Visualizza Versione Completa : info vet su pcr e elisa..vere?
Lollo x Luna
02-01-2012, 08:48
<<Come test di screening il test rapidi rappresentano il gold standard , la PCR
negativa non dà certezza di mancanza di malattia dipende dai ceppi. per la
Felv, che rappresenta la malattia piú facilemente trasmissibile , la PCR si
dovrebbe effettuare sul midollo osseo e non si sottopone un gatto senza
sintomatologia sospetta ad una tale manualità.
La Fiv è meno contagiosa perchè richiede morsi profondi da soggetto malato a
sano o tramite accoppiamento animali che vivono nella stessa casa siammalano
solo sotto determinate situazioni sopra citate.
Potrebbe testare il gatto all'ingresso e dopo sei mesi nuovamente.>>
la mia domanda era dettata dal cosa fare volendo inserire un secondo micio
ke ne pensate?
Ti consiglio di proporre lo stesso quesito qui:
http://micimiao.net/forum/showthread.php?t=79769
riceverai risposte dalle esperte del forum sui test Fiv e FeLV.
Io personalmente, dovendo monitorare la situazione in casa mia su più gatti, ho fatto la PCR su sangue ripetendola dopo qualche mese (3) per essere certa dei risultati.
Ho saltato lo snap test su consiglio veterinario. I risultati sono stati, nel mio caso, attendibilissimi...
Se mai dovrò inserire nuovi mici: isolamento di 3 settimane e PCR su sangue, questo sarà il mio sistema per star tranquilla!
Magari sbaglio:confused:...ma se vuoi certezza assoluta per fiv e felv l'allevamento serio, nel quale ti fanno vedere i test dei genitori, rimane l'opzione piu' sicura-a queto proposito credo che Zaari ti sappia dare maggiori info,lei e' allevatrice.
Io come ti ho scritto in pvt faccio molta fatica a comprendere come si possa separare per tanti giorni i gatti( nel senso che io non riuscirei, non ho la casa adatta,forse) e soprattutto non riuscirei, se il test sul nuovo arrivato venisse +, a riportarlo dove l'ho preso:shy::shy:...pero' magari e' un mio limite, quindi prendila col beneficio d'inventario:shy:
Ho letto ora il 3d sul test da fare....molto esauriente.
Ignora il mio commento, che oltretutto va anche ot rispetto a quello che hai scritto: mi sono resa conto che ho scritto piu' un parere personale che una eventuale risposta al t uo quesito.
Scusa...:confused::confused:....ignora il mio intervento:shy::shy:
Va lentina
02-01-2012, 12:22
So che quello che sto per dire sicuramente solleverà qualche disappunto, anzi, sicuramente più di qualche. Io ho messo insieme 6 gatti in casa. Gli ultimi 3 allattati da me per cui con pochissimo impegno per l'inserimento, essendo cresciuti insieme. Se un giorno uno di questi 3 dovesse manifestare sintomi meritevoli di indagini approfondite, li farò. Di fatto, ormai sono insieme da anni e ringrazio il cielo che mi sia andata bene finora. L'unico micio che ho testato è il mio Garcia, circa 3/4 anni fa, a seguito di una lotta con un randagio fuori casa mia. Negativo lui, ho dedotto che possano esserlo anche le sue sorelle. Lla mia India vive fuori casa, perennemente in contatto coi mici che girano qua attorno, però condivide ormai da 6 anni (ossia da quando è arrivata) ciotola e cuccia con il micio di mia cognata. In stallo definitivo ho la Tartù che è Fiv +, la tengo isolata e da sola solo perché lei non sopporta, anzi peggio, aggredisce gli altri mici, altrimenti le avrei messo assieme qualche altro micio, cosciente del fatto che il rischio contagio sussiste, ma essendo sterilizzata e senza denti, la cosa sarebbe stata fattibile. Quando ho avuto Baldo in affido, è stato testato perché soffriva di una malattia che aveva sintomi analoghi alla Felv/Fiv. Risultato negativo, si è proceduto con la cura. L'inserimento con Latika è stato fatto con il semplice test elisa, tutto sommato lei arrivava dalla strada, avrebbe potuto avere qualcosa in incubazione. Non ho mai ripetuto i test. Non ne ho avuto il tempo, volendo vedere. Due maledetti tumori me li ha strappati. Il micio che ho in stallo ora, verrà a breve castrato e testato, prevalentmente perché ha dei problemi che possono essere ricondotti alla Fiv. Lo testerò per sapere come comportarmi con lui in futuro. Ho altri mici a cui devo trovare casa, un micio di 8 mesi, bello come il sole, e una micia di circa 1 anno, vaccinata anche contro la Felv perché era destinata a vivere all'esterno (cosa poi rivalutata perché troppa attitudine ad allontanarsi dalla sua casa). Nessuno dei due è testato. Ho appena affidato 3 cuccioli, avuti in stallo nel mio solito locale. Uno è andato a stare in una famiglia che ha già preso un gatto da noi, incidentato. Non testato. Potrei avergli dato una cucciola potenzialmente positiva, così come potrebbe esserlo il gatto che ha adottato in precedenza. Gli altri due cuccioli che ho affidato sono, per ora, gatti unici.
Allora, i test mi sembra ovvio che li si consigliano qualora si debba fare un inserimento con altri mici (testati a loro volta). Sarebbe opportuno farli a prescindere, anche in presenza di adozione come gatto unico poiché per un proprietario sarebbe opportuno sapere se il suo animale è sano. Mi è capitato spessissimo che anche animali presi in allevamento (chiaramente non sto dicendo TUTTI gli allevamenti), avessero problemi, per cui, neppure così si è troppo al sicuro.
Dico tutta sta manfrina di roba, per sottolineare che questo eccesso di zelo, per carità, legittimo, più che legittimo, legittimissimo, non fa altro che rendere ancor più aspra e dura la situazione dei mici abbandonati. Non esiste un gattile che fornisce il micio testato con pcr. Non che io conosca. Chi gestisce un rifugio o come me svolge volontariato, sa che tenere isolati dei soggetti è faticoso e costoso, ma lo diventa ancor di più se bisogna aggiungerci anche il test. Sugli adutli forse...ma sui cuccioli, diventa impensabile. Forse sono io che vivo sulla luna, ma ringrazio il cielo che le persone che vogliono adottare mici dalla mia associazione, non mi pongano paletti di questo tipo. Sebbene l'adottante stesso si facesse carico dei costi, sarebbe una sorta di discriminazione nei confronti dei cuccioli. Insomma, già è difficile trovare casa a un gatto...se poi ci si mette ad essere scrupolosi in questo modo...vivi maletu prima di tutto, ma fai invecchiare i gattini nei rifugi. Forse per un privato tutto questo ha un senso, ma per un gattile penso proprio di no.
Devo ancora incontrare un responsabile di gattile che sottopone tutti i suoi ospiti a test.
Concludo dicendo che non pretendo che mi si dia ragione, che è giusto tutelare il proprio gatto di casa, che probabilmente io ho avuto fortuna coi miei di casa (per ora) e che si condividano i miei punti di vista.
Va lentina
02-01-2012, 12:23
editato perché un doppione
BarbaraB
02-01-2012, 12:40
Riporto il mio parere personale: fermo restando che NESSUN test di nessun genere (come nessun vaccino) è mai sicuro al 100% - esiste anche l'errore umano di quello che scambia le provette o se le perde...:mad: mi è successo- ai miei gatti di razza che stanno sempre in casa e che ho da anni, faccio il test fiv-felv rapido con la goccetta di sangue nel tester, ma sono certa che non hanno nulla! Lo faccio per rassicurare chi prende i miei cuccioli, i test di vero controllo peri gatti che acquisto o che mostrano sintomi sono ben altri (PKD, HCM x le malattie genetiche e PCR complete dopo le expo per le malattie infettive se mostrano anche il minimo sintomo durante la quarantena).
Una volta il test felv mi è venuto falsamente positivo (leggerissima striscina rosa) su una gatta che avevo da un anno alla prima monta e ovviamente mi sono presa una sincope, ma ho mandato il sangue in laboratorio e mi hanno escluso con certezza (o comunque ottima probabilità... cioè per quanto possibile!) che fosse malata, infatti sta benissimo tuttora a distanza di anni.
Con un gattino preso in un gattile o comunque che ha una storia di vita all'aperto o l'hanno i suoi genitori, direi che è meglio fare il test di laboratorio mandando il sangue e si ha un'ottima probabilità -se è negativo - che il gatto sia sano da quel punto di vista. Ma non c'è solo fiv e felv!
Per cominciare io mi fiderei molto dell'aspetto e di unarapida "visita" che farei al gatto: pelo lucido senza chiazze di pelle, nè parassiti, orecchie dentro pulite, occhi brillanti e puliti, asciutti, terza palpebra non visibile, naso asciutto senza scoli, niente chiazze, ferite, gattino giocherellone e vivace, non aggressivo, a massaggiarlo non mostra segni di dolore (miagola o tenta di mordere), bocca pulita, dentini sani e bianchi o leggermente avorio ma non pieni di tartaro e lingua e gengive bianche, senza rossori o ulcerazioni. Se sai come fare una stretta con due dita (lieve ma decisa) sotto la gola per vedere se tossice, sennò lo fai visitare dal vet e gli fai sentire anche l'addome.
Dopodichè almeno 15-20 gg di quarantena, poi si inizia l'inserimento. Lo stress del cambio-casa dovrebbe abbassare le difese immunitarie e fargli manifestare tutta una serie di malattie latenti quali herpes o calici o simili virus e batteri che provocano i più classici disturbi delle vie respiratorie o gastrointestinali.
Se resta sano, feci dure, nessuan sensibilità tracheale o polmonare direi che ti puoi fidare a inserirlo con le dovute cautele con Luna.
Se vuoi essere ancora più sicuro, PCR alle vie respiratorie, analisi delle feci e controllo dal vet subito prima e subito dopo la quarantena.
Così avrai buona approssimazione di salute: tutto questo per dirti che la medicina nonè una scienza esatta e che il tuovet può aver ragione,ma si tratta solo di calcolo probabilistico, basta cercare una approssimazione che dia abbastanza fiducia senza fare controlli troppo invasivi e deleteri al povero micio che magari è sanissimo! e senza spendere inutilmente un saccod i soldi (meglio serbarli per quando servono veramente alla cura del micio!)
Maya&Olly
02-01-2012, 12:49
Nessun test è affidabile al 100%, neppure la PCR.
Sono anche contraria a separare i mici per tanto tempo... si creano stress inutili.
A mio parere, proteggere i mici con il vaccino, in caso si vogliano fare inserimenti, è fondamentale.
Mici residenti vaccinati, test ai nuovi arrivati all'arrivo + conferma dopo 6 mesi.
Fare una pcr dopo 3 settimane e basta non mi farebbe stare tranquilla.
Tutto questo per la Felv, per la FIV il contagio è talmente difficile in mici sterilizzati non aggressivi che non mi preoccupo minimamente.
Va lentina
02-01-2012, 13:03
Con un gattino preso in un gattile o comunque che ha una storia di vita all'aperto o l'hanno i suoi genitori, direi che è meglio fare il test di laboratorio mandando il sangue e si ha un'ottima probabilità -se è negativo - che il gatto sia sano da quel punto di vista. Ma non c'è solo fiv e felv!
Certo, non c'è solo fiv e felv, ma diciamo che in un gattile (o come nel mio caso, in una associazione) si cerca di consegnare il micio opportunatamente sano e per sano intendo libero da parassiti, ipotetiche zoonosi, eventuali malattie virali e se possibile già vaccinato. Tutto questo non è certo una passeggiata (economicamente intendo) ma se ci devo aggiungere i test per Fiv e la Felv, allora meglio rinunciarci. Non sto dicendo tutti, ma buona parte dei nostri mici non sono testati. Forse un privato può accollarsi quelle spese, ma un gattile non credo. A meno che sia un gattile che economicamente stia bene...(non ne conosco nemmeno uno). Già facciamo i salti mortali per tenere i cuccioli isolati per tutto il tempo delle vaccinazioni e a volte siamo costrette a montare gabbie di prima accoglienza nei posti più disparati per tenere i mici che troviamo (o che i privati ci portano!!!) isolati.
