Entra

Visualizza Versione Completa : Alfa: scombussolata o permalosa?


Dorothy
29-12-2016, 10:48
Ciao a tutti!
Scrivo questo post più che altro per condivisione e farci due risatine.
Lunedi 26 ho avuto parecchia gente in casa, ed Alfa ha gironzolato sospettosa per tutto il giorno! Un ospite abituato a giocare coi gatti in modo un po' grezzo ogni tanto la prendeva in modi diversi dai miei e lei gli soffiava! ("grande miciotta, graffialo tutto quel burino!"..pensavo io!).
A volte si isolava in un angolino, ma io la andavo a trovare per farle due grattini!
La notte non è venuta a cercarmi e al mattino nessuna ffrrrr gggrrrrr. Mi sono alzata, sono andata al lavoro, perciò è rimasta sola. Bene, al mio rientro nemmeno un cenno di saluto. Giusto uno sguardo di sufficienza stando svaccata sul puf!
Io la chiamavo per giocare, e lei niente. Io la cercavo per le coccole e lei niente!
Alla sera per la cena le ho messo un po' di pappa col pesce che lei adora: l'ha divorata ma senza complimenti !
Insomma, se la tirava! Aveva il muso questa paciocchina!...o forse era scombussolata?...mmmm dubito!!!
Comunque ieri al mio rientro è stata ancora un po' distaccata, poi in serata e stanotte tutto è tornato nella norma!
Ma si può!!!???:micimiao32::blond:

babaferu
29-12-2016, 11:09
Non mi farò 2 risate con te.
A me spiace per questa gattina e mai avrei permesso a un ospite di stressarla così....
Insegna ai tuoi ospiti a rispettarla e fai in modo, quando ricevi gente, che lei abbia i suoi spazi tranquilli....
Baci ba

linguadigatto
29-12-2016, 11:32
i gatti non tengono il muso, sarà stata ancora un po' scossa. per curiosità, quando hai ospiti lei ha la possibilità di rintanarsi in una stanza tranquilla se la confusione la spaventa?

quando noi abbiamo ospiti, i gatti si volatilizzano... tutti fuori o sopra in camera nelle varie cucce, al buio e in posti alti. a parte Romeo che è imbalsamato sul divano e non vede l'ora che qualcuno si sieda accanto a lui per grattarsi il naso sulla sua maglia...

Dorothy
29-12-2016, 11:47
Oh ma come mi dispiace! Davvero tanto!:micimiao16::micimiao16:
Io seguo molto quello che mi dice il mio moroso..lui ha avuto un'infinità di gatti. E secondo lui doveva stare libera e in mezzo a noi per "abituarsi" dato che le giornate così con gente in casa capitano..

Babaferu: si, alla prima soffiata che ho sentito io glie l'ho tolta delicatamente dalle mani e gli ho detto di lasciarla stare che lei non era abituata a giochi così.

Linguadigatto: si, potrei tenerla in bagno dove si rintana lei già spontaneamente.

La prossima volta allora le sposto le ciotole di acqua e pappa li..la lettiera è già sistemata in quel bagno.
Ma dovrei proprio chiudere la porta? o lasciarla comunque libera di gironzolare se se la sente?

Aletto
29-12-2016, 13:53
Così la micia ha capito che quelle serate tanto belle per noi spesso non lo sono altrettanto per i gatti, spero lo abbia capito anche il tuo moroso nonostante l'infinità di gatti che ha avuto ma con i quali forse ha convissuto sommariamente.
Permettere ad un nostro ospite di "giocare così" non va bene e non bisogna aspettare che il gatto soffi (posso capire che eri impegnata con gli ospiti), e constatare che lo faccia farebbe sì che quella persona in casa mia non metta più piede

Scusa l'acidità

linguadigatto
29-12-2016, 14:23
anche noi di serate con ospiti ne abbiamo parecchie, dalle cene tranquille con due amici (in cui i gatti gironzolano come se niente fosse se conoscono gli ospiti) al cenone di capodanno di dopodomani in cui saremo una quindicina. noi lasciamo sempre tutte le porte aperte in casa, e loro vanno dove si sentono più a proprio agio.

