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Aletto
29-05-2017, 07:26
Forse non sono esaurienti, ma vale la pena leggere

https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=8&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwiB04q4-ZHUAhXDRhQKHWupBs0QFghlMAc&url=http%3A%2F%2Fwww.naturalnews.com%2FReport_pet_ food_ingredients_2.html&usg=AFQjCNHErwa4dZkqB1P0LVHWTOCFTffOOg&sig2=sKd1qnSvEILptlb_mawNMA

https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=26&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwiKnrPTtZTUAhUEUBQKHc6HC6Y4FBAWCEgwBQ&url=http%3A%2F%2Fwww.blakkatz.com%2Fdryfood.html&usg=AFQjCNHXb8vstsSe0jEHiwvmOeWH5Pcmgw&sig2=KUgvn-NfScX2Wu7qNV1H4w

http://www.littlebigcat.com/nutrition/pet-food-labels-dont-match-ingredients-part-i/
http://www.littlebigcat.com/nutrition/pet-food-labels-dont-match-ingredients-part-ii/

http://www.littlebigcat.com/nutrition/selecting-a-good-commercial-pet-food/

http://www.littlebigcat.com/nutrition/why-dry-food-is-bad-for-cats-and-dogs/

http://www.littlebigcat.com/nutrition/homemade-vs-commercial-food-for-cats-and-dogs/

Nel sito littlebigcat sono trattati molti altri argomenti secondo me utili e chiari

linguadigatto
29-05-2017, 08:49
grazie!

Aletto
29-05-2017, 09:01
Linguadigatto ce n'è anche uno sul cibo vegan per gatti, non so se è esauriente, non l'ho letto tutto
http://www.littlebigcat.com/nutrition/vegetarian-cats/

linguadigatto
29-05-2017, 10:56
l'ho letto ora, e in soldoni conferma a livello di esperienza i rischi correlati. dice anche che tutte queste marche che prende in considerazione (a parte la prima che non è un cibo completo e da etichetta indica che va mischiato con carne), sono conformi come composizione alle linee guida dell'AAFCO. ma che queste linee guida sono datate (1990), e che non ci sono abbastanza studi per confermare ulteriormente l'inadeguatezza di questi cibi. il che conferma che la mia ricerca di una bibliografia accurata a riguardo è destinata a fallire :)

Aletto
29-05-2017, 11:46
Questo è più recente, non lo leggo perché è lunghissimo :disapprove:
http://www.mdpi.com/2076-2615/6/9/57/pdf

però mi sono persa un altro link

resta il fatto che secondo me nutrire il gatto da vegano è sperimentazione
P.S. nel nuovo corso si parlerà di alimentazione, chissà cosa diranno

linguadigatto
29-05-2017, 12:36
resta il fatto che secondo me nutrire il gatto da vegano è sperimentazione


si concordo in pieno. e c'è tutta una fetta di croccantini che pur non essendo vegani, non sono molto meglio. :disapprove:

Aletto
29-05-2017, 12:53
secondo me tutte le crocche sarebbero da bandire

linguadigatto
29-05-2017, 13:04
non ci sono alternative per le colonie, i gattili, e le persone con reddito basso o nullo. ad un certo punto, bisogna scegliere un compromesso tra perfezione e inazione ;)

Aletto
29-05-2017, 14:17
non ci sono alternative per le colonie, i gattili, e le persone con reddito basso o nullo. ad un certo punto, bisogna scegliere un compromesso tra perfezione e inazione ;)

Beh dai tra la perfezione e l'inazione c'è una via di mezzo dignitosa.
Chi ha reddito basso può nutrire con quello che mangia lui stesso lasciando quel pochino di carne cruda e darla al micio senza spendere altri soldi. Dando loro carne per umani si risparmia tanto. Alla mini colonia che nutro do lo stesso cibo che hanno i miei ma capisco che se la colonia è numerosa......Una delle volontarie che conosco prepara lei in casa (si alza alle cinque per fare grossi tegami di cibo) e dice che così risparmia altrimenti andrebbe per stracci

linguadigatto
29-05-2017, 14:40
e chi non mangia carne, o non tutti i giorni? vegani a parte, c'è chi non se la può permettere. a due euro al kg non ci compri nemmeno il pane, figuriamoci la carne :(

babaferu
29-05-2017, 14:42
Beh dai tra la perfezione e l'inazione c'è una via di mezzo dignitosa.
Chi ha reddito basso può nutrire con quello che mangia lui stesso lasciando quel pochino di carne cruda e darla al micio senza spendere altri soldi. Dando loro carne per umani si risparmia tanto. Alla mini colonia che nutro do lo stesso cibo che hanno i miei ma capisco che se la colonia è numerosa......Una delle volontarie che conosco prepara lei in casa (si alza alle cinque per fare grossi tegami di cibo) e dice che così risparmia altrimenti andrebbe per stracci

vero, carne per umani o scarti di carne per umani, però bisognerebbe fare un po' d'educazione, perchè a volte nelle ciotole ci finisce un po' di tutto, pane, latte, riso etc

ma ora mi leggo tutto per bene....

baci, ba

Starmaia
29-05-2017, 14:50
Ho visto gente lasciare cosce di pollo cotte con osso e tutto, con pastasciutta al pomodoro.
Meglio crocchette, a questo punto.

Aletto
29-05-2017, 14:53
se non sbaglio anche armonieanimali ha recentemente pubblicato qualcosa a proposito dei nostri scarti che può essere dato a loro, per i cani è più facile, per i gatti la dieta è più rigida

Pumadi
29-05-2017, 15:15
Beh ma si riesce a spendere per due pasti di crudo da 100 grammi meno delle crocchette smilla? (mi riferisco alle necessità che può avere chi ha molti gatti e pochi soldi)

babaferu
29-05-2017, 15:30
Beh ma si riesce a spendere per due pasti di crudo da 100 grammi meno delle crocchette smilla? (mi riferisco alle necessità che può avere chi ha molti gatti e pochi soldi)

si potrebbe chiedere al macellaio di tenere da parte gli scarti (non mi riferisco alle cose avariate, mi riferisco a quei pezzetti di grasso che tagliano via, nervetti, pelle etc -il macellaio potrebbe addirittura regalarli), e si potrebbe trattare un buon prezzo per le frattaglie (cuore, rognoni, polmoni etc), sarebbe da valutare se cuocere o meno perchè magari ci finisce dentro pure del maiale che crudo non è il massimo. magari di crudo alette di pollo.
non so dirti quanto verrebbe a costare.... credo che sarebbe un po' da valutare e da farsi i "ganci" giusti. penso che potrebbe essere un modo per quantomeno alternare perchè capisco che la fatica aumenterebbe molto.

baci, ba

linguadigatto
29-05-2017, 15:39
penso anche io che con un macellaio di fiducia si possa fare.

al supermercato non danno scarti, sono andata a chiedere a tutti in zona un paio d'anni fa nel tentativo di trovare carne per i gatti senza alimentare l'industria della carne, e mi hanno risposto che non possono va smaltita come rifiuto speciale.

i macellai invece mi hanno detto: certo, quando viene per lei mi chieda pure scarti e frattaglie, non ci sono problemi lo facciamo con molti clienti. ma se non compri niente non ti danno nemmeno il buongiorno

Malinka
29-05-2017, 17:03
Nei supermercati, grandi o piccoli non fa differenza, ho ricevuto la stesa risposta che hanno dato a linguadigatto; non mi danno neppure gli scarti dei finocchi o dell'insalata per il coniglietto; ogni cosa che non può essere messa in vendita, va smaltita come rifiuto speciale; piange il cuore a vedere quanta roba che andrebbe ancora più che bene per gli umani venga sprecata.

Per i macellai, non mangiando carne non ne ho uno di fiducia, ragion per cui se voglio le frattaglie per il gatto, le pago a prezzo pieno e mi costano ben più che al supermercato; a quel punto le compero direttamente al super, stessa cosa per le carni in genere.
E poi di scarti le macellerie hanno poca roba, visto che sono abilissimi a farli finire quanto più possibile nel macinato, nelle polpette e nei rollè papposi (molte macellerie oramai vendono anche cibi cotti).
Neppure le ossa regalano.

Malinka
30-05-2017, 01:37
Penso che siamo tutti d'accordo che il cibo migliore per un gatto sia quello che trova in natura, migliore senza dubbio anche della barf, che tuttavia è l'alimentazione che più si avvicina a quella naturale.
Logicamente quando i gatti dipendono dall'uomo per il cibo, non si riesce ad assicurare una a dieta naturale, quindi ci si deve barcamenare cercando di alimentare il meglio possibile il gatto, tenendo conto anche delle possibilità economiche.

Ho letto con interesse gli articoli indicati da Aletto e se ci dobbiamo basare su ciò che dicono, l'unica conclusione possibile è che i croccantini sono sempre e comunque delle schifezze, ma non mi trovo completamente d'accordo.
Gli studi sono stati condotti se non sbaglio prevalentemente (o tutti?) negli Stati Uniti, dove anche per ciò che riguarda le materie prime usate per l'alimentazione umana sono anni luce indietro rispetto a noi, che pure non siamo perfetti, ma almeno qualche legge più restrittiva e un maggior attenzione a tutta la filiera la poniamo.
Figuriamoci quindi che razza di porcherie finiscono nel pet food d'oltreoceano e di altri Paesi...
Purtroppo molti semilavorati per il pet food in vendita anche da noi ha proprio quelle origini.

Pensare che un secco venduto a basso prezzo sia di buona qualità è da sprovveduti, nessuno produttore fa beneficenza e quasi quasi a certe aziende, anche di grido, costano di più la scatola vuota e la pubblicità piuttosto che il prodotto in sè.
Allo stesso modo un prezzo alto non significa necessariamente buona qualità; sovente si paga il nome famoso...ma quel che c'è dentro è la solita schifezza.

Un buon croccantino si può trovare, basta cercarlo e non farsi incantare dalla pubblicità; gli occhi li abbiamo, quindi impariamo a leggere le etichette e ad approfondire e riusciremo a capire cosa comperare e cosa evitare come la peste.
Anche il croccantino di ottima qualità però è risaputo che ha il suo inconveniente, perché se il gatto viene alimentato esclusivamente a secco e non assume abbastanza acqua o altri liquidi, inevitabilmente ne risentirà il suo apparato urinario, ma se il secco costituisce solo una parte dell'alimentazione quotidiana e inoltre il gatto beve, non penso ci siano particolari problemi.

Poi c'è una cosa che secondo me è fondamentalmente sbagliata ed è quella di lasciare permanentemente le crocche a disposizione del micio; c'è quello che si sa regolare e quello che si strafoga è ciò è più vero nel caso delle crocche peggiori, di cui i mici sembrano insaziabili.

Io attualmente uso Orijen, 15 grammi al mattino e 15 prima della buonanotte; se le mangiano, bene, se ne avanzano significa che non hanno più fame; Viola per esempio ne mangia non più di 11-12 grammi, per sua scelta.
Gli altri 1 o 2 pasti della giornata (fa già caldo e a volte al mezzogiorno non si presenta nessuno a reclamare la pappa) sono di carne cruda e cotta; ultimamente sempre più spesso è solo carne cruda, ogni tanto anche tuorlo d'uovo e poi il solito latte, che piace a tutti, è nutriente e non ha mai dato problemi intestinali, evidentemente i miei mici hanno l'enzima lattasi presente e ben funzionante.

In sostanza penso che le crocche non siano da demonizzare in assoluto, l'importante è usare un buon prodotto, non eccedere nella somministrazione, controllare la silhouette del gatto e non basarsi esclusivamente sulle indicazioni per forza di cose generiche fornite dal produttore; ogni gatto è un caso a sè.

E naturalmente come ha già detto qualcuno ci sono casi in cui è quasi d'obbligo utilizzare il secco; chi ha tanti gatti o accudisce una colonia e magari si trova in ristrettezze, dubito fortemente che potrebbe evitare del tutto di far ricorso al secco.

Starmaia
30-05-2017, 07:19
Poi c'è una cosa che secondo me è fondamentalmente sbagliata ed è quella di lasciare permanentemente le crocche a disposizione del micio; c'è quello che si sa regolare e quello che si strafoga è ciò è più vero nel caso delle crocche peggiori, di cui i mici sembrano insaziabili.

Uhm, invece pare che lasciare a disposizione abbia vantaggi sia sul pH urinario che sulla produzione di succhi gastrici e conseguente iperacidità nonché dal punto di vista di gestione dell'ansia in caso di più gatti in casa.

Malinka
30-05-2017, 08:07
Sì, viene detto, ripetuto e straripetuto che il gatto dovrebbe fare tanti piccoli pasti, anche 12-14 giornalieri perché sarebbe ciò che accade in natura e di conseguenza lasciando cibo sempre a disposizione si simulerebbe proprio ciò.

Ho il dubbio che gli studiosi che dettano queste linee-guida (ma ce ne sono anche di quelli che la pensano ben diversamente) dimentichino che un gatto in libertà, che deve sopravvivere senza l'aiuto umano, mangia quando la caccia va a buon fine e non è neppure detto che riesca tutti i giorni nel suo intento.
E poi per fare così tanti pasti quotidiani che fa? Riesce a catturare una preda mediamente ogni due ore o anche meno? Direi proprio di no.

Sarebbe sufficiente osservare un gatto "di campagna" a cui il padrone non fornisce cibo perché deve cacciare i topi; un gatto del genere mica passa la giornata in agguati a topi, uccellini e insetti; certo che caccia, ma trascorre ore ed ore e ancora ore a riposare; ne ho visti di questi gatti, per esempio quello di mia zia o del cugino di mio marito.
Qui da me Valerio, il mio semirandagio, viene a mangiare un paio di volte al giorno, ma non trascorre tutto il resto del suo tempo a cacciare; è capace di starsene dal mattino alla sera a riposare all'ombra dei cespugli del giardino, muovendosi per cercarsi un altro posto ombreggiato quando il sole lo raggiunge. Non viene a mangiare neppure se lo chiamo oppure per farmi contenta viene, guarda la pappa e se ne va senza toccarla.

Quanto al cibo come controllo per l'ansia, non la vedo una buona soluzione, tutt'altro; bisogna invece puntare a creare le condizioni per evitare l'instaurarsi di ansia e stress.
Il fatto che ci siano più gatti che vivono insieme non è automaticamente generatore di ansia, altrimenti se così fosse i miei 5, vivendo in 85 metri quadri e senza cibo perennemente a disposizione, dovrebbero essere i campioni mondiali di ansia e stress, essere affetti da dermatiti, cistiti, disturbi comportamentali, problemi gastrointestinali o non so che altro metterci.

Starmaia
30-05-2017, 08:16
Coi miei invece è stata proprio la chiave di volta.
E anche per la gastrite ansiosa di Pinni.
Ogni caso vale.

linguadigatto
30-05-2017, 08:31
anche qui ha aiutato Ludo, e paradossalmente lo aiuta a regolarsi: quando gli davo il pasto pesato per tenerlo a dieta, aspirava tutto in due secondi. ora è più rilassato, e mangia solo quando effettivamente ha fame, e si è messo a mangiare anche l'umido. infatti è dimagrito un pochino.

certo se i gatti sono rilassati e non c'è competizione, non è necessario. ma non sempre si ha la capacità di favorire relazioni armoniose o la fortuna che due gatti non si prendano in odio per motivi loro, o anche solo di adottare un gatto emotivamente equilibrato ed indipendente (dei miei solo quelli adottati da cuccioli hanno una personalità indipendente e serena, il che mi fa ben sperare sulle nostre qualità di gattari;)).

l'idea ovviamente non è di compensare ansie e carenze di stimoli o di affetto offrendo cibo, ma di evitare che ad una situazione già tesa si vada ad installare anche il timore di non avere cibo, o di dover competere per esso.

Aletto
30-05-2017, 08:41
Penso che siamo tutti d'accordo che il cibo migliore per un gatto sia quello che trova in natura, migliore senza dubbio anche della barf, che tuttavia è l'alimentazione che più si avvicina a quella naturale.

Ho letto con interesse gli articoli indicati da Aletto e se ci dobbiamo basare su ciò che dicono, l'unica conclusione possibile è che i croccantini sono sempre e comunque delle schifezze, ma non mi trovo completamente d'accordo.
Gli studi sono stati condotti se non sbaglio prevalentemente (o tutti?) negli Stati Uniti,.....
Purtroppo molti semilavorati per il pet food in vendita anche da noi ha proprio quelle origini.

Pensare che un secco venduto a basso prezzo sia di buona qualità è da sprovveduti, nessuno produttore fa beneficenza e quasi quasi a certe aziende, anche di grido, costano di più la scatola vuota e la pubblicità piuttosto che il prodotto in sè.
Allo stesso modo un prezzo alto non significa necessariamente buona qualità; sovente si paga il nome famoso...ma quel che c'è dentro è la solita schifezza.

Un buon croccantino si può trovare, basta cercarlo e non farsi incantare dalla pubblicità;.....

In sostanza penso che le crocche non siano da demonizzare in assoluto..........

E naturalmente come ha già detto qualcuno ci sono casi in cui è quasi d'obbligo utilizzare il secco; chi ha tanti gatti o accudisce una colonia e magari si trova in ristrettezze, dubito fortemente che potrebbe evitare del tutto di far ricorso al secco.


Penso che se si compra la carne surgelata barf nei pet shop si incorre nello stesso pericolo di trovare carne scadente e potenzialmente contaminata. La barf bisognerebbe farla in casa con carni frattaglie ed ossa scelte da noi e non dall'industria del pet food.

Sì, credo che i link siano americani e come dici i semilavorati arrivano da lì ma anche dall'oriente -il mercato cinese nel settore è in espansione- ed anche ovviamente da paesi europei.
Di fatto se si cerca qualcosa al di qua dell'oceano a me sembra che ci sia una sorta di censura nel web, oppure io non so cercare bene (probabilissimo), mentre digitando le parole chiave appaiono a frotte articoli e youtube americani
Su youtube se si digita in italiano compare poco o nulla, se lo si fa in inglese compaiono filmati americani
Copioincollo uno studio europeo già tradotto automaticamente, che credo aver già citato altrove,
"Indagine le specie animali contenuti dei popolari alimenti per animali domestici bagnato
Isabella R Maine ,Robert Atterbury eKin-Chow Changautore e-mail
Acta Veterinaria Scandinavica 2015 57 : 7
DOI: 10,1186 / s13028-015-0097-z© Maine et al .; licenziatario BioMed Central. 2015
Ricevuto: 9 ago 2014Accettato: 20 Gen 2015Pubblicato: 1 aprile 2015
Astratto

sfondo
L'uso del termine “derivati ​​a base di carne e di animali” generici in liste degli ingredienti dichiarati alimenti per animali domestici nell'Unione europea è praticamente universale. Sulla scia del 2013 “cavallo carne scandalo” nella catena alimentare umana, abbiamo esaminato la presenza e l'autenticità di origine animale (mucca, di pollo, maiale e cavallo) di proteine ​​in una serie di popolari alimenti per animali domestici bagnato nel Regno Unito.

I risultati
Diciassette principali alimenti per cani e gatti sono stati campionati per la relativa presenza di DNA da ciascuna delle quattro specie animali di reale tempo di reazione a catena della polimerasi quantitativa. è stato stato rilevato nessun cavallo DNA. Tuttavia, c'era il rilevamento a livelli notevoli di specie animali non specificati nella maggior parte dei prodotti testati. In 14 su 17 campioni, bovini, suini e DNA di pollo sono stati trovati in proporzioni e combinazioni diverse, ma non esplicitamente identificati sulle etichette del prodotto. Dei 7 prodotti con le descrizioni del titolo di primo piano che contengono il termine “con carne di manzo”, solo 2 sono risultati contenere DNA più bovina (> 50%) rispetto DNA suino e pollo combinato.

conclusioni
V'è la necessità per l'industria alimentare animale domestico a mostrare una maggiore trasparenza ai clienti nella divulgazione dei tipi di proteine ​​animali (specie animali e tipi di tessuto) nei loro prodotti. La completa divugazione dei contenuti degli animali sarà (a) consentire scelte più informate da effettuare sugli acquisti, che sono particolarmente importanti per gli animali domestici con allergie alimentari, (b) ridurre il rischio di errata interpretazione del prodotto dai clienti, e (c) evitare potenziali preoccupazioni religiose."

Credo che le crocche siano il peggior cibo, i miei le mangiano! mi sembra che Lisa Pierson (nutrizionista) scrive che il peggior umido è meglio della miglior crocca in commercio, e il dott. Prota (vet nutrizionista) in una intervista alla fine dice +o- "ok, se volete portare il vostro amico dal vet dategli i croccantini", il mio vet dice che possono mangiarli a vita :eek:
Ma come dici, è difficile rinunciare al secco

Uhm, invece pare che lasciare a disposizione abbia vantaggi sia sul pH urinario che sulla produzione di succhi gastrici e conseguente iperacidità nonché dal punto di vista di gestione dell'ansia in caso di più gatti in casa.
Anche io sapevo di questa cosa

Comunque il primo link che ho messo penso sia utile per meglio interpretate le etichette
Gli altri per tener presente questioni già affrontate qui nel forum

babaferu
30-05-2017, 08:48
Malinka però, sul cibo a disposizione la formula corretta non è "riempi la ciotola e disinteressatene", ma piuttosto mettere la dose giornaliera (io facevo metà giornata) e lasciare che mangino un po' quando vogliono.... le quantità restano le stesse, sono semplicemente distribuite diversamente. credo che dipenda molto dall'organizzazione casalinga ma anche da coem mangiano i gatti.
i miei spiluccano, avevano crocchi a disposizione che abbiamo molto diminuito, ora hanno l'umido, se lo tengono loro "a disposizione" smangiucchiando quando hanno fame, son abituati a fare micropasti, lucidano subito la ciotola solo se si tratta di complementare....
la nostra nera è quella che ha determinato che ci fosse sempre cibo a disposizione, lei è di pasto molto piccolo, mangerà 3-4 crocchi quando va alla ciotola e mai più di 20-30 gr di umido a volta, se dovessi ogni volta fornirgliene diventerei pazza....
in più io faccio i turni per cui non ho orari fissi.... fare dei pasti a orari certi sarebbe impossibile.
starmaia parlando di gestione dell'ansia credo si riferisca ad ansia da scarsità delle risorse.... e quella la risolvi facendo percepire ai gatti che cibo ce n'è per tutti, in modo che non vadano in competizione per quello. altro discorso sono i gatti che mangiano per sfogare ansia o noia, lì si che bisogna lavorarci...
io ultimamente -grazie agli spunti di aletto- sto lavorando sul non riempire la ciotola, ma nascondere i crocchini in scatoline, borse di carta, etc, in modo che ci sia disponibile.... da cacciare.
loro vanno a cacciare quando vogliono.... non vanno ad orario.... i miei poverini non escono e quindi stimoli ne hanno pochi.
mentre l'umido sempre la sera, i miei mangiano di notte, e quel che avanza al mattino..... se lo spiluccano durante il giorno.

