PDA

Visualizza Versione Completa : alcune riflessioni sparse sui gatti di razza


alimiao
08-03-2017, 09:47
Ciao a tutti,
volevo condividere con voi alcune considerazioni in merito al mondo delle razze feline, anche alla luce delle precedenti discussioni in merito.

*Premesso che qui sul forum la maggior parte degli utenti non ha gatti di razza e sembra considerare in modo piuttosto negativo il mondo dei gatti di razza e degli allevamenti - il che è una posizione rispettabile e per certi versi anche condivisibile*

La prima considerazione è che chi sceglie un gatto di razza lo fa principalmente per questi motivi: 1) esigenze specifiche 2) considerazioni estetiche 3) aspettative a livello caratteriale.

Per quanto riguarda le esigenze specifiche, mi viene in mente il caso del gatto siberiano: una razza semisconosciuta fino ad un paio di anni fa, ora invece molto diffusa e "di moda", da quando si è scoperto che questa razza è ipoallergenica, cioè è ben tollerata da chi soffre di allergia alla saliva del gatto.. quindi le persone allergiche o con figli allergici ecc si orientano su questa razza per un motivo ben preciso (anche se poi ci saranno anche quelli che la scelgono solo per il punto di vista estetico). Questo discorso si potrebbe anche fare per lo sphynx, e le varie sotto-razze di gatti nudi.. una delle motivazioni che potrebbe far scegliere questo tipo di razze è il fatto che non perdono pelo (anche se non sono ipoallergenici).

La maggior parte delle persone però, quando sceglie un gatto di razza, si fa guidare prima di tutto da considerazioni estetiche: il tipo di pelo, la forma del muso, il colore degli occhi, il corpo più o meno affusolato ecc ecc.. che "fanno scattare il colpo di fulmine".. Secondo me, volendo generalizzare, si può distinguere varie "categorie" di razze:

- le razze il cui aspetto estetico richiama la natura, la selvaticità e felinità del gatto (della serie "mi compro la tigre/lince/puma da salotto"): Maine coon, norvegese, siberiano, bengala, abissino, somalo..
- le razze che hanno un aspetto estetico aristocratico ("mi prendo un aristogatto di sangue blu"): persiano, siamese/orientale, thai, birmano, angora, blu di russia..
- le razze che hanno un aspetto buffo e fanno tenerezza ("irresistibile questo patatone.. me lo voglio spupazzare tutto!!"): exotic, devon rex, scottish fold, e in parte anche sphynx (pare che un motivo del successo del gatto nudo è che mette tenerezza..boh..)
- le razze che hanno un aspetto eccentrico ("mi prendo il gatto strano che più strano non si può"): lo sphynx per primo, ma anche devon rex, cornish rex, american curl (gatto con orecchie ricurve), siamese ipertipico, tutte le razze di gatti senza coda, ecc.

Ci sono poi alcune razze che in effetti non hanno un aspetto molto particolare, e un non esperto potrebbe quasi scambiarle per un gatto europeo "normale": british, certosino, bombay, american shorthair, snowshoe.. e guarda caso sono razze poco diffuse.. della serie "ma se non ha niente di speciale che lo distingua dal gatto di strada, perché dovrei sborsarci 800 euro?!"

Veniamo poi alle considerazioni a livello caratteriale. Ci sono anche persone che scelgono una certa razza anche per aspettative a livello caratteriale.. ad es voglio il gatto tranquillo e riservato, allora mi oriento su persiano, birmano, ragdoll, ecc, voglio il gatto iperattivo e iperloquace che mi segue ovunque come un'ombra, mi oriento su siamese, devon, thai ecc.. però a mio parere queste considerazioni sono sempre secondarie, cioè non accadrà mai che una persona compri un gatto che non gli piace affatto esteticamente, solo perché gli piace il carattere..

Poi qui c'è un altro punto da chiarire: la maggior parte degli allevatori della maggior parte delle razze tende a ribadire che "questa è una razza davvero speciale a livello di carattere, diversa da tutte le altre (ma va?), sono più attaccati al padrone che alla casa, vi seguono ovunque, si comportano più da cani che da gatti".. forse con l'eccezione dei gatti della categoria "aspetto selvaggio", perché insomma se mi prendo un bengala a pois perché mi piace il gatto che assomiglia al giaguaro, se poi mi dici che si comporta da cane mi smonti un po' :p .

Comunque secondo me è molto interessante questo tipo di argomentazione da parte degli allevatori perché fa capire come una motivazione che si tende a enfatizzare è l'unicità e la specialità rispetto al "gatto comune".. cioè non si troverà mai l'allevatore che dice "i miei gatti sono bellissimi, hanno il pelo più setoso del mondo, gli occhi di un verde smeraldo fuori dal comune, sono così belli che vengono usati nelle pubblicità di moda.. ma come carattere, niente di che.. sono gatti! quindi imprevedibili, testoni, lunatici, affettuosi a volte ma anche ruffiani, rompiballe quanto basta, ubbidienti meno di niente".. con questo marketing, anche avendo i gatti più belli del mondo, secondo me non venderà quanto quello che dice "sono gatti unici, quasi più cani che gatti".

Questo mi fa venire in mente un'altra idea, cioè se la selezione del carattere è davvero così importante a livello di allevamento, perchè non ci sono degli allevamenti di gatto europeo che mirano a selezionare gatti europei con un gran bel carattere? esempio semi-serio: in questo forum conosciamo tutti il problema dei gatti schizzinosi che fanno impazzire i loro padroni. Allora io potrei prendere due bei mici europei, con dei bei colori, e con un carattere dolce, patatoso, e soprattutto FOGNE, e cercare di incrociarli per creare una linea di sangue di gatti-fogna. Se il carattere fosse davvero così importante (e selezionabile), penso che il mio allevamento potrebbe avere successo, no? Ma invece sono sicura di no, perchè nessuno (o quasi) pagherebbe 800 euro o più per un gatto europeo, seppur con pedigree, perchè il suo aspetto non ha niente di speciale che lo distingua dal gatto "di strada normale" (a meno forse che non riesca a selezionare colori davvero eccezionali, un po' come successo per il gatto bengala, il cui tipo non si discosta troppo dall'europeo, a parte la colorazione).

E qui veniamo a un altro punto (dolente): se è vero che il gatto di razza viene scelto molto per il suo aspetto estetico e per un'aspettativa di avere "un gatto particolare e diverso dagli altri gatti", oggi si assiste ad una tendenza per cui si tende a creare gatti sempre più "estremi", ipertipici, lontani da come madre natura li avrebbe creati.. il successo dei gatti nudi è un esempio tipico. Ma purtroppo ci si sta spingendo sempre più in là, non sembrano esserci limiti di buon senso.. si arriva ad incrociare gatto nudo (sphynx) con gatto bassotto (munchin) e gatto con orecchie ritorte (american curl) per ottenere una nuova razza, il dwelf (riconosciuta in fase sperimentale dalla TICA, associazione americana che regola i gatti di razza):

http://www.usedvictoria.com/classified-ad/Rare-TICA-Dwelf-Kitten_23987439

(spero si possa linkare siti di questo tipo, non è una pubblicità di allevatore, ANZI!!). Notare che un cucciolo costa 7.500 dollari.

Ovviamente, per giustificare una tale deriva, gli allevatori puntano molto sul fatto che questi gatti hanno un carattere d'oro, diverso da tutti gli altri, ti seguono ovunque ecc ecc.. come se il carattere compensasse in qualche modo l'evidente deformità, creata solo per stupire a discapito della salute e in barba a ciò che la natura ha fatto in migliaia di anni.

Questo è un caso davvero estremo, ma in generale c'è il problema etico di riprodurre delle tare genetiche (perchè di questo si sta parlando) a fini estetici.. ad es le orecchie piegate in giù o ritorte, la mancanza di coda, il pelo riccio senza sottopelo, ma anche il pelo del persiano così eccessivamente lungo che in natura finirebbe per creargli problemi di igiene e "comodità" (in natura non è che il gatto si spazzolerebbe da solo).. poi per carità, nel forum c'è chi ha scottish fold, devon rex, persiani, exotic e sono gatti che hanno la stessa dignità e "felinità" di tutti gli altri.. magari se ben selezionati sono anche più sani di tanti gatti europei salvati dalla strada.. personalmente non sono contraria a queste razze (possedendo fra l'altro due devon) ma penso che gli allevatori di queste razze dovrebbero fare particolarmente attenzione e cercare di agire nel rispetto della natura e non ricercare il tipo estremo solo per differenziarsi e "avere il prodotto più originale"..

Scusate lo sproloquio un po' sconclusionato, spero che questi spunti siano interessanti e non vi siate addormentati nel frattempo..

Aletto
08-03-2017, 10:37
....non venderà quanto quello che dice "sono gatti unici, quasi più cani che gatti".
....aspettative a livello caratteriale.
cioè se la selezione del carattere è davvero così importante a livello di allevamento, perchè non ci sono degli allevamenti di gatto europeo che mirano a selezionare gatti europei con un gran bel carattere?
Secondo me sono tutte scelte perché in cambio do denaro, mi spiego: se lo prendo dalla strada sarà come sarà, se do denaro voglio proprio quello che sceglierò. Proprio come si fa per un paio di scarpe o altro

La selezione del carattere per fortuna non appiattisce le soggettività, questo gli allevatori dovrebbero saperlo e se lo sanno non lo dicono al compratore che intanto al 95% non sa cosa sia. Vendono esseri viventi, io stessa ho comprato un essere vivente in seguito a vari avvenimenti della mia vita che ho spiegato altrove

Per quanto riguarda i gatti estremi non sono assolutamente d'accordo alla loro "produzione", perché di questo si tratta.

alimiao
08-03-2017, 10:48
Secondo me sono tutte scelte perché in cambio do denaro, mi spiego: se lo prendo dalla strada sarà come sarà, se do denaro voglio proprio quello che sceglierò. Proprio come si fa per un paio di scarpe o altro

è vero anche se io conosco gente che ha preso il gatto in rifugio e lo voleva con determinate caratteristiche comportamentali (calmo, affettuoso, poco miagolone ecc).. però è vero che quando si tratta di gatti comprati, le aspettative sono (molto) più alte, molte volte si oggettivizza e passa in secondo piano il fatto che ogni gatto è prima di tutto un individuo unico, non replicabile ecc.. secondo me dovrebbero essere gli allevatori per primi a fare questo tipo di discorso, soprattutto per i neofiti, ma purtroppo si preferisce puntare sul discorso del "gatto-cane"..

Il mio discorso voleva anche dire che se si sceglie un gatto di razza lo si fa molto per una questione estetica, il che spesso è giudicato come poco etico, quindi sia il padrone che l'allevatore a volte si "giustificano" con il discorso "ma sono gatti dal carattere eccezionale, unici ecc, è questo che mi piace di loro, ancor più dell'aspetto estetico".. forse se si fosse un po' più sinceri e si dicesse "mi piace quella razza perché per me è proprio bella" si creerebbero meno aspettative..

Aletto
08-03-2017, 11:15
è vero anche se io conosco gente che ha preso il gatto in rifugio e lo voleva con determinate caratteristiche comportamentali (calmo, affettuoso, poco miagolone ecc).. però è vero che quando si tratta di gatti comprati, le aspettative sono (molto) più alte, molte volte si oggettivizza e passa in secondo piano il fatto che ogni gatto è prima di tutto un individuo unico, non replicabile ecc.. secondo me dovrebbero essere gli allevatori per primi a fare questo tipo di discorso, soprattutto per i neofiti, ma purtroppo si preferisce puntare sul discorso del "gatto-cane"..

Il mio discorso voleva anche dire che se si sceglie un gatto di razza lo si fa molto per una questione estetica, il che spesso è giudicato come poco etico, quindi sia il padrone che l'allevatore a volte si "giustificano" con il discorso "ma sono gatti dal carattere eccezionale, unici ecc, è questo che mi piace di loro, ancor più dell'aspetto estetico".. forse se si fosse un po' più sinceri e si dicesse "mi piace quella razza perché per me è proprio bella" si creerebbero meno aspettative..
Quando presi i miei gatti non chiesi nulla e non mi aspettai nulla da loro, e ti assicuro che ne sapevo pochissimo di gatti. Penso che sia dovuto al fatto che abbiamo sempre avuto cani, criceti, in campagna avevo le oche, prendevo i grilli, le lucertole li guardavo e li lasciavo andare, insomma sempre animali attorno il che mi ha portato ad aspettarmi che fossero quel che sono, boh.
Certo che le aspettative se deluse mettono a dura prova la relazione con loro e sono loro i primi a soffrirne secondo me. Messi in casa e sottovalutati.
Vedi quanto si reificano gli animali? Che peccato
Non penso che la scelta di un carattere sia meno etica di quella estetica, penso che sia un "non voglio avere sorprese che non saprei affrontare", insomma un animale non può calzare come un guanto col nostro carattere ed aspettative. Penso sia questo che la gente debba capire, e se si limitasse alla scelta puramente estetica farebbe meno danni

Ogni animale è unico, ma vai a farlo capire?

Damoncat
08-03-2017, 11:25
èIl mio discorso voleva anche dire che se si sceglie un gatto di razza lo si fa molto per una questione estetica, il che spesso è giudicato come poco etico, quindi sia il padrone che l'allevatore a volte si "giustificano" con il discorso "ma sono gatti dal carattere eccezionale, unici ecc, è questo che mi piace di loro, ancor più dell'aspetto estetico".. forse se si fosse un po' più sinceri e si dicesse "mi piace quella razza perché per me è proprio bella" si creerebbero meno aspettative..

Quindi tu ritieni che la peculiarità di un gatto di una determinata razza sia solo nel suo aspetto estetico e che non ci siano particolari differenze caratteriali tra una razza e l'altra? Che il carattere docile o curioso o chiacchierone sia solo una "giustificazione" da parte dell'allevatore in base a quello che gli richiede il compratore? Perché io, che amo frequentare le esposizioni feline, parlando con gli allevatori ho trovato persone anche molto sincere nel descrivere le caratteristiche caratteriali dei loro gatti anche se capivano che non era quello che avrei voluto sentirmi dire se fossi stata interessata all'acquisto di un gatto nel loro allevamento. E quello che mi dicevano del carattere del thai, non era lo stesso del carattere di un British per dire..
Che poi, anche all'interno della stessa razza, ogni individuo mantenga la sua peculiarità di essere unico, è sicuramente vero e siamo d'accordo ma credo che un allevatore serio (qui non parlo di scucciolatori) debba prestare molta attenzione anche alle caratteristiche caratteriali dei suoi mici e....stare attento a chi li affida...che poi anche i mici di razza vengono abbandonati:shy:

linguadigatto
08-03-2017, 11:46
ad esempio ho conosciuto solo due "simil siamesi" (gatti caffelatte point con occhi azzurri un po' strabici), entrambi sono: cozze e chiacchieroni. poi uno, quello di mia madre, ha acquisito una buona indipendenza e sicurezza di sé da quando può uscire, ed è un patato tranquillo (e fiv positivo mannaggia). l'altro, di mia cognat: ha subito un trasloco con riduzione del territorio (prima usciva sui tetti ora non può più), la nascita di un bimbo, la morte della sua gatta di riferimento, e tutti gli umani della casa sono dei matti che urlano tutto il tempo... risultato: insicurezza a manetta, pipì e cacca ovunque, continui miagolii e richieste di affetto... poverello :(

linguadigatto
08-03-2017, 11:46
è vero anche se io conosco gente che ha preso il gatto in rifugio e lo voleva con determinate caratteristiche comportamentali (calmo, affettuoso, poco miagolone ecc)..

la gente lo pretende dai figli, figurati da un animale...

flor
08-03-2017, 11:47
Purtroppo anche tra chi sceglie di cercare il suo gatto tramite i gattili c'è chi "pretende" un gatto fatto nel modo che ritiene gradevole ovvero basandosi solo sull'estetica. Storia recente di una mamma il cui figlio è nella stessa classe del mio che nella ricerca di un gatto non avendolo trovato nei paraggi ha fatto disporre una staffetta per accogliere un gatto grigio (definito da lei Certosino) che poi si è rivelato essere un demone felino decisamente poco adatto ad una vita in appartamento con bambini. Risultato: il gatto è tornato da dove era venuto.
Il fatto di enfatizzare il comportamento di un gatto di razza è solo perché quello non si vede. L'impatto estetico è il primo motivo di scelta, sia nei confronti dei gatti di strada, che in quelli di razza. Quando ho riaccasato una cucciolata di meticcetti i primi ad essere scelti sono stati quelli con i colori del siamese. Per la tigratina anonima ho avuto un sacco di difficoltà eppure a livello di carattere superava di gran lunga i suoi fratelli: era socevolissima, fuseggiante, coccolona e pazzerella!

morghi
08-03-2017, 11:47
Il carattere è fondamentale!!!!!!!!
Non è vero che tutti i gatti di razza vengono descritti con lo stesso carattere anzi!!! Ad ogni esposizione sul palco vengono raccontate le peculiarità di tutte le razze e le caratteristiche comportamentali sono nettamente diverse.
E' molto importante selezionare il carattere perchè se una famiglia acquista un gatto da te e poi.... se lo trova aggressivo? primo può ridartelo indietro, secondo non ci fai proprio una bella figura... e in 5 minuti lo sa tutto il mondo di Facebook.
Aggiungo inoltre che tantissime famiglie che hanno preso cuccioli da me avevano già dei gatti meticci (europeo è una razza), o li avevano avuti in passato e tutti mi hanno confermato che il Maine Coon è completamente diverso....

Pensate anche alle razze di cane... non puoi certo dire che un golden retriewer ha lo stesso carattere di un pitbull....

flor
08-03-2017, 11:56
io trovo che il carattere sia una questione individuale. Sono le attitudini ad essere diverse. I gatti di razza sono o dovrebbero essere tutti socievoli, ma ogni razza (o gruppo) ha le sue attitudini: mi riferisco alla tipologia di vocalizzi, alla facilità o meno di creare gruppi, all'affinità o meno con l'acqua, alla modalità di apprendimento, ai differenti modi di manifestare disappunto ...

morghi
08-03-2017, 11:58
io trovo che il carattere sia una questione individuale. Sono le attitudini ad essere diverse. I gatti di razza sono o dovrebbero essere tutti socievoli, ma ogni razza (o gruppo) ha le sue attitudini: mi riferisco alla tipologia di vocalizzi, alla facilità o meno di creare gruppi, all'affinità o meno con l'acqua, alla modalità di apprendimento, ai differenti modi di manifestare disappunto ...

Sono perfettamente d'accordo!

alimiao
08-03-2017, 12:00
Quindi tu ritieni che la peculiarità di un gatto di una determinata razza sia solo nel suo aspetto estetico e che non ci siano particolari differenze caratteriali tra una razza e l'altra? Che il carattere docile o curioso o chiacchierone sia solo una "giustificazione" da parte dell'allevatore in base a quello che gli richiede il compratore?

Penso che effettivamente, certe razze abbiano tendenzialmente certi tratti caratteriali più marcati rispetto ad altre.. quindi tendenzialmente, i gatti persiani sono meno esagitati dei devon rex, ad esempio (ma rimane sempre il fattore individuale). Il fatto che il persiano sia più docile e tranquillo, al limite del passivo, è fra l'altro molto "utile" in quanto è un gatto che deve essere spazzolato spessissimo, toelettato, lavato.. se fosse un gatto "ribelle" e indipendente che non ama farsi manipolare, la vedrei durissima per il padrone..

Detto ciò, quello che mi lascia perplessa è che spesso vedo delle definizioni di carattere un po' tutte uguali, anche per razze esteticamente molto diverse.. "è un gatto unico, diverso da tutti gli altri, segue il padrone come un'ombra, si affeziona più al padrone che alla casa, ama interagire intensamente, a differenza degli altri gatti, tollera facilmente i viaggi/la pettorina, ecc ecc.. e poi la fatidica frase è più cane che gatto "..
cioè mettiamo anche che fosse vero, ciò vuol dire che questi allevatori considerano il gatto "normale" che si comporta "da gatto normale" non poi così desiderabile.. e di conseguenza secondo me creano aspettativa.. un gatto che non segue il padrone come un'ombra (ma ha anche una sua vita), che si affeziona al padrone ma non ama seguirlo né viaggiare né farsi manipolare né andare in giro col guinzaglio, un gatto schivo e poco affettuoso che sta sulle sue, un gatto "più gatto che cane" è meno speciale?

Questo discorso mi viene in mente soprattutto riguardo al gatto nudo (shpynx, peterbald ecc). Ci sono dei seri dubbi sul fatto che allevare un gatto senza pelo sia etico e rispettoso.. sono gatti che ovviamente non resisterebbero in natura, che sono soggetti a problemi (cancro della pelle se stanno al sole, dermatiti ecc), che hanno bisogno di frequenti bagni perché secernono sebo ecc ecc... ora, tutti li descrivono come gatti dal carattere davvero eccezionale, super-appiccicoso, intelligentissimo, empatico, ecc ecc. Io non so se sia vero perché non ne ho mai avuto uno, ma mettiamo sia così. Tutta questa enfasi sul carattere così speciale e unico non serve forse un po' a mettere in secondo piano la questione etica, sia dal punto di vista dell'allevatore (che alleva un gatto che in natura avrebbe un milione di problemi di salute e che la natura non farebbe riprodurre) sia dal punto di vista del compratore (che sta comprando un gatto "innaturale" prima di tutto per una questione di gusto estetico e magari per considerazioni pratiche un po' egoistiche del tipo lascia pochi peli in giro)?
E mi viene anche il dubbio: non è che lo sphynx ha questo carattere così appiccicoso e dipendente proprio perché è più "vulnerabile" dal punto di vista fisico? (magari è una scemenza, la sto solo buttando lì).

alimiao
08-03-2017, 12:06
Il carattere è fondamentale!!!!!!!!
Non è vero che tutti i gatti di razza vengono descritti con lo stesso carattere anzi!!! Ad ogni esposizione sul palco vengono raccontate le peculiarità di tutte le razze e le caratteristiche comportamentali sono nettamente diverse.

però un po' tutte le razze vengono descritte come "uniche" e con "carattere del tutto speciale".. è anche vero che un allevatore se alleva una razza lo fa anche per passione, quindi sarà entusiasta e poco obiettivo, ogni scarrafone è bello a mamma sua ;) .

Però a volte mi pare che passi un po' il concetto che per essere "speciale" il gatto deve comportarsi da cane..

morghi
08-03-2017, 12:14
"è un gatto unico, diverso da tutti gli altri, segue il padrone come un'ombra, si affeziona più al padrone che alla casa, ama interagire intensamente, a differenza degli altri gatti, tollera facilmente i viaggi/la pettorina, ecc ecc.. e poi la fatidica frase è più cane che gatto "..


Io sinceramente non ho mai sentito dire queste cose da allevatori di bengala, nemmeno da allevatori di norvegesi...
ci sono razze che diventano possessive nei confronti del padrone, altre che vivono bene anche se sono soli tutto il giorno, ci sono razze che si mettono alla pari con i membri della famiglia percui è importante saperli gestire, altre che fungono da soprammobili... questo è quello che sento dire dagli allevatori....

Io per esempio del Maine Coon non direi tutte le cose che hai scritto tu....

flor
08-03-2017, 12:15
La mancanza di pelo è una modificazione genetica spontanea. Il fatto che l'uomo abbia accolto queste creature dandogli un'opportunità non lo vedo in modo negativo. L'evoluzione agisce per tentativi: mutazione favorevole o sfavorevole. In un'altra epoca la mancanza di pelo sarebbe stata sfavorevole, in questa epoca è favorevole .... perché privarcene. Non è la stessa cosa delle "famose" farfalle bianche e nere dell'inghilterra?

morghi
08-03-2017, 12:16
però un po' tutte le razze vengono descritte come "uniche" e con "carattere del tutto speciale".. è anche vero che un allevatore se alleva una razza lo fa anche per passione, quindi sarà entusiasta e poco obiettivo, ogni scarrafone è bello a mamma sua ;) .

Però a volte mi pare che passi un po' il concetto che per essere "speciale" il gatto deve comportarsi da cane..

eh vabbè ogni scarrafone...................
quella del gatto-cane è un pò una cavolata.... ci sono anche cani e cani... è una generalizzazione che non ha nessun senso!

alimiao
08-03-2017, 12:23
La mancanza di pelo è una modificazione genetica spontanea. Il fatto che l'uomo abbia accolto queste creature dandogli un'opportunità non lo vedo in modo negativo. L'evoluzione agisce per tentativi: mutazione favorevole o sfavorevole. In un'altra epoca la mancanza di pelo sarebbe stata sfavorevole, in questa epoca è favorevole .... perché privarcene. Non è la stessa cosa delle "famose" farfalle bianche e nere dell'inghilterra?

Se nasce un gatto "difettato" e "problematico" (nudo, cieco, senza coda, con orecchie ritorte ecc) e io invece di sopprimerlo lo salvo, gli sto dando un'opportunità. Ma se inizio a riprodurre questa tara genetica puntando a farne una razza, non sto dando un'opportunità.. dal mio punto di vista sto creando problemi.
Non vedo come il fatto di nascere senza pelo possa essere favorevole per un gatto, dato che ciò lo rende totalmente dipendente dal padrone, ha bisogno di cure particolari (cappottini d'inverno, creme solari d'estate, bagni frequenti), ed è molto più soggetto a malattie della pelle. E' favorevole solo per chi lo vende, ma per il gatto in sé, credo che preferirebbe essere nato peloso come gli altri.

flor
08-03-2017, 12:34
I gatti non hanno percezione di handicap. Quindi la valutazione che il gatto preferirebbe essere nato con il pelo non rientra nella sua sfera percettiva. Lui esiste e basta. Il fatto che chi lo ha lo debba gestire con delle attenzioni diverse rispetto a chi ha gatti pelosi rientra nella sua peculiarità. Tutti noi abbiamo bisogno di sentirci "importanti" per qualcuno. In questo caso oltre all'eccentricità della mancanza di pelo questi gatti soddisfano il bisogno tutto umano dell'accudimento indispensabile. Non sto dicendo che sia giusto o sbagliato. E' solo un dato di fatto privo di giudizio

linguadigatto
08-03-2017, 12:43
mi è capitato di vedere foto di gatti sphynx tatuati... sapete se sono vere? cioè ci sono dei pazzi che si comprano il gatto nudo e lo fanno tatuare??

flor
08-03-2017, 12:50
purtroppo sì. Come esiste chi i gatti li colora e li acconcia, come esiste che li "spregia" in varie maniere a prescindere dalla razza

linguadigatto
08-03-2017, 12:59
l'anestesia però dovranno fargliela... con tutti i rischi connessi. ma perchè?????? santo cielo.

alimiao
08-03-2017, 13:43
mi è capitato di vedere foto di gatti sphynx tatuati... sapete se sono vere? cioè ci sono dei pazzi che si comprano il gatto nudo e lo fanno tatuare??

La soluzione è semplice: internamento in manicomio a tempo indeterminato per i padroni, e ricollocamento per i mici.

Noi però nel forum abbiamo il caso opposto, una ragazza si è fatta tatuare il muso del suo micio.. quello è più accettabile ;)

SerenaF
08-03-2017, 14:10
Io sinceramente non ho mai sentito dire queste cose da allevatori di bengala

Morghi, questo è quello che scrive un'allevatrice di Bengala: "Il Bengal instaura col padrone un rapporto esclusivo e fortissimo, è un gatto che si presta all’addestramento ed all’uso del guinzaglio." E' vero che dice anche:"è quindi indispensabile non aspettarsi un gatto da divano. Il Bengal adora saltare, correre ed ha ancora un lieve istinto predatorio verso i piccoli animali, attenti quindi a canarini e acquari.", ma quanti capiranno, leggendolo, che il Bengala è un gatto-gatto anche per via della sua ascendenza, e non un cane travestito da leopardo in miniatura che puoi portare in giro al guinzaglio? E' vero che l'allevatore non è responsabile di quello che capiscono, o meglio fraintendono, i visitatori del suo sito, ma ormai nelle varie descrizioni mi sembra ci sia un appiattimento e un'omologazione davvero pronunciata, per cui i gatti sono tutti "speciali", "hanno un rapporto esclusivo con il padrone", "ti seguono come delle ombre"...

... Esempi (sempre tratti da vari siti di allevatori):
Maine Coon: Caratterialmente è simile ad un cane, cerca continuamente il contatto (anche solo visivo) ed è per questo che è molto difficile che il padrone resti da solo in una stanza.
Per attirare la sua attenzione, gli avvicina alcuni dei suoi giochi preferiti, o addirittura delle palline per giocare al riporto (questo gioco potrebbe durare delle ore!).
E' talmente affezionato al padrone che, con un adeguato addestramento, lo segue volentieri al guinzaglio anche nelle passeggiate.

Siamese: i siamesi sono spesso definiti "gatto-cane" perchè si legano al loro padrone in modo assoluto ... Questi gatti meravigliosi sono molto, molto affettuosi e dimostrano il loro amore continuamente, cercando coccole e contatto fisico con il loro umano... arrivano anche a "chiedere" le carezze con una voce particolare ... Questo gatto è un piccolo tesoro da custodire con cura e dedizione perchè ha tanto,tanto bisogno di coccole e non vuole mai star solo,

Scottish Fold: "Lo Scottish Fold o Highland Fold è un gatto tranquillo, si affeziona al suo padrone e lo segue ovunque... Ha bisogno di compagnia ed è un giocherellone: va lasciato solo il meno possibile. Si adatta a tutte le sistemazioni, anche se preferisce dormire vicino al padrone.

A questo punto, io comincio a non capire più le differenza (caratteriali) tra le varie razze: sono tutti gatti-cozza, che amano interagire e comunicare con il loro padrone, al punto da sembrare più cani che gatti, tanto che possono addirittura essere addestrati in qualche caso ad indossare guinzaglio e pettorina e a fare delle belle passeggiate.

@ Linguadigatto: le foto degli Sphynx tatuati sono tristemente vere! :mad:

I gatti non hanno percezione di handicap. Quindi la valutazione che il gatto preferirebbe essere nato con il pelo non rientra nella sua sfera percettiva. Lui esiste e basta.

Vero; un gatto cieco non è cosciente della sua disabilità, non sa che gli altri vedono, così come un gatto con gli arti corti (il famoso Muchkin: eccolo (http://http://velvetpets.it/wp-content/uploads/2016/12/Munchkin-cat.jpg)) non sa che è uno svantaggio non riuscire a saltare (tanto mica vive in mezzo alla giungla e ha necessità di sfuggire ai predatori). Il problema è nostro, perché noi umani invece sappiamo che in generale l'assenza di pelo, la polidattilia, gli arti deformi, il prognatismo, le orecchie rovesciate o cascanti sono delle deformità in sé oppure si accompagnano a tare genetiche, e quindi: che senso ha selezionare quelle caratteristiche? Non dico curare un gatto che ne sia affetto, permettendogli di vivere una vita abbastanza lunga, ma proprio ricercarle e fissarle???

Un'ultima considerazione (anche questa random): volere un gatto con certe caratteristiche caratteriali o informarsi sul carattere e sulla storia di quel gatto dai volontari che lo hanno gestito è, a mio avviso, tutt'altro che reificazione, ma adozione consapevole: dei gatti che ho avuto fin qua, uno (Maktum) l'avevamo preso da una famiglia a scatola chiusa (mai scelta fu più infelice, perché lui adorava uscire e si trovava a vivere suo malgrado in un appartamento: la cosa curiosa è stata che secondo i precedenti proprietari era un gattino molto tranquillo che viveva benissimo tra quattro mura. Delle due l'una: o è cambiato passando dalla loro casa alla nostra o ci hanno mentito spudoratamente per darlo via) e altri 4 (Matabà, che era un maschio a dispetto del nome, Esmeralda, Chiquita e Sophie) li abbiamo raccattati in giro (nessuna possibilità quindi di sapere qualcosa sulla storia del micio, la sua indole, ecc...). Edhel è l'unica che abbiamo adottato da un'associazione e, vi giuro, che ci siamo fatti reciprocamente un terzo grado, loro per capire quanto la mia fosse una scelta consapevole, come l'avrei trattata, cosa le avrei dato da mangiare, quali misure avevo preso per rendere la casa a misura di gatto (sono pure venuti a ispezionarla ovviamente) e io per conoscere meglio la storia di questa gatta e cercare di capire se si sarebbe inserita bene in un ambiente di 3 persone adulte con un altro gatto all'epoca spumeggiante e tendenzialmente un po' bullo. Non l'ho scelta come se avessi dovuto scegliere una t-shirt (lì mi faccio guidare dal capriccio del momento e bon), ma, più o meno con i dovuti distinguo, come se avessi dovuto scegliere un partner, quindi ok l'aspetto fisico gradevole, ma anche il carattere e soprattutto l'affinità di interessi e stili di vita (nel senso che se io sono una pantofolaia doc, come in effetti sono, e incontro un uomo bellissimo, affascinante, spiritoso, intelligente, ma per il quale tempo libero e divertimento vuol dire correre, nuotare, arrampicarsi, andare in bicicletta, in barca, a sciare... beh, forse non è l'uomo per me, così come se io sto fuori casa 15 ore al giorno e arrivo a casa stanca morta, è inutile e poco proficuo che mi prenda un gatto, di razza o meno, per cui è importantissimo passare il tempo con il padrone e che reclama attenzioni continue, mi prenderò un gatto di indole riservata, indipendente, che non soffre particolarmente la solitudine). Secondo me molte relazioni e molte adozioni falliscono perché non si fanno e non ci si fanno domande e perché si segue più che altro il cuore o gli occhi e non la testa, poi che non ci siano algoritmi per decidere a priori se due persone o una persona e un gatto staranno bene insieme è verissimo, ma secondo me occorre chiedersi se quel gatto, al di là della bellezza, è davvero quello che fa per me. Ad esempio, ad essere totalmente onesta, forse per me sarebbe più adatto il Birmano che, da quello che ho sentito, è più tranquillo e riservato che non un Maine che è più "appiccicoso" in senso buono, però il Maine coon è il Maine coon :152::358::30:

Damoncat
08-03-2017, 14:25
Scottish Fold: "Lo Scottish Fold o Highland Fold è un gatto tranquillo, si affeziona al suo padrone e lo segue ovunque... Ha bisogno di compagnia ed è un giocherellone: va lasciato solo il meno possibile. Si adatta a tutte le sistemazioni, anche se preferisce dormire vicino al padrone.



