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Vecchio 22-04-2017, 23:32   #5
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Malinka
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Predefinito Re: Un nuovo ospite da curare

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Originariamente inviato da Magda Visualizza Messaggio
L'amore e la dedizione con cui curi queste piccole creature è straordinaria, così come è pazzesco che certa gente decida di occuparsene per professione. Forse sono solo un'illusa, ma continuo a credere che certe professioni debbano essere vere e proprie vocazioni. Un po' come quella che hai tu. Ti stimo senza riserve.
Forza piccolino, metticela tutta!
Anche tu, Magda, hai tutta la mia stima, sei una persona di grande cuore e generosità, e ami davvero gli animali, qualità di cui purtroppo molti veterinari sono sprovvisti.

Il piccolo è un tipo tosto, spero tanto che riesca a cavarsela, ma è ancora troppo presto per fare delle previsioni.

Oggi ho avuto l'ennesima delusione sulla categoria "veterinari".
Stamattina ho telefonato a diversi veterinari, spiegando per filo e per segno il problema del piccioncino e quasi tutti mi hanno detto che non si occupavano di uccelli e che era necessario uno specialista.
Qualcuno mi ha consigliato proprio quello di cui ho parlato nel mio primo messaggio, ed ovviamente l'ho subito escluso.
Ho poi finalmente trovato una clinica veterinaria con pronto soccorso 24 ore su 24,dove lavora anche una veterinaria specializzata in animali esotici.
Anche lì ho spiegato ben bene la situazione e mi è stato proposto di portare il piccolo nel primo pomeriggio, perché la veterinaria al mattino non c'era.

Alle ore 15 sono arrivata sul posto, sono entrata nell'atrio, ho suonato l'apposito campanello a lato della porta a vetri attraverso la quale vedevo i corridoi e le porte degli ambulatori e ho atteso... ma non arrivava nessuno, così mi sono permessa di varcare quella porta ed evidentemente il rumore ha finalmente attirato l'attenzione di una ragazza, che mi ha redarguito dicendomi che non dovevo entrare lì senza che mi fosse stato dato il permesso e che dovevo aspettare in sala d'attesa.
Mi sono scusata e ho fatto dietro front.
In sala d'attesa non c'era nessuno, tutto l'ambulatorio era deserto.
Finalmente, dopo una mezz'ora si affaccia la stessa ragazza e mi dice che la dottoressa sarà presto da me.

Passa il tempo ed arriva una coppia con un cane che deve fare le analisi per la filaria, poi una ragazza con un gatto nel trasportino, che deve essere ricoverato.

Sono oramai passate le ore 16 da qualche minuto e dalla porta a vetri arriva un'altra ragazza, con lo smartphone all'orecchio; penso sia una cliente, esce in strada e ci resta un bel 20 minuti.
Quando rientra è ancora con lo smartphone incollato all'orecchio e siccome si sofferma alcuni minuti in sala d'attesa, capisco che sta conversando dei cavoli suoi.

Poi apre la solita porta a vetri e scompare fra i corridoi dell'ambulatorio.
Nel frattempo da quella porta entrano ed escono altre due ragazze, che identifico dal camice come veterinarie; mi danno l'impressione di essere lì a far passare il tempo...

C'è un'altra ragazza che spazza i corridoi e prepara i sacchetti dell'immondizia.

Finalmente si affaccia la stessa ragazza che alle 15,30 mi aveva detto che la veterinaria mi avrebbe ricevuto presto e mi comunica che dovrò attendere ancora un quarto d'ora; ora sono già le 16,30 quindi calcolo che intorno alle 16,45 mi avrebbe ricevuto.

Le persone arrivate dopo di me non devono andare dalla veterinaria che sto aspettando io; meno male, dico tra me e me.

Nel frattempo la tipa dello smartphone continua ad andare avanti e indietro e a parlare al telefono.

Arriva un'altra cliente con un coniglietto, suona il campanello ed esce una dottoressa che non avevo ancora visto e invita la nuova cliente ad accomodarsi nel suo studio.

Io continuo ad aspettare, ma sta cominciando a montarmi il nervoso; là dentro fa un caldo boia, il piccolino non smette più di strillare, evidentemente ha fame.
Il tempo passa, ma non si vede più nessuno, però visto che hanno lasciato la porta del corridoio socchiusa e sento delle voci, mi avvicino e ascolto: amabili conversazionie risatine sommesse; meno male che qualcuno si sta divertendo.

Guardo l'orologio: sono le 18,14 e dopo 3 ore e un quarto di attesa la mia pazienza è oramai esaurita, e me ne vado.
Prendo la macchina e mi avvio verso casa; il piccioncino finalmente non strilla più, sembra che abbia capito che finalmente si torna a casa.

Quando arrivo gli do subito la pappa, ha una fame da lupo, povero piccolo.
Approfitto del fatto che mio marito sta preparando la cena e mi metto al pc, per cercare notizie su quella clinica veterinaria.
Nel loro sito trovo anche le foto dei medici e logicamente anche quella della veterinaria che
avrebbe dovuto visitare il piccioncino...e riconosco proprio la persona che era venuta in sala d'attesa a prendere il coniglietto e che pur sapendo che stavo aspettando proprio lei-e visto che avevo in mano il piccioncino non c'erano dubbi che fossi proprio io quella persona - se n'era ben guardata dal dirmi qualcosa...buonasera...crepa..aspetti me...sono la dottoressa Pinca Pallina, ancora un po' di pazienza e sono da lei...
E invece niente di niente.

Evidentemente non aveva la minima voglia di guardare il mio piccolino.

Evviva il mio veterinario, che pur essendo a volte un po' pasticcione, non si tira mai indietro, mi fa pagare poco, mi fa gli sconti e quando porto animali selvatici li cura gratis e, cosa non da poco, è una persona gentile, simpatica e non si dà arie da luminare sussiegoso.
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