Visualizza Versione Completa : "Avessi anche solo la coda"
http://www.trixie.it/it/mki/News/Quelle-inutili-parole-che-vorremmo-dai-gatti.-,1420
Non è un libro, ma un breve articolo :)
Come al solito Sonia Campa ci fa riflettere, ed ancora di più l'approfondimento della visione zooantropologica dell'altro-da-sé, in questo caso il gatto :)
violapensiero
13-05-2015, 16:45
Carino. Ma quando mi è capitato di fare l'affermazione in questione, non è mai stato per sminuire il gatto.
E a volte penso che i mici miagolino solo per interagire con noi.
Guardo con attenzione le piccine, tra loro giocano e non miagolano mai, se non quando si incavolano. Ebbene quando mi avvicino e le chiamo, Amy mi si avvicina e fa lo stesso verso che faceva la mamma quando la chiamava e mi sfrega il faccino alla mia faccia...e chiude gli occhi e fa le fusa...loro capiscono che noi interagiamo con le parole e a modo loro parlano, miagolando, o facendo purr o altro.
Il miagolio è la lingua straniera che il micio usa per interagire con figli e umani...e la cosa mi fa un piacere infinito...
Carino. Ma quando mi è capitato di fare l'affermazione in questione, non è mai stato per sminuire il gatto.
E a volte penso che i mici miagolino solo per interagire con noi.
Guardo con attenzione le piccine, tra loro giocano e non miagolano mai, se non quando si incavolano. Ebbene quando mi avvicino e le chiamo, Amy mi si avvicina e fa lo stesso verso che faceva la mamma quando la chiamava e mi sfrega il faccino alla mia faccia...e chiude gli occhi e fa le fusa...loro capiscono che noi interagiamo con le parole e a modo loro parlano, miagolando, o facendo purr o altro.
Il miagolio è la lingua straniera che il micio usa per interagire con figli e umani...e la cosa mi fa un piacere infinito...
Va letto in chiave zooantropologica, riconoscere la loro alterità ed implicitamente riconoscere che la parola non farebbe di loro dei gatti migliori o perfetti, ed allontanarci dall'antropocentrismo fino a pensare "avessi anche solo la coda" . È una scienza/filosofia che mi affascina, sto leggendo un
libro non di facile lettura che si intitola "Epifania animale", ma quanta roba esce da quello che riesco a capire!
Per interloquire con gli animali potremmo essere anche muti, loro ci capirebbero lo stesso e ci vorrebbero bene comunque
violapensiero
13-05-2015, 23:45
Ma da quello che ci fanno capire i gatti loro ci guardano in chiave di...felino!
Amy miagola perchè capisce che io mi esprimo a parole e non con la coda, che non ho. Lei ha imparato il mio linguaggio, io non la sto antropomorfizzando, è lei che sta cercando di venirmi incontro...e lo fanno tanti gatti qui...
Il punto di vista del gatto è sempre quello che mi interessa. E io vedo in lei tanta voglia di farsi capire da me, così tanta, che cerca di imitare il mio modo di esprimermi, nella sua chiave musicale...lei direbbe a me, ti manca solo la coda...:D
Ci guardano riconoscendo la nostra eterospecificità rispetto a loro, sanno benissimo che siamo "altro-da -loro" e noi li guardiamo come "altro-da-noi" ma durante l'incontro vero e proprio ne riconosciamo non solo l'alterità, c'è anche un coinvolgimento ontologico della loro alterità e da "altro-da-noi" diventano "altro-con-noi" perdendo lo stato di estraneità e diventando un'entità che ha a che fare con l'essere umano
Nessuno di noi, credo, antropomorfizza gli animali, sarebbe sciocco da parte nostra negar loro l'identità di specie e proprio perché come dici tu il punto di vista del gatto è sempre quello che mi interessa a loro potrebbe interessare ( antropomorfizzandoli per un momento) il nostro punto di vista fino a dirci ti manca solo la coda se ti relazioni con me e sei mio referente
Un gatto è un gatto anche se non miagola così come un uomo è un uomo anche se non parla perché questi sono predicati di specie
Ma l'uomo perfetto (bah!) non ha la coda, non ne ha bisogno, così come il gatto è perfetto senza la parola e la rondine è perfetta senza vibrisse
"Avessi anche solo la coda" è inteso come avvicinarsi a loro, ibridarsi con loro cioè decentrandoci e prendendo le distanze dal "sé in quanto umano" ed andare oltre la nostra dimensione filogenetica, quando mi lascio andare e divento l'animale che non sono la mia diversità non è più lontananza da loro :)
violapensiero
14-05-2015, 11:13
Non credo che si possa solo lontanamente perdere le distanze dal sè in quanto umano, perchè da umani pensiamo, avendo un sistema nervoso adeguato a pensare in un certo modo. Non possiamo immedesimarci nelle piante, e nemmeno negli animali, se non facendo delle analogie. Anche il sistema visivo e uditivo è diverso, e credo anche il tatto e l'odorato. Loro sono radar raffinatissimi e noi nulla in confronto.
Accetto la diversità con piacere, e non mi importa l'immedesimazione o meno, e nemmeno la filosofia. Il fascino, l'affabulazione felina è più forte di tutto questo...e il cuore non si analizza...
violapensiero
14-05-2015, 11:16
Ho preso l'ebook di Sonia Campa e lo sto leggendo....
Non credo che si possa solo lontanamente perdere le distanze dal sè in quanto umano,
Accetto la diversità con piacere, e non mi importa l'immedesimazione o meno, e nemmeno la filosofia. Il fascino, l'affabulazione felina è più forte di tutto questo...e il cuore non si analizza...
