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Alimentazione Domande e consigli riguardo tutto ciò che i nostri a-mici mangiano o dovrebbero mangiare

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Vecchio 12-09-2017, 09:22   #11
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Aletto
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Predefinito Re: Impressioni dalla fiera Sana di Bologna: petfood vegano e altro

Hai ragione, mancano di dubbi ed autocritica, sono partiti per una crociata, io ti salverò dal mangiare carne. Ragionano da onnivori e non da carnivori obbligati, anche questa è una proiezione antropocentrata
Mancano di obbiettività nella ricerca scientifica, il coefficiente di attendibilità è pari a zero se la ricerca è pilotata dal "voglio dimostrare che"
senza pensare alla quantità di additivi che dovranno aggiungere per rendere appetibile un cibo improprio!
Comunque ne parlerò al corso quando si parlerà di alimentazione felina

grazie per la testimonianza è bellissimo!


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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Vecchio 12-09-2017, 10:25   #12
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Predefinito Re: Impressioni dalla fiera Sana di Bologna: petfood vegano e altro

volete farvi una cultura? questo è il prodotto che veniva consigliato nel post:

http://www.amipetfood.com/it/prodotti/gatto/ami-cat


DESCRIZIONE

Un cibo ultradigeribile, nutriente e sano. Basato su proteine vegetali esclusive, dà al gatto più vitalità e salute. Solo materie prime 100% vegetali, senza coloranti e conservanti artificiali, in una formula tradizionale bilanciata ed equilibrata.

INGREDIENTI:
Glutine di mais, mais, olio di mais, proteina di riso, pisello integrale, fibra di pisello, lievito di birra, fosfato bicalcico, semi di lino, idrolizzato proteico di origine vegetale, proteina di patata, cloruro di sodio, carbonato di calcio, olio di semi di colza. Componenti analitici: Umidità 8,00%, Proteina grezza 33,00%, Oli e grassi grezzi 14,00%, Fibra grezza 3,50%, Ceneri grezze 5,90%, Magnesio 0,09%, Acidi Grassi Omega 3 0,8%, Acidi Grassi Omega 6 6,5%.

Poi non essendoci la linea di umido vegan per gatti, il micio vegan farà una dieta a sole crocchette... ma certamente gli farà benissimo, perché è chiaro, non mangiando cadaveri, la sua salute fisica nonché spirituale ne trarrà ottimo giovamento. No comment.

Ultima Modifica di alimiao; 12-09-2017 at 10:28.
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Vecchio 12-09-2017, 10:49   #13
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Predefinito Re: Impressioni dalla fiera Sana di Bologna: petfood vegano e altro

non ho parole, anche le peggiori non sono sufficienti


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Vecchio 12-09-2017, 11:18   #14
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Un grosso MAH. Ma poi vogliamo parlare dei commenti a quel post di Paola Maugeri? Gente che va a chiederle consigli come se avesse chissà quale conoscenza in questo campo...
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Vecchio 12-09-2017, 12:22   #15
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Ho commentato l'articolo...


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...gatta frettolosibus fecit gattini guerces..
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Vecchio 12-09-2017, 13:48   #16
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A me quello che dà fastidio è la disonestà intellettuale. Capirei ad esempio una persona vegana che mi facesse un discorso del tipo: "sai, da quando sono vegana non riesco più a comprare prodotti provenienti dallo sfruttamento e dalla sofferenza animale, mi fa star male, psicologicamente proprio non ce la faccio... lo so che per Micio i crocchi vegan non sono un'alimentazione corretta e sana, ma insomma proprio non riesco a comprare una scatoletta di carne, è più forte di me... lo so che è una contraddizione ma se non dessi queste crocche sarei costretta ad abbandonare Micio, perché per me questa regola di vita (non infliggere sofferenza a nessun animale) è più importante del singolo animale Micio.. lo so è una contraddizione, ma è una mia scelta di vita che implica delle complicazioni, certo non sostengo che gli altri debbano fare come me, anzi chi riesce a dare la carne fa sicuramente il meglio per il suo gatto".

Ecco io se qualcuno mi facesse un discorso così lo rispetterei di più (anche se comunque ritengo sbagliato dare crocchi vegan), perché presuppone una certa auto-consapevolezza, la persona ha capito che lo fa per sé e non per il micio.. ma chi invece impone quella scelta e la spaccia come salutare per il micio, mentre invece "le scatolette contengono un sacco di schifezze", ecco questo per me è proprio scandaloso.
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Vecchio 21-09-2017, 21:24   #17
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Predefinito Re: Impressioni dalla fiera Sana di Bologna: petfood vegano e altro

Io sono vegano e (purtroppo) uso cibo animale per i miei mici.
Ma non trovo una follia continuare gli studi verso alimenti vegetali (o meglio ancora verso la carne prodotta in laboratorio), affinchè si trovi il modo di fornire loro tutti i nutrienti di cui hanno bisogno in maniera perfettamente assimilabile.