è possibile e auspicabile che un gatto si "abitui" agli ospiti, nel senso di non essere spaventato da estranei o nel senso di arrivare a conoscere alcuni ospiti frequenti e quindi averci un rapporto costante (rapporto = ignorarli e degnarli di qualche rara strusciata, o rubargli la sedia appena si alzano). la cosa deve avvenire nei suoi tempi, e da parte vostra imponete agli ospiti UNA sola regola basilare: il gatto va ignorato. se poi è lei ad avvicinarsi spontaneamente, allora qualche carezzina va bene.

Dorothy
29-12-2016, 14:43
Aletto: l'ospite incriminato fa il boscaiolo di lavoro..è un po' grezzo in generale. (per carità, non dico che tutti i boscaioli siano grezzi eh).Però in fondo non è cattivo. Appena mi sono voltata stile falco alla soffiata di Alfa lui ha capitolato. Mi è spiaciuto tanto per la mia miciotta.

Però da questo mio errore di valutazione sulla sua reazione sto cercando di tamponare riflettendoci su per non commetterne altri. :cry::cry::cry:

Infatti mi sorge un dubbio: La micia ha soffiato mentre lui la tratteneva in braccio mentre lei non voleva (e ci credo, l'ha visto tre volte...).
A volte capita anche a me di prenderla (non rincorrendola, semplicemente abbassandomi e sollevandola vicino a me) per darle qualche bacino affettuoso, ad esempio quando la vedo che mi fissa, o quando rientro dal lavoro. A volte lei si divincola. Ovviamente poi la lascio subito andare.
Però, sarebbe meglio che lasciassi a lei la decisione di farsi prendere aspettando sempre lei che si avvicini?:micimiao13:

Aletto
29-12-2016, 14:57
Ok, una persona grezza può esserlo chiunque, ma mi inalbero di fronte alla mancanza di sensibilità e non perché sono i miei o i tuoi gatti ma perché ci dovrebbe essere sensibilità ed attenzione verso tutte le specie.
Qui Berenice e Volland detestano essere presi in braccio e non li prendo mai o quasi anche se una una volta in braccio fanno le fusa per divincolarsi poi in un nanosecondo. Se non piace non lo faranno mai spontaneamente. Lo sentono come una costrizione di movimento

linguadigatto
29-12-2016, 15:03
io ammetto che qualche volta cedo alla tentazione di fare cose che so che non gradiscono ma a me piacciono.. giusto un secondino, ogni tanto. :o:o
la cosa è reciproca in fondo. non è che loro mi svegliano alle 4 giocando sul letto o impastandomi i capelli con gli unghioni perchè a me fa piacere.

SerenaF
29-12-2016, 16:31
Ciao Dorothy, toglimi una curiosità: il tuo moroso, oltre che un'infinità di gatti, ha avuto anche parecchi cani? Perché di fatto ha seguito un ragionamento e ha fatto una proposta (quella di "abituarla" alle serate con amici) che ha più senso con i cani, che sono per natura animali sociali e bisognosi di contatto, che non con i gatti, i quali hanno una socialità "facoltativa", ovvero tendono molto di più a starsene per conto loro, a comunicare il loro affetto in maniera discreta e poco appariscente e a non ricercare attenzioni da parte degli umani (salvo casi particolari di gatti-cozze e svenevoli), questo perché in natura vivono da soli e mettersi troppo in mostra vuol dire attirare l'attenzione dei predatori.
L'atteggiamento permaloso che descrivi denota in realtà disagio, come ti è stato spiegato, anche se per fortuna passeggero; in genere io ai miei gatti lascio fare quello che vogliono. Vogliono starsene per i fatti loro? Bene, conoscono la casa, sanno dove nascondersi. Vogliono venire a conoscere gli ospiti? Ok, possono farlo, sono i benvenuti; al limite, se so che le persone che sono venute a casa mia non hanno dimestichezza con i gatti, spiego loro che devono farsi annusare, poi tentare timidamente una carezzina (al che di solito le befane svicolano), ma non prenderli in braccio di loro iniziativa. Se vogliono, provo a prenderle io (così capisco l'aria che tira, anche perché se poi il gatto si rivolta e li graffia, magari pure in faccia, di chi è la colpa?) e poi, se vedo che sono tranquille e paciose, gliele passo e gli spiego come tenerle, ma è raro che si spingano fino a questo punto; per lo più si limitano a due carezzine, anche perché sono Edhel e Chiquy che non permettono di andar loro oltre e fanno benissimo a mio avviso.
Ricorda che il gatto, per via delle sue dimensioni ridotte in natura è anche una preda, ogni contatto, soprattutto se proviene da qualcuno con un odore estraneo, è potenzialmente una minaccia, così come lo è uno sguardo fisso o un tono di voce alto. Per conto mio, è andata bene che Alfa non sia passata alle vie di fatto.

