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Visualizza Versione Completa : Sacro di Birmania vocale


dafne73
06-05-2012, 18:22
Ciao a tutti i gattofili e a tutte le gattofile, scrivo sul forum per avere un vostro aiuto.
Ho adottato da poco un Sacro di Birmania di tre mesi. In passato (quando abitavo con i miei genitori) ho avuto altri gatti (europei) che stavano fuori casa (di notte nel garage e di giorno in giardino). Ora sono sposata e abito in un appartamento, dunque (non avendo la disponibilità del giardino) io e mio marito abbiamo deciso di adottare un piccolo Birmano. Abbiamo scelto questa razza perchè avevo letto che questi gatti sono adatti alla vita in appartamento e sono “poco vocali”. Il nostro piccolo, però, è tutt'altro che “poco vocale”: se non gli dedichiamo le attenzioni che vuole lui, miagola insistentemente e ad alta voce, fino a quando non ottiene ciò che pretendeva. La sua gestione è piuttosto impegnativa, perchè non gradisce giocare da solo, quindi, escludendo il tempo in cui dorme, richiede praticamente sempre la nostra disponibilità nei suoi confronti. Noi cerchiamo di giocare il più possibile con lui, ma considerando che dobbiamo anche lavorare e che io devo anche fare le pulizie di casa, lavare, stirare e cucinare, finisce che non ho più un momento per me.
Chiedo, dunque, se qualcuna/o di voi ha avuto un'esperienza simile (magari proprio con questa razza) e come si è comportata/o. Crescendo diventerà più indipendente? Come posso fare a stimolarlo a giocare anche da solo? Preciso che gli abbiamo comprato diversi giochini, ma dopo averli utilizzati per un po', ora non li considera praticamente più.
Ringrazio sin da ora tutti quelli che vorranno darmi qualche buon consiglio su come gestire il nostro batuffolo di pelo.
Un saluto a tutti i piccoli pelosetti che ci conquistano il cuore.

babaferu
06-05-2012, 18:40
hehe un gattino di 3 mesi..... è un gattino di 3 mesi, europeo, birmano, sacro o profano....
scusa l'ironia ma credo che la questione sia questa, è l'età in cui un gatto cerca attenzione e ha bisogno di sfogo, fatelo sfogare tanto, tanti giochini, es se leghi un giochino a un elastico e lo lasci spenzolare alla spalliera della sedia nella stanza dove fai le pulizie basta un colpetto ogni tanto....-mi raccomando non farlo quando è da solo che se si stacca i lacci e gli elastici sono pericolosi.
però, fallo giocare di tua iniziativa ma evita di dargli attenzione se miagola x attirare l'attenzione, altrimenti rafforzi i miagolamenti e rischi che diventi un gatto un po' ossessivo. se tu lo ignori quando miagola.... dopo un po' smette. prestagli attenzioni quando decidi tu.
ciao, ba

MoonGirlSim
06-05-2012, 18:57
Quoto quanto detto da babaferu, e aggiungo che la migliore soluzione perchè il gattino non "stressi" voi e non miagoli troppo sarebbe prendergli un fratellino in modo che possano farsi sempre compagnia, specie se voi siete spesso fuori per lavoro ;)

dafne73
06-05-2012, 19:59
Innanzitutto grazie per le vostre risposte. Devo dire che noi (soprattutto io) cerchiamo di farlo giocare tanto, con palline varie, nastri, col tunnel, col tiragraffi, col topino tremolino. Questo piccolino ha stravolto le nostre abitudini e mio marito non ne vuole sapere di prendergli un fratellino. Io ho provato a spiegargli che in due si farebbero compagnia, ma lui teme che, invece, entrino in competizione tra loro e che possano poi sviluppare dei disagi comportamentali; inoltre sostiene che due gattini in casa per noi sarebbero troppo impegnativi.
Io spero che tanto dipenda dall'età, anche perchè in questo periodo mi sono riorganizzata con i miei impegni lavorativi e, per stare il più possibile con lui, quando posso mi porto il lavoro a casa.
Per quanto riguarda i miagolii, io faccio veramente fatica ad ignorarli! Mi sento responsabile del benessere di questo esserino e quando lo sento lamentarsi insistentemente mi si stringe il cuore; quando poi mi guarda con quegli occhioni supplichevoli, io mi sciolgo.

