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Malattie dei gatti: Richieste di aiuto e consigli In questa sezione potrete chiedere consigli e scambiarvi pareri sulle principali malattie feline che colpiscono i mici, ricordandovi che il forum NON sostituisce in nessun caso l'intervento del veterinario

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Vecchio 21-06-2012, 19:38   #1
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Damian
Cucciolo
 
Utente dal: 06 2012
Paese: Milano
Regione: Lombardia
Sesso: Uomo
Gatti: 1
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Predefinito Una diagnosi difficile per AK

Buona serata a tutti.
Spero possiate scusarmi se non mi presento nel dovuto modo, ma purtroppo non “abbiamo” molto tempo.
Francamente non so più cosa pensare, dove sbatter la testa per trovare una cura alla mia piccola AK, una Blu di Russia di poco più di 3 anni che ormai da un mese vive ogni giorno con tanti e diversi antibiotici che non risolvono, purtroppo, il suo problema.
Circa un mese fa infatti, per alcuni giorni la gatta ha riscontrato un periodo di malessere tipico del gatto con la febbre, ovvero svogliatezza, inappetenza e sonnolenza, cose che inizialmente passarono un po’ in sordina dato che anche normalmente è sempre stata una gatta molto tranquilla e che mangiava poco.
L’ho portata dal veterinario più che altro per un consulto dovuto alla febbre ed al fatto che sul mantello, mancava un poco di pelliccia, come una monetina da due centesimi, sintomo di un possibile fungo.
Alla visita risultava tutto a posto e ci si preparava ad un’analisi micotica della piastrata del probabile fungo.
Ma nel giro di soli 3 giorni il tutto è peggiorato, non mangiava e non andava più di corpo se non pipì, abbondante pipì, dato che la sete non le passava mai ( ma anche questo sintomo era stato preso sotto gamba dato che è sempre stata una gatta che beve molto, per via dei reni un poco delicati come gatto di razza). Ebbene il ventre era diventato duro e dopo una prima eco, la seconda ecografia fatta il giorno dopo (giorno 11) ha evidenziato un corpo interno molto grande e vascolarizzato.
Si è optato per una operazione per vedere ed asportare il corpo in questione il giorno successivo, dato che tale ascesso era venuto a crearsi nel giro di 3 giorni o, meglio, si era ingrossato mostruosamente in tre giorni, ma purtroppo l’operazione evidenziò un linfonodo grosso come un uovo che comprimeva intestino ed era adeso al pancreas.
Per evitare una pancreatite dovuta all’asportazione del linfonodo (altri 5 o sei erano lievemente ingrossati), hanno optato per un drenaggio del liquido in esso contenuto, sgonfiandolo ed attaccandolo con una serie di antibiotici fra orali e sottocutanei.
Dopo quell’operazione AK si è ripresa e pian piano ha anche ripreso a fare le solite cose di sempre, insomma, mangiava andava di corpo, giocava, miagolava (è sempre stata estremamente logorroica tanto da poterci fare lunghi discorsi) ma citologico e istologico non hanno evidenziato assolutamente nulla di nulla e, soprattutto, gli emocromi fatti ogni due giorni evidenziavano un lento ma inesorabile rialzo dei linfociti ed un calo dei globuli rossi.
Le analisi seguenti furono tutte verso l’esclusione di malattie come Fiv e Felv (per le quali essendo stata in passato gatta da gara, l’allevatore la vaccinava regolarmente e le linee genetiche non presentavano tali malattie) la presenza di cellule tumorali e, per ultima, anche la Fip è stata accantonata con la quasi certezza (per la quale visti i miei trascorsi universitari da Biotecnologo so che le analisi possono anche non portar mai ad una certezza se non per esclusione in caso di malattia conclamata).
Nel frattempo sabato 15 giugno l’ho portata nuovamente dalla veterinaria per passare nuovamente ad antibiotici sottocutanei, dato che la principessina schizzinosa sputava o sbavava ogni pastiglia tranne il buon Baytril. La dottoressa l’ha palpata non riscontrando alcun problema. Del resto erano passate più di 2 settimane dall’operazione e la gatta era quasi del tutto normale (la furbona, dato che era stata nutrita con le sue preferite leccornie per invogliarla a mangiare, ormai mangiava solo quelle). Unica cosa è che, a differenza di sempre, per la prima volta la vedevo leccare il vetro. Ma appena accendevo l’aria condizionata andava a godersi il fresco (lieve, era pur sempre convalescente).
Il giorno dopo, la scorsa domenica, è venuto l’allevatore, ormai un caro amico, a farle l’iniezione e ha visto che si era un attimo gonfiata al ventre.
Lunedì una lastra alla mattina ha evidenziato una macchia bianca immensa che schermava tutti gli intestini.
Operata nuovamente d’urgenza e questa volta non era un solo linfonodo, ma ben 4 grandi dai 5 ai 6cm di diametro. Stesso intervento della scorsa volta, solo che lunedì è stata aperta completamente ed hanno controllato tutti gli intestini. Nessun linfonodo era asportabile ed al loro interno il solito liquido giallastro con punte di nero nella parte più interna del linfonodo, segno di infezione pesante in atto. Anche, a quanto ho capito, il pancreas nella punta più bassa era arrossato, perché “pressato” da un di questi linfonodi.
La gatta adesso sta bene, ma resta dal veterinario ancora domani. Mangia, miagola, cammina, cerca il contatto, fa i bisogni ecce cc, come sempre, come l’altra volta, mai un lamento.
Istologico nuovamente negativo, non hanno trovato nulla e il citologico necessariamente andrà come risultato a mercoledì prossimo. DOBBIAMO capire quale diavolo di batterio è per attaccarlo in modo mirato. Ha mandato i campioni anche a Torino per le analisi (siamo a Milano) e cercherà di far una trasfusione di sangue alla gatta (gli emocromi confermano bianchi alti e rossi bassi) per aiutarla a riprendersi, ma è certo che una nuova operazione non la riuscirebbe a sostenere. Sarà anche giovane e forte, pur passando da quasi 5kg di gatta a 3,5kg. Inutile nasconderci che una nuova ricaduta entro il citologico sarebbe fatale.
Non so più cosa fare. Consulti diversi li ho avuti e tutti gli esami che dovevano esser fatti son stati fatti, anche quelli contro i parassiti, ma niente. Son tutti concordi che quanto fatto fin’ora sia la strada migliore ed è stato tentato di tutto.
Aspettare mi uccide e il pensiero di non riuscire a guarirla mi sta consumando, più di quanto non facciano le ferie saltate (il costo delle analisi e delle operazioni è esorbitante già ora e ovviamente le ferie sono saltate, ma non me ne frega nulla pur che AK si riprenda).
Arrivare a casa la sera e non trovarla alla porta miagolante come sempre è orribile, la casa è vuota e poco mi consolano la mia ragazza e la sua gatta.
Adesso son pronto a credere anche che i marziani possano curarla, son disposto a far ogni cosa possibile.
Damian non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 21-06-2012, 19:57   #2
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Ele&Coffee
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Predefinito Re: Una diagnosi difficile per AK