Dorothy
29-12-2016, 19:21
Aletto: Hai centrato in pieno il problema. Il rispetto per gli animali e il considerarli al nostro pari non sempre c'è. Più di una volta mi son sentita dire che esagero..che son troppo "psicologa del gatto"..(ma magari lo fossi..per poterla capire al volo)..e a volte di" umanizzare" troppo..non so se con questo termine rendo l'idea..
Piccola aggiunta: Grazie a te che hai scritto alcuni post, ho scoperto oggi Simon's cat youtube!!!grazie!

Linguadigatto:già!i risvegli alle 3-4del mattino...:devil: Un bacino strappato ogni tanto..e siamo pari:D grazie!

SerenaF:no, niente cani..a parte uno vecchiotto da qualche anno..l'idea di aggregazione forzata é proprio di famiglia..anche tra umani..il contrario di me..e non ti dico la fatica!Per questo che adesso che ho capito che Alfa era a disagio ne soffro.
La prossima volta, perché capiterà più e più volte, le creerò la sua zona di rifugio più accogliente..giochini,acqua, pappa..le lascerò la porta aperta e lei potrà fare come meglio crede.
Grazie anche a te per aver risposto

SerenaF
29-12-2016, 19:35
SerenaF:no, niente cani..a parte uno vecchiotto da qualche anno..l'idea di aggregazione forzata é proprio di famiglia..anche tra umani..il contrario di me..e non ti dico la fatica!Per questo che adesso che ho capito che Alfa era a disagio ne soffro.
La prossima volta, perché capiterà più e più volte, le creerò la sua zona di rifugio più accogliente..giochini,acqua, pappa..le lascerò la porta aperta e lei potrà fare come meglio crede.
Grazie anche a te per aver risposto

Ma non ti crucciare! Sapessi quanti sbagli ho fatto io e continuo a fare con i miei gatti. Purtroppo (o per fortuna) il fascino e la problematicità di questi animali è che sono enigmatici e misteriosi, quindi è facile fraintendere i segnali che ci mandano, anche perché ad una prima occhiata sembrano proprio indispettiti.
Secondo me basta che tu le lasci libertà di scelta (non devi prepararle un bunker per le poche ore che gli ospiti si trattengono da voi) e che prevenga l'irruenza dei tuoi amici, anzi magari dopo un po' potrebbe anche prevalere in Alfa la curiosità di vedere chi sono queste persone con cui gli umani si intrattengono. L'importante è che non venga forzata, perché per alcuni gatti non è naturale andare a fare la conoscenza degli ospiti e socializzare con loro, poi ci sono le prime donne che devono stare assolutamente al centro dell'attenzione (avevamo un gatto così, Matabà, ed era un personaggio amatissimo da tutti. Anche Chiquita si siede sul divano con noi e gli invitati, ma non bisogna toccarla).
Per questo la posizione del tuo ragazzo (quasi ad imporre la socialità) mi sembrava quella di una persona abituata ad avere a che fare con i cani e che applicasse ai gatti alcuni schemi della socializzazione canina.

Dorothy
29-12-2016, 21:16
Ma non ti crucciare! Sapessi quanti sbagli ho fatto io e continuo a fare con i miei gatti. .

Grazie mille serenaF!mi rincuori! Davvero, grazie!:D

Aletto
30-12-2016, 09:27
Aletto: Hai centrato in pieno il problema. Il rispetto per gli animali e il considerarli al nostro pari non sempre c'è. Più di una volta mi son sentita dire che esagero..che son troppo "psicologa del gatto"..(ma magari lo fossi..per poterla capire al volo)..e a volte di" umanizzare" troppo..non so se con questo termine rendo l'idea..
Piccola aggiunta: Grazie a te che hai scritto alcuni post, ho scoperto oggi Simon's cat youtube!!!grazie!.....