Qualche giorno fa, proprio su questo forum, ho avuto la prova che si tende a preferire i cuccioli nati in casa (poco importa se la gatta si è fatta trombare [scusate il termine] dal micio del vicino oppure un randagione incallito) perché più sicuri di uno trovato, magari chiuso in cartone (come i miei ultimi 2) come se nel cartone ce li avesse messi mammagatta!
Dopodichè almeno 15-20 gg di quarantena, poi si inizia l'inserimento. Lo stress del cambio-casa dovrebbe abbassare le difese immunitarie e fargli manifestare tutta una serie di malattie latenti quali herpes o calici o simili virus e batteri che provocano i più classici disturbi delle vie respiratorie o gastrointestinali.
Le regole di un buon inserimento prevedono proprio un isolamento, più che per il timore di eventuali contagi, anche per dare modo all'abitante della casa di abituarsi all'odore del nuovo arrivato, sia anche esso il più sano e testato del mondo.
Va lentina
02-01-2012, 13:07
Mici residenti vaccinati, test ai nuovi arrivati all'arrivo + conferma dopo 6 mesi..
Quoto il tuo intervento tranne questo trafiletto per il quale ti chiedo approfondimenti. Allora, metti che tu prendi un micio dalla mia associazione. Per ovvii motivi io non posso dartelo testato o al limite con il test elisa. Metti che è negativo. E metti che dopo 6 mesi ripetendo il test risulta positivo, che fai? Non lo hai certo tenuto isolato (visto che come me non sei dell'idea). Te lo chiedo giusto per capire come ci si dovrebbe comportare...
babaferu
02-01-2012, 13:42
Nessun test è affidabile al 100%, neppure la PCR.
Sono anche contraria a separare i mici per tanto tempo... si creano stress inutili.
A mio parere, proteggere i mici con il vaccino, in caso si vogliano fare inserimenti, è fondamentale.
Mici residenti vaccinati, test ai nuovi arrivati all'arrivo + conferma dopo 6 mesi.
Fare una pcr dopo 3 settimane e basta non mi farebbe stare tranquilla.
Tutto questo per la Felv, per la FIV il contagio è talmente difficile in mici sterilizzati non aggressivi che non mi preoccupo minimamente.
mah. tenere i mici separati 3 settimane, soprattutto se parliamo di un gattino piccolo, è più uno stress per te che per il micino, che è in una nuova casa e perciò non soffre troppo la privazione. il vaccino ai residenti se si può si evita, perchè non è esente da rischi. mentre epr quanto ne so io non c'è un problema di affidabilità della pcr rispetto all'elisa, al contrario c'è solo il vantaggio del tempo più breve.
per cui per me, gatto nuovo separato per 3 settimane, poi pcr, se negativa tutto ok, se positivo allora si vaccinano i residenti.
e questa è la prassi che ho adottato io per inserire abebe, nessuno stress o trauma per il micetto (vero che era molto piccino, ma altrettanto vero che tra attesa di poter fare il prelievo ed attesa dei risultati c'è stato quasi 5 settimane...), nessun rischio inutile (neanche da vaccino) per le altre 2.
poi ciascuno valuti anche in base alle proprie esigenze, è ovvio che se i residenti escono e quindi ha senso vaccinarli, lo si fa tranquillamente e stop! ma vaccinarli solo per il nuovo arrivo, se si può, lo eviterei. se occorre, ovviamente, piuttosto che rimandare indietro il nuovo, lo si fa.....
ciao, ba
Personalmente quoto in parte sia Va lentina che Maya&Olly.
In tutto io ho avuto 40 gatti, tutti testati con lo snap, almeno credo sia quello che si chiama cosí, perchè era impensabile, soprattutto per alcuni, lasciarli dove li avevo trovati. Non me la sentivo e non ne avevo l'intenzione. Nemmeno di tenere un gatto chiuso nel cesso per tre settimane, dove sclera dopo due giorni. Diverso é stato per i cucciolini, quando me ne é capitato qualcuno trovato per strada l'ho isolato nel bagno, perchè da poco avevo avuto due casi di (quella che credevo) gastroenterite. Ma per i cuccioli uno spazio ridotto é meno problematico.
Ovviamente non é né scienza né statistica, ma, di tutti e 40, nessuno, dico nessuno é mai risultato positivo ad un secondo test eseguito anche dopo anni in concomitanza di problematiche varie, peraltro curate in breve ed egregiamente.
Conosco parecchie persone, anche di questo forum, che hanno accolto ed accolgono gatti testati con l'Elisa o lo snap e tutti stanno benissimo anche dopo anni.
Ripeto, non sto dicendo che sia la cosa giusta da fare per tutti, ma é per dire che certe pratiche lunghe non sono sempre il bene per tutti e per tutti i gatti. E che a volte, SECONDO ME, c'é un certo eccesso di zelo, per rubare l'espressione a Va lentina, che lascia molti gatti abbandonati in strada al loro destino.
Devo anche dire che nemmeno uno dei mici che ho adottato ha patito lo stress da inserimento,
nemmeno uno che abbia avuto manifestazioni cutanee o di altro genere, men che meno riconducibili a stress.
Tutti i miei gatti sono in salute, pasciuti e, ovviamente, non posso permettermi di inserire un fiv o felv positivo. Per fortuna i miei vet sono coscienti di questo, apprezzano il mio modus operandi (perchè, anche a detta loro, il vaccino non copre al 100% e non inserirebbero un felv in una comunità di gatti sani come la mia) e, nel caso mi capitasse un positivo, penserebbero
loro a trovargli casa.
è ovvio che se i residenti escono e quindi ha senso vaccinarli, lo si fa tranquillamente e stop! ma vaccinarli solo per il nuovo arrivo, se si può, lo eviterei. se occorre, ovviamente, piuttosto che rimandare indietro il nuovo, lo si fa.....
Tanto per cambiare, ti quoto un po'...:)
Non ho tempo per leggere bene tutte le risposte.
Io ho testato i miei tre gatti solo con snap test. Ho testato anche il gatto che ho preso in allevamento. Non sono vaccinati contro la Felv perché non escono e non hanno contatti con altri gatti.
Se prendessi ora un quarto gatto dalla strada o da un rifugio, farei lo snap test ma non andrei oltre. L'affidabilità del test Elisa è aumentata molto negli ultimi anni e, per me, è garanzia sufficiente.
io ho adottato Cilindro solo dopo aver fatto Pcr fiv/felv/coronavirus, so che quest'ultimo era inutile ma mi costava lo stessa cifra farne due e farne tre. La prima raccomandazione che mi aveva fatto la veterinaria la mattina dopo aver trovato il Cili è stata di tenerlo separato dalle altre due...
non me la sarei proprio sentita di mettere a rischio le micie...
BarbaraB
02-01-2012, 13:56
Fermo restando che un minimo rischio c'è comunque e in ogni caso, io dividerei nettamente due casi: una persona che prende un micio (in un gattile, da un privato, in una associazione, da un allevatore...) e NON ha altri mici in casa e una persona che prende un micio nello stesso posto ma ha altri mici in casa.
Nelprimo caso i rischi sono praticamente nulli, i gatti non attaccano niente all'uomo tranne parassiti e micosi, e comunque non sono mai infezioni gravi x l'uomo, salvo restando il già noto caso della toxo (ma non riapro il capitolo già ampiamente discusso varie volte).
Nel secondo caso un po' più di prudenza si impone, ma è chi prende il gatto che deve fare i test che desidera per essere tranquillo a mio parere!
Se non sbaglio Lollo vuol prendere a Luna un compagno/a che sia già grandina, non proprio un cucciolo (nel cui caso non avrebbe senso fare fiv-felv, fino a 5-6 mesi nonsono attendibili...) e a secondo di dove e da chi lo prende (da un allevatore può pretendere certe garanzie, lo paga, ma da un gattile o associazione ne può pretendere molte meno a mio parere!) dovrà attrezzarsi pe rfare anche alcune analisi da sè.
Tutta questa contrarietà ad una quarantena non la vedo proprio giustificata! Luna (o altri gatti figli unici) che è tenuta da sola in casa non è forse in quarantena da sempre in un certo senso? Basta non far loro manacare la compagnia umana, cibo e giochi. I miei mici (quarantenati sempre in gruppo tranne i maschi interi) non sembrano affatto soffrire di stare in camera mia o nel mio studio (dove passo molto tempo) o addirittura in tutta la zona camere, in quarantena! Mica si deve per forza tenerli in una gabbia di 1m x 1 m!!!!!
E comunque, lo diceva anche Va lentina, non c'è altro modo che una separazione per fare un corretto inserimento.
Noi siamo responsabili dei gatti che prendiamo, quindi le cose vanno fatte seriamente e bisogna fare in modo che i mici corraro il meno rischi possibili, sia quelli nuovi che quelli che abbiamo già e la quarantena è un ottimo modo per stare un po' più tranquilli.
BarbaraB
02-01-2012, 14:05
E- aggiungo dopo aver letto gli interventi contemporanei al mio - se "un eccesso di zelo" tiene purtroppo molti mici in giro per strada, la mancanza di prudenza ne ammazza molti altri che potrebbero avere una vita lunga e sana e contribuisce a spargere malattie e infezioni invece di aiutare a debellarle.
Inoltre, mici residenti, - secondo me - hanno un diritto di priorità rispetto al nuovo venuto se non altro perchè dipendono da noi...
Va lentina
02-01-2012, 14:07
perchè, anche a detta loro, il vaccino non copre al 100% e non inserirebbero un felv in una comunità di gatti sani come la mia e, nel caso mi capitasse un positivo, penserebbero loro a trovargli casa.
Tu LaT, esprimi al meglio quello che intendevo dire io. Innanzitutto anche io sono dell'idea che se i miei mici non escono, è triste vaccinarli contro la Felv nel caso il nuovo inserito fosse positivo. E' triste nonché inaffidabile, come dici tu stessa, ma è una cosa che va fatta, quanto meno per ridurre il rischio del contagio al minimo. Ma la Fiv? E' difficile, è vero, ma capitano dei mici che litigando furiosamente si mordano in modo profondo, non è poi una cosa così da escludere. E' raro, per fortuna.
Ma tu LaT, parli in veste di affidataria, non di affidante. Io coi miei vet non posso fare lo stesso tuo ragionamento. Sono io colei che i vet contatterebbero per accasare un micio Felv o Fiv +. Non ho possibilità di scelta. Non lascio il micio in strada, non posso farlo adottare. Non ho sufficiente posto per tenerli tutti. Non ho sufficienti soldi per testarli tutti.
E guardiamo in faccia la realtà...si fa fatica a convincere la gente a far sterilizzare il proprio animale, quanto cavolo deve essere dura fargli capire che andrebbero fatti dei test? E a fronte di qualche cucciolino che risulterebbe positivo, quanto diventa difficile convincere qualcuno ad adottarlo?
Non so...io continuo a pensare che forse è meglio non sapere....so che è sbagliato, ma è così....
io ho adottato Cilindro solo dopo aver fatto Pcr fiv/felv/coronavirus, so che quest'ultimo era inutile ma mi costava lo stessa cifra farne due e farne tre. La prima raccomandazione che mi aveva fatto la veterinaria la mattina dopo aver trovato il Cili è stata di tenerlo separato dalle altre due...
non me la sarei proprio sentita di mettere a rischio le micie...
Il tuo ragionamento non fa una piega. Ma quello che voglio capire io, parlando di gatti adottati presso un gattile, come vi muovereste? Ne scegliete uno, lo fate testare a vostre spese e se è positivo? Lo restituite, ok, non potete mettere a rischio i vostri di casa e ciò è giustissimo e oltretutto faresti risparmiare al gattile i soldini per i test su quel micio...ma magari è stato tenuto assieme ai fratellini, oppure assieme ad altri cuccioli. Non tutti tengono i gatti in gabbia e poi, per quanto tempo li si potrebbe tenere chiusi in gabbia? Ecco, è questo che io non riesco a capire...forse perché guardo l cose in grande e dalla parte di un gattile....Certo, con discorsi così, i gattili sono per forza costretti a rimanere sempre pieni...ahimè....
