Re: Il nostro comportamento ed una delle sue conseguenze: l'antropocentrismo
PS: ovviamente parlo per la mia situazione, dove c'è un giardino ma nonostante tutto non siamo stati in grado di renderlo sicuro. Quando il giardino non c'è è chiaro che il discorso cambia...
A questo punto, però, mi pongo un altro problema: anche vivendo per esempio in un bosco isolato, quindi lontano dai pericoli da noi stessi creati, in un ambiente diciamo "naturale", dove però di natura si parla, quindi dove magari ci possono essere altri predatori... chi di noi si sentirebbe sicuro di lasciar uscire il proprio gatto con la paura che la sera non torni a casa perché viene ammazzato, non so, da un orso? Non è un comportamento tutto sommato antropocentrico anche questo? Non è una provocazione, è una domanda.
Cioè, il fatto stesso che ci piacerebbe far uscire i nostri gatti in un ambiente, però sicuro, e il fatto che l'ambiente di per sé non è sicuro, non ci pone già in una visione antropocentrica? Nel senso che il gatto non cerca di proteggere gli altri gatti da tutti i pericoli, anche mamma gatta ad un certo punto, dopo aver insegnato loro quello che può, dice ai suoi micini "andate con Dio"
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