Velvet
07-12-2011, 16:13
Oggi vi racconto la storia di Sushi e Lev.
Sushi è arrivato nell’Ottobre del 2006 quando io, a quota tre gatti, non ci pensavo nemmeno a prenderne un altro. Ma che si può fare e decidere quando ti capita un batuffolo di pelo di 2 mesi incastrato nel motore dell’auto di un tuo vicino? Hai forse scelta? Ci mettemmo due ore a smontare la macchina e tirarlo fuori.
A onor del vero devo dire che c’erano altri nel mio palazzo che lo volevano: nonostante fosse lurido di morchia e puzzolente si vedeva che le premesse erano buone. Si intuiva che aveva il pelo lungo (che aggiunge appeal nei gattofili “occasionali” come li chiamo io) e quella faccetta mezza grigia e mezza bianca con gli occhi ancora blu-baby era irresistibile.
http://img186.imageshack.us/img186/1972/161006co4.jpg
(Sushi appena tirato fuori dal motore dell'auto)
Solo che, non appena estratto dal motore dell’auto, il piccolo, passando di braccia in braccia fra i potenziali genitori adottivi, continuava a urlare come un indemoniato. Finché lo hanno messo in braccio a me, e lì il piccolo ancora senza nome ha tirato un sospiro di sollievo e si è messo a ronfare e fare la pasta sulla mia felpa preferita dei Depeche Mode (sporcandomela irrimediabilmente di morchia e polvere). Insomma, io ero stata adottata e non mi restava che prenderne atto. Sembrava un rotolo di riso avvolto in alga Nori, e quella boccuccia rosa ancora “da latte” sembrava salmone, così decisi di chiamarlo Sushi.
Terrorizzata dal poter contagiare i miei gatti di casa con FIV, FeLV e chi più ne ha più ne metta, andai a prendere una mini lettiera angolare e i crocchi della Royal per cuccioli (il suo primo pasto era stato, ahimè, una scatoletta di mousse Gourmet recuperata a casa dei miei) e decisi di tenerlo in camera mia, sfrattando i gattacci residenti, fino a quando non fosse stato possibile prelevargli il sangue e fargli i test almeno due volte. La porta della mia camera sembrava il loggione della Scala la sera della Prima: i tre gattacci di casa avevano capito che c’era il piccolo (che fra l’altro protestava sonoramente se lo lasciavo solo per più di 10 minuti) e stavano fissi fuori grattando e miagolando: “Allora ci vuoi presentare il nuovo mostro o no?”
Lev era quello che mi preoccupava di più: tanto è dolce e coccolone con gli umani (basta che non siano veterinari), tanto è belva con i suoi simili “alieni”. Non ha mai fatto amicizia con i mici di casa.
http://img411.imageshack.us/img411/6505/lev004tj8.jpg
(Lev nei "giorni sereni")
Un giorno succede il patatrac. La donna che mi dà una mano con le pulizie in casa chiude male la porta della mia stanza. Sento strani versi, dei prrr, dei mrrr, dei brrr . Corro e chi ti vedo? Sushi incantato a dare zuccate a Lev e Lev che, dopo un momento di perplessità, comincia a leccarlo accuratamente. Lev salta sul letto a riprendersi il posto che era suo di diritto, Sushi si arrampica vicino a lui e comincia a impastarlo e ciucciarlo, mentre Lev lo lecca. Pensavo fosse più probabile vedere un UFO piuttosto che Lev nel ruolo di “mammo” amorevole, eppure era così. Oramai contatto c’era stato. Le prime analisi davano Sushi negativo e io ho pregato il Signore degli ubriachi che non avesse malattie virali. La porta della camera si aprì e i gattacci residenti accolsero il piccolo in maniera sorprendente, accettando di essere massacrati, graffiati, fatti oggetto di agguati. Ma solo Lev era il mammo di Sushi, solo a lui erano riservate paste e ciucciate.
