; i gatti imparano subito, non c'è bisogno di ripetere la lezione, e poi la ricordano da un anno all'altro; è un sistema oramai collaudatissimo per tutti i miei gatti, passati e presenti; dopo la prima lezione, non ho più dovuto riprendere l'argomento.

Al mattino quando mi alzo trovo immancabilmente qualcuno che ha aspettato che la stufa, finito il fuoco, non fosse più molto calda, per poterci andare sopra e godersi il calore residuo.

Quando poi la preparo per l'accensione quotidiana, devo stare attenta a Remì, che si fionda dentro per ravanare nella cenere.
Non si sporca granché, il grigio della cenere è uguale a quello della maggior parte del suo pelo; che fortuna!

In generale sono del parere che "blindare" un pericolo serva a poco; il pericolo deve essere "conosciuto" perché solo avendone consapevolezza ci si può mettere al riparo da incidenti; vale per gli umani, per i gatti, per tutti: "Se lo conosci, lo eviti".