tessa
20-08-2012, 22:19
Tommy è stata l'esempio di un amore incondizionato per 8 anni della mia vita.
Con lei ho capito quanto amore può darti un gatto, quanta compagnia, quanto supporto, quanto sentimento puro.
L'ho incontrata quando avevo 8 anni, mentre giocavo in giardino con i miei amichetti. Lei era piccola, magra e zoppicante. Probabilmente era venuta a cercare un posto dove stare, dove sentirsi un attimo tranquilla. Mi avvicinai, un pò insospettita da quel gatto che non avevo mai visto, e lei, come se mi avesse finalmente trovato dopo una lunga ricerca, si avvicinò e mi annusò la punta delle dita.
Non si fece scrupoli a seguirmi, nonostante non la pregai di farlo. Quella sera, con i miei amici trovammo un diversivo ai soliti giochi di bambini in vacanza da scuola. C'era questo micio che mangiò e si fece accarezzare.
"come lo chiamiamo?" Provammo qualche nome, finchè al suono di "Tommy", lei si girò. Ovvio, se si gira, quello sarà il suo nome!
E così Tommy, una gattina grigia con gli occhi verdi, fece il suo ingresso, in punta di zampe, nella mia vita.
Il giorno successivo non la trovai. Non avevo aspettative, c'ero solo rimasta un pò male perchè pensavo che sarebbe rimasta. Pensavo bene però...la sera mi venne a trovare di nuovo, ma stavolta rimase. Era la sera di San Lorenzo... non avevo mai desiderato un gatto, ma qualche stella cadente aveva di sicuro capito che Tommy era più che un regalo...
E così Tommy divenne il mio gatto, anzi la mia gatta. L'ingenuità infantile per la quale un gatto grigio doveva per forza essere maschio, si dileguò presto, quando Tommy diede alla luce 4 gattini...
Lei visse in giardino tutta la sua vita.
La mattina mi aspettava davanti la porta per condurmi fino a metà del tragitto che mi portava a scuola, poi tornava indietro, e al mio ritorno la trovavo ad aspettarmi lì dove mi aveva lasciato qualche ora prima. Mi salutava con un miao, e per me era come un bacio sulla fronte di una mamma affettuosa.
Ogni volta che uscivo di casa, lei mi accompagnava. Se la destinazione era vicina mi aspettava per poi tornare insieme. Ogni giorno trovavo quel momento per sedermi vicino a lei e accarezzarle la testa. Sembrava potesse capirmi. Se mi sentivo giù era più affettuosa del solito, io le raccontavo i miei problemi di bambina e lei era come se ascoltasse, in silenzio, miagolando di tanto in tanto. Con lei sembrava tutto più facile.
Mi bastava affacciarmi alla finestra del mio 4 piano, chiamarla e lei accorreva di corsa sotto la finestra...e passavo interi pomeriggi a guardarla e a dirle chissà che cosa.
Lei c'era il giorno della mia prima comunione, il giorno dei miei compleanni, il primo giorno di scuola ( sia delle medie che del liceo), lei c'era quando vissi il mio primo amore, c'era quando pioveva, nevicava, splendeva il sole. Non mancava mai nelle mie giornate.
La cosa che mi fece capire che lei era speciale fu quando i miei genitori mi costrinsero a darla via perchè in giardino non potevamo più tenerla, a causa delle lamentele dei noiosissimi vicini. Io, una bambina di 12 anni, mi trovai a prendere Tommy per metterla in gabbia e condurla in un posto a 15km circa da casa mia, con la promessa che avrei potuto andarla a trovare quando volevo. E così Tommy partì. Nelle 2 settimane seguenti ero triste e piangevo, non perchè mi avevano tolto un giocattolo, ma perchè non avevo più la mia compagna fedele. Passarono due settimane da quell'addio forzato. E poi lei ritornò. Si, riuscì a scappare dalla nuova dimora e, solo con l'istinto che un gatto può avere, trovò la strada di casa. Trovò la strada per tornare da me. Quel pomeriggio la vidi apparire da lontano. Non ci potevo credere, nessuno in realtà pensava che fosse veramente lei. E invece Tommy era tornata, da me.
Corsi da lei, e lei, senza diffidare nemmeno un attimo, mi corse incontro a strofinarsi come era solita fare. Fu una delle più grandi emozioni della mia vita. Fu per tutti una lezione di vita, io ero impotente per riavere la mia gattina, ma lei è riuscita a tornare.
Questo fu il segno d'affetto più grande che lei potesse mai dimostrarmi.
Non voglio e non ho mai voluto credere a quelle voci di maldicenza secondo le quali Tommy era tornata solo perchè a casa mia aveva un posto sicuro dove stare, dove il cibo non scarseggiava mai. Tommy era tornata perchè oltre tutto ciò che di materiale le poteva essere comodo, lì c'ero io che avevo bisogno di lei.
E dopo questo sodalizio, continuò la nostra vita insieme. Con le nostre abitudini, i nostri rituali, i nostri momenti.
Il giorno del mio sedicesimo compleanno fu una delle ultime poche volte che la vidi. Tommy un giorno non si fece trovare davanti la porta. Nemmeno quello successivo, e neanche quello dopo ancora.
Conservai per molto tempo la speranza che si fosse allontanata per qualche motivo e che un giorno me la sarei ritrovata di nuovo davanti la porta, ad aspettarmi.
Lei morì, circostanze ancora ignote, forse avvelenata dai vicini, o forse per qualche epidemia di malattia felina.
Lentamente accettai questa verità, e ancora adesso, scrivendo queste parole, lo faccio con le lacrime agli occhi e un nodo alla gola.
Tommy è arrivata al momento giusto nella mia vita. Mi ha accompagnato per 8 anni, mi ha trovata da bambina e mi ha salutato quando ero una piccola donna.
Si perchè lei non mi ha lasciata. Non lo avrebbe mai fatto. Lei è sempre nei miei ricordi, nel mio cuore. Conservo una sua foto come una delle cose più care che ho.
Lei è stata come un incantesimo nella mia infanzia. Un gatto che tutti ricordano come speciale.
Oggi, a distanza di 7 anni, ho preso un altra gattina.
Nulla mi ha mai fatto pensare che prenderà il posto di Tommy. E' impossibile.
Tessa, la mia gattina, non mi ha trovato. Sono io che ho trovato lei. Ma penso che sia lo stesso. Ho deciso di convivere con un gatto perchè un gatto ti allieta la vita. Oggi ho fatto delle scelte, che quando avevo 8 anni non potevo fare. Ho scelto di tenerla con me in casa, onde evitare le furie dei soliti noiosissimi vicini. Ho deciso per lei che non è libera di prendere ed andarsene. Ho scelto il suo nome. Scelgo il suo cibo. Tommy invece, aveva scelto tutto lei.
Ogni tanto qualcuno in famiglia si sbaglia e la chiama "Tommy". Vi ho detto tutto.
Ma lei ha già conquistato il mio cuore, nonostante tutto.
E Tommy? Tommy mi ha cambiato la vita.
Con lei ho capito quanto amore può darti un gatto, quanta compagnia, quanto supporto, quanto sentimento puro.
L'ho incontrata quando avevo 8 anni, mentre giocavo in giardino con i miei amichetti. Lei era piccola, magra e zoppicante. Probabilmente era venuta a cercare un posto dove stare, dove sentirsi un attimo tranquilla. Mi avvicinai, un pò insospettita da quel gatto che non avevo mai visto, e lei, come se mi avesse finalmente trovato dopo una lunga ricerca, si avvicinò e mi annusò la punta delle dita.
Non si fece scrupoli a seguirmi, nonostante non la pregai di farlo. Quella sera, con i miei amici trovammo un diversivo ai soliti giochi di bambini in vacanza da scuola. C'era questo micio che mangiò e si fece accarezzare.
"come lo chiamiamo?" Provammo qualche nome, finchè al suono di "Tommy", lei si girò. Ovvio, se si gira, quello sarà il suo nome!
E così Tommy, una gattina grigia con gli occhi verdi, fece il suo ingresso, in punta di zampe, nella mia vita.
Il giorno successivo non la trovai. Non avevo aspettative, c'ero solo rimasta un pò male perchè pensavo che sarebbe rimasta. Pensavo bene però...la sera mi venne a trovare di nuovo, ma stavolta rimase. Era la sera di San Lorenzo... non avevo mai desiderato un gatto, ma qualche stella cadente aveva di sicuro capito che Tommy era più che un regalo...
E così Tommy divenne il mio gatto, anzi la mia gatta. L'ingenuità infantile per la quale un gatto grigio doveva per forza essere maschio, si dileguò presto, quando Tommy diede alla luce 4 gattini...
Lei visse in giardino tutta la sua vita.
La mattina mi aspettava davanti la porta per condurmi fino a metà del tragitto che mi portava a scuola, poi tornava indietro, e al mio ritorno la trovavo ad aspettarmi lì dove mi aveva lasciato qualche ora prima. Mi salutava con un miao, e per me era come un bacio sulla fronte di una mamma affettuosa.