Va lentina
02-01-2012, 14:10
E- aggiungo dopo aver letto gli interventi contemporanei al mio - se "un eccesso di zelo" tiene purtroppo molti mici in giro per strada, la mancanza di prudenza ne ammazza molti altri che potrebbero avere una vita lunga e sana e contribuisce a spargere malattie e infezioni invece di aiutare a debellarle.
Inoltre, mici residenti, - secondo me - hanno un diritto di priorità rispetto al nuovo venuto se non altro perchè dipendono da noi...
Guarda la cosa con gli occhi di un gattile. Allora anche un gattile dovrebbe lasciare qualsiasi gatto in strada perché insicuro per gli altri ospiti...e non pensate che i gattili abbiano chissà quanto spazio per poter tenere i mici isolati.
Tutto ciò non fa che avvalorare sempre più la mia teoria che i gattili non dovrebbero neppure esitere, oppure fnno comodo perché racchiudono i peggior soggetti che altrimenti sarebbero fonti endemiche?
Oh, mi raccomando, non fraintendetemi eh....mi sto solo sfogando. :D
babaferu
02-01-2012, 14:12
Se non sbaglio Lollo vuol prendere a Luna un compagno/a che sia già grandina, non proprio un cucciolo (nel cui caso non avrebbe senso fare fiv-felv, fino a 5-6 mesi nonsono attendibili...)
:eek: mah. io la pcr ad abebe l'ho fatta che aveva un mese e mezzo, e mi era stato assicurato che era attendibile.....
ciao, ba
Lollo x Luna
02-01-2012, 14:14
mah. tenere i mici separati 3 settimane, soprattutto se parliamo di un gattino piccolo, è più uno stress per te che per il micino, che è in una nuova casa e perciò non soffre troppo la privazione. il vaccino ai residenti se si può si evita, perchè non è esente da rischi. mentre epr quanto ne so io non c'è un problema di affidabilità della pcr rispetto all'elisa, al contrario c'è solo il vantaggio del tempo più breve.
per cui per me, gatto nuovo separato per 3 settimane, poi pcr, se negativa tutto ok, se positivo allora si vaccinano i residenti.
e questa è la prassi che ho adottato io per inserire abebe, nessuno stress o trauma per il micetto (vero che era molto piccino, ma altrettanto vero che tra attesa di poter fare il prelievo ed attesa dei risultati c'è stato quasi 5 settimane...), nessun rischio inutile (neanche da vaccino) per le altre 2.
poi ciascuno valuti anche in base alle proprie esigenze, è ovvio che se i residenti escono e quindi ha senso vaccinarli, lo si fa tranquillamente e stop! ma vaccinarli solo per il nuovo arrivo, se si può, lo eviterei. se occorre, ovviamente, piuttosto che rimandare indietro il nuovo, lo si fa.....
ciao, ba
ma xkè il vet al quale ho kiesto info mi dice ke x pcr il prelievo è nel midollo e qindi si tende a farlo proprio se è necessario?
Lollo x Luna
02-01-2012, 14:21
Non ho tempo per leggere bene tutte le risposte.
Io ho testato i miei tre gatti solo con snap test. Ho testato anche il gatto che ho preso in allevamento. Non sono vaccinati contro la Felv perché non escono e non hanno contatti con altri gatti.
Se prendessi ora un quarto gatto dalla strada o da un rifugio, farei lo snap test ma non andrei oltre. L'affidabilità del test Elisa è aumentata molto negli ultimi anni e, per me, è garanzia sufficiente.
senza isolare il gatto quindi? lo prendi, fai test e se negativo ok?
ma xkè il vet al quale ho kiesto info mi dice ke x pcr il prelievo è nel midollo e qindi si tende a farlo proprio se è necessario?
evidentemente non è bene informato o crede che la PCR sia solo su midollo...., non so:confused:
figurati che il mio ex vet. vaccinava per FeLV senza testare prima i gatti.......:(
mi rendo conto che la discussione che ho linkato è lunghissima ma basterebbe leggere il primo post per capire parecchie cose.
Ma tu LaT, parli in veste di affidataria, non di affidante.
Certo, hai ragione e ti capisco, si...e sono anche fortunata, devo ammettere: non tutti i vet danno la disponibilità dei miei.
Non ho tempo per leggere bene tutte le risposte.
Io ho testato i miei tre gatti solo con snap test. Ho testato anche il gatto che ho preso in allevamento. Non sono vaccinati contro la Felv perché non escono e non hanno contatti con altri gatti.
Se prendessi ora un quarto gatto dalla strada o da un rifugio, farei lo snap test ma non andrei oltre. L'affidabilità del test Elisa è aumentata molto negli ultimi anni e, per me, è garanzia sufficiente.
Sono d'accordo. Anche perché, se così non fosse, la mia vet, scrupolosissima e contro ogni rischio, me lo avrebbe detto.
E anche i miei non escono, i giardini sono recintati a prova di gatto e ogni gatto, prima di entrare, viene testato.
Amelie57
02-01-2012, 15:25
http://www.lacincia.it/test_fiv_felv.php
Inserisco questo link sperando di non aumentare la confusione, sia perchè contiene spiegazioni - mi pare - abbastanza esaurienti, sia perchè nelle ultime righe del punto n° 2 si fa cenno al test su prelievo midollare (che mi pare una soluzione che viene adottata abbastanza raramente).
Lollo x Luna
02-01-2012, 15:37
http://www.lacincia.it/test_fiv_felv.php
inserisco questo link sperando di non aumentare la confusione, sia perchè contiene spiegazioni - mi pare - abbastanza esaurienti, sia perchè nelle ultime righe del punto n° 2 si fa cenno al test su prelievo midollare (che mi pare una soluzione che viene adottata abbastanza raramente).
:110::110::414::414::90::90::413::413:
Amelie57
02-01-2012, 16:48
Le mie speranze sono andate deluse...
:D Lollo, comprendo il tuo disappunto. Io non me ne intendo di queste cose, tranne per quello che posso aver letto qui o altrove, ma credo che al tuo posto, individuato il micio, gli farei fare questa benedetta pcr e basta. Da un altro vet, ovviamente.
Altrimenti non se ne esce.
Lollo x Luna
02-01-2012, 17:01
Le mie speranze sono andate deluse...
:D Lollo, comprendo il tuo disappunto. Io non me ne intendo di queste cose, tranne per quello che posso aver letto qui o altrove, ma credo che al tuo posto, individuato il micio, gli farei fare questa benedetta pcr e basta. Da un altro vet, ovviamente.
Altrimenti non se ne esce.
ho letto tutto figurati! interessante! è ke cmq nn è sempre una passeggiata isolare il micio x 3 settimane. ho un bilocale di 48mq. devo kiuderlo in bagno e mettere quindi fuori la cassettina di luna. si lo so , sn un lagnone! :)
Amelie57
02-01-2012, 17:19
Ma potresti farlo testare da chi te lo da (gattile o privato), ovviamente a tue spese, e poi portarlo a casa ad esito ottenuto.
Lollo x Luna
02-01-2012, 17:34
Ma potresti farlo testare da chi te lo da (gattile o privato), ovviamente a tue spese, e poi portarlo a casa ad esito ottenuto.
sempre se l'adottant ha la possibilità di fare una piccola quarantena
iottisan
02-01-2012, 17:36
Io alla mia collega ho scritto chiedendole se, nel caso tu fossi interessato ad uno dei due, li può far testare a casa sua.
Non mi ha ancora risposto, ma lunedì torno al lavoro quindi poi la vedo tutti i giorni...
Lei adesso li sta tenendo separati dai suoi (credo ne abbia 5), i grandi al piano di sotto i piccoli di sopra, quindi non credo per lei sarebbe tutto 'sto traffico.
Il tuo ragionamento non fa una piega. Ma quello che voglio capire io, parlando di gatti adottati presso un gattile, come vi muovereste? Ne scegliete uno, lo fate testare a vostre spese e se è positivo? Lo restituite, ok, non potete mettere a rischio i vostri di casa e ciò è giustissimo e oltretutto faresti risparmiare al gattile i soldini per i test su quel micio...ma magari è stato tenuto assieme ai fratellini, oppure assieme ad altri cuccioli. Non tutti tengono i gatti in gabbia e poi, per quanto tempo li si potrebbe tenere chiusi in gabbia? Ecco, è questo che io non riesco a capire...forse perché guardo l cose in grande e dalla parte di un gattile....Certo, con discorsi così, i gattili sono per forza costretti a rimanere sempre pieni...ahimè....
E' proprio questo x me il punto: se portassi un micino a casa, e dopo tre o piu' settimane mi arrivasse il test positivo, non sarei in grado-io- di rimandarlo al gattile.
Anice l'ho preso in oasi, e qvevo Otti testatissimo e negativissimo. Io non gli ho fatto nessun test, era di quattro mesi; e' sempre stato benissimo e a contatto solo coi suoi fratellini. Quando, dopo cinque mesi che era con noi, l'ho sterilizzato, non me la sono sentita di fargli il test. Magari alla maggioranza di questo forum il mio atteggiamento sembrera' sbagliato, ma a me a quel punto sapere che lui fosse positivo a qualcosa e che avesse potuto poitivizzare Otti non mi interessava piu'.
Attualmente stanno benissimo, e tanto mi basta.
E' proprio questo x me il punto: se portassi un micino a casa, e dopo tre o piu' settimane mi arrivasse il test positivo, non sarei in grado-io- di rimandarlo al gattile.
Riportarlo al gattile nemmeno io lo farei. Ma gli cercherei un'altra sistemazione.
Non sapere in toto peró no, non me la sentirei. Il test, prima di entrare in contatto con i miei, lo considero tassativo.
Inizialmente anche io volevo testarlo, pero' aveva solo quattro mesi circa....quindi il test avrebbe dovuto essere ripetuto. E nel frattempo? Tenerlo separato? Ma se il mio Otti ha retto solo un giorno davanti alla porta chiusa....:p....e Anicino piangeva....:(
Quindi inseriti subito, bene per fortuna.
Poi io mi sono fidata dell'oasi da cui proviene Anice; oltre ai vaccini, sverminazione e coprocoltura, gli hanno fatto un tampone faringeo per eventuali virosi latenti e una bella visita vet. Io ci ho fatto la volontaria e so come vengono tenuti i gatti:D, tipo hotel 4 stelle lusso:)
Senza contare che se fosse risultato positivo a quel punto Otti era gia' venuto in contatto con lui.
Come ripeto, e incroocio tutto quello che si puo', al momento m'e' andata bene.
Oltretutto, ora che abito in collina i gatti randagi ogni tanto arrivano, anche nel mio giardino. E Otti e' curioso e per nulla aggressivo....
Aggiungo anche che tenerlo in casa ora e' impossibile, il giardino e' il suo parco giochi e quando non esce perche' piove e' estremamente indispettito:)
Oltretutto, ora che abito in collina i gatti randagi ogni tanto arrivano, anche nel mio giardino. E Otti e' curioso e per nulla aggressivo....
Aggiungo anche che tenerlo in casa ora e' impossibile, il giardino e' il suo parco giochi e quando non esce perche' piove e' estremamente indispettito:)
A questo punto (io, ovviamente TU sei libera di fare come ritieni giusto!) testerei e vaccinerei per la FeLV senza indugio.;)
Nell'anno che si è appena concluso ho perso due gatti per FeLV...:cry::cry:
non è stata una passeggiata ve lo garantisco.
A questo punto (io, ovviamente TU sei libera di fare come ritieni giusto!) testerei e vaccinerei per la FeLV senza indugio.;)
Nell'anno che si è appena concluso ho perso due gatti per FeLV...:cry::cry:
non è stata una passeggiata ve lo garantisco.
Si, non e' escluso che lo faro'.
Si, non e' escluso che lo faro'.