Cristy
06-05-2012, 20:07
hehe un gattino di 3 mesi..... è un gattino di 3 mesi, europeo, birmano, sacro o profano....
Concordo in parte, secondo me non è tanto questione di razza (anche se certe caratteristiche si tramandano dai genitori ai cuccioli) quanto di carattere del soggetto: ci sono birmani più o meno loquaci, ma la differenza si vede già da cuccioli.

Provo a darti qualche risposta sulla base della mia esperienza personale e dei racconti dei miei amici allevatori.

1)Da come lo descrivi il tuo cucciolo sembra molto 'esigente' e desideroso delle vostre attenzioni: a mio avviso non cambierà!:D
Il mio Koda è uguale: è sempre stato molto appiccicoso e, nonostante abbia una compagna di giochi che adora, anche da adulto a volte miagola di mattina presto (sabato e domenica preferibilmente!) perchè vorrebbe che mi alzassi per giocare. :303:

2)Se state molte ore fuori casa (come di norma due persone che lavorano full time), è indispensabile una compagnia: il birmano ama giocare, con un altro gatto si sentirebbe meno solo ed avrebbe da fare anche se voi siete fuori o siete impegnati.
Almeno una volta a sera a casa mia si tiene una gara di Formula 1, con i miei due birmani (4 e 9 anni) che si rincorrono...finchè non si stancano e vengono a fuseggiarmi in braccio.

3)Il birmano non è comunque un gatto 'indipendente': anche se vive con altri gatti, preferirà sempre giocare con te. E comunque piumini, palline, topini, etc. sono più eccitanti se mossi da un umano. ;)

Adesso c'è da considerare l'esuberanza del cucciolo, ma col tempo vedrai quanto sarà bello trovartelo sempre accanto qualsiasi cosa tu faccia (anche se, come la sottoscritta in questo momento, devi scrivere con una mano sola perchè ti si addormenta sul braccio). :143:

In bocca al lupo per il piccolo.

Noel
06-05-2012, 20:14
SIcuramente il fatto che sia cucciolo incide sulla sua voglia insistente di giocare e di attenzioni però credo che avere un fratellino per lui sarebbe una buona compagnia e un buon sfogo...Non credo affato che entrerebbero in competizione anzi probabilmente avresti più "tregua" anche tu perche sarebbero impegnati a giocare tra loro! L'ultima cosa... secondo me due gatti non sono poi così difficoltosi da gestire anche se stanno in casa, te lo dice una che in casa ne ha 7!!!!!:D

rosmarina84
06-05-2012, 20:19
Ciao,
io ho un sacro di Birmania, l'ho preso a circa 3 mesi e mezzo, e adesso ha un anno appena compiuto.
All'inizio miagolava ininterrottamente: quando l'ho preso - e ti parlo di un trasferimento brevissimo per lui, da un piano all'altro, perché me lo ha regalato la mia vicina di casa - quella sera si è sgolato a furia di miagolare. Per una settimana non faceva che miagolare come un matto, tanto che non sapevo come calmarlo.
Con il tempo ha ridotto i miagolii, ma non è un gatto poco comunicativo, anzi.... Io dico sempre che è un cane mancato, perché tutti i suoi comportamenti sono uguali a quelli dei cagnolini: si attacca a tutti i membri della famiglia, ma sceglie uno di loro come punto di riferimento, e da quel momento entra in simbiosi con lui.
A me personalmente piace, perché ho sempre desiderato un micio coccolone e appiccicoso, ma capisco che per chi lavora può essere più difficile gestire il tempo.
Giochini, beh, li calcola ma relativamente, lui per esempio vuole che io glieli lanci e poi me li riporta indietro: se glieli lascio lì, non ci gioca che per due minuti.
Ma con il tempo, impara a capire le tue esigenze ed è in grado anche di dormicchiare da solo senza problemi, solo che avrà sempre quel particolare che quando esci/quando torni, miagola a più non posso, ti segue, si struscia, fa un po' di casino insomma. :P

