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Visualizza Versione Completa : Ragionare con la testa di un Gatto


Gattivity
06-01-2015, 13:55
Ciao a tutti. E' il mio primo 3D in questo forum; ho sentito un'atmosfera accogliente e affettuosa leggendo, spero e credo che sia il posto giusto per condividere i miei vissuti gattofili...
Vicino casa mia c'è stata per circa sei mesi una popolazione felina di circa 12 gatti, in una zona di strade popolose e ad alta densità di traffico, niente verde nelle immediate vicinanze, solo esclusivamente marciapiedi e un paio di piccoli cortili chiusi. Mucchietti di polvere per i bisogni, di quelli raccolti negli anni sotto i marciapiedi, senza alberi che facciano almeno foglie e humus per una toilette appena degna! Questo affollamento è avvenuto qualche mese fa, dopo la morte di un'anziana gattara che accoglieva molti gatti in casa, che si sono mescolati con i pochi che già stazionavano, credo infelicemente, lungo i desolati mattonati; dopo la sua morte i gatti sarebbero stati "buttati fuori" vivendo da prima dell'estate miseramente per strada, chissà con quali ricordi di ormai irreperibile protezione e amore, costretti alla diffidenza e alla paura. Così mi è stato raccontato. Li ho incontrati per caso, attraverso lo sguardo del Micione Grigio una sera e non mi sono più potuta staccare. Ho tentato di nutrirli e accudirli come potevo, anche a prezzo di sforzi magari non di grande esperienza, ma sicuramente l'amore qualcosa ha potuto. Loro sono stati i miei compagnucci di tante sere, mentre le stagioni cambiavano la luce all'ora della cena...Due le grandi difficoltà, una mia situazione personale molto complicata che non mi permette di avere il tempo che vorrei e la tranquillità che vorrei (ma certo abbondanti manicaretti e consulenze veterinarie pur con fatica non sono mancati mai), poi l'ostilità degli abitanti del quartiere...non sto a raccontarvi adesso, ma mi piacerebbe raccontarvi a poco a poco. La mia vita per sei mesi è stata veramente scandita dagli occhi e dai baffi e dall'andatura fascinosa di questi esseri che mi hanno tratto in totale cattività. Mi piacerebbe dirvi di ognuno di loro, e forse lo farò, ma adesso ho urgenza di condividere con qualcuno la mia pena.
Molto ha inciso il vedere perdurare l'ostilità degli indigeni, molto il vedere che i mici più che stazionare sui marciapiedi e sui sedili dei motorini non potevano, molto vedere che il mio Tigry, il tigratino col collo storto che ha perso la bussola e il baricentro dopo la scomparsa della sua metà appaiata, era sempre più impaurito e smarrito...e infine, l'incidente al Micione, il mio Otto. Bello, grande, di una bellezza che resisteva alla strada. Bacino rotto. Ho dovuto ricoverarlo con i Vigili Urbani, mentre tentava di rientrare nel condominio da cui veniva, a bacino rotto, rischiando di rimanere appeso a uno spuntone del cancello...
Di lui vorrò parlarvi, magari apro un 3D apposta, perché non so che fare ora.
Ma insomma: ho sentito le temperature scendere, li ho visti col moccio, con i rantoli...sì, mi dicevano i gatti hanno mille risorse, sono magici, hanno sette vite. intanto due sono spariti. per farvela breve ho messo a soqquadro delle associazioni, ho incontrato due donne fantastiche e...in tre round abbiamo provveduto alla cattura.
ho pagato le spese veterinarie, perché alcuni stavano così così e hanno avuto bisogno di degenza, i test ecc (tutti negativi, evviva!!!); uno, quello mantenutosi più domestico ha trovato casa, gli altri sono in gattile da pochi giorni.
Un bel gattile mi dicono, con cuccette individuali calde e comode, un grande spazio interno confortevole, un parco-bunker con alberi, arbusti, cespugli, giochi, palestre...naturalmente andrò presto a visitarli....
Ma da allora, passato lo shock delle catture e il sollievo dei primi momenti un tarlo mi rode. I miei gatti, volevano davvero questo? Da una parte c'è chi mi dice hai fatto tanto, hai fatto bene, li hai tolti dalla strada, dalle sofferenze delle gelate notturne, dall'ostilità di certi beceri cerebrodisagiati, avranno pappa buona e cuscino tutti i giorni, cure se si ammaleranno. Non si romperanno le ossa sotto qualche pneumatico. Ma questo è quello che c'è nella testa di un gatto? Ho molta dimestichezza con gli autistici. Un mondo straordinario, ostico e speciale. I gatti hanno un po' di mondo autistico (avete mai letto un libro che si intitola "All Cats Have Asperger Syndrome"?).I dettagli, l'angolazione, la prospettiva, devono essere sempre gli stessi. Ogni cambiamento è fonte di uno stress quadruplo, fosse pure in meglio. E poi quelli che dicono: devi ragionare con la testa di un gatto. La vita di un gatto non ha gli stessi parametri di una vita bipede. Non è detto che i suoi bisogni primari siano il caldo, il cuscino, il recinto sicuro, la pappa facile, soprattutto il mescolone indesiderato con duecento altri gatti che annullano quello che invece è primario: il territorio. Il magico, irrinunciabile, inesplicabile, felino territorio. In questo ci sta pure campare quattro anni invece di quattordici e finire asfaltato...
Insomma, mi chiedo se dopo aver lottato tanto io abbia fatto bene e invece non abbia totalmente disatteso e tradito la "gattita'". Immagino i miei mici spauriti, detronizzati fosse pure solo del loro pezzo di marciapiedi, senza punti di riferimento per la seconda volta. Una spaventosa distorsione cognitiva per la seconda volta. Si abitueranno? Forse avrei dovuto essere in grado di sopportare la mia "incapacità" e fare solo quello che potevo, imparando a tollerare il fatto di vederli sofferenti, decimarsi a poco a poco, accettare la difficoltà a dargli l'antibiotico, accettare il fatto che qualcuno mangiava per dodicesimo, trovarne uno stecchito, forse avvelenato.Ora ne sono rimasti solo due (che è stato impossibile catturare.........puntini puntini.........), mi chiedo: chi è più felice? Cosa vuol dire veramente ragionare con la testa di un Gatto?
Vi ringrazio di aver letto, avevo bisogno di condividere questa angoscia...e poi vi parlerò di uno di loro, il Micione Otto, che quella sera di primavera mentre tornavo a casa mi guardò...

7M
06-01-2015, 14:06
Ho letto quello che hai scritto e non esito neppure un secondo a risponderti: HAI FATTO LA COSA GIUSTA! Io stessa ho fatto portare in rifugio 6 gatti di una pseudo-colonia tenuta malissimo e non sono per nulla pentita!! Meglio una vita meno libera, ma più sicura, con pappa assicurata, posti tranquilli dove riposare e nessun pericolo. Ti ripeto e ne sono convintissima, hai fatto BENISSIMO!!

nameless
06-01-2015, 14:20
Non angosciarti così, hai sicuramente fatto la cosa giusta e soprattutto l'hai fatto per il loro bene, anche se magari non lo capiranno o ci metteranno un po' ad abituarsi alla nuova situazione.

Sicuramente non è bello saperli chiusi in un gattile, ma l'alternativa era peggiore. Così li hai salvati dai mille pericoli della strada, soprattutto perchè non erano abituati a quella vita. Ora sono al sicuro e hanno la possibilità di trovare qualcuno che possa dare loro una casa e una nuova famiglia :)

Gattivity
06-01-2015, 14:21
MayaMiele&Co, grazie!!! Su questa cosa stanotte non ci ho dormito. Una vecchia gattara del quartiere, che mi ha detto che ha dovuto chiudere tante porte per non soffrire, mi ammoniva sul fatto che l'essere privati di spazi e libertà e di "visione nota" , specie se il periodo di confinamento in gabbia richiederà tempi lunghi, puo' essere un periodo sufficiente a far precipitare per sempre il benessere psichico del gatto, e che potrà subentrare una quieta rassegnazione, ma mai la "felicità". In genere, tenendo conto delle differenze individuali, quanto passa prima che un gatto possa uscire dalla gabbia di ambientamento ed essere lasciato libero nel gattile?
Comunque grazie ancora...mi sento un po' più sollevata...

mr_ders
06-01-2015, 14:30
Io penso che tu abbia fatto la cosa giusta...guarda io ho recuperato un paio di giorni fa un gatto che i diciamo padroni hanno sempre lasciato fuori libero con il risultato che oltre a dover essere operato e non si sa se ce la farà ha anche la fiv e chissà quanti mici avrà infettato....ha un piede che va amputato ed è irc.
Quindi direi che il gatti le è meglio.
lui che mai ha visto un cuscino in vita sua nella gabbia del vet sembra un pascià. Impasta su quel cuscino che pare pagato...

violapensiero
06-01-2015, 14:59
Hai fatto benissimo. In meno di tre mesi ho adottato due mici di cortile, e ora non puoi immaginare quanto giocano insieme e come stanno...da principi! Sono felici! Si sono abituati benissimo con i miei due mici stanziali, e ora non soffrono più fame e freddo. La libertà è un falso mito. Condito dalla compagnia del freddo, della fame, dei maltrattamenti e dalle automobili assassine...

Gattivity
06-01-2015, 15:06
Mi consolate anche voi, mr_ders e Viola!! Grazie! Certo, quando c'è uno stato di malattia evidente tanti scrupoli vengono scavalcati. D'altronde come credere che con le gelate notturne di questi ultimi giorni, senza un vero riparo (mi riesce veramente difficile pensare che un gatto, pur con tutti i racconti sulle sue magiche risorse, arrivi a materializzare una tettoia o una scatola, in questo caso dovevano materializzarne dieci) non avrebbero sviluppato rinotracheiti, broncopolmoniti o chissà che altro...Anche con questa storia che i gatti non soffrono il freddo...da come il mio di casa si mette sotto le coperte tirando fuori solo la punta delle orecchie non si direbbe...Eppure anche questa cosa gira come diceria. Altra cosa è il fatto della gattità che sopra ogni cosa vuole preservare libertà e abitudine nella libertà. Spero che l'intervento vada bene e che il micio trovi per lui tanti tanti cuscini...:)

kiakim
06-01-2015, 15:22
Mi unisco al coro del "hai fatto benissimo!!"

Forse avranno meno libertà, ma pappa assicurata, tranquillità e serenità per i futuri loro giorni.

Brava!

Gattivity
06-01-2015, 15:36
Secondo voi quando posso andarli a trovare nel gattile? Il tempo di ambientamento in gabbia più o meno quanto può durare in media?

violapensiero
06-01-2015, 16:05
Vai subito, e porta qualche snack al formaggio. Li rincuorerai...

melissa
06-01-2015, 17:03
MayaMiele&Co, grazie!!! Su questa cosa stanotte non ci ho dormito. Una vecchia gattara del quartiere, che mi ha detto che ha dovuto chiudere tante porte per non soffrire, mi ammoniva sul fatto che l'essere privati di spazi e libertà e di "visione nota" , specie se il periodo di confinamento in gabbia richiederà tempi lunghi, puo' essere un periodo sufficiente a far precipitare per sempre il benessere psichico del gatto, e che potrà subentrare una quieta rassegnazione, ma mai la "felicità". In genere, tenendo conto delle differenze individuali, quanto passa prima che un gatto possa uscire dalla gabbia di ambientamento ed essere lasciato libero nel gattile?
Comunque grazie ancora...mi sento un po' più sollevata...
I tuoi dubbi sono anche i miei, soprattutto ora che ho portato in appartamento una gattina di strada...mi chiedo sempre se lei sia felice o no...:confused:
Per quanto riguarda il gattile, noi li liberiamo dalle gabbie quasi subito se i mici sono sani e non hanno bisogno di cure particolari:)

7M
06-01-2015, 17:21
I tuoi dubbi sono anche i miei, soprattutto ora che ho portato in appartamento una gattina di strada...mi chiedo sempre se lei sia felice o no...

@Melissa, Perla (se non sbaglio nome) è felice io ne sono certa, guarda sul mio profilo le foto di Mimi, recuperata dalla strada che aveva quasi 3 anni, estremamente selvatica, mai stata in spazi chiusi e con pochissimissimi contatti umani.... Apprezza la vita in appartamento eccome.....

@Gattivity io, come dicevo a Melissa ne ho una ex randagia adottata da adulta, in casa sta benissimo!!! Il fatto che quelle cose te le abbia dette una "vecchia gattara" (intendiamoci tanto di cappello alle "gattare come si deve") è indice di mentalità arretrata e sbagliata!!!