Da "Il mio Scottish Fold"...Damon:D

"Lo Scottish Fold è un gatto tranquillo (dorme una media di 20 ore al giorno)...segue il padrone come uno stolker dappertutto,specialmente in bagno, ma manco per sbaglio gli sale in braccio o in grembo ...è giocherellone quei tre minuti al giorno che non dorme o si riposa...lo puoi anche lasciare solo però lui se è da solo non mangia, non beve e non va neanche in lettiera :shy:..col cavolo che si adatta a tutte le sistemazioni..si frega la tua poltrona preferita e non lo fai scendere manco con le cannonate!!!"

morghi
08-03-2017, 14:26
"Il Bengal instaura col padrone un rapporto esclusivo e fortissimo, è un gatto che si presta all’addestramento ed all’uso del guinzaglio." E' vero che dice anche:"è quindi indispensabile non aspettarsi un gatto da divano. Il Bengal adora saltare, correre ed ha ancora un lieve istinto predatorio verso i piccoli animali, attenti quindi a canarini e acquari.",

... Esempi (sempre tratti da vari siti di allevatori):
Maine Coon: Caratterialmente è simile ad un cane, cerca continuamente il contatto (anche solo visivo) ed è per questo che è molto difficile che il padrone resti da solo in una stanza.
Per attirare la sua attenzione, gli avvicina alcuni dei suoi giochi preferiti, o addirittura delle palline per giocare al riporto (questo gioco potrebbe durare delle ore!).
E' talmente affezionato al padrone che, con un adeguato addestramento, lo segue volentieri al guinzaglio anche nelle passeggiate.

Siamese: i siamesi sono spesso definiti "gatto-cane" perchè si legano al loro padrone in modo assoluto ... Questi gatti meravigliosi sono molto, molto affettuosi e dimostrano il loro amore continuamente, cercando coccole e contatto fisico con il loro umano... arrivano anche a "chiedere" le carezze con una voce particolare ... Questo gatto è un piccolo tesoro da custodire con cura e dedizione perchè ha tanto,tanto bisogno di coccole e non vuole mai star solo,

Scottish Fold: "Lo Scottish Fold o Highland Fold è un gatto tranquillo, si affeziona al suo padrone e lo segue ovunque... Ha bisogno di compagnia ed è un giocherellone: va lasciato solo il meno possibile. Si adatta a tutte le sistemazioni, anche se preferisce dormire vicino al padrone.



sai che per me queste descrizioni sono diversissime??????

morghi
08-03-2017, 14:28
Da "Il mio Scottish Fold"...Damon:D

"Lo Scottish Fold è un gatto tranquillo (dorme una media di 20 ore al giorno)...segue il padrone come uno stolker dappertutto,specialmente in bagno, ma manco per sbaglio gli sale in braccio o in grembo ...è giocherellone quei tre minuti al giorno che non dorme o si riposa...lo puoi anche lasciare solo però lui se è da solo non mangia, non beve e non va neanche in lettiera :shy:..col cavolo che si adatta a tutte le sistemazioni..si frega la tua poltrona preferita e non lo fai scendere manco con le cannonate!!!"

ecco il Maine Coon non è così..... per esempio mentre fai la popò ti deve salire sulle gambe :389:

flor
08-03-2017, 14:30
SerenaF hai ragione, il limite tra accettabile e inaccettabile è molto sottile, ma personalmente non me la sento di parlare di razze che non conosco. Il limite da porre è senza dubbio quello di una procurata sofferenza, perché quella sì che i gatti la percepiscono. Un gatto che respira male è un gatto certamente sofferente. Un gatto nudo no. Un gatto con orecchie piegate no, ma anche un gatto con zampe corte non è un animale sofferente .... Che senso ha la selezione di queste caratteristiche? La stessa che hanno quelle di qualsiasi altra razza, secondo me, dove il limite deve essere quello del benessere a prescindere dall'estetica. Poi volevo aggiungere una cosa riguardo alla TICA. Agli occhi dei più pare che questa associazione riconosca tutti i tipi di gatti, anche "assurdi", ma in realtà la TICA agisce da registro genetico. Ovvero il suo mandato è solo quello di registrare gli accoppiamenti ai quali attribuisce un valore di razza solo tramite il codice SBT. In pratica preferisce "tracciare" gli accoppiamenti anche tra gatti di razze diverse o con gatti di casa piuttosto che nasconderli sotto il tappeto.

linguadigatto
08-03-2017, 14:33
il munchkin sicuramente, al pari degli altri gatti, ha una forte motivazione ed esigenza di esplorare e possedere il territorio tridimensionalmente. quindi per lui secondo me è una menomazione enorme non poter saltare.

Aletto
08-03-2017, 14:39
Ho sempre adottato senza informarmi e non mi sento di aver adottato senza consapevolezza. La vita di quei gatti da quel momento in poi sarebbe stata diversa. pur portandosi dietro dei problemi collegati all'età evolutiva qualora ci fossero stati. Conoscete qualcuno che potrebbe dire "questo micio ha avuto un problema legato a x nell'età evolutiva allora forse sarebbe meglio quell'altro?

alimiao
08-03-2017, 15:00
Il limite da porre è senza dubbio quello di una procurata sofferenza, perché quella sì che i gatti la percepiscono. Un gatto che respira male è un gatto certamente sofferente. Un gatto nudo no. Un gatto con orecchie piegate no, ma anche un gatto con zampe corte non è un animale sofferente .... Che senso ha la selezione di queste caratteristiche? La stessa che hanno quelle di qualsiasi altra razza, secondo me, dove il limite deve essere quello del benessere a prescindere dall'estetica.

Beh il gatto è certamente un animale adattabile, quindi si adatta ai mezzi che ha.. il gatto tripode non è che si lascia morire di depressione, salta, gioca, corre, mangia e fa la sua vita come gli altri gatti.. ciò non vuol dire che sia un'idea intelligente mettersi a creare una razza di gatti tripodi, così, tanto per essere originali.

Il gatto nudo è limitato rispetto ad un altro gatto: non può andare fuori d'inverno perché ha freddo, non può andare fuori d'estate perché si becca il tumore della pelle, deve sottostare a bagnetti regolari altrimenti puzza perché la sua pelle secerne sebo (i gatti non sono quegli animali puliti che non amano la sensazione di avere il pelo sporco?), è più suscettibile a problemi di dermatite e penso che si ferisca con più facilità di un altro gatto.. già perché il pelo, nel gatto, madre natura ce l'ha messo per motivi ben precisi, non tanto per fare: serve da isolante (contro freddo, raggi solari ecc), da protezione (contro graffi, ustioni, ecc), e quindi se creiamo un gatto nudo creiamo un gatto che ha meno mezzi di un altro per vivere in pieno la sua vita da gatto. Ha senso fare ciò per soddisfare un'esigenza umana, cioè avere un gatto "particolare, strano, esotico"?
Stessa cosa dicasi per le orecchie: se madre natura le ha create con una certa forma, forse un motivo ci sarà? ecc..

SerenaF
08-03-2017, 15:01
sai che per me queste descrizioni sono diversissime??????

Davvero? :shy: A me sembrano abbastanza convergenti; o non capisco più l'italiano, oppure me ne intendo talmente poco di razze feline che per me 'ste descrizioni si assomigliano tutte... Dai, su concedetemi che è perché sono poco pratica di gatti di razza! :p

per esempio mentre fai la popò ti deve salire sulle gambe

Ussignur, praticamente poi non ti tiri più su (con una decina abbondante di chili addosso) e sarai costretto a vivere perennemente sulla tazza, almeno finché il Maine non ti ridarà l'uso delle gambe!!! :389:

Il limite da porre è senza dubbio quello di una procurata sofferenza, perché quella sì che i gatti la percepiscono. Un gatto che respira male è un gatto certamente sofferente. Un gatto nudo no. Un gatto con orecchie piegate no, ma anche un gatto con zampe corte non è un animale sofferente ....

In questo devo ammettere di essere un po' anti-specista, e cioé noi potremmo ammettere riguardo a noi stessi la selezione di individui con capelli lanosi (mi sembra sia un carattere mendeliano), nel senso che averceli non produce per l'individuo portatore né un vantaggio, né uno svantaggio (forse sono un po' più difficili da pettinare, ma vabbé), ma ammetteremmo la selezione di individui affetti da acondroplasia? (mi permetto di mettere il link a Wikipedia, sia perché descrive i disturbi che si associano a questa condizione, sia perché precisa che è comune anche ad altre specie animali e in effetti i bassotti e i munchkin mi sembrano un caso di acondroplasia selezionata per mano dell'uomo: https://it.wikipedia.org/wiki/Acondroplasia In questo articolo (http://www.supersigma.com/premiaty/blog/amici-animali/specie-sottospecie-razza-facciamo-un-po-di-chiarezza/) in effetti l'autrice riconosce che " il bassotto si originò da una patologia ossea chiamata acondroplasia, perfettamente compatibile con una vita lunga e sana, che impediva lo sviluppo delle ossa lunghe. La patologia era ereditaria, e l’uomo la sfruttò a proprio favore riproducendo i cani che la manifestavano, poiché essi, avendo le zampe corte, si rivelavano particolarmente adatti alla caccia in tana.". Vita lunga e sana fino ad un certo punto, comunque, perché spesso i bassotti hanno frequentemente problemi alla colonna vertebrale proprio per via della lunghezza di questa in rapporto con quella degli arti. Discorso analogo con lo Scottish Fold che spesso e volentieri presenta disturbi cardiaci che si cerca di tamponare facendo incrociare la razza con i cugini British, perché l'accoppiamento di due Scottish Fold sarebbe deleterio.
Il gatto nudo (Sphynx, Peterbald) è un gatto che va soggetto più frequentemente a dermatiti, tumori della pelle, ecc... perché gli manca la funzione protettrice e isolante del mantello; insomma, per me è come selezionare degli individui albini, perché... "con quella pelle diafana, i capelli candidi, gli occhi rosa sembrano degli alieni: sono così affascinanti" (per inciso, forse nei gatti quella che gli si avvicina di più è l'Angora Turco, ma mi sembra che esista una razza di cavalli albini: l'American White). Affascinanti, dicevamo? La pelle si scotta e si infiamma per un nonnulla, spesso si sviluppano forme tumorali, hanno seri problemi alla vista che a volte conducono addirittura alla cecità.
No, dai, queste non sono razze, sono abomini partoriti dalla fantasia di qualche allevatore a cui evidentemente poco importa del benessere del gatto nel medio e lungo termine.

P.s.: cos'è il codice SBT?

alimiao
08-03-2017, 15:09
Voglio precisare che non è che penso che chi compra uno sphynx è un degenerato (anzi fra l'altro se ci fossero utenti nel forum, sarebbe interessante sentire la loro opinione).. certamente sono gatti con un loro "fascino esotico" e sicuramente avranno un bel carattere, però sicuramente sono più a rischio di essere "oggettivati" (=trattati come oggetti d'arredamento/decorazione) rispetto a gatti con aspetto più fiero/felino..

E infatti non mi stupisce che proprio con questi gatti si arrivi ad aberrazioni come il tatuaggio, a chi verrebbe in mente di tatuare un Maine coon? ma con gli sphynx è più facile perdere di vista il fatto che si tratta di GATTI e non di altro.. ho sentito persone dire che accarezzarli è come accarezzare la pelle di un neonato, e ho sentito anche dire che proprio per questo motivo sono particolarmente apprezzati dalle donne, perché "scatenano l'istinto materno" con tutte quelle rughette e la pelle rosa.. poi se ci mettiamo il fatto che li vestiamo con maglioncini e cappottini, gli facciamo il bagnetto ecc.. beh magari si fa presto a perdere di vista che sono FELINI e non umani.. ecco io credo che per questi motivi la selezione di questo tipo di gatto renda molto difficile rispettarne la "felinità" ovvero le caratteristiche di specie..

SerenaF
08-03-2017, 15:22
Mi sono accorta che non si apre il link alla foto del Munchkin che avevo messo; provo a linkarne un'altra.
https://pickapaw.com/images/breed_pages/cats/munchkin.jpg

Per carità, è pure carino, ma per me resta sempre una deformità alquanto criticabile selezionata sulla base di un capriccio. :351:

linguadigatto
08-03-2017, 15:27
E infatti non mi stupisce che proprio con questi gatti si arrivi ad aberrazioni come il tatuaggio, a chi verrebbe in mente di tatuare un Maine coon? ma con gli sphynx è più facile perdere di vista il fatto che si tratta di GATTI e non di altro.. ho sentito persone dire che accarezzarli è come accarezzare la pelle di un neonato, e ho sentito anche dire che proprio per questo motivo sono particolarmente apprezzati dalle donne, perché "scatenano l'istinto materno" con tutte quelle rughette e la pelle rosa.. poi se ci mettiamo il fatto che li vestiamo con maglioncini e cappottini, gli facciamo il bagnetto ecc.. beh magari si fa presto a perdere di vista che sono FELINI e non umani.. ecco io credo che per questi motivi la selezione di questo tipo di gatto renda molto difficile rispettarne la "felinità" ovvero le caratteristiche di specie..

queste cose mi fanno accapponare la pelle. una volta vidi a torino una signora anziana ultra incipriata-impellicciata-improfumata, con un micro-cane di razza-topo (chihuahua?) che aveva le scarpette, il cappotto, un collarino-collana-di-perle, un fiocchetto sulla frangia... ha fatto cacca in un'aiuola, e dopo lei continuava a pulirgli ossessivamente il sedere con una salvietta, strillando... "ma che mascalzone, ma che mascalzone" - una roba da perversione sessuale quasi!! :dead::dead:

io stavo lì con la mascella a terra, e uno accanto a me alla fermata fa: ah, beato lui quel cane, non gli manca proprio niente.

SerenaF
08-03-2017, 15:34
queste cose mi fanno accapponare la pelle. una volta vidi a torino una signora anziana ultra incipriata-impellicciata-improfumata, con un micro-cane di razza-topo (chihuahua?) che aveva le scarpette, il cappotto, un collarino-collana-di-perle, un fiocchetto sulla frangia... ha fatto cacca in un'aiuola, e dopo lei continuava a pulirgli ossessivamente il sedere con una salvietta, strillando... "ma che mascalzone, ma che mascalzone" - una roba da perversione sessuale quasi!! :dead::dead:



Oddio, mi hai fatto venire in mente 'sta cosa qui che ho trovato una volta in un pet shop mentre facevo una colletta con altri volontari: ovviamente non l'ho acquistata, ma non potevo non fotografarla!!!
Spero si veda: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10205781580366065&set=pb.1453305683.-2207520000.1488987165.&type=3&theater

linguadigatto
08-03-2017, 15:44
accidenti non me lo fa vedere forse serve essere amici su fb...

SerenaF
08-03-2017, 17:10
accidenti non me lo fa vedere forse serve essere amici su fb...

Va beh, quel pet shop non era l'unico ad avercelo (purtroppo!): dai un'occhiata qui (http://zookraina.pl/userdata/gfx/1502d902840f884b6f3fb383a6813e05.jpg) a proposito di perversioni sessuali.

Comunque, per cercare di risollevarci almeno un po' dall'abisso di abiezione in cui siamo precipitati, segnalo che su Airone di questo mese c'è un articolo sulla tendenza ad umanizzare sempre più cani e gatti. Personalmente non l'ho ancora letto, ma ho una mezza idea di comprare la rivista. Se volete, poi vi relaziono.

linguadigatto
08-03-2017, 18:03
OMG.

nel mio intimo c'è creepy

Ritpetit
08-03-2017, 18:14
Va beh, quel pet shop non era l'unico ad avercelo (purtroppo!): dai un'occhiata qui (http://zookraina.pl/userdata/gfx/1502d902840f884b6f3fb383a6813e05.jpg) a proposito di perversioni sessuali.



Ecco, ricordavo di averlo visto.
Il famoso Intima di Caninzia

Oddio, e poi mi dite che non meritiamo di estinguerci........

P.s.- interessante anche questa discussione; porca miseria non ho tempo per rispondere a modo....

devash
08-03-2017, 18:53
Io ho sempre avuto gatti di pura razza strada e tutti erano gatti cozza, ognuno naturalmente col suo carattere. Ora ho i Maine perché sono i gatti preferiti di mio marito ma siamo già d'accordo che fra una quarantina d'anni, quando le mie bimbe non ci saranno più (magari vivessero tanto.....), prenderemo quello che la vita ci darà, anche se fosse un micio verde, Viola, a pallini, non importa.
È naturale che ognuno di noi si senta attratto da una razza o da un'altra, va bene; se però se ne fa solo una questione solo di estetica, allora diventa preoccupante perché si perde di vista la bellezza nascosta in ogni gatto, anche senza un occhio o una zampa.

iw1dov
08-03-2017, 22:45
Isidoro e Carlotta sono (lui era) mici di cascina; Lina è una trovatella; Camilla arriva da una colonia. Eppure ho voluto prendere Arturo, Birmano di razza, per tutta una serie di motivi, legati alla scomparsa di Isidoro, incluso il suo aspetto fisico. Indubbiamente l'aspetto fisico ha avuto un ruolo molto importante nel decidere di prendere un micio di razza.

Ciò che non mi interessava minimamente era il carattere. Voglio dire: del carattere che "si dice" abbia il Birmano non m'importava niente: qualunque indole avesse avuto Arturo, a me sarebbe andata bene; ciononostante, sin dalle prime fotografie della cucciolata che mi aveva fatto vedere l'allevatrice su cui era caduta la mia scelta, ho individuato Arturo perchè era quello che, dallo sguardo, e dall'atteggiamento del corpo, mi dava l'impressione di essere il più attivo e, diciamo noi, "disbela".

Non mi sono sbagliato. Arturo ha un carattere che è l'esatto contrario di quel che si dice abbia la sua razza, e a me va bene così.

Anubi
09-03-2017, 07:46
Io non ho mai avuto gatti di razza e il più delle volte non ho scelto il randagino, ma sono stata scelta....evidentemente si è sparsa la voce che ho una passione per i gatti e, nel corso degli anni, mi sono ritrovata più gatti abbandonati nel mio giardino che poi ho tenuto con me (come i miei ultimi due). Non mi è mai importato più di tanto del carattere...l'ultima arrivata quando l'ho trovata era molto forastica, cercava di aggredirti se ti avvicinavi e aveva problemi di salute...non mi sono arresa e con tanta pazienza mi sono guadagnata la sua fiducia e adesso, con la mia famiglia, è dolcissima, piange se non ci vede nella stanza con lei e cerca molto il contatto!
Come ho detto più volte da quando ho avuto modo di conoscere i Maine Coon mi sono proprio innamorata di questa razza, oltre che per l'aspetto fisico, che per me esprime la felinità all'ennesima potenza, anche per il carattere! Mi piacerebbe un giorno allargare la famiglia con uno di questi micioni e se ne avrò l'opportunità sicuramente mi informerò con l'allevatore sul cararttere del micio che sceglierò...non tanto per me, più che altro per il mio micio. Lui è un gatto dolcissimo e molto socievole, a 4 anni e mezzo ha ancora il carattere del cucciolo scatenato che vuole giocare sempre, ma la mia gatta, al contrario, non è molto giocherellona, preferisce dormire! Poverina lui la rincorre come un matto perchè vuole giocare, ma lei, il più delle volte, scappa via contrariata soffiando! Lui quando viene respinto dal giocare insieme ci rimane male, gira per casa miagolando chiamando la micia a giocare con lui. Un po' la capisco, ha già quasi 9 anni, è sovrappeso e ora che ha una casetta preferisce godersela in tranquillità....
Quindi sicuramente se dovessi prendere un Maine Coon ne sceglierei uno molto socievole, uno che possa essere un compagno di giochi per il mio micio, oltre che membro della famiglia!

Aletto
09-03-2017, 09:06
Ciò che non mi interessava minimamente era il carattere. Voglio dire: del carattere che "si dice" abbia il Birmano non m'importava niente: qualunque indole avesse avuto Arturo, a me sarebbe andata bene;
Non mi sono sbagliato. Arturo ha un carattere che è l'esatto contrario di quel che si dice abbia la sua razza, e a me va bene così.


Come ho detto più volte da quando ho avuto modo di conoscere i Maine Coon mi sono proprio innamorata di questa razza, oltre che per l'aspetto fisico..... anche per il carattere! Mi piacerebbe un giorno allargare la famiglia con uno di questi micioni e se ne avrò l'opportunità sicuramente mi informerò con l'allevatore sul cararttere del micio che sceglierò...non tanto per me, più che altro per il mio micio.....
Quindi sicuramente se dovessi prendere un Maine Coon ne sceglierei uno molto socievole, uno che possa essere un compagno di giochi per il mio micio, oltre che membro della famiglia!

Ho preso spunto da questi ultimi post, ma la parola "carattere" è presente un po' ovunque

Nell'allevamento di specifiche razze ci può essere senz'altro omologazione di indole perché è trasmissibile geneticamente, ma il carattere è il risultato del vissuto, delle iniziative personali di quel gatto rispetto alla sua visione del mondo che lo circonderà e quindi allo stile di vita ed agli incontri che farà sia con suoi simili che con gli eterospecifici nei successivi due anni dall'adozione che avviene attorno ai tre mesi di vita

Poi mi sono sempre chiesta come facciano gli allevatori a far coabitare maschi e femmine interi. Cioè il maschio è disposto ad accoppiarsi 365 giorni l'anno e se è libero di farlo quindi anche libero di andare all'esterno può esprimere questa forte motivazione anche a livello esplorativo, emozionale, sensoriale, ingaggia conflitti con altri maschi, corteggia le femmine, vive insomma, esprimendosi su tutti i fronti.
Ma se sta in casa come fa?
Viene tenuto lontano?
Alle femmine vengono fatti trattamenti farmacologici per inibire l'estro?
Gli allevatori hanno case immense e li tengono separati?
Li mandano a casa di parenti o amici?
Come caspita fanno?
Forse la risposta sarà semplicissima, ma io non me la so dare

morghi
09-03-2017, 09:16
Poi mi sono sempre chiesta come facciano gli allevatori a far coabitare maschi e femmine interi. Cioè il maschio è disposto ad accoppiarsi 365 giorni l'anno e se è libero di farlo quindi anche libero di andare all'esterno può esprimere questa forte motivazione anche a livello esplorativo, emozionale, sensoriale, ingaggia conflitti con altri maschi, corteggia le femmine, vive insomma, esprimendosi su tutti i fronti.
Ma se sta in casa come fa?
Viene tenuto lontano?
Alle femmine vengono fatti trattamenti farmacologici per inibire l'estro?
Gli allevatori hanno case immense e li tengono separati?
Li mandano a casa di parenti o amici?
Come caspita fanno?
Forse la risposta sarà semplicissima, ma io non me la so dare

No è una risposta deciamente molto complicata.... diciamo che la "prassi" è tenerli divisi, di solito i maschi hanno un ampio spazio all'aperto in un cat run e magari una stanza dedicata e le femmine stanno in casa....
Ci sono anche quelli (come me) che li danno a parenti e amici in modo che ognuno possa vivere la sua vita felice in casa con i propri padroni... ma purtroppo non è facile trovare qualcuno di cui fidarsi ciecamente...

Anubi
09-03-2017, 09:24
Ho preso spunto da questi ultimi post, ma la parola "carattere" è presente un po' ovunque

Nell'allevamento di specifiche razze ci può essere senz'altro omologazione di indole perché è trasmissibile geneticamente, ma il carattere è il risultato del vissuto, delle iniziative personali di quel gatto rispetto alla sua visione del mondo che lo circonderà e quindi allo stile di vita ed agli incontri che farà sia con suoi simili che con gli eterospecifici nei successivi due anni dall'adozione che avviene attorno ai tre mesi di vita

Poi mi sono sempre chiesta come facciano gli allevatori a far coabitare maschi e femmine interi. Cioè il maschio è disposto ad accoppiarsi 365 giorni l'anno e se è libero di farlo quindi anche libero di andare all'esterno può esprimere questa forte motivazione anche a livello esplorativo, emozionale, sensoriale, ingaggia conflitti con altri maschi, corteggia le femmine, vive insomma, esprimendosi su tutti i fronti.
Ma se sta in casa come fa?
Viene tenuto lontano?
Alle femmine vengono fatti trattamenti farmacologici per inibire l'estro?
Gli allevatori hanno case immense e li tengono separati?
Li mandano a casa di parenti o amici?
Come caspita fanno?
Forse la risposta sarà semplicissima, ma io non me la so dare


Hai ragione, la parola indole è più consona! Credo che l'allevatore conoscendo l'indole dei suoi riproduttori possa già alla nascita dei cuccioli ipotizzare quale sarà l'indole che avranno (credo che se, ad esempio, si accoppia una femmina schiva con un maschio che tende ad essere aggressivo è più probabile che i loro cuccioli possano essere più schivi e aggressivi rispetto ad una cucciolata con genitori più affettuosi ed equilibrati)...poi nei tre mesi che restano con la mamma avranno la conferma!

Per le tue altre domande credo che maschi e femmine vengano divisi solo durante i periodi di calore delle femmine, oppure so che alcuni allevatori affidano maschi interi a parenti o amici o a collaboratori dell'allevamento tenendo in casa solo le femmine. Su internet ho visto foto di reti e recinti che servono per dividere maschi e femmine o per dividere una femmina che ha appena partorito dagli altri gatti dell'allevamento. Non so se siano anche usati farmaci per inibire l'estro delle gatte!

flor
09-03-2017, 09:27
Alimiao: SBT indica StudBook (Traditional) ovvero indica che nelle tre generazioni precedenti sono stati fatti accoppiamenti permessi tra gatti della stessa razza. Altri codici (la cui tabella è complessa, ma consultabile sul sito TICA indicano accoppiamenti permessi/non permessi/ibridi/crossbreed e quant'altro

Per quanto riguarda la selezione delle attitudini secondo me siamo molto lontani: I gatti vengono presi per compagnia, non sono animali di utilità se non in alcuni zone dove tengono sotto controllo la popolazione dei roditori. Quindi ad oggi la selezione di caratteristiche di comportamento di razza è lasciata molto al caso anche se secondo me sarebbe davvero molto interessante individuare comportamenti e attitudini e renderli "tipici" per la razza tanto da poterli inserire nello standard. Faccio un esempio: i bengal hanno un loro tipico modo di camminare che li distingue dal modo di camminare dei gatti di altre razze


Sull'esasperazione delle caratteristiche io ritengo che tanto più l'animale selezionato è delicato e diverso nel mettere in atto comportamenti etologici di specie tanto più esperti e coscienziosi devono essere gli allevatori ed i proprietari per evitare che la ricerca di caratteristiche desiderabili agli esseri umani diventino indesiderabili per gli animali stessi. Chi ama i gatti fold non permetterà mai l'accoppiamento tra di essi, come chi ama i munchkin dovrà arricchire l'ambiente in modo che il gatto abbia la possibilità di stazionare in alto senza necessariamente fare balzi di 2 metri, come un amante dei gatti nudi dovrà accudire la sua pelle con molta attenzione ... insomma io capisco chi non ama l'allevamento del gatto, perché già la parola "selezione" per alcuni è qualcosa di incomprensibile e fuori natura. Ma dal momento che l'allevamento del gatto, anche di quello estremo esiste l'unica cosa opportuna (secondo me) da parte di allevatori e proprietari è quella di conoscere in maniera approfondita le peculiarità dei propri beniamini per fare in modo che abbiano una vita degna di questo nome

Aletto
09-03-2017, 09:29
No è una risposta deciamente molto complicata.... diciamo che la "prassi" è tenerli divisi, di solito i maschi hanno un ampio spazio all'aperto in un cat run e magari una stanza dedicata e le femmine stanno in casa....
Ci sono anche quelli (come me) che li danno a parenti e amici in modo che ognuno possa vivere la sua vita felice in casa con i propri padroni... ma purtroppo non è facile trovare qualcuno di cui fidarsi ciecamente...

Ah ecco! anche io li darei a parenti o amici disposti ad accoglierli, capisco la difficoltà di fidarsi ma è la scelta migliore per la loro vita
Grazie morghi :)

alimiao
09-03-2017, 09:59
Poi mi sono sempre chiesta come facciano gli allevatori a far coabitare maschi e femmine interi. Cioè il maschio è disposto ad accoppiarsi 365 giorni l'anno e se è libero di farlo quindi anche libero di andare all'esterno può esprimere questa forte motivazione anche a livello esplorativo, emozionale, sensoriale, ingaggia conflitti con altri maschi, corteggia le femmine, vive insomma, esprimendosi su tutti i fronti.
Ma se sta in casa come fa?
Viene tenuto lontano?
Alle femmine vengono fatti trattamenti farmacologici per inibire l'estro?
Gli allevatori hanno case immense e li tengono separati?
Li mandano a casa di parenti o amici?

A quanto ne so, e come già ti ha risposto Morghi, ci sono varie soluzioni possibili.. innanzitutto (pur generalizzando) mi sento di risponderti che no, la maggior parte degli allevatori non vive in case immense, parchi o castelli, ma in normalissime case, spesso appartamenti.
Alcuni tengono i maschi separati dalle femmine, cioè li fanno vivere "relegati" da qualche parte.. ad es l'allevatore da cui ho preso i mici faceva vivere il suo riproduttore in una casetta all'esterno in giardino, era una casa ben fatta, coibentata, ampia, con gattaiola per accesso al giardino.. però si tratta comunque di un gatto che vive rinchiuso (in compagnia di altri gatti neutri) per la maggior parte del tempo.. abbiamo anche ipotizzato che magari il mio micio, che è in tutto e per tutto una copia sputatissima del padre, sia così irrequieto e amante della libertà proprio perché nato da un padre "in cattività" (ma è forse un'ipotesi fantasiosa).
Comunque adesso l'allevatore, resosi conto che una vita del genere era sacrificata, non ha più maschi interi in casa, li affida a conoscenti di fiducia, fanno la loro vita da gatti di casa e poi quando si devono accoppiare gli porta la femmina (o porta il maschio dalla femmina, non so). Che io sappia non ci sono problemi di marcature o altro.

Conosco una ex-allevatrice che teneva un maschio intero in casa (in appartamento) insieme alle femmine intere, (razza norvegese), il maschio non le ha mai marcato né smaniava particolarmente, solo una volta si è accoppiato con la femmina "sbagliata" (nel senso che non era nei piani di allevamento farlo accoppiare con quella gatta, ma con un'altra).. niente di che, ha tenuto i cuccioli e li ha venduti come gli altri..

Che io sappia gli inibitori di estro non sono poi così usati. So che sembra quasi impossibile che maschi interi e femmine intere convivano così serenamente, ma forse anche lì, non tutti i gatti sono uguali e non tutti i gatti vivono la sessualità allo stesso modo.. magari ci sono maschi "pigri sessualmente" a cui basta accoppiarsi una/due volte l'anno?

alimiao
09-03-2017, 10:18
Sull'esasperazione delle caratteristiche io ritengo che tanto più l'animale selezionato è delicato e diverso nel mettere in atto comportamenti etologici di specie tanto più esperti e coscienziosi devono essere gli allevatori ed i proprietari per evitare che la ricerca di caratteristiche desiderabili agli esseri umani diventino indesiderabili per gli animali stessi. Chi ama i gatti fold non permetterà mai l'accoppiamento tra di essi, come chi ama i munchkin dovrà arricchire l'ambiente in modo che il gatto abbia la possibilità di stazionare in alto senza necessariamente fare balzi di 2 metri, come un amante dei gatti nudi dovrà accudire la sua pelle con molta attenzione ... insomma io capisco chi non ama l'allevamento del gatto, perché già la parola "selezione" per alcuni è qualcosa di incomprensibile e fuori natura. Ma dal momento che l'allevamento del gatto, anche di quello estremo esiste l'unica cosa opportuna (secondo me) da parte di allevatori e proprietari è quella di conoscere in maniera approfondita le peculiarità dei propri beniamini per fare in modo che abbiano una vita degna di questo nome

Io non sono molto d'accordo. Secondo me l'allevamento del gatto estremo non dovrebbe esserci, e basta. Creiamo gatti bassotti perché "siamo annoiati" da quelli normali e proporzionati, e poi gli adattiamo la casa su misura? E' proprio il pensiero che ci sta dietro che secondo me è sbagliato. Un gatto come il dwelf (bassotto, nudo, con le orecchie ritorte) ha in sé 3 anomalie genetiche. Perché questi allevatori hanno scelto di accorpare 3 anomalie in un solo gatto? perché evidentemente si pensa che più il gatto è strano, più è interessante, esotico ed "attrattivo".
Io capisco ancora se un allevatore si sveglia la mattina e dice "sai che c'è? mi piacerebbe proprio avere un Maine coon del colore caffè del burmese" e inizia a studiare e accoppiare gatti fino a che crea una nuova razza, il "Burma Maine", con mantello cioccolato e occhi verdi del burmese e pelo del Maine coon, la taglia una via di mezzo.
Ma giocare con le anomalie genetiche giusto per rendere interessante un gatto per acquirenti sempre più annoiati e in cerca dell'estremo, non mi sembra proprio giusto per i gatti. Dovrebbe essere vietato, secondo me.

Altrimenti si arriverà alla deriva che già vediamo nell'allevamento dei cani, dove si producono delle deformità del genere:

- il pitubull "superpalestrato"

http://www.tipresentoilcane.com/2014/12/09/ti-presento-lamerican-bully/

- i cani in miniatura che stanno in una tazza da tè (digitate "tea cup dog" su Google immagini..)

Dire che siccome queste razze esistono bisogna in qualche modo accettarle non mi trova d'accordo. Anche perché l'offerta crea la domanda, certo una volta che ti sei comprato il munchin nudo a 7000 dollari, è importante che tu lo tratti bene, gli fai vivere una vita degna ecc, ma il punto è che questi gatti non dovrebbero essere messi in vendita. Gli allevatori per primi dovrebbero fare delle serie battaglie (anche culturali) per combattere queste degenerazioni.

Aletto
09-03-2017, 11:07
Alcuni tengono i maschi separati dalle femmine, cioè li fanno vivere "relegati" da qualche parte..
........ l'allevatore, resosi conto che una vita del genere era sacrificata, non ha più maschi interi in casa, li affida a conoscenti di fiducia, fanno la loro vita da gatti di casa e poi quando si devono accoppiare gli porta la femmina (o porta il maschio dalla femmina, non so). Che io sappia non ci sono problemi di marcature o altro.
Quindi in genere non sono persone che riescono ad avere una relazione con quei gatti perché in realtà non possono tenerli, affidano e confidano nella possibilità che la abbiano con terzi e semmai hanno una relazione uomo-animale con le femmine che tengono in casa propria. Il problema delle marcature a questo punto, per il mio modo di vivere i gatti, non mi sembra un problema :)

Io non sono molto d'accordo. Secondo me l'allevamento del gatto estremo non dovrebbe esserci, e basta. Creiamo gatti bassotti perché "siamo annoiati" da quelli normali e proporzionati, e poi gli adattiamo la casa su misura? E' proprio il pensiero che ci sta dietro che secondo me è sbagliato. Un gatto come il dwelf (bassotto, nudo, con le orecchie ritorte) ha in sé 3 anomalie genetiche. Perché questi allevatori hanno scelto di accorpare 3 anomalie in un solo gatto? perché evidentemente si pensa che più il gatto è strano, più è interessante, esotico ed "attrattivo"..... Dovrebbe essere vietato, secondo me.