Ciuto
07-05-2012, 06:35
Quoto quanto detto da babaferu, e aggiungo che la migliore soluzione perchè il gattino non "stressi" voi e non miagoli troppo sarebbe prendergli un fratellino in modo che possano farsi sempre compagnia, specie se voi siete spesso fuori per lavoro ;)

Quoto. A maggior ragione se il fratellino fosse un micetto bisognoso di un gattile, avendo gli adottanti ormai compreso sulla loro pelle che il miagolio *non* è questione di razza (oppure sì, ma nel senso opposto: ci sono in effetti razze parecchio più vocali dei gattini comuni).

babaferu
07-05-2012, 08:50
Quoto. A maggior ragione se il fratellino fosse un micetto bisognoso di un gattile, avendo gli adottanti ormai compreso sulla loro pelle che il miagolio *non* è questione di razza (oppure sì, ma nel senso opposto: ci sono in effetti razze parecchio più vocali dei gattini comuni).

...non posso che quotare, e aggiungere che a 3 mesi molto difficilmente 2 gattini entrerebbero in competizione e l'impegno in più è veramente minimo.
ciao, ba

dafne73
07-05-2012, 09:55
A Babaferu vorrei rispondere: sinceramente non condivido la tua generalizzazione.
A parte il fatto che distinguere usando la dicitura “sacri e profani” mi sembra poco rispettoso per tutti i gatti senza pedigree, perchè a mio avviso tutti gli animali - tutti, senza alcuna distinzione - danno tanto affetto e riempiono la vita di tantissime persone. A parte questo, io ritengo che l'ambiente in cui nasce e cresce un cucciolo sia uno dei fattori determinanti in relazione all'atteggiamento che questi assumerà; un conto è nascere in un allevamento con tutte le agiatezze desiderabili e un altro è nascere in mezzo alla campagna ed essere esposto fin dai primi giorni di vita alle intemperie e ai pericoli della vita all'aperto. I gattini che ho avuto in passato erano tutti bisognosi di una casa: alcuni nati in campagna, altri abbandonati; ebbene, a parte uno che miagolava sempre (ma ha continuato anche da adulto, quindi probabilmente era vocale di carattere), gli altri miagolavano pochissimo ed erano piuttosto indipendenti. Abbiamo addirittura avuto un bellissimo gattino comune nero che non miagolava quasi mai, al che mia madre chiese al veterinario se per caso avesse un problema alle corde vocali e il veterinario le rispose che i gatti sono come le persone: ci sono quelli chiaccheroni e quelli più silenziosi.
La mia domanda iniziale nasce da queste considerazioni. Posto che il nostro gattino attuale è nato e cresciuto in un allevamento (con le relative comodità e protezioni, dunque non ha mai sperimentato la vita di chi se la deve cavare da solo per sopravvivere) e considerato che, provenendo da un allevamento, il suo carattere dovrebbe essere maggiormente standardizzato rispetto a quello di un europeo, come posso educarlo ed insegnargli ad essere più autonomo senza traumatizzarlo? Premetto che sono contraria all'utilizzo di punizioni. Quanto all'indifferenza non so, non mi piace molto, perchè penso che potrebbe generare un senso di abbandono. Il mio orientamento è quello secondo cui agli animali bisogna dare amore, pazienza e tenerezza. Comunque condivido il suggerimento di farlo sfogare e proverò con l'elastico come come mi consigli tu.
Grazie Cristy per la tua testimonianza, prendo atto del fatto che in effetti, come dici tu, forse il nostro piccolo è molto esigente.
Grazie anche a Rosmarina84, mi fa piacere sapere che anche il tuo era un miagolone e che col tempo è un po' migliorato. Anche il nostro ci segue ovunque.
A quelli che mi suggeriscono di prendergli un compagno, vorrei dire che se la cosa fosse così semplice, lo avrei già fatto. Tenete presente che non abito da sola: ho un marito, che amo moltissimo, che non ha mai avuto animali (ad eccezione di due tartarughe e qualche pesce rosso da bambino); per lui è già tanto avere in casa questo micetto. Per un secondo è proprio contrario, quindi, siccome già mi ha accontentato per prendere questo (perchè l'ho voluto io, lui stava benone anche senza), non me la sento di insistere ora per un fratellino.