Aletto
06-01-2015, 17:27
Ciao Gattivity, la pensi per molti versi come me, non ho letto il libro che hai citato ma ne sto rileggendo un altro molto interessante proprio per leggere bene tra le righe. E' difficile risponderti in poche righe ma sappi che anche io avrei avuto lo stesso dilemma, la stessa angoscia nell'estirparli dal loro territorio, vedere e toccare con mano l'ostilità del bipede sapiens sapiens (anche io ci definisco bipedi) è come quantificare i suoi limiti, la sua ignoranza, il suo antropocentrismo miope. Pensare come un gatto per me vuol dire farsi gatto, smettere di pensare che tutto quello che noi definiamo giusto, bello, appagante lo sia anche per gli altri esseri viventi tra cui i gatti con i quali abbiamo a che fare e che crediamo di conoscere. La loro vita quando è felice non è detto che corrisponda ai nostri parametri di felicità. C'è una gatta che ha partorito l'anno scorso nel nostro garage, io ed un'altra signora l'abbiamo nutrita al meglio delle nostre possibilità nonostante l'avversione di alcuni condomini, era uno scricciolo denutrito che doveva nutrire e badare ai suoi piccoli, sono riuscita ad avvicinarla e lei soffiava con tutto il fiato che aveva, le ho dato da mangiare e lei soffiava e mangiava avidamente, poi ha capito che l'altra ed io non eravamo un pericolo. I piccoli sono cresciuti, abbiamo chiamato le volontarie del comune e li abbiamo fatti sterilizzare per non alimentare l'intolleranza dei vicini, le volontarie li hanno riportati qui, perché questo è il loro territorio. L'altro giorno ho visto la mamma che si rotolava al sole, ignara di essere vista, quello è per me un gatto felice e le voglio tanto bene. Per questo giudico fortunati i gatti che possono fare la vita da gatto ma detto questo: hai fatto bene, strabene, erano in pericolo, è inverno, le loro difese immunitarie possono essere deficitarie, ed un gatto malato non può difendersi, non può scappare lontano. Hai fatto bene, ciao

devash
06-01-2015, 20:25
Non se ne può piu con la storia che i gatti devono stare all'aperto in natura perché sono fatti così. I gatti amano stare fuori solo se possono stare poi dentro un riparo asciutto e caldo e sono certa che a nessun gatto piace dover lottare e rischiare di ferirsi per trovare un po di cibo. Quindi hai fatto non bene, benissimo, stra benissimo, ultra benissimo, che meglio non si può. Poi il top sarebbe che trovassero anche una casetta e tanto amore, ma per quello ci vuole più fortuna.

Aletto
07-01-2015, 09:26
Anche io ho scritto che ha fatto bene, anche io ho tolto i gatti dalla strada, anche io li tengo in casa con terrazzo messo in sicurezza, ma loro sanno che là fuori c'è tutto il resto del mondo ed il titolo è "Ragionare con la testa di un Gatto": loro sanno che là fuori c'è tutto il resto del mondo

7M
07-01-2015, 10:53
ma loro sanno che là fuori c'è tutto il resto del mondo ed il titolo è "Ragionare con la testa di un Gatto": loro sanno che là fuori c'è tutto il resto del mondo

Ma non è detto che ci vogliano tornare in tutto il resto del mondo...
Dei miei NESSUNO accenna a voler uscire o scappare, non si avvicinano neppure alla porta di ingresso, inclusa Mimi ex randagia adottata da adulta, Maya che comunque i suoi 4 mesi fuori da cucciola se li è fatti e Mew che era stato abbandonato da alcuni gg prima che lo raccogliessi io...

Non posso che quotare devash in toto!!

nameless
07-01-2015, 11:05
Sheila ha più di 6 mesi ormai ed è stata tolta dalla strada che ne aveva uno o due al massimo, era sola e malconcia, chissà cosa ha passato...
vive in casa da allora ed è curiosa di vedere chi entra dalla porta di ingresso ma non accenna a voler uscire, per la porta del terrazzo (con rete, non può uscire) invece è diverso, quando apriamo per rientrare lei scappa via a tutta velocità, credo abbia paura dei rumori delle auto.
Comunque il suo caso è diverso perchè ha vissuto poco il mondo esterno e non deve essere stata un'esperienza positiva, ma rimango comunque favorevole a togliere i mici dalla strada anche se adulti. Per quanto possano essere autonomi e vogliosi di libertà non è un bene vivere in città, forse in campagna sarebbe diverso, ma solo se fossero abituati da sempre a viverci

Aletto
07-01-2015, 12:14
Ma non è detto che ci vogliano tornare in tutto il resto del mondo...
Dei miei NESSUNO accenna a voler uscire o scappare, non si avvicinano neppure alla porta di ingresso, inclusa Mimi ex randagia adottata da adulta, Maya che comunque i suoi 4 mesi fuori da cucciola se li è fatti e Mew che era stato abbandonato da alcuni gg prima che lo raccogliessi io...

Non posso che quotare devash in toto!!

Ogni specie ha le sue motivazioni e nell'ambito della stessa specie, in questo caso i gatti, ogni gatto ha le sue motivazioni più o meno accentuate e queste corrispondono a strutture cerebrali che le sostengono. Queste motivazioni manifestano chiaramente la personalità del micio in questione perché ci fanno capire cosa vuole: se vuole stare in casa o preferisce star fuori, se ha una motivazione territoriale più spiccata di un altro ecc ecc e queste motivazioni derivano dalle sue esperienze precedenti, e ci spiegano come le ha elaborate perché l'esperienza modifica queste zone cerebrali, in pratica le motivazioni ci dicono cosa vuole per se stesso.
Tra i miei che ho avuto e che ho adesso Chicco, Aina e Volland vorrebbero una vita libera, sono i più esplorativi e curiosi gli altri invece preferiscono la sicurezza della casa.