Mamma mia...quanto mi dispiace... mi viene il magone al solo leggerti, immagino soltanto come stia tu.
Purtroppo non posso aiutarti, spero che gli utenti esperti (soprattutto le veterinarie che mi pare siano due - una di sicuro, Perlina) si colleghino presto per dirti qualcosa in più..
Il papà del mio gatto è un Blu di Russia meraviglioso di quasi tre anni anche lui... sono gatti davvero stupendi.
mi incrocio tutta per la tua AK


I gatti vivono in mondi che noi ci limitiamo a sognare...

Coffee e Plumcake ...otto gommini di felicità!
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Vecchio 21-06-2012, 22:17   #3
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valentina82
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Predefinito Re: Una diagnosi difficile per AK

mi dispiace tanto, non ti so aiutare ma ti volevo dare il mio sostegno, coraggio e una carezzina al miciotto
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Vecchio 21-06-2012, 22:59   #4
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zaari70
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Predefinito Re: Una diagnosi difficile per AK

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Originariamente inviato da Damian Visualizza Messaggio
Buona serata a tutti.
Spero possiate scusarmi se non mi presento nel dovuto modo, ma purtroppo non “abbiamo” molto tempo.
Francamente non so più cosa pensare, dove sbatter la testa per trovare una cura alla mia piccola AK, una Blu di Russia di poco più di 3 anni che ormai da un mese vive ogni giorno con tanti e diversi antibiotici che non risolvono, purtroppo, il suo problema.
Circa un mese fa infatti, per alcuni giorni la gatta ha riscontrato un periodo di malessere tipico del gatto con la febbre, ovvero svogliatezza, inappetenza e sonnolenza, cose che inizialmente passarono un po’ in sordina dato che anche normalmente è sempre stata una gatta molto tranquilla e che mangiava poco.
L’ho portata dal veterinario più che altro per un consulto dovuto alla febbre ed al fatto che sul mantello, mancava un poco di pelliccia, come una monetina da due centesimi, sintomo di un possibile fungo.
Alla visita risultava tutto a posto e ci si preparava ad un’analisi micotica della piastrata del probabile fungo.
Ma nel giro di soli 3 giorni il tutto è peggiorato, non mangiava e non andava più di corpo se non pipì, abbondante pipì, dato che la sete non le passava mai ( ma anche questo sintomo era stato preso sotto gamba dato che è sempre stata una gatta che beve molto, per via dei reni un poco delicati come gatto di razza). Ebbene il ventre era diventato duro e dopo una prima eco, la seconda ecografia fatta il giorno dopo (giorno 11) ha evidenziato un corpo interno molto grande e vascolarizzato.
Si è optato per una operazione per vedere ed asportare il corpo in questione il giorno successivo, dato che tale ascesso era venuto a crearsi nel giro di 3 giorni o, meglio, si era ingrossato mostruosamente in tre giorni, ma purtroppo l’operazione evidenziò un linfonodo grosso come un uovo che comprimeva intestino ed era adeso al pancreas.
Per evitare una pancreatite dovuta all’asportazione del linfonodo (altri 5 o sei erano lievemente ingrossati), hanno optato per un drenaggio del liquido in esso contenuto, sgonfiandolo ed attaccandolo con una serie di antibiotici fra orali e sottocutanei.
Dopo quell’operazione AK si è ripresa e pian piano ha anche ripreso a fare le solite cose di sempre, insomma, mangiava andava di corpo, giocava, miagolava (è sempre stata estremamente logorroica tanto da poterci fare lunghi discorsi) ma citologico e istologico non hanno evidenziato assolutamente nulla di nulla e, soprattutto, gli emocromi fatti ogni due giorni evidenziavano un lento ma inesorabile rialzo dei linfociti ed un calo dei globuli rossi.
