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Vecchio 15-12-2016, 14:51   #26
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SerenaF
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Predefinito Re: Savona, Cani presi a sassate e gatti seviziati dalla baby gang

Mi sono trattenuta a lungo dallo scrivere in questa discussione, perché sono ferma su posizioni pre-beccariane e totalmente impopolari, vista l'idea ormai imperante (e che non considero neanche del tutto sbagliata, ma largamente utopica, e in molti casi controproducente) che il reo vada riabilitato. Vederla così, secondo me, significa fare dell'offensore la vittima bisognosa d'aiuto; no, mi spiace non è così. I tizi di Sanguineto che hanno seviziato e ammazzato il cane randagio Angelo- ma metterei nella lista anche i ragazzini che hanno massacrato un anziano disabile in Sicilia, i bulli che menano i loro compagni di scuola- non sono dei ragazzi tanto buoni e cari che in quel momento non sapevano quello che stavano facendo, ma che hanno bisogno di assistenza psicologica per elaborare la portata delle loro azioni e giungere ad un pentimento ragionato e maturo; sono dei minus habens che erano perfettamente consci del dolore che stavano infliggendo a quel cane (o a quel disabile, a quel compagno di scuola...), che si divertivano e che sarebbero prontissimi a ripetere l'esperienza con qualunque essere senziente (animale o umano) che capiti loro a tiro. Dobbiamo smettere di pensare che la priorità sia recuperarli, assisterli nel loro percorso verso una nuova vita, redimerli, riabilitarli (si riabilita uno che ha subito un grave incidente, non uno che ha un grado di umanità così basso da poter essere utile alla società solo come serbatoio di organi da espiantare- e lo penso davvero); la priorità è punirli, avendo come ottica anzitutto la prevenzione di simili comportamenti da parte di altri e poi la loro personale educazione che secondo me- come osservava Linguadigatto in termini senz'altro più pacati ed educati dei miei- trarrebbe molto più beneficio dal calarsi, realmente o metaforicamente che sia (ma ancor più realmente), nei panni della vittima provando su di sé dolore, paura, angoscia e senso di impotenza. Fossero figli miei penso che non avrei la minima esitazione a fargli fare un giretto istruttivo nel reparto di traumatologia con un paio di ossa rotte in omaggio; insomma non credo che la finalità della punizione sia la redenzione del reo, ma l'infliggergli un danno proporzionale a quello da lui causato (e per proporzionale=commisurato, non una sentenza che già sarebbe troppo mite per un furto di caramelle su uno che ha seviziato e ucciso un cane o un gatto e che un domani, memore di come se l'è cavata a buon mercato, potrebbe decidere di fare la stessa cosa su un bambino).
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