Passano gli anni. Sushi diventa un gattone splendido, lungo 65cm coda esclusa (e la coda è lunghissima), con gli zamponi grossi. Mantiene, però, quella dolcezza infinita, quella vocina più da “prr-prr” che da “mao” e quella faccetta da micino innamorato che lo fa sempre essere “il piccolo”, nonostante sia 9kg e rotti di muscoli e ossa possenti (evviva il VMP).
http://img43.imageshack.us/img43/3244/1000971d.jpg
(Sushi adulto)
http://img6.imageshack.us/img6/3046/angelic.jpg
(Sushi che fa il vago dopo aver divorato il cavo dell'antenna satellitare)
Passano gli anni e purtroppo Lev si ammala e la sua vista si riduce drasticamente sino quasi a zero. Poi l’ultimo episodio: l’occhio destro si tramuta in una bolla di humor vitreo e la storia l’ho raccontata qui sopra, la conoscete, è ancora in corso.
Ma l’amore fra Sushi e Lev non si attenua, anzi…
http://img42.imageshack.us/img42/8748/levsushi.jpg
(Sushi e Lev poco prima del manifestarsi della malattia di Lev)
Nei giorni scorsi ho assistito più e più volte a una scena che mi ha lasciato senza fiato e mi ha commossa. Sushi mangia i croccantini Royal Beauty, solo quelli. Lev ha una predilezione per l’umido e i crocchi Royal Digestive Comfort. Sebbene abbia lasciato le ciotole nella stessa posizione si vedeva che a volte Lev era disorientato quando sentiva il rumore dei suoi crocchi. Allora Sushi si mette lì vicino, lo chiama coi soliti prr-prr, si mette con la testa nella ciotola e muove i crocchi, non li mangia, li muove solo. A questo punto Lev si avvicina e trova la sua ciotola. Sushi si sposta, Lev comincia a mangiare e Sushi, per tutto il tempo in cui Lev sta mangiando, continua a leccargli la testa.
Ah… quando Lev stava tanto male da non riuscire a pulirsi, è stato Sushi che andava lì e lo leccava tutto con perizia e abnegazione, anche il musetto e vicino all’occhio, ma sempre attentissimo a non andargli troppo vicino all’occhio e fargli male, come se capisse dove gli faceva male.
Questi sono due dei miei conviventi felini… ogni scarafone è bello a mamma sua ma, vi giuro, questa simbiosi va oltre il semplice amore di una gattofila per i suoi mici. E che non mi dicano che gli animali non hanno un’anima.
:micimiao12:
Sushi è arrivato nell’Ottobre del 2006 quando io, a quota tre gatti, non ci pensavo nemmeno a prenderne un altro. Ma che si può fare e decidere quando ti capita un batuffolo di pelo di 2 mesi incastrato nel motore dell’auto di un tuo vicino? Hai forse scelta? Ci mettemmo due ore a smontare la macchina e tirarlo fuori.
A onor del vero devo dire che c’erano altri nel mio palazzo che lo volevano: nonostante fosse lurido di morchia e puzzolente si vedeva che le premesse erano buone. Si intuiva che aveva il pelo lungo (che aggiunge appeal nei gattofili “occasionali” come li chiamo io) e quella faccetta mezza grigia e mezza bianca con gli occhi ancora blu-baby era irresistibile.
http://img186.imageshack.us/img186/1972/161006co4.jpg
(Sushi appena tirato fuori dal motore dell'auto)
Solo che, non appena estratto dal motore dell’auto, il piccolo, passando di braccia in braccia fra i potenziali genitori adottivi, continuava a urlare come un indemoniato. Finché lo hanno messo in braccio a me, e lì il piccolo ancora senza nome ha tirato un sospiro di sollievo e si è messo a ronfare e fare la pasta sulla mia felpa preferita dei Depeche Mode (sporcandomela irrimediabilmente di morchia e polvere). Insomma, io ero stata adottata e non mi restava che prenderne atto. Sembrava un rotolo di riso avvolto in alga Nori, e quella boccuccia rosa ancora “da latte” sembrava salmone, così decisi di chiamarlo Sushi.
Terrorizzata dal poter contagiare i miei gatti di casa con FIV, FeLV e chi più ne ha più ne metta, andai a prendere una mini lettiera angolare e i crocchi della Royal per cuccioli (il suo primo pasto era stato, ahimè, una scatoletta di mousse Gourmet recuperata a casa dei miei) e decisi di tenerlo in camera mia, sfrattando i gattacci residenti, fino a quando non fosse stato possibile prelevargli il sangue e fargli i test almeno due volte. La porta della mia camera sembrava il loggione della Scala la sera della Prima: i tre gattacci di casa avevano capito che c’era il piccolo (che fra l’altro protestava sonoramente se lo lasciavo solo per più di 10 minuti) e stavano fissi fuori grattando e miagolando: “Allora ci vuoi presentare il nuovo mostro o no?”