Le analisi seguenti furono tutte verso l’esclusione di malattie come Fiv e Felv (per le quali essendo stata in passato gatta da gara, l’allevatore la vaccinava regolarmente e le linee genetiche non presentavano tali malattie) la presenza di cellule tumorali e, per ultima, anche la Fip è stata accantonata con la quasi certezza (per la quale visti i miei trascorsi universitari da Biotecnologo so che le analisi possono anche non portar mai ad una certezza se non per esclusione in caso di malattia conclamata).
Nel frattempo sabato 15 giugno l’ho portata nuovamente dalla veterinaria per passare nuovamente ad antibiotici sottocutanei, dato che la principessina schizzinosa sputava o sbavava ogni pastiglia tranne il buon Baytril. La dottoressa l’ha palpata non riscontrando alcun problema. Del resto erano passate più di 2 settimane dall’operazione e la gatta era quasi del tutto normale (la furbona, dato che era stata nutrita con le sue preferite leccornie per invogliarla a mangiare, ormai mangiava solo quelle). Unica cosa è che, a differenza di sempre, per la prima volta la vedevo leccare il vetro. Ma appena accendevo l’aria condizionata andava a godersi il fresco (lieve, era pur sempre convalescente).
Il giorno dopo, la scorsa domenica, è venuto l’allevatore, ormai un caro amico, a farle l’iniezione e ha visto che si era un attimo gonfiata al ventre.
Lunedì una lastra alla mattina ha evidenziato una macchia bianca immensa che schermava tutti gli intestini.
Operata nuovamente d’urgenza e questa volta non era un solo linfonodo, ma ben 4 grandi dai 5 ai 6cm di diametro. Stesso intervento della scorsa volta, solo che lunedì è stata aperta completamente ed hanno controllato tutti gli intestini. Nessun linfonodo era asportabile ed al loro interno il solito liquido giallastro con punte di nero nella parte più interna del linfonodo, segno di infezione pesante in atto. Anche, a quanto ho capito, il pancreas nella punta più bassa era arrossato, perché “pressato” da un di questi linfonodi.
La gatta adesso sta bene, ma resta dal veterinario ancora domani. Mangia, miagola, cammina, cerca il contatto, fa i bisogni ecce cc, come sempre, come l’altra volta, mai un lamento.
Istologico nuovamente negativo, non hanno trovato nulla e il citologico necessariamente andrà come risultato a mercoledì prossimo. DOBBIAMO capire quale diavolo di batterio è per attaccarlo in modo mirato. Ha mandato i campioni anche a Torino per le analisi (siamo a Milano) e cercherà di far una trasfusione di sangue alla gatta (gli emocromi confermano bianchi alti e rossi bassi) per aiutarla a riprendersi, ma è certo che una nuova operazione non la riuscirebbe a sostenere. Sarà anche giovane e forte, pur passando da quasi 5kg di gatta a 3,5kg. Inutile nasconderci che una nuova ricaduta entro il citologico sarebbe fatale.
Non so più cosa fare. Consulti diversi li ho avuti e tutti gli esami che dovevano esser fatti son stati fatti, anche quelli contro i parassiti, ma niente. Son tutti concordi che quanto fatto fin’ora sia la strada migliore ed è stato tentato di tutto.
Aspettare mi uccide e il pensiero di non riuscire a guarirla mi sta consumando, più di quanto non facciano le ferie saltate (il costo delle analisi e delle operazioni è esorbitante già ora e ovviamente le ferie sono saltate, ma non me ne frega nulla pur che AK si riprenda).
Arrivare a casa la sera e non trovarla alla porta miagolante come sempre è orribile, la casa è vuota e poco mi consolano la mia ragazza e la sua gatta.
Adesso son pronto a credere anche che i marziani possano curarla, son disposto a far ogni cosa possibile.

Ciao, una cosa simile sta capitando a una gattina persiana che io ho regalato anni fa.
Solo che a lei hanno iniziato a comparire improvvisamente delle cisti di liquido nel fegato.
Ha iniziato a manifestarle verso i 7 anni, è stata operata varie volte per toglierle o per aspirarle ma ogni volta si riformano.
I veterinari della famiglia con cui vive hanno parlato di fibrosi cistica.
Purtroppo non so altro.
Magari prova a nominare la patologia ai tuoi vet.
Può essere che sia due cose diversissime, ma non si sa mai.
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Vecchio 22-06-2012, 10:07   #5
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mimosa
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Predefinito Re: Una diagnosi difficile per AK

Perchè non provi a farla vedere portando tutti i referti che hai della micina ad un veterinario omeopata così da poterti consigliare una terapia di supporto per rinforzare il sistema immunitario che è una cosa molto importante anzi fondamentaleper combattere tutte le malattie, perchè se non è reattivo lui non si può far niente.

Tanti incrocini per la tua AK(gioia non mollare mai piccolina)
mimosa non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 22-06-2012, 10:17   #6
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mimosa
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Predefinito Re: Una diagnosi difficile per AK

Scusami ma in Lombardia ce ne sono e anche di bravi vet. omeopati.
Provaci....mi sento di consigliartelo e poi insieme a lui controlla l'alimentazione della micia che è un'altra cosa fondamentale e vedi se ti consiglia di cambiarla con una grain free.
Lo so che la gattina è un po' capricciosetta di gusti ma bisogna tentare.... un bacio a te alla miciola.
mimosa non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 22-06-2012, 11:48   #7
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Damian
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Predefinito Re: Una diagnosi difficile per AK

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Originariamente inviato da zaari70 Visualizza Messaggio
Ciao, una cosa simile sta capitando a una gattina persiana che io ho regalato anni fa.
Solo che a lei hanno iniziato a comparire improvvisamente delle cisti di liquido nel fegato.
Ha iniziato a manifestarle verso i 7 anni, è stata operata varie volte per toglierle o per aspirarle ma ogni volta si riformano.
I veterinari della famiglia con cui vive hanno parlato di fibrosi cistica.
Purtroppo non so altro.
Magari prova a nominare la patologia ai tuoi vet.
Può essere che sia due cose diversissime, ma non si sa mai.
Grazie, proverò a farlo presente.
Damian non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 22-06-2012, 11:49   #8
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zaari70
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Predefinito Re: Una diagnosi difficile per AK

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Perchè non provi a farla vedere portando tutti i referti che hai della micina ad un veterinario omeopata così da poterti consigliare una terapia di supporto per rinforzare il sistema immunitario che è una cosa molto importante anzi fondamentaleper combattere tutte le malattie, perchè se non è reattivo lui non si può far niente.

