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Visualizza Versione Completa : Un'ottica di amore e rispetto per il randagismo


Aletto
18-04-2017, 09:11
Visto che sono ancora qui
Questo è un bellissimo intervento di Michele Minunno, istruttore cinofilo esperto di dinamiche dei branchi di cani randagi. Ci aiuta a capire che i nostri amici cani, in questo caso i randagi, hanno una vita intensa e colma di socialità a noi sconosciuta, lui la spiega interpretando i video con le parole semplici di un attento ed esperto osservatore, rispettoso della loro vita. Parla anche dell'impatto del nostro agire su vite che non conosciamo.

E' lunghetto, spero si veda dal minuto 47:30 che è più o meno l'inizio del suo intervento che dura circa tre quarti d'ora, da guardare quando avete tempo per goderlo appieno

Buona visione tranquilla:
https://www.youtube.com/watch?v=2DB5pjZR6bE&t=2876s

Toporagno
18-04-2017, 09:16
Grazie del link, me lo segno e lo guardo tra un lavoro e l'altro :)

Aletto
18-04-2017, 09:33
Grazie a te, guardalo con calma perché le parole semplici con cui lui ci fa capire il comportamento dei branchi dei randagi, le relazione tra madri e figli, fratelli e fratellastri hanno un contenuto importante ma sono spassose

rosa
18-04-2017, 10:00
Ciao appena ho un'attimo lo guardo,grazie per la segnalazione

Aletto
18-04-2017, 10:02
Grazie a te rosa

linguadigatto
18-04-2017, 10:20
grazie, me lo guardo quando torno a casa con calma

Toporagno
18-04-2017, 10:30
Lo sto ascoltando ora (internet permettendo). Sembra un discorso interessante, un altro punto di vista quantomeno....

Toporagno
18-04-2017, 10:50
Effettivamente il tono è rilassante e scherzoso, questo aiuta. Mah, è un punto di vista interessante, non lo nego, anche se ho la sensazione che "estremizzi un pò" dall'altro lato; ha portato un esempio positivo, ma per lo stesso ci sono esempi anche negativi.

Mostra un punto di vista comunque interessante, soprattutto in una provocazione (almeno a mio avviso): quanto i canili sono non salvataggio del cane, ma luogo dove rinchiudere per toglierli dalla vista.

Aletto
18-04-2017, 10:58
Senz'altro c'è l'altra faccia della medaglia come in tutte le cose. I canili sono la fine della vita di relazione di un cane, e per un cane la relazione è tutto, e come lui dice nessuno poi potrà adottare un cane adulto con quella tipologia caratteriale indotta dalla vita in gabbia

Aletto
18-04-2017, 11:16
grazie, me lo guardo quando torno a casa con calma

Guardalo che è interessante e piacevole :)

Toporagno
18-04-2017, 11:19
Su questo concordo; infatti, ben venga un altro punto di vista (per quanto, ripeto, forse un pò troppo rose e fiori) come quello di questo video.

Il problema, a mio avviso, è sempre il solito: la mancanza di equilibrio che si fatica a trovare in tutto. Ci sono casi che è innegabile non posso restare per strada, altresì ci sono situazioni in cui. se adeguatamente seguiti, cani possono restare nel loro ambiente naturale (pensiamo al concetto di cani di quartiere, idea che pian piano sta diventando sempre meno fuori dalle orbite) ma che prevede allo stesso tempo un equilibrio da parte degli esseri umani che convivono con questi animali (in termini di accettazione, in termini di educazione della prole nel rapporto con i cani, etc) che al momento sembra cosa impossible da ottenere.

Aletto
18-04-2017, 12:05
Credo che ci sembrino rose e fiori perché la sua conoscenza è anche molto empatica, anche se senti parlare Marc Bekoff sembra tutto rose e fiori, anche sui coyote.
Io non riesco a raggiungere quel livello empatico, per es venerdì scorso è scesa mia figlia qui a roma col cane dei miei che essendo ormai morti, lei ha adottato. Morale, dopo un po': per favore chiami Zippo che mi sta addosso e non so cosa fargli fare? Zippo, che conosco da sempre perché lo feci adottare io ai miei da cucciolo perché ritrovato in un cassonetto, cercava interazione e io non ho saputo offrirgliela, bell'empatia la mia! :disapprove:

Lui si occupa molto dei randagi non socializzati o parzialmente socializzati, mentre è chiaro che se si vede un cane abbandonato lo si salva dalla vita in libertà perché quella per lui non è libertà ma assenza di punti di riferimento, disorientamento totale. Se si trova un cucciolo non ne parliamo neppure, lo si porta in casa prima di subito.
Penso anche io che non sia facile raggiungere un equilibrio tra loro e l'uomo e tutti gli altri animali proprio per scarsità di educazione personale, perché questo tipo di educazione è volontario

linguadigatto
18-04-2017, 12:14
Io non riesco a raggiungere quel livello empatico, per es venerdì scorso è scesa mia figlia qui a roma col cane dei miei che essendo ormai morti, lei ha adottato. Morale, dopo un po': per favore chiami Zippo che mi sta addosso e non so cosa fargli fare? Zippo, che conosco da sempre perché lo feci adottare io ai miei da cucciolo perché ritrovato in un cassonetto, cercava interazione e io non ho saputo offrirgliela, bell'empatia la mia! :disapprove:

bè cavolo, avere un limite è umano.... anzi, è animale! io perdo la pazienza pure con i miei gatti a volte... :rolleyes:

Aletto
18-04-2017, 12:28
bè cavolo, avere un limite è umano.... anzi, è animale! io perdo la pazienza pure con i miei gatti a volte... :rolleyes:

Sì è animale ;), ma mi è dispiaciuto

Aletto
18-04-2017, 14:01
Un pensiero di R. Marchesini sui cani nei canili che mi ha reso molto triste

«Il canile è quel luogo dove i cani tengono rinchiusa la stupidità degli uomini perché gli dèi non se ne accorgano. Ma forse, anche loro, in lontananza, rispondono con un latrato. L'abbaiare dei cani è un cantico per allontanare la paura di una solitudine che avvolge ogni cosa, perché si può sempre sperare che il velo d'ignoranza si squarci di colpo e il sole possa tornare»