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Originariamente inviato da Ritpetit
Credo proprio che sia il suo fascino l'arma vincente del micio.
La sua incredibile potenza e lo scatto imperioso uniti in una silenziositá quasi innaturale.
Quello sgurado profondo, imperscrutabile, a volte inquietante quando ti guarda anche per ore immobile, ma così dolce quando stringe gli occhietti fuseggiando.
Le sue strategie a volte fanciullesche, a volte diaboliche, il suo concedersi completamente ma quasi sempre solo quando vuole lui.
Insomma, è considerato magico da tempo immemore, ci sarà un perchè.
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Quello sguardo che tu giustamente definisci inquietante, forse perché non chiede altro se non di essere guardato diventa (per me) uno specchio nel quale vedo me stessa, è un momento di tensione durante il quale posso osservarmi da angolature sconosciute.
Non mi basta la credenza popolare che sia magico o a volte maledetto, anzi non mi va di prenderla in considerazione anche se questo li avviluppa in un mondo fiabesco, penso che io posso vivere la mia favola con loro solo se gli/mi permetto di riconoscermi parte di loro e con loro. Senza considerarli figli fratelli o altro, ma solo riconoscendoli per quel che sono: non altro da me, ma altro con me
Quel loro vivere sempre al confine tra l'affinità e la diversità, rimarcandolo varie volte al giorno credo sia quanto di più stimolante ed affascinante possano darci tramite l'altalena tra ricerca ed il distacco