Tanti incrocini per la tua AK(gioia non mollare mai piccolina)
Prima si deve assolutamente valutare che tipo di malattia è, perchè se è di tipo autoimmune rafforzare il sistema immunitario sarebbe come darsi la zappa sui piedì.
Non sempre rafforzare il sistema immunitario è un bene, ci sono casi in cui è la cosa peggiore da fare.
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Vecchio 22-06-2012, 11:57   #9
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Damian
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Predefinito Re: Una diagnosi difficile per AK

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Originariamente inviato da mimosa Visualizza Messaggio
Scusami ma in Lombardia ce ne sono e anche di bravi vet. omeopati.
Provaci....mi sento di consigliartelo e poi insieme a lui controlla l'alimentazione della micia che è un'altra cosa fondamentale e vedi se ti consiglia di cambiarla con una grain free.
Lo so che la gattina è un po' capricciosetta di gusti ma bisogna tentare.... un bacio a te alla miciola.
Il cibo è corretto, segue la stessa medesima dieta da anni ed i prodotti sono della Trainer, consigliati da tutti.
Ovviamente poi, se si riprenderà, passerà al CD, che le piace, dato che avrà da smaltire un pò di cristalli nelle urine, ma hanno appurato che non è stata l'alimentazione a darle questi problemi.

Purtroppo l'Eco odierna ha evidenziato che si stanno nuovamente ingrossando i linfonodi.
Domani mattina tornerà a casa con me e riprenderà le cure per via orale... le zampine sono ridotte ad un colabrodo e alla cucciola non resta l'ago in vena. Se vogliamo sperare in una trasfusione, si dovrà preservare quanto di intatto resta nella circolazione periferica ed aspettare che guariscano un pochetto le zampe.
Ma alla luce dell'ultima eco, si può solo pregare che resista fino alla diagnosi o da Milano o da Torino, perchè purtroppo si potrebbe fare solo un ago-fino per drenare i linfonodi visibili nella eco, ma quelli non raggiungibili rischiano di ucciderla.

Proveremo anche con l'omeopatia, ma lei si sta rimettendo in forze comunque.
Quello che non si sa proprio è cosa sia quest'infezione.

Oggi si parlava di TBC, perchè ad un'amalisi fatta a mano quando l'anno aperta, sembra esser una serie di granulomi propri della TBC, cosa che hanno visto solo in università durante gli studi tanti anni fa e mai presentatasi a loro clinicamente.

Siamo entrambi stressati e a pezzi e se potessi dar un anno della mia vita per curarla ed averla con me fino alla sua vecchiaia, firmerei oggi stesso.
Damian non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 22-06-2012, 12:01   #10
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Damian
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Predefinito Re: Una diagnosi difficile per AK

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Originariamente inviato da zaari70 Visualizza Messaggio
Prima si deve assolutamente valutare che tipo di malattia è, perchè se è di tipo autoimmune rafforzare il sistema immunitario sarebbe come darsi la zappa sui piedì.
Non sempre rafforzare il sistema immunitario è un bene, ci sono casi in cui è la cosa peggiore da fare.
Vero.
I dubbi son tanti, sopratutto il fatto che l'istologico di quello che hanno raccolto non ha dato alcun esito. Eppure è tanto, son molti ml, è giallo, di consistenza casearia (non è latte nè).
Ed è la seconda volta che non da un riscontro di alcun tipo.

Hanno escluso sindromi autoimmunitarie, ma non avendo alcun riscontro positivo (nel senso che non hanno trovato alcuna causa certa), ogni esame negativo può esser contestato e riconsiderato. Insomma aver tante certezze di negatività al 99% ed averle provate tutte, per forza è una di quei vari 1%.

Ecco la mia piccola quando stava ancora bene:
Testo editato
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