Ogni volta che uscivo di casa, lei mi accompagnava. Se la destinazione era vicina mi aspettava per poi tornare insieme. Ogni giorno trovavo quel momento per sedermi vicino a lei e accarezzarle la testa. Sembrava potesse capirmi. Se mi sentivo giù era più affettuosa del solito, io le raccontavo i miei problemi di bambina e lei era come se ascoltasse, in silenzio, miagolando di tanto in tanto. Con lei sembrava tutto più facile.
Mi bastava affacciarmi alla finestra del mio 4 piano, chiamarla e lei accorreva di corsa sotto la finestra...e passavo interi pomeriggi a guardarla e a dirle chissà che cosa.
Lei c'era il giorno della mia prima comunione, il giorno dei miei compleanni, il primo giorno di scuola ( sia delle medie che del liceo), lei c'era quando vissi il mio primo amore, c'era quando pioveva, nevicava, splendeva il sole. Non mancava mai nelle mie giornate.
La cosa che mi fece capire che lei era speciale fu quando i miei genitori mi costrinsero a darla via perchè in giardino non potevamo più tenerla, a causa delle lamentele dei noiosissimi vicini. Io, una bambina di 12 anni, mi trovai a prendere Tommy per metterla in gabbia e condurla in un posto a 15km circa da casa mia, con la promessa che avrei potuto andarla a trovare quando volevo. E così Tommy partì. Nelle 2 settimane seguenti ero triste e piangevo, non perchè mi avevano tolto un giocattolo, ma perchè non avevo più la mia compagna fedele. Passarono due settimane da quell'addio forzato. E poi lei ritornò. Si, riuscì a scappare dalla nuova dimora e, solo con l'istinto che un gatto può avere, trovò la strada di casa. Trovò la strada per tornare da me. Quel pomeriggio la vidi apparire da lontano. Non ci potevo credere, nessuno in realtà pensava che fosse veramente lei. E invece Tommy era tornata, da me.
Corsi da lei, e lei, senza diffidare nemmeno un attimo, mi corse incontro a strofinarsi come era solita fare. Fu una delle più grandi emozioni della mia vita. Fu per tutti una lezione di vita, io ero impotente per riavere la mia gattina, ma lei è riuscita a tornare.
Questo fu il segno d'affetto più grande che lei potesse mai dimostrarmi.
Non voglio e non ho mai voluto credere a quelle voci di maldicenza secondo le quali Tommy era tornata solo perchè a casa mia aveva un posto sicuro dove stare, dove il cibo non scarseggiava mai. Tommy era tornata perchè oltre tutto ciò che di materiale le poteva essere comodo, lì c'ero io che avevo bisogno di lei.
E dopo questo sodalizio, continuò la nostra vita insieme. Con le nostre abitudini, i nostri rituali, i nostri momenti.
Il giorno del mio sedicesimo compleanno fu una delle ultime poche volte che la vidi. Tommy un giorno non si fece trovare davanti la porta. Nemmeno quello successivo, e neanche quello dopo ancora.
Conservai per molto tempo la speranza che si fosse allontanata per qualche motivo e che un giorno me la sarei ritrovata di nuovo davanti la porta, ad aspettarmi.
Lei morì, circostanze ancora ignote, forse avvelenata dai vicini, o forse per qualche epidemia di malattia felina.
Lentamente accettai questa verità, e ancora adesso, scrivendo queste parole, lo faccio con le lacrime agli occhi e un nodo alla gola.
Tommy è arrivata al momento giusto nella mia vita. Mi ha accompagnato per 8 anni, mi ha trovata da bambina e mi ha salutato quando ero una piccola donna.
Si perchè lei non mi ha lasciata. Non lo avrebbe mai fatto. Lei è sempre nei miei ricordi, nel mio cuore. Conservo una sua foto come una delle cose più care che ho.
Lei è stata come un incantesimo nella mia infanzia. Un gatto che tutti ricordano come speciale.
Oggi, a distanza di 7 anni, ho preso un altra gattina.
Nulla mi ha mai fatto pensare che prenderà il posto di Tommy. E' impossibile.
Tessa, la mia gattina, non mi ha trovato. Sono io che ho trovato lei. Ma penso che sia lo stesso. Ho deciso di convivere con un gatto perchè un gatto ti allieta la vita. Oggi ho fatto delle scelte, che quando avevo 8 anni non potevo fare. Ho scelto di tenerla con me in casa, onde evitare le furie dei soliti noiosissimi vicini. Ho deciso per lei che non è libera di prendere ed andarsene. Ho scelto il suo nome. Scelgo il suo cibo. Tommy invece, aveva scelto tutto lei.
Ogni tanto qualcuno in famiglia si sbaglia e la chiama "Tommy". Vi ho detto tutto.
Ma lei ha già conquistato il mio cuore, nonostante tutto.
E Tommy? Tommy mi ha cambiato la vita.