Dire che siccome queste razze esistono bisogna in qualche modo accettarle non mi trova d'accordo. Anche perché l'offerta crea la domanda, certo una volta che ti sei comprato il munchin nudo a 7000 dollari, è importante che tu lo tratti bene, gli fai vivere una vita degna ecc, ma il punto è che questi gatti non dovrebbero essere messi in vendita. Gli allevatori per primi dovrebbero fare delle serie battaglie (anche culturali) per combattere queste degenerazioni.
Poi vai a sapere cosa intendono per vita degna!
Sono d'accordo, dirò di più, togliere arbitrariamente l'uso della terza dimensione ad un felino è maltrattamento bello e buono. Anche se quei gatti non sanno che potrebbero salire su un albero o su un tavolo non importa, non è il triste esito di un incidente a causa del quale hanno perso l'uso di una o peggio di più zampe. Quello che un essere vivente non sa di poter avere non gli si toglie. Così come non sanno di avere diritti ma gli si danno comunque e non si tolgono.

SerenaF
09-03-2017, 11:26
Alimiao: SBT indica StudBook (Traditional) ovvero indica che nelle tre generazioni precedenti sono stati fatti accoppiamenti permessi tra gatti della stessa razza. Altri codici (la cui tabella è complessa, ma consultabile sul sito TICA indicano accoppiamenti permessi/non permessi/ibridi/crossbreed e quant'altro

L'avevo chiesto io, non Alimiao che è molto più ferrata di me sulle varie razze e sull'allevamento in generale. Ti ringrazio molto della risposta! :)

Sull'esasperazione delle caratteristiche io ritengo che tanto più l'animale selezionato è delicato e diverso nel mettere in atto comportamenti etologici di specie tanto più esperti e coscienziosi devono essere gli allevatori ed i proprietari per evitare che la ricerca di caratteristiche desiderabili agli esseri umani diventino indesiderabili per gli animali stessi...

E' proprio questo che mi sembra che a volte faccia difetto: la coscienziosità (tanto che mi sono permessa di mettere la parola in grassetto citando il tuo intervento). Insomma un allevatore coscienzioso secondo me dovrebbe evitare di esasperare il prognatismo dei persiani o di far nascere cani toy o teacup in cui la ricerca sempre più estrema di dimensioni il più ridotte possibili porta a non pochi problemi di salute che francamente non so quanto i proprietari abbiano voglia e siano preparati ad affrontare.

insomma io capisco chi non ama l'allevamento del gatto, perché già la parola "selezione" per alcuni è qualcosa di incomprensibile e fuori natura. Ma dal momento che l'allevamento del gatto, anche di quello estremo esiste l'unica cosa opportuna (secondo me) da parte di allevatori e proprietari è quella di conoscere in maniera approfondita le peculiarità dei propri beniamini per fare in modo che abbiano una vita degna di questo nome

Guarda, ricapitolo giusto un attimo quella che è la mia posizione sull'allevamento giusto per precisare come vedo io le cose che non è, per carità, l'unico modo o il modo giusto di concepire l'allevamento, ma sono le mie idee che sono apertissima a mettere in discussione. Io non ritengo che l'allevamento di cani/gatti/cavalli/furetti/criceti... sia un male, men che meno il male o una pratica senz'altro esecrabile. Credo che occorra fare non poche distinzioni, innanzitutto (e per me questa resta una discriminante fondamentale) per quel che riguarda l'origine delle razze, che sia naturale (Maine Coon, Gatto dell'isola di Man, Norvegese, Singapura... in particolare i MC e i Norvegesi sono gatti "selezionati" da Madre Natura che ha promosso quelle caratteristiche che li rendevano più adatti a sopravvivere nel loro ambiente, quindi pelo folto, ma non eccessivamente lungo perché come ricordava Alimiao in natura nessuno si prende la briga di spazzolare il gatto, con sottopelo idrorepellente, struttura muscolo-scheletrica che gli permetta di salire e scendere dagli alberi, ecc...), che derivino invece da una mutazione casuale (l'Ojos Azules, il Cornish Rex, lo Scottish Fold, lo Sphynx, il Donskoy che è una razza che sviluppa naturalmente alopecia, quindi nasce pelosa, ma il pelo gli cade completamente) e infine razze che non sarebbero mai esistite, ma sono state create dall'uomo (il Bengala, con tutti i suoi cugini "ibridi": l'Ocicat, il Savannah, il Serengeti). Bene, mentre ho un giudizio positivo nei confronti dell'allevamento dei gatti di origine "naturale" o delle razze antiche (Abissino, Angora Turco, Egyptian Mau, Certosino...), faccio dei distinguo nei confronti delle mutazioni, nel senso che se non arrecano danno all'individuo, mi vanno bene, se sono delle deformità no. Infine ho un atteggiamento fortemente critico nei confronti delle razze ottenute a partire da incroci con ibridi selvatici, perché questa potevamo davvero risparmiarcela. Insomma, mi sembra una contraddizione che mentre negli umani, l'alopecia, l'acondroplasia, l'albinismo, ecc... vengono visti come dei difetti genetici che si accompagnano spesso a patologie/disturbi più o meno invalidanti, negli animali vengono viste come caratteristiche desiderabili, al punto da essere ricercate e selezionate con gran cura.

Faccio ancora due osservazioni random su "carattere" e "indole": partendo dal fatto che questi due termini sono spesso usati come sinonimi nel parlare corrente e credo che la maggiorparte dei potenziali compratori non ne coglierebbe la differenza, quand'anche l'allevatore fosse molto scrupoloso nell'uso dei termini, non vedo come questi (l'allevatore) potrebbe pronunciarsi sul carattere dei suoi gatti, dato che il 90% degli esemplari lascia il suo allevamento a 3 mesi o poco più (tutt'al più potrà dare qualche indicazione sull'indole: gattino tendenzialmente dominante/remissivo con i fratelli, molto curioso/tendenzialmente riservato, attivo/tranquillo, ecc...). Se ho ben inteso il carattere che fa di ogni individuo ciò che é, è un elemento costantemente in fieri, per il semplice fatto di venire incessantemente plasmato dalle nostre esperienze e dai nostri vissuti, quindi se ne può avere una nozione un po' più precisa in un gatto adulto (e questo è uno dei motivi per cui io preferisco, laddove sia possibile, adottare esemplari adulti), ma non sarà mai qualcosa di definito una volta per tutte, a differenza dell'indole che, avendo base genetica sia pur con tutte le variabili che la genetica comporta, è passibile di una definizione un po' più fissa e meno aleatoria.

SerenaF
09-03-2017, 11:32
Quindi in genere non sono persone che riescono ad avere una relazione con quei gatti perché in realtà non possono tenerli, affidano e confidano nella possibilità che la abbiano con terzi e semmai hanno una relazione uomo-animale con le femmine che tengono in casa propria. Il problema delle marcature a questo punto, per il mio modo di vivere i gatti, non mi sembra un problema :)


Beh, ma è il problema di tutti gli allevamenti (non credo che Sonia Campa o la signora da cui hai preso il tuo abissino facessero diversamente, a meno- beate loro- di avere a disposizione un castello con 40 gatti. Scusate mi è venuta la citazione cinematografica... :rolleyes: )
In realtà ho letto di molti allevatori che, anche per prevenire la possibilità di accoppiamenti imprevisti (maschio che anziché riprodursi con la femmina A, monta la femmina B, che invece magari l'allevatore avrebbe preferito far accoppiare con un altro stallone con monta esterna), affidano i loro riproduttori a parenti o persone fidatissime, magari con clausola di cessione definitiva una volta che abbia finito la carriera riproduttiva.



Sono d'accordo, dirò di più, togliere arbitrariamente l'uso della terza dimensione ad un felino è maltrattamento bello e buono. Anche se quei gatti non sanno che potrebbero salire su un albero o su un tavolo non importa, non è il triste esito di un incidente a causa del quale hanno perso l'uso di una o peggio di più zampe. Quello che un essere vivente non sa di poter avere non gli si toglie. Così come non sanno di avere diritti ma gli si danno comunque e non si tolgono.

STRA-D'ACCORDO!!! E' un po' il supplizio di Tantalo in versione atletica: avere una disposizione inscritta nel tuo etogramma e non poterla soddisfare perché qualcuno ti ha fatto nascere con zampe alte una spanna con cui puoi tutt'al più camminare o caracollare/trotterellare.

alimiao
09-03-2017, 12:07
Quindi in genere non sono persone che riescono ad avere una relazione con quei gatti perché in realtà non possono tenerli, affidano e confidano nella possibilità che la abbiano con terzi e semmai hanno una relazione uomo-animale con le femmine che tengono in casa propria.

beh insomma, non è che affidano "a terzi" qualunque.. stiamo pur sempre parlando degli stalloni del loro allevamento, gatti che anche dal punto di vista economico sono un investimento importante per l'allevamento stesso.. quindi il loro benessere è molto importante per l'allevatore, che li affiderà solo a persone della massimissima fiducia, più spesso parenti o amici molto intimi o collaboratori attivi dell'allevamento..

morghi
09-03-2017, 12:12
Quindi in genere non sono persone che riescono ad avere una relazione con quei gatti perché in realtà non possono tenerli, affidano e confidano nella possibilità che la abbiano con terzi e semmai hanno una relazione uomo-animale con le femmine che tengono in casa propria. Il problema delle marcature a questo punto, per il mio modo di vivere i gatti, non mi sembra un problema :)



Io ho due stalloni: uno è a casa del mio migliore amico, l'altro a casa della mia migliore amica, ci vediamo e/o sentiamo tutti i giorni e almeno una volta a settimana vado a trovarli... quando vanno in vacanza li ospito io... certo... una relazione vera e propria come con i miei gatti di casa non si instaura ma sono sempre aggiornata sul loro sviluppo fisico e comportamentale e intervengo il più possibile

flor
09-03-2017, 12:12
Alimiao e SerenaF scusate se ho fatto confusione :D
faccio fatica a seguire perché in effetti sono tanti argomenti, tutti interessantissimi!!!
Nella mia opinione ritengo che in generale, ma in ambito zoofilo in maniera maggiore, tutto ciò che è illegale o "creato" sottobanco ha un'attrattiva in più ed un costo enormemente maggiorato rispetto a ciò che è fatto secondo le regole. Quindi a mio avviso, impedire la selezione di razze problematiche non solo non servirebbe a nulla, ma probabilmente peggiorerebbe le condizioni di quelli già esistenti. Se è vero che l'offerta stimola la domanda è pur vero che la domanda indirizza l'offerta, quindi agire a livello culturale per permettere scelte consapevoli nel rispetto del gatto è lo strumento migliore che abbiamo a disposizione oltre ad una regolamentazione sensata (che ancora non esiste) degli allevatori e dell'allevamento

flor
09-03-2017, 12:17
Per precisare: l'ocicat non ha nulla di selvatico, è un gatto geneticamente T (tabby) dove è accentuata la selezione dei poligeni responsabili dell'interruzione delle macchie. Semmai è vero il contrario, cioè che l'ocicat è stato utilizzato nella selezione del bengal
Il serengeti ed i toyger hanno come fondatori i bengal, ma non hanno ulteriori incroci con gatti selvatici

Aletto
09-03-2017, 12:31
........Faccio ancora due osservazioni random su "carattere" e "indole": partendo dal fatto che questi due termini sono spesso usati come sinonimi nel parlare corrente e credo che la maggiorparte dei potenziali compratori non ne coglierebbe la differenza, quand'anche l'allevatore fosse molto scrupoloso nell'uso dei termini, non vedo come questi (l'allevatore) potrebbe pronunciarsi sul carattere dei suoi gatti, dato che il 90% degli esemplari lascia il suo allevamento a 3 mesi o poco più (tutt'al più potrà dare qualche indicazione sull'indole: gattino tendenzialmente dominante/remissivo con i fratelli, molto curioso/tendenzialmente riservato, attivo/tranquillo, ecc...). Se ho ben inteso il carattere che fa di ogni individuo ciò che é, è un elemento costantemente in fieri, per il semplice fatto di venire incessantemente plasmato dalle nostre esperienze e dai nostri vissuti, quindi se ne può avere una nozione un po' più precisa in un gatto adulto (e questo è uno dei motivi per cui io preferisco, laddove sia possibile, adottare esemplari adulti), ma non sarà mai qualcosa di definito una volta per tutte, a differenza dell'indole che, avendo base genetica sia pur con tutte le variabili che la genetica comporta, è passibile di una definizione un po' più fissa e meno aleatoria.
Giustissimo, sul carattere non si può pronunciare. Sull'indole sì.
Quindi secondo me è un errore la sovrapposizione/interscambio dei due termini e sarebbe bene cominciare a fare distinzione, altrimenti neppure il compratore poi ci capisce più niente se si ritrova nel tempo un gatto diverso da quanto si aspettava e le aspettative vengono deluse, e sarebbe un peccato!
Una volta stabilita la trasmissibilità genetica dell'indole (anche per noi umani) poi il carattere che emergerà sarà dato dall'interazione tra ambiente e patrimonio genetico e questo non è determinabile, perché dipenderà dal singolo individuo in quel singolo ambiente che fornirà quegli stimoli e non altri ed il gatto avrà un'organizzazione mentale assolutamente singolare perché incontrerà quegli altri gatti (che a loro volta bla bla e bla bla) e non altri, quelle persone e non altre, fino a compimento dei due anni circa quando la sua visione ed interazione col mondo sarà pressoché stabile per motivi di cui ho parlato tante volte. Altrettanto dicasi per l'umano al compimento dei 20/22 anni.

Aletto
09-03-2017, 12:52
Io ho due stalloni: uno è a casa del mio migliore amico, l'altro a casa della mia migliore amica, ci vediamo e/o sentiamo tutti i giorni e almeno una volta a settimana vado a trovarli... quando vanno in vacanza li ospito io... certo... una relazione vera e propria come con i miei gatti di casa non si instaura ma sono sempre aggiornata sul loro sviluppo fisico e comportamentale e intervengo il più possibile
Tu hai optato per una soluzione direi paradisiaca sia per loro che per te, e la tua risposta è onesta

@ alimiao
.....gatti che anche dal punto di vista economico sono un investimento importante per l'allevamento stesso.. quindi il loro benessere è molto importante......
Oddio, dai alimiao, il benessere dovrebbe prescindere dall'investimento :)

SerenaF
09-03-2017, 13:20
Per precisare: l'ocicat non ha nulla di selvatico, è un gatto geneticamente T (tabby) dove è accentuata la selezione dei poligeni responsabili dell'interruzione delle macchie. Semmai è vero il contrario, cioè che l'ocicat è stato utilizzato nella selezione del bengal
Il serengeti ed i toyger hanno come fondatori i bengal, ma non hanno ulteriori incroci con gatti selvatici

Sì, è vero, ho sbagliato ad includere nell'elenco anche Serengeti e Ocicat; resta che comunque, a mio parere, non avrebbe dovuto esistere il loro progenitore, cioé il Bengal che pure esteticamente è una delle razze che mi piacciono di più.

Nella mia opinione ritengo che in generale, ma in ambito zoofilo in maniera maggiore, tutto ciò che è illegale o "creato" sottobanco ha un'attrattiva in più ed un costo enormemente maggiorato rispetto a ciò che è fatto secondo le regole.

Ma non è questione di illegalità, bensì di immoralità: posto che non so quali siano gli incroci non consentiti (forse quelli tra parenti troppo stretti?), la creazione di un abominio (perché è un abominio) come il Dwelf non ha nulla di illegale, chi ha fissato le caratteristiche di quella razza non ha infranto alcuna legge, ma ha creato un gatto triplamente cagionevole, per via dell'acondroplasia, dell'assenza di mantello e della forma delle orecchie. Ditemi voi se non è uno svantaggio per un gatto avere un rischio potenzialmente molto maggiore di infestazioni da acari con conseguenti otiti, dermatiti/tumori della pelle, artrosi, problemi spinali (e speriamo che l'elenco si fermi qui) rispetto ad un normalissimo gatto comune?!

impedire la selezione di razze problematiche non solo non servirebbe a nulla, ma probabilmente peggiorerebbe le condizioni di quelli già esistenti. Se è vero che l'offerta stimola la domanda è pur vero che la domanda indirizza l'offerta, quindi agire a livello culturale per permettere scelte consapevoli nel rispetto del gatto è lo strumento migliore che abbiamo a disposizione oltre ad una regolamentazione sensata (che ancora non esiste) degli allevatori e dell'allevamento

Io mi chiedo però se è la domanda di razze sempre più aberranti e anormali che porta alla selezione scriteriata di certi allevatori o se questi cavalcano e anticipano/portano all'estremo determinati orientamenti della domanda per creare razze "strane" o "esotiche" nella quasi certezza che, dopo averle viste, ci sarà qualcuno che li vorrà, perché è così tenero, indifeso (mizzica se lo è, ma non c'è da rallegrarsene!), patatone: sembra un cagnolino, sembra un bambino, sembra Dobby, l'elfo domestico di Harry Potter...
Certamente diffondere la cultura del gatto, cioé, banalmente, ricordare che il gatto è un essere vivente e che quindi, per parafrasare Valeria Rossi nel suo articolo sul bully, non va bene pastrugnare con la genetica perché alcuni padroni mentecatti decidono che vogliono avere Dobby in casa (Fufi, il cane a tre teste di Hagrid, non lo vogliono invece?) è senz'altro la strada migliore da battere nel medio e lungo periodo, ma nel frattempo rifiutarsi di riconoscere determinati incroci come razze, per cui io (TICA, FIFE, WCF, ecc...) non ti ammetto quel mostro che hai creato alle esposizioni, sarebbe già un primo passo.

In quanto a benessere/investimento, è chiaro che un padrone coscienzioso tratta bene il suo gatto perché gli è affezionato anche se il suo valore economico è pari a 0, ma un allevatore ha in vista anche il guadagno o il semplice ritorno economico delle spese sostenute per arrivare a quella cucciolata, quindi se non per amore di quel gatto, almeno per convenienza, deve preoccuparsi della salute e del benessere del suo stallone/fattrice.

alimiao
09-03-2017, 13:43
Nella mia opinione ritengo che in generale, ma in ambito zoofilo in maniera maggiore, tutto ciò che è illegale o "creato" sottobanco ha un'attrattiva in più ed un costo enormemente maggiorato rispetto a ciò che è fatto secondo le regole. Quindi a mio avviso, impedire la selezione di razze problematiche non solo non servirebbe a nulla, ma probabilmente peggiorerebbe le condizioni di quelli già esistenti. Se è vero che l'offerta stimola la domanda è pur vero che la domanda indirizza l'offerta, quindi agire a livello culturale per permettere scelte consapevoli nel rispetto del gatto è lo strumento migliore che abbiamo a disposizione oltre ad una regolamentazione sensata (che ancora non esiste) degli allevatori e dell'allevamento

Ti faccio un esempio tratto dal mondo dei cani: fino al 1995, il dobermann aveva quattro colorazioni: nero, marrone, blu, isabella. Si è riscontrato che il manto blu e isabella era associato a problemi di alopecia gravi, allora si è deciso che quei colori andassero vietati, cioè tolti dalla riproduzione, per il bene della razza dobermann. Se all'allevatore nascono dei cuccioli blu, li regala (si spera, c'è anche chi li sopprime ma voglio pensare che siano una minoranza di .. minorati). E non stiamo neanche parlando di problemi scheletrici, cardiaci, ecc, ma solo dermatologici! Insomma il discorso è: vuoi il dobermann? prego, ci sono in nero e marrone. Vuoi il cane dal mantello grigio-blu? prego, ci sono tante razze: il bracco di Weimar, l'alano blu, tutti i collie dal colore blue merle, il pitbull, il mastino napoletano ecc. Vuoi proprio solo e soltanto il dobermann blu? Mi dispiace, non li alleva più nessuno, fattene una ragione (e magari fatti anche due domande sul perché della tua ossessione... magari qualche seduta da un buon terapeuta non ti farebbe male).

Stessa cosa con l'amputazione di coda e orecchie: si è andato avanti per tantissimo tempo sostenendo che queste pratiche fossero necessarie nei cani da lavoro, per proteggere coda e orecchie da eventuali ferite. Tutti sapevano che nel 99% dei casi, era una moda: soprattutto nei cani molossoidi (il "canekattivo del bulletto di periferia") si ricercava un look "macho", duro, che incutesse timore.. un pitbull o un dogo argentino con le orecchie tagliate.. brr, che paura.. mentre se quelle orecchie sono lunghette e libere di sventolare al vento.. bah, che vergogna, io voglio Rambo, non Pluto!! queste erano le motivazioni medie del padrone medio. Quando queste pratiche sono state vietate, la gente si è dovuta adeguare.. ci sarà magari ancora qualche maniaco ossessivo che compra cani all'estero dove queste pratiche sono permesse, o addirittura qualcuno che paga un vet per fargli queste operazioni di nascosto.. ma sono una grande minoranza. Anche perché se tutti ai giardini hanno il pitbull con orecchie "alla Pluto", il problema non si pone neanche.

Questi esempi per dire che i proprietari li si educa anche con leggi restrittive, vietando..

Tornando ai gatti: se i gatti dwelf (per dire) vengono accettati come razza, ciò vuol dire che possono partecipare alle expo, assieme a tutte le altre razze, quindi agli occhi di un neofita, magari un po' in dubbio sulla liceità di tutto ciò, l'allevatore si presenta come uno che fa tutto per bene, con tutte le carte in regola.. non c'è nessuna differenza fra dwelf e Maine coon (magari solo il prezzo, il che per il neofita potrebbe significare "se il dwelf costa di più, vuol dire che è un gatto più figo!").
Se invece la selezione della razza dwelf viene vietata, è chiaro che se stai comprando da un allevatore questo non sarà in grado di rilasciarti pedigree, non potrai andare alle expo, ecc. Inoltre, magari, se vai ad un controllo, il veterinario ti farà una ramanzina perché hai comprato un gatto vietato alimentando uno squallido mercato sulla pelle di poveri gatti ecc. Sarà anche più difficile trovarlo, un gatto del genere, magari dovrai andare all'estero e pagare una barcata di soldi, che poi però dovrai preoccuparti che alla dogana non te lo fanno passare ecc ecc.. insomma capace che al neofita passa un po' la voglia, al massimo se proprio vuole un gatto stravagante si può "accontentare" e orientare verso una delle razze stravaganti ammesse (e ce n'è già per tutti i gusti secondo me!).

linguadigatto
09-03-2017, 14:19
(Fufi, il cane a tre teste di Hagrid, non lo vogliono invece?)

no?? non lo vogliono?? peccato! volentieri glielo davo, Fufi, volentieri proprio! ma anche Aragog, magari a tutti quei mentecatti che costringono ragni e serpenti esotici - animali SELVATICI - a vivere in una teca per mostrarli agli amici! anzi guarda, gli darei direttamente Norberto! :mad::mad::mad:

flor
09-03-2017, 15:02
La FIFE ha fatto la scelta radicale di non annoverare tra le sue razze animali affetti da caratteristiche dovute a patologie, come non accetterà altre razze derivate da incroci con felini selvatici. Scelta etica e condivisibile, ma surclassata dalla presenza sul territorio di questi esemplari, tanto che con l'entrata in vigore dei registri che certificano la razza (in Italia ANFI, AFeF e ENFI per conto del MIPAAF ) è stato necessario ammettere ad esempio anche i fold. Ci sono stati nel tempo esperimenti per il consolidamento razze di gatti "normali" che dopo un primo iniziale entusiasmo sono stati abbandonati (california spangled, york chocolate) via che spero prendano anche i gatti frutto di incroci immorali ...

alimiao
09-03-2017, 15:23
La FIFE ha fatto la scelta radicale di non annoverare tra le sue razze animali affetti da caratteristiche dovute a patologie, come non accetterà altre razze derivate da incroci con felini selvatici. Scelta etica e condivisibile, ma surclassata dalla presenza sul territorio di questi esemplari, tanto che con l'entrata in vigore dei registri che certificano la razza (in Italia ANFI, AFeF e ENFI per conto del MIPAAF ) è stato necessario ammettere ad esempio anche i fold. Ci sono stati nel tempo esperimenti per il consolidamento razze di gatti "normali" che dopo un primo iniziale entusiasmo sono stati abbandonati (california spangled, york chocolate) via che spero prendano anche i gatti frutto di incroci immorali ...

caspita ma sei documentata!! (sei una donna vero?).. posso chiederti se hai gatti di razza? dalle foto sul tuo profilo mi pare di intuire che tu abbia dei bengala, giusto? posso chiederti come mai questa scelta? quali erano le tue aspettative, se solo estetiche o anche caratteriali ecc? Come ti sei trovata con gli allevatori? E' bello confrontarsi sui massimi sistemi, ma le esperienze personali sono ancora più interessanti ;)

SerenaF
09-03-2017, 15:30
caspita ma sei documentata!! (sei una donna vero?).. posso chiederti se hai gatti di razza?

In effetti volevo chiederti anch'io se sei un giudice di gara o un'allevatrice/allevatore, perché mi sembri davvero ben informata.
E, per inciso, mi sono fatta la mia bella figura di cacca sui Bengala, razza che reputo bellissima, ma discutibile nella sua origine. :o

flor
09-03-2017, 17:18
Sono rimasta impantanata :D in questa discussione proprio perché mi sono sentita parte del e nel problema. Perché dopo tanti anni a raccattar gatti e dopo aver conosciuto il mondo delle razze feline, ho subito subìto il fascino del gatto che non è un gatto e non ho resistito. Nel 2003 il mio primo bengalino proveniente dalla Danimarca ha fatto il suo ingresso in casa mia. Tornassi indietro non lo rifarei :rolleyes: perché ne sono rimasta talmente folgorata, incuriosita e affascinata da iniziare a dedicare molto del mio tempo all'approfondimento di questa razza.
Così nel 2006 ho cercato e trovato chi accettasse di cedermi gatti con finalità riproduttive e seguirmi in questa avventura. Una di loro è ora giudice internazionale FIFe, mentre l'altro mi ha insegnato molto anche sull'aspetto più antietico dei bengal ovvero gli ibridi.

La sua origine è discutibile in tutto e pertutto: una razza nata commettendo un errore dietro l'altro dall'ipotesi rivelatasi errata dell'immunità alla leucemia, fino all'utilizzo indiscriminato di incroci in strettissima consanguineità, utilizzo di abissini che oltre al rufismo gli hanno "regalato" patologie genetiche gravissime come la pk-de e la PRA, l'innesto di altri selvatici come l'oncilla, l'uso di un gatto di strada con la sola particolarità di avere un manto brillante ripetuto nei pedigree centinai di volte e via dicendo. Quindi sì è una razza dalle origini discutibilissime che però ha centrato l'obiettivo iniziale che viene citato in tutti gli standard: un gatto dall'aspetto selvatico con l'indole del gatto domestico. Il fatto che esista e che sia molto diffuso può apparire sconcertante a chi ama il gatto in sé e per sé (ovvero la maggior parte degli utenti di questo forum) ma come dicevo qualche post più in dietro, non potendo cambiare la storia, cerchiamo almeno (allevatori e proprietari) di "gestirla" correttamente.
Flor è un nomignolo, il mio nome è Angela e vivo a Prato

SerenaF
09-03-2017, 18:34
Sono rimasta impantanata :D in questa discussione proprio perché mi sono sentita parte del e nel problema. Perché dopo tanti anni a raccattar gatti e dopo aver conosciuto il mondo delle razze feline, ho subito subìto il fascino del gatto che non è un gatto e non ho resistito. Nel 2003 il mio primo bengalino proveniente dalla Danimarca ha fatto il suo ingresso in casa mia. Tornassi indietro non lo rifarei :rolleyes: perché ne sono rimasta talmente folgorata, incuriosita e affascinata da iniziare a dedicare molto del mio tempo all'approfondimento di questa razza.
Così nel 2006 ho cercato e trovato chi accettasse di cedermi gatti con finalità riproduttive e seguirmi in questa avventura. Una di loro è ora giudice internazionale FIFe, mentre l'altro mi ha insegnato molto anche sull'aspetto più antietico dei bengal ovvero gli ibridi.

La sua origine è discutibile in tutto e pertutto: una razza nata commettendo un errore dietro l'altro dall'ipotesi rivelatasi errata dell'immunità alla leucemia, fino all'utilizzo indiscriminato di incroci in strettissima consanguineità, utilizzo di abissini che oltre al rufismo gli hanno "regalato" patologie genetiche gravissime come la pk-de e la PRA, l'innesto di altri selvatici come l'oncilla, l'uso di un gatto di strada con la sola particolarità di avere un manto brillante ripetuto nei pedigree centinai di volte e via dicendo. Quindi sì è una razza dalle origini discutibilissime che però ha centrato l'obiettivo iniziale che viene citato in tutti gli standard: un gatto dall'aspetto selvatico con l'indole del gatto domestico. Il fatto che esista e che sia molto diffuso può apparire sconcertante a chi ama il gatto in sé e per sé (ovvero la maggior parte degli utenti di questo forum) ma come dicevo qualche post più in dietro, non potendo cambiare la storia, cerchiamo almeno (allevatori e proprietari) di "gestirla" correttamente.
Flor è un nomignolo, il mio nome è Angela e vivo a Prato

Quindi sei un'allevatrice di Bengala? :)
Guarda, a dirtela tutta, a me il Bengala piace da impazzire, nella mia classifica personale è medaglia d'argento appena sotto il Maine Coon, quindi ti capisco quando dici che ne sei rimasta stregata, perché capita anche a me. ;)
Come ti dicevo, sono piuttosto critica verso l'origine di questa razza (anche se per esempio non sapevo la storia della presunta immunità alla leucemia che, forse- boh non ne sono sicura- sarebbe stato un punto a favore eticamente parlando all'ibridazione del gatto domestico) perché vorrei che i felidi selvatici (il servalo, l'ocelot, il caracal...) venissero lasciati in pace, non usati come serbatoio genetico per ottenere gatti dall'aspetto selvaggio, quindi meramente o principalmente a fini estetici.
E, da profana, non posso che farti i complimenti per la serietà con cui ti sei accostata a questa razza e al mondo dell'allevamento in generale, documentandoti, facendoti seguire e guidare da persone più esperte, quindi, benché magari la scelta iniziale possa essere criticabile dal mio punto di vista perché non mi piace l'idea di incrociare il gatto domestico con i felini selvatici (ma il risultato, nel caso del Bengala, mi piace assai), hai saputo gestire la cosa con molta serietà e senso di responsabilità. Spero- ma essendo tendenzialmente pessimista, ne dubito- che i creatori e gli allevatori (ma anche i proprietari, perché non dimentichiamoci che gran parte della loro vita, questi gatti la passeranno con dei privati) di Sphynx, Dwelves, Peterbald, Munchkin, American Curl, Scottish Fold... ci mettano la stessa passione, lo stesso impegno e la stessa serietà. Inoltre, al giorno d'oggi, sembra si stia imponendo a discapito della salute e di tutto il resto, l'idea che strano=figo e più strano=ancora più figo. :shy:
Un'altra cosa che sento spesso e che personalmente mi fa rabbrividire è il caso di privati che possiedono un gatto di razza, non lo fanno sterilizzare e poi mettono annunci per cercare un partner al loro gatto (o gatta) e fare una cucciolata, così, senza un piano, senza sapere una cippa di genetica felina e di quella razza in particolare, senza capire quali sono le conseguenze che possono derivare da un incrocio mal fatto in termini di tare e difetti ereditari. :dead: Va beh, lasciamo perdere ché sennò mi parte un embolo... :mad:

violapensiero
09-03-2017, 20:55
Io non sono molto d'accordo. Secondo me l'allevamento del gatto estremo non dovrebbe esserci, e basta. Creiamo gatti bassotti perché "siamo annoiati" da quelli normali e proporzionati, e poi gli adattiamo la casa su misura? E' proprio il pensiero che ci sta dietro che secondo me è sbagliato. Un gatto come il dwelf (bassotto, nudo, con le orecchie ritorte) ha in sé 3 anomalie genetiche. Perché questi allevatori hanno scelto di accorpare 3 anomalie in un solo gatto? perché evidentemente si pensa che più il gatto è strano, più è interessante, esotico ed "attrattivo".
Io capisco ancora se un allevatore si sveglia la mattina e dice "sai che c'è? mi piacerebbe proprio avere un Maine coon del colore caffè del burmese" e inizia a studiare e accoppiare gatti fino a che crea una nuova razza, il "Burma Maine", con mantello cioccolato e occhi verdi del burmese e pelo del Maine coon, la taglia una via di mezzo.
Ma giocare con le anomalie genetiche giusto per rendere interessante un gatto per acquirenti sempre più annoiati e in cerca dell'estremo, non mi sembra proprio giusto per i gatti. Dovrebbe essere vietato, secondo me.

Dire che siccome queste razze esistono bisogna in qualche modo accettarle non mi trova d'accordo. Anche perché l'offerta crea la domanda, certo una volta che ti sei comprato il munchin nudo a 7000 dollari, è importante che tu lo tratti bene, gli fai vivere una vita degna ecc, ma il punto è che questi gatti non dovrebbero essere messi in vendita. Gli allevatori per primi dovrebbero fare delle serie battaglie (anche culturali) per combattere queste degenerazioni.