scusate, è ot.

un bacio, ba

linguadigatto
30-05-2017, 09:03
io ultimamente -grazie agli spunti di aletto- sto lavorando sul non riempire la ciotola, ma nascondere i crocchini in scatoline, borse di carta, etc, in modo che ci sia disponibile.... da cacciare.

questa è un'idea proprio bella. si divertono un sacco immagino :o

Aletto
30-05-2017, 10:11
Altro save the link,

lungo e palloso ma mette in evidenza alcune differenze tra AAFCO e FEDIAF. Inoltre inaspettatamente c'è un cenno all'antropomorfismo che secondo me è speculare all'antropomorfismo dell'utilizzo di cibo pronto industriale "Con la crescente tendenza di antropomorfismo di animali domestici e interesse per diete ancestrali o istintuali, le sfide di particolare interesse per il segmento naturale alimenti per animali domestici includono competizione con la catena alimentare umana e l'elevato utilizzo di fonti di proteine animali."

https://www.animalsciencepublications.org/publications/jas/articles/92/9/3781


Scritto da ba:
"loro vanno a cacciare quando vogliono.... non vanno ad orario.... "
Concordo in toto, il loro metabolismo non ha orari, non possono inibire o esaltare le attività enzimatiche. E' vero che in natura possono digiunare anche per ore, ma è altrettanto vero che poi quando trovano una preda quella, sommata alle altre, si addice ai loro fabbisogni nutrizionali.
Se noi imponiamo loro dove vivere secondo me non dobbiamo imporre anche quando mangiare, almeno quella che sia una libera scelta

Malinka
30-05-2017, 10:24
[...]certo se i gatti sono rilassati e non c'è competizione, non è necessario. ma non sempre si ha la capacità di favorire relazioni armoniose o la fortuna che due gatti non si prendano in odio per motivi loro[...]
Evidentemente ho sempre avuto la fortuna di avere gatti equilibrati e in più l'ambiente casalingo fuori dai canoni tipici di una casa per umani, ma indubbiamente a misura di gatto è per loro appagante e stimolante al tempo stesso, forse è anche per questo che non sono ansiosi o stressati.

l'idea ovviamente non è di compensare ansie e carenze di stimoli o di affetto offrendo cibo, ma di evitare che ad una situazione già tesa si vada ad installare anche il timore di non avere cibo, o di dover competere per esso.
Certamente, anche se la compensazione col cibo dovrebbe essere l'ultima ratio, quando proprio si è tentato di tutto e non si è venuti a capo di nulla.

Penso che se si compra la carne surgelata barf nei pet shop si incorre nello stesso pericolo di trovare carne scadente e potenzialmente contaminata. La barf bisognerebbe farla in casa con carni frattaglie ed ossa scelte da noi e non dall'industria del pet food.[...]
Concordo pienamente e non acquisterei mai e poi mai barf del pet shop.

L'affermazione di Lisa Pierson mi sembra eccessiva, certo se come croccantini prendiamo a riferimento i peggiori e magari anche famosi, che sono i più utilizzati dai proprietari di animali e purtroppo la maggioranza di essi sono autentiche schifezze sotto tutti i punti di vista, allora è vero.
Quanto al paragonare l'umido più schifoso al miglior croccantino, di migliore nell'umido schifoso c'è solo la presenza di acqua.
Però se un umido schifoso contiene cadaveri di animali eutanasizzati, con tanto di residui farmacologici, parti cancerose, feti, scarti alimentari in decomposizione, uova marce, cereali ammuffiti, scarti vegetali adatti solo al compostaggio e via dicendo, non mi basta che ci sia acqua in giusta quantità per definirlo migliore di un ottimo croccantino.

Se il gatto mangia prevalentemente cibo fresco e il croccantino, purché di qualità, sia solo un'integrazione, non ci vedo nulla di così terribile.

Malinka però, sul cibo a disposizione la formula corretta non è "riempi la ciotola e disinteressatene", ma piuttosto mettere la dose giornaliera (io facevo metà giornata) e lasciare che mangino un po' quando vogliono.... le quantità restano le stesse, sono semplicemente distribuite diversamente. credo che dipenda molto dall'organizzazione casalinga ma anche da coem mangiano i gatti.[...]

Purtroppo però c'è gente che interpreta il cibo sempre a disposizione come ciotola sempre piena.
Anni fa (a quel tempo dei gatti attuali c'era solo Marino) quando per mia ignoranza usavo i croccantini Friskieschifidi ne avrebbero ingurgitati senza senso della misura; se mettevo la dose giornaliera, la terminavano in un batter d'occhio e dopo poco ne chiedevano ancora, ovviamente non li accontentavo, anche se insistevano a chiedere.

Ora che uso Orijen a volte qualcuno non finisce neppure i 15 grammi, che sono poi un cucchiaio da frutta e gli altri non vanno a servirsene, evidentemente ne hanno a sufficienza.
Anche la carne non sempre la finiscono; sono consapevoli che il cibo non mancherà mai e non sentono il bisogno di riempirsi fino al collo.
I miei di notte riposano sul letto, anche adesso che fa caldo, però quando albeggia vanno in terrazzo a giocare; a volte mi svegliano per il fracasso che fanno; se a sera avevano lasciato qualcosina nella ciotola, al mattino la ritrovo tale e quale, la mangiano quando mi alzo, poi aspettano che gli dia la solita razione mattutina.

Poi certo che molto dipende da come si svolge la nostra giornata, ovvio che chi è fuori casa per lavoro da mattina a sera dovrà adattare i tempi e le modalità dei pasti.

linguadigatto
30-05-2017, 10:56
molto interessante. soprattutto la comparazione tra dieta "istintiva" (lascia una quantità di alimenti a disposizione e vedi cosa mangiano) e dieta "ancestrale" (basata su cosa mangiano gli esemplari selvatici più prossimi)...