Considerare gli altri animali al nostro pari non è affatto "istintivo" perché toccherebbe prendere atto che siamo animali. Cartesio definì gli altri animali come macchine (senza pensare che allora avrebbe potuto esserlo lui stesso) lasciando sul podio l'uomo. Questa scissione, uomo da una parte e animale dall'altra, è invece molto istintiva, facile, siamo il top del creato, e ci ha fatto molto comodo, ci ha appagato, e che ha messo "ordine" tra le creature, ci è stata molto molto comoda e quindi ce la trasciniamo da qualche secolo perché è anche ormai radicata nella cultura, nell'educazione scolastica e talvolta familiare. Si parla di etica dei diritti animali da una quarantina di anni soltanto, è da poco che vengono riconosciuti come esseri senzienti capaci di provare desideri piaceri dolore e paure (in modo diverso a seconda della specie) ma del tutto simili a quelli dell'essere umano, c'è continuità tra il loro ed il nostro sentire e qui si innesta il discorso sullo specismo e antispecismo, cioè l'etica dei diritti degli animali considera l'uso degli altri animali come più ci aggrada -divertimento, cibo, sperimentazione, affiliazione, quindi strumenti per i nostri bisogni e desideri- come specismo: un errore morale simile al razzismo e al sessismo.
Ora vai a far capire questo al boscaiolo o alla signora del piano di sopra! E' impossibile! O hai una sensibilità ed un rispetto innati o la vedo dura perché impone un salto di paradigma che non tutti sono in grado di compiere o semplicemente non ne avvertono la necessità o l'esistenza.

Per quel che riguarda l'umanizzazione, penso che tu ti riferisca all'antropomorfizzazione: questa ha due volti di cui uno è dannoso alle specie non umane -perché li depauperiamo della loro identità- ed anche a noi stessi, l'altro invece ci aiuta a capirli ma solo se ne riconosciamo l'appartenenza ad una specie diversa perché hanno, come dicevo prima, desideri gioie paure necessità del tutto uguali alle nostre dal punto di vista fisiologico ma gli ambiti sono spesso molto diversi

Poi penso che non sia un fatto di essere psicologi del gatto ma di cercare di empatizzare con loro per contribuire al loro benessere

Alfa è stata a disagio come è capitato a tutti, ma ti fa soffrire il fatto che non sia stato dovuto ad una sua scelta che invece avrebbe saputo gestire diversamente. Non succederà più dai :)


PS
salto di paradigma: cioè quando cambiando un modello di riferimento fondamentale dobbiamo saper riferirci al nuovo (in parole povere ma spero chiare)

SerenaF
30-12-2016, 11:01
Cartesio definì gli altri animali come macchine (senza pensare che allora avrebbe potuto esserlo lui stesso) lasciando sul podio l'uomo.

Nì, nel senso che è vero che Cartesio lascia all'uomo uno status ontologico privilegiato (che è poi lo stesso status che gli riconosce il Cristianesimo: solo l'uomo reca inscritta in sé l'immagine del Creatore, per quanto distorta o offuscata dal peccato), ma era ben consapevole di essere lui stesso sotto certi aspetti una macchina. Il dualismo cartesiano (res cogitans, da una parte, e res extensa dall'altra) non è solo tra essere umano e resto del mondo, ma è interno all'uomo stesso che è un composto inscindibile di corpo (sottoposto alle leggi fisiche della materia, come tutto il resto) e pensiero, anima, tant'è che si pone- e lo stesso Cartesio cerca di risolverlo con un escamotage tutt'altro che brillante sul piano teorico- il problema della comunicazione delle sostanze che verrà poi ripreso durante tutto il XVII secolo da autori, come Leibniz, che di fatto assestano un colpo fatale al dualismo ponendo le basi, che solo più tardi verranno sviluppate, del suo superamento anche in direzione del riconoscimento di uno status paritario negli animali pur nella loro differenza specifica.


Ora vai a far capire questo al boscaiolo o alla signora del piano di sopra! E' impossibile! O hai una sensibilità ed un rispetto innati o la vedo dura perché impone un salto di paradigma che non tutti sono in grado di compiere o semplicemente non ne avvertono la necessità o l'esistenza.