rosmarina84
07-05-2012, 10:25
A Babaferu vorrei rispondere: sinceramente non condivido la tua generalizzazione.
A parte il fatto che distinguere usando la dicitura “sacri e profani” mi sembra poco rispettoso per tutti i gatti senza pedigree, perchè a mio avviso tutti gli animali - tutti, senza alcuna distinzione - danno tanto affetto e riempiono la vita di tantissime persone. A parte questo, io ritengo che l'ambiente in cui nasce e cresce un cucciolo sia uno dei fattori determinanti in relazione all'atteggiamento che questi assumerà; un conto è nascere in un allevamento con tutte le agiatezze desiderabili e un altro è nascere in mezzo alla campagna ed essere esposto fin dai primi giorni di vita alle intemperie e ai pericoli della vita all'aperto. I gattini che ho avuto in passato erano tutti bisognosi di una casa: alcuni nati in campagna, altri abbandonati; ebbene, a parte uno che miagolava sempre (ma ha continuato anche da adulto, quindi probabilmente era vocale di carattere), gli altri miagolavano pochissimo ed erano piuttosto indipendenti. Abbiamo addirittura avuto un bellissimo gattino comune nero che non miagolava quasi mai, al che mia madre chiese al veterinario se per caso avesse un problema alle corde vocali e il veterinario le rispose che i gatti sono come le persone: ci sono quelli chiaccheroni e quelli più silenziosi.
La mia domanda iniziale nasce da queste considerazioni. Posto che il nostro gattino attuale è nato e cresciuto in un allevamento (con le relative comodità e protezioni, dunque non ha mai sperimentato la vita di chi se la deve cavare da solo per sopravvivere) e considerato che, provenendo da un allevamento, il suo carattere dovrebbe essere maggiormente standardizzato rispetto a quello di un europeo, come posso educarlo ed insegnargli ad essere più autonomo senza traumatizzarlo? Premetto che sono contraria all'utilizzo di punizioni. Quanto all'indifferenza non so, non mi piace molto, perchè penso che potrebbe generare un senso di abbandono. Il mio orientamento è quello secondo cui agli animali bisogna dare amore, pazienza e tenerezza. Comunque condivido il suggerimento di farlo sfogare e proverò con l'elastico come come mi consigli tu.
Grazie Cristy per la tua testimonianza, prendo atto del fatto che in effetti, come dici tu, forse il nostro piccolo è molto esigente.
Grazie anche a Rosmarina84, mi fa piacere sapere che anche il tuo era un miagolone e che col tempo è un po' migliorato. Anche il nostro ci segue ovunque.
A quelli che mi suggeriscono di prendergli un compagno, vorrei dire che se la cosa fosse così semplice, lo avrei già fatto. Tenete presente che non abito da sola: ho un marito, che amo moltissimo, che non ha mai avuto animali (ad eccezione di due tartarughe e qualche pesce rosso da bambino); per lui è già tanto avere in casa questo micetto. Per un secondo è proprio contrario, quindi, siccome già mi ha accontentato per prendere questo (perchè l'ho voluto io, lui stava benone anche senza), non me la sento di insistere ora per un fratellino.