Ho visto i tuoi mici...... complimenti sono strabellissimi!!!:kisses:
Ho visto i tuoi mici...... complimenti sono strabellissimi!!!:kisses:
Grazie cara:kisses::kisses:
Troppo gentile:o
Va lentina
02-01-2012, 22:10
A questo punto, sarebbe opportuno che si rendesse il test obbligatorio per chiunque abbia gatti da fare adottare, privato o associazione che sia.
Solo che per il privato, è motivo in più per disfarsi dei mici abbandonandoli (ricordiamoci che non tutti sono ben consapevoli e responsabili della prole dei loro gatti) mentre il numero di gatti nei gattili crescerà inevitabilmente in modo esponenziale poiché il costo dei test incide non poco sulle già esigue entrate. Per non parlare del rischio di psicosi che si corre di diffondere nelle persone che adotterebbero un gattino quando gli si ventila l'ipotesi che va testato per eventuali malattie. La gente è sanamente ignorante e credetemi, io mi scontro tutti i santi giorni con persone che fanno fatica ad accettare che la sterilizzazione è un must...nella migliore delle ipotesi son sicura che mi sentirei chiedere (come mi è successo dalla signora da cui ho appena ritirato Galup) se la immunodeficienza felina è trasmissibile all'uomo....col relativo sguardo incredulo quando ho risposto di no.
Detto ciò, ripeto, voi siete tutti più che legittimati a tutelare e proteggere i vostri mici di casa di cui siete responsabili. Io le cose le guardo da un'ottica differente e forse in futuro raccoglierò meno gatti dalla strada, lasciandoli al loro destino, non per non correre il rischio di contagiare gli altri ospiti, ma perché non avrò i soldi per mantenerli e curarli. A questo punto, e questo lo dico più per provocazione che altro, perché non proponiamo l'eutanasia sui soggetti positivi? Sarebbe un modo per tutelare, salvaguardare, estinguere la malattia ed evitare ai soggetti malati, di trascorrere tutta la loro esistenza nei gattili.
Lollo x Luna
02-01-2012, 22:26
A questo punto, sarebbe opportuno che si rendesse il test obbligatorio per chiunque abbia gatti da fare adottare, privato o associazione che sia.
Solo che per il privato, è motivo in più per disfarsi dei mici abbandonandoli (ricordiamoci che non tutti sono ben consapevoli e responsabili della prole dei loro gatti) mentre il numero di gatti nei gattili crescerà inevitabilmente in modo esponenziale poiché il costo dei test incide non poco sulle già esigue entrate. Per non parlare del rischio di psicosi che si corre di diffondere nelle persone che adotterebbero un gattino quando gli si ventila l'ipotesi che va testato per eventuali malattie. La gente è sanamente ignorante e credetemi, io mi scontro tutti i santi giorni con persone che fanno fatica ad accettare che la sterilizzazione è un must...nella migliore delle ipotesi son sicura che mi sentirei chiedere (come mi è successo dalla signora da cui ho appena ritirato Galup) se la immunodeficienza felina è trasmissibile all'uomo....col relativo sguardo incredulo quando ho risposto di no.
Detto ciò, ripeto, voi siete tutti più che legittimati a tutelare e proteggere i vostri mici di casa di cui siete responsabili. Io le cose le guardo da un'ottica differente e forse in futuro raccoglierò meno gatti dalla strada, lasciandoli al loro destino, non per non correre il rischio di contagiare gli altri ospiti, ma perché non avrò i soldi per mantenerli e curarli. A questo punto, e questo lo dico più per provocazione che altro, perché non proponiamo l'eutanasia sui soggetti positivi? Sarebbe un modo per tutelare, salvaguardare, estinguere la malattia ed evitare ai soggetti malati, di trascorrere tutta la loro esistenza nei gattili.
capisco quello ke intendi. da parte mia se dovessi prendere il primo gatto farei al volo (come ho fatto) solo un'elisa e "vai sicuro". il dubbio viene se ne hai già uno. x far felice un secondo micio magari riski di danneggiare il residente. mq hai ragione forse, la troppa informazione a volte ha dei risvolti negativi
senza isolare il gatto quindi? lo prendi, fai test e se negativo ok?
Sì, ma tieni conto che il vero rischio l'ho corso solo con il primo inserimento, ovvero quando ho preso la seconda gatta (già adulta, passato ignoto), testata il giorno dopo averla presa e inserita con il gatto residente nel giro di pochi giorni.
Il terzo gatto proveniva cmq da un allevamento, ho fatto il test Elisa anche a lui ma il rischio era oggettivamente bassissimo.
Dovessi inserire un quarto gatto adesso, lo farei probabilmente testare con test Elisa prima di prenderlo, ma non farei tutta la trafila dell'isolamento. O, in alternativa, farei vaccinare contro la Felv i miei tre (la Fiv, tra gatti tranquilli e sterilizzati, sinceramente non mi spaventa).
Sono cmq consapevole che in questo modo i rischi non sono pari a zero, e ritengo fondamentale questa consapevolezza.
Non me la sentirei invece di inserire gatti di provenienza ignota non testati, questo no.
Anche il mio vet ha detto che i test elisa che usac lui sono attendibilissimi
Mostro questo link ,nn per fare pubblicita' ovviamente
http://www.ambvetfrancescacosta.eu/index.php?fl=3&op=mcs&id_cont=128&eng=FeLV%20o%20leucemia%20felina&idm=172&moi=172
INtanto cmq si puo' far vaccinare il gatto residente nper la leucemia felina
Sì, ma tieni conto che il vero rischio l'ho corso solo con il primo inserimento, ovvero quando ho preso la seconda gatta (già adulta, passato ignoto), testata il giorno dopo averla presa e inserita con il gatto residente nel giro di pochi giorni.
Il terzo gatto proveniva cmq da un allevamento, ho fatto il test Elisa anche a lui ma il rischio era oggettivamente bassissimo.
Dovessi inserire un quarto gatto adesso, lo farei probabilmente testare con test Elisa prima di prenderlo, ma non farei tutta la trafila dell'isolamento. O, in alternativa, farei vaccinare contro la Felv i miei tre (la Fiv, tra gatti tranquilli e sterilizzati, sinceramente non mi spaventa).
Sono cmq consapevole che in questo modo i rischi non sono pari a zero, e ritengo fondamentale questa consapevolezza.
Non me la sentirei invece di inserire gatti di provenienza ignota non testati, questo no.
Quoto tutto, agisco e la penso allo stesso modo.
kiwi&mirtillo
03-01-2012, 12:34
Sono cmq consapevole che in questo modo i rischi non sono pari a zero, e ritengo fondamentale questa consapevolezza.
Ecco, secondo me è questa la discriminante.
Ognuno si può comportare come meglio ritiene con i gatti residenti, con i gatti che accoglie, con i gatti che chiede a un gattile e via discorrendo. Può vaccinarli tutti e non testarli, può isolarli e testarli... non c'è un atteggiamento corretto e uno sbagliato. C'è quello che uno può o si sente di fare. Credo però che le scelte vadano fatte consapevolmente. Una scelta ha più rischi di un'altra. Questo è innegabile. Detto questo, si può consapevolmente scegliere di correrli in favore di priorità diverse (dare casa ai mici in difficoltà per esempio).
Se uno chiede qual è il metodo più sicuro per introdurre un gatto negativo, è giusto spiegare - se la si conosce - qual è la soluzione perché se ne possa discutere con il vet.
Se uno chiede qual è il modo più veloce, idem. Qual è il modo migliore per introdurlo in ogni caso, riducendo il rischio.. idem.
Nel primo caso suggerirei Elisa + PCR.
Nel secondo suggerirei PCR.
Nel terzo suggerirei vaccina Antifelv (e, solo se interessato, testa Elisa).
Non c'è giudizio di merito. E non capisco nemmeno perché un atteggiamento debba essere demonizzato a favore di un altro. Se per accogliere più mici possibili, salvarli da una vita di strada, preferisco introdurli tutti senza test e senza vaccini perché non mi posso permettere altrimenti, va bene! Tanto di cappello per il grande impegno e la dedizione. Se invece provi almeno a testarli Elisa per introdurli in una comunità sana (consapevole che c'è un margine di rischio anche in questo caso), bene uguale! E altrettanti complimenti.
Se hai un micio di casa e desideri tutelarlo al meglio delle tue possibilità prevedendo (e pagando) tutti i test possibili, perché - banalmente - non ti potresti permettere di curare un Felv+ o non ti senti predisposto ad affrontare un micio con un destino difficile... Va bene anche questo!
Le provocazioni su "sopprimiamo" tutti i positivi... mah, lasciano il tempo che trovano sinceramente. Chi entra in un gattile ad adottare un gatto, se conosce fiv e felv, conosce anche i rischi a cui va incontro e conosce la possibilità o meno di un gattile. Valuterà il da farsi di conseguenza. Se non le conosce, il problema non si pone comunque.
Far finta che tali malattie non esistano e quindi sperare che tutti siano disposti a prendere un gatto, indipendentemente da loro, per diminuire il randagismo e le attività dei gattili... è tanto utopico quanto pensare di avere la possibilità di avere solo gatti negativi.
Lollo, per tornare alla tua domanda, la pcr sul midollo innalza l'attendibilità dell'esito.
Ma - che io sappia - anche sul sangue è più che attendibile.
Sul fatto che la pcr non indaghi tutti i ceppi della felv è un'info che ho letto anche io su più articoli (ammetto di non aver ricontrollato le linee guida del 2008 a riguardo), ma credo che lo stesso problema si avrebbe sull'elisa, a rigor di logica.
Quanto ha il micio che vorresti introdurre? e che storia ha? dove è tenuto ora?
Alcune info potrebbero aiutare a capire meglio che test suggerirti per stare tranquillo.
Chiariscimi meglio l'obiettivo per favore.. vorresti la maggior sicurezza possibile sulla negatività? hai dei paletti imprescindibili per tempistica e spesa?
Io dico un'altra cosa,adesso:
e dove la mettiamo la Fip?
Sara' che io ci sono passata, con la Bea, e sono rimasta traumatizzata....:cry:Quando ho introdotto Anice avevo piu' ' paura che fosse portatore asintomatico di Coronavirus e che potesse trasmettere a Otti il virus-lo so che parrebbe importante che il s.i.sia debole, che lo stress e' importante, ecc ecc, ma se ne sa ancora cosi' poco di 'sta malattia che ho sentito tutto e il contrario di tutto:dead:- rispetto a fiv e felv....:shy::shy:
Ecco, un micio stradino ha anche quel bel problemone li, secondo me....:confused:...oltretutto, quando presi Bea, ci vollero cinque mesi perche' si manifestasse la malattia.....
E se avessi avuto gia' un altro micio?:dead::dead:
Lo dico perche' quando mia mamma faceva la volontaria al gattile e hanno avuto un'epidemia di fip avevano gia' dato via cuccioli che poi si sono rivelati malati e hanno contagiato anche mortalmente i residenti sani....:(:(
...senza contare che anche su questo forum ci sono state storie allucinanti di mici morti i probabile fip presi da allevamenti poco seri....:((
kiwi&mirtillo
03-01-2012, 13:21
Mai sentito di epidemie di Fip.
Il coronavirus, come tutti i virus, è contagioso. Da qui a parlare di epidemia, credo avrei dei dubbi.
La fip è una mutazione. Essere corona positivi, non significa avere per forza basse difese immunitarie e terreno fertile per la mutazione. Sicuramente lo stress pare essere fattore "aggravante", ma si sa talmente poco che è semplicistico ridurre tutto a questo.
Io - che sono una di quelle che testa i suoi mici e che raccomanda i test ad altri - non ho mai testato per il corona. Non credo sia utile. Questo sì sarebbe discriminante (per tornare al discorso di Va lentina), perché un corona+ non ha certezza alcuna di sviluppare la FIP e, anzi, è molto più probabile il contrario. Quindi non avrebbe molto senso rinunciare a un'adozione per questo motivo. Mentre un Felv+, apre le porte a molte più considerazioni.
No,certo,lo so che non avrebbe senso il test per il coronavirus, ma resta comunque la paura che possa mutare.
