Polì68
21-02-2016, 12:45
Oggi, a tre anni (e un giorno) dal suo volo, vorrei parlarvi di Chicca, il mio primo, immenso e indimenticabile amore felino.
Mi svegliarono i suoi miagolii disperati un sabato di inizio ottobre 1999, alle 7.30 del mattino. Pensai che una mamma gatta avesse partorito nel mio fazzoletto di giardino, ma quando scesi mi resi conto che quello era il miagolio di un cucciolo, e non veniva dal mio giardino. Cominciai a seguire quegli urli ininterrotti, fra gli sguardi della gente che da dietro alle finestre delle villette controllava chi si aggirasse per le stradine chiamando con il classico verso che si fa per attirare l'attenzione di un gatto. Finalmente vidi un microbo dal pelo arlecchino uscire fra le sbarre della recinzione di un giardino. Camminava e urlava senza curarsi di niente e di nessuno e riuscii ad acchiapparlo... mi sfuggì, ma non si allontanò e lo riacchiappai stringendolo con più decisione e il piccolo (piccola, in realtà, ma scoprii solo dopo che le tricolore sono solo femmine) mi guardò con occhi spaventati, senza smettere di urlare. Chiesi se qualcuno conoscesse quel micetto (perchè a quel punto il vicinato si palesò... già, non c'era più bisogno di far finta di non sentire:mad:), ma nessuno sapeva niente e fra i vari "che carino!", "com'è piccolo!" e "lo tieni tu, vero?... Che brava!" tutti si rintanarono di nuovo nelle loro case lasciandomi lì, sola, con quel batuffoletto in mano. Guardai di nuovo quella palletta di pelo, e le dissi "Andiamo a casa!".
Passai la mattina a guardare estasiata quella creatura tanto tenera, che camminava un po' disorientata, e sempre miagolando, fra una ciotolina con acqua e latte (non sapevo niente di gatti) e un tappetino che poggiai a terra, dove si addormentò. Ero in cucina stesa a terra di fianco a lei quando sentii aprire il portone del garage e poi il moroso che saliva le scale. Trattenni il fiato e incrociai le dita... non avevamo mai parlato di adottare un animale... e se avesse avuto qualcosa in contrario? Paolo entrò in cucina, mi guardò e disse solo "beh?!?!" Lo guardai con gli occhi a cuoricino "Piangeva per la strada, non è di nessuno... cosa facciamo?" E lui rispose "Come cosa facciamo, vestiti che andiamo a comprare quello che serve".
E così Chicca (Ciulì sul suo libretto"), la micia che sapeva di buono dopo essersi lavata il pelo, la tricolore con un occhio truccato, LaMiaMiciaPiùBellaDelMondo come l'ho sempre chiamamta, entrò a far parte della nostra vita. E' stata davvero una gatta speciale: piena di vita e giocosa ma educata, affettuosa e buona ma non cog...na, mai aggressiva con i compagni felini venuti dopo di lei pur mantenendo il suo ruolo di regina della casa, e con me un rapporto davvero speciale, capivo i suoi miao e lei capiva le mie parole. Senza nulla togliere agli altri mici che sono entrati nella mia vita, per me lei era e rimarrà sempre LA gatta.
Purtroppo, quando aveva 13 anni e mezzo, le venne un linfoma bilaterale ai reni che ce la portò via a mezzogiorno del 20 febbraio 2013.
Spero di non avervi annoiato, ma mi faceva piacere che "conosceste" chi mi ha fatto scoprire quanto straordinario sia il miciomondo e "il motivo" per cui amo profondamente le spettacolari creature che sono i gatti.
Eccola qua, nel filmato che le ho dedicato dopo che morì: mi riempie ogni volta gli occhi di lacrime, ma riesce anche a disegnarmi un sorriso sulle labbra al suo ricordo.
http://www.youtube.com/watch?v=fKDM0_XHERM
Mi svegliarono i suoi miagolii disperati un sabato di inizio ottobre 1999, alle 7.30 del mattino. Pensai che una mamma gatta avesse partorito nel mio fazzoletto di giardino, ma quando scesi mi resi conto che quello era il miagolio di un cucciolo, e non veniva dal mio giardino. Cominciai a seguire quegli urli ininterrotti, fra gli sguardi della gente che da dietro alle finestre delle villette controllava chi si aggirasse per le stradine chiamando con il classico verso che si fa per attirare l'attenzione di un gatto. Finalmente vidi un microbo dal pelo arlecchino uscire fra le sbarre della recinzione di un giardino. Camminava e urlava senza curarsi di niente e di nessuno e riuscii ad acchiapparlo... mi sfuggì, ma non si allontanò e lo riacchiappai stringendolo con più decisione e il piccolo (piccola, in realtà, ma scoprii solo dopo che le tricolore sono solo femmine) mi guardò con occhi spaventati, senza smettere di urlare. Chiesi se qualcuno conoscesse quel micetto (perchè a quel punto il vicinato si palesò... già, non c'era più bisogno di far finta di non sentire:mad:), ma nessuno sapeva niente e fra i vari "che carino!", "com'è piccolo!" e "lo tieni tu, vero?... Che brava!" tutti si rintanarono di nuovo nelle loro case lasciandomi lì, sola, con quel batuffoletto in mano. Guardai di nuovo quella palletta di pelo, e le dissi "Andiamo a casa!".
Passai la mattina a guardare estasiata quella creatura tanto tenera, che camminava un po' disorientata, e sempre miagolando, fra una ciotolina con acqua e latte (non sapevo niente di gatti) e un tappetino che poggiai a terra, dove si addormentò. Ero in cucina stesa a terra di fianco a lei quando sentii aprire il portone del garage e poi il moroso che saliva le scale. Trattenni il fiato e incrociai le dita... non avevamo mai parlato di adottare un animale... e se avesse avuto qualcosa in contrario? Paolo entrò in cucina, mi guardò e disse solo "beh?!?!" Lo guardai con gli occhi a cuoricino "Piangeva per la strada, non è di nessuno... cosa facciamo?" E lui rispose "Come cosa facciamo, vestiti che andiamo a comprare quello che serve".
E così Chicca (Ciulì sul suo libretto"), la micia che sapeva di buono dopo essersi lavata il pelo, la tricolore con un occhio truccato, LaMiaMiciaPiùBellaDelMondo come l'ho sempre chiamamta, entrò a far parte della nostra vita. E' stata davvero una gatta speciale: piena di vita e giocosa ma educata, affettuosa e buona ma non cog...na, mai aggressiva con i compagni felini venuti dopo di lei pur mantenendo il suo ruolo di regina della casa, e con me un rapporto davvero speciale, capivo i suoi miao e lei capiva le mie parole. Senza nulla togliere agli altri mici che sono entrati nella mia vita, per me lei era e rimarrà sempre LA gatta.
Purtroppo, quando aveva 13 anni e mezzo, le venne un linfoma bilaterale ai reni che ce la portò via a mezzogiorno del 20 febbraio 2013.
Spero di non avervi annoiato, ma mi faceva piacere che "conosceste" chi mi ha fatto scoprire quanto straordinario sia il miciomondo e "il motivo" per cui amo profondamente le spettacolari creature che sono i gatti.
Eccola qua, nel filmato che le ho dedicato dopo che morì: mi riempie ogni volta gli occhi di lacrime, ma riesce anche a disegnarmi un sorriso sulle labbra al suo ricordo.
http://www.youtube.com/watch?v=fKDM0_XHERM