Prima che capirlo sul piano razionale, bisognerebbe sentirlo emotivamente: anche se si possono chiamare in causa i neuroni specchio e tutta una serie di argomentazioni teoriche che spaziano dalla neurologia alla biochimica, l'empatia è prima di tutto una questione emotiva, ecco perché è così difficile far accettare il nostro punto di vista a chi risulta privo della stessa sensibilità.

Per quel che riguarda l'umanizzazione, penso che tu ti riferisca all'antropomorfizzazione: questa ha due volti di cui uno è dannoso alle specie non umane -perché li depauperiamo della loro identità- ed anche a noi stessi, l'altro invece ci aiuta a capirli ma solo se ne riconosciamo l'appartenenza ad una specie diversa perché hanno, come dicevo prima, desideri gioie paure necessità del tutto uguali alle nostre dal punto di vista fisiologico ma gli ambiti sono spesso molto diversi

Su questo sono molto d'accordo: per quanto possa essere molto fuorviante nell'interpretazione e nella comprensione degli animali non umani, il pensiero antropocentrico (e non intendo con quest'espressione un pensiero che riproponga il primato cartesiano o cristiano o rappresenti l'uomo come "copula mundi" alla stregua di Ficino, che poi è la stessa cosa: mettilo in cima alla piramide, mettilo al centro, l'uomo è sempre la creatura speciale di cui non si può fare a meno), bensì intendo un pensiero che parta dalle categorie e dagli schemi umani- che sono i soli di cui disponiamo- per giungere alla comprensione di ciò che umano non è, è purtroppo imprescindibile, è l'unico apparato di conoscenza che abbiamo, un po' come le intuizioni pure e le categorie di Kant; magari ci daranno un'immagine deformata della realtà, ci faranno tutt'al più arrivare al fenomeno e non alla cosa in sé, ma fuori di quelle non c'è la verità priva di distorsioni, c'è il buio e l'ignoranza più completa.

Riguardo al resto, io parto dal presupposto che il motivo per cui abbiamo adottato un gatto è poter godere della compagnia reciproca (noi della sua, lui della nostra), questo significa garantirgli un certo benessere psico-fisico, quindi cercare di capire, ovviamente anche a furia di errori, ripensamenti e correzioni, cosa lo appaga e cosa lo stressa. Un gatto che soffia ha fatto capire in maniera più che esplicita che certi comportamenti per lui sono inaccettabili; fregarsene e continuare come se niente fosse mi sembra un sottile sadismo. E con questo, ovviamente, non ce l'ho con Dorothy, quanto piuttosto con l'amico boscaiolo e il moroso che hanno preso la cosa molto sotto gamba, imponendo ad Alfa una situazione e delle manipolazioni che le davano fastidio.

Aletto
30-12-2016, 12:13
Non c'è bisogno di valutare secondo me, il pensiero filosofico di Cartesio ed altri perché poi diventa un forum diverso, ma di contestualizzare il suo pensiero relativamente agli altri animali e come questo, grazie senz'altro anche al cristianesimo (ma questo non lo volevo scrivere per non rischiare di suscitare altre problematiche), poi si sia trascinato agevolmente nei secoli successivi. La filosofia contemporanea quando parla di animali, doveri etici e morali verso di loro fa quasi sempre riferimento alla macchina cartesiana come ad es Maurizio Ferraris, ma ce ne sono molti altri che additano il povero Cartesio che ai suoi tempi è stato importante, ma che di fatto paragonava l'animale ad un orologio. Heiddeger poi diceva che l'animale non muore ma decede, che è povero di mondo perché solo l'uomo in sostanza ha un mondo, ma pochi anni prima c'era stato Auschwitz dove uomini poveri di mondo decedevano senza aver l'onore della morte. Quindi discorsi così ampi non si possono fare ma vanno contestualizzati (almeno secondo me)
Per tutto il resto il darwinismo ci ha dato una bella svegliata anche se qualcosa di antopocentrico o di autobiografico ce lo porteremo sempre appresso

Son sicura che Alfa goda della buona compagnia di Dorothy che sembra proprio una persona sensibile :)

