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Visualizza Versione Completa : Il ruolo dell'umano nell'inserimento


Miss Kenton
10-01-2017, 21:28
Eccomi qua, fra poco abbiamo il controllo dal veterinario e spero le due gatte possano iniziare a convivere.
Ho deciso di aprire questo topic perché noto che Partenope senza noi tra i piedi vuole entrare nella stanza di Atena. Purtroppo la rete che ho a casa è bassa e devo necessariamente presenziare per evitare scavalchino e si azzuffino.
Quello che pensavo di fare è prendere una rete alta, assicurarla alla porta e lasciare se la vedano tra loro. Oggi si sono viste anche senza rete, Penny ha sentito che avevo aperto la porta del bagno e si sono guardate tutto il tempo. Quando Penny si è allontanata Atena è uscita, si è avvicinata a Penny che le ha soffiato e ringhiato. Ovviamente sono dovuta intervenire io a bloccare Atena, quindi la cosa mi sembra falsata.

C'è da dire che Penny, appena perso l'interesse, si è voltata moooolto lentamente e se ne è andata lontano. Poi tutto tranquillo con entrambe.
Che ruolo devo avere io? e quando arriverà il fantomatico momento come posso evitare di trovarmi le gatte a brandelli? :D
Grazie!

SerenaF
10-01-2017, 21:55
Per me il ruolo è sempre stato quello di osservatore e al limite di gestore degli spazi, nel senso di separarli se vedevo che la cosa degenerava. C'è da dire che spesso i gatti fanno molta scena (soffi, ringhi, persino urla con modulazione da tenori), ma raramente passano alle vie di fatto e comunque ti lasciano tutto il tempo per intervenire ed evitare la zuffa.
Anzi, per la mia esperienza, si regolano benissimo da soli e quanto meno interferivo, tanto più facilmente e velocemente trovavano il loro equilibrio.

Aletto
11-01-2017, 12:01
Thread nel quale è tutt'altro che facile intervenire, la questione infatti, secondo me, pone vari punti di osservazione.

Il ruolo dell'umano è quello iniziale: aver deciso di accogliere un secondo, terzo ecc gatto in totale autarchia e cioè senza (tranne forse un tentennamento iniziale) conoscere e dare peso alla soggettività ed alla alterità del/dei gatto residente non solo nei nostri confronti ma anche nei confronti dei suoi conspecifici. Questi inserimenti, come il tuo per es, vengono fatti di solito a fin di bene e cioè salvare un micio da una vita difficile vuoi perché in strada, o peggio perché è malato, ed io farei la stessa cosa.
Durante i nanosecondi in cui ci barlumano in testa la visione di un gatto 1) è in strada 2) è in pericolo 3) forse è malato, mettiamo in atto l'antropocentrismo etico ed ontologico
e a questo punto chi sta leggendo penserà: cosa ***** dice questa?
Provo a spiegare per sommi capi dicendo che l'antropocentrismo etico è quello che deriva dall'animalismo (di cui siamo figli) per cui si danno diritti umani a specie diverse e non diritti diversi a specie diverse, quindi ho diritti perché sono uomo e li estendo anche ad altre specie paradossalmente emarginandole. L'antropocentrismo ontologico è strettamente legato a quello etico, anzi le mie parole già lo comprendono, perché i diritti sono fondati sull'uomo, cioè li ho in quanto uomo punto e basta. Il passaggio successivo è quindi conoscere l'altra specie (difficile) ed applicare a quella specie i suoi diritti=antispecismo, passaggio ostico perché implica il mio decentramento ossia l'uomo non è al centro del mondo e non è un'entità autarchica perché si è evoluto assieme e con il contributo di altre specie, ma bisogna riconoscere che ci sono "altri centri del mondo", mooolto ostico perché non siamo solo figli dell'animalismo, ma siamo ancora figli di Cartesio e dell'umanismo.

Poi,
se avessimo una telecamera che filmasse noi ed i gatti durante i giorni, talvolta settimane, durante l'inserimento vedremmo sia noi che i gatti trasformati quasi in oggetti meccanici, quasi in un rapporto causa- effetto: ha fatto questo allora faccio quest'altro perché mi hanno detto che con i gatti si fa così per cui non circoscriviamo il comportamento a QUEL GATTO ma lo estendiamo a tutta la specie senza tener conto della sua soggettività la quale a sua volta cozza contro la nostra
Questo è secondo me il ruolo dell'umano nell'inserimento, il ruolo di uno che, il più delle volte, non ci capisce niente. Me compresa
Scusate e spero di non avervi annoiato :o

linguadigatto
11-01-2017, 13:24
Questo è secondo me il ruolo dell'umano nell'inserimento, il ruolo di uno che, il più delle volte, non ci capisce niente.

ecco questo andrebbe scolpito nel granito

Miss Kenton
12-01-2017, 09:02
Cara Aletto,
Incantevole come sempre!
Devo dire che non fa una piega e che, guardando la cosa dal lato pratico: mi devo fare i fattacci miei! :D

Aletto
12-01-2017, 09:35
Cara Aletto,
Incantevole come sempre!
Devo dire che non fa una piega e che, guardando la cosa dal lato pratico: mi devo fare i fattacci miei! :D
:o
Pensa che mi sento di essere quella che sta sempre a mettere i puntini sulle i, quindi una rompiballe :disapprove:.
Ma parallelamente credo che il minimo per un forum dedicato ai gatti sia quello di cercare di conoscerli, perché sono veramente affascinanti, e di conseguenza capire il nostro atteggiamento nei loro confronti penso sia utile, anzi spesso mi viene da pensare al nostro comportamento piuttosto che al loro

Sì, fatti i fattacci tuoi :353: ricordandoti che le hai messe tu, ma a fin di bene, in questa situazione. Però mi sembra che i presupposti per una buona coabitazione ci siano tutti, poi staremo a vedere se c'è bisogno di altro. Intanto lettiere separate e ciotole di acqua e cibo ben separate

Dorothy
12-01-2017, 22:37
No no Aletto!per nulla rompiballe anzi!sempre molto interessante!
E grazie per regalarci quello che tu sai e impari!:o

Aletto
13-01-2017, 09:45
Grazie a voi che avete interesse e voglia di leggere :)