Al momento non mi fido affatto, e come ripeto, continuoa d usare prodotti che reputo migliori per loro (per lo meno in base alle mie possibilità): secco Nutrivet, umido vario (animonda, miamor, mr. stuzzy, prolife quando posso, ecc).

Ma non trovo affatto così ridicolo il fatto che si studi un modo per poter "salvare" i nostri mici (che sono appunto salvati dal randagismo e da condizioni difficili, cosa per cui mi fa imbestialire quando mi viene consigliato di non tenere gatti o di occuparmi solo di erbivori), senza per questo continuare amassacrarae mucche, maiali, conigli, agnelli eccetera.

Voi inorridite al solo pensiero di "snaturre" la fisiologia di un animale (e non nego il problema), io inorridisco all'assenza di una sola parola in favore dei MILIARDI di animali (che non hanno sentimenti diversi dai mici, nè prpovano dolore diversamente da loro) costretti a vivere negli allevamenti per finire sgozzati in un mattatoio...

Non è per innescare polemiche, non ne ho davvero voglia, ma mi sembrava giusto pensare anche a loro... tutto qua. Non insisterò oltre sull'argomento.
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Vecchio 22-09-2017, 08:20   #18
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Quote:
Originariamente inviato da Pegli Visualizza Messaggio
.......
Ma non trovo affatto così ridicolo il fatto che si studi un modo per poter "salvare" i nostri mici ...........
Voi inorridite al solo pensiero di "snaturre" la fisiologia di un animale........
Pegli hai ragione su tutto tranne, secondo me, su quello che ho estrapolato dal tuo post, ma è una mia mia opinione che proverò a spiegare, e non sarà facile

Non trovo ridicolo fare studi, trovo assurdo fare studi per "salvare" imponendo un'idea tutta impregnata di antropocentrismo
Dunque antispecismo e veganismo vanno a braccetto
Sono, cerco di essere, antispecista la cui cosa abbraccia il rispetto per qualunque essere vivente. Dico "cerco di esserlo" perché questo è il passo più difficile perché va molto oltre l'animalismo includendo molto ma molto altro. Ma qui limitiamoci all'ambito alimentare.
Il rispetto in questo caso è nel capire che se un essere vivente si è evoluto come carnivoro obbligato non devo costringerlo a non esserlo perché vorrebbe dire non accettarlo ed allargare la nostra convinzione di coerenza ad altri esseri viventi=antropocentrismo ed allora non sarei antispecista
Non sono vegana, sono vegetariana, e la scelta vegana va oltre l'ambito alimentare ed anche oltre la consapevolezza dello scempio che subisce la dignità animale negli allevamenti, implicando -sempre restando nell'ambito alimentare- consapevolezza dell'impatto ambientale ed ecologico che hanno gli allevamenti sull'emissione di gas serra, i reflui e costi per l'utilizzo di acqua ed energia

Molti vegani danno carne ai loro carnivori perché sono antispecisti e perché, conoscendolo, hanno rispetto per un metabolismo diverso dal nostro

Il concetto di salvataggio di cani e gatti, secondo me, non include lo snaturalizzarli dalla loro motivazione predatoria di carnivori perché se da un canto li abbiamo salvati, dall'altro non li abbiamo salvati perché li sviliamo e li maltrattiamo mortificandoli, imponendo loro un regime alimentare aderente al nostro modo di vivere e non al loro, diventando specisti ed antropocentrici e questo un vegano doc non lo farà mai
Il resto è marketing e sperimentazione sugli animali
Secondo me


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Vecchio 22-09-2017, 09:45   #19
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Predefinito Re: Impressioni dalla fiera Sana di Bologna: petfood vegano e altro

Ciao Pegli,
ti ringrazio per il tuo contributo, non lo trovo affatto polemico, ma anzi molto stimolante.

Ti parlo da una che per un certo periodo ha dovuto dare la dieta casalinga coniglio e agnello al gatto per problemi di allergia, e ti devo dire che i sensi di colpa ce li avevo eccome! soprattutto con il coniglio intero, comprensivo di testina, che assomiglia tanto a un gatto scuoiato . L'agnello essendo porzionato è un po' meno "riconoscibile", ma quando ci penso a quei poveri agnellini che vengono strappati alla mamma e macellati... beh, non è che sono felice .

Il problema è questo: il gatto in natura si nutrirebbe di insetti, lucertole, roditori, uccellini.. queste sono le sue "naturali" prede, e il gatto in natura sarebbe non solo predatore ma anch'egli preda, come ben sa chi vive in campagna/montagna: aquile, volpi, lupi, cani possono predare i gatti.. è la legge della natura, una legge violenta ma non crudele, per cui tu che oggi mangi domani sarai mangiato.