Dorothy
30-12-2016, 12:17
Aletto e SerenaF vi ringrazio infinitamente per avermi dedicato del tempo per scrivermi queste risposte ricche! Ricordi di filosofia del liceo affiorano..ahimè non ero molto legata a quella materia!il prof eta di in soporoso terribile!:D chi l'avrebbe mai detto che anni e anni avanti, mi sarei ritrovata a pensare che forse quella voce cosi monotono sarebbe stato meglio seguirla con più attenzione!:p
Onestamente penso che il boscaiolo come diremmo io e una mia collega "non ha gli strumenti" per uno scambio di opinioni intelligente.
E proprio su questo vi faccio l'esempio pratico e super "terra-terra"sul concetto che io ho erroneamente definito di umanizzazione(di antropomorfizzazione): Io dico"dai lasciala stare non vedi che le dai fastidio? ..oppure dopo una sgridata "mi sa che ci é rimasta male"..risposta: "ma dai è un gatto"
:142::38::205:
Io a volte sono felice di essere cosi..l'essere ottusi proprio non lo reggo.

alimiao
30-12-2016, 12:25
Ciao a tutti,
sono "parzialmente d'accordo a metà" rispetto alle risposte date a Dorothy.

Secondo me bisogna partire dal presupposto che, come per gli umani, anche per i gatti che coabitano con noi, la vita è fatta anche di piccole e grandi seccature. Alcune scocciature sono "necessarie": ad es essere chiusi in un trasportino per minuti, o anche ore, e dover essere manipolati da un veterinario sconosciuto che magari fa anche un'iniezione, una flebo o altre cose spiacevoli.
Altre scocciature sono parte dell'ambiente esterno: ad es dover sopportare quei simpaticoni che sparano bombe, razzi e altro per Capodanno, o gli operai che vengono in casa, ecc.
Altre scocciature ancora gliele "infliggiamo" noi, ad esempio l'introduzione di un nuovo gatto, o ancora peggio di un cane, o di un bambino urlante che diventa il centro dell'attenzione, oppure tutte e tre le cose insieme, per non parlare delle cene con tanti invitati, musica a tutto volume, gli ospiti che pernottano da noi ecc.
Per non parlare di quella "tortura" dell'expo, dove stanno chiusi uno o due giorni in una gabbietta circondati da altri gatti, odori, rumori, gente che fa le foto, li tocca, li stuzzica, e poi sono portati davanti ai giudici che li prendono e li stropicciano e li mostrano alla folla.. eppure i gatti si abituano a queste situazioni, alcuni sono davvero indifferenti a ciò, giocano, interagiscono, fanno le fusa.. essendo abituati fin da piccoli, non lo vivono come uno stress.

Quanti gatti ci sono che "tolgono il saluto ai padroni", diventano distaccati o esprimono sintomi (cistiti ecc) anche per anni, dopo l'introduzione di un nuovo gatto? eppure noi ci ostiniamo a voler fare inserimenti.. per varie ragioni, che dal nostro punto di vista hanno senso, e magari sono anche per il bene del gatto (avrà un fratellino per giocare, ho salvato un trovatello ecc).. ma sempre secondo noi.

Tornando al tema degli "ospiti molesti", secondo me i gatti possono abituarsi un po' a queste situazioni, ovviamente a seconda del carattere, età, storia del gatto ecc. Non possiamo pretendere che tutti gli ospiti siano gattofili esperti, che sappiano come interagire in modo rispettoso ecc.. Un po' siamo noi a doverli istruire, come si fa con bambini o adolescenti, sul modo corretto di porsi verso il gatto, e spiegare il carattere del nostro gatto.. ci sono gatti che amano stare al centro dell'attenzione, altri meno, altri che amano giocare con l'ospite ma non farsi toccare, o viceversa.. qualche "fraintendimento" ci potrà essere, ma sia il gatto che l'ospite impareranno qualcosa..

Ovviamente non sto parlando di persone che maltrattano il gatto (ci mancherebbe!), ma solo di persone magari inesperte che lo maneggiano rozzamente ma con buone intenzioni, infastidendolo involontariamente.. d'altronde a me è capitato di vedere veterinari che manipolavano alquanto rozzamente il mio gatto (!!), ad es tirandolo malamente per farlo uscire dal trasportino, allora dico un "povero" boscaiolo rozzo magari va solo un po' aiutato..
Sono d'accordo a tenere a disposizione del gatto una via di fuga e una stanza tranquilla, ma non a segregarlo preventivamente per paura che si stressi o che venga "strapazzato" dagli ospiti. Secondo me questo è un atteggiamento un po' troppo protettivo, dobbiamo avere più fiducia nelle capacità di adattamento e apprendimento del gatto.