Aletto
30-05-2017, 11:05
....Però se un umido schifoso contiene cadaveri di animali eutanasizzati, con tanto di residui farmacologici, parti cancerose, feti, scarti alimentari in decomposizione, uova marce, cereali ammuffiti, scarti vegetali adatti solo al compostaggio e via dicendo, non mi basta che ci sia acqua in giusta quantità per definirlo migliore di un ottimo croccantino......
Credo che la Pierson dia per scontato il buon senso e non si sia riferita ad alimenti provenienti da fonti contaminate.
Del resto gli stessi scarti che menzioni purtroppo possono essere utilizzati sia per il secco che per l'umido

qui c'è un linkaccio italiano da dimenticare, o da ricordare, dipende.
https://www.youtube.com/watch?v=BpYtH0l9QIQ&t=6s

Aletto
30-05-2017, 11:10
molto interessante. soprattutto la comparazione tra dieta "istintiva" (lascia una quantità di alimenti a disposizione e vedi cosa mangiano) e dieta "ancestrale" (basata su cosa mangiano gli esemplari selvatici più prossimi)...

e se lasciamo sia crocche che carne cruda e loro si fiondano sulle crocche? :389:

Starmaia
30-05-2017, 11:12
io ultimamente -grazie agli spunti di aletto- sto lavorando sul non riempire la ciotola, ma nascondere i crocchini in scatoline, borse di carta, etc, in modo che ci sia disponibile.... da cacciare.
E' uno dei fondamentali sui quali ci fece lavorare la comportamentalista, oltre a cibo a disposizione, nascondigli a gogo e eliminazione più possibile dei motivi di conflitto.
Ovvio che la ciotola piena non è la panacea a tutti i mali. E se stiamo a considerare quel che la gente capisce, anche parlare di "avanzi" per la maggior parte delle persone significa mettere nella ciotola il ragù avanzato.
:)

linguadigatto
30-05-2017, 11:32
e se lasciamo sia crocche che carne cruda e loro si fiondano sulle crocche? :389:

io scommetto un buono zooplus da 50€ che tutti i miei indiscriminatamente si fionderebbero sulle crocche.

Aletto
30-05-2017, 11:39
io scommetto un buono zooplus da 50€ che tutti i miei indiscriminatamente si fionderebbero sulle crocche.

Però io do la carne cruda mentre sono presenti le crocche nei dispensatori, mangiano la carne cruda! :)

Malinka
30-05-2017, 11:52
[...]
Del resto gli stessi scarti che menzioni purtroppo possono essere utilizzati sia per il secco che per l'umido[...]
Ed ecco l'importanza di riuscire a trovare aziende produttrici serie e trasparenti, difficile, ma non impossibile. Poi ovviamente, visto che non possiamo controllare di persona, si deve poi in ogni caso andare sulla fiducia.
Penso che scartando a priori umidi e secchi chiaramente schifosi o anche solo "nebulosi" sia già un bel passo avanti.
Il linkaccio è da ricordare, ci metteremo insieme anche i futuri, inevitabili eventi similari; si sa che il lupo perde il pelo, ma non il vizio.

e se lasciamo sia crocche che carne cruda e loro si fiondano sulle crocche? :389:
I maschi indiscutibilmente preferiscono il crudo, le due femmine no, semplicemente perché nessuna delle due ha mai voluto assaggiare roba cruda, feline degeneri!

Aletto
30-05-2017, 12:03
Ed ecco l'importanza di riuscire a trovare aziende produttrici serie e trasparenti, difficile, ma non impossibile......
Concordo, e quei link iniziali ci possono servire a tener gli occhi ben aperti, a non abbassare la guardia

Starmaia
30-05-2017, 14:02
I maschi indiscutibilmente preferiscono il crudo, le due femmine no, semplicemente perché nessuna delle due ha mai voluto assaggiare roba cruda, feline degeneri!
Eh, vedi... qui invece l'unica a mangiare crudo è Lamù.
E prima di lei Chutney.

Aletto
05-06-2017, 12:58
Aggiungo un link, poi dopo averlo capito bene ne aggiungerò un altro

però non ricordo se in passato lo avevo già linkato
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=2&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwjh4rCUtKHUAhXiI8AKHQJ4Ag8QFggqMAE&url=http%3A%2F%2Fwww.intermedvet.com%2Ffiles%2Fimm agini%2Fimmagini-documenti%2Fgastroenterologia%2Faggiornati%2Fnutri zione-felina-def20141111.pdf&usg=AFQjCNFi50tsSBA3iUpxt82JU81zUmBKTg&sig2=T4jIs2gWYnmqITzu6zPn4Q

Malinka
05-06-2017, 21:58
Aggiungo un link, poi dopo averlo capito bene ne aggiungerò un altro
però non ricordo se in passato lo avevo già linkato
Interessante anche questo link; per me è nuovo.

Aletto
06-06-2017, 07:59
Interessante anche questo link; per me è nuovo.

Sì è interessante secondo me perché è una via di mezzo tra il divulgativo e lo scientifico. Interessante sapere che gli aminoacidi stessi stimolano la produzione di insulina, soprattutto l'arginina (che per i gatti è essenziale) e che quindi se ingeriscono anche carboidrati questa produzione diventa abnorme e va ad affaticare il pancreas, di conseguenza le cellule beta, che stanno nel pancreas e che sono quelle che producono insulina, nell'iperinsulinemia cronica muoiono (apoptosi) determinando il diabete insulino dipendente.

