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L'allevamento e gli allevatori Per chi vuole conoscere meglio questo mondo felino ancora per molti sconosciuto.

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Vecchio 15-03-2017, 10:50   #131
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flor
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Predefinito Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza

Eh sì di droga si tratta, tutti al sert!!!
Perché mentre è normale affezionarsi ad un animale non è per nulla normale bacarsi il cervello sulla distanza che c'è tra le orecchie e sullo spessore della coda del proprio gatto riproduttore. Il fatto è che quando lo sento dire dagli altri mi suona assurdo ... ma io faccio uguale! Per questo sono malata ed incoerente. Mi basta sapere che non ne facciano le spese i miei gatti (ma anche i miei figli, che qualche volta si stufano di sentirmi parlare al telefono con i proprietari dei miei gatti). In questi casi divento appena appena razionale e dico .... ma basta, che assurdità è mai questa. Poi però leggo e vedo schifezze di vario genere e penso con presunzione che "come lo faccio io" è meno aberrante e così si ricomincia
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Vecchio 15-03-2017, 11:05   #132
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flor
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Predefinito Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza

@alimiao non conosco la situazione degli stati uniti, ma conosco alcuni modi di pensare molto distanti dai nostri. Prima di tutto da quelle parti il certified pedigree come lo definiscono loro è un di più che viene dato, perché i gatti vengono ceduti anche solo con una genealogia casalinga senza che nessuno si scandalizzi per questo. Vale di più la fiducia che il bollino blu. Nessun allevamento "famoso" si sognerebbe mai (o almeno questa è la mia sensazione) di trascrivere su software personali genealogie non veritiere e comunque la registrazione dei cuccioli all'associazione è verificabile ed il proprietario può autonomamente richiedere il certified pedigree se lo desidera.
Altra sensazione è che come in tutti gli altri settori le capacità personali sono valorizzate molto di più ed il valore della capacità viene assegnato dall'opinione della gente e non dalle certificazioni varie.

Personalmente da brava europea che invece alle certificazioni ci tiene mi piace molto il modello francese almeno nella teoria, perché nella pratica non conosco l'opinione degli allevatori: in Francia già da qualche anno la certificazione genealogica che da noi è in mano alle associazioni lì è direttamente gestita da un organo statale il LOOF che rilascia anche l'autorizzazione ad allevare a persone che abbiano superato un corso. Questi allevamenti hanno un numero di registrazione che deve essere obbligatoriamente riportato anche negli annunci online! Giochetto semplice ed efficace. Se in Francia vogliono fare dei controlli fanno alla svelta, prendono tutti gli annunci che non riportano i dati dell'allevamento e fioccano multe!
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Vecchio 15-03-2017, 11:21   #133
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Predefinito Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza

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Non sono Floor, ma secondo me - per quanto sarebbe preferibile di no - non è necessariamente assurdo che si possa vendere un gatto non di razza; anzi credo che non sia illegale neanche da noi in Europa (quando i miei regalarono i cuccioli della loro cagnolona, erano incroci labrador - golden retriever, molto belli e una coppia che ne prese uno si disse piacevolmente colpita dal fatto che degli incroci da razze così simili e così belli non venissero venduti ma regalati).

L'importante è non cercare di vendere una cosa per qualcosa che non è, quindi non cercare di vendere un gatto "di razza ma senza pedigree" quando - appunto - non è di razza, ma nessuno vieta di vendere un "simil-certosino" per dire, oppure un incrocio di due razze magari particolarmente bello, ecc... Anche perché, ipoteticamente (molto ipoteticamente, ma in fondo con le sterilizzazioni a tappeto ci potremmo anche arrivare), un domani potrebbe essere difficile trovare proprio gatti in generale, e teoricamente i possessori di "mici di casa" potrebbero anche decidere di venderli, se nasce loro una cucciolata, per dire, non come gatti di razza, ma che ne so come "gatti allevati in casa socializzati", vado sempre per ipotesi eh.