Dorothy
30-12-2016, 12:27
Son sicura che Alfa goda della buona compagnia di Dorothy che sembra proprio una persona sensibile :)

uuuu!!! Grazie mille Aletto!
Si, son sensibile e curiosa di capire...e adesso sono anche un po' commossa e grata per il tuo complimento!
A breve me la tirerò anche!!
:micimiao12::micimiao27::micimiao27::micimiao38::m icimiao38::micimiao38:

:micimiao34:

Aletto
30-12-2016, 13:18
uuuu!!! Grazie mille Aletto!
Si, son sensibile e curiosa di capire...e adesso sono anche un po' commossa e grata per il tuo complimento!
A breve me la tirerò anche!!
:micimiao12::micimiao27::micimiao27::micimiao38::m icimiao38::micimiao38:
Dai !!!
..... Io dico"dai lasciala stare non vedi che le dai fastidio? ..oppure dopo una sgridata "mi sa che ci é rimasta male"..risposta: "ma dai è un gatto"
:142::38::205:.....
Sì è un gatto e va rispettato in quanto essere vivente e senziente tanto quanto noi, si parte dal semplice ed intuitivo "non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te", almeno io ragiono così.

SerenaF
30-12-2016, 14:22
La filosofia contemporanea quando parla di animali, doveri etici e morali verso di loro fa quasi sempre riferimento alla macchina cartesiana come ad es Maurizio Ferraris, ma ce ne sono molti altri che additano il povero Cartesio che ai suoi tempi è stato importante, ma che di fatto paragonava l'animale ad un orologio. Heiddeger poi diceva che l'animale non muore ma decede, che è povero di mondo perché solo l'uomo in sostanza ha un mondo, ma pochi anni prima c'era stato Auschwitz dove uomini poveri di mondo decedevano senza aver l'onore della morte. Quindi discorsi così ampi non si possono fare ma vanno contestualizzati (almeno secondo me)

Heidegger in effetti ripropone su basi nuove il solco tra animali (semplici enti non dissimili da una sedia o un frullatore, in quanto semplicemente esistono) e l'uomo, o meglio, volendo usare il suo lessico, l'esserci che è caratterizzato da un'esistenza fondata sulla progettualità e dal fatto di porsi il problema dell'essere. Non sto ad approfondire il pensiero di Heidegger, che è quantomai ostico, mi chiedo solo se a rigore si potrebbe dire che anche tutti quelli che vivono immersi nell'esistenza inautentica secondo lui decedano, al pari degli animali (in quanto al parallelo con Auschwitz, mi hai fatto venire in mente un particolare della vita nei campi di sterminio che mi aveva colpito: al momento del pasto veniva urlato dalle guardie agli internati l'ordine "fressen" che indica il nutrirsi, ma è usato in riferimento agli animali, di contro ad "essen" che ha lo stesso significato, ma viene usato per le persone). Tra l'altro, tornando ad Heidegger, la differenza tra esistenza inautentica ed esistenza autentica è proprio il rapportarsi alla propria morte, progettando l'esistenza in vista di questa possibilità suprema (la famosa "decisione anticipatrice della morte"). Un altro particolare che trovo significativo è che il percorso biografico e teoretico di Heidegger ha radici cristiane (per quanto se ne allontani molto soprattutto negli ultimi scritti): suo padre era cappellano nella chiesa di Messkirch e i suoi studi vennero completati anche grazie all'erogazione di borse di studio cattoliche fino sicuramente al completamento della tesi di dottorato. E' probabile che la sua visione deteriore degli animali derivi da qui, e con questo non sto dicendo che tutti i cristiani siano privi di empatia verso gli animali, ma che, se presa alla lettera, la dottrina cristiana o certi suoi aspetti avallano lo sfruttamento in termini utilitaristici degli animali e una loro visione in termini analoghi alle cose.