In teoria è giustissimo quello che scrivi.
Il punto è che si è arrivati a certe aberrazioni, partendo dalle razze comuni.
Il persiano ipertipico ha quasi rischiato di far estinguere il normotipo, che da parecchi anni sta tornando alla grande, sotto il nome di dollface.
Anche quando sono entrata 11 anni fa domani, su questo forum, sono stata personalmente redarguita da allevatori di persiani, perchè esprimevo la mia perplessità riguardo al fatto che in natura non esiste nessun grande felino ipertipico, se nasce, muore, perchè è stato allevato invece? Scoppiò un putiferio, mi accusarono di cadere dal pero, ma io sono solo testarda e ragionevole. Portare avanti un carattere recessivo che da solo problemi, è un controsenso, se è fatto solo per ragioni estetiche.
Lo stesso dicasi, ma qui per fortuna problemi di salute non esistono, per il vecchio Siamese, che ora si chiama Thai. Il siamese odierno sembra un micio extraterrestre, con la faccia a triangolo equilatero, solo il carattere o personalità o indole, come volete chiamarla, tanto basta cambiare scuola di pensiero per cambiare le definizioni, non è cambiato, siamesi e thai sono dei grandi scassaballe, ma sono adorabili...
Insomma si portano avanti per ragioni di moda, linee di sangue. Senza peraltro migliorare se non di poco le caratteristiche fisiologiche di salute.
Poi ci sono razze nate da incroci fortuiti, portate avanti per amore dei risultati, come i Ragamuffin e i Ragdoll, anche qui, zero problemi di salute, se si è fortunati.
Alla fine tutti abbiamo un micio del cuore, che ci piace tantissimo come fenotipo. Io mi sono innamorata pazzamente di due razze, Abissino e Birmano, che sono a dir poco antitetiche come personalità...e, lo dico sottovoce, farei pazzie per un micio tabby con gli occhi azzurri, perchè mi ricordano mici che ho amato tantissimo, Sissi e Celestina, per fare due nomi...
Però alla fine siamo scelti, o facciamo da mammegatte ai mici che il destino mette sulla nostra strada.
Chiederei solo agli allevatori di andarci piano, molto piano, giocare a fare i creatori, è divertente ma non è molto etico.
Se i prezzi dei mici di razza fossero più bassi, il fenomeno abbietto degli scucciolatori casalinghi forse non esisterebbe, personalmente conosco un allevatore di birmani che si fa i suoi bei 20,000 euro annuali con le cucciolate di un anno...ha una sua ditta privata, in perdita non sta. Però ecco, a questi livelli mi chiedo quanto ci sia di amore e quanto di altro...
Meno male che conosco invece tanti allevatori perbene...qui e alle mostre. E anche per telefono, su facebook. Le brave persone esistono, anche se sono poche. Ma purtroppo la maggioranza a volte fa scelte discutibili.
Un'ultima cosa, credo che a differenza del cane, il gatto abbia uno zoccolo duro di personalità, scalfito fino ad un certo punto dall'aspetto fisico. Il genotipo predomina sul fenotipo. Le problematiche legate al luogo inappropriato di minzione ad esempio, sono uguali per tutte le razze, così come quelle legate all'alimentazione. I fenomeni non spiegabili razionalmente appartengono a tutti i felini, quindi il micio a mio parere è rimasto ancora parecchio legato al suo retaggio filogenetico ontologico, per usare paroloni. Insomma ha ancora un pizzico di gene selvatico, anche sotto il più morbido e lungo dei mantelli geneticamente programmati dall'allevatore...

alimiao
10-03-2017, 08:40
@_flor/Angela: grazie per il tuo contributo, davvero interessante! vedi, sarò un po' rigida io, ma per me il bengala e il munchin stanno su due pianeti lontanissimi fra loro.. il bengala mi è sempre sembrato un bel gatto, non conoscevo la storia della sua creazione ma insomma non mi pare poi così abominevole.. sì magari non del tutto etica, ma voler creare un gatto domestico che abbia l'aspetto di un gatto selvatico secondo me è un peccato veniale, il pensiero che ci sta dietro è "il felino selvatico è un animale bello, nobile, affascinante, peccato non poter tenere un leopardo in casa, proviamo a riprodurlo in scala domestica".. invece il pensiero che sta dietro alla creazione del munchin nudo è "guarda, un gatto nudo e bassotto, questo sì che è originale, un gatto che non sembra un gatto, che non ha la forma del gatto, che non ha il mantello del gatto, che a vederlo da lontano sembra più un parente della pantegana che non del giaguaro.. questo sì che si distingue dalla massa". Fa niente se ha pure degli handicap, basta che sia strano. Questo atteggiamento mi sembra poco rispettoso.

Ma il bengala, a parte il look, secondo te si distingue dal gatto domestico anche per l'indole? è vero ad es che non sono adatti come gatti d'appartamento ma hanno bisogno di spazi esterni? dato che sei un'allevatrice, hai esperienza di acquirenti, chi si rivolge a te per un bengalino che motivazioni ha? lo fa per una questione estetica, di moda, perché vuole il gatto-giaguaro?

Io poi nella mia ignoranza, girando per expo, mi chiedevo perché certe expo erano piene di thai, scottish fold, peterbald, e nelle altre neanche uno.. dopo ho capito che alcune razze sono riconosciute solo da alcune associazioni, quindi a seconda di chi organizza le expo, puoi trovare certe razze o no.. personalmente credo che tutto ciò ingeneri parecchia confusione nel neofita, ad es per i cani le expo sono quasi tutte gestite da ENCI e quindi le razze sono sempre quelle..

flor
10-03-2017, 10:30
Capisco molto bene quello che vuoi dire :o
Qualche anno fa durante un corso dovevo svolgere dei compiti dove mi si chiedeva di trovare lati positivi e negativi anche laddove di positivo ad una prima occhiata sembrava non esserci proprio nulla. L'ambito felino (o canino) rispecchia la moda e la moda rispecchia il nostro tempo. In questo tempo la diversità, ma anche la disabilità (intesa come abilità diversa) sono sempre più oggetto di curiosità positiva. Se prima un volto sfigurato era impresentabile su di una rivista ora non lo è più. Se prima il diverso veniva nascosto ora non lo è più. Questo in ambito umano è molto positivo: cioè il fatto che tutte le persone che si discostano dalla norma o disabili siano messe in condizioni di esprimere sé stesse è un dato della nostra società seppur con mille limiti e mille discussioni la via intrapresa è questa. Gli animali domestici riflettono secondo me questo modo di vedere. La stranezza non si nasconde, ma al contrario si mostra. Che certi gatti vengano messi al mondo consapevolmente è sconcertante e a chi lo fa possono essere attribuiti giudizi anche molto negativi senza timore di sbagliare, ma ... a cosa serve?

Per quanto riguarda i bengal la loro tipicità sta nel fatto di aver ereditato oltre la mantello anche alcuni comportamenti dal felis bengalensis. Quindi rimane un gatto dall'indole del gatto domestico (abitudinario, territoriale, solitario, semiarboricolo e crepuscolare) mentre dal progenitore selvatico ha preso la camminata ed i vocalizzi che sono diversi da quelli del gatto domestico e l'attrazione verso l'acqua: ad alcuni gatti piace l'acqua, mentre tutti i bengal sono attratti dall'acqua , alcuni ci giocano, altri vi si tuffano che siano piscine o torrenti. Hanno anche un estremo bisogno di natura. Che sia ricreata artificialmente o vera poco importa, ma se qualche anno fa dicevo che un appartamento per un bengal andava bene ora non lo dico più. Appartamento sì, ma non monolocale e solo se si riesce a ricreare spazi "naturali" all'aria aperta, anche solo un terrazzo in sicurezza e postazioni casalinghe su più livelli. Per un gatto e a maggior ragione per un bengal vivere a livello pavimento è un affronto bello e buono che sfocerà certamente in qualche disturbo del comportamento. Il felis bengalensis è anche molto timido a differenza di altri felini selvatici più socevoli (tipo l'ocelot) quindi un bengal cucciolo lasciato a sé stesso sarà un gatto molto diffidente, questo rende il ruolo della socializzazione primaria fondamentale. Sono poi molto poco proprensi al gruppo, lo accettano e possono riuscire a formare piccoli gruppi, ma la richiesta di attenzioni (coccole) sarà sempre esclusiva ed individuale.

Per quanto riguarda le razze presenti nelle esposizioni sì, possono essercene di differenti a seconda del circuito di appartenenza e anche i gatti della stessa razza possono risultare diversi! In teoria, le esposizioni sul territorio italiano possono avere come partecipanti solo gatti di razze riconosciute dalle norme degli enti erogatori approvate dal ministero, quindi non dovrebbero essere presenti gatti che non hanno il riconoscimento ufficiale di razza

SerenaF
10-03-2017, 10:59
Capisco molto bene quello che vuoi dire :o
Qualche anno fa durante un corso dovevo svolgere dei compiti dove mi si chiedeva di trovare lati positivi e negativi anche laddove di positivo ad una prima occhiata sembrava non esserci proprio nulla. L'ambito felino (o canino) rispecchia la moda e la moda rispecchia il nostro tempo. In questo tempo la diversità, ma anche la disabilità (intesa come abilità diversa) sono sempre più oggetto di curiosità positiva. Se prima un volto sfigurato era impresentabile su di una rivista ora non lo è più. Se prima il diverso veniva nascosto ora non lo è più.

Guarda, sono parzialmente d'accordo, ovvero quello che trovo più sconcertante nella tendenza che hai descritto, tra l'altro in maniera perfettamente lucida, è il termine "moda", principalmente perché mi fa pensare che a questo punto il cane o gatto diventi un accessorio (e in un certo senso, visto che già la natura ne ha sfornati di tutti i gusti, la cosa può anche avere un risvolto innocente, ovvero non c'è nulla di male a preferire un certo mantello, una certa corporatura, una certa lunghezza del pelo, almeno finché non si arriva agli eccessi di cui purtroppo siamo sempre più frequentemente testimoni), più che un compagno con cui condividere la nostra vita. In secondo luogo il termine "moda" mi dà l'idea di una tendenza passeggera: tra qualche anno magari il gatto nudo non andrà più così per la maggiore e che fine faranno riproduttori, fattrici, ecc...? Gli allevatori accetteranno di ridursi a selezionatori di una razza di nicchia per pochi amatori o si butteranno sul tipo felino che andrà in quel momento? Riguardo all'estetica del brutto, mi chiedo quanto questo sia davvero un cambiamento culturale, una rottura di schemi inveterati di pensiero, e non una curiosità morbosa da freak show. Faccio un esempio: se io, stilista, faccio indossare una mia creazione ad una modella affetta da vitiligine o albina o che sia stata sfigurata magari gettandole dell'acido addosso, lo faccio per rompere con i canoni tradizionali, per richiamare l'attenzione sulla violenza sulle donne o più biecamente perché, per via della sua disabilità/deformità o del suo aspetto sconvolgente, si impone, buca la pagina e dà risalto ai miei abiti? In soldoni, quanto c'è di etico, di volontà di scardinare dei preconcetti e quanto invece di marketing? Resta poi il problema di creare intenzionalmente (e fino ad un certo punto, scientemente) degli esseri deformi: ok, io posso usare una donna vittima di violenza per fare una pubblicità, ma di certo non le do fuoco o non la cospargo di acido per avere un testimonial della mia marca... Con lo Sphynx, il Munchkin, ecc..., invece, siamo proprio alla creazione di simili aberrazioni e questo mi disturba oltremodo.



Volevo poi farti una domanda un po' scomoda sulle origini del Bengala, ma non sei obbligata a rispondere: ho letto che fino ad un certo numero di generazioni (mi sembra fino alla f3, ma potrei dire una stupidaggine), i maschi delle cucciolate sono sterili, quindi inutili a fini riproduttivi e/o allevatoriali (adesso credo che il problema non si ponga più perché la razza è stata fissata e quindi per avere un cucciolo di Bengala, si fanno riprodurre due Bengala tra di loro). Per via dell'ibridazione e della sua ascendenza, è lecito aspettarsi che un simile animale (l'ibrido f1 o f2) non sia né adatto alla vita di appartamento perché troppo irrequieto, schivo (a prescindere dal fatto che, come dicevi, anche nelle generazioni successive rimane comunque un gatto bisognoso di natura, spazi su cui arrampicarsi, ecc..., non certo il classico gatto da divano o da grembo), né è un animale che possa essere reinserito in natura a mio avviso, perché l'incrocio con gatti domestici forse non lo rende abbastanza "scafato" in un ambiente totalmente selvatico; insomma, per fartela breve, cosa ne è stato dei primi ibridi maschi (dall'f1 all'f3): si è trovato il modo per fargli vivere una vita degna oppure sono stati, ehm, eliminati come i pulcini maschi? :eek::shy:

P.s: ovviamente non ho resistito e sono andata a vedere i tuoi gatti su internet. Mamma mia che splendori: complimenti vivissimi!!!!

flor
10-03-2017, 12:41
Prima di proseguire lasciatemi fare un complimento: è facile discutere di argomenti dove esiste un unico pensiero, mentre è assai più difficili confrontarsi quando il pensiero di ognuno ha sfaccettature differenti e trovare persone con cui confrontarsi non è facile, sinceramente vi ringrazio sia per i toni, che per la comprensione, sia per lo stimolo che mi date per approfondire l'argomento.
In questo momento riesco solo a osservare il fenomeno, ma non riesco a rispondere alle domande circa la reale motivazione (commerciale o per giusta causa) che spinge a mostrare il lato "oscuro". Sarà sicuramente oggetto di studio!

Beh ... cosa succede ai gatti che passano di moda lo si sta vedendo molto bene con i persiani: un tempo gatti di razza per eccellenza affollatori di expo, oggi sempre più ridotti e di nicchia. Qualche allevatore smette di allevare, altri si orientano verso altre razze.
Ibridi ... che passione! Qualche anno fa ero tesserata del TIBCS (the international bengal cat society) che inviava a casa una rivista decisamente interessante . Per un periodo c'è stata una rubrica dove i proprietari/allevatori raccontavano cosa facessero e dove vivessero i leopardini fondatori e le prime generazioni (chiamate EG da Early Generation) Ora us FB ci sono gruppi dedicati a questo e ci sono esperti che approfondiscono la conoscenza dei gatti/ibridi/leopardini fondatori.
Questo argomento è assai difficile da trattare in poche righe .... ancora oggi vengono utilizzati ibridi. Perché? Anche qui le motivazioni sono sia commerciali sia "per giusta causa". Io ho utilizzato un maschio F4 di recente .... ma fino all'anno precedente al suo acquisto mi sono fatta diecimila domande e alla fine ho abbracciato la teoria della "giusta causa". Considerate che il coefficiente di inbreeding generale della razza sta tra il 21 ed il 23% ovvero equivale all'accoppiamento tra consanguinei stretti. Questo come sapete causa maggiori probabilità di difetti genetici e maggiore predisposizione ad insorgenza di malattie anche tumorali in giovane età e non c'è via di uscita, perché anche accopiando gatti che nei pedigree a 5 generazioni non hanno parenti in comune alla fine sono tutti figli di quei pochi gatti/leopardini fondatori ripetuti e ripetuti più e più volte proprio nelle prime generazioni. Allora la via per ampliare il pool genetico è quella del crossbreed o senza snaturare la razza quella del riutilizzo di differenti leopardini asiatici. Nella scelta del maschio F4 in collaborazione con la sua allevatrice abbiamo dimostrato chiaramente che i maschi di quarta generazione non sempre sono sterili, ma che diventano sessualmente maturi più tardi (nel caso del mio intorno al secondo anno di età)
Nella scelta mi sono appurata delle condizioni di vita di Lucifer (il leopardino asiatico) e dei suoi ibridi femmine: Breeze, Lola, Eliska che vivono tutt'ora presso la loro allevatrice e sono gestiti a norma di legge del suo paese e sotto CITES. Sono ovviamente tenuti in cattività e Lucifer è nato in cattività. Questo è il punto più critico! Anche allevati in parchi zoologici questi animali non possono essere reintrodotti in natura e lasciati a sé stessi. Nell'etica di un allevatore vale la regola del single step: non abuso dell'ibrido (non avrebbe senso ai fini dell'introduzione di sangue nuovo) ma passo subito oltre, di generazione in generazione al di là dell'aspetto dei nuovi nati che anche avessero dei difetti di standard proseguono con l'accoppiamento che alla fine serve "solo" da ampliamento del pool genetico e non per un mero miglioramento estetico. Così si torna alla questione antietica: l'uso di un selvatico ai fini di selezionare una razza di gatti di cui non c'è proprio nessuna necessità :cry:. La FIFe ha escluso da tempo gli ibridi nella selezione del bengal, ma dal momento che si ammette questa razza occorre fare i conti anche con la sua esistenza e se accetto di allevarla (o di possederla) non posso accettare di vederla deteriorare (ovvero vedere gatti con tare genetiche gravi e immunodepressi) senza provare a selezionarla più forte. E qui il cane si morde la coda .... e non se ne esce perché il problema di fondo è stato il "peccato originale":confused:

alimiao
10-03-2017, 13:41
Considerate che il coefficiente di inbreeding generale della razza sta tra il 21 ed il 23% ovvero equivale all'accoppiamento tra consanguinei stretti. Questo come sapete causa maggiori probabilità di difetti genetici e maggiore predisposizione ad insorgenza di malattie anche tumorali in giovane età e non c'è via di uscita, perché anche accopiando gatti che nei pedigree a 5 generazioni non hanno parenti in comune alla fine sono tutti figli di quei pochi gatti/leopardini fondatori ripetuti e ripetuti più e più volte proprio nelle prime generazioni. Allora la via per ampliare il pool genetico è quella del crossbreed o senza snaturare la razza quella del riutilizzo di differenti leopardini asiatici.

La FIFe ha escluso da tempo gli ibridi nella selezione del bengal, ma dal momento che si ammette questa razza occorre fare i conti anche con la sua esistenza e se accetto di allevarla (o di possederla) non posso accettare di vederla deteriorare (ovvero vedere gatti con tare genetiche gravi e immunodepressi) senza provare a selezionarla più forte. E qui il cane si morde la coda .... e non se ne esce perché il problema di fondo è stato il "peccato originale":confused:

Scusa la domanda da profana, ma il cross-breeding (cioè far accoppiare un gatto di razza con uno di un'altra razza, sotto approvazione delle associazioni feline) è così tanto negativo? in fondo è stato fatto per tante razze, sia per motivi di salute sia per creare nuovi colori, e alla fine secondo me non è che sempre si snatura la razza originaria.. ad es stanno facendo cross-breeding orientale e blu di russia, per rendere più sano l'orientale che aveva mille problemi di salute.. si scelgono razze simili ovviamente (non si fa cross-breeding fra orientale e exotic, altrimenti sì che le caratteristiche dell'orientale ne uscirebbero "diluite").. io poi avevo anche letto da qualche parte che sangue egyptian mau era stato usato nel bengala.. non è vero?
a me, da profana, fare cross-breeding mi sembrerebbe meno problematico che continuare con il problema etico dell'ibrido..
PS: dai fate un cross breeding con il devon rex.. voglio il devon con il mantello leopardato!! ;)

un'altra domanda (scusa ne approfitto ma non è che mi capita di parlare con allevatrici di bengala tutti i giorni): in expo ho notato che i bengala avevano tipi piuttosto diversi fra di loro, ad es ce n'erano di massicci, di più slanciati, alcuni somigliavano in tutto e per tutto ad un europeo tranne che per il colore di mantello, altri invece avevano più "il muso del giaguaro".. significa che la razza non è ancora fissata bene? o forse dato che è "di moda" si sono introdotti anche allevatori che non stanno molto attenti al tipo ma badano più al mantello?

SerenaF
10-03-2017, 13:56
PS: dai fate un cross breeding con il devon rex.. voglio il devon con il mantello leopardato!! ;)

Io proporrei di fare cross-breeding con il Maine Coon; ma ve lo immaginate un gatto di taglia grande, a pelo lungo, con il pattern e i colori del Bengala e i peletti sulle orecchie? :154::149:
Care Morghi e Flor, sappiate che mi candido come primo acquirente/proprietario/rehomer/quello-che-volete-voi del Bengal Coon! :rolleyes::D
Scusa il momento cazzaro/feticista, ma, come avrai potuto notare, ci piace scherzare ogni tanto, altrimenti diventiamo troppo seriosi...
Comunque ieri ho visto su internet una MC inglese o americana che a momenti mi procurava un arresto cardiaco talmente era bella: una red torbie blotched con bianco (almeno credo), favolosa!!!

un'altra domanda (scusa ne approfitto ma non è che mi capita di parlare con allevatrici di bengala tutti i giorni): in expo ho notato che i bengala avevano tipi piuttosto diversi fra di loro, ad es ce n'erano di massicci, di più slanciati, alcuni somigliavano in tutto e per tutto ad un europeo tranne che per il colore di mantello, altri invece avevano più "il muso del giaguaro".. significa che la razza non è ancora fissata bene? o forse dato che è "di moda" si sono introdotti anche allevatori che non stanno molto attenti al tipo ma badano più al mantello?

Forse è perché la razza è ancora in via di definizione e necessita ancora occasionalmente di ibridazione? O forse perché, a differenza dei gatti di razza, i leopardi asiatici non hanno uno standard, quindi magari gli esemplari usati per i primi incroci potevano presentare caratteristiche diverse (soprattutto poi se l'obiettivo, o uno degli obiettivi non so quanto prevalente, non era tanto creare una razza con una corporatura snella, piuttosto che brachilinea, ma rendere i gatti domestici immuni dalla Felv)? La butto lì, magari è una scemenza...

flor
10-03-2017, 14:47
Giusto in questi giorni dalla veterinaria ridevo come una scema da sola sotto i baffi: il gatto doveva fare un'ecografia ed è stato tosato, la cute era di un bellissimo tabby esattamente come le macchie sul pelo .... ho pensato allo sphynx tatuato. Uno sphynx con cute maculata :cool: a volte con forme bizzarre ... altro che tatuaggi! Poi a proposito di razze strane e ipotetici bengalcoon date un'occhiata al cashmere.

Le risposte seriose le rimando a lunedì

violapensiero
10-03-2017, 14:53
Sono più favorevole al cross breeding che all'inbreeding...;)

SerenaF
10-03-2017, 18:59
Sono più favorevole al cross breeding che all'inbreeding...;)

Beh, che il crossbreeding sia eticamente e geneticamente meglio dell'inbreeding poco ci piove; dall'alto della mia ignoranza crassa, credo comunque che gli allevatori si servano di entrambi e che l'inbreeding sia inevitabile nella fase iniziale in cui si fissano le caratteristiche della nuova razza.
Però mi chiedo l'uso di razze "derivate", quindi nel caso del Bengala, toyger, ocicat, ecc... è un crossbreeding oppure siamo sempre nell'area dell'inincrocio, insomma, per usare una metafora, di un matrimonio non proprio tra fratelli, ma tra cugini più o meno stretti, con tutte le problematiche connesse? O magari per "outcrossare" nel caso del Bengala si usa un altro ibrido, tipo il Savannah (però forse la cosa rischia di avere conseguenze esplosive sul piano della domesticità/selvaticità di un simile felino)? O nessuna di queste, ma un gatto senz'arte né parte che abbia un mantello tabby spotted (cosa che a quanto pare è stata fatta inizialmente, ma porrebbe il problema di non sapere quali difetti o mutazioni un simile individuo porti nel suo corredo genetico)?
Ho letto su Pawped come si calcola il coefficiente di inbreeding (e non ci ho capito un'acca :cry:, a parte il fatto che incrociando due fratelli di una stessa cucciolata si ha un grado di inbreeding del 25%). Mo' vi lascio passare un sereno weekend e lunedì torno a smaronarvi. ;)

Ah, ho guardato il Bengal Cashmere (http://www.14karatbengal.com/photos/megara/w_megara_14_l_w.jpg) (provando a googlare "Cashmere cat" salta fuori un cantante/DJ che, per carità, non è male, ma ha il grossissimo difetto di non essere un gatto :D ); direi che è un tentativo apprezzabile, ma io pensavo a qualcosa con più "pilu" e soprattutto i famosi "linx tips" (i peletti sulle orecchie: :o). Insomma una cosa così (http://mainecoonspalace.com/attachments/Image/2048_big_1.jpg?template=generic) o così (http://files.lovely-angel-coon.webnode.fr/200000076-eb7e9ec7a0/mcbrown.JPG), ma più "bengalosa".

alimiao
10-03-2017, 19:54
per la cronaca, c'è anche il cane-leopardo, si chiama catahoula leopard dog:

http://www.dogbreedslist.info/all-dog-breeds/Catahoula-Leopard-Dog.html#.WMMDT2favIU

carino, è pure il mio tipo, ce lo vedo bene in coppia col bengala ;) ..

per tornare a cose più serie, il problema dell'ibrido con gatti selvatici mi ha fatto ricordare il recente scandalo degli allevatori di cane lupo cecoslovacco che avevano usato lupi per ampliare il pool genetico dei loro cani:

http://www.lastampa.it/2017/01/15/societa/lazampa/cane-cani/cuccioli-di-lupocane-il-business-illegale-dellibrido-bNSq6T9pubWL4TdRKuWx4H/pagina.html

in questo caso era vietato e quindi gli allevatori hanno falsato i pedigree.. loro si giustificano dicendo che lo hanno fatto per migliorare la salute dei loro cani, ma ci sono dubbi che lo abbiano fatto più che altro per l'estetica.. e poi, in questo caso, ovviamente il problema principale era dato dalla possibile pericolosità sociale di un cane imparentato col lupo.. mentre col bengala il problema-sicurezza di quel tipo non si pone, non è che anche se viene usato un gatto selvatico il gatto diventa una tigre e si mangia il padrone..

SerenaF
10-03-2017, 19:55
Comunque, per tornare seri, mi è appena venuto in mente che per fissare quell'abominio del Dwelf avranno di sicuro fatto ricorso all'inbreeding (e suppongo altrettanto faranno per le prossime generazioni di quella razza disgraziata), quindi non solo 'sto gatto riunisce in sé tre deformità o caratteristiche ai miei occhi tutt'altro che desiderabili, ma è lecito aspettarsi che, grazie agli accoppiamenti tra esemplari strettamente imparentati, quello che magari ci era stato risparmiato nella prima o seconda generazione a livello di tare genetiche, verrà fuori prepotentemente in quelle successive. :210::142:

SerenaF
10-03-2017, 20:06
non è che anche se viene usato un gatto selvatico il gatto diventa una tigre e si mangia il padrone..

Sì, ma magari diventa ingestibile in appartamento e con una sfilza di problemi comportamentali che lèvati...
Avevo sentito anch'io la storia dei cani lupo cecoslovacchi: tra l'altro vi rendete conto che un simile esemplare costa 5000 Euro??!! A questo punto mi viene da pensare che gli acquirenti non fossero poi così ignari e subodorassero o comunque sapessero che c'era qualcosa di "strano" in quei cani per giustificare un simile prezzo, ma vuoi mettere l'emozione/l'orgoglio di avere un vero quasi-lupo in casa? Che poi si dice che quella del cane lupo cecoslovacco è una razza tanto bella, quanto difficile da gestire: deve avere un padrone/conduttore esperto, non lo puoi dare al primo neofita che abbia imparato giusto l'altro ieri da che parte si gira un cane...

Comunque c'è anche il cavallo leopardato o meglio "dalmata": è questa (http://www.horsebreedsinfo.com/images/Appaloosa_Running.gif) razza americana, che deriva da un'altra danese di cui non mi ricordo il nome manco a morire.

violapensiero
10-03-2017, 21:45
Io farei pazzie per un Savannah. Volete mettere andare con un simile felino al guinzaglio? Certo mi chiedo quanta lettiera consuma, e come distrugge letti e gambe se ha le stesse abitudini dei suoi parenti più piccoli...:shy:

linguadigatto
13-03-2017, 09:28
Io farei pazzie per un Savannah. Volete mettere andare con un simile felino al guinzaglio? Certo mi chiedo quanta lettiera consuma, e come distrugge letti e gambe se ha le stesse abitudini dei suoi parenti più piccoli...:shy:

bello è bello, per carità, ma già i miei cercano di mangiarsi le galline, con un savannah sarebbe la fine per le cocche belle :cool:

flor
13-03-2017, 09:40
SerenaF hai azzeccato il punto uno relativo al cross breeding: i gatti maculati non sarebbero un completo outcross e snaturerebbero il "bengal inside" mentre ripercorrere l'ibridazione è meglio dell'inbreeding per quanto riguarda il fissaggio dei caratteri e allontana il rischio di impoverimento genetico. Nei miei progetti c'è anche l'outcross: una volta ristabilita la vicinanza con il leopardino è lecito pensare all'outcross sempre per lo stesso motivo, ma non sarà mai un gatto maculato!!! Troppo delicato il gene aguti del bengal che dà espressione alle macchie anche perché è contraddistinto da un differente tipo genetico ovvero A(aguti del gatto domestico) nel tipo selvatico diventa Apb
Facendo outcross con un gatto di una razza maculata prima di tutto si potrebbe ritrovare delle parentele lontane e poi si perderebbero allineamento e terzo colore che sono difficilissimi da riacquisire. Secondo me il gatto ideale per l'outcross è un gatto nostrano tutto, completamente nero! Ovvero BB aa
Bello il Maincoon tabby!!
Anche i cavalli a pois sono fantastici!
Di bengal se ne vedono davvero di tuttti i tipi! Sono talmente diversi che se ne trovano per tutti i gusti, ma va bene così .... troppi pochi anni di selezione, sarebbe grave fossero già tutti identici! Quello che mi dispiace è che in FIFe valorizzano troppo la macchia a leopardo a discapito di aspetti meno appariscenti ma secondo me più interessanti

SerenaF
13-03-2017, 09:45
Ieri pomeriggio facevo un paio di riflessioni oziose su come sia cambiato, limitatamente a questo in peggio, il nostro modo di rapportarci al gatto; se da un lato ci siamo ormai affrancati dall'idea del gatto come animale da utilità acchiappa-topi o degno surrogato del coniglio sulle nostre tavole :cry:, dall'altro il raggiungimento ormai permanente dello status di animale da compagnia almeno negli ultimi decenni, ha portato a mio avviso a due "estremizzazioni" che sono in realtà derivate da un unico stravolgimento, ma che vanno in direzione opposta e divergente. Per un verso il gatto (e il cane) viene visto come un accessorio il cui aspetto può essere deciso a tavolino, a seconda dei gusti e delle mode del momento (e quindi gatti maculati, gatti nudi, gatti col muso schiacciato o a punta, gatti con le orecchie ripiegate, gatti senza coda o con la coda ritorta, gatto mini- mi sorprende che il Singapura sia una razza ancora così di nicchia-, gatto maxi e chi più ne ha più ne metta), per l'altro si tende ad umanizzarlo sempre più e quindi gli si compra il cappottino, il collarino in strass, il divano (https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/71U8m1MZtJL._SY355_.jpg ), il letto (https://www.keblog.it/wp-content/uploads/2015/05/cucce-lettini-gatti-cani-appartamento-interno-casa-divertenti-spiritose-04-700x426.jpg : è vero, ve lo giuro), lo si manda dal parrucchiere, lo si tatua, gli si fanno trattamenti estetici, di manicure, una volta ho visto un programma in tv in cui una tipa americana completamente sciroccata mandava la sua cagnolina dall'astrologa...
Voi mi direte, si va beh, sono due facce della stessa medaglia: che lo si concepisca alla stregua di un paio di scarpe o di una maglia o che lo si umanizzi, in entrambi i casi ci si dimentica o si trascura/si misconosce che il gatto (e il cane) è un specie a sé con una propria identità e proprie esigenze e prerogative, però mi colpiva il fatto che questa de-gattizzazione (non saprei come chiamarla altrimenti) abbia imboccato due strade così divergenti.
Voi cosa ne dite?

flor
13-03-2017, 09:49
Anubi il bengal e iside la savannah F3 non metto i credit della foto per ragioni di privacy, ma se il proprietario è presente nel gruppo e volesse intervenire sulla foto sia inserendo i suoi dati che per rimuoverla lo farò immediatamente http://www.micimiao.net/forum/album.php?albumid=1633

violapensiero
13-03-2017, 10:07
Il Sanannah...che meraviglia...

Comunque anche qui sul forum ci sono dei mini ritratti astrologici dei nostri amici, dateci un'occhiata...;)

SerenaF
13-03-2017, 10:12
SerenaF hai azzeccato il punto uno relativo al cross breeding: i gatti maculati non sarebbero un completo outcross e snaturerebbero il "bengal inside" mentre ripercorrere l'ibridazione è meglio dell'inbreeding per quanto riguarda il fissaggio dei caratteri e allontana il rischio di impoverimento genetico. Nei miei progetti c'è anche l'outcross: una volta ristabilita la vicinanza con il leopardino è lecito pensare all'outcross sempre per lo stesso motivo, ma non sarà mai un gatto maculato!!! Troppo delicato il gene aguti del bengal che dà espressione alle macchie anche perché è contraddistinto da un differente tipo genetico ovvero A(aguti del gatto domestico) nel tipo selvatico diventa Apb

Ho capito niente come al solito :confused::81: , cioé l'Abp sarebbe fenotipicamente parlando il gene responsabile della particolare maculatura (credo si chiami spotting) del Bengala che è quasi ad occhio di... di qualcosa che non mi viene in mente (comunque, così: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/e/eb/BEN_Wild_Blood_Miledi_%26_World_Ch._Indigo_FleurAm our_(13996868259).jpg/220px-BEN_Wild_Blood_Miledi_%26_World_Ch._Indigo_FleurAm our_(13996868259).jpg ), di contro al normale gene che da uno spotting semplicemnte a pois o quasi nell'ocicat, nel serengeti, nell'egyptian mau e anche in molti gatti comuni?


Facendo outcross con un gatto di una razza maculata prima di tutto si potrebbe ritrovare delle parentele lontane e poi si perderebbero allineamento e terzo colore che sono difficilissimi da riacquisire. Secondo me il gatto ideale per l'outcross è un gatto nostrano tutto, completamente nero! Ovvero BB aa

Cos'è il terzo colore? La sfumatura fulva/aranciata?
B immagino che sia il gene black in questo caso dominante e a quello orange/brown che in questo caso non è espresso; tra l'altro, scusa la curiosità tecnica (in realtà sono due e temo di non avere neanche esaurito la sfilza di domande :shy::( ), ma: perché dici che il candidato migliore per un eventuale outcross con il Bengal è un gatto nero: a livello di espansione del pool genetico, quindi per evitare un'omozigosità troppo spinta, oppure per creare un nuovo tipo estetico o ancora perché ti aspetti che un gatto nero solido aiuti a fissare quelle che sono le caratteristiche, a quanto pare ancora molto sfuggenti, dell'aspetto del Bengal? E se fosse vera la seconda ipotesi, incrociando il Bengal con un gatto nero solido (mettiamo un Bombay), quale risultato ti aspetteresti a livello di aspetto/estetica? Uno smoke (tipo questo: http://www.millstore.it/wp/wp-content/uploads/2015/09/Mau-Egiziano-3.jpg) in cui la maculatura sia però quella tipica del Bengala?

Di bengal se ne vedono davvero di tuttti i tipi! Sono talmente diversi che se ne trovano per tutti i gusti, ma va bene così .... troppi pochi anni di selezione, sarebbe grave fossero già tutti identici! Quello che mi dispiace è che in FIFe valorizzano troppo la macchia a leopardo a discapito di aspetti meno appariscenti ma secondo me più interessanti

C'è anche da dire che credo che ciascun allevatore interpreti la razza a modo suo (magari per un allevatore di MC è più importante avere gatti di stazza molto grande, per un altro l'aspetto spigoloso del muso, per un terzo i ciuffetti sulle orecchie), pur nel rispetto di certi standard, per questo secondo me è un bene che ci siano molti allevatori, sennò avremmo un'omologazione di tutti i gatti di razza.