Secondo me, quindi, la legge tutela il compratore di gatti, è il fatto che non venga applicata a dovere che non tutela.
Personalmente pagare il bello (che poi il bello cosa è?) è molto umano ed ha tanto il sapore del commerciale. A me piacerebbe che le persone apprezzassero (e quindi pagassero) non l'animale in sé, ma il lavoro di conoscenza, preparazione e gestione che ha come risultato quel dato gatto. Perché diciamocelo apertamente pagare per avere la compagnia di un animale fa strano a me come a voi, con la differenza che un allevatore non si scandalizza per essere pagato per il proprio lavoro cosa che se non avvenisse smetterebbe di esistere (e qualcuno ne gioirebbe pure )
Ricordo ancora con disgusto una signora che venne a vedere una cucciolata quando i gattini avevano un mese e mezzo di età, indicò un gattino e voleva portarselo via subito. Spiega che rispiega i motivi per cui non era il momento mi piazzò sul tavolo il doppio della cifra richiesta. mi venne un tale istinto violento che feci molta fatica ad accompagnarla alla porta in una maniera quasi educata sono certa che da qualche parte sia riuscita a portarsi via un gatto neonato anche senza vaccini e documenti, che tanto non se ne faceva di nulla
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Vecchio 15-03-2017, 11:59   #134
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SerenaF
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Predefinito Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza

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Originariamente inviato da flor Visualizza Messaggio
Personalmente da brava europea che invece alle certificazioni ci tiene mi piace molto il modello francese almeno nella teoria, perché nella pratica non conosco l'opinione degli allevatori: in Francia già da qualche anno la certificazione genealogica che da noi è in mano alle associazioni lì è direttamente gestita da un organo statale il LOOF che rilascia anche l'autorizzazione ad allevare a persone che abbiano superato un corso. Questi allevamenti hanno un numero di registrazione che deve essere obbligatoriamente riportato anche negli annunci online! Giochetto semplice ed efficace. Se in Francia vogliono fare dei controlli fanno alla svelta, prendono tutti gli annunci che non riportano i dati dell'allevamento e fioccano multe!

Bello il modello francese: in effetti ci sarebbe da prendere ispirazione e, visto che siamo in Italia, rendere obbligatorio per i siti di annunci (Kijiji, Subito, Bakeca, ecc...) verificare che ci sia questo codice di identificazione dell'allevamento in tutti gli annunci (che prevedano o no un pagamento in denaro, perché un allevatore potrebbe benissimo, per ragioni che non mi vengono in mente su due piedi, decidere di regalare cuccioli o esemplari adulti del suo allevamento) in cui compare la dicitura "gatto di razza X". Forse questo servirebbe a scoraggiare un po' gli scucciolatori, perché toglierebbe loro un canale per piazzare i loro cuccioli.
Sempre per la serie "siamo in Italia", in America c'è anche meno disonestà o propensione a fare i furbetti (in compenso c'è anche molta più volontà di stupire e leggerezza nel pasticciare allegramente con la genetica, quindi se c'è in giro un gatto strambo, al limite del mostruoso, quasi di sicuro l'hanno creato loro), perciò se ti dicono che quel gatto è un Ragdoll, è un Ragdoll senza bisogno di esibire certificazioni o pedigree: in Italia, se si facesse così, venderebbero qualunque gatto di strada abbia una vaga traccia di colorazione point come siamese di altissima genealogia. C'è anche da dire, però, a mio parere che, per quanto restrittive e punitive possano essere le leggi, per evitare fregature, la parte del leone la deve fare l'acquirente: come uno che abbia appena appena un po' di sale in zucca, sente puzza di bruciato, quando gli arriva la mail che gli dice che è appena stato sorteggiato per ricevere un Iphone 7 gratis, allo stesso modo dovrebbe farsi qualche domanda se un cucciolo da compagnia (non per expo e men che meno da riproduzione) in un allevamento costa minimo 600 Euro (poi ci sono razze che costano anche di più, ma mettiamo una base di 600 Euro che non mi sembra completamente fuori mercato) e un privato glielo cede a 250; dove sta la fregatura? Se poi vuole risparmiare a tutti i costi, è una scelta sua, purché sia consapevole che i 350 Euro che sta risparmiando al momento dell'acquisto potrebbe spenderli un domani con gli interessi dal veterinario.
Credo anche purtroppo che quello della vendita illegale di cuccioli "di razza" senza pedigree sia al fondo delle priorità della polizia: prima vengono i macelli clandestini dove finiscono anche i cavalli iperdopati dei circuiti illegali di corse e scommesse, poi l'abuso di antibiotici e ormoni stimolatori della crescita negli allevamenti di animali da carne, poi magari il bracconaggio di specie protette, i combattimenti clandestini tra cani e molto molto dopo gli scucciolatori di cani e gatti che quindi possono dormire sonni relativamente tranquilli.