Ti capisco in tutto e per tutto, anzi, fai bene a considerare e valutare bene la scelta di prendere un altro micio. Gli animali non sono giocattoli, sono un impegno, per quanto si dica che averne due è la stessa cosa che averne uno, io non sono affatto d'accordo, perché l'impegno si duplica, e se uno ha già poco tempo a disposizione, rischia di non trattarli come andrebbero trattati. Meglio uno, ma trattato bene, che due abbandonati a sè stessi.
Questo è il mio personale punto di vista che, preciso, non ha intenzione di offendere alcuna opinione altrui ma è solo una personale considerazione. :)
Inoltre comprendo anche benissimo la situazione con tuo marito: io quando ho preso Shaka, il mio birmotto, ho dovuto combattere con mio padre che "di animali in casa" non ne voleva sapere. Certo, dopo un mese in cui non mi ha rivolto la parola per "l'affronto" che da figlia gli avevo fatto, e dopo diverse litigate, alla fine si è rassegnato e adesso non mi dice più niente, però io devo stare sempre attenta che il micio non combini qualche marachella, non graffi i divani, eccetera. Per fortuna il mio gatto è un santo, però la convivenza non è sempre facile, figuriamoci come sarebbe con due. :devil:
Punizioni? Assolutamente no, non servono a niente. Il mio micio ha sempre avuto la "smania" di mordicchiare, a volte fa piano, ma molte altre volte stringe e fa male, io non lo picchio ovviamente, ma quando fa così mi allontano immediatamente e lo lascio "cuocere nel suo brodo". In due minuti ecco che torna fuseggiante e strusciante :p
Dagli tempo, fallo giocare, dagli le attenzioni che merita, e vedrai che crescendo un pochettino diventerà indipendente. Però, sottolineo, solo un pochettino! se il suo carattere è questo, è difficile che cambierà del tutto. Ma noi mica vogliamo dei soprammobili! ;)

dafne73
07-05-2012, 14:36
Grazie Rosmarina84 per le tue parole, hai proprio centrato il punto. Noi ci abbiamo pensato tanto prima di prenderlo, perchè non è come un oggetto che, se ti stanchi, lo metti in soffitta o lo rifili a qualcun altro; devi mettere in preventivo di conviverci, di amarlo ed accudirlo per quindici anni o anche più. Noi, ad esempio, abbiamo deciso di non fare viaggi all'estero per quest'anno in cui lui è ancora cucciolo (questa per mio marito è una rinuncia, perchè a lui piace molto viaggiare) e per le ferie di quest'estate ci siamo organizzati in modo da poterlo portare con noi.
Sai, anche il nostro mordicchia. Se lo fa mentre stiamo giocando, adottiamo anche noi la tua tecnica: gli diciamo “NO” e ci allontaniamo immediatamente per fargli capire che è sbagliato. Ci siamo poi accorti che lo fa anche quando - secondo noi - vuole chiederci di giocare (si avvicina e inizia a mordicchiare, soprattutto i piedi) in questo caso, prendiamo una cordicella e lo facciamo giocare, così lui si concentra sul gioco e lascia perdere i piedi.
Per cercare di farlo miagolare meno, stiamo cercando di imparare a decifrare i segnali che ci lancia con il linguaggio del corpo. Ho letto recentemente che in natura i gatti non miagolano molto tra loro, ma comunicano principalmente con atteggiamenti e movimenti del corpo; con gli uomini tendono invece a miagolare di più, perchè non ottengono quanto richiesto col semplice linguaggio del corpo. Vedremo se col tempo e con la pratica riusciremo a imparare a capire ciò che ci vuole comunicare semplicemente osservandolo. Sarebbe davvero bello.

Starmaia
07-05-2012, 14:51
Ho letto recentemente che in natura i gatti non miagolano molto tra loro, ma comunicano principalmente con atteggiamenti e movimenti del corpo; con gli uomini tendono invece a miagolare di più, perchè non ottengono quanto richiesto col semplice linguaggio del corpo.
Verissimo. Dei miei 4 solo uno "parla" agli altri. Tutti 4 però miagolano a noi perché sanno che siamo dei poveretti ignoranti e che mai arriveremo alle finezze di capire un singolo movimento della coda ;)

Inoltre loro ci sentono parlare (tra di noi e a loro) e capiscono che per comunicare con noi bisogna tirare fuori la voce.