Grazie mille per la pazienza, Flor; è davvero un piacere parlare con te, spero di non annoiarti con le mie domande che tra l'altro tradiscono un'ignoranza veramente enorme. :disapprove:

flor
13-03-2017, 10:17
Io sono vecchia .... per me i cani sono cani e i gatti sono gatti e le persone sono persone
i gatti vivono davvero una doppia vita: il gatto gatto tipo Romeo er gatto del colosseo e l'animaletto venerato (a volte creato su misura a seconda del momento) che subisce lo pseudoammmore dei proprietari che spesso e volentieri (come del resto fanno anche nei confronti dei figli veri) li riempiono di oggetti e leccornie senza capire che quello di cui hanno bisogno è presenza, affetto e rispetto

violapensiero
13-03-2017, 10:22
Serena, per quello che ho capito girando per le mostre, si cerca di avere gatti con standard il più vicino alla perfezione per quella razza. Che poi non ho capito lo standard chi lo decide, visto che nel tempo, cambia.
I maine coon europei ad esempio, sono diversi da quelli americani, lo stesso dicasi per altre razze...
Quindi alla fine chi davvero decide il fenotipo? L'umano credo, come sempre.
I Savannah mi piacciono perchè mi riportano indietro ai felini selvatici, e perchè in fondo un gatto che ti segue ovunque vai, senza perdere la sua fisionomia caratteriale, sarebbe una cosa bellissima.

flor
13-03-2017, 10:37
il terzo colore è quello interno alle macchie. Parlo di macchie perché il bengal non è solo spotted, ma è anche marbled. Aguti e Tabby stanno su loci diversi. Di per sé il tipo di aguti Apb non è detto che determini un tabby spotted a rosette. Questo tipo di macchia è determinata dal tipo di Tabby che però è influenzato da una marea di fattori
L'aguti Apb non si manifesta a livello fenotipico fino a quando non incontra un gatto aa (solido, non aguti) in questo caso solo in presenza di un genotipo Apb/a si manifesta il fenotipo charcoal ovvero un sovracolore color carbone
Fare outcross con un gatto nero servirebbe solo ed esclusivamente ad ampliare il pool genetico, senza intaccare la tipologia delle macchie. Il risultato in prima generazione sarebbe quello di gatti spotted portatori del non aguti (Aa) e gatti charcoal (Apb a) che con l'aiuto dei test genetici già in seconda generazione possono tornare ad essere Apb/A o Apb/Apb
Il risultato sul fenotipo al momento per me (ma non solo per me eh ....) è poco importante, ma con le premesse genetiche giuste (abbassamento drastico del coefficiente di inbreeding e mantenimento dell'aguti selvatico e del tipo a rosette, più tutta una serie di altri caratteri che non sto qui a spiegare) lavorare sul miglioramento estetico sarà più piacevole e "sano"

flor
13-03-2017, 10:42
Che foto bellissime hai postato SerenaF!!!
l'occhio a cui ti riferisci .... è il bull's eye? Se fosse questo è indesiderabile nei bengal. Ma non si riferisce alla singola macchia, ma alla disposizione delle macchie sui fianchi, sia nei bengal spotted che nei marbled la forma che assomiglia ad un occhio che sia l'espressione di macchie unite (nei marbled) o che sia l'espressione di un allineamento di spots non è per nulla positiva perché in quanto riconducibile ad un tipo di tabby domestico

SerenaF
13-03-2017, 14:09
Che foto bellissime hai postato SerenaF!!!
l'occhio a cui ti riferisci .... è il bull's eye? Se fosse questo è indesiderabile nei bengal.
Ma non si riferisce alla singola macchia, ma alla disposizione delle macchie sui fianchi, sia nei bengal spotted che nei marbled la forma che assomiglia ad un occhio che sia l'espressione di macchie unite (nei marbled) o che sia l'espressione di un allineamento di spots non è per nulla positiva perché in quanto riconducibile ad un tipo di tabby domestico

No, no, volevo dire le rosette, solo che non mi veniva il termine... :o

Tra l'altro andando a vedere il bull's eye, che se ho ben capito è questa striatura particolare, in cui sembra quasi ci sia un occhio disegnato sui fianchi del gatto (come qui: https://purrfectcatbreeds.com/wp-content/uploads/2014/06/sokoke-cat1.jpg ), mi è venuto da sorridere, perché mi sono imbattuta in una razza di gatti mai sentita prima (non che io sia una grande esperta, ad ogni modo), il Sokoke (che è quello della foto a cui ho messo il link sopra e che trovo molto bello), che non credo c'entri nulla con il Bengal, perché è una razza naturale originaria del Kenya dove forse ci sarà stata un'ibridazione spontanea (insomma in un'area rurale dell'Africa, dove magari ci sono piccoli felini selvatici allo stato brado che si avvicinano ai villaggi umani in cerca di cibo, può capitare che questi si incrocino con le locali popolazioni di gatti, soprattutto i feral che non vivono a stretto contatto con l'uomo). Il motivo per cui sorridevo è che a volte c'è proprio una volontà di distinguersi a tutti i costi negli allevatori: io cerco di ottenere quel particolare motivo o caratteristica che non è comune a nessun altro gatto, oppure- anche se non è questo il caso- prendo una caratteristica che in un'altra razza sarebbe penalizzata e creo una nuova razza in cui tale caratteristica sia proprio l'elemento distintivo (ok, che nella realtà non è così facile, perché credo e voglio sperare che la TICA non accetti qualunque bizzarria gli venga proposta come nuova razza, anche se con il Dwelf un po' ha passato il limite), però secondo me c'è proprio questa neofilia esasperata, che per un verso è segno del crescente interesse che i gatti riscuotono, per l'altro forse ne è una manifestazione deteriore.

Tra l'altro, pure del Sokoke si dice che sia per via del carattere un gatto-cane (come pur del Bengal e del Savannah); ecco la razza non l'avevo mai sentita, ma quella del gatto-cane l'ho sentita eccome! :p E anche qui mi viene da sorridere: vuoi un gatto dall'aspetto esotico e selvatico, ma vuoi che si comporti come un cane (qualunque cosa questo voglia dire)?

P.s.: sono andata a vedere la varietà charcoal del Bengal (https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/originals/54/3e/66/543e660cc953f2ab0ca23434015d08e3.jpg): molto suggestiva, anche se personalmente preferisco il mantello normale "dorato" e la varietà snow.

flor
13-03-2017, 14:51
Il sokoke è ... anche un po' italiano dato che un giudice italiano ha contribuito a stilarne lo standard. Ho conosciuto un unico allevamento in Norvegia, ma .... non esiste più :(
diciamo che si è voluto dare un nome a gatti dall'aspetto omogeneo del distretto di sokoke in Kenya, ma come razza non ha molto successo (forse un bene per i piccoli gatti africani :) )
Il fatto di volersi distinguere è necessario! Non avrebbe altrimenti senso neanche parlare di razze. Per esserci una razza devono esserci delle peculiarità che la contraddistinguono.

Questo è il link alle razze riconosciute TICA e più in basso si trovano quelle in fase di riconoscimento. Non vedo il dwelf http://www.tica.org/find-a-breeder

Il modo di dire gatto/cane mi suona molto svantaggioso per il gatto ;) e poco carino nei confronti del cane e fuorviante per le persone!

alimiao
13-03-2017, 15:24
Quello che mi dispiace è che in FIFe valorizzano troppo la macchia a leopardo a discapito di aspetti meno appariscenti ma secondo me più interessanti

tipo quali? secondo me valorizzano la macchia di leopardo perché all'occhio del neofita, è quello che balza all'occhio.. ovvero che "vende"..

flor
13-03-2017, 17:42
però è anche quella più discussa: le rosettone appariscenti e rotonde non sono di derivazione Felis Bengalensis, bensì di altri selvatici. Le rosette di derivazione del felis bengalensis hanno la caratteristica del terzo colore interno, ma si differenziano dal normale gatto spotted sull'allineamento (orizzontale o leggermente diagonale) e dal fatto che non dovrebbero esserci barre verticali.

Le caratteristiche che trovo molto interessanti sono molte, ma in modo particolare amo: il sottocorpo bianco maculato, gli spots sulle zampe, una bella codona cicciotta e maculata, la giusta proporzione testa/corpo dove la testa appare leggermente più piccola, un bel nasone grande e rosso mattone e orecchie arrotondate e occhi notturni (grandi e appena appena sporgenti) poi ce ne sono altre .... un po' più difficili da vedere :o

SerenaF
13-03-2017, 18:08
Ho conosciuto un unico allevamento in Norvegia, ma .... non esiste più :(
diciamo che si è voluto dare un nome a gatti dall'aspetto omogeneo del distretto di sokoke in Kenya, ma come razza non ha molto successo (forse un bene per i piccoli gatti africani :) )


Oh, che peccato; provando a smanettare su internet mi dà alcuni siti di allevamenti in Inghilterra e in Svezia, quindi spero che ci sia ancora interesse per l'allevamento di questa razza. Lo spero perché, trattandosi di una razza naturale, credo che in questo caso l'allevamento abbia la funzione, che giudico positivamente, di mantenere la varietà genetica e fenotipica di quella razza/varietà all'interno della specie felina (un po' come lo Skogkatt vichingo che magari si sarebbe estinto e invece è sopravvissuto ai nostri giorni come Norvegese delle Foreste), anche se mi chiedo quanto la selezione non finisca per modificare e magari stravolgere i tratti di quelle che erano in origine razze naturali, in omaggio alle mode e alle tendenze del momento; insomma per farla breve quanto c'è ancora dello Skokgatt nel moderno Norvegese o dei gatti nordamericani nel Maine coon di oggi?


Il fatto di volersi distinguere è necessario! Non avrebbe altrimenti senso neanche parlare di razze. Per esserci una razza devono esserci delle peculiarità che la contraddistinguono.

Il problema è quando questa ricerca delle peculiarità diventa volontà sregolata di distinguersi/attirare l'attenzione ad ogni costo, selezionando gatti sempre più "estremi": senza andare a pescare razze rare e di nicchia, ne abbiamo un esempio con il Persiano che è evoluto nell'ultimo secolo in direzione di un'ipertipia sempre più esasperata.

Questo è il link alle razze riconosciute TICA e più in basso si trovano quelle in fase di riconoscimento. Non vedo il dwelf http://www.tica.org/find-a-breeder

Non lo vedo neanch'io, ma vedo il Bambino, gatto nudo dal nome quantomai evocativo (mi viene in mente quello che scriveva Alimiao sul fatto che il gatto glabro risveglia l'istinto materno di molte donne perché così nudo e indifeso fa pensare ad un neonato) nato dall'incrocio tra Sphynx e Munchkin. Magari qualcuno avrà pensato che con le orecchie rovesciate era ancora più interessante e più bambinesco.
Vedo inoltre delle cose che mi fanno storcere pesantemente il naso: Maine coon polidattili, gatti con l'alopecia (Donskoi), gatti nudi (Peterbald, Sphynx), gatti selezionati per assomigliare a piccoli lupi mannari (Lykoi): il prossimo passo saranno i gatti fosforescenti o che mutano colore come le lampade a led.

Il modo di dire gatto/cane mi suona molto svantaggioso per il gatto ;) e poco carino nei confronti del cane e fuorviante per le persone!

Sì, anche perché rischia di alimentare stereotipi e aspettative irrealistiche sul carattere; già c'è una marea di gente che si fa dei film assurdi sui gatti di strada e li restituisce perché "non veien in braccio/ è in casa da 5 minuti ed è ancora nascosto sotto il mobile/ miagola...", figuriamoci se gli vai a dire che è un gatto-cane. :351:

linguadigatto
13-03-2017, 18:16
Non lo vedo neanch'io, ma vedo il Bambino, gatto nudo dal nome quantomai evocativo (mi viene in mente quello che scriveva Alimiao sul fatto che il gatto glabro risveglia l'istinto materno di molte donne perché così nudo e indifeso fa pensare ad un neonato) nato dall'incrocio tra Sphynx e Munchkin. Magari qualcuno avrà pensato che con le orecchie rovesciate era ancora più interessante e più bambinesco.

:micimiao57::micimiao57::micimiao57::micimiao57: diogatto umanità, datti un contegno!


Sì, anche perché rischia di alimentare stereotipi e aspettative irrealistiche sul carattere; già c'è una marea di gente che si fa dei film assurdi sui gatti di strada e li restituisce perché "non veien in braccio/ è in casa da 5 minuti ed è ancora nascosto sotto il mobile/ miagola...", figuriamoci se gli vai a dire che è un gatto-cane. :351:

LASCIAMO PERDERE. stamattina mi collego dopo due giorni, e ho ancora i rigurgiti di bile.

SerenaF
13-03-2017, 19:09
Ehm, per un lapsus calami alquanto imbarazzante, lo Skogkatt è diventato Skokgatt nel mio intervento precedente :o; comunque il domandone era quanto c'è dell'antico Skogkatt nell'odierno Norvegese delle Foreste? A voi l'ardua sentenza. ;)

Aletto
14-03-2017, 08:26
Ieri pomeriggio facevo un paio di riflessioni oziose su come sia cambiato, limitatamente a questo in peggio, il nostro modo di rapportarci al gatto......
Voi mi direte, si va beh, sono due facce della stessa medaglia: che lo si concepisca alla stregua di un paio di scarpe o di una maglia o che lo si umanizzi, in entrambi i casi ci si dimentica o si trascura/si misconosce che il gatto (e il cane) è un specie a sé con una propria identità e proprie esigenze e prerogative, però mi colpiva il fatto che questa de-gattizzazione (non saprei come chiamarla altrimenti) abbia imboccato due strade così divergenti.
Voi cosa ne dite?
Dico da tempo che la preposizione "da", da affezione, da compagnia porta a queste derive patetiche nel senso etimologico della parola: c'è sofferenza da parte dell'umano, una patologia che per pregiudizi culturali, ma non solo, si fa fatica a riconoscere su se stessi. Perché se ho l'influenza mi curo ma se soffro da tempo di una patologia che non si esprime a livello fisiologico non mi curo? perché non so di soffrirne :disapprove:. Uniamo a questo l'antropomorfizzazione che direi, quasi necessariamente ne deriva, e la frittata è fatta
Io sono vecchia .... per me i cani sono cani e i gatti sono gatti e le persone sono persone
i gatti vivono davvero una doppia vita: il gatto gatto tipo Romeo er gatto del colosseo e l'animaletto venerato (a volte creato su misura a seconda del momento) che subisce lo pseudoammmore dei proprietari che spesso e volentieri (come del resto fanno anche nei confronti dei figli veri) li riempiono di oggetti e leccornie senza capire che quello di cui hanno bisogno è presenza, affetto e rispetto
Sono d'accordo anche su questo
https://www.google.it/imgres?imgurl=http%3A%2F%2Frete.comuni-italiani.it%2Ffoto%2F2009%2Fwp-content%2Fuploads%2F2009%2F09%2F101103-800x533-500x333.jpg&imgrefurl=http%3A%2F%2Frete.comuni-italiani.it%2Ffoto%2F2009%2F101103&docid=WNRgdAjKzQH8aM&tbnid=wVHbfE8s8SalJM%3A&vet=1&w=500&h=333&bih=662&biw=1366&q=gatti%20di%20roma&ved=0ahUKEwiD0dX3wtXSAhVDCSwKHe14BFMQMwhCKBwwHA&iact=mrc&uact=8


Quindi alla fine chi davvero decide il fenotipo? L'umano credo, come sempre......
Già :disapprove:

Il sokoke.....
diciamo che si è voluto dare un nome a gatti dall'aspetto omogeneo del distretto di sokoke in Kenya, ma come razza non ha molto successo (forse un bene per i piccoli gatti africani :) )..... Il modo di dire gatto/cane mi suona molto svantaggioso per il gatto ;) e poco carino nei confronti del cane e fuorviante per le persone!
D'accordo anche su questo


Poi vorrei aggiungere una mia considerazione: salvaguardare dall'estinzione le razze antiche, mantenere tassonomicamente una razza che non può più interagire in natura è inutile. Sarebbe un po' come mantenere la foca monaca in enormi acquari marini, o cercare di mantenere in vita il diavolo della Tasmania che si sta estinguendo a causa di un tumore. E' una visione antropocentrica, priva di visione evolutiva, che vedrebbe di fossili viventi in bacheche protette dall'intervento esterno, come il mio Volland. Aver mantenuto una razza non vuol dire averla salvata

Il bufalo africano è stato a rischio estinzione a causa della peste bovina (o roba del genere, ora non ricordo), ne erano rimasti pochissimi individui che si sono salvati perché hanno formato anticorpi che li hanno resi immuni e la razza è sopravvissuta miracolosamente ed ora ha raggiunto e superato il n di individui precedente all'epidemia. Questi sono i disegni della natura sui quali non possiamo metter bocca

flor
14-03-2017, 09:08
Poi vorrei aggiungere una mia considerazione: salvaguardare dall'estinzione le razze antiche, mantenere tassonomicamente una razza che non può più interagire in natura è inutile. Sarebbe un po' come mantenere la foca monaca in enormi acquari marini, o cercare di mantenere in vita il diavolo della Tasmania che si sta estinguendo a causa di un tumore. E' una visione antropocentrica, priva di visione evolutiva, che vedrebbe di fossili viventi in bacheche protette dall'intervento esterno, come il mio Volland. Aver mantenuto una razza non vuol dire averla salvata

Il bufalo africano è stato a rischio estinzione a causa della peste bovina (o roba del genere, ora non ricordo), ne erano rimasti pochissimi individui che si sono salvati perché hanno formato anticorpi che li hanno resi immuni e la razza è sopravvissuta miracolosamente ed ora ha raggiunto e superato il n di individui precedente all'epidemia. Questi sono i disegni della natura sui quali non possiamo metter bocca

Grazie Aletto per aver spiegato molto bene quello che è anche il mio pensiero: ovvero che il gatto selezionato dalla natura per vivere in un determinato contesto è lì che deve stare. Farlo diventare "razza" equivale ad impossessarsi di caratteristiche gradevoli che l'uomo volgerà al proprio piacere estetico ... snaturandolo :confused:

linguadigatto
14-03-2017, 09:17
Poi vorrei aggiungere una mia considerazione: salvaguardare dall'estinzione le razze antiche, mantenere tassonomicamente una razza che non può più interagire in natura è inutile. Sarebbe un po' come mantenere la foca monaca in enormi acquari marini, o cercare di mantenere in vita il diavolo della Tasmania che si sta estinguendo a causa di un tumore. E' una visione antropocentrica, priva di visione evolutiva, che vedrebbe di fossili viventi in bacheche protette dall'intervento esterno, come il mio Volland. Aver mantenuto una razza non vuol dire averla salvata

Il bufalo africano è stato a rischio estinzione a causa della peste bovina (o roba del genere, ora non ricordo), ne erano rimasti pochissimi individui che si sono salvati perché hanno formato anticorpi che li hanno resi immuni e la razza è sopravvissuta miracolosamente ed ora ha raggiunto e superato il n di individui precedente all'epidemia. Questi sono i disegni della natura sui quali non possiamo metter bocca

sono totalmente d'accordo. se il problema è la distruzione degli habitat da parte nostra, o lo sterminio, ha senso agire... sui nostri comportamenti. altrimenti, lasciamo in pace gli animali!

flor
14-03-2017, 09:24
Quindi il mio punto di vista è piuttosto differente anche se capisco mal condivisibile da chi come dicevo qualche pagina prima ama il gatto per quello che è.
Un gatto con una mutazione spontanea che in natura non avrebbe successo nel breve periodo (perché l'evoluzione è qualcosa che che va oltre il nostro tempo) ha senso se non causa sofferenza alla specie riprodurla? A me affascinano le mutazioni spontanee tipo quella che ha visto nascere gatti strani (i lycoi ) con il pelo duro e la maschera inversa e seppur con i dovuti scrupoli morali al momento non vedo motivo per non intraprendere la strada della conoscenza di queste "stranezze naturali"

Poi mi piaceva affrontare un'altro discorso che secondo me è emerso da questa discussione: si riferisce sempre alla moda ed al tempo. Una volta la razza affascinava perché descritta con parole intriganti raccontando storie fantasiose spesso avvolte da un po' di mistero (Sacro di Birmania, Singapura, Korat) poi si è passati al fascino del mistero della genetica ovvero si è scoperto l'emozione di ricreare manti riccioli e gatti senza code e la voglia di sperimentare e creare razze nuove ha spinto a unire razze già esistenti molto diverse tra loro e così sono nati dei bei mix diventati anch'essi razze. Che ora sia la volta delle stranezze e degli eccessi? Bah ... io personalmente non ne ho ancora visti. Solo smanettando su internet vedo queste "aberrazioni) ma continuo a non vedere il Bambino sul sito della TICA :D

Sui gatti polidattili .... lo sono i gatti tanto amati da Hemingway ....anche solo per questa ragione non possono che essere apprezzabili

SerenaF
14-03-2017, 09:48
Scusate, ma l'allevamento di gatti (anche supponendo per assurdo che a qualcuno venga in mente di allevare gatti di strada- tra l'altro una mia amica se n'è uscita con una simile idea qualche settimana fa e ho dovuto passare mezz'ora buona a spiegarle perché ha senso allevare gatti di razza, ma non gatti come Chiquy o Edhel) è intimamente connesso all'idea di "animale da compagnia" o "da affezione" (se poi trovate un'altra definizione più rispettosa e meno antropocentrica sarò felice di usarla), altrimenti che senso avrebbe nel 2017, quando abbiamo ben altri modi di tenere sotto controllo la popolazione di roditori, allevare gatti?

Chi alleva, chi ha acquistato o ha in mente di acquistare gatti di razza, chi visita expo (e sicuramente lo farò anch'io prossimamente), persino chi va al gattile per adottare un micio, più o meno implicitamente accetta l'idea che il tale animale (il gatto o il cane e, mi auguro in un futuro prossimo, anche il cavallo) venga selezionato per vivere accanto all'uomo come oggetto d'affezione che si spera essere sana e non un amore malato oppure un'infatuazione per l'ultima razza bizzarra che la fantasia di certi allevatori ha partorito.

Riguardo alle razze, quelle naturali per me hanno un loro perché, anche se la continua riduzione del loro habitat rischia seriamente di metterne a repentaglio la sopravvivenza, poi cercare di preservarle (come cercare di preservare il Panda gigante) può essere un'esigenza anche qui antropocentrica oppure un portato dei sensi di colpa (visto che la responsabilità della loro quasi estinzione è in gran parte nostra) nascosto dietro la foglia di fico della conservazione della biodiversità. Certo ci possiamo chiedere che senso abbia un Sokoke in Svezia o un Maine Coon/Siberiano a Palermo, ma personalmente l'idea di conservare comunque il patrimonio genetico di quella razza, anche se può sembrare anacronistico, mi sorride molto di più che non mettersi a pasticciare per creare il Bambino o il Savannah o per schiacciare ancora un po' il muso del Persiano (sia mai che non sia abbastanza ipertipico).
Per rispondere a Linguadigatto, è vero che la soluzione migliore sarebbe agire sul nostro comportamento adottando uno stile di vita più sostenibile, ma, nel tempo che passa a convincere 7 miliardi e passa di individui (o anche solo 300 milioni di americani con il loro caro presidente che dimostra una squisita sensibilità verso questi problemi) che non bisogna sprecare, bisogna ridurre le emissioni, bisogna riciclare i rifiuti... sai quante specie, incluse magari le api, ci perdiamo nel frattempo?

E' una visione antropocentrica, priva di visione evolutiva, che vedrebbe di fossili viventi in bacheche protette dall'intervento esterno, come il mio Volland.

Scusa, mi stai dicendo che allevare Abissini come Volland o Norvegesi, Singapura, ecc... è una forzatura? Al di là delle circostanze in cui hai preso la decisione di acquistare un gatto di razza e del fatto che, come hai scritto altrove, è stata una decisione che è maturata nel corso di un ventennio di riflessione, non capisco perché sostieni che non escludi in futuro di comprare un gatto di razza presso un allevatore. Se l'allevamento di gatti di razza è in funzione della vanità umana, se non ha senso in un'ottica evolutiva preservare razze naturali o antiche, com'è l'Abissino, perché non escludi un domani di ripetere questa scelta? E se comunque decidessi di riprendere un gatto di razza, ti orienteresti sempre sull'Abissino o sceglieresti un'altra razza? E perché?

SerenaF
14-03-2017, 10:01
Solo smanettando su internet vedo queste "aberrazioni) ma continuo a non vedere il Bambino sul sito della TICA

Ieri sera sono sicura di averlo visto... :micimiao48:

Ma allora un allevamento come questo in Canada (http://www.chatteriemystique.com/) che seleziona Sphynx, Bambino (Sphynx + Munchkin), Elf (Sphynx + American Curl), Dwelf (Sphynx + Munchkin + American Curl) sta turlupinando i possibili acquirenti rifilandogli in 3 casi su 4 gatti di razze non ancora riconosciute che quindi a rigore non esistono? :micimiao52:

linguadigatto
14-03-2017, 10:03
Un gatto con una mutazione spontanea che in natura non avrebbe successo nel breve periodo (perché l'evoluzione è qualcosa che che va oltre il nostro tempo) ha senso se non causa sofferenza alla specie riprodurla?

Sui gatti polidattili .... lo sono i gatti tanto amati da Hemingway ....anche solo per questa ragione non possono che essere apprezzabili

rientra sempre nel discorso del feticcio secondo me... trattare gli animali non come individui, protagonisti della propria vita, esseri unici e liberi, ma come cose. cose che si trattano benissimo per carità, consapevoli di avere davanti cose vive con esigenze, ma comunque sono cose. un po' come le orchidee in appartamento insomma.

questo è il limite invalicabile che non mi permette di accettare l'allevamento in nessuna forma.

a parte il fatto che hemingway era un sessista amante delle corride, poca stima personalmente ;)

flor
14-03-2017, 10:17
rientra sempre nel discorso del feticcio secondo me... trattare gli animali non come individui, protagonisti della propria vita, esseri unici e liberi, ma come cose. cose che si trattano benissimo per carità, consapevoli di avere davanti cose vive con esigenze, ma comunque sono cose. un po' come le orchidee in appartamento insomma.

questo è il limite invalicabile che non mi permette di accettare l'allevamento in nessuna forma.

a parte il fatto che hemingway era un sessista amante delle corride, poca stima personalmente ;)

Apprezzo molto la tua coerenza! Io non lo sono affatto e spesso mi riempio di dubbi. Mi sento un po' tossica .... tutte le volte che mi sdegno del mondo del gatto di razza (e sono tante) poi immancabilmente mi ci rituffo dentro perchè non mi riesce star fuori

flor
14-03-2017, 12:06
Ho conosciuto il mondo dell'allevamento del gatto nel 1999 e questo è un blu di russia http://www.micimiao.net/forum/album.php?albumid=1633&pictureid=28209 d'epoca :D figlio di una mio gatto con genealogia russa che feci davvero fatica a far riconoscere perché proveniente da un club sconosciuto e con genealogia scritta in russo
Se confrontate l'immagine con i blu di russia attuali si vede bene come il gattone russo con un manto molto denso e di un colore blu di media intensità, con muscolatura possente nei maschi e le orecchie alte si sia trasformato in un gatto esteticamente molto elegante, chiaro, quasi evanescente .... perché così piace di più!!! Cosa resta dell'originale? Molto poco. Mi chiedo se in qualche anfratto della fredda Russia questo gruppo di gatti si sia mantenuto intatto, sarei davvero tanto tanto curiosa di saperlo e in fondo al mio cuore lo spero davvero

Quando un allevatore di pseudo razze dice "pedigree TICA" è vero: come dicevo all'inizio la TICA registra tutto! Anche accoppiamenti non permessi, ma li codifica diversamente. Questo per rendere tracciabile un accoppiamento, ma non significa che abbiano il valore di Razza. Se te registri in TICA due trovatelli e li fai accoppiare, loro ti registrano sia i genitori che la cucciolata, ma non significa che siano diventati gatti di razza.

linguadigatto
14-03-2017, 12:16
bellissimo micio!

alimiao
14-03-2017, 12:56
Anche se, in linea generale, posso essere d'accordo con le motivazioni contro l'allevamento di Linguadigatto, e anche di Aletto, non riesco ad essere così "schierata".. Secondo me dato che noi umani siamo parecchio complicati, è difficile giudicare in maniera univoca un fenomeno come l'allevamento.
Allevare o comprare un gatto di razza vuol dire trattare l'animale come un oggetto? Può darsi. Ma secondo me ci sono tante tante sfumature, tanti modi diversi di essere allevatori di gatti di razza e tanti modi diversi di essere padroni di gatti di razza. Per esempio: ci sono gli allevatori di gatti persiani ipertipici che vanno in expo e truccano il gatto con borotalco, cipria e correttore, ci sono gli allevatori che non vanno neanche alle expo perchè le trovano un abominio, e poi ci sono tutte le mille vie di mezzo. Io personalmente conosco allevatori che (secondo me) non trattano i gatti come oggetti, semplicemente, oltre all'attenzione per il carattere e il benessere ecc, ci mettono anche l'attenzione per un lato estetico.
D'altronde nella vita esiste anche l'estetica, fra tutte le altre cose. Io non sono d'accordo con chi mette l'estetica al primo posto nella vita, ma credo che anche negarla non sia corretto.

Farò un paragone magari infelice: tutti noi, nella scelta del partner, siamo attirati da criteri ANCHE estetici. Il che non vuol dire che se una persona non è bella in modo classico e canonico non la scegliamo come partner.. ma anche l'occhio vuole la sua parte.

Quindi se qualcuno decide di allevare un gatto con determinate caratteristiche estetiche, A PATTO CHE non ne pregiudichino la salute, e se rispetta per quanto possibile il gatto nella sua globalità, non curandosi solo e soltanto del lato estetico, che male c'è? se esiste il birmano red point che è un bel gattone biondone con i piedi bianchi, e ci sono persone che comprano un cucciolo 1. perchè vogliono un gatto e dal lato estetico preferiscono i biondoni a pelo semilungo, 2. dal punto di vista del carattere preferiscono i gatti un po' paciosi, che male c'è? a patto che poi queste persone rispettino il gatto nella sua globalità "olistica" e cerchino il meglio per lui, trattandolo come individuo e non come oggetto.. D'altronde se per dire io ho avuto due fidanzati e sono stati entrambi biondi, ciò non vuol dire che sto trattando gli uomini come oggetti da decorazione e che tutti i non-biondi per me sono meritevoli di estinzione ecc ecc.. (scusate probabilmente l'esempio è cretino).

Ovviamente tutte le forme patologiche di trattamento dell'animale sono sbagliate, quindi incipriare il gatto, trattarlo come un oggetto d'arredamento, o come modo per autogratificarsi, usarlo per riempire i propri vuoti esistenziali ecc ecc.. PERO' attenzione, anche qui il giudizio è molto soggettivo.. ad es io ho delle amiche che hanno un gatto ma non approfondiscono molto le tematiche relative ad esso, (della serie "è solo un gatto"), accettano qualsiasi cosa gli dica il vet senza riflettere, non si fanno una domanda una relativa ad etologia, comportamento, alimentazione, benessere, ecc.. ecco, dal loro punto di vista, io probabilmente sono un caso patologico.. primo perchè ho comprato il gatto da un allevatore spendendo una "barcata di soldi" (che avrei potuto spendere per un viaggio, un gadget tecnologico, un abbonamento alla tv via cavo ecc.. ), quando ci sono milioni di gatti abbandonati ecc.. (però notare che le stesse persone insistono di più sul fatto che ho pagato troppo che non sul fatto che pagare non sia etico.. con discorsi tipo "ma mia mamma il suo l'ha pagato 100 euro, non ha pedigree machissenefrega, è similissimo ad un siberiano"). Poi perchè spendo soldi per fargli la dieta BARF ("tutto questo tempo dedicato a preparare da mangiare.. per un gatto!! la carne cruda.. quando tante persone non se la possono nemmeno permettere per i propri figli.. non è morale!! ecc"). Inoltre perdere tempo su internet a documentarsi su etologia, alimentazione, salute felina, portare addirittura il gatto dal nutrizionista, secondo queste persone, è patologico ("non hai niente di meglio da fare che non pensare ai gatti? poverina, la tua vita deve essere TANTO vuota..").
Quindi per alcuni, NOI col nostro interesse eccessivo per i nostri mici stiamo oggettivando il gatto.

Questo papiro solo per dire, come diceva qualcuno, non giudicare se non vuoi essere giudicato.. quindi io sinceramente non me la sento di giudicare univocamente tutto il complesso e variegato mondo dell'allevamento.. sì, ci sono tante storture, ma abbiamo anche degli esempi concreti come flor e morghi, che mi sembrano persone disponibili, aperte al confronto e ragionevoli..

alimiao
14-03-2017, 12:58
Quando un allevatore di pseudo razze dice "pedigree TICA" è vero: come dicevo all'inizio la TICA registra tutto! Anche accoppiamenti non permessi, ma li codifica diversamente. Questo per rendere tracciabile un accoppiamento, ma non significa che abbiano il valore di Razza. Se te registri in TICA due trovatelli e li fai accoppiare, loro ti registrano sia i genitori che la cucciolata, ma non significa che siano diventati gatti di razza.

wow ma allora la TICA per come la descrivi tu sembra un po' una banda di cialtroni.. (con tutto il dovuto -poco- rispetto).. cosa serve a fare un registro felino in cui tutti possono essere registrati? mi pare un po' lo stesso principio dell'autocertificazione antimafia ("io certifico che io non sono mafioso")..

Aletto
14-03-2017, 13:16
Scusate, ma l'allevamento di gatti....... è intimamente connesso all'idea di "animale da compagnia" o "da affezione" (se poi trovate un'altra definizione più rispettosa e meno antropocentrica sarò felice di usarla), altrimenti che senso avrebbe nel 2017, quando abbiamo ben altri modi di tenere sotto controllo la popolazione di roditori, allevare gatti?

Chi alleva, chi ha acquistato o ha in mente di acquistare gatti di razza, chi visita expo (e sicuramente lo farò anch'io prossimamente), persino chi va al gattile per adottare un micio, più o meno implicitamente accetta l'idea che il tale animale (il gatto o il cane e, mi auguro in un futuro prossimo, anche il cavallo) venga selezionato per vivere accanto all'uomo come oggetto d'affezione che si spera essere sana e non un amore malato oppure un'infatuazione per l'ultima razza bizzarra che la fantasia di certi allevatori ha partorito.