Ora mi vorrei studiare anche il rapporto metabolico tra insulina e acidi grassi non esterificati, mentre ho un altro link che conferma la natura strettamente carnivora del gatto. E' molto più complesso perché esclusivamente scientifico (non l'ho ancora capito granché) ma pare abbastanza innovativo per il metodo utilizzato ed inoltre riporta il valore P che è l'indice di significatività dell'analisi

Credo però che più si approfondisce più entriamo nel difficilmente approcciabile, però più si capisce più ci si rende conto di quanto sia difficile dare consigli validi su questo o quel cibo, secondo me.
E secondo voi?

linguadigatto
06-06-2017, 09:07
secondo me l'approfondimento non è mai troppo... metti anche l'altro link. può sempre tornare utile, e magari tra gli utenti che leggono c'è qualcuno che cerca proprio qualcosa del genere! :)

Aletto
06-06-2017, 09:32
secondo me l'approfondimento non è mai troppo... metti anche l'altro link. può sempre tornare utile, e magari tra gli utenti che leggono c'è qualcuno che cerca proprio qualcosa del genere! :)

anche secondo me è meglio approfondire, ma ci si ingarbuglia facilmente.
Tutto all'interno dell'organismo è in stretta correlazione e collaborazione, anche in senso distruttivo. Per i gatti e gli altri carnivori stretti l'evoluzione ha optato per una via metabolica breve, facendo a meno della ridondanza enzimatica degli onnivori, in compenso sono dotati di una quantità superiore di flora batterica intestinale che non dovrebbe essere intaccata e/o modificata da un'alimentazione impropria

Questo è il link
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=2&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwj9k_3by6jUAhXHHxoKHQIhC2wQFgg1MAE&url=https%3A%2F%2Fwww.cambridge.org%2Fcore%2Fservi ces%2Faop-cambridge-core%2Fcontent%2Fview%2F1FE9F9019DE1364A1A161767EF B7CE1E%2FS0007114510000358a.pdf%2Fdiv-class-title-the-glucose-and-insulin-response-to-isoenergetic-reduction-of-dietary-energy-sources-in-a-true-carnivore-the-domestic-cat-span-class-italic-felis-catus-span-div.pdf&usg=AFQjCNHniCp9o_HmFoAX1VYSOXpMUU8b3w&sig2=NVzfmb9eTQyz_NiLG-cd2Q

ma me lo devo ancora studiare per benino, intanto cominciate voi se ne avete voglia, poi ne parleremo assieme

Aletto
06-06-2017, 11:03
un pezzo di un altro link è interessante, mette in relazione l'assunzione di carboidrati con l'obesità ed il diabete.
copioincollo in italiano dal traduttore google la parte che concerne il gatto, questo è il link
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24896238 :

SPECIE DI MAMMIFERI CARBOIDRATI INDIPENDENTI
Glucokinase di specie carnivora: l'esempio del gatto

Durante il suo sviluppo evolutivo il gatto è adattato ad una dieta ricca di proteine (circa il 54% di DM) e bassa di carboidrati (circa 8% di DM), direttamente connessa alla sua dieta naturale costituito prede ( 118 ) . In risposta a queste abitudini alimentari, se confrontato con specie onnivore (come roditori o esseri umani), i gatti hanno le attività più bassi di enzimi digestivi di carboidrati nel tratto gastrointestinale, più lento tasso di incorporazione del glucosio in glicogeno e ora l'eliminazione del glucosio allungata nel test di tolleranza al glucosio ( 119 ) . Questi fatti implicano che il gatto come un animale carnivoro non è ben adattato a metabolizzare prontamente grandi carichi di glucosio ( 120 ) . Tuttavia, sulla base di tutti questi fatti, nessun requisito dietetico per i carboidrati è stata stabilita per i gatti ( 121 ) . D'altra parte, gli alimenti gatto commerciali spesso contengono notevoli quantità di carboidrati, principalmente come amido ( 122 ) . Secondo la teoria di connessione carnivoro di Brand Miller e Colagiuri ( 123 , 124 ) , un innaturalmente elevato apporto di carboidrati in carnivori - in particolare i carboidrati con un alto indice glicemico come zuccheri semplici - può contribuire allo sviluppo del diabete mellito. Questo potrebbe certamente essere il caso con i gatti domestici ( 119 , 122 ) . Gatti hanno un GK funzionale molto bassa senza capacità di essere inducibile da carboidrati alimentari, che associato ad una minima attività di epatica glicogeno sintetasi rende felini grado di minimizzare rapidamente glicemia dopo un pasto HC. Così, amido supplementare nella dieta che non è memorizzato come glicogeno muscolare o utilizzato per l'energia viene immagazzinata sotto forma di grasso con il rischio associato di obesità e insulino-resistenza. Come detto sopra, i gatti sono carnivori rigorose e considerato carente in GK epatica basato sul loro bassa espressione GK e attività ( 125 - 127 ) , che è stato proposto come causa del diabete felino ( 126 ) .
Paradossalmente, non è stata rilevata la presenza di GKRP nel fegato dei gatti, che scarta l'ipotesi di una bassa attività GK causate dalla sua sequestro dalla proteina regolatoria ( 45 , 128 ) . Tuttavia, l'esistenza di attività HK alti e gli enzimi gluconeogenici nel fegato felino sembra indicare una strategia diversa, dove l'attività a basso GK sarebbe compensata da HK e il fegato sarebbe orientata al glucosio produzione e l'esportazione, piuttosto che utilizzare il glucosio, che è coerenti con il profilo nutrizionale dei gatti ( 129 ) . Data la natura di rigidi carnivori, la mancanza di GK nel fegato felina è stata tradizionalmente considerata come una caratteristica naturale della loro condizione nutrizionale piuttosto che un difetto metabolico ( 128 ) . Potrebbe essere allora che la mancanza di GK epatica agisce come un 'marcatore carnivoro'? La risposta non è chiara, dato che le altre specie carnivore hanno attività GK nel fegato, tra cui diverse specie di pesci (vedere il 'Glucokinase nel pesce' sezione). In questo senso, la GK osservata nei pesci è spesso inducibile dalla presenza di carboidrati nella dieta, anche se non sono gli ingredienti naturali nelle diete carnivore. È un dato di fatto, la maggior parte degli studi con i gatti sono stati fatti con i gatti a digiuno, anche se sono stati alimentati con alte percentuali di carboidrati nella dieta. Dato che la capacità di GK di essere indotta da carboidrati alimentari è ancora sconosciuta nel fegato gatto, allora la realizzazione di studi post-prandiali sarebbe utile. La conseguenza principale di questa presunta mancanza di GK adattativa nel fegato gatto è che i gatti hanno un scarso controllo della glicemia dopo un carico di glucosio. Ciò si tradurrebbe in un più persistente iperglicemia e la clearance del glucosio più lento che in altri mammiferi comparabili, come i cani ( 130 ) . Dato che il percorso glicogeno-stoccaggio è anche molto bassa nel gatto ( 131 ) , poi carboidrati vengono memorizzati come lipidi attraverso de novo lipogenesi con le costanti complicazioni associate fisiopatologiche, diabete incluse ( 122 ) .
Contrariamente a quanto osservato nel fegato, macchine nutrient-sensing sembra essere presente nel tessuto pancreatico felina, dove l'attività e l'espressione di GK sono comparabili con quelle di altre specie di mammiferi ( 127 ) .