Però, considera anche che il gatto è il più abile addestratore del mondo. Basta un "miao" e ottiene tutto.
Non cadere in questa spirale altrimenti poi è una cosa che non gli leverai mai più e - credimi - dopo un po' smette di essere un atteggiamento tenero o simpatico e finisci con il desiderare ardentemente di ficcargli una mano in bocca e strappargli le corde vocali (specie se sono le 5 del mattino) :D

Quindi dagli bada ma nella giusta misura e ricordati che quasi nessun gatto ama giocare da solo. Le cannette devono muoversi, le palline correre, i topolini sparire dentro una scatola perché in natura la caccia è movimentata. E che è meglio fare mille giochini di due minuti piuttosto che giocare due - tre volte per mezz'ora, così la vostra attenzione nei suoi confronti c'è sempre (passi, gli lanci una pallina, poi fai quel che devi fare mentre lui sarà gratificato) e non gli servirà ossessionarvi per attirare la vostra attenzione.

rosmarina84
07-05-2012, 16:43
Grazie Rosmarina84 per le tue parole, hai proprio centrato il punto. Noi ci abbiamo pensato tanto prima di prenderlo, perchè non è come un oggetto che, se ti stanchi, lo metti in soffitta o lo rifili a qualcun altro; devi mettere in preventivo di conviverci, di amarlo ed accudirlo per quindici anni o anche più. Noi, ad esempio, abbiamo deciso di non fare viaggi all'estero per quest'anno in cui lui è ancora cucciolo (questa per mio marito è una rinuncia, perchè a lui piace molto viaggiare) e per le ferie di quest'estate ci siamo organizzati in modo da poterlo portare con noi.
Sai, anche il nostro mordicchia. Se lo fa mentre stiamo giocando, adottiamo anche noi la tua tecnica: gli diciamo “NO” e ci allontaniamo immediatamente per fargli capire che è sbagliato. Ci siamo poi accorti che lo fa anche quando - secondo noi - vuole chiederci di giocare (si avvicina e inizia a mordicchiare, soprattutto i piedi) in questo caso, prendiamo una cordicella e lo facciamo giocare, così lui si concentra sul gioco e lascia perdere i piedi.
Per cercare di farlo miagolare meno, stiamo cercando di imparare a decifrare i segnali che ci lancia con il linguaggio del corpo. Ho letto recentemente che in natura i gatti non miagolano molto tra loro, ma comunicano principalmente con atteggiamenti e movimenti del corpo; con gli uomini tendono invece a miagolare di più, perchè non ottengono quanto richiesto col semplice linguaggio del corpo. Vedremo se col tempo e con la pratica riusciremo a imparare a capire ciò che ci vuole comunicare semplicemente osservandolo. Sarebbe davvero bello.


Il fatto che mordicchia è normale, quando sono piccolini tendono a farlo.
Il mio però non ha mai smesso, quindi o è una questione di carattere, oppure io non sono stata abbastanza brava da educarlo come avrei dovuto.
Anche il mio mordeva sempre i piedi, quando era piccolino faceva degli agguati ai piedi che ti lasciavano così :shy:
E' vero, loro comunicano con noi con il miagolio, ma ti ripeto che è anche una questione di propensione maggiore o minore: i gatti della mia vicina non miagolano mai, sembra che non abbiano le corde vocali. Il mio, a volte, è insopportabile. Ma ha imparato a miagolare solo quando ci vuole comunicare qualcosa: quando ha fame, quando te ne vai, quando torni, quando vuol giocare... :approve:
Verissimo. Dei miei 4 solo uno "parla" agli altri. Tutti 4 però miagolano a noi perché sanno che siamo dei poveretti ignoranti e che mai arriveremo alle finezze di capire un singolo movimento della coda ;)


Questa dei poveretti ignoranti riassume al massimo ciò che i gatti pensano di noi! A volte ho proprio la sensazione che Shaka mi guardi con aria un po' turbata, come per dire "ma questa qua che vuole da me?" :p