Prendere le distanze da sé in quanto umano è quello che la zooantropologia ci chiede di fare per immedesimarci nell'eterospecifico, rinunciare per un attimo alla deriva umanistica (intesa come corrente di pensiero), "ibridarsi" con lui e riappropriarci del nostro essere umani dopo aver vissuto un'esperienza di allontanamento e riavvicinamento a sé consolidando il nostro essere umano ed il loro essere non umano.
Il felino è il fascino per antonomasia, di lui si è appropriata anche la moda con i vari leopardati e tigrati per rendere la donna felinamente seducente, la donna gatto e via dicendo.
Non a tutti interessa la filosofia e soprattutto questa filosofia, è normale :)
violapensiero
14-05-2015, 12:27
Noo la moda leopardata e tigrata no, per carità....la trovo trash all'infinito...il tigrato e il leopardato stanno bene solo addosso ai felini. Le signore si accontentassero di altro.
E' questa filosofia che non mi convince, non tutta la filosofia, poi ricordo una frase di un mio docente di neuropsichiatria: tutte le scienze che studiano il comportamento umano, sono da prendere con il beneficio di inventario, è il cervello che studia se stesso(e non parlo di mente e coscienza, su cui c'è ancora molto da dire). Sul comportamento animale ci sono meno problemi, basta osservare senza trarre conclusioni affrettate, Marshall Thomas è esemplare da questo punto di vista.
Mica ho capito qual è la filosofia che non ti interessa: quella post umanista o ?
ElenaRolfi
14-05-2015, 15:29
Ci guardano riconoscendo la nostra eterospecificità rispetto a loro, sanno benissimo che siamo "altro-da -loro" e noi li guardiamo come "altro-da-noi" ma durante l'incontro vero e proprio ne riconosciamo non solo l'alterità, c'è anche un coinvolgimento ontologico della loro alterità e da "altro-da-noi" diventano "altro-con-noi" perdendo lo stato di estraneità e diventando un'entità che ha a che fare con l'essere umano
Nessuno di noi, credo, antropomorfizza gli animali, sarebbe sciocco da parte nostra negar loro l'identità di specie e proprio perché come dici tu il punto di vista del gatto è sempre quello che mi interessa a loro potrebbe interessare ( antropomorfizzandoli per un momento) il nostro punto di vista fino a dirci ti manca solo la coda se ti relazioni con me e sei mio referente
Un gatto è un gatto anche se non miagola così come un uomo è un uomo anche se non parla perché questi sono predicati di specie
Ma l'uomo perfetto (bah!) non ha la coda, non ne ha bisogno, così come il gatto è perfetto senza la parola e la rondine è perfetta senza vibrisse
"Avessi anche solo la coda" è inteso come avvicinarsi a loro, ibridarsi con loro cioè decentrandoci e prendendo le distanze dal "sé in quanto umano" ed andare oltre la nostra dimensione filogenetica, quando mi lascio andare e divento l'animale che non sono la mia diversità non è più lontananza da loro :)
Come ti esprimi bene! Complimenti, è molto interessante quello che hai scritto.
Hai studiato sicuramente filosofia ..?
ElenaRolfi
14-05-2015, 15:35
Sul comportamento animale ci sono meno problemi, basta osservare senza trarre conclusioni affrettate, Marshall Thomas è esemplare da questo punto di vista.
Cosa dice Marshall Thomas sull'etologia?
Qui da noi si studia Lorenz, che tra l'altro dice una frase molto bella: "Quando ci sentiamo toccati emotivamente dal comportamento di un animale, ciò è sicuro indicatore del fatto che abbiamo scoperto intuitivamente una somiglianza tra comportamento animale e umano. L'accendersi della nostra risposta emotiva, della nostra "commozione" è dunque un segno certo di una forte somiglianza tra comportamento animale e comportamento umano."
Cosa dice Marshall Thomas sull'etologia?
Qui da noi si studia Lorenz, che tra l'altro dice una frase molto bella: "Quando ci sentiamo toccati emotivamente dal comportamento di un animale, ciò è sicuro indicatore del fatto che abbiamo scoperto intuitivamente una somiglianza tra comportamento animale e umano. L'accendersi della nostra risposta emotiva, della nostra "commozione" è dunque un segno certo di una forte somiglianza tra comportamento animale e comportamento umano."
Questa frase è bellissima, e piena di significato
Come ti esprimi bene! Complimenti, è molto interessante quello che hai scritto.
Hai studiato sicuramente filosofia ..?
Grazie ElenaRolfi! non ho studiato filosofia se non al liceo, ma è una materia che mi piace molto, per fatti miei ho letto dei testi di filosofia antica soprattutto Platone con testo greco a fronte. Saltando un bel po' di secoli, ma mi piaceva tanto Heiddeger :)
violapensiero
14-05-2015, 21:46
Cosa dice Marshall Thomas sull'etologia?
Devi leggerla. Il suo metodo è semplicissimo ore ed ore ad osservare, stabilendo le gerarchie, studiando gli alberi genealogici e gli scheletri per capire le differenze e le somiglianze tra i progenitori...
E' una scienziata che parla semplicemente e riesce a vedere cose diverse dagli altri, ogni suo libro è una esperienza sul campo.
Ha scritto sui cani, sui gatti e sui cervi....da quello che ricordo a memoria.
violapensiero
14-05-2015, 21:47
Dimenticanvo, il mio filosofo preferito è Severino. Con alcuni distinguo, ma lo adoro.
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