Scusa, mi stai dicendo che allevare Abissini come Volland o Norvegesi, Singapura, ecc... è una forzatura? Al di là delle circostanze in cui hai preso la decisione di acquistare un gatto di razza e del fatto che, come hai scritto altrove, è stata una decisione che è maturata nel corso di un ventennio di riflessione, non capisco perché sostieni che non escludi in futuro di comprare un gatto di razza presso un allevatore. Se l'allevamento di gatti di razza è in funzione della vanità umana, se non ha senso in un'ottica evolutiva preservare razze naturali o antiche, com'è l'Abissino, perché non escludi un domani di ripetere questa scelta? E se comunque decidessi di riprendere un gatto di razza, ti orienteresti sempre sull'Abissino o sceglieresti un'altra razza? E perché?
Su tutto ciò che ho scritto non c'è bisogno di leggere tra le righe perché è tutto già esposto. Qualsiasi gatto (o altro animale) si adotti, di razza o no, non è necessariamente da compagnia o da affezione soprattutto se non so leggere in quale modo lui manifesta affetto e desiderio di compagnia nei miei confronti. Se desidero un animale al punto tale da tatuarlo, mettergli una cuccia a forma di letto, collarini bizzarri ecc, se ho bisogno del suo affetto e della sua persenza, e poi lo antropomorfizzo, non è l'animale che voglio incontrare ma l'essere umano
E se non escludo che un domani prenderei un altro abissino o un altro trovatello è perché vorrei essere libera e non vincolata da chissà cosa



Quindi il mio punto di vista è piuttosto differente anche se capisco mal condivisibile da chi come dicevo qualche pagina prima ama il gatto per quello che è.
Un gatto con una mutazione spontanea che in natura non avrebbe successo nel breve periodo (perché l'evoluzione è qualcosa che che va oltre il nostro tempo) ha senso se non causa sofferenza alla specie riprodurla? A me affascinano le mutazioni spontanee tipo quella che ha visto nascere gatti strani (i lycoi ) con il pelo duro e la maschera inversa e seppur con i dovuti scrupoli morali al momento non vedo motivo per non intraprendere la strada della conoscenza di queste "stranezze naturali"

Poi mi piaceva affrontare un'altro discorso che secondo me è emerso da questa discussione: si riferisce sempre alla moda ed al tempo. Una volta la razza affascinava perché descritta con parole intriganti raccontando storie fantasiose spesso avvolte da un po' di mistero (Sacro di Birmania, Singapura, Korat) poi si è passati al fascino del mistero della genetica ovvero si è scoperto l'emozione di ricreare manti riccioli e gatti senza code e la voglia di sperimentare e creare razze nuove ha spinto a unire razze già esistenti molto diverse tra loro e così sono nati dei bei mix diventati anch'essi razze. Che ora sia la volta delle stranezze e degli eccessi? Bah ... io personalmente non ne ho ancora visti. Solo smanettando su internet vedo queste "aberrazioni) ma continuo a non vedere il Bambino sul sito della TICA :D

Sui gatti polidattili .... lo sono i gatti tanto amati da Hemingway ....anche solo per questa ragione non possono che essere apprezzabili

Non so se ho capito a cosa ti riferisci
Penso che ora la moda sia la manipolazione genetica, il perché secondo me è semplice: guarda quant'è bravo l'uomo e cosa riesce a fare :shy:
Il tuo punto di vista non l'ho capito bene ma penso che anche il mio sia poco condivisibile

Franziska
14-03-2017, 13:42
No, scusate, lo so che sto apportando un contributo nullo a questa interessantissima discussione, ma non riesco a togliere gli occhi dalla foto, non inquietante di più, che appare nella home dell'allevamento che ha pescato SerenaF :10::10::10:
Prego, per chi per caso se la fosse fatta sfuggire: http://www.chatteriemystique.com
:22:
Io non riesco a prendere posizione riguardo l'allevamento, probabilmente perché non escludo che un giorno mi piacerebbe prenderne uno, quindi faccio fatica a guardare la cosa con distacco... perché se ci penso in effetti trovo che certi abomini come quello dell'allevamento postato da SerenaF non siano altro che una delle diramazioni, sebbene in una direzione eccessiva e forzata, a cui si può arrivare partendo dall'allevamento. Cioè, se ammettiamo che si possano selezionare dei gatti in base alle proprie caratteristiche e alle nostre esigenze, e non le loro, come lo tracciamo poi un confine? Quello che non è accettabile per noi oggi potrebbe essere normale domani); ma è possibile (è un'ipotesi non "un'ammissione di colpa" per ora :D) che non riesca ad ammettere con me stessa che non è etico perché mi costringerebbe a riflettere su questa mia possibile scelta.

Volevo dire anche che il Romeo postato da Aletto è meraviglioso! :147:

SerenaF
14-03-2017, 14:02
Quando un allevatore di pseudo razze dice "pedigree TICA" è vero: come dicevo all'inizio la TICA registra tutto! Anche accoppiamenti non permessi, ma li codifica diversamente. Questo per rendere tracciabile un accoppiamento, ma non significa che abbiano il valore di Razza. Se te registri in TICA due trovatelli e li fai accoppiare, loro ti registrano sia i genitori che la cucciolata, ma non significa che siano diventati gatti di razza.

Quindi la TICA è una specie di elenco di tutto il buono, il cattivo, il meraviglioso e il folle che è stato fatto nel mondo dell'allevamento felino.
Ma allora cos'è che distingue un tipo felino che è stato debitamente registrato dalla TICA da una vera e propria razza? Cioé, se io decidessi di creare un tipo di gatti che avessero le stesse caratteristiche di Edhelina (per la serie: ogni scarrafone...), ovvero un gatto di corporatura media, dalle linee allungate, con un mantello color miele e occhi dello stesso colore, caratterialmente dolce, fusacchione, ma anche testardissimo e con una serie di espressioni che più ruffiane non si può e decidessi di chiamare questa varietà Gingerella, la TICA sarebbe tenuta a registrarlo. Io però non potrei vendere questi gatti al primo gonzo che passa, perché il fatto che la TICA abbia registrato nomi dei progenitori, cucciolate, ecc... e magari anche il nome "Gingerella" non fa di questi esemplari dei gatti di razza, quindi io sto semplicemente vendendo dei gatti comuni (il che in Italia è illegale, negli Stati Uniti e in Canada forse no). O ho capito male?
E, scusa la domanda, ma quali sono gli accoppiamenti non permessi? Perché dopo i Bambino, i Dwelves che pure non sono nel database della TICA (quindi sarebbe una doppia fregatura: non sono menzionate nell'elenco delle razze, forse non sono nemmeno state registrate dalla TICA, insomma 'sto allevamento sta vendendo dei fenomeni da baraccone a peso d'oro), ecc... mi sembra che sia quasi tutto lecito...

Tra l'altro l'esempio di Gingerella era tanto ingenuo quanto stupido, ma penso che conosciate tutti Grumpy Cat (https://it.wikipedia.org/wiki/Grumpy_Cat ), il gatto con quell'irresistibile espresione corrucciata che in realtà è dovuta ad una deformità (e ci risiamo!); a qualcuno potrebbe venire in mente un domani di selezionare dei gatti portatori del gene che produce il nanismo di modo che ciascuno possa avere il suo Grumpy Cat. :shy:


Qualsiasi gatto (o altro animale) si adotti, di razza o no, non è necessariamente da compagnia o da affezione soprattutto se non so leggere in quale modo lui manifesta affetto e desiderio di compagnia nei miei confronti. Se desidero un animale al punto tale da tatuarlo, mettergli una cuccia a forma di letto, collarini bizzarri ecc, se ho bisogno del suo affetto e della sua persenza, e poi lo antropomorfizzo, non è l'animale che voglio incontrare ma l'essere umano
E se non escludo che un domani prenderei un altro abissino o un altro trovatello è perché vorrei essere libera e non vincolata da chissà cosa

Allora, mi sa che partiamo proprio da due modi diversi di intendere l'attributo "da affezione/compagnia" che personalmente non ritengo così irrispettoso e offensivo: per me, anche se normalmente trovo superflua una tale definizione, "da affezione" significa un animale che non abbia alcuna funzione né nel senso di svolgere un determinato compito (come un cavallo da tiro, un cane da caccia), né in quello di avere una determinata funzione produttivo-economica (una mucca da latte), ma che l'uomo tiene presso di sé unicamente perché la sua compagnia gli procura piacere (e teoricamente si dovrebbe poter presumere l'opposto, ovvero che anche l'animale tragga piacere dalla relazione con l'umano), sennò è sfruttamento e prevaricazione.

Quindi se qualcuno decide di allevare un gatto con determinate caratteristiche estetiche, A PATTO CHE non ne pregiudichino la salute, e se rispetta per quanto possibile il gatto nella sua globalità, non curandosi solo e soltanto del lato estetico, che male c'è? se esiste il birmano red point che è un bel gattone biondone con i piedi bianchi, e ci sono persone che comprano un cucciolo 1. perchè vogliono un gatto e dal lato estetico preferiscono i biondoni a pelo semilungo, 2. dal punto di vista del carattere preferiscono i gatti un po' paciosi, che male c'è? a patto che poi queste persone rispettino il gatto nella sua globalità "olistica" e cerchino il meglio per lui, trattandolo come individuo e non come oggetto.

Condivido in pieno; l'allevamento e la suddivisione per razze rispondono in primis a criteri morfologici ed estetici (insomma, il Birmano per continuare l'esempio, è un gattone a pelo lungo con colorazione point, occhi azzurri) e in seconda battuta a mio avviso caratteriali (o meglio di indole).
Del resto mi chiedo, se un allevatore avesse un Maine Coon (*sospiro trasognato*) che, morfologicamente parlando, è la quintessenza della sua razza, ma caratterialmente ci azzecca poco (non sto dicendo che sia schivo, fifone, aggressivo, solo che non ha l'indole che solitamente si associa al Maine Coon), mica rinuncerebbe a farlo riprodurre, no?

flor
14-03-2017, 14:02
wow ma allora la TICA per come la descrivi tu sembra un po' una banda di cialtroni.. (con tutto il dovuto -poco- rispetto).. cosa serve a fare un registro felino in cui tutti possono essere registrati? mi pare un po' lo stesso principio dell'autocertificazione antimafia ("io certifico che io non sono mafioso")..

no, non è una banda di cialtroni :) è l'America. Noi italiani (e Europei) abbiamo il concetto di pedigree=razza
Loro no. TICA è un registro che al suo interno contiene dati relativi ai gatti di razza. Solo i gatti con il codice SBT sono riferibili a gatti di razza e solo per le razze che l'associazione riconosce.
tutto il resto viene "solo" registrato. Io non conosco nel dettaglio tutti i codici, ma se in un pedigree trovo gatti con una sigla diversa dall'SBT significa che qualche stramberia è stata fatta. Ammettiamo però che questa stramberia si riveli essere interessante .... magari quel gatto avvia a parlare come un pappagallo :p tramite il registro si può tracciare la sua provenienza. Come ammettiamo che un dato strambo accoppiamento porti a delle malattie mai viste :confused: di nuovo la tracciabilità diventa importante.

SerenaF
14-03-2017, 14:09
no, non è una banda di cialtroni :) è l'America. Noi italiani (e Europei) abbiamo il concetto di pedigree=razza
Loro no. TICA è un registro che al suo interno contiene dati relativi ai gatti di razza. Solo i gatti con il codice SBT sono riferibili a gatti di razza e solo per le razze che l'associazione riconosce.
tutto il resto viene "solo" registrato. Io non conosco nel dettaglio tutti i codici, ma se in un pedigree trovo gatti con una sigla diversa dall'SBT significa che qualche stramberia è stata fatta. Ammettiamo però che questa stramberia si riveli essere interessante .... magari quel gatto avvia a parlare come un pappagallo :p tramite il registro si può tracciare la sua provenienza. Come ammettiamo che un dato strambo accoppiamento porti a delle malattie mai viste :confused: di nuovo la tracciabilità diventa importante.


Quindi Flor, abbi pazienza, ma come al solito ci sto capendo poco:
1) Accoppiamento registrato nel database TICA= nessun valore, ti dice solo che il gatto x, che può essere un randagio senz'arte né parte, è stato fatto riprodurre con la gatta Y.
2) Accoppiamento registrato + SBT= razza riconosciuta negli USA
è così che funziona?

flor
14-03-2017, 14:13
alimentando l'horror :shy: guardando la foto ripostata da Franziska mi è tornato alla mente quando studiando da autodidatta la genetica felina trovai informazioni sul gatto alato che altro non era che un gatto con gemello siamese posizionato schiena contro schiena dal quale fuoriuscivano parte delle zampette anteriori a mo' di ali. Di assurdità la natura ne crea più dell'uomo

alimiao
14-03-2017, 14:14
Se desidero un animale al punto tale da tatuarlo, mettergli una cuccia a forma di letto, collarini bizzarri ecc, se ho bisogno del suo affetto e della sua persenza, e poi lo antropomorfizzo, non è l'animale che voglio incontrare ma l'essere umano

Ecco, anche qui io non farei di tutta l'erba un fascio.. cioè anche se in linea teorica posso essere d'accordo con te, però mi sembra che tu stia facendo l'errore imputato agli allevatori, cioè quello di pensare ad uno "standard idealizzato" di padrone consapevole, rispettoso e eticamente adeguato.. ma nella realtà, ci sono i variegati essere umani, con le loro debolezze, le loro ossessioni, le loro buone intenzioni mal direzionate.. a parte i casi patologici di gente che tatua il gatto e lo veste di tutto punto e lo porta in giro in carrozzina, credo che la maggior parte di noi, pur bene intenzionati, prende un gatto perchè ha bisogno del suo affetto e della sua presenza (=lo prende "da compagnia").. certo, è un atteggiamento un po' antropocentrico e forse poco rispettoso dell'individualità dei mici, che non sono certo venuti al mondo con lo scopo di farci compagnia per renderci felici.. ma poi magari con il tempo, l'approfondimento, l'esperienza, le letture, il vissuto, il confronto con altri amanti dei gatti, si può "correggere" alcuni errori o mitigare alcune esagerazioni..

Io per prima ho preso due gatti "da compagnia" perchè a lavorare da sola mi sentivo sola, avevo voglia di compagnia, i gatti mi piacevano (ne avevo sempre avuti fin da piccola), e dato che "me lo potevo permettere" ho pure scelto un gatto di razza, e possibilmente di una razza che (almeno in linea teorica) si avvicinasse alle mie esigenze: con poco sottopelo così è meglio per la mia allergia, carattere gatto-cozza-affettuoso, espansivo, socievole, giocherellone (essendo che mi sentivo sola, non ambivo certo al gatto schivo o al gatto indipendente). Poi mi ero fatta pure tutti dei film sul gatto-cane (lo porto in viaggio, lo porto al guinzaglio, gli insegno questo e quello) che vi risparmio. Insomma come punto di partenza per prendere un gatto, ero proprio un caso disperato da manuale.. Poveri mici ;) . Ma secondo me il 90% delle persone, che prendano gatti di razza o meno, più o meno parte da questi presupposti.. l'importante è riconoscere gli errori, sapersi confrontare, mettersi sempre in discussione.

alimiao
14-03-2017, 14:17
@Flor: una cosa mi sfugge: ma due gatti registrati TICA non di razza possono essere venduti? perchè qui in Europa, vendere gatti senza pedigree equivale a truffa.. quindi se uno mi vende un incrocio di sua invenzione che non è razza ma è stato registrato dalla TICA, quello cosa è? che differenza c'è con lo scucciolatore che incrocia gatti a caso per farci due soldini?

flor
14-03-2017, 14:20
Quindi Flor, abbi pazienza, ma come al solito ci sto capendo poco:
1) Accoppiamento registrato nel database TICA= nessun valore, ti dice solo che il gatto x, che può essere un randagio senz'arte né parte, è stato fatto riprodurre con la gatta Y.
2) Accoppiamento registrato + SBT= razza riconosciuta negli USA
è così che funziona?

se riesco ti posto il link alla tabella dei codici, perché sinceramente ne so poco
Il punto 1 è ok o almeno dovrebbe essere così
il punto due non equivale a razza riconosciuta negli stati uniti, ma razza riconosciuta dalla TICA che è un registro internazionale con sede negli USA (in USA ce ne sono altri, primo tra tutti il CFA)

https://www.tica.org/pdf/forms/breeds/status_codes.pdf

linguadigatto
14-03-2017, 14:20
Questo papiro solo per dire, come diceva qualcuno, non giudicare se non vuoi essere giudicato.. quindi io sinceramente non me la sento di giudicare univocamente tutto il complesso e variegato mondo dell'allevamento.. sì, ci sono tante storture, ma abbiamo anche degli esempi concreti come flor e morghi, che mi sembrano persone disponibili, aperte al confronto e ragionevoli..

Bè ma allora... se a me piacciono i biondi, potrei fare una clinica per bambini biondi, perchè mi piacciono di più... i bambini non sofrirebbero, anzi sono tutti adottati da persone che amano i bambini biondi e non possono averne! anzi loro ameranno ancora di più un bambino biondo rispetto ad uno bruno! nessuno soffre, tutti vincono. ma non ha senso vero? ;)

comunque per me non è una questione di giudizio, morghi e flor mi sembrano persone responsabili e non credo che ciò che fanno a priori sia "sbagliato", è proprio che non riesco a capire questo approccio al gatto (o a qualunque animale), quindi non lo riesco a fare mio. come per l'esempio di eugenetica applicato agli uomini... per me è una cosa completamente priva di senso! :D

linguadigatto
14-03-2017, 14:22
ecco speriamo che a nessuno venga mai in mente di farne una razza

flor
14-03-2017, 14:26
@Flor: una cosa mi sfugge: ma due gatti registrati TICA non di razza possono essere venduti? perchè qui in Europa, vendere gatti senza pedigree equivale a truffa.. quindi se uno mi vende un incrocio di sua invenzione che non è razza ma è stato registrato dalla TICA, quello cosa è? che differenza c'è con lo scucciolatore che incrocia gatti a caso per farci due soldini?

La legge europea è alquanto priva di senso: certo che posso venderlo! Non è affatto truffa! La truffa sta nel commercializzare un animale dichiarandolo di una determinata razza senza la relativa certificazione. Se io Serena vendo un gatto e lo definisco un gatto Gingerella non commetto nessun illecito. Sono le parole Razza e la sua denominazione ad essere protetti (come i vini docg) non il commercio di animali privi di razza ....

SerenaF
14-03-2017, 14:34
comunque per me non è una questione di giudizio, morghi e flor mi sembrano persone responsabili e non credo che ciò che fanno a priori sia "sbagliato", è proprio che non riesco a capire questo approccio al gatto (o a qualunque animale), quindi non lo riesco a fare mio. come per l'esempio di eugenetica applicato agli uomini... per me è una cosa completamente priva di senso! :D

Beh, ti do ragione, però aggiungo che a mio avviso il termine "eugenetica" suscita ancora una ripugnanza ingiustificata dovuta agli abusi che ne sono stati fatti sotto il nazismo, però anche la diagnosi preimpianto è eugenetica, nel senso che è volta a non permettere l'impianto e/o la nascita di individui portatori non solo di geni difettosi, ma spesso e volentieri anche di una malattia invalidante. E, personalmente sono a favore di una diagnosi di questo tipo, non lo trovo un oggettivare il bambino trattandolo alla stregua di un vuoto a perdere, se difettato: mi fa rabbrividire molto di più l'idea di un bambino nato con una grave malattia che vivrà una vita dimezzata con un futuro incerto, una volta che i genitori non saranno più lì ad occuparsene.
Anche una delle idee che sta alla base della creazione del Bengal, cioé quella dell'immunità al virus della Felv, non mi sembra un esempio di eugenetica rivoltante.

Boh, io la vedo così; poi non vorrei scatenare un flame.

ecco speriamo che a nessuno venga mai in mente di farne una razza

Ti riferisci a Grumpy Cat? Secondo me ci stanno già pensando... :eek:

alimiao
14-03-2017, 14:36
La legge europea è alquanto priva di senso: certo che posso venderlo! Non è affatto truffa! La truffa sta nel commercializzare un animale dichiarandolo di una determinata razza senza la relativa certificazione. Se io Serena vendo un gatto e lo definisco un gatto Gingerella non commetto nessun illecito. Sono le parole Razza e la sua denominazione ad essere protetti (come i vini docg) non il commercio di animali privi di razza ....

Sì però tutti i ciarlatani/scucciolatori parlano esplicitamente di gatto di razza (di pura razza, di alta genealogia, ecc) negli annunci sul web, nei petshop ecc.. ti assicuro che non c'è nessuno che vende mici europei o gingerella dichiarandoli come tali.. perchè nessuno li comprerebbe!! perchè una cosa è chiara anche all'acquirente sprovveduto: i gatti di razza si pagano, quelli non di razza (o di razza Gingerella) non si pagano, e chi me li sta vendendo mi sta tirando la fregatura. Dunque, l'equivoco nasce dal fatto che molti compratori sono ignoranti del fatto che il gatto di razza è solo il gatto col pedigree, quindi se uno ti sta vendendo un gatto di razza senza pedigree dicendo che è di razza (come fanno il 99,9% dei disonesti) è una truffa..

linguadigatto
14-03-2017, 14:39
Beh, ti do ragione, però aggiungo che a mio avviso il termine "eugenetica" suscita ancora una ripugnanza ingiustificata dovuta agli abusi che ne sono stati fatti sotto il nazismo, però anche la diagnosi preimpianto è eugenetica, nel senso che è volta a non permettere l'impianto e/o la nascita di individui portatori non solo di geni difettosi, ma spesso e volentieri anche di una malattia invalidante. E, personalmente sono a favore di una diagnosi di questo tipo, non lo trovo un oggettivare il bambino trattandolo alla stregua di un vuoto a perdere, se difettato: mi fa rabbrividire molto di più l'idea di un bambino nato con una grave malattia che vivrà una vita dimezzata con un futuro incerto, una volta che i genitori non saranno più lì ad occuparsene.
Anche una delle idee che sta alla base della creazione del Bengal, cioé quella dell'immunità al virus della Felv, non mi sembra un esempio di eugenetica rivoltante.

Boh, io la vedo così; poi non vorrei scatenare un flame.

l'analisi preimpianto è per motivi medici sacrosanti, ma se si decidesse che anche l'estetica si può scegliere? questa è l'eugenetica che non ha senso, e l'allevamento dei gatti fa quello all'ennesima potenza. poi certo che il singolo gatto, da un allevatore come si deve, dovrebbe essere trattato come individuo; ma il fatto di avere una specie con cui giocare, facendoli più lunghi, più corti, più biondi, più ricci... è pura reificazione, di lì non si scappa.


Ti riferisci a Grumpy Cat? Secondo me ci stanno già pensando... :eek:

no mi riferivo al gatto alato con le zampe del gemello incorporato che escono dalla schiena :(

SerenaF
14-03-2017, 14:49
Sì però tutti i ciarlatani/scucciolatori parlano esplicitamente di gatto di razza (di pura razza, di alta genealogia, ecc) negli annunci sul web, nei petshop ecc.. ti assicuro che non c'è nessuno che vende mici europei o gingerella dichiarandoli come tali.. perchè nessuno li comprerebbe!! perchè una cosa è chiara anche all'acquirente sprovveduto: i gatti di razza si pagano, quelli non di razza (o di razza Gingerella) non si pagano, e chi me li sta vendendo mi sta tirando la fregatura. Dunque, l'equivoco nasce dal fatto che molti compratori sono ignoranti del fatto che il gatto di razza è solo il gatto col pedigree, quindi se uno ti sta vendendo un gatto di razza senza pedigree dicendo che è di razza (come fanno il 99,9% dei disonesti) è una truffa..

L'equivoco nasce anche dal fatto che lo scucciolatore ti sta facendo credere che quel gatto che tu compri da lui è un Persiano/Birmano/certosino/Burmilla/British Shorthair, mentre, non essendoci un pedigree, non può essere definito tale; se tu gli appioppi un nome di fantasia (Gingerella, Burma Maine, ecc...), non lo stai spacciando per una cosa che quel gatto non è. Se poi quello vuol pagare 2000 Euro per un Gingerella che troverebbe tranquillamente al gattile, fatti suoi.

Aletto
14-03-2017, 14:54
@ alimiao
non è uno standard idealizzato dell'umano che vive col gatto, secondo me è buon senso e rispetto. Sono pochi quelli che poi si rendono conto che nella loro visione di animali da.... qualcosa non torna

alimiao
15-03-2017, 08:53
@flor: scusa non ho capito bene la tua opinione, secondo te il compratore di gatti di razza è più tutelato in Europa o in USA? e cosa si potrebbe fare per aumentare le tutele?

personalmente io trovo scandaloso che ci siano così tanti scucciolatori in giro, che non sono sanzionati da nessuno, e che possono fare i comodi loro vendendo dei gatti di "razza" a degli sprovveduti, che non ci sia consapevolezza del fatto che "risparmiare" sull'acquisto significa alimentare un mercato squallido.. abbiamo casi sul forum di gatti comprati da scucciolatori e seriamente malati (ad es uno scottish con gravissimi problemi osteo-articolari).. queste cose come allevatore non ti fanno esasperare?

alimiao
15-03-2017, 09:03
@flor: comunque trovo interessante che tu ti definisca una "drogata" che non sa resistere all'attrazione di un mondo che per alcuni versi non approvi completamente.. è lo stesso termine che ho sentito usare da altri allevatori, ("questi gatti sono una droga", "sono drogato di gatti")..

insomma magari si potrebbe chiedere al ministero della salute di includere i gatti di razza e le expo fra le nuove droghe, assieme al gioco d'azzardo e la dipendenza da internet ;)

linguadigatto
15-03-2017, 09:06
@flor: comunque trovo interessante che tu ti definisca una "drogata" che non sa resistere all'attrazione di un mondo che per alcuni versi non approvi completamente.. è lo stesso termine che ho sentito usare da altri allevatori, ("questi gatti sono una droga", "sono drogato di gatti")..

insomma magari si potrebbe chiedere al ministero della salute di includere i gatti di razza e le expo fra le nuove droghe, assieme al gioco d'azzardo e la dipendenza da internet ;)

in quanto drogata di gatti seppur non di razza, mi oppongo! poi ci tolgono i gatti e ci tocca andare al sert per avere un peluche! :shy:

Franziska
15-03-2017, 09:47
@flor: scusa non ho capito bene la tua opinione, secondo te il compratore di gatti di razza è più tutelato in Europa o in USA? e cosa si potrebbe fare per aumentare le tutele?
Non sono Floor, ma secondo me - per quanto sarebbe preferibile di no - non è necessariamente assurdo che si possa vendere un gatto non di razza; anzi credo che non sia illegale neanche da noi in Europa (quando i miei regalarono i cuccioli della loro cagnolona, erano incroci labrador - golden retriever, molto belli e una coppia che ne prese uno si disse piacevolmente colpita dal fatto che degli incroci da razze così simili e così belli non venissero venduti ma regalati).

L'importante è non cercare di vendere una cosa per qualcosa che non è, quindi non cercare di vendere un gatto "di razza ma senza pedigree" quando - appunto - non è di razza, ma nessuno vieta di vendere un "simil-certosino" per dire, oppure un incrocio di due razze magari particolarmente bello, ecc... Anche perché, ipoteticamente (molto ipoteticamente, ma in fondo con le sterilizzazioni a tappeto ci potremmo anche arrivare), un domani potrebbe essere difficile trovare proprio gatti in generale, e teoricamente i possessori di "mici di casa" potrebbero anche decidere di venderli, se nasce loro una cucciolata, per dire, non come gatti di razza, ma che ne so come "gatti allevati in casa socializzati", vado sempre per ipotesi eh.

Secondo me, quindi, la legge tutela il compratore di gatti, è il fatto che non venga applicata a dovere che non tutela.

flor
15-03-2017, 10:50
Eh sì di droga si tratta, tutti al sert!!!
Perché mentre è normale affezionarsi ad un animale non è per nulla normale bacarsi il cervello sulla distanza che c'è tra le orecchie e sullo spessore della coda del proprio gatto riproduttore. Il fatto è che quando lo sento dire dagli altri mi suona assurdo ... ma io faccio uguale! Per questo sono malata ed incoerente. Mi basta sapere che non ne facciano le spese i miei gatti (ma anche i miei figli, che qualche volta si stufano di sentirmi parlare al telefono con i proprietari dei miei gatti). In questi casi divento appena appena razionale e dico .... ma basta, che assurdità è mai questa. Poi però leggo e vedo schifezze di vario genere e penso con presunzione che "come lo faccio io" è meno aberrante e così si ricomincia :shy:

flor
15-03-2017, 11:05
@alimiao non conosco la situazione degli stati uniti, ma conosco alcuni modi di pensare molto distanti dai nostri. Prima di tutto da quelle parti il certified pedigree come lo definiscono loro è un di più che viene dato, perché i gatti vengono ceduti anche solo con una genealogia casalinga senza che nessuno si scandalizzi per questo. Vale di più la fiducia che il bollino blu. Nessun allevamento "famoso" si sognerebbe mai (o almeno questa è la mia sensazione) di trascrivere su software personali genealogie non veritiere e comunque la registrazione dei cuccioli all'associazione è verificabile ed il proprietario può autonomamente richiedere il certified pedigree se lo desidera.
Altra sensazione è che come in tutti gli altri settori le capacità personali sono valorizzate molto di più ed il valore della capacità viene assegnato dall'opinione della gente e non dalle certificazioni varie.

Personalmente da brava europea che invece alle certificazioni ci tiene mi piace molto il modello francese almeno nella teoria, perché nella pratica non conosco l'opinione degli allevatori: in Francia già da qualche anno la certificazione genealogica che da noi è in mano alle associazioni lì è direttamente gestita da un organo statale il LOOF che rilascia anche l'autorizzazione ad allevare a persone che abbiano superato un corso. Questi allevamenti hanno un numero di registrazione che deve essere obbligatoriamente riportato anche negli annunci online! Giochetto semplice ed efficace. Se in Francia vogliono fare dei controlli fanno alla svelta, prendono tutti gli annunci che non riportano i dati dell'allevamento e fioccano multe!

flor
15-03-2017, 11:21
Non sono Floor, ma secondo me - per quanto sarebbe preferibile di no - non è necessariamente assurdo che si possa vendere un gatto non di razza; anzi credo che non sia illegale neanche da noi in Europa (quando i miei regalarono i cuccioli della loro cagnolona, erano incroci labrador - golden retriever, molto belli e una coppia che ne prese uno si disse piacevolmente colpita dal fatto che degli incroci da razze così simili e così belli non venissero venduti ma regalati).

L'importante è non cercare di vendere una cosa per qualcosa che non è, quindi non cercare di vendere un gatto "di razza ma senza pedigree" quando - appunto - non è di razza, ma nessuno vieta di vendere un "simil-certosino" per dire, oppure un incrocio di due razze magari particolarmente bello, ecc... Anche perché, ipoteticamente (molto ipoteticamente, ma in fondo con le sterilizzazioni a tappeto ci potremmo anche arrivare), un domani potrebbe essere difficile trovare proprio gatti in generale, e teoricamente i possessori di "mici di casa" potrebbero anche decidere di venderli, se nasce loro una cucciolata, per dire, non come gatti di razza, ma che ne so come "gatti allevati in casa socializzati", vado sempre per ipotesi eh.

Secondo me, quindi, la legge tutela il compratore di gatti, è il fatto che non venga applicata a dovere che non tutela.

Personalmente pagare il bello (che poi il bello cosa è?) è molto umano ed ha tanto il sapore del commerciale. A me piacerebbe che le persone apprezzassero (e quindi pagassero) non l'animale in sé, ma il lavoro di conoscenza, preparazione e gestione che ha come risultato quel dato gatto. Perché diciamocelo apertamente pagare per avere la compagnia di un animale fa strano a me come a voi, con la differenza che un allevatore non si scandalizza per essere pagato per il proprio lavoro cosa che se non avvenisse smetterebbe di esistere (e qualcuno ne gioirebbe pure :D )
Ricordo ancora con disgusto una signora che venne a vedere una cucciolata quando i gattini avevano un mese e mezzo di età, indicò un gattino e voleva portarselo via subito. Spiega che rispiega i motivi per cui non era il momento mi piazzò sul tavolo il doppio della cifra richiesta. mi venne un tale istinto violento che feci molta fatica ad accompagnarla alla porta in una maniera quasi educata :mad: sono certa che da qualche parte sia riuscita a portarsi via un gatto neonato anche senza vaccini e documenti, che tanto non se ne faceva di nulla

SerenaF
15-03-2017, 11:59
Personalmente da brava europea che invece alle certificazioni ci tiene mi piace molto il modello francese almeno nella teoria, perché nella pratica non conosco l'opinione degli allevatori: in Francia già da qualche anno la certificazione genealogica che da noi è in mano alle associazioni lì è direttamente gestita da un organo statale il LOOF che rilascia anche l'autorizzazione ad allevare a persone che abbiano superato un corso. Questi allevamenti hanno un numero di registrazione che deve essere obbligatoriamente riportato anche negli annunci online! Giochetto semplice ed efficace. Se in Francia vogliono fare dei controlli fanno alla svelta, prendono tutti gli annunci che non riportano i dati dell'allevamento e fioccano multe!


Bello il modello francese: in effetti ci sarebbe da prendere ispirazione e, visto che siamo in Italia, rendere obbligatorio per i siti di annunci (Kijiji, Subito, Bakeca, ecc...) verificare che ci sia questo codice di identificazione dell'allevamento in tutti gli annunci (che prevedano o no un pagamento in denaro, perché un allevatore potrebbe benissimo, per ragioni che non mi vengono in mente su due piedi, decidere di regalare cuccioli o esemplari adulti del suo allevamento) in cui compare la dicitura "gatto di razza X". Forse questo servirebbe a scoraggiare un po' gli scucciolatori, perché toglierebbe loro un canale per piazzare i loro cuccioli.
Sempre per la serie "siamo in Italia", in America c'è anche meno disonestà o propensione a fare i furbetti (in compenso c'è anche molta più volontà di stupire e leggerezza nel pasticciare allegramente con la genetica, quindi se c'è in giro un gatto strambo, al limite del mostruoso, quasi di sicuro l'hanno creato loro), perciò se ti dicono che quel gatto è un Ragdoll, è un Ragdoll senza bisogno di esibire certificazioni o pedigree: in Italia, se si facesse così, venderebbero qualunque gatto di strada abbia una vaga traccia di colorazione point come siamese di altissima genealogia. C'è anche da dire, però, a mio parere che, per quanto restrittive e punitive possano essere le leggi, per evitare fregature, la parte del leone la deve fare l'acquirente: come uno che abbia appena appena un po' di sale in zucca, sente puzza di bruciato, quando gli arriva la mail che gli dice che è appena stato sorteggiato per ricevere un Iphone 7 gratis, allo stesso modo dovrebbe farsi qualche domanda se un cucciolo da compagnia (non per expo e men che meno da riproduzione) in un allevamento costa minimo 600 Euro (poi ci sono razze che costano anche di più, ma mettiamo una base di 600 Euro che non mi sembra completamente fuori mercato) e un privato glielo cede a 250; dove sta la fregatura? Se poi vuole risparmiare a tutti i costi, è una scelta sua, purché sia consapevole che i 350 Euro che sta risparmiando al momento dell'acquisto potrebbe spenderli un domani con gli interessi dal veterinario.
Credo anche purtroppo che quello della vendita illegale di cuccioli "di razza" senza pedigree sia al fondo delle priorità della polizia: prima vengono i macelli clandestini dove finiscono anche i cavalli iperdopati dei circuiti illegali di corse e scommesse, poi l'abuso di antibiotici e ormoni stimolatori della crescita negli allevamenti di animali da carne, poi magari il bracconaggio di specie protette, i combattimenti clandestini tra cani e molto molto dopo gli scucciolatori di cani e gatti che quindi possono dormire sonni relativamente tranquilli.

non è per nulla normale bacarsi il cervello sulla distanza che c'è tra le orecchie e sullo spessore della coda del proprio gatto riproduttore. Il fatto è che quando lo sento dire dagli altri mi suona assurdo ... ma io faccio uguale! Per questo sono malata ed incoerente. Mi basta sapere che non ne facciano le spese i miei gatti

Invece, per come la vedo io, sarà sintomo di incoerenza, ma anche di salute mentale: un allevatore non può prescindere dagli standard di razza che ti dicono che il gatto deve avere una certa corporatura (più o meno massiccia o longilinea a seconda appunto della razza), il profilo del muso più o meno bombato, dritto o con stop tra naso e fronte, l'attaccatura delle orecchie così e non cosà, gli occhi disposti nella tal maniera, ecc... Non saprei dire, non facendo parte del mondo degli allevamenti, se il fatto che ci siano questi standard sia un bene o no, nel senso che magari mette un freno alla fantasia di certi allevatori che, se potessero, accartoccerebbero le orecchie al Maine Coon sul modello dell'American Curl oppure gli allungherebbero il muso sulla scia del Siamese moderno o invece a volte avalla certi estremismi, nel senso che incoraggia la ricerca del prognatismo facciale nel Persiano.
Detto questo, cioé preso atto dell'imprescindibilità degli standard per un allevatore serio (sennò, nella migliore delle ipotesi, siamo davanti ad un back yard breeder), meno male che ci sono allevatori come te che ogni tanto si interrogano se la cosa non stia magari andando un po' troppo in là, se non ci impedisca di vedere il gatto, qualunque gatto, ma anche quelli di razza, nella sua bellezza globale (e a questo proposito, vi racconto poi un aneddoto sempre sul mio vicino di campagna) e che senso abbia stare a rincitrullirsi sul diametro della coda. Ci vorrebbe più gente così e meno allevatori ossessivi che magari pensano, faccio un esempio assurdo: "Oddiomio, la distanza tra le orecchie nel Korat dev'essere pari alla lunghezza del naso moltiplicata per 1,5. Nella mia ultima cucciolata invece il rapporto è 1,3. E mo', che faccio?". Da profana mi scappa da ridere (o da piangere, a seconda della prospettiva).