Quoto tutte perché ognuna riporta le proprie esperienze

yuna
07-01-2015, 13:17
Anche secondo me hai scelto bene. I gatti, come tutti i felini, amano la libertà, ma è anche vero che sarebbe l'ideale in natura, non certo in città, dove ci sono pericoli per cui "non sono programmati", senza parlare di malattie a cui sono esposti nelle lotte quotidiane e inevitabili. Una piccola limitazione, secondo me, fatta per il loro bene è un compromesso accettabile. Sfido chiunque abbia un gatto in casa, ad affermare che starebbe meglio fuori, magari al freddo di questi giorni, sotto la neve e la pioggia. Credo che la qualità della vita valga sicuramente una ridotta libertà ;)

Mialuce
07-01-2015, 14:10
Sai, anch'io ho sentito tante volte fare discorsi del genere. Ma mi sono chiesta che cos'è in effetti la "natura"?
Anche noi umani, se vai a vedere, non siamo stati creati per vivere nelle case :), si può dire che abbiamo stravolto completamente la nostra natura di animali, perdendo magari qualcosa, ma tutto sommato stiamo meglio noi o l'uomo preistorico?
Perché noi umani dovremmo poter godere dei miglioramenti, case al caldo, cibo migliore, cure mediche e gli animali invece dovrebbero rimanere ad uno stato "preistorico"? Forse anche loro hanno perso qualcosa in naturalità, ma guadagnato molto in altro. Una vita "naturale", ma dominata dal pensiero di procurarsi il cibo sempre incerto, nello sfuggire ai pericoli, ripararsi dal freddo è meglio di una vita meno naturale ma più comoda? Io penso di no.
Due dei miei gatti senza la cure sarebbe già morti.
Ho un giardino molto grande in cui i miei gatti e cani possono andare quando vogliono, eppure tutti e cinque, quando fa freddo, fanno la loro uscita e poi tornano in casa alla svelta :). Quando piove e faccio uscire i miei cani la più vecchietta si ferma sulla porta e mi guarda come a dire "ma devo proprio uscire" ? e poi se ne torna veloce sul divano al caldo appena può.
Sì, è vero che a volte se potessero magari uscirebbero ad esplorare il mondo, ma è che non sanno che quell'esplorazione potrebbe voler dire non poter tornare mai più alla loro vita normale.
Quindi, secondo me, hai fatto più che bene.

Gattivity
07-01-2015, 15:23
Devo dire che stanotte ho dormito sonni più tranquilli:o . Anche oggi, mentre tornavo a casa, l'atmosfera mi sembrava più bella, la luce del pomeriggio più rilassante...da quanti giorni non provavo più queste sensazioni! Vi saprò dire come stanno i miei miciotti, per ora mi hanno detto che devono fare un po' di quarantena in gabbia per via dei vaccini, mentre il Tigratino col collo storto dovrà fare terapia...sperando che sia solo una labirintite e non qualcosa di neurologico. Io l'ho sempre visto così, con uno sguardo un po' aggrottato (credo per via delle vertigini) che gli dava un'aria irresistibile, stava sempre appaiato con un altro micio, camminavano perennemente fianco a fianco come due Carabinieri, forse lui trovava nell'altro la sua bussola, il suo baricentro...Poi quello sano non si è più visto:cry::cry::cry: è stato il primo lutto e il Tigratino è diventato il più smarrito ed emarginato di tutti, forastico da morire, era necessario farlo mangiare lontano da tutti, pure da me, si guardava intorno perennemente allarmato e non toccava cibo se vedeva un gatto nel giro di trenta metri. Ecco, su lui che dovesse stare in un rifugio non ho mai avuto dubbi...
Ne è rimasto solo uno: non c'è stato verso di acchiapparlo! Le due splendide donne dell' ENPA hanno avuto molta pazienza, sono tornate in tre sere gelide di tramontana con trappole di tutti i tipi (a chiusura automatica, comandata a distanza, manuale da sopra:dead:, da sottomacchina...niente! Non è stato possibile). Il problema è che per ora non credo potranno tornare, non avete idea di che pipponi gli ho piantato e mi hanno aiutato tanto, inoltre pare che il gattile abbia esaurito i posti...a causa del freddo si sono saturati. Ora cerco di respirare un po' e poi torno alla carica...Certo è che ora lui mangia per 12!!!!:D Già lo vedo attondato...