E riguardo alle epidemie, ti assicuro che quella di cui parlo e di cui indirettamente sono stata testimone si puo' definire cosi:dead: purtroppo:dead::dead:
...nello stesso gattile, almeno 10 casi di morti per fip- o almeno con gli stessi sintomi della fip. Il gattile in questione non aveva certo possibilita' e nemmeno interesse a fare autopsia a tutti i mici deceduti....ma a detta della vet responsabile si trattava di fip.
...aggiungo che non ho tirato fuori la fip per discriminare, ma perche' parlando, come dici tu, di consapevolezza, bisogna avere anche questa, secondo me. E' giusto, per non ritrovarsi, come fu per me con Bea, del tutto impreparati se l'evenienza piu' brutta si verificasse.
Ma l'eventuale negatività al coronavirus non dà alcuna garanzia. Puoi prendere un gatto negativo, ma se il giorno dopo prende un raffreddore (e lo prendono anche i gatti di casa stra-curati) si positivizza e sarà positivo al coronavirus a vita.
Infatti non ho mai capito il senso del test per il coronavirus in assenza di sintomi da Fip (in quel caso può servire per farsi un'idea del possibile quadro diagnostico, fermo restando che non esistono certezze diagnostiche quando si parla di Fip).
[QUOTE=kiwi&mirtillo;1699981]
Ognuno si può comportare come meglio ritiene con i gatti residenti, con i gatti che accoglie, con i gatti che chiede a un gattile e via discorrendo.
Non c'è giudizio di merito. E non capisco nemmeno perché un atteggiamento debba essere demonizzato a favore di un altro. Se per accogliere più mici possibili, salvarli da una vita di strada, preferisco introdurli tutti senza test e senza vaccini perché non mi posso permettere altrimenti, va bene! Tanto di cappello per il grande impegno e la dedizione. Se invece provi almeno a testarli Elisa per introdurli in una comunità sana (consapevole che c'è un margine di rischio anche in questo caso), bene uguale! E altrettanti complimenti.
Se hai un micio di casa e desideri tutelarlo al meglio delle tue possibilità prevedendo (e pagando) tutti i test possibili, perché - banalmente - non ti potresti permettere di curare un Felv+ o non ti senti predisposto ad affrontare un micio con un destino difficile... Va bene anche questo!
Le provocazioni su "sopprimiamo" tutti i positivi... mah, lasciano il tempo che trovano sinceramente. Chi entra in un gattile ad adottare un gatto, se conosce fiv e felv, conosce anche i rischi a cui va incontro e conosce la possibilità o meno di un gattile. Valuterà il da farsi di conseguenza. Se non le conosce, il problema non si pone comunque.
Far finta che tali malattie non esistano e quindi sperare che tutti siano disposti a prendere un gatto, indipendentemente da loro, per diminuire il randagismo e le attività dei gattili... è tanto utopico quanto pensare di avere la possibilità di avere solo gatti negativi.
Mi trovo d'accordo....
E, per esperienza personale, ti dico che come giustamente dicevi, non si tratta solo di portafoglio (che ovviamente per chi non è milionario ha la sua importanza) ma si tratta di vederli soffrire, smettere di mangiare, avere sempre qualcosa che il vet. ti dice riconducibile al fatto che è FeLV+... Imparare a vivere "alla giornata" non è da tutti.(sai quante lacrime nelle giornate no)
Come per tutte le patologie dei nostri mici, chi l'ha vissuta sui propri gatti ha un approccio più consapevole e realista.
Ma l'eventuale negatività al coronavirus non dà alcuna garanzia. Puoi prendere un gatto negativo, ma se il giorno dopo prende un raffreddore (e lo prendono anche i gatti di casa stra-curati) si positivizza e sarà positivo al coronavirus a vita.
Infatti non ho mai capito il senso del test per il coronavirus in assenza di sintomi da Fip (in quel caso può servire per farsi un'idea del possibile quadro diagnostico, fermo restando che non esistono certezze diagnostiche quando si parla di Fip).
Penso di avere gia' risposto forse mentre tu scrivevi;)
Mi trovo d'accordo....
E, per esperienza personale, ti dico che come giustamente dicevi, non si tratta solo di portafoglio (che ovviamente per chi non è milionario ha la sua importanza) ma si tratta di vederli soffrire, smettere di mangiare, avere sempre qualcosa che il vet. ti dice riconducibile al fatto che è FeLV+... Imparare a vivere "alla giornata" non è da tutti.
Come per tutte le patologie dei nostri mici, chi l'ha vissuta sui propri gatti ha un approccio più consapevole e realista.
....ecco, e' quello che volevo dire io a proposito della fip, ma tralasciando,ripeto, il discorso del test, che SO ANCH'IO essere inutile in assenza di sintomi....
Otti non mi è chiaro quale tuo post risponderebbe alla mia domanda.
Se è questo:
No,certo,lo so che non avrebbe senso il test per il coronavirus, ma resta comunque la paura che possa mutare.
E riguardo alle epidemie, ti assicuro che quella di cui parlo e di cui indirettamente sono stata testimone si puo' definire cosi:dead: purtroppo:dead::dead:
...nello stesso gattile, almeno 10 casi di morti per fip- o almeno con gli stessi sintomi della fip. Il gattile in questione non aveva certo possibilita' e nemmeno interesse a fare autopsia a tutti i mici deceduti....ma a detta della vet responsabile si trattava di fip.
Non sono d'accordo. Certo, se il gatto è negativo al coronavirus, il coronavirus ovviamente non potrà mutare in Fip. Ma qualsiasi gatto negativo oggi può essere positivo tra una settimana. E allora, che te ne fai del test negativo?
"A detta della vet responsabile si trattava di Fip" non è una diagnosi, purtroppo. E siccome un'altissima percentuale di diagnosi di presunta Fip in realtà sono sbagliate, dove non c'è autopsia per me non c'è certezza, né tantomeno si può parlare di epidemia.
...aggiungo che non ho tirato fuori la fip per discriminare, ma perche' parlando, come dici tu, di consapevolezza, bisogna avere anche questa, secondo me. E' giusto, per non ritrovarsi, come fu per me con Bea, del tutto impreparati se l'evenienza piu' brutta si verificasse.
Quando adotti un essere vivente devi essere pronto all'eventualità che possa ammalarsi in maniera incurabile, o che possa morire da un giorno all'altro. Carlotta, la mia prima gatta, è morta di infarto a 4 anni, probabilmente per un tumore fulminante totalmente asintomatico. Non si è mai pronti alla perdita di un essere amato, ma a mio parere bisogna essere consapevoli che c'è un limite a quello che possiamo fare per proteggere i nostri animali. Il test per il coronavirus, allo stato attuale delle cose, per me non rientra tra gli strumenti utili ai fini di questa protezione.
Se poi tu sei più tranquilla a farlo ti capisco, come ho scritto prima io stessa ho testato per Fiv e Felv un gatto di allevamento, proprio per estremo scrupolo. Però credo sia giusto dare informazioni corrette, e va detto che il test del coronavirus è di fatto inutile.
Allora,Lelia, vedo di spiegarmi meglio.
Rispondevo non a te, ma a Kiwi quando mi diceva che il test per il corona e' inutile, perche' il cucciolo puo' essere positivo ma non sviluppare fip. E d'altra parte, come dici tu, anche se fosse neg il giorno del test potrebbe poi positivizzarsi....
Quindi il mio intervento sulla fip non era relativo ai test prima di introdurre un gatto.
Era relativo al fatto che un inserimento di un gatto malato, ma con la malattia allo stato latente, potrebbe far ammalare anche il gatto residente.
Ma sono d'accordo con te che bisogna accettare queste realta'.....hai ragione, ci sono cose su cui si puo' intervenire, altre no.
L'ho tirato fuori solo perche' essendoci passata sono sensibile all'argomento...ma e' verissimo che questo rappresenta "la sfortunaccia nera", e se si pensa a tutto allora non si adotta niente e nessuno....
babaferu
03-01-2012, 14:02
Non c'è giudizio di merito. E non capisco nemmeno perché un atteggiamento debba essere demonizzato a favore di un altro.
.....
Lollo, per tornare alla tua domanda, la pcr sul midollo innalza l'attendibilità dell'esito.
Ma - che io sappia - anche sul sangue è più che attendibile.
Sul fatto che la pcr non indaghi tutti i ceppi della felv è un'info che ho letto anche io su più articoli (ammetto di non aver ricontrollato le linee guida del 2008 a riguardo), ma credo che lo stesso problema si avrebbe sull'elisa, a rigor di logica.
Quanto ha il micio che vorresti introdurre? e che storia ha? dove è tenuto ora?
Alcune info potrebbero aiutare a capire meglio che test suggerirti per stare tranquillo.
Chiariscimi meglio l'obiettivo per favore.. vorresti la maggior sicurezza possibile sulla negatività? hai dei paletti imprescindibili per tempistica e spesa?
sono molto d'accordo con questo approccio: come in ogni cosa, ha senso partire dal problema concreto e ragionare in base a quello, perchè le teorie in sè non portano da nessuna parte....
ciao, ba
Va lentina
03-01-2012, 14:04
Ecco, secondo me è questa la discriminante.
Ognuno si può comportare come meglio ritiene con i gatti residenti, con i gatti che accoglie, con i gatti che chiede a un gattile e via discorrendo. Può vaccinarli tutti e non testarli, può isolarli e testarli... non c'è un atteggiamento corretto e uno sbagliato. C'è quello che uno può o si sente di fare. Credo però che le scelte vadano fatte consapevolmente. Una scelta ha più rischi di un'altra. Questo è innegabile. Detto questo, si può consapevolmente scegliere di correrli in favore di priorità diverse (dare casa ai mici in difficoltà per esempio).
Ma credo che su questo siamo tutti d'accordo. Il punto che per me diverge, è come può affrontare questo problema un gattile. Non sto dicendo che sia sbagliato testare un micio prima di inserirlo...ci mancherebbe!! Un gattile non ha le possibilità di testare TUTTI i mici che transitano, procedendo così a fare salti mortali veri e propri per tenerli isolati. Mi riferisco proprio al discorso economico, perché se per un privato il costo è abbordabile, per un gattile che ha cifre a più zeri, la cosa si fa spessa. E questo è un punto. Un altro punto è l'adozione. Ma di questo ne parlo al prussimo trafiletto che quoterò.
Se uno chiede qual è il metodo più sicuro per introdurre un gatto negativo, è giusto spiegare - se la si conosce - qual è la soluzione perché se ne possa discutere con il vet.
Se uno chiede qual è il modo più veloce, idem. Qual è il modo migliore per introdurlo in ogni caso, riducendo il rischio.. idem.
Hai idea di quelo che può suscitare se ad ogni adottante venisse spiegato il rischio fiv/felv? Credo che buona parte delle adozioni salterebbero. Per cui, o testi tutti i gatti prima di metterli in adozione, oppure lo fai fare a spese dell'adottante che, dopo anni di esperienza sul campo, so già che si scoraggerà. Io non so gli altri gattili o le altre associazioni, ma noi riceviamo pochissimissime offerte da parte di coloro che adottano un micio da noi. Se ti va è così, altrimenti il micio te lo tieni tu in gattile. I miei 3 ultimi mici avuti in stallo mi sono costati, di tasca mia, oltre 200 euro tra medicine, pappe, esami, vaccini ecc...li ho avuti in affido un mese. Delle 3 persone che li hanno adottati, una sola mi ha fatto un'offerta, di sua spontanea volontà, di 50 euro (che ho già speso per Galup). Gli altri, hanno fatto finta di nulla. Ecco perché dico che il discorso dei testa, da far pagare all'adottante, è impensabile per la maggior parte dei casi. E se provi a chiedere un rimborso spese per l'allevamento del gattino, ti rispondono che ci devono pensare....ecco. Questa è la gente, che ci piaccia o no. Non sono mica tutti come noi sul forum.
Se hai un micio di casa e desideri tutelarlo al meglio delle tue possibilità prevedendo (e pagando) tutti i test possibili, perché - banalmente - non ti potresti permettere di curare un Felv+ o non ti senti predisposto ad affrontare un micio con un destino difficile... Va bene anche questo!