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non è per nulla normale bacarsi il cervello sulla distanza che c'è tra le orecchie e sullo spessore della coda del proprio gatto riproduttore. Il fatto è che quando lo sento dire dagli altri mi suona assurdo ... ma io faccio uguale! Per questo sono malata ed incoerente. Mi basta sapere che non ne facciano le spese i miei gatti
Invece, per come la vedo io, sarà sintomo di incoerenza, ma anche di salute mentale: un allevatore non può prescindere dagli standard di razza che ti dicono che il gatto deve avere una certa corporatura (più o meno massiccia o longilinea a seconda appunto della razza), il profilo del muso più o meno bombato, dritto o con stop tra naso e fronte, l'attaccatura delle orecchie così e non cosà, gli occhi disposti nella tal maniera, ecc... Non saprei dire, non facendo parte del mondo degli allevamenti, se il fatto che ci siano questi standard sia un bene o no, nel senso che magari mette un freno alla fantasia di certi allevatori che, se potessero, accartoccerebbero le orecchie al Maine Coon sul modello dell'American Curl oppure gli allungherebbero il muso sulla scia del Siamese moderno o invece a volte avalla certi estremismi, nel senso che incoraggia la ricerca del prognatismo facciale nel Persiano.
Detto questo, cioé preso atto dell'imprescindibilità degli standard per un allevatore serio (sennò, nella migliore delle ipotesi, siamo davanti ad un back yard breeder), meno male che ci sono allevatori come te che ogni tanto si interrogano se la cosa non stia magari andando un po' troppo in là, se non ci impedisca di vedere il gatto, qualunque gatto, ma anche quelli di razza, nella sua bellezza globale (e a questo proposito, vi racconto poi un aneddoto sempre sul mio vicino di campagna) e che senso abbia stare a rincitrullirsi sul diametro della coda. Ci vorrebbe più gente così e meno allevatori ossessivi che magari pensano, faccio un esempio assurdo: "Oddiomio, la distanza tra le orecchie nel Korat dev'essere pari alla lunghezza del naso moltiplicata per 1,5. Nella mia ultima cucciolata invece il rapporto è 1,3. E mo', che faccio?". Da profana mi scappa da ridere (o da piangere, a seconda della prospettiva).

