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Vecchio 27-02-2018, 12:58   #22
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Malinka
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Predefinito Re: Gatta che riporta il giochino....

Prima che prendessi i topini su Zooplus, i gatti avevano a disposizione dei piccoli peluche, tra cui un orsacchiottino bianco grande come un micio neonato.
Agli altri gatti non è mai interessato, invece Milla l'ha sempre adorato; l'ha sempre trattato con cura, quando ci giocava sembrava che avesse tra le zampe un micino vero e ogni tanto lo prendeva in bocca e miagolando me lo portava.
Avevo pensato che per lei fosse una specie di surrogato di figlio vero, perché oramai il suo Remì era cresciuto e non si lasciava più leccare e accudire come aveva fatto fino a ben un anno e mezzo o forse aveva voglia di essere ancora una volta madre.

Non so però se il suo intento fosse invece di attirare la mia attenzione per avere del cibo, come tardivamente ho capito che succedeva con i topini.

Certo che se l'idea fosse già stata quella, che pazienza ha avuto, povera gatta, avrà pensato di vivere con un'umana tonta fino all'inverosimile, che ci ha messo un'eternità a capire quello che lei voleva!
E' proprio vero, ai gatti manca solo la parola...oppure a noi manca la capacità di capire il loro linguaggio, dipende dai punti di vista.

Non penso che comportarsi come gatti da riporto sia un adattamento di quelli che vivono in appartamento, dovuto al fatto di non poter esprimere liberamente la propria natura felina.
Peluche, il grigione di mia madre, era libero di entrare e uscire a piacimento; soprattutto d'estate era più il tempo che passava fuori in giardino, eppure ha sempre amato il riporto della pallina ed è stato l'unico di tutti i gatti di mia madre.

C'era invece Mitzi che portava e basta; quasi ogni giorno arrivava a casa con trionfante, tenendo in bocca una preda.
No, non topi e neppure uccellini, quelli se li mangiava sul luogo di caccia e le prove erano le poche penne residue che lasciava sul prato.
Le prede che ci portava a casa erano...grossi pezzi di pane oppure brioche o coni del gelato; probabilmente ne trovava nei cortili vicini, forse buttate a terra da qualche bambino.
Mitzi si limitava a posarli davanti alla porta e poi se ne andava, non li mangiava.
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