Aneddoto sul vicino di campagna buonanima (patitissimo del siamese moderno, come ben sapete): l'anno in cui abbiamo trovato Chiquita, io gliel'avevo portata a vedere tutta orgogliosa (all'epoca lei aveva 3 mesi circa), chiedendogli- domanda retorica, ma lui non l'aveva intesa così- se non era una micina meravigliosa. E lui, con aria perplessa, la prende in braccio e le mette la coda lungo il corpo (un miracolo che Chiquy non si sia rivoltata e non gli abbia staccato una mano perché è assolutamente il tipo di gatto che fa queste cose), facendomi notare che la coda avrebbe dovuto arrivare almeno fino all'attaccatura delle scapole, nel caso di Chiquita arrivava sì e no a metà del tronco, quindi di certo non era un gatto da expo (per lui bello=da expo, anche se oggettivamente parlando il gatto era una chiavica). Forse nei Siamesi sarà così (intendo: la coda dovrà avere la tale lunghezza), chissà, comunque sulle prime ci ero rimasta malissimo, adesso, ripensandoci, faccio fatica a trattenere le risa.

alimiao
15-03-2017, 12:05
Non sono Floor, ma secondo me - per quanto sarebbe preferibile di no - non è necessariamente assurdo che si possa vendere un gatto non di razza; anzi credo che non sia illegale neanche da noi in Europa (quando i miei regalarono i cuccioli della loro cagnolona, erano incroci labrador - golden retriever, molto belli e una coppia che ne prese uno si disse piacevolmente colpita dal fatto che degli incroci da razze così simili e così belli non venissero venduti ma regalati).

L'importante è non cercare di vendere una cosa per qualcosa che non è, quindi non cercare di vendere un gatto "di razza ma senza pedigree" quando - appunto - non è di razza, ma nessuno vieta di vendere un "simil-certosino" per dire, oppure un incrocio di due razze magari particolarmente bello, ecc... Anche perché, ipoteticamente (molto ipoteticamente, ma in fondo con le sterilizzazioni a tappeto ci potremmo anche arrivare), un domani potrebbe essere difficile trovare proprio gatti in generale, e teoricamente i possessori di "mici di casa" potrebbero anche decidere di venderli, se nasce loro una cucciolata, per dire, non come gatti di razza, ma che ne so come "gatti allevati in casa socializzati", vado sempre per ipotesi eh.

Secondo me, quindi, la legge tutela il compratore di gatti, è il fatto che non venga applicata a dovere che non tutela.

Secondo me qui nasce il malinteso.. quando acquisti un gatto (o cane) di razza, non stai pagando la bellezza del micio... questo effettivamente lo troverei non-etico, perchè ci sono tanti bellissimi gatti non di razza, chi stabilisce il valore della "bellezza", che è un canone del tutto soggettivo, non quantificabile? personalmente, quando pago l'allevatore per un animale di razza, io lo considero come un rimborso spese per il tempo e il denaro che l'allevatore spende.. tempo per informarsi, leggere libri e riviste e siti web, studiare i pedigree e la storia della razza, confrontarsi con altri allevatori, viaggiare anche fino all'altro capo del mondo per trovare il riproduttore giusto che abbia caratteristiche estetiche ma soprattutto DI SALUTE e standard che evitino i problemi di consanguineità.. denaro usato per i controlli veterinari frequenti che includono i test genetici, tutta la fase della gravidanza, ecc ecc.. tutto questo tempo e denaro dedicato dall'allevatore allo studio della razza e ai controlli merita di essere ripagato, perchè, fra le altre cose, mi assicura che il gatto sia in salute, esente da tare genetiche ereditarie invalidanti, che per ogni problema io mi possa rivolgere all'allevatore per assistenza, consigli, supporto..

Se invece un privato ha un bel gatto "simil-razza" e lo incrocia con un altro gatto "simil-razza" senza nessuna nozione di genetica, malattie, linee di sangue, senza fare nessun controllo di salute serio, e poi gli vengono fuori dei cuccioli esteticamente carini, io non penso che sia giusto pagare, perchè non c'è niente da rimborsare (casomai dovrei pagare il gatto per aver fatto dei figli carini, ma il proprietario che c'entra ;) ?). Anzi penso proprio che quell'accoppiamento sia sbagliato a monte.

flor
15-03-2017, 12:18
(casomai dovrei pagare il gatto per aver fatto dei figli carini, ma il proprietario che c'entra ;) ?). Anzi penso proprio che quell'accoppiamento sia sbagliato a monte.

Stamani mi è presa risaiola

flor
15-03-2017, 12:19
Aneddoto sul vicino di campagna buonanima (patitissimo del siamese moderno, come ben sapete): l'anno in cui abbiamo trovato Chiquita, io gliel'avevo portata a vedere tutta orgogliosa (all'epoca lei aveva 3 mesi circa), chiedendogli- domanda retorica, ma lui non l'aveva intesa così- se non era una micina meravigliosa. E lui, con aria perplessa, la prende in braccio e le mette la coda lungo il corpo (un miracolo che Chiquy non si sia rivoltata e non gli abbia staccato una mano perché è assolutamente il tipo di gatto che fa queste cose), facendomi notare che la coda avrebbe dovuto arrivare almeno fino all'attaccatura delle scapole, nel caso di Chiquita arrivava sì e no a metà del tronco, quindi di certo non era un gatto da expo (per lui bello=da expo, anche se oggettivamente parlando il gatto era una chiavica). Forse nei Siamesi sarà così (intendo: la coda dovrà avere la tale lunghezza), chissà, comunque sulle prime ci ero rimasta malissimo, adesso, ripensandoci, faccio fatica a trattenere le risa.

Di nuovo risaiola ci vuole un po' di buonumore!

linguadigatto
15-03-2017, 12:35
personalmente ho certe teorie sui maschietti con la fissa di misurare le appendici altrui

SerenaF
15-03-2017, 13:54
Secondo me qui nasce il malinteso.. quando acquisti un gatto (o cane) di razza, non stai pagando la bellezza del micio... questo effettivamente lo troverei non-etico, perchè ci sono tanti bellissimi gatti non di razza, chi stabilisce il valore della "bellezza", che è un canone del tutto soggettivo, non quantificabile? personalmente, quando pago l'allevatore per un animale di razza, io lo considero come un rimborso spese per il tempo e il denaro che l'allevatore spende.. tempo per informarsi, leggere libri e riviste e siti web, studiare i pedigree e la storia della razza, confrontarsi con altri allevatori, viaggiare anche fino all'altro capo del mondo per trovare il riproduttore giusto che abbia caratteristiche estetiche ma soprattutto DI SALUTE

Ti do ragione fino ad un certo punto, nel senso che mi trovo d'accordo più con Franziska; premetto che condivido quello che dici sul fatto che il costo di un cucciolo di razza non è tanto il corrispettivo da pagare per avere un bel gatto (perché di gatti belli i gattili e le oasi feline sono pieni), ma per il lavoro svolto a monte dall'allevatore che si è informato, ha fatto incrociare quei riproduttori per avere una cucciolata il più possibile sana e conforme agli standard, ha passato tempo a documentarsi sulla genetica felina, sulle patologie di quella data razza, ha fatto fare test genetici, esami pre e post nascita alla mamma, ne ha curato l'alimentazione durante la gravidanza, ecc, ecc...
Ma se io, privato, conscio che quell'animale NON è di nessuna razza riconosciuta, acconsento a sborsare 1000 Euro per avere un gatto con gli occhi viola o uno nudo e bassotto (sì, mi riferisco al Bambino che in termini di razza o pedigree per me sta sullo stesso piano di un ipotetico Gingerella o del gatto con gli occhi viola), perché mi affascina quel particolare aspetto, dov'è il problema? Il venditore non l'ha ingannato, dicendogli che quel gatto era un Birmano (faccio un esempio a caso) quando in realtà non lo era.

casomai dovrei pagare il gatto per aver fatto dei figli carini, ma il proprietario che c'entra ?)

:lol:
Mi fai venire in mente una descrizione umoristica che avevo letto l'anno scorso durante il periodo delle olimpiadi in cui alla voce "ippica" c'era scritto : "sport in cui è richiesta una notevole faccia tosta da parte del fantino per presentarsi sul podio e ritirare la medaglia al posto del cavallo".

Franziska
15-03-2017, 14:07
SerenaF, scusa ma il tuo vicino è proprio una chiavica :353::353::353:
Provo tanta pena per quel povero siamese che ha avuto un tale proprietario, spero che almeno con lui si sia dimostrato un coinquilino umano affettuoso e rispettoso dei suo bisogni, ma ho il sospetto che lo abbia trattato più come un oggetto... :confused:

Alimiao, capisco bene il tuo discorso e in sostanza concordo con te (anzi, con te e Flor). Però io, in genere, quando penso a una cosa tendo a "guardare sempre in là" (probabilmente troppo) :D : se un domani, da un determinato incrocio, uscisse fuori una cucciolata con determinate caratteristiche estetiche e di indole (cosa che poi è accaduta con la nascita di certe razze, credo) e i proprietari decidessero di provare da lì a mettere al mondo una nuova razza, non significa che dietro non ci potrebbe essere uno studio approfondito, l'uso di tempo e denaro e così via... E magari, queste persone, potrebbero necessitare di fondi per portare avanti il loro progetto, che potrebbero cercare di ottenere dalla vendita (magari a prezzi particolari), senza frodare nessuno e spiegando cosa stanno cercando di vendere, dei primi mici ottenuti. In questo senso trovo anche che la finalità della TICA sia molto sensata.
(piccola nota: oddio, mi fa così strano parlare in questi termini :shy: ... ricavato, fondi ottenuti dalla vendita dei gatti... ma tant'è).
Tutto questo lo dico "con distacco" perché a me, ad esempio, che venga o no creata una nuova razza non interessa proprio nulla e mi piacerebbe che i mici venissero regalati per sempre, eh :D

Concordo anche con SerenaF, e in un certo senso questo mi riporta al modo ambiguo con cui vedo l'allevamento e per cui non riesco a prendere posizione: nel momento in cui noi ammettiamo che si possano selezionare dei gatti per avere certe caratteristiche, abbiamo anche dato un colpetto alla prima tessera di un domino, non sappiamo dove questo ci porterà. Quindi dobbiamo ammettere che qualcuno possa essere disposto a pagare per avere un gatto che nitrisce come un cavallo, per dire, e questa persona non ha meno diritto di pagare quello che gli pare per averlo di una persona che compra un persiano ipertipico o un gatto nudo, secondo me.

D'altra parte ribadisco che secondo me, il problema degli scucciolatori non si argina con una legge più severa (è appunto già vietato vendere gatti come "di razza" quando non lo sono), cioè se vieti proprio di vendere gli animali non di razza non risolvi nulla... Al massimo potrebbero funzionare dei sistemi di controllo più capillari, come quello che hanno adottato in francia.

Piuttosto mi chiedo, invece, se non sarebbe una buona idea e se sarebbe possibile mettere dei paletti a quello che si può fare nell'ambito dell'allevamento: non si potrebbe vietare la selezione dei persiani ipertipici, per esempio? O l'esasperazione di tutte quelle caratteristiche che si pensa possano ragionevolmente causare un danno o un maggior rischio per la salute dell'animale?

Magari, poi, potrebbe essere utile mettere in atto (ma qui ci vorrebbero fondi) delle campagne di sensibilizzazione e conoscenza dei vari problemi rivolte proprio ai potenziali acquirenti di gatti di razza. L'arma più potente di cui disponiamo, secondo me, è la conoscenza e il fatto che si discuta di determinate situazioni (gli incroci di gatti di pseudo-razza senza pedigree, la trasmissione di malattie genetiche ereditarie e anche la presa di coscienza del fatto che, quando si acquista certi gatti, si acquistano dei gatti cagionevoli di salute)

Franziska
15-03-2017, 14:13
Mi fai venire in mente una descrizione umoristica che avevo letto l'anno scorso durante il periodo delle olimpiadi in cui alla voce "ippica" c'era scritto : "sport in cui è richiesta una notevole faccia tosta da parte del fantino per presentarsi sul podio e ritirare la medaglia al posto del cavallo".
:353:

personalmente ho certe teorie sui maschietti con la fissa di misurare le appendici altrui
Per la cronaca, io sono fissata con la coda di Scatto, che secondo me è particolarmente lunga :353::353::353:
Gli ho anche fatto una foto, una volta, se la trovo la posto, ma giuro che non c'era nessuna allusione riguardo la lunghezza delle appendici, da parte mia

Franziska
15-03-2017, 14:23
Eccolo qui :p (non so perché mi ha caricato la foto girata)
http://i63.tinypic.com/2u9721u.jpg

linguadigatto
15-03-2017, 14:26
bellerrimo! soprannominiamolo Rocco! :rolleyes::rolleyes:

Franziska
15-03-2017, 14:30
bellerrimo! soprannominiamolo Rocco! :rolleyes::rolleyes:
:rolleyes::353::rolleyes::353::rolleyes::353:

alimiao
15-03-2017, 15:53
Aneddoto sul vicino di campagna buonanima (patitissimo del siamese moderno, come ben sapete): l'anno in cui abbiamo trovato Chiquita, io gliel'avevo portata a vedere tutta orgogliosa (all'epoca lei aveva 3 mesi circa), chiedendogli- domanda retorica, ma lui non l'aveva intesa così- se non era una micina meravigliosa. E lui, con aria perplessa, la prende in braccio e le mette la coda lungo il corpo (un miracolo che Chiquy non si sia rivoltata e non gli abbia staccato una mano perché è assolutamente il tipo di gatto che fa queste cose), facendomi notare che la coda avrebbe dovuto arrivare almeno fino all'attaccatura delle scapole, nel caso di Chiquita arrivava sì e no a metà del tronco, quindi di certo non era un gatto da expo (per lui bello=da expo, anche se oggettivamente parlando il gatto era una chiavica). Forse nei Siamesi sarà così (intendo: la coda dovrà avere la tale lunghezza), chissà, comunque sulle prime ci ero rimasta malissimo, adesso, ripensandoci, faccio fatica a trattenere le risa.

A me sto vicino di campagna fa pure simpatia, pover'uomo.. mi sembra un po' un personaggio da film di Carlo Verdone..

che poi, delle razze di gatti senza coda cosa pensava?!

per restare sull'aneddoto, una volta ad una expo ho visto un gatto di razza japanese bobtail, un cucciolo, guardate era talmente simpatico, armonioso (pur avendo una coda-moncherino), dolce e.. bellissimo che giuro che l'avrei comprato sui due piedi.. e in generale non mi considero una feticista e non amo i gatti-senza-qualcosa ma lì era scattato proprio il colpo di fulmine.. meno male che ne avevo già due a casa, il che mi ha trattenuto dal fare la pazzia.. quindi è anche vero che un conto è fare i discorsi "di testa" ("io sono contraria ai gatti senza coda perchè" ecc ecc) ma a volte, quando ti trovi di fronte l'esemplare e scatta il colpo di fulmine, è difficile resistere! (Serena sei avvertita.. se vai all'expo capace che poi allarghi la famiglia ;) )

linguadigatto
15-03-2017, 16:05
il mio primo gatto era un micino nero nero con la coda corta ad uncino... ecco, ritrovassi un nerino codacorta ad uncino mi esploderebbe il cuore...... anche tre dei suoi figli avevano la coda così, era genetica. :am414:

SerenaF
15-03-2017, 20:08
(Serena sei avvertita.. se vai all'expo capace che poi allarghi la famiglia ;) )

Ma siccome ho una mezza idea di venire a quella di Milano a fine ottobre con te e Damoncat (sempre che per te vada bene, ovviamente), voi me lo impedirete, ricordandomi 1) che sono povera in canna e 800-1000 Euro da scucire così in una botta sola non li ho, anche perché spendo già vagonate di soldi su Zooplus che a momenti mi riducono sul lastrico 2) che le befane sono vecchierelle e possessive e un nuovo cucciolino potrebbe turbare il delicato equilibrio di quelle due bestiacce bisbetiche.

In quanto al mio vicino, sì, era senz'altro un personaggio; aveva un modo di amare i gatti a mio avviso totalmente perverso e orientato più alla sua gratificazione (il mio gatto ha vinto il Cacib; e sai che gliene frega a lui?!) che non al benessere dell'animale, anche se a suo modo gli era profondamente affezionato. Giusto per dirvi ancora qualcosa sul suo Siamese pluripremiato, questo gatto era molto schivo; quando andavo a trovarli, lui e l'altra gatta (simil siamese), scappavano a gambe levate nascondendosi sotto a qualche mobile, quindi immagino- non so con certezza perché l'ho conosciuto che aveva finito la carriera espositiva e si godeva la pensione- che per lui le expo siano state un inferno, anche se non lo dava a vedere e sul palco si lasciava portare (forse perché era troppo impaurito per azzardare qualunque mossa). Comunque alla fine 'sto povero gatto ha sviluppato una gravissima insufficienza renale verso gli 11 anni che ha portato il padrone alla decisione dolorosissima di farlo addormentare dopo circa un anno e mezzo/due anni e dopo che il gatto era totalmente inappetente e apatico da mesi; mi chiedo se la sua esistenza così breve (di solito i Siamesi sono rinomati per la loro longevità) sia stata determinata da incroci scellerati (magari aveva un coefficiente di inbreeding molto alto), da qualche tara genetica che, quando è nato lui (all'inizio degli anni '90), era difficilmente diagnosticabile/prevenibile tramite test appositi, da semplice sfiga o dallo stress accumulato durante tutte le expo.

Mi ricordo anche un altro episodio che mi aveva lasciato inorridita: quando Sophie iniziò a star male, la portai dal mio vet di allora e, mentre la stava visitando, squillò il telefono. La telefonata lo tenne impegnato piuttosto a lungo, mentre io gli lanciavo occhiate di fuoco perché volevo che tornasse ad occuparsi di Sophie e perché avevo intuito che l'argomento della conversazione era piuttosto frivolo. Terminata la chiamata, lui si scusò e mi disse che a trattenerlo era stata una padrona logorroica di gatti di razza (non so quale, ma di sicuro era una qualche razza a pelo lungo) a cui dei compagni di expo avevano consigliato di lavare il gatto prima della mostra (e fin qui nulla di male, anche se le befane mi scorticherebbero se solo ci provassi) e di farlo asciugare su una piastra gelata o in piena corrente, di modo che il pelo si infoltisse. Lei, un po' perplessa (ma tutto sommato stuzzicata dall'idea) aveva chiamato il veterinario per sapere se facesse bene. :micimiao52:
Questo per dirvi che, tra costei che asciugava il gatto in mezzo alle correnti gelide, e il mio vicino che stipava il gatto in un trasportino lillipuziano per portarlo fino a Napoli, per me per molto tempo "expo" è stato sinonimo di "raduno di mentecatti con poveri gatti maltrattati al seguito". Fortuna che Alimiao, ma soprattutto Morghi e Flor mi hanno mostrato che esiste anche un lato non così patologico dell'allevamento e di tutto ciò che gli gravita attorno.

Piuttosto mi chiedo, invece, se non sarebbe una buona idea e se sarebbe possibile mettere dei paletti a quello che si può fare nell'ambito dell'allevamento: non si potrebbe vietare la selezione dei persiani ipertipici, per esempio? O l'esasperazione di tutte quelle caratteristiche che si pensa possano ragionevolmente causare un danno o un maggior rischio per la salute dell'animale?

Eh, questo sarebbe doveroso; già comunque una limitazione dell'inbreeding taglierebbe molto le gambe ai creatori di "fenomeni".

flor
16-03-2017, 08:00
Seguo, ma non riesco a digitare discorsi più lunghi di una frase e mezzo, perchè causa mancato appuntamento per adeguare la connessione tramite fibra ho il pc non connesso e con il tablet mi sento handicappata nella scrittura

alimiao
17-03-2017, 08:44
Appena tornata a casa dal viaggio ho subito misurato la coda dei miei mici.. fortunatamente, è molto lunga, arriva addirittura alle scapole, il che mi conferma che HO DEI BEI GATTI :p.

Però insomma il fatto di avere la coda lunga non è sempre un vantaggio, ad es la mia micia spesso quando è seduta lascia la coda a penzoloni e se ad es è seduta sul lavandino, la coda va a finire nell'acqua + detersivo dei piatti da lavare :confused: .. inoltre, più la coda è lunga più c'è rischio che rimanga impigliata da qualche parte.. no, più ci penso, più trovo che il modello-bobtail giapponese sia più pratico ;).

Tornando a discorsi più seri, spesso parliamo di evoluzioni/estremizzazioni/degenerazioni di una certa razza.. ad es il siamese moderno estremo o i persiani iper-ipertipici.. ecco mi chiedevo, qual è il meccanismo che spinge verso un'evoluzione piuttosto che un'altra? o anche detto, come nascono le "mode feline"? ad es per il siamese moderno avevo letto che il modello estremo aveva preso piede dopo il film Disney Aristogatti, che aveva avuto successo e gli allevatori hanno iniziato a cercare di creare un gatto simile al siamese del cartone (per quanto ciò possa apparire assurdo).. però mi chiedo, se lo standard era un altro all'epoca, i primi esemplari "estremi" saranno stati considerati fuori standard, in teoria nelle expo non avrebbero dovuto avere successo, anzi.. A MENO CHE i giudici non abbiano seguito la moda impostata dagli allevatori, iniziando a premiare esemplari estremi che poi "hanno fatto scuola"..

Insomma la mia domanda (a flor in particolare) è: come funziona l'evoluzione della razza? ad es adesso il bengala non è molto fissato come tipo.. allora sono gli allevatori che "impostano" un certo tipo di evoluzione (magari seguendo anche le richieste del compratore) oppure sono i giudici che influenzano gli allevatori che di conseguenza influenzano i compratori?

Pumadi
17-03-2017, 09:16
Mi introduco solo per dire: anche a me piacerebbe venire all'expo di Milano con voi :) posso? ;)

SerenaF
17-03-2017, 09:17
Ecco, lo sapevo: non vuoi che venga con te e Damoncat all'expo di ottobre!!! :159:


Appena tornata a casa dal viaggio ho subito misurato la coda dei miei mici.. fortunatamente, è molto lunga, arriva addirittura alle scapole, il che mi conferma che HO DEI BEI GATTI :p.


Comunque faccio notare che, pur con la sua coda corta (in effetti, volendo essere pignoli, la coda di Chiquy è un cordino abbastanza sproporzionato rispetto al resto, anche se non si nota poi così tanto e poi lei è talmente bella, la mia scarrafona... :154:), comunque, pur con il suo co(r)dino, riesce a creare notevoli disguidi perché, anziché ripiegarla lungo il corpo, la lascia lunga dietro di lei e quindi spesso e volentieri qualcuno senza farci caso le rifila un pestone.

Tornando a discorsi più seri, spesso parliamo di evoluzioni/estremizzazioni/degenerazioni di una certa razza.. ad es il siamese moderno estremo o i persiani iper-ipertipici.. ecco mi chiedevo, qual è il meccanismo che spinge verso un'evoluzione piuttosto che un'altra? o anche detto, come nascono le "mode feline"? ad es per il siamese moderno avevo letto che il modello estremo aveva preso piede dopo il film Disney Aristogatti, che aveva avuto successo e gli allevatori hanno iniziato a cercare di creare un gatto simile al siamese del cartone (per quanto ciò possa apparire assurdo).. però mi chiedo, se lo standard era un altro all'epoca, i primi esemplari "estremi" saranno stati considerati fuori standard, in teoria nelle expo non avrebbero dovuto avere successo, anzi.. A MENO CHE i giudici non abbiano seguito la moda impostata dagli allevatori, iniziando a premiare esemplari estremi che poi "hanno fatto scuola"...

Beh, non sono flor e nemmeno morghi (casomai non ve ne foste accorti ;):81: ), però credo che un allevatore debba tenere lo sguardo rivolto a due referenti (e ringraziamo che non diventino strabici): 1) il giudice che ti assegna il punteggio (e forse, a meno che uno non si presenti con un esemplare che non c'entra nulla con la sua razza, un ex riesce a prenderlo e quel tanto gli basta per allevare), 2) il mercato: il giudice gli assegna sì il punteggio, ma mica gli compra il gatto o le cucciolate di quel gatto. Quindi se io, allevatore anche coscienzioso, ma che ha giustamente tra i suoi obiettivi anche quello di vendere i gatti, vedo che prende piede un certo tipo (per esempio il Siamese con il muso a punta che ricorda quello degli Aristogatti), cercherò di selezionare gli esemplari che più si avvicinano a quel tipo. Inizialmente magari avrò dei giudizi pessimi (o meno alti di quelli che prendevo in passato) in expo, ma, a mano a mano che sempre più allevatori si orienteranno verso il Siamese con il muso a punta, i giudici dovranno adeguarsi e/o gli standard cambieranno. Quindi magari il collega di Morghi che ha la gatta con le orecchie da coniglio (ma come sono 'ste orecchie da coniglio? E' tipo un caracal (https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/originals/3b/df/be/3bdfbec892ecd27a801f689f89732179.jpg)?) magari ha solo visto lungo; tra un decennio, complice il mercato e le richieste sempre più strambe dei compratori, tutti i Maine Coon avranno le orecchie da coniglio, per la gioia dei giudici di gara.

Insomma la mia domanda (a flor in particolare) è: come funziona l'evoluzione della razza? ad es adesso il bengala non è molto fissato come tipo.. allora sono gli allevatori che "impostano" un certo tipo di evoluzione (magari seguendo anche le richieste del compratore) oppure sono i giudici che influenzano gli allevatori che di conseguenza influenzano i compratori?

Ecco, la risposta interessa anche a me; sopra ho provato a dare la mia risposta, ma non sono mica sicura di averla azzeccata. :D

SerenaF
17-03-2017, 09:18
Mi introduco solo per dire: anche a me piacerebbe venire all'expo di Milano con voi :) posso? ;)

Cerrrrto, con molto piacere! E' Alimiao che non ci vuole, perché fa orecchie da mercante! :p:rolleyes:

linguadigatto
17-03-2017, 09:22
Appena tornata a casa dal viaggio ho subito misurato la coda dei miei mici.. fortunatamente, è molto lunga, arriva addirittura alle scapole, il che mi conferma che HO DEI BEI GATTI :p.

confesso di averci provato con Ludo, ma ha mollato una puzza :dead:

alimiao
17-03-2017, 09:28
Cerrrrto, con molto piacere! E' Alimiao che non ci vuole, perché fa orecchie da mercante! :p:rolleyes:

ma figuriamoci, mi farebbe piacerissimo, anzi non vedo l'ora proprio!!! e poi ci si aggiunge pizzata of course!! a questo punto spero anche che la expo di Milano sia interessante e non deluda le vostre aspettative.. mi è capitato di andare in expo mezze deserte in cui un sacco di gabbiette erano vuote e c'erano solo due stand di crocchi e poco altro.. ma conto sul fatto che, essendo a Milano, sia un po' più popolata.. (fra l'altro spero proprio sia a Milano centro e non in qualche paesino dell'hinterland raggiungibile solo in auto.. ad es una delle ultime expo di "Milano" era in realtà a Cambiago. un'altra era a Sesto.. pare che le expo siano quasi tutte fuori città perché l'affitto dei posti costa meno e poi gli allevatori arrivano tutti in auto..)

Di solito la domenica è più affollata del sabato, e i pomeriggi sono più affollati delle mattine.. ma c'è tempo per definire i dettagli ;)

Damoncat
17-03-2017, 09:45
A proposito di code..quando ho portato il mio Damon alla prima visita dal veterinario, anche lui ha verificato che la coda fosse sufficientemente lunga e anche che fosse bella mobile e senza noduli. Lui però è uno Scottish Fold e pare che una coda corta o con bozzi possa voler dire tare ossee genetiche purtroppo presenti in cuccioli di "scucciolatori" fatti nascere magari tra due "fold"..
Per fortuna Damon ha una supercoda che usa moltissimo per esprimere tutti i suoi stati d'animo:D

Facciamo un bel gruppo con pizzata per l'expo Milano quando sarà!!!!

SerenaF
17-03-2017, 09:47
Facciamo un bel gruppo con pizzata per l'expo Milano quando sarà!!!!

Dai, volentieri!!!! :micimiao49::micimiao36:

flor
17-03-2017, 09:49
Connessione ritrovata :approve:
Non riesco a riprendere le fila del discorso, ma ho visto l'appendice postata da Franziska è lunghissima!

Il gatto che ha dato il glitter al bengal ovvero uno di quelli ripetuti centinaia di volte e scovato in uno zoo di nuova delhi era forastico e pure senza coda. Ma alla signora Jean Mill non importava nulla .. doveva trovare un gatto per la sua femmina F1 e quello era perfetto: aveva un colore di fondo molto caldo con piccole macchie scure ed il colore era brillante. Nessun altro gatto al mondo aveva questa caratteristica ed il fatto che fosse senza coda poteva essere genetico come traumatico, nessuno lo sapeva. Così quel gatto che la natura aveva dotato di glitter ha segnato anche una delle caratteristiche della razza bengal, che però qualche "purista" non apprezza. I puristi difatti non apprezzano il glitter e neppure le macchie a ciambella perché la prima caratteristica è data da questo particolare randagiotto e la seconda dall'uso di piccoli felini illegali nominati nei pedigree come Bristol cat che si pensa derivino da incroci con oncilla o ocelot
Personalmente amo il glitter!!! Meno le macchie a ciambella.
Paradossalmente è molto più difficile mantenere una razza che farla evolvere. Proprio perché le caratteristiche che distinguono un'individuo dall'altro fanno sì che venga apprezzato maggiormente e allora tutti tendono a cercare quella caratteristica fino a che una nuova non si riveli attraente. In un roseto con tutte rose rosse, quella bianca spicca e tutti diranno oh .... una rosa bianca :p. In un roseto con tutte rose bianche quella rossa attrae l'attenzione.

E i giudici ahimé non sono esonerati da questa modalità percettiva e finisce che sul palco ci arrivi lo straordinario, non l'ordinario!!
Perdonatemi ma non riesco a parlare del persiano e dell'exotic(modalità diplomatica on) anzi lo dico :) ma con la ferma convinzione che il mio sia un pregiudizio di qualcosa che non conosco. Aspetto smentite e correzioni. (modalità diplomatica off) Il mio pensiero da pregiudizio spinto è che chi si appresta a prendere un gatto persiano potrebbe benissimo prendersi un peluche automatizzato o un tamagotchi. Perché se è vero che per sopperire alla mancanza di naso e dotti lacrimali gli allevatori selezionano narici belle grandi e trattano quotidianamente gli occhietti, non oso immaginare se per sbaglio viene fuori un gattino che le narici ce le ha piccoline. Il giallino dello scolo lacrimale è poco importante ma gli occhi irritati per un gatto non sono il massimo. Se poi si trovano gatti persiani reticenti alle pulizie settimanali del pelo nel giro di poco tempo avranno gatti rasati .... a fare cosa allora hanno preso un gatto dal pelo lunghissimo e fluente?

alimiao
17-03-2017, 17:53
Perdonatemi ma non riesco a parlare del persiano e dell'exotic(modalità diplomatica on) anzi lo dico :) ma con la ferma convinzione che il mio sia un pregiudizio di qualcosa che non conosco. Aspetto smentite e correzioni. (modalità diplomatica off) Il mio pensiero da pregiudizio spinto è che chi si appresta a prendere un gatto persiano potrebbe benissimo prendersi un peluche automatizzato o un tamagotchi. Perché se è vero che per sopperire alla mancanza di naso e dotti lacrimali gli allevatori selezionano narici belle grandi e trattano quotidianamente gli occhietti, non oso immaginare se per sbaglio viene fuori un gattino che le narici ce le ha piccoline. Il giallino dello scolo lacrimale è poco importante ma gli occhi irritati per un gatto non sono il massimo. Se poi si trovano gatti persiani reticenti alle pulizie settimanali del pelo nel giro di poco tempo avranno gatti rasati .... a fare cosa allora hanno preso un gatto dal pelo lunghissimo e fluente?

