Re: Vanya, dove sei?
Mi è sempre venuto vicino, a volte mi toccava i piedi, aspettava che gli mettessi letteralmente la ciotola sotto la bocca; se aveva ancora fame se ne stava in attesa lì davanti finché non mi decidevo a soddisfarlo.
L'unica cosa che non ha mai, mai accettato era il contatto fisico, a meno che l'iniziativa non partisse da lui, come succedeva, assai raramente, che mi annusasse la mano, a patto però che restassi immobile come una statua, altrimenti soffiava e si allontanava.
All'inizio ci avevo provato a toccarlo, ma fortunatamente ho capito che il mio tentativo di approccio per lui era una forma di violenza e da quel momento ho rispettato la sua volontà, tranne proprio in quel recentissimo episodio, quando sopra pensiero ho agito in automatico.
Mi rendo conto che la possibilità di rivederlo è inversamente proporzionale all'aumentare dei giorni di assenza, ma continuo ugualmente a sperare.
Non credo ai miracoli, ma alle straordinarie capacità di ripresa dei gatti, sì.
Speriamo che sia davvero così.
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