Oggi il 99,99% dei gatti domestici non vive più in modo "naturale": prima di tutto, non c'è più la legge della natura per cui solo i più forti sopravvivono, ma grazie all'intervento dell'uomo, molti più gatti, anche quelli malati o svantaggiati che in natura non sopravvivrebbero, vengono nutriti, curati, accuditi fino a tarda età. Di questi gatti domestici, ormai solo un'esiguissima minoranza si nutre predando le prede naturali (insetti, roditori, lucertole ecc): la maggior parte vive in casa e non ha accesso a un territorio di caccia, e viene nutrita esclusivamente dall'uomo.

L'alimentazione industriale tenta in qualche modo di supplire ai fabbisogni nutrizionali del gatto, avendo però sempre come primo obiettivo, comunque, il profitto. Quindi, un po' di carne ce la mettono, ma quella carne proviene spesso da scarti di macellazione o da parti nutrizionalmente povere (i sottoprodotti come piume, zoccoli, corna ecc), viene cotta ad altissime temperature quindi perde molte delle sue proprietà, e poi viene spesso associata a cereali, proteine vegetali, cellulosa ed altro, non certo perché le aziende hanno dei problemi etici a usare solo carne, ma per pure ragioni di risparmio e profitto.

E' scientificamente provato che l'organismo del gatto è fatto per mangiare carne, non altro. Questo non vuol dire che un gatto non possa sopravvivere nutrendosi di pastasciutta, crocche vegane o avanzi vari, ci sono molti gatti che sono campati 20 anni nutrendosi così. Ma questo vuol dire snaturare il gatto, portarlo a nutrirsi contro natura.

Ora, la mia domanda (non è provocatoria) è: per la filosofia vegana è più importante il principio etico di non uccidere nessun essere vivente, o che gli esseri viventi mangino (e se possibile vivano) secondo la loro natura? Da quello che mi pare di capire dagli esempi di vegani che vedo in giro, alcuni propendono per una posizione, altri per un'altra, altri per entrambe.

Se è più importante che gli esseri viventi mangino secondo la loro natura, pur essendo vegano darò a malincuore al mio gatto la carne (preferibilmente cruda e fresca, altrimenti quella industriale). E ci sono tanti vegani che lo fanno.

Se invece è più importante il principio etico di non uccidere nessuna creatura per sfamare il mio gatto, allora posso decidere 1. di non avere più gatti 2. di nutrirli secondo quello che è il mio principio etico (che un gatto non potrebbe né capire né tantomeno approvare, dato che lui per natura mangia altri esseri viventi e non si sente assolutamente in colpa nel fare ciò).

Quello che mi dà un po' fastidio è che, quando si fa notare che forse se questi principi etici (rispettabilissimi) sono prioritari, a questo punto sarebbe meglio rinunciare al gatto, ciò viene vissuto come un'offesa e un insulto. Perché, umanamente, ci piace avere i gatti che ci fanno compagnia, ci piace sentirci "buoni" perché abbiamo salvato il gatto malandato, e non ci priveremmo mai di questi piaceri "umani". Perciò, quando emerge la contraddizione col principio etico, invece di sacrificare noi stessi rinunciando al piacere che dà avere un gatto, facciamo rinunciare il gatto a vivere e mangiare secondo natura.

Io non trovo "ridicolo" il fatto che si studi un modo per nutrire i mici impattando il meno possibile a livello ambientale, riducendo le sofferenze di altri esseri viventi, uscendo dal meccanismo degli allevamenti intensivi che stanno (fra le altre cose) distruggendo il nostro pianeta... il fatto è che, secondo me, non si sta proprio studiando in questa direzione. Le crocchette vegane non sono affatto un tentativo di andare in questa direzione. Le crocchette vegane sono create da aziende che si sono accorte che esiste una fetta di mercato appetibile, una fetta di mercato per cui il principio etico "non uccidere" è prioritario e più importante dell'evidenza scientifica... allora hanno creato un prodotto che risponda alle esigenze etiche del padrone, ma non alle esigenze nutrizionali del gatto (non gli interessa andare ad approfondire questo, perché evidentemente a quel target di mercato non interessa).

La cosa ridicola (e scandalosa) è che per vendere questo prodotto tarato su esigenze etiche umane, falsificano la realtà, sostenendo il falso:

le proteine animali portano alla formazione di acidi grassi forti, che si accumulano negli spazi fra le cellule, favorendo l'insorgenza di stati infiammatori. Al contrario, le proteine di origine vegetale portano alla formazione di acidi grassi volatili, che vengono eliminati attraverso i polmoni sotto forma di anidride carbonica. Pertanto, non comportano alcun tipo di controindicazioni


Che per vendere un prodotto "etico" ci sia bisogno di spacciare queste falsità, lo trovo non solo ridicolo, ma anche mortificante per l'intero mondo vegano. I vegani per primi dovrebbero battersi contro questo tipo di mistificazioni.

E allora, quale sarebbe l'alternativa all'industriale o alla carne cruda? forse, a mio parere, la soluzione potrebbe essere un cibo industriale a base di insetti, oppure piccoli roditori o uccelletti.. certo non sarebbe comunque né vegan né etico, ma dall'agnellino/coniglietto a quello mi parrebbe già un grosso passo in avanti.. però ciò non è all'ordine del giorno, perché probabilmente non avrebbe granché mercato un umido a base di lucertole e farfalline, o magari sarebbe troppo costoso rispetto agli scarti industriali che usano adesso.

Scusa per la prolissità, spero di essermi spiegata!
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Vecchio 22-09-2017, 10:23   #20
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Predefinito Re: Impressioni dalla fiera Sana di Bologna: petfood vegano e altro

I vostri interventi sono assolutamente condivisibili: so bene che il gatto è carnivoro stretto, e ha bisogno di proteine animali.

Però... a mio modo di vedere, lo abbiamo già "snaturato" nei millenni passati, quando da gatto selvatico è diventato domestico... abituato quindi a non vivere più di insetti e topolini, ma di avanzi umani (un tempo meno elaborati, oggi prettamente industriali).

Un gatto in natura non mangerebbe mai un tonno, nè una mucca (per di più cotta e lavorata), e così via.

Ci sono vegani che inorridiscono alla sola idea di "tenere" un animale domestico in casa. Giusto o sbagliato non sta a me dirlo, io lo trovo un incitamento al randagismo: nessuno di noi compra animali, li salviamo da situazioni difficili, quando non da morte certa.

E allora, mi chiedo, perchè è "lecito" snaturare un gatto ex selvatico (ma domestico da millenni) facendolo dormire su un letto e non in un bosco, ma non è lecito fornirgli amminoacidi prodotti sinteticamente, salvando la sua vita E quella di milioni di altri animali?

Come ho detto, al momento nonmi fido affatto dei prodotti "vegani" per mici. Ma non tanto per questioni etico/filosofiche (alla teoria preferisco la salvezza di una vita), quanto perchè non li reputo (ancora?) sicuri per la sua salute (anche in base a quei pochi studi che si riescono a reperire con difficoltà in rete).

"Salvare" un bovino (tra l'altro quasi certamente già macellato per noi umani e destinato ai pets solo in minima parte, per lo più come scarto) e far morire prematuramente un gatto per i problemi di un'alimentazione non adatta, mi sembra una forma di maltrattamento.

E' per questo che al momento prefersico continuare con i cibi di una certa qualità (vorrà dire che contribuendo alla morte di mucche e maiali... avrò salvato topolini e lucertole ^_^ ), ma non resto indifferente agli studi che possano portare a un superamento di tutto questo.

Se tutti i gatti domestici potessero vivere davvero 20 anni mangiando cibo che gli piace, e allo stesso tempo non si dovessero uccidere altri animali per questo... beh, sinceramnete me ne farei una ragione (e sicuramente anche loro, che non hanno la minima idea della provenienza delle loro crocchette o patè).

Per queste mie idee ovviamente sono nstato spesso attaccato anche da amici vegani e antispecisti, inorriditi dal mio acquistare prodotti animali.

Io resto dell'idea che AD OGGI la priorità dovrebbe essere convincere nove miliardi di persone dell'inutilità di uccidere animali per mangiarne le carni e i derivati. Hai detto niente :-D

Il -lontanissimo- giorno in cui ci arriveremo (e so benissimo che sto parlando di un'utopia, ma sono sempre stato un sognatore), vorrà dire che il genere umano avrà abbracciato una filosofoia e uno stile di vita totalmente diverso da quello odierno. E quindi non ci saranno più abbandoni, e non essendoci più randagi non ci sarà neppure la necessità di adottarne. E in questa società "da sogno", chissà, nelle strade non ci saranno più pericoli per loro, che potranno muovesri liberamente dalle nostre case all'esterno procacciandosi cibo autonomamente... o semplicemente non nasceranno più animali "domestici" e se vorremo vivere con loro, saremo noi a spostarci in ambienti adatti (nelle campagne, lontano dal traffico e dai pericoli, ecc)

Quindi preoccuparci OGGI del cibo animale per i cani e per i gatti, facendoci guerre intestine, a mio avviso allontana solo il vero obiettivo, che è quello del superamento della carne per noi umani. A quel punto... se ne parlerà (se mai ci arriveremo... ma sinceramnete, credo che ci saremo estinti molto prima...)
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