Aneddoto sul vicino di campagna buonanima (patitissimo del siamese moderno, come ben sapete): l'anno in cui abbiamo trovato Chiquita, io gliel'avevo portata a vedere tutta orgogliosa (all'epoca lei aveva 3 mesi circa), chiedendogli- domanda retorica, ma lui non l'aveva intesa così- se non era una micina meravigliosa. E lui, con aria perplessa, la prende in braccio e le mette la coda lungo il corpo (un miracolo che Chiquy non si sia rivoltata e non gli abbia staccato una mano perché è assolutamente il tipo di gatto che fa queste cose), facendomi notare che la coda avrebbe dovuto arrivare almeno fino all'attaccatura delle scapole, nel caso di Chiquita arrivava sì e no a metà del tronco, quindi di certo non era un gatto da expo (per lui bello=da expo, anche se oggettivamente parlando il gatto era una chiavica). Forse nei Siamesi sarà così (intendo: la coda dovrà avere la tale lunghezza), chissà, comunque sulle prime ci ero rimasta malissimo, adesso, ripensandoci, faccio fatica a trattenere le risa.
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Vecchio 15-03-2017, 12:05   #135
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Non sono Floor, ma secondo me - per quanto sarebbe preferibile di no - non è necessariamente assurdo che si possa vendere un gatto non di razza; anzi credo che non sia illegale neanche da noi in Europa (quando i miei regalarono i cuccioli della loro cagnolona, erano incroci labrador - golden retriever, molto belli e una coppia che ne prese uno si disse piacevolmente colpita dal fatto che degli incroci da razze così simili e così belli non venissero venduti ma regalati).

L'importante è non cercare di vendere una cosa per qualcosa che non è, quindi non cercare di vendere un gatto "di razza ma senza pedigree" quando - appunto - non è di razza, ma nessuno vieta di vendere un "simil-certosino" per dire, oppure un incrocio di due razze magari particolarmente bello, ecc... Anche perché, ipoteticamente (molto ipoteticamente, ma in fondo con le sterilizzazioni a tappeto ci potremmo anche arrivare), un domani potrebbe essere difficile trovare proprio gatti in generale, e teoricamente i possessori di "mici di casa" potrebbero anche decidere di venderli, se nasce loro una cucciolata, per dire, non come gatti di razza, ma che ne so come "gatti allevati in casa socializzati", vado sempre per ipotesi eh.

Secondo me, quindi, la legge tutela il compratore di gatti, è il fatto che non venga applicata a dovere che non tutela.
Secondo me qui nasce il malinteso.. quando acquisti un gatto (o cane) di razza, non stai pagando la bellezza del micio... questo effettivamente lo troverei non-etico, perchè ci sono tanti bellissimi gatti non di razza, chi stabilisce il valore della "bellezza", che è un canone del tutto soggettivo, non quantificabile? personalmente, quando pago l'allevatore per un animale di razza, io lo considero come un rimborso spese per il tempo e il denaro che l'allevatore spende.. tempo per informarsi, leggere libri e riviste e siti web, studiare i pedigree e la storia della razza, confrontarsi con altri allevatori, viaggiare anche fino all'altro capo del mondo per trovare il riproduttore giusto che abbia caratteristiche estetiche ma soprattutto DI SALUTE e standard che evitino i problemi di consanguineità.. denaro usato per i controlli veterinari frequenti che includono i test genetici, tutta la fase della gravidanza, ecc ecc.. tutto questo tempo e denaro dedicato dall'allevatore allo studio della razza e ai controlli merita di essere ripagato, perchè, fra le altre cose, mi assicura che il gatto sia in salute, esente da tare genetiche ereditarie invalidanti, che per ogni problema io mi possa rivolgere all'allevatore per assistenza, consigli, supporto..