Lev era quello che mi preoccupava di più: tanto è dolce e coccolone con gli umani (basta che non siano veterinari), tanto è belva con i suoi simili “alieni”. Non ha mai fatto amicizia con i mici di casa.
http://img411.imageshack.us/img411/6505/lev004tj8.jpg
(Lev nei "giorni sereni")
Un giorno succede il patatrac. La donna che mi dà una mano con le pulizie in casa chiude male la porta della mia stanza. Sento strani versi, dei prrr, dei mrrr, dei brrr . Corro e chi ti vedo? Sushi incantato a dare zuccate a Lev e Lev che, dopo un momento di perplessità, comincia a leccarlo accuratamente. Lev salta sul letto a riprendersi il posto che era suo di diritto, Sushi si arrampica vicino a lui e comincia a impastarlo e ciucciarlo, mentre Lev lo lecca. Pensavo fosse più probabile vedere un UFO piuttosto che Lev nel ruolo di “mammo” amorevole, eppure era così. Oramai contatto c’era stato. Le prime analisi davano Sushi negativo e io ho pregato il Signore degli ubriachi che non avesse malattie virali. La porta della camera si aprì e i gattacci residenti accolsero il piccolo in maniera sorprendente, accettando di essere massacrati, graffiati, fatti oggetto di agguati. Ma solo Lev era il mammo di Sushi, solo a lui erano riservate paste e ciucciate.
Passano gli anni. Sushi diventa un gattone splendido, lungo 65cm coda esclusa (e la coda è lunghissima), con gli zamponi grossi. Mantiene, però, quella dolcezza infinita, quella vocina più da “prr-prr” che da “mao” e quella faccetta da micino innamorato che lo fa sempre essere “il piccolo”, nonostante sia 9kg e rotti di muscoli e ossa possenti (evviva il VMP).
http://img43.imageshack.us/img43/3244/1000971d.jpg
(Sushi adulto)
http://img6.imageshack.us/img6/3046/angelic.jpg
(Sushi che fa il vago dopo aver divorato il cavo dell'antenna satellitare)
Passano gli anni e purtroppo Lev si ammala e la sua vista si riduce drasticamente sino quasi a zero. Poi l’ultimo episodio: l’occhio destro si tramuta in una bolla di humor vitreo e la storia l’ho raccontata qui sopra, la conoscete, è ancora in corso.
Ma l’amore fra Sushi e Lev non si attenua, anzi…
http://img42.imageshack.us/img42/8748/levsushi.jpg
(Sushi e Lev poco prima del manifestarsi della malattia di Lev)
Nei giorni scorsi ho assistito più e più volte a una scena che mi ha lasciato senza fiato e mi ha commossa. Sushi mangia i croccantini Royal Beauty, solo quelli. Lev ha una predilezione per l’umido e i crocchi Royal Digestive Comfort. Sebbene abbia lasciato le ciotole nella stessa posizione si vedeva che a volte Lev era disorientato quando sentiva il rumore dei suoi crocchi. Allora Sushi si mette lì vicino, lo chiama coi soliti prr-prr, si mette con la testa nella ciotola e muove i crocchi, non li mangia, li muove solo. A questo punto Lev si avvicina e trova la sua ciotola. Sushi si sposta, Lev comincia a mangiare e Sushi, per tutto il tempo in cui Lev sta mangiando, continua a leccargli la testa.
Ah… quando Lev stava tanto male da non riuscire a pulirsi, è stato Sushi che andava lì e lo leccava tutto con perizia e abnegazione, anche il musetto e vicino all’occhio, ma sempre attentissimo a non andargli troppo vicino all’occhio e fargli male, come se capisse dove gli faceva male.
Questi sono due dei miei conviventi felini… ogni scarafone è bello a mamma sua ma, vi giuro, questa simbiosi va oltre il semplice amore di una gattofila per i suoi mici. E che non mi dicano che gli animali non hanno un’anima.
:micimiao12: