martas
06-03-2012, 09:22
Gigio è stato abbandonato assieme ad altri 4 gattini una sera di settembre nel cortile dei miei suoceri. Aveva circa 4 mesi. Mio marito portò tutta la cucciolata dal vet, che li visitò. Furono trattati con antipulci e vermifugo.
Una micia della cucciolata, mio marito l’ha portata a casa lo stesso giorno è Mia e ora vive in simbiosi con mio figlio.
Gigio sembra il più debole dei fratelli, ha congiuntivite e raffreddore, lo porto dal vet a novembre, faccio l’antibiotico e tutto sembra ok.
I primi di febbraio noto che Gigio zoppica vistosamente, lo porto dalla vet: zampa rotta. Bisogna operare.
E così il micio è a casa mia in convalescenza da più di un mese ormai. All’inizio era in tavernetta, poi una decina di giorni fa, l’ho portato in camera di mio figlio.
Il mio dubbio ora è: quando Gigio starà meglio lo riporto nel cortile o lo adotto?
E’ da un po’ che sto valutando i pro e i contro, ma non riesco ad essere obbiettiva.
Mio marito, mi ha solo detto “un altro?”…ma poi entra nella stanza e se lo coccola e lo sbaciucchia.
Gigio è un patatone coccoloso, quando mi vede mugola, trilla, si struscia sulle gambe e quando mi avvicino mi da le testatine. :358:
Se lo riporto nel cortile, comunque continuerò a prendermi cura di lui, cibo/visite dal vet, ma sarà meno sotto controllo e meno coccolato.
Ieri sera ho fatto entrare nella stanza Mia, la sorella, si sono annusati, lui ha trillato e si è messo gambe all’aria:o, lei lo guardava con aria indifferente.
Trilly ha messo il muso dentro alla stanza, ha soffiato ed è scappata. Ma poi è tornata vicino alla porta per controllare.
Ugo, ecco il tasto dolente, lui a casa non c’è mai. Nel senso “questa casa è un albergo”: lui a casa dorme e mangia. Ma per il resto se ne sta fuori, nei campi. Quindi provare a fare un inserimento con lui è impensabile.
Il rapporto Ugo/Mia dopo 5 mesi: mangiano nella stessa ciotola, dormono nello stesso letto a circa 20cm l’uno dall’altra, una volta ho visto Ugo leccarle la testa, ma se lei prova a giocarci lui soffia.
Queste sono le domanda che mi sto facendo:
- forse sono egoista a volere un altro micio, solo perché è così tanto dolce?
- devo prima pensare al benessere dei gatti residenti?
- ma lui è gracile, soffre spesso di raffreddore ed è già stato investito, se si ammala o peggio, non me lo perdonerei mai!
E poi penso ad una frase di lunanera in post di qualche settimana fa “il numero giusto di gatti in una casa è quello che tu riesci a scansare senza inciampare su di loro”.
Voi, che vedete la cosa da fuori, cosa ne pensate?
Una micia della cucciolata, mio marito l’ha portata a casa lo stesso giorno è Mia e ora vive in simbiosi con mio figlio.
Gigio sembra il più debole dei fratelli, ha congiuntivite e raffreddore, lo porto dal vet a novembre, faccio l’antibiotico e tutto sembra ok.
I primi di febbraio noto che Gigio zoppica vistosamente, lo porto dalla vet: zampa rotta. Bisogna operare.
E così il micio è a casa mia in convalescenza da più di un mese ormai. All’inizio era in tavernetta, poi una decina di giorni fa, l’ho portato in camera di mio figlio.
Il mio dubbio ora è: quando Gigio starà meglio lo riporto nel cortile o lo adotto?
E’ da un po’ che sto valutando i pro e i contro, ma non riesco ad essere obbiettiva.
Mio marito, mi ha solo detto “un altro?”…ma poi entra nella stanza e se lo coccola e lo sbaciucchia.
Gigio è un patatone coccoloso, quando mi vede mugola, trilla, si struscia sulle gambe e quando mi avvicino mi da le testatine. :358:
Se lo riporto nel cortile, comunque continuerò a prendermi cura di lui, cibo/visite dal vet, ma sarà meno sotto controllo e meno coccolato.
Ieri sera ho fatto entrare nella stanza Mia, la sorella, si sono annusati, lui ha trillato e si è messo gambe all’aria:o, lei lo guardava con aria indifferente.
Trilly ha messo il muso dentro alla stanza, ha soffiato ed è scappata. Ma poi è tornata vicino alla porta per controllare.
Ugo, ecco il tasto dolente, lui a casa non c’è mai. Nel senso “questa casa è un albergo”: lui a casa dorme e mangia. Ma per il resto se ne sta fuori, nei campi. Quindi provare a fare un inserimento con lui è impensabile.
Il rapporto Ugo/Mia dopo 5 mesi: mangiano nella stessa ciotola, dormono nello stesso letto a circa 20cm l’uno dall’altra, una volta ho visto Ugo leccarle la testa, ma se lei prova a giocarci lui soffia.
Queste sono le domanda che mi sto facendo:
- forse sono egoista a volere un altro micio, solo perché è così tanto dolce?
- devo prima pensare al benessere dei gatti residenti?
- ma lui è gracile, soffre spesso di raffreddore ed è già stato investito, se si ammala o peggio, non me lo perdonerei mai!
E poi penso ad una frase di lunanera in post di qualche settimana fa “il numero giusto di gatti in una casa è quello che tu riesci a scansare senza inciampare su di loro”.
Voi, che vedete la cosa da fuori, cosa ne pensate?