Se invece un privato ha un bel gatto "simil-razza" e lo incrocia con un altro gatto "simil-razza" senza nessuna nozione di genetica, malattie, linee di sangue, senza fare nessun controllo di salute serio, e poi gli vengono fuori dei cuccioli esteticamente carini, io non penso che sia giusto pagare, perchè non c'è niente da rimborsare (casomai dovrei pagare il gatto per aver fatto dei figli carini, ma il proprietario che c'entra ?). Anzi penso proprio che quell'accoppiamento sia sbagliato a monte.
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Vecchio 15-03-2017, 12:18   #136
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(casomai dovrei pagare il gatto per aver fatto dei figli carini, ma il proprietario che c'entra ?). Anzi penso proprio che quell'accoppiamento sia sbagliato a monte.
Stamani mi è presa risaiola
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Vecchio 15-03-2017, 12:19   #137
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Aneddoto sul vicino di campagna buonanima (patitissimo del siamese moderno, come ben sapete): l'anno in cui abbiamo trovato Chiquita, io gliel'avevo portata a vedere tutta orgogliosa (all'epoca lei aveva 3 mesi circa), chiedendogli- domanda retorica, ma lui non l'aveva intesa così- se non era una micina meravigliosa. E lui, con aria perplessa, la prende in braccio e le mette la coda lungo il corpo (un miracolo che Chiquy non si sia rivoltata e non gli abbia staccato una mano perché è assolutamente il tipo di gatto che fa queste cose), facendomi notare che la coda avrebbe dovuto arrivare almeno fino all'attaccatura delle scapole, nel caso di Chiquita arrivava sì e no a metà del tronco, quindi di certo non era un gatto da expo (per lui bello=da expo, anche se oggettivamente parlando il gatto era una chiavica). Forse nei Siamesi sarà così (intendo: la coda dovrà avere la tale lunghezza), chissà, comunque sulle prime ci ero rimasta malissimo, adesso, ripensandoci, faccio fatica a trattenere le risa.
Di nuovo risaiola ci vuole un po' di buonumore!
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Vecchio 15-03-2017, 12:35   #138
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personalmente ho certe teorie sui maschietti con la fissa di misurare le appendici altrui


Anna Leo Ludo Tesla Sestosenso Conrad-Cispi ... Sharon Bender Trippy Romeo, Buscemino e Biri sotto il salice, Rourki sotto la quercia
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Vecchio 15-03-2017, 13:54   #139
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Secondo me qui nasce il malinteso.. quando acquisti un gatto (o cane) di razza, non stai pagando la bellezza del micio... questo effettivamente lo troverei non-etico, perchè ci sono tanti bellissimi gatti non di razza, chi stabilisce il valore della "bellezza", che è un canone del tutto soggettivo, non quantificabile? personalmente, quando pago l'allevatore per un animale di razza, io lo considero come un rimborso spese per il tempo e il denaro che l'allevatore spende.. tempo per informarsi, leggere libri e riviste e siti web, studiare i pedigree e la storia della razza, confrontarsi con altri allevatori, viaggiare anche fino all'altro capo del mondo per trovare il riproduttore giusto che abbia caratteristiche estetiche ma soprattutto DI SALUTE
Ti do ragione fino ad un certo punto, nel senso che mi trovo d'accordo più con Franziska; premetto che condivido quello che dici sul fatto che il costo di un cucciolo di razza non è tanto il corrispettivo da pagare per avere un bel gatto (perché di gatti belli i gattili e le oasi feline sono pieni), ma per il lavoro svolto a monte dall'allevatore che si è informato, ha fatto incrociare quei riproduttori per avere una cucciolata il più possibile sana e conforme agli standard, ha passato tempo a documentarsi sulla genetica felina, sulle patologie di quella data razza, ha fatto fare test genetici, esami pre e post nascita alla mamma, ne ha curato l'alimentazione durante la gravidanza, ecc, ecc...
Ma se io, privato, conscio che quell'animale NON è di nessuna razza riconosciuta, acconsento a sborsare 1000 Euro per avere un gatto con gli occhi viola o uno nudo e bassotto (sì, mi riferisco al Bambino che in termini di razza o pedigree per me sta sullo stesso piano di un ipotetico Gingerella o del gatto con gli occhi viola), perché mi affascina quel particolare aspetto, dov'è il problema? Il venditore non l'ha ingannato, dicendogli che quel gatto era un Birmano (faccio un esempio a caso) quando in realtà non lo era.

Quote:
casomai dovrei pagare il gatto per aver fatto dei figli carini, ma il proprietario che c'entra ?)