A fronte di 1 persona che col cuore adotterebbe un FIV o un FELV +, ve ne sono almeno 100 che non lo possono fare. Non che non vogliono, ma non possono. Vuoi perché hanno altri gatti, vuoi perché non hanno i mezzi per curarli. Bisogna allora sperare che in gattile ci finiscano solo mici negativi, altrimenti stagionerebbero lì tutti.
Le provocazioni su "sopprimiamo" tutti i positivi... mah, lasciano il tempo che trovano sinceramente. Chi entra in un gattile ad adottare un gatto, se conosce fiv e felv, conosce anche i rischi a cui va incontro e conosce la possibilità o meno di un gattile. Valuterà il da farsi di conseguenza. Se non le conosce, il problema non si pone comunque.
Sì ma se conosci fiv e felv, non vai in un gattile, credimi! E te lo dico con assoluta certezza. Se ci vai e non sei a conoscenza di tali rischi, si diventa complici di qualcosa che moralmente tu sei tenuto a dire.
Far finta che tali malattie non esistano e quindi sperare che tutti siano disposti a prendere un gatto, indipendentemente da loro, per diminuire il randagismo e le attività dei gattili... è tanto utopico quanto pensare di avere la possibilità di avere solo gatti negativi.
Sarà utopico, ma allora ho più ragione a dire che tanto vale tenerli in vita se sono positivi. Che prospettive di vita hanno? Insomma se li testi, scopri se lo sono o non lo sono. Chiaramente farai adottare tutti i negativi.... e i positivi?
Ecco, un micio stradino ha anche quel bel problemone li, secondo me....:confused:...oltretutto, quando presi Bea, ci vollero cinque mesi perche' si manifestasse la malattia...
Premesso che la Fip la possono manifestare anche gatti di allevamento, vorrei fare una precisazione sui mici stradini, come li definsci tu.
Il compito di una gattara (a molti sfugge) è quello di intervenire sulle colonie feline del suo territorio per bloccare le nascite con la sterilizzazione e ridurre al minimo il randagismo. Questo compito sarebbe molto facile e ti dirò che non sarebbe neppure necessaria l'esistenza di un gattile poiché ogni gatto ha la sua colonia di appartenenza.
Cosa sono allora i gatti che troviamo nei gattili? Sono il frutto di abbandoni. I soliti privati che non sterilizzano! E con chi è accoppiata la loro gattina?
Il tuo ragionamento non fa una piega. Ma quello che voglio capire io, parlando di gatti adottati presso un gattile, come vi muovereste? Ne scegliete uno, lo fate testare a vostre spese e se è positivo? Lo restituite, ok, non potete mettere a rischio i vostri di casa e ciò è giustissimo e oltretutto faresti risparmiare al gattile i soldini per i test su quel micio...ma magari è stato tenuto assieme ai fratellini, oppure assieme ad altri cuccioli. Non tutti tengono i gatti in gabbia e poi, per quanto tempo li si potrebbe tenere chiusi in gabbia? Ecco, è questo che io non riesco a capire...forse perché guardo l cose in grande e dalla parte di un gattile....Certo, con discorsi così, i gattili sono per forza costretti a rimanere sempre pieni...ahimè....
Kim e Ginger vengono dal gattile comunale di Parma...le ho fatte testare al momento della sterilizzazione e stop, e le ho prese in due momenti diversi...un rischio l'avevo già corso con loro due, anche se sapevo che le micie erano in gattile da qualche mese ed erano sempre state bene...
Se Cilindro fosse stato malato...boh, avrei fatto di tutto per trovargli casa e forse ci sarebbe stata anche una possibilità concreta di sistemazione da amici...
per un gattile comunque dev'essere davvero dura la faccenda...
sumire_iwaya
03-01-2012, 14:48
ho letto tutto figurati! interessante! è ke cmq nn è sempre una passeggiata isolare il micio x 3 settimane. ho un bilocale di 48mq. devo kiuderlo in bagno e mettere quindi fuori la cassettina di luna. si lo so , sn un lagnone! :)
Ti capisco perchè il rosso che ho trovato la vigilia di Natale è ormai nel nostro bagno da una settimana... e non è facile. Il nostro bilocale è un pò più grande del tuo, chiudendo però il bagno rimangono però comunque solo la sala (con cucina inclusa) e la camera... noi avremmo un giardino e un ballatoio esterno però le micie non escono, di conseguenza siamo tutti alle strette in casa.
Io sono stata però costretta ad agire così, non potevo lasciare il micio fuori in quanto avrebbe potuto benissimo entrare in contatto con mici positivi... quindi il periodo di isolamento bisognava per forza di cose farlo nel bagno.
E' proprio questo x me il punto: se portassi un micino a casa, e dopo tre o piu' settimane mi arrivasse il test positivo, non sarei in grado-io- di rimandarlo al gattile
Riportarlo al gattile nemmeno io lo farei. Ma gli cercherei un'altra sistemazione.
Non sapere in toto peró no, non me la sentirei. Il test, prima di entrare in contatto con i miei, lo considero tassativo.
Nemmeno io lo riporterei in gattile se provenisse da lì, però sono terrorizzata dal possibile esito del pcr che, a metà gennaio, abbiamo intenzione di fare al micio rosso che abbiamo trovato...
Se fosse positivo starei malissimo perchè dovrei cercargli un'altra casa, però non me la sentirei di inserire con le mie gatte negative un micio positivo.
Io dico un'altra cosa,adesso:
e dove la mettiamo la Fip?(
Come si testa per la Fip ?
ReSid&SirOscar
03-01-2012, 15:03
Il terzo micio che quasi certamente prenderò sarà un randagio, proverrà da un gattile o comunque da un privato, il classico micio a rischio di malattia. Io mai e poi mai rischierei di far ammalare uno dei miei mici residenti, testati negativi con elisa (ai tempi non ero un gran chè informata a riguardo) e che a breve verranno vaccinati felv (esono in giardino sotto stretta sorveglianza). Il nuovo micio verà isolato per il tempo necessario (vivo in un bilocale di 50 mq) e poi testato pcr (a spese mie, non del gattile! :)). Se fosse il primo micio non avrei alcun problema a prendere uno o più mici felv+!!
Se fosse positivo starei malissimo perchè dovrei cercargli un'altra casa, però non me la sentirei di inserire con le mie gatte negative
Infatti. Ne uscirei distrutta anche io, ma dobbiamo pensare che, comunque, non li abbandoniamo a loro stessi in strada, ma penseremmo in ogni caso al loro bene.
Non in casa nostra, purtroppo, ma al loro bene sempre.
Anche io, ripeto, ho tutti gatti sani e non posso né mi sento di rischiare sulla loro pelle.
Comprendo anche che i mici felv hanno gli stessi diritti degli altri, per questo, se me ne capitasse uno, non lo abbandonerei mai al suo destino, ma di più non potrei fare.
kiwi&mirtillo
03-01-2012, 15:33
Per cui, o testi tutti i gatti prima di metterli in adozione, oppure lo fai fare a spese dell'adottante che, dopo anni di esperienza sul campo, so già che si scoraggerà. Io non so gli altri gattili o le altre associazioni, ma noi riceviamo pochissimissime offerte da parte di coloro che adottano un micio da noi.
Vale tu vedi e affronti mille difficoltà ogni giorno, e lungi da me - neanche lontanamente, davvero - pensare di poterti dare consigli... perché ti ritengo davvero una delle persone più generose e attente e amorevoli sulle problematiche feline.
Detto questo, che per me è una premessa imprescindibile per non essere fraintesa, io ho conosciuto realtà anche diverse.... e questo mi porta a pensare che non per forza si debba vedere solo il lato brutto.
Io ho preso i miei mici al gattile, e ho contribuito alle spese di mantenimento dei miei due, pagando anche il test sulla loro mamma di colonia. Ho preso Nocciola da Merysara (figlia di Albicocca di colonia) e ho pagato il suo test, i vaccini, e quanto più potevo con una "donazione" a Sara... per coprire anche i vaccini degli altri cuccioli che stavo cercando di piazzare a Milano (non essendo sicura che gli altri avrebbero contribuito).
L'associazione vicino a casa mia testa tutti i suoi mici Elisa prima di darli in adozione.
E trovo giusto che si chieda *esplicitamente* un contributo agli adottanti.
Io quando faccio colloqui preaffido - sia che l'associazione o l'affidatario me l'abbia chiesto o meno - dico ai futuri adottanti cosa significa in termini economici mantenere un micio randagio o abbandonato... e chiedo di contribuire alle spese come si può...
Non tutti lo fanno, è verissimo. Ma alcuni sì. Per me è già un risultato.
E' verissimo che la realtà "là fuori" è molto diversa da quella "qui dentro"....
ma credo anche che (è qui quella utopica forse sono io), proprio perchè noi siamo più attenti e informati, sia nostro *compito* - passami il termine - fare quanto in ns possesso per aiutare chi desidera approfondire...
Ci sarà sempre chi si scoraggerà. Chi non darà il contributo. Chi vedrà il tutto come troppo complicato. Ma spero, ci sia anche chi invece, messo difronte alla possibile realtà, avrà tempo e voglia di informarsi con te. Secondo me vale sempre la pena provarci.
Capisco però la frustrazione nel vedere più NO che SI. Lo capisco davvero.
A fronte di 1 persona che col cuore adotterebbe un FIV o un FELV +, ve ne sono almeno 100 che non lo possono fare. Non che non vogliono, ma non possono. Vuoi perché hanno altri gatti, vuoi perché non hanno i mezzi per curarli. Bisogna allora sperare che in gattile ci finiscano solo mici negativi, altrimenti stagionerebbero lì tutti.
Ma proprio per questo, che senso avrebbe dare in adozione un micio non testato, con il rischio di dare un micio Felv+ a una persona con un altro micio non vaccinato, o che non ha sufficienti conoscenze o mezzi per occuparsene.
Anche in questo sta una grossa contraddizione, no?
Sì ma se conosci fiv e felv, non vai in un gattile, credimi! E te lo dico con assoluta certezza. Se ci vai e non sei a conoscenza di tali rischi, si diventa complici di qualcosa che moralmente tu sei tenuto a dire.
Sarà utopico, ma allora ho più ragione a dire che tanto vale tenerli in vita se sono positivi. Che prospettive di vita hanno? Insomma se li testi, scopri se lo sono o non lo sono. Chiaramente farai adottare tutti i negativi.... e i positivi?
Io invece ci andrei in gattile. E ci andrebbero anche altre persone, se solo fossero tranquillizzate e correttamente informate.
In fondo, l'alternativa al gattile è un micio trovato? abbandonato? una cucciolata di casa?
I rischi sono gli stessi. Va spiegato.
Una volta spiegato questo, vien da se' che andare in gattile potrebbe invece garantirti di essere seguito e correttamente informato.... a differenza di quello che succederebbe probabilmente in una cucciolata di casa. E fare l'isolamento in gattile, se necessario, è meno complicato che in una casa piccola.
I positivi meritano anch'essi una chance. Ci sono persone, anche qui sul forum, che hanno il cuore tanto grande (tu probabilmente saresti tra quelle) che adotterebbero un micio Felv...
Dei Fiv non parlo nemmeno, perché ce ne sono tantissimi nelle ns case. Quindi testarli, per me, equivale solo a essere consci che vanno trattati con i guanti di velluto più degli altri... ma non certo per rifiutarne l'adozione.
Io invece ci andrei in gattile.
Io ci sono andata e più di una volta.
Quando ero a Genova non trovavo gatti abbandonati in mezzo alla strada come qui, per fortuna, per cui, ogni volta che avevo posto per dare una casa a un gatto, andavo nei rifugi o al gattile. Susi, Paperina, Yuki, Ais, tutti testati per conto mio.
Concordo con K&M che omettere non é la strada giusta, ma capisco Va lentina, la capisco davvero.
BarbaraB
03-01-2012, 21:18
Non sono d'accordo. Certo, se il gatto è negativo al coronavirus, il coronavirus ovviamente non potrà mutare in Fip. Ma qualsiasi gatto negativo oggi può essere positivo tra una settimana. E allora, che te ne fai del test negativo?
"A detta della vet responsabile si trattava di Fip" non è una diagnosi, purtroppo. E siccome un'altissima percentuale di diagnosi di presunta Fip in realtà sono sbagliate, dove non c'è autopsia per me non c'è certezza, né tantomeno si può parlare di epidemia.
Si, sfatiamo questa cosa una volta per tutte! La FIP non è contagiosa, è il coronavirus che lo è! Ma il coronavirus è dappertutto e - lo dice il prof. Paltrinieri dell'Università di Milano, uno dei massimi studiosi di questa malattia e promotore di un ampio programma sanitario con gatti di mezza Italia per studiare questa malattia - il 99% dei gatti lo incontra almeno una volta nella vita, lo espelle o ne rimane portatore a vita.
Purtroppo la FIP - che si manifesta solo un numero limitatissimo di volte rispetto all'infezione da coronavirus - ha svariate sintomatologie che la possono far assomigliare a mille altre patologie e... diciamocelo!!! quando un veterinario non sa di che si tratta e i proprietari del gatto non vogliono spendere in analisi e autopsie, butta là la fip, tanto nessuno lo smentisce senza analisi!!! magari invece si trattava di herpes, calicivirus o parvovirus che i gatti non vaccinati li stermina in pochi giorni...
La fip inoltre è trasversale, al contrario di fiv e felv non colpisce solo o in maggioranza gatti randagi o meticci, è diffusa in egual misura e forse più fra i gatti di razza e fra i gatti che stanno in casa, soprattutto dove c'è sovraffollamento, stress ma anche "familiarità" (cioè certe linee di sangue sono più predisposte di altre...)
Insomma... non si può considerare fra le malattie infettive da testare!
@Va lentina: ti capisco e secondo me fai un grandissimo lavoro di cui tutti devono solo esserti grati. Solo su un unico punto non posso e non potrò mai essere d'accordo con te. Se vogliamo far qualcosa di positivo per i nostri amici gatti, abbiamo tutti il dovere morale di dare una corretta informazione! Questo nostro paese così retrogrado rispetto a tanti paesi nordeuropei deve crescere e diventare civile anche per quanto riguarda la cura degli animali di affezione! se non si fa questo non si debellerà mai il randagismo e soprattutto non si creerà mai una corretta cultura animalista (che non è quella dei beceri che vanno solo contro le manifestazioni famose tipo la corrida o la caccia alla volpe che fanno audience, ok, anche quello, ma non solo!) ma è il lavoro di tutti i giorni di chi informa, di chi offre spunti di riflessione, condivide esperienze e crea una corretta cultura.
Chi si spaventa perché racconti loro della fiv-felv e non ti prende il gatto è lo stesso che te lo butta in strada o lo abbandona in autostrada se la moglie resta incinta (per terrore della toxo inculcato dal medico ignorante...) o se la suocera dice che porta sfortuna perché è nero o altre cavolate! Una persona informata che prende un gatto consapevolmente (non c'è una ltro modo!) non solo farà stare bene quel gatto, ma aiuterà anche altri a capire che un gatto fiv-felv+ non attacca malattie a noi e può essere una creatura a cui fare del bene e che ti fa del bene senza rischi, se non al limite economici.
E' un lavoro che porterà frutti a lungo termine... ma deve portarli, o randagismo e maltrattamenti non finiranno mai.
Maya&Olly
03-01-2012, 22:59
LaT, purtroppo a me invece è capitato, il mio Olly fu testato prima del suo ingresso (snap) Felv negativo, invece poi dopo due anni si è rivelato positivo. Il che è stato un caos perchè in casa avevo Maya non vaccinata, forse qualcuno ricorderà la storia.
Ok la pcr è più affidabile dello snap ma non al 100%, per cui bisogna essere coscenti che il rischio c'è sempre. Tanto più che un test pcr è molto più falsabile per errore umano per cui...
Io personalmenre mi sentirei sicura dopo un secondo test fatto a distanza di sicurezza (6 mesi), non mi fido manco delle 3 settimane della pcr.
Cmq per essere più tranquilli riguardo al vaccino c'è quello purificato e se lo si fa fare sulla coscia o sulla coda (cosa che cmq la mia vet ritiene superfluo: ha visto un unico caso di sarcoma in 10 anni).
Va lentina
04-01-2012, 00:06
...per un gattile comunque dev'essere davvero dura la faccenda...
Economicamente sì, lo è. Molto anche.
Se fosse il primo micio non avrei alcun problema a prendere uno o più mici felv+!!
Questo ti fa parecchio onore. :kisses:
Ma proprio per questo, che senso avrebbe dare in adozione un micio non testato, con il rischio di dare un micio Felv+ a una persona con un altro micio non vaccinato, o che non ha sufficienti conoscenze o mezzi per occuparsene.
Anche in questo sta una grossa contraddizione, no?
Ma certo! Però potrebbe anche essere il contrario. Potrei io darti un micio sano e magari il tuo di casa è malato. E allora se io ti hiedo di testarlo, tu prendi e vai altrove a cercarlo, dove ti pongono meno paletti. Credetemi, qui funziona così ed è per questo che io sono anni che lotto affinché la nostra associazione chiuda. Non ha senso e motivo tenerla attiva. Molto meglio occuparmi in piccolo di qualche gatto che posso curare e affidare personalmente, coi costi contenuti, che non strafare in una cosa che è più grande di quanto si possa immaginare. E badate bene, non sto assolutamente dicendo di non fare informazione, non sono mica matta!!!! Sto solo dicendo che più informazione si fa, più i gattili restano pieni. E' un'arma a doppio taglio. E torniamo al discorso che dicevo io in cui ponevo l'obbligo a testare il gatto di casa, pari all'obbligo di vaccinarlo. Se i test costassere meno, credo che tutti i gattili potrebbero affrontarli su tutti i loro ospiti.
Io invece ci andrei in gattile. E ci andrebbero anche altre persone, se solo fossero tranquillizzate e correttamente informate.
In fondo, l'alternativa al gattile è un micio trovato? abbandonato? una cucciolata di casa?
I rischi sono gli stessi. Va spiegato.
Una volta spiegato questo, vien da se' che andare in gattile potrebbe invece garantirti di essere seguito e correttamente informato.... a differenza di quello che succederebbe probabilmente in una cucciolata di casa. E fare l'isolamento in gattile, se necessario, è meno complicato che in una casa piccola.
Ma sì Kiwi....ma tu ei tu. La realtà fuori però, è ben altra. NNEi gattili poi, non si hanno molti spazi, ma gabbie sì. Solo che è davvero triste tenere un micio in gabbia, sebbene lo si faccia per il suo bene. L'ho fatto, tenendo chiusi mici anche per mesi...(non per i test, ovviamente, ma per altre ragioni) ed è tristissimo.
I positivi meritano anch'essi una chance. Ci sono persone, anche qui sul forum, che hanno il cuore tanto grande (tu probabilmente saresti tra quelle) che adotterebbero un micio Felv...
Dei Fiv non parlo nemmeno, perché ce ne sono tantissimi nelle ns case. Quindi testarli, per me, equivale solo a essere consci che vanno trattati con i guanti di velluto più degli altri... ma non certo per rifiutarne l'adozione.
Attualmente ho una FIV+ da oltre un anno, e uno appena arrivato in forse. Ma ho per anni curato mici Felv+, in gattile certo, non sono mica folle da portarmeli a casa. Ma di fatto, i Felv+ sono vissuti e morti da noi. Mai adottato uno.
Concordo con K&M che omettere non é la strada giusta, ma capisco Va lentina, la capisco davvero.
Sapevo che sarei stata fraintesa, ma è assolutamente normale, coi miei discorsi. Il fatto è ch io non parlo di omettere, ma sto solo affermando dal'inizio del post, che tutta la trafila dei test è dispendiosa per un gattile e per certi versi, dissuasiva per gli adottanti. Almeno, una gran parte degli adottanti. Come dite giustamente voi, la vita qui sul forum è una cosa, fuori è un'altra.
@Va lentina: ti capisco e secondo me fai un grandissimo lavoro di cui tutti devono solo esserti grati. Solo su un unico punto non posso e non potrò mai essere d'accordo con te. Se vogliamo far qualcosa di positivo per i nostri amici gatti, abbiamo tutti il dovere morale di dare una corretta informazione! Questo nostro paese così retrogrado rispetto a tanti paesi nordeuropei deve crescere e diventare civile anche per quanto riguarda la cura degli animali di affezione!
Una mia carissima amica islandese mi ha detto ce quest'anno, quando è andata su in Islanda a trovare i suoi, ha trovato 2 gattini abbandonati. Li ha portati al gattile della sua città e dopo qualche giorni sono stati soppressi. L'ha saputo quando è tornata per avere notizie. Era disperata e mi ha confessato che se avesse saputo, li avrebbe lasciati dov'erano, così almeno avevano una chance di vita. Se è così che risolvono i problemi i paesi nordeuropei....:confused:
Ma immagino che non sia così ovunque.
se non si fa questo non si debellerà mai il randagismo e soprattutto non si creerà mai una corretta cultura animalista (che non è quella dei beceri che vanno solo contro le manifestazioni famose tipo la corrida o la caccia alla volpe che fanno audience, ok, anche quello, ma non solo!) ma è il lavoro di tutti i giorni di chi informa, di chi offre spunti di riflessione, condivide esperienze e crea una corretta cultura.
Chi si spaventa perché racconti loro della fiv-felv e non ti prende il gatto è lo stesso che te lo butta in strada o lo abbandona in autostrada se la moglie resta incinta (per terrore della toxo inculcato dal medico ignorante...) o se la suocera dice che porta sfortuna perché è nero o altre cavolate! Una persona informata che prende un gatto consapevolmente (non c'è una ltro modo!) non solo farà stare bene quel gatto, ma aiuterà anche altri a capire che un gatto fiv-felv+ non attacca malattie a noi e può essere una creatura a cui fare del bene e che ti fa del bene senza rischi, se non al limite economici.
E' un lavoro che porterà frutti a lungo termine... ma deve portarli, o randagismo e maltrattamenti non finiranno mai.
Il randagismo lo si combatte con la sterilizzazione. Automaticamente si può parlare di controllo della diffusione delle malattie. Ma prima di tutto la sterilizzazione. Tu dici bene, chi non accetta paletti, non sarebbe una buona adozione. Il fatto è che l'ignoranza imperversa....e stasera stessa, la ragazza da cui ho preso Galup, mi ha confessato apertamente, che il micio suo marito non l'ha più voluto (l'avevano trovato 15 giorni prima ed erano intenzionati a tenerlo) quando il vet gli ha ventilato degli ipotetici esami fiv e felv da fare poiché potenzialmente positivo. Ecco, è bastata una semplice supposizione che ha creato un abbandono. Non in giro, certo, ma perché mi sono offerta io. Altrimenti Galup era destinato a tornare da dov'era venuto, ossia la strada.
Detto ciò, spero davvero che non venga interpretata la mia risposta come quella di una malfidente che tace i rischi. Chi mi conosce sa la mia correttezza e la mia sempre assoluta buonafede. La mia precisione in tutto quel che faccio che magari confronto alle strutture autorizzate non è nulla, ma che offre garanzia e affidabilità. Mma è proprio per questa ultradecennale esperienza sul campo che la situazione attuale mi spaventa. La gente, più passa il tempo, più peggiora.
kiwi&mirtillo
04-01-2012, 09:40
LaT, purtroppo a me invece è capitato, il mio Olly fu testato prima del suo ingresso (snap) Felv negativo, invece poi dopo due anni si è rivelato positivo.
Ricordo vaghissimamente. Perché forse avevamo avuto un paio di scambi in pm... ma ho la memoria corta :shy:
Olly fu ritestato in seguito a malattia? E con lo snap anche la seconda volta?
* Se hai voglia di rispondere, eh! Però credo che il tuo esempio, da persona informata e che ci ha avuto a che fare direttamente, possa essere d'aiuto *
Il che è stato un caos perchè in casa avevo Maya non vaccinata, forse qualcuno ricorderà la storia.