Anche a me lasciano molto perplessa gli animali con il musetto troppo corto (eh infatti mi piacciono gli orientali che di naso ne hanno parecchio).. devo dire che in effetti, spesso sono molto espressivi e buffi, ho visto cuccioli di exotic in expo che erano veramente "patatosi" e ti veniva subito voglia di strapazzarli per benino.. al mio compagno ad es piacciono, come gli piacciono i bouledogue (bulldog francesi).. io pur trovando anche loro simpatici, ho fatto mettere su carta bianca che mai e poi mai prenderò un animale (fosse cane o gatto) che ha la canna nasale corta.. capisco che nei casi meno estremi forse, se tutto va bene, possono anche essere soggetti mediamente sani, da tenere un po' riguardati solo in estate, ma avete presente il rantolo di un bulldog francese (o anche di un bulldog inglese o un carlino) dopo una corsetta o una rampa di scale? a me sembra tanto il rantolo di un asmatico grave, mi fanno così pena..
Fra l'altro è interessante notare come il bulldog sia nato come un cane che doveva lottare contro un toro, come dice il nome stesso.. ora, sono anche felice che i cani non vengano più usati per questi spettacoli sanguinari, ma mi chiedo, un bulldog attuale contro un toro avrebbe qualche chance?! ma anche solo contro un cane mediamente scattante? è vero che ha una bocca notevole, però mi sa tanto che dopo uno scatto di 2 metri è già al pronto soccorso, ed è talmente tracagnotto che non può saltare a più di un palmo da terra..

linguadigatto
17-03-2017, 19:13
per non parlare dei carlini, con la loro piega sopra il naso che se non la pulisci tutti i giorni puzza di morto e a loro dà sempre molto fastidio e prurito. :(

SerenaF
17-03-2017, 20:23
Persiani, Exotic (alludo alle varianti ipertipiche), ma anche i loro opposti Siamesi, Orientali, Peterbald e, sul versante canino, Carlini, Sharpei e Bulldog (sia quelli inglesi che francesi) mi lasciano molto perplessa, cioé, scusate la mancanza totale di diplomazia, ma li trovo bruttarelli. In compenso, per assoluta incoerenza, uno dei miei cani preferiti, il levriero a pelo raso (greyhound e galgo), ha un nasone che Cyrano de Bergerac gli fa una pippa.

In effetti la scelta di creare razze feline (e canine) che necessitano di una "manutenzione" molto impegnativa (spazzolalo una o più volte al giorno, fagli il bagnetto, assicurati che non prenda caldo o freddo, che non stia troppo al sole, mettigli la crema per le scottature o il cappottino, puliscigli le pieghe della pelle...) mi sembra poco in linea con lo spirito dei tempi, cioé parliamoci chiaro, siamo in un'epoca in cui sono sempre più diffuse lettiere al silicio per non far fare la fattica di togliere anche la pipì, ma anche cassettine autopulenti tipo la Catgenie e gli allevatori se ne vengono fuori con gatti che necessitano di più attenzioni di un neonato?! Non mi stupisce che la gente li abbandoni, una volta scoperto che è leggermente più impegnativo di un Tamagotchi.

P.s.: il glitter nel Bengala è bellissimo, però anche le rosettone hanno il loro fascino. E gli occhioni verdi, ne vogliamo parlare??? :358: Io comunque continuo a sponsorizzare il cross-breeding da cui nascerà il Bengal Coon!

P.p.s: stasera ho voluto togliermi lo sfizio e le ho "misurate": ho proprio 2 chiaviche! Sia Chiquy che Edhel hanno una coda che arriva ai 2/3 del torace, mezza spanna sotto l'attaccatura delle scapole (e nel caso di Chiquita il calibro è semplicemente ridicolo, paragonato alla stazza generale). Vedi cosa succede ad adottarli al gattile o a raccattarli dalla strada? Ti danno dei gatti made in China... :(

Franziska
18-03-2017, 08:31
confesso di averci provato con Ludo, ma ha mollato una puzza :dead:
Vedi cosa succede ad adottarli al gattile o a raccattarli dalla strada? Ti danno dei gatti made in China...

:353: Oddio, mi fate morire!! Per la cronaca, dopo aver messo la foto ho provato anche a tirare su la coda di Scatto per vedere fin dove arrivava di preciso (che è fuori misura me ne sono sempre accorta, se quando è seduto la "ripone" adesa al corpo girando intorno gli arriva oltre la seconda zampa) MA mi ha guardata con la sua faccia da batman incazzato (ovvero, questa: http://i67.tinypic.com/20ab4oh.jpg ) e se n'è andato agitandola tutta come un cavallo :confused:

Trovo che l'osservazione di Flor sui giudici che si fanno prendere dall'entusiasmo davanti allo "straordinario" sia molto interessante, e in effetti anche molto plausibile, d'altra parte siamo umani. Anche a me, quello dei caratteri ipertipici che poi richiedono cure costanti è una cosa che lascia perplessa: siamo nell'era dei gadget "salva-tempo", dei convenience food, le insalate che oltre che già "mixate" e lavate già che ci siamo ce le venderanno anche già mangiate, le automobili che si guidano da sole per non sbagliare strada, e la gente continua ad acquistare animali che richiedono cure costanti, attenzioni particolari, e che finiscono ogni 3x2 dal veterinario. Ho una conoscente che ha un bulldog per l'appunto. Ne ha sempre una, povero cane :( , l'ultima volta per rincorrere un gatto non è riuscito a scavalcare la recinzione (bassissima), e si è rotto una zampa, cioè non possono praticamente quasi neanche più le "cose da cani" :disapprove:

PS: ma quanto mi stavano antipatici quei siamesi di Lilli il vagabondo!! Pensare che abbiano ispirato la fisionomia dell'attuale siamese mi fa stranissimo, non so come erano prima ma sicuramente erano meglio, ecco! :p

flor
18-03-2017, 08:43
Sarebbe interessante sentire l'opinione di chi convive o alleva gatti persiani o gatti nudi. Non ho davvero conoscenze al riguardo per scrivere qualcosa di sensato. Ora inizio le misurazioni delle code!

linguadigatto
20-03-2017, 09:15
PS: ma quanto mi stavano antipatici quei siamesi di Lilli il vagabondo!! Pensare che abbiano ispirato la fisionomia dell'attuale siamese mi fa stranissimo, non so come erano prima ma sicuramente erano meglio, ecco! :p

quelli così?
http://www.trovacuccioli.com/adpics/4e10147f63eae7d1c8e4d2e77.jpg
http://www.trovacuccioli.com/adpics/4e10147f30a845c5baf40ff51.jpg
sono tra i pochi gatti di razza a colpirmi, li trovo affascinanti :o

Franziska
20-03-2017, 12:49
Ora inizio le misurazioni delle code!
Com'è andata? :lol:

@Linguadigatto, oddio, a me stavano antipatici i gatti del cartone, ma poi i gatti "veri" mi piacciono tutti :o (anche se io in realtà ho particolare predilezione per le palle di pelo di grossa taglia)

flor
20-03-2017, 12:57
Inquietanti e affascinanti come tutti i gatti dell'ex quarta categoria ovvero di tipo e struttura siamese

Le misurazioni sono andate bene. Media lunghezza per tutti :D anche se .... vuoi mettere il fascino di una coda lunghissima?

linguadigatto
20-03-2017, 13:04
ahahah il cartone non l'ho mai visto, confesso.

SerenaF
20-03-2017, 13:54
Inquietanti e affascinanti come tutti i gatti dell'ex quarta categoria ovvero di tipo e struttura siamese


Scusa, ma le 4 categorie che, immagino, siano quelle citate da Morghi e cioé

Gruppo I: esotici, persiani, ragdoll, sacro di brimania
Gruppo II: American Curl, Maine Coon, Neva Masquerade, Norvegesi delle Foreste, siberiani
Grupp III: Bengala, Burmilla, British Shorthair, Europeo, Kurilean Bobtail,Snowshoe
Gruppo IV: Devon Rex, Blu di Russia, Sphinx, Thai

come vengono stabilite? Sono tutti gatti con la stessa corporatura, la stessa lunghezza del pelo, lo stesso tipo di colorazione (metti: il mantello point), la stessa forma del cranio, ecc..., oppure si va a "famiglie", nel senso che magari il siamese ha dato origine (la butto lì, dirò senz'altro un sacco di scemenze) all'Orientale, al Birmano, al Thai (anche se, ad essere pignoli, è il thai che ha dato origine al siamese moderno) e quindi si trovano tutti raggruppati in un'unica categoria. Ma, se fosse così, che c'entrano Bengala e British SH, cioé cosa ci stanno a fare nella stessa categoria?
Perdonate la curiosità tecnica...

Franziska
20-03-2017, 14:23
Sono curiosa anch'io :)
E... adesso faccio domanda ****** :D : gli altri? Dove stanno? Cioè ci sono anche una V, una VI ecc?

linguadigatto
20-03-2017, 14:25
serve un pokedex

SerenaF
20-03-2017, 14:28
serve un pokedex

E che l'è? Mi sento ignorantissima!!! :(:confused::eek:

flor
20-03-2017, 14:29
Scusa, ma le 4 categorie che, immagino, siano quelle citate da Morghi e cioé



come vengono stabilite? Sono tutti gatti con la stessa corporatura, la stessa lunghezza del pelo, lo stesso tipo di colorazione (metti: il mantello point), la stessa forma del cranio, ecc..., oppure si va a "famiglie", nel senso che magari il siamese ha dato origine (la butto lì, dirò senz'altro un sacco di scemenze) all'Orientale, al Birmano, al Thai (anche se, ad essere pignoli, è il thai che ha dato origine al siamese moderno) e quindi si trovano tutti raggruppati in un'unica categoria. Ma, se fosse così, che c'entrano Bengala e British SH, cioé cosa ci stanno a fare nella stessa categoria?
Perdonate la curiosità tecnica...

Sì sono quelle, anche se non è un elenco completo. Prima erano sempre 4 categorie, ma nella prima c'erano solo gatti con tipo e struttura persiana, mentre nella quarta c'erano i gatti con tipo e struttura siamese, nel mezzo c'erano tutte le restanti razze tra peli semilunghi e peli corti. Poi hanno creato queste nuove categorie che hanno come unico criterio quello di distribuire un numero equo di gatti tra le varie categorie. In pratica una divisione basata sui numeri di gatti presenti in expo senza quindi un criterio morfologico o basato sul manto ... anche se qualcuno ci vuol vedere un minimo di criterio morfologico basato su razze dalla fisionomia simile .... mah ... io non ce lo vedo

linguadigatto
20-03-2017, 14:35
E che l'è? Mi sento ignorantissima!!! :(:confused::eek:

ahahaha un aggeggino con cui catalogare i pokemon... reminescenze delle elementari :o

alimiao
20-03-2017, 14:46
quelli così?
http://www.trovacuccioli.com/adpics/4e10147f63eae7d1c8e4d2e77.jpg
http://www.trovacuccioli.com/adpics/4e10147f30a845c5baf40ff51.jpg
sono tra i pochi gatti di razza a colpirmi, li trovo affascinanti :o

per me sono bellissimi, soprattutto quelli a pelo semilungo, (javanesi e balinesi) che sono molto più rari (soprattutto la varietà seychellois, hanno dei colori di mantello davvero particolari):

https://www.pinterest.com/thesilverpaws/oriental-longhairjavanesemandarinbalinese/

ecco forse non bellissimi nel senso classico, un Maine coon o anche un bel gatto europeo certo è più proporzionato, ma intriganti e magnetici.. però non mi piacciono i tipi super-super estremi con orecchie orizzontali a capretta e naso lungo un km, come ogni esagerazione, quella mi pare un po' deformante della naturale eleganza del gatto..

SerenaF
20-03-2017, 18:27
Alcuni mantelli sono spettacolari e anche la lunghezza del pelo è molto bella (ricorda quello degli Angora Turchi), anche se in generale a me piacciono tanto i gatti pelosoni, peccato per il muso che a mio parere è un pelino troppo appuntito, anche se per fortuna non in tutti gli esemplari (insomma mi fa venire in mente il famoso siamese chiavica del vicino che era proprio così. L'altra gatta simil siamese sarebbe stata sommersa di fischi ad una qualsiasi expo, ma era 100 volte più bella di lui).

alimiao
21-03-2017, 08:04
Alcuni mantelli sono spettacolari e anche la lunghezza del pelo è molto bella (ricorda quello degli Angora Turchi), anche se in generale a me piacciono tanto i gatti pelosoni, peccato per il muso che a mio parere è un pelino troppo appuntito, anche se per fortuna non in tutti gli esemplari (insomma mi fa venire in mente il famoso siamese chiavica del vicino che era proprio così. L'altra gatta simil siamese sarebbe stata sommersa di fischi ad una qualsiasi expo, ma era 100 volte più bella di lui).

Poi è chiaro che i gusti sono anche molto personali.. ad es a me il musetto allungato, specie se unito al mantello semilungo, non dispiace, dà un'aria da gatto-volpe furbetta.. invece non mi piacciono molto i gatti con il "faccione" troppo rotondo, ad es i certosini, i british, ma anche molti bengala e thai e birmani.. comunque, resta il fatto che sono considerazioni personali e che tutti i gatti sono belli, a patto che non si esasperi una caratteristica oltre ogni limite.. ad es se si crea un gatto con il "faccione" bisogna che sia in armonia col resto del corpo, perché se il corpo è rachitico allora la sproporzione lo renderà brutto.. stessa cosa per le orecchie, possono essere giganti ma fino ad un certo punto, altrimenti l'armonia ne viene meno.. e a prescindere dalla razza, il gatto (come tutti i felini) è un animale elegante ed armonioso, se lo si fa diventare sproporzionato o disarmonico, secondo me si tradisce la sua natura.

Franziska
21-03-2017, 08:08
Concordo, Alimiao. Io, al contrario tuo, ho il debole per i "gattoni", possibilmente che tendono alla palla di pelo (XD) proporzionati ma "massicci" (sarà perché io sono mingherlina? :p ) ma alla fine mi posso sciogliere davanti a qualsiasi tipologia di micio :D

Anubi
21-03-2017, 10:07
resta il fatto che sono considerazioni personali e che tutti i gatti sono belli, a patto che non si esasperi una caratteristica oltre ogni limite.. ad es se si crea un gatto con il "faccione" bisogna che sia in armonia col resto del corpo, perché se il corpo è rachitico allora la sproporzione lo renderà brutto.. stessa cosa per le orecchie, possono essere giganti ma fino ad un certo punto, altrimenti l'armonia ne viene meno.. e a prescindere dalla razza, il gatto (come tutti i felini) è un animale elegante ed armonioso, se lo si fa diventare sproporzionato o disarmonico, secondo me si tradisce la sua natura.

Quoto!
Per me tutti i mici sono belli, ma ho un debole per i micioni a pelo lungo....trovo bellissimi i Maine Coon, i Norvegesi delle Foreste, i Sacri di Birmani, i Ragdoll ecc.., però il mio preferito in assoluto è il Maine Coon. A livello estetico, oltre che a livello caratteriale (o meglio di indole), lo preferisco alle altre razze a pelo lungo pechè adoro il loro muso grande con zigomi pronunciati che mi ricordano un po' il leone e la lince, lo stop pronunciato tra fronte e naso, il pelo folto soprattutto nella coda, sul dorso e fianchi e gorgiera, i ciuffi di pelo tra i cuscinetti, i ciuffetti sulle orecchie, l'espressione del muso, il corpo grande e muscoloso...:micimiao12:
Per me raffigurano la massima espressione di eleganza e felinità!

SerenaF
21-03-2017, 10:21
Anche per me è importante che il gatto sia armonioso e l'esasperazione di una qualsiasi caratteristica secondo me rovina l'equilibrio generale. Ad esempio, a me piace il tipo nordico pelosone, con una preferenza per il Maine Coon (ma trovo bellissimi anche alcuni Siberiani e Norvegesi), però- anche se magari fa punteggio in expo- non mi piacciono i MC con gli zigomi e le mascelle troppo prominenti e, anche se è un particolare che in sé trovo delizioso, con i ciuffetti sopra le orecchie troppo lunghi. Ad esempio l'altro giorno guardavo i gatti di un allevamento e trovavo che l'allevatrice avesse un po' esagerato con 'sti ciuffetti (insomma, più che Maine Coon, sembravano Caracal).
Per gli orientali, li trovo molto belli, ma riguardo al muso appuntito l'incontro con la chiavica mi ha segnato indelebilmente, anche perché, avendo sentito che era un gatto da esposizione, io mi aspettavo la settima meraviglia del mondo e invece mi sono trovata davanti un gatto con un naso lungo un chilometro, orecchie che probabilmente captavano segnali da altre galassie e pure leggermente strabico.

Volevo fare una domanda tecnica (di sicuro Morghi e Flor non ne potranno più di me): leggendo qualche pedigree, per sfizio, ho visto che nella % di inbreeding spesso si distingue tra inbreeding senza altre specificazioni e inbreeding totale/completo che spesso è più alto del primo. Cosa sono e qual è la differenza? Ho visto anche che c'è un dato denominato "cloni" :micimiao48:: che cos'é?

flor
21-03-2017, 10:40
Volevo fare una domanda tecnica (di sicuro Morghi e Flor non ne potranno più di me): leggendo qualche pedigree, per sfizio, ho visto che nella % di inbreeding spesso si distingue tra inbreeding senza altre specificazioni e inbreeding totale/completo che spesso è più alto del primo. Cosa sono e qual è la differenza? Ho visto anche che c'è un dato denominato "cloni" :micimiao48:: che cos'é?

Sul clone mi informo ;) perché non ne ho sentito parlare a meno che non si riferisca a gemelli, possibili anche nei gatti

Per calcolare il coefficiente di inbreeding esistono diversi sistemi, se vai sul sito di pawpeds vedi che è possibile calcolarlo su tot generazioni. Il calcolo su tutte le generazioni presenti nel database si avvicina al coefficiente completo. Come tutti i dati statistici però vanno interpretati. Perché al di là della prima prole che prende il 50% del patrimonio genetico di entrambi i genitori, già nella seconda il rimescolamento è più casuale. Quindi non è del tutto vero che il 25% dei patrimonio genetico dei nonni si ritrovi nei nipoti. Qualche nipote avrà preso di più da un nonno e l'altro più da un altro. In questo ci aiuta il fenotipo. A volte sono davvero lampanti le caratteristiche fisiche che ti fanno vedere da chi quel gatto ha preso di più (di più sempre esteticamente parlando)

Sul discorso malattie invece è tutto molto più nebbioso. Qui il dato completo anche se statistico è l'unico mezzo che abbiamo per valutare la salute genetica della razza

alimiao
21-03-2017, 10:51
Per gli orientali, li trovo molto belli, ma riguardo al muso appuntito l'incontro con la chiavica mi ha segnato indelebilmente, anche perché, avendo sentito che era un gatto da esposizione, io mi aspettavo la settima meraviglia del mondo e invece mi sono trovata davanti un gatto con un naso lungo un chilometro, orecchie che probabilmente captavano segnali da altre galassie e pure leggermente strabico.

secondo me è il vicino-chiavica ad averti traumatizzata, non il suo povero gatto ;).. se fosse stato un vicino sano di mente e rispettoso dei gatti, pur avendo un gatto estremo con fattezze particolari, probabilmente non ci avresti fatto attenzione, o magari ti avrebbe addirittura contagiata con la sua passione.. essendo un tizio che se la tirava e si metteva a sproloquiare sulla bruttezza dei gatti altrui, ovvio che ti abbia traumatizza a vita e ora tu associ il siamese alle chiaviche ;)

SerenaF
21-03-2017, 10:55
secondo me è il vicino-chiavica ad averti traumatizzata, non il suo povero gatto ;).. se fosse stato un vicino sano di mente e rispettoso dei gatti, pur avendo un gatto estremo con fattezze particolari, probabilmente non ci avresti fatto attenzione, o magari ti avrebbe addirittura contagiata con la sua passione.. essendo un tizio che se la tirava e si metteva a sproloquiare sulla bruttezza dei gatti altrui, ovvio che ti abbia traumatizza a vita e ora tu associ il siamese alle chiaviche ;)

Mi sa che hai inquadrato alla perfezione la situazione: c'è stato un transfer dal vicino al suo gatto, per cui ormai vado in crisi quando vedo un gatto con il naso lungo. :D

alimiao
22-03-2017, 08:52
Sul discorso malattie invece è tutto molto più nebbioso. Qui il dato completo anche se statistico è l'unico mezzo che abbiamo per valutare la salute genetica della razza

ma quindi ci sono delle statistiche che indicano la "percentuale di salute media" di una razza rispetto ad un'altra? nei siti che descrivono le varie razze (come ad esempio http://www.catbreedslist.com/ ) spesso si trovano le indicazioni di durata media della vita, ma ho sempre pensato che fossero un po' poco scientifiche..

flor
22-03-2017, 09:12
ma quindi ci sono delle statistiche che indicano la "percentuale di salute media" di una razza rispetto ad un'altra? nei siti che descrivono le varie razze (come ad esempio http://www.catbreedslist.com/ ) spesso si trovano le indicazioni di durata media della vita, ma ho sempre pensato che fossero un po' poco scientifiche..

No. Ho usato un termine orribile! Diciamo che se il coefficiente di inbreeding totale sta sotto il 10 % la popolazione di quella razza ha un buon pool genetico, che per estensione teorica fa pensare ad una popolazione dove le problematiche connesse all'impoverimento genetico dovrebbero essere basse. Ecco! Forse così è un po' meglio.

L'età media dei gatti descritta in quel sito è proprio bassa ...

alimiao
22-03-2017, 09:22
Diciamo che se il coefficiente di inbreeding totale sta sotto il 10 % la popolazione di quella razza ha un buon pool genetico, che per estensione teorica fa pensare ad una popolazione dove le problematiche connesse all'impoverimento genetico dovrebbero essere basse.

ma come si può fare a sapere il coefficiente di inbreeding totale per una razza? esistono dati in merito?

L'età media dei gatti descritta in quel sito è proprio bassa ...

mah, sono gatti americani.. ieri il giornale diceva che noi siamo il popolo più sano del mondo grazie a dieta mediterranea e stile di vita, speriamo che anche i nostri gatti italiani, per imitazione dei padroni, siano i più sani del mondo ;)

flor
22-03-2017, 09:33
ma come si può fare a sapere il coefficiente di inbreeding totale per una razza? esistono dati in merito?
mah, sono gatti americani.. ieri il giornale diceva che noi siamo il popolo più sano del mondo grazie a dieta mediterranea e stile di vita, speriamo che anche i nostri gatti italiani, per imitazione dei padroni, siano i più sani del mondo ;)

Ci sono database dedicati per razza. Per le razze senza database specifico c'è pawpeds

alimiao
22-03-2017, 09:55
Ci sono database dedicati per razza. Per le razze senza database specifico c'è pawpeds

eh adesso sono curiosa.. qual è questo coefficiente per i devon rex? e per i bengala? e per i Maine?

morghi
22-03-2017, 09:57
eh adesso sono curiosa.. qual è questo coefficiente per i devon rex? e per i bengala? e per i Maine?

per i Maine è molto vario... diciamo che però difficilmente si scende sotto al 12%

flor
22-03-2017, 10:10
bengal 21% 23% :(

morghi
22-03-2017, 10:11
bengal 21% 23% :(

azzarola davvero????? cioè questa è la media???? vuol dire che sono tutti accoppiamenti tipo madre e figlio... :shy:

alimiao
22-03-2017, 10:33
e il devon??

flor
22-03-2017, 10:37
azzarola davvero????? cioè questa è la media???? vuol dire che sono tutti accoppiamenti tipo madre e figlio... :shy:

Questo è il conteggio su una mia gatta. Sulle 5 generazioni coefficiente 0% , mentre il totale è superiore al 23!

https://www.bengal-data.com/tree.php?catid=33766&max_level=5


Gli accoppiamenti in strettissima consanguineità sono avvenuti all'inizio e per almeno un paio di decenni. Questo è il risultato. La razza bengal ha il "vantaggio" di raggiungere nel database tutti i fondatori dato che è una razza recente.
Come vedi è assolutamente inutile limitarsi a leggere la genealogia dei pedigree a 5 generazioni per pianificare un accoppiamento

morghi
22-03-2017, 10:49
Come vedi è assolutamente inutile limitarsi a leggere la genealogia dei pedigree a 5 generazioni per pianificare un accoppiamento

Io mi baso su pawpeds....

Ritpetit
22-03-2017, 11:14
Intervengo in mezzo a tanti esperti per portare una mia considerazione estetica personalissima (e come tutti i gusti assolutamente soggettiva), e una considerazione zoologico/geografica.

A me i mici orientali come sono diventati oggigiorno (i Thai in primis) piacciono con coefficiente vicino allo zero, con quel muso stretto e a punta e le orecchie atte a prendere Sky dal satellite :shy:

La considerazione zoologico/geografica parte dal fatto che sono 12 anni che vado in Indocina, con puntate in Malesia, Hong Kong, Singapore, Filippine e Sri Lanka: un po' di Asia l'ho vista, e di gatti di strada c'è pieno.
In Thailandia, in particolare, "sono di casa", ne ho girata veramente tanta a più riprese.
Gatti ne ho visto a migliaia, e credo che soprattutto in posti come la Birmania e certe zone rurali di Cambogia, Thai e Laos siano abbastanza "gatti locali" con poche contaminazioni con mici portati lì da occidentali: ebbene, coi gatti Thai "di razza" c'entrano come una Fiorentina di Chainina da 1,5 Kg sul desco di un vegano!

Ho foto di miciotti (dolcissimi e avvicinabilissimi) fatte anche l'anno scorso a Chiang Mai e Koh Chang in Thailandia che assomigliano a tutti meno che "i nostri" gatti Thai.
Credo se portassi un "gatto Thai" laggiù lo prenderebbero per un micio alieno o posseduto da qualche spirito malvagio.

flor
22-03-2017, 11:15
anche io fino a poco tempo fa, paw peds per la stessa gatta mi da 13,6%

linguadigatto
22-03-2017, 11:25
Ho foto di miciotti (dolcissimi e avvicinabilissimi) fatte anche l'anno scorso a Chiang Mai e Koh Chang in Thailandia che assomigliano a tutti meno che "i nostri" gatti Thai.
Credo se portassi un "gatto Thai" laggiù lo prenderebbero per un micio alieno o posseduto da qualche spirito malvagio.

ebbene, tralasciando la chianina, escici le foto!

alimiao
22-03-2017, 11:46
Intervengo in mezzo a tanti esperti per portare una mia considerazione estetica personalissima (e come tutti i gusti assolutamente soggettiva), e una considerazione zoologico/geografica.

A me i mici orientali come sono diventati oggigiorno (i Thai in primis) piacciono con coefficiente vicino allo zero, con quel muso stretto e a punta e le orecchie atte a prendere Sky dal satellite :shy:

La considerazione zoologico/geografica parte dal fatto che sono 12 anni che vado in Indocina, con puntate in Malesia, Hong Kong, Singapore, Filippine e Sri Lanka: un po' di Asia l'ho vista, e di gatti di strada c'è pieno.
In Thailandia, in particolare, "sono di casa", ne ho girata veramente tanta a più riprese.
Gatti ne ho visto a migliaia, e credo che soprattutto in posti come la Birmania e certe zone rurali di Cambogia, Thai e Laos siano abbastanza "gatti locali" con poche contaminazioni con mici portati lì da occidentali: ebbene, coi gatti Thai "di razza" c'entrano come una Fiorentina di Chainina da 1,5 Kg sul desco di un vegano!

Ho foto di miciotti (dolcissimi e avvicinabilissimi) fatte anche l'anno scorso a Chiang Mai e Koh Chang in Thailandia che assomigliano a tutti meno che "i nostri" gatti Thai.
Credo se portassi un "gatto Thai" laggiù lo prenderebbero per un micio alieno o posseduto da qualche spirito malvagio.

Le considerazioni dei non-esperti sono molto ben accette!

Piccola precisazione: i gatti che descrivi tu, "con quel muso stretto e a punta e le orecchie atte a prendere Sky dal satellite " sono la razza definita "siamese moderno" (se bianchi con punte colorate e occhi azzurri) oppure "orientale" (se colorati e con occhi verdi). I Thai invece sono gatti con gli stessi colori del siamese ma con fattezze più simile al gatto europeo (musetto rotondetto e orecchie "normali").

Comunque trovo molto interessante il fatto che ci siano tantissime razze con nomi orientali/orientaleggianti.. ne cito solo alcune: Sacro di Birmania, burmese, siamese, tonkinese, javanese, balinese, thai, singapura... per alcune di queste razze (ad es il Sacro di Birmania o il siamese) la storia dice che effettivamente la razza sia anticamente nata in quei luoghi, poi sono stati i colonizzatori/viaggiatori occidentali ad averla importata in occidente e selezionata secondo alcune caratteristiche che a loro sembravano più gradite.. ma per altre razze (ad es il javanese o balinese) il nome è stato inventato di sana pianta, "perché suona bene e fa tanto esotico".. il balinese ad es, chiamato così perché "le movenze evocano una ballerina balinese"..

Insomma c'è anche un bel po' di marketing dietro a questi nomi... la razza "sacro di Birmania" evoca certe immagini, se l'avessero chiamata "gatto sacro del raccordo anulare" avrebbe avuto meno appeal ;) .

Comunque ci sono delle razze nuove, non ancora riconosciute da tutte le associazioni feline, che a sentire chi le alleva sono direttamente provenienti dall'Asia senza troppe manipolazioni.. ad es il Khao Manee tailandese oppure il gatto Khmer della Cambogia.

morghi
22-03-2017, 11:57
anche io fino a poco tempo fa, paw peds per la stessa gatta mi da 13,6%

infatti questa cosa mi fa rabbrividire.... quindi? come tutelarsi?

linguadigatto
22-03-2017, 11:59
il gatto sacro del raccordo anulare lo voglio io *_*

Aletto
22-03-2017, 12:20
......se l'avessero chiamata "gatto sacro del raccordo anulare" avrebbe avuto meno appeal ;) ........

Comunque ci sono delle razze nuove, non ancora riconosciute da tutte le associazioni feline, che a sentire chi le alleva sono direttamente provenienti dall'Asia senza troppe manipolazioni.. ad es il Khao Manee tailandese oppure il gatto Khmer della Cambogia.
Però ne danno uno in omaggio se compri l'ultimo modello della Nissan
Scusate l'acidità, ma mi è venuta in mente subito :o

Il gatto sacro del GRA è veramente fico

SerenaF
22-03-2017, 12:27
Le considerazioni dei non-esperti sono molto ben accette!

Anche perché, escludendo morghi e flor, alzi la mano chi può veramente definirsi esperto... va beh, forse Alimiao!


Comunque trovo molto interessante il fatto che ci siano tantissime razze con nomi orientali/orientaleggianti.. ne cito solo alcune: Sacro di Birmania, burmese, siamese, tonkinese, javanese, balinese, thai, singapura... per alcune di queste razze (ad es il Sacro di Birmania o il siamese) la storia dice che effettivamente la razza sia anticamente nata in quei luoghi, poi sono stati i colonizzatori/viaggiatori occidentali ad averla importata in occidente e selezionata secondo alcune caratteristiche che a loro sembravano più gradite.. ma per altre razze (ad es il javanese o balinese) il nome è stato inventato di sana pianta, "perché suona bene e fa tanto esotico".. il balinese ad es, chiamato così perché "le movenze evocano una ballerina balinese"..

Insomma c'è anche un bel po' di marketing dietro a questi nomi... la razza "sacro di Birmania" evoca certe immagini, se l'avessero chiamata "gatto sacro del raccordo anulare" avrebbe avuto meno appeal ;) .

Hai voglia!!! Come diceva Flor qualche post fa, a lungo si è insistito sull'aspetto esotico dei gatti di razza, quand'anche fossero a stento differenziabili da un comune gatto di strada (prendete il Bombay: è quasi indistinguibile da un qualsiasi gatto nero de borgata, ma vuoi mettere con quel nome? Uno pensa subito al Gange che scorre pigro al tramonto, a processioni di fanciulle in sari, elefanti cavalcati da marajah o che trasportano portantine con dentro principesse, ecc, ecc, ecc...). Idem il Serengeti, il Savannah, il Sokoke: ti trasportano immediatamente nell'Africa più selvaggia! Poi, se non basta il nome fioriscono leggende più o meno inverosimili, come quella su Maria Antonietta che spedisce i suoi aristocraticissimi gatti in America, la M sulla fronte regalata al gatto tigrato dalla Madonna o da un monaco...
Bello il gatto sacro del raccordo anulare!!! :389:

Comunque ci sono delle razze nuove, non ancora riconosciute da tutte le associazioni feline, che a sentire chi le alleva sono direttamente provenienti dall'Asia senza troppe manipolazioni.. ad es il Khao Manee tailandese oppure il gatto Khmer della Cambogia.

Tra un po' invento una razza anche per le befane: Edhel la facciamo Gingerella e Chiquy "Catiger" (da non confondersi con il Toyger); che ne dite?

Tornando seri, e riprendendo un po' le file di quello che diceva morghi sul Maine Coon, in questo caso lei e colleghi sono stati un po' agevolati (rispetto a Flor) perché si tratta per l'appunto di una razza naturale, quindi gran parte del lavoro l'aveva fatto Madre Natura, ma quest'ultima non si era preoccupata di differenziare la razza dai cugini Norvegesi e Siberiani, lei aveva creato un gatto adatto a sopravvivere in climi particolarmente rigidi e in un ambiente ricco di corsi d'acqua (infatti al Maine piace giocare con l'acqua) e di alberi d'alto fusto, di certo non era andata a ricercare ossessivamente i peletti sulle orecchie, quindi dal momento in cui la razza è stata riconosciuta e si è iniziato ad allevarla e a selezionarla, si è proceduto ad incroci tra esemplari che presentassero determinate caratteristiche morfologiche, riducendo il bacino dei potenziali riproduttori e aumentando il coefficiente di inbreeding. Anche oggi che la razza è tra le più popolari e diffuse e quindi si potrebbe abbassare tantissimo la percentuale di inbreeding (spero di non dire cavolate), ci sono scelte allevatoriali che invece hanno come risultato quello di alzarla almeno nel breve periodo; ad esempio l'altro giorno sono capitata sul sito di un allevamento del Canton Ticino che ha tra le sue fattrici una gatta tricolore con gli occhi azzurri (veramente spettacolare) e una miciona tabby con occhi verde-oro, ma che è portatrice del gene "blue eyes". Mi sembra chiaro che i titolari dell'allevamento, per distinguersi, vogliano dar vita ad una linea di MC con occhi azzurri (poi non so se per gli standard della razza vada bene). In questo caso, comunque, il numero di riproduttori sarà ancora più ristretto, perché ci sono pochi gatti con mantelli diverso dal bianco e dalla colorazione point che presentino occhi azzurri e/o che possano trasmettere questa caratteristica alla loro progenie, quindi mi aspetto che il coefficiente di inbreeding della miciona con occhi azzurri, ma ancor più di tutta la sua discendenza, sarà più alto della media.

flor
23-03-2017, 11:56
infatti questa cosa mi fa rabbrividire.... quindi? come tutelarsi?

Male. Io ho optato e opterò per l'outcross, tornerò indietro con l'estetica, ma non essendo molto interessata ai titoli espositivi e non avendo necessità di "smerciare" cuccioli a tutti i costi posso ben permettermelo :)