Mi fai venire in mente una descrizione umoristica che avevo letto l'anno scorso durante il periodo delle olimpiadi in cui alla voce "ippica" c'era scritto : "sport in cui è richiesta una notevole faccia tosta da parte del fantino per presentarsi sul podio e ritirare la medaglia al posto del cavallo".
SerenaF non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 15-03-2017, 14:07   #140
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Franziska
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Predefinito Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza

SerenaF, scusa ma il tuo vicino è proprio una chiavica
Provo tanta pena per quel povero siamese che ha avuto un tale proprietario, spero che almeno con lui si sia dimostrato un coinquilino umano affettuoso e rispettoso dei suo bisogni, ma ho il sospetto che lo abbia trattato più come un oggetto...

Alimiao, capisco bene il tuo discorso e in sostanza concordo con te (anzi, con te e Flor). Però io, in genere, quando penso a una cosa tendo a "guardare sempre in là" (probabilmente troppo) : se un domani, da un determinato incrocio, uscisse fuori una cucciolata con determinate caratteristiche estetiche e di indole (cosa che poi è accaduta con la nascita di certe razze, credo) e i proprietari decidessero di provare da lì a mettere al mondo una nuova razza, non significa che dietro non ci potrebbe essere uno studio approfondito, l'uso di tempo e denaro e così via... E magari, queste persone, potrebbero necessitare di fondi per portare avanti il loro progetto, che potrebbero cercare di ottenere dalla vendita (magari a prezzi particolari), senza frodare nessuno e spiegando cosa stanno cercando di vendere, dei primi mici ottenuti. In questo senso trovo anche che la finalità della TICA sia molto sensata.
(piccola nota: oddio, mi fa così strano parlare in questi termini ... ricavato, fondi ottenuti dalla vendita dei gatti... ma tant'è).
Tutto questo lo dico "con distacco" perché a me, ad esempio, che venga o no creata una nuova razza non interessa proprio nulla e mi piacerebbe che i mici venissero regalati per sempre, eh

Concordo anche con SerenaF, e in un certo senso questo mi riporta al modo ambiguo con cui vedo l'allevamento e per cui non riesco a prendere posizione: nel momento in cui noi ammettiamo che si possano selezionare dei gatti per avere certe caratteristiche, abbiamo anche dato un colpetto alla prima tessera di un domino, non sappiamo dove questo ci porterà. Quindi dobbiamo ammettere che qualcuno possa essere disposto a pagare per avere un gatto che nitrisce come un cavallo, per dire, e questa persona non ha meno diritto di pagare quello che gli pare per averlo di una persona che compra un persiano ipertipico o un gatto nudo, secondo me.

D'altra parte ribadisco che secondo me, il problema degli scucciolatori non si argina con una legge più severa (è appunto già vietato vendere gatti come "di razza" quando non lo sono), cioè se vieti proprio di vendere gli animali non di razza non risolvi nulla... Al massimo potrebbero funzionare dei sistemi di controllo più capillari, come quello che hanno adottato in francia.

Piuttosto mi chiedo, invece, se non sarebbe una buona idea e se sarebbe possibile mettere dei paletti a quello che si può fare nell'ambito dell'allevamento: non si potrebbe vietare la selezione dei persiani ipertipici, per esempio? O l'esasperazione di tutte quelle caratteristiche che si pensa possano ragionevolmente causare un danno o un maggior rischio per la salute dell'animale?

Magari, poi, potrebbe essere utile mettere in atto (ma qui ci vorrebbero fondi) delle campagne di sensibilizzazione e conoscenza dei vari problemi rivolte proprio ai potenziali acquirenti di gatti di razza. L'arma più potente di cui disponiamo, secondo me, è la conoscenza e il fatto che si discuta di determinate situazioni (gli incroci di gatti di pseudo-razza senza pedigree, la trasmissione di malattie genetiche ereditarie e anche la presa di coscienza del fatto che, quando si acquista certi gatti, si acquistano dei gatti cagionevoli di salute)

Ultima Modifica di Franziska; 15-03-2017 at 14:10.
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