PS, la glucochinasi (GK) è l'enzima chiave per utilizzare il glucosio (tutti i carboidrati cioè grano riso mais vegetali patate ecc diventano glucosio)

PPS accidenti quant'è lungo, mi spiace

Malinka
08-06-2017, 09:16
Quello che proprio non riesco a...digerire...è il fatto che quasi tutti i veterinari si incaponiscano a prescrivere a gatti con IBD i cosiddetti cibi dietetici (es: Hill's Z/D) che come primo ingrediente hanno i cereali, quando oramai anche i sassi sanno che cereali e carboidrati in genere sono quanto di meno adatto ci possa essere per l'alimentazione di un carnivoro obbligato e quali danni provochi un'alimentazione nella quale siano massicciamente presenti questi alimenti e quale rilevanza abbiano nell'insorgenza di molte patologie che sono in costante ed esponenziale aumento, non solo IBD, ma anche ipertiroidismo, diabete, ecc.

E' un innegabile dato di fatto che la stragrande maggioranza dei veterinari non possieda competenze specifiche in fatto di nutrizione felina; quanto conoscono si basa sulle informazioni ricevute dagli emissari pagati dalle aziende produttrici di pet food, tanto pomposamente quanto impropriamente definiti "informatori scientifici", però così come qualsiasi persona senza conoscenze mediche e nutrizionistiche ha la possibilità di documentarsi, a maggior ragione possono farlo, anzi, hanno il preciso dovere etico di farlo coloro che per professione si occupano della salute dei nostri animali.

Un gatto diabetico si dovrebbe cibare di una "cosa" come Purina Veterinary Diets DM Diabetic Gatto (ingredienti: Farina di glutine di mais, proteine di pollo disidratate, proteina di soia isolata, farina di soia, grassi animali, amido di mais, interiora aromatizzanti, lievito, olio di pesce, minerali.) o di altra roba similare e di ben note marche che se non hanno cereali al primo posto, li hanno comunque in seconda posizione?
Ma scherziamo?!

Gli interessantissimi link che hai proposto dovrebbero leggerli i veterinari in primis, cosa che evidentemente non fanno o, se lo fanno, o non capiscono cosa stanno leggendo o non hanno interesse a cambiare registro, perché in fondo a loro conviene così, è una garanzia di avere sempre animali malati da curare..d'altra parte prosperano sulla malattia, non certo sulla salute, un po' come tutti i medici in generale; se tutti o quasi fossero sani, dovrebbero chiuder bottega e cercarsi un altro modo per sbarcare il lunario.

linguadigatto
08-06-2017, 09:36
vado OT: i medici in generale non sanno un cappero beato di alimentazione. il medico di mia nonna a momenti la manda all'altro mondo perchè le ha detto di togliere tutte le fibre dalla dieta per la diverticolite, causandole un bel blocco intestinale con rischio di perforazione.

Aletto
08-06-2017, 09:52
Grazie Malinka per il tuo post
ieri ero dal vet con Buio e lui diceva che si fida solo delle diete industriali, pensa te!
all'università veterinaria insegnano poco o nulla sull'alimentazione, mentre insegnano molto sull'alimentazione zootecnica e già da lì i laureandi ricevono dritte sul cibo commerciale/industriale

l'ultimo link che ho messo e che ancora non ho avuto tempo di studiare, secondo me è importante perché diversamente dagli altri studi non sovraccaricano i gatti di cibi contenenti carboidrati ma utilizzano la stessa dieta ("fatta in casa") per i tre gruppi di gatti, con gli stessi ingredienti preparati da loro ma in una c'è maggior quantità di proteine, in un'altra c'è una maggior quantità di carboidrati, in un'altra ancora c'è maggior quantità di grassi. Poi forniscono ai tre gruppi una soluzione glucosata e dal grafico si vede che solo il gruppo alimentato con maggiori quantità di proteine non ha il secondo picco glicemico, il che conferma la natura carnivora del gatto
Per questo il valore P (livello di significatività) è importante, perché la dieta fatta da loro potrebbe influire anche involontariamente sul risultato finale il che darebbe risultati causali e non casuali

Sì lo sanno anche muri ormai che il gatto è carnivoro obbligato

Se avete dei link utili metteteli e ne parliamo

Xiaowei
08-06-2017, 10:32
Io ieri stavo leggendo diversi articoli sul blog di Maria Mayer, che è una nota veterinaria nutrizionista/ pro-barf. Tipo questo: http://www.mariamayer.it/2016/08/11/omega-3-gli-acidi-grassi-del-benessere-anche-per-cane-e-gatto/

Vi ricordate quando vi ho detto che Yuna dopo