In quanto alla considerazione etica dei nostri doversi verso gli animali secondo me implica un deciso superamento della visione cartesiana (come fai a provare un'obbligazione verso un orologio?) e il rimando ad altre tradizioni di pensiero che stemperano fino ad eliminarlo questo dualismo: per esempio Kant riconosce che abbiamo dei doveri morali verso gli animali, ma lui è figlio di una tradizione- quella dell'illuminismo tedesco- che riconosceva agli animali un analogon rationis, facendone degli esseri senzienti e a loro modo anche pensanti, altro che le macchine di Cartesio.

Son sicura che Alfa goda della buona compagnia di Dorothy che sembra proprio una persona sensibile :)

Concordo: Alfa è fortunata ad averti! :o

@ Alimiao: è vero che i gatti, come noi tutti, devono essere- passatemi il termine- abituati a gestire un certo livello di stress, come per esempio l'essere ficcati in un trasportino e portati in un ambulatorio dove subiscono trattamenti (palpazione, apertura forzata delle fauci, misurazione della temperatura rettale...) non proprio piacevoli, però un conto sono queste e altre situazioni per le quali non si può fare granché (se ho bisogno di far fare dei lavori in casa, il gatto sopporta), un conto sono situazioni evitabili (ci metterei anche le expo feline, ma credo che per un allevatore la scelta di non far partecipare i suoi gatti sarebbe molto controproducente), soprattutto quando derivano dalla superficialità di certe persone (caso tipico che mi capita di dover gestire molte volte con il rischio di rendermi antipatica: giovane mamma con bambino al seguito che vuole a tutti i costi spupazzarsi il gatto e valle a spiegare che non è un pelouche, che finché va bene il gatto si limita a scappare, ma se si sente eccessivamente braccato, tira fuori le unghie e i denti). Faccio sempre la figura dell'esagerata e poche volte mi capita di interfacciarmi con persone ragionevoli, tipo una coppia che è venuta a trovarci con il loro cane, ma che ha capito al volo i potenziali pericoli di un incontro troppo ravvicinato tra il cane e le befane.

Aletto
31-12-2016, 13:34
Da Associazione Progetto Gaia:
Dunque Cartesio può essere considerato filosoficamente quasi “il nemico numero uno” per gli animali. Gli animali seguendo le sue teorie furono da allora visti come dei meccanismi, come orologi formati solo da ruote e molle, tanto che le loro reazioni agli stimoli dovevano intendersi esclusivamente di natura meccanica, come una sequenza di stimolo-risposta che nulla aveva a che fare con la sensibilità. Ad esempio se si dà un calcio ad un cane, l’animale guaisce, ma non prova dolore, perché non ha coscienza di sé come soggetto, quindi non si rende conto di provare dolore. L’effetto della concezione animale-macchina fu devastante e servì da scusa e giustificazione alla pratica della vivisezione e a tutte le altre forme di sfruttamento e dominio sul mondo animale.

Questo il link intero che fa riferimento alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Animale del 1978, un po' vecchiotta ma un punto di riferimento per la legislazione, mentre il pensiero filosofico è logicamente andato ancora avanti, e mi sembra che il testo citi fino a Tom Regan.
Buona lettura di fine anno :)

https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=4&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwjU5pSS5Z3RAhUFN1AKHZ6ADEkQFghKMAM&url=http%3A%2F%2Fwww.progettogaia.it%2Fmateriali%2 Fdudafil1.pdf&usg=AFQjCNFkY8vIYhNGwepE2GNlfnodTi0yNA&sig2=4MtaQ2AXSL7mk_TCbtsntg

Dorothy
31-12-2016, 16:15
Che dire? Aletto, Alimiao, SerenaF che Donne! Tanto di cappello!
Non avevo dubbi eh! Ma siete veramente delle grandi menti!
Vi ringrazio per avermi dedicato il vostro tempo per approfondire cosi le vostre opinioni!

Mi piacerebbe anche l'opinione di Ritpetit...chissà..:o

Grazie SerenaF per essere d'accordo con Aletto sulla fortuna di Alfa..sia io che lei allora siamo state fortunate a trovarci :o

Aletto leggerò a breve il tuo interessantissimo link! grazie!

Buon inizio anno nuovo! a voi e ai vostri miciotti!