Maya è felv negativa?
Cosa hai fatto quando Olly si è rivelato positivo?
Come hai testato e come sono stati i risultati dei vari test?
Se non ricordo male lei si è negativizzata allo snap, giusto? restando latente... o mi confondo con qualcun altro.. ?
Ok la pcr è più affidabile dello snap ma non al 100%, per cui bisogna essere coscenti che il rischio c'è sempre. Tanto più che un test pcr è molto più falsabile per errore umano per cui...
Io personalmenre mi sentirei sicura dopo un secondo test fatto a distanza di sicurezza (6 mesi), non mi fido manco delle 3 settimane della pcr.
E' vero, nessun test, come nessun vaccino, è attendibile al 100%.
Concordo, che in caso di esiti dubbi (snap poco indicativo, pcr positiva) o rischi alti (es. gatto che proviene da una comunità molto ampia, con casi di felv), sarebbe sempre bene sottoporre il micio ad almeno due test, possibilmente con metodiche e tempistiche diverse.
Però non mi sentirei di consigliarla come pratica "standard", diciamo.
Maya&Olly
04-01-2012, 21:21
Olly fu testato con snap entrambe le volte, la prima al suo ingresso in casa (avendo Maya solo la trivalente) e la seconda due anni dopo, quando gli scoprirono un linfoma (sospetto per la giovane età).
Io, dopo molte riflessioni e scambi d'opinione, ho deciso di procedere così:
- ho deciso innanzitutto di non separarli: erano a contatto già da due anni, e Olly già stava molto male e non volevo creargli ulteriore stress.
- ho testato Maya il giorno dopo (24 ore interminabili) con snap; visto l'esito negativo (nettissimo) l'ho subito vaccinata.
- Olly morì poco dopo e a 6 mesi ho ritestato Maya sempre con snap. Negativa.
Ormai sono passati altri due anni, Maya ne ha 4 e mezzo e scoppia di salute.
Dopo Olly in realtà sono arrivati altri due mici, entrambi sono stati vaccinati Felv. Ora che sono adulti li ho testati negativi entrambi, se quest'anno non arrivano altri mici al prossimo richiamo potrei non ripetere il Felv. Mi chiedo però se possa esserci un rischio che Maya abbia il virus latente e a tratti possa essere contagiosa.
fedefaith
04-01-2012, 22:18
chiedo una cosa, non so se è stata già chiesta... se i mici sono vaccinati FELV, il test (snap) può essere sfasato?
Maya&Olly
04-01-2012, 22:47
no, assolutamente... io ho testato diverse volte i gatti dopo che erano già vaccinati.
BarbaraB
04-01-2012, 23:03
Il randagismo lo si combatte con la sterilizzazione. Automaticamente si può parlare di controllo della diffusione delle malattie. Ma prima di tutto la sterilizzazione. Tu dici bene, chi non accetta paletti, non sarebbe una buona adozione. Il fatto è che l'ignoranza imperversa....e stasera stessa, la ragazza da cui ho preso Galup, mi ha confessato apertamente, che il micio suo marito non l'ha più voluto (l'avevano trovato 15 giorni prima ed erano intenzionati a tenerlo) quando il vet gli ha ventilato degli ipotetici esami fiv e felv da fare poiché potenzialmente positivo. Ecco, è bastata una semplice supposizione che ha creato un abbandono. Non in giro, certo, ma perché mi sono offerta io. Altrimenti Galup era destinato a tornare da dov'era venuto, ossia la strada.
Quello che hai raccontato è tristissimo... e riempie di amarezza!
Anche il comportamento del vet è strano: se hanno altri gatti, posso capire, anzi è necessario secondo me fare il test, ma se non ne hanno e il gatto è sano, perché propone i test? cui prodest? a lui per farsi pagare, cosa tipicissima... soprattutto se poi non gli frega nulla di convincerli che non corrono alcun pericolo!
Ma la gente ha pure paura di spendere... però sarebbero stati gli stessi a lasciarlo morire se avesse avuto bisogno di cure...
Lo so che una casa passabile è meglio di nessuna casa e codesti mici sono sempre fra l'incudine e il martello...
Il problema però ha dimensioni tali che si risolve solo a livello istituzionale secondo me attraverso una adeguata normativa: sterilizzazioni gratuite (a Siena le fanno!), test obbligatori e gratuiti (sovvenzionati dallo stato) e una mutua per gli animali.
Non c'è altra via d'uscita, per ora è un'utopia, ma dobbiamo arrivarci.
chiedo una cosa, non so se è stata già chiesta... se i mici sono vaccinati FELV, il test (snap) può essere sfasato?
La mia vet mi ha risposto di no. Siccome lo sosteneva una mi amica allevatrice espertissima, oltretutto genetista e zoologa, abbiamo chiamato il laboratorio di analisi per conferma e la risposta è stata la stessa. no, il vaccino, passata una settimana da quando è stat effettuato per sicurezza, non inficia il test. Altrimenti i mie gatti - che hanno la pentavalente - risulterebbero tutti felv +, dato che faccio lo snap prima di ogni monta.
kiwi&mirtillo
05-01-2012, 09:03
Mi chiedo però se possa esserci un rischio che Maya abbia il virus latente e a tratti possa essere contagiosa.
Grazie :)
Ricordavo male allora, mi pareva che ci fosse stata una negativizzazione..
Felice che Maya stia benissimo e gli altri con lei!! E un pensiero a Olly, che continui a proteggerli.
Per la paura della viremia, non ti verrebbe in aiuto la PCR?
O ritieni che sia quasi scontato che la pcr rileverebbe la latenza del virus?
L'unica per capire se torna virulenta è ripetere lo snap ogni tot, vero?
kiwi&mirtillo
05-01-2012, 09:05
chiedo una cosa, non so se è stata già chiesta... se i mici sono vaccinati FELV, il test (snap) può essere sfasato?
no, perchè lo snap rileva gli antigeni del virus (materiale virale, non anticorpi) anche se per precauzione le linee guida suggeriscono di aspettare qualche giorno dal vaccino prima di testare.
kiwi&mirtillo
05-01-2012, 09:19
Anche il comportamento del vet è strano: se hanno altri gatti, posso capire, anzi è necessario secondo me fare il test, ma se non ne hanno e il gatto è sano, perché propone i test? cui prodest? a lui per farsi pagare, cosa tipicissima... soprattutto se poi non gli frega nulla di convincerli che non corrono alcun pericolo!
E invece io lo trovo più che corretto che proponga il test. Accompagnando questo alle spiegazioni di entrambe le malattie.
Siam sempre lì, l'informazione e la conoscenza è un arma a doppio taglio... ma nel mio modo di vedere, la consapevolezza vince sempre su tutto. Poi, gli ignoranti, gli irresponsabili, i superficiali, i disinteressati ci saranno sempre, da che mondo e mondo... ma chi è informato - secondo me - non può esimersi dal provare a diffondere una maggior ragionevolezza e una maggior informazione.
Se il vet non gliel'avesse proposto, l'avrebbero adottato.. bene.
Poi magari il micio è Fiv, inizia con una banale stomatite, e loro - ignoranti - lo mollano in giro riducendo ulteriormente e drasticamente la sua aspettativa di vita. Oppure è Felv, non lo sanno, nel frattempo adottano un altro randagetto. Si ammalano... e ci ritroviamo altri due mici morenti per la strada senza alcuna cura.
Il tutto è evitabile spiegando cosa sono e come si affrontano Fiv/Felv.
Poi, come avviene nella maggior parte dei casi, hanno deciso che non volevano nemmeno provarci... ma il micio - fortuna sua - è tra le mani di Vale e non abbandonato per strada, almeno in questo caso.
Non sarà sempre così, ma un risultato positivo su 10 negativi, per me, vale comunque la candela.
Maya&Olly
08-01-2012, 00:52
Per la paura della viremia, non ti verrebbe in aiuto la PCR?
O ritieni che sia quasi scontato che la pcr rileverebbe la latenza del virus?
L'unica per capire se torna virulenta è ripetere lo snap ogni tot, vero?
mmmm... no, non lo do per scontato... diciamo che se ci fosse la latenza del virus sarebbe cmq difficile che la malattia si manifesti. E lo stress aumenterebbe le probabilità, per cui meno prelievi faccio meglio è. Magari, se dovessi in futuro farle un prelievo per altri motivi, ci penserò.
Il dubbio è più che altro per gli altri due di casa, arrivati dopo; ora che sono adulti ed entrambi testati negativi mi piacerebbe poter evitare il richiamo Felv il prossimo anno. Ma non so se fidarmi.
BarbaraB
08-01-2012, 08:44
E invece io lo trovo più che corretto che proponga il test. Accompagnando questo alle spiegazioni di entrambe le malattie.
Siam sempre lì, l'informazione e la conoscenza è un arma a doppio taglio... ma nel mio modo di vedere, la consapevolezza vince sempre su tutto. Poi, gli ignoranti, gli irresponsabili, i superficiali, i disinteressati ci saranno sempre, da che mondo e mondo... ma chi è informato - secondo me - non può esimersi dal provare a diffondere una maggior ragionevolezza e una maggior informazione.
Se il vet non gliel'avesse proposto, l'avrebbero adottato.. bene.
Poi magari il micio è Fiv, inizia con una banale stomatite, e loro - ignoranti - lo mollano in giro riducendo ulteriormente e drasticamente la sua aspettativa di vita. Oppure è Felv, non lo sanno, nel frattempo adottano un altro randagetto. Si ammalano... e ci ritroviamo altri due mici morenti per la strada senza alcuna cura.
Il tutto è evitabile spiegando cosa sono e come si affrontano Fiv/Felv.
Poi, come avviene nella maggior parte dei casi, hanno deciso che non volevano nemmeno provarci... ma il micio - fortuna sua - è tra le mani di Vale e non abbandonato per strada, almeno in questo caso.
Non sarà sempre così, ma un risultato positivo su 10 negativi, per me, vale comunque la candela.
Si, hai ragione, ma davo per scontato che il micio fosse stato GIA' adottato e tenuto in casa da solo. Scusate, ma proprio NON mi entra nella testa che qualcuno possa adottare un gatto e tenerlo fuori casa.
Ovviamente se va fuori deve essere fiv-felv negativo. Però a questo punto ha ragione Va lentina: diventa un problema grosso questo dei test, se uno il micio non lo vuole tenere solo in casa e risulta positivo...che fa? Ci vuole tutto un altro tipo di approccio e di consapevolezza, ma quanti ne hanno? Come dicevo il problema di fondo è che va proprio cambiata la mentalità corrente...
Spaventarsi PRIMA di aver visto se il test è positivo o negativo, comunque ... è in parte colpa anche del vet quantomeno...
kiwi&mirtillo
08-01-2012, 10:29
Si, hai ragione, ma davo per scontato che il micio fosse stato GIA' adottato e tenuto in casa da solo.
:D ma anche in questo caso io farei il test.
E se fossi un vet lo proporrei.
Sapere della malattia, anche prima che si manifesti, serve ad impostare una terapia di supporto del sistema immunitario, a evitare stress inutili, a evitare - se necessario - stalli o inserimenti...
Insomma.. io lo vorrei sapere per il mio bene e quello del micio :)
kiwi&mirtillo
08-01-2012, 10:30
mmmm... no, non lo do per scontato... diciamo che se ci fosse la latenza del virus sarebbe cmq difficile che la malattia si manifesti. E lo stress aumenterebbe le probabilità, per cui meno prelievi faccio meglio è. Magari, se dovessi in futuro farle un prelievo per altri motivi, ci penserò.
Il dubbio è più che altro per gli altri due di casa, arrivati dopo; ora che sono adulti ed entrambi testati negativi mi piacerebbe poter evitare il richiamo Felv il prossimo anno. Ma non so se fidarmi.
Caspita, che dilemma in effetti. Non so proprio cosa consigliarti.
Il tuo vet che ne pensa? Io credo che ansiosa come sono continuerei a vaccinare..... :confused:
vBulletin® v3.8.11, Copyright ©2000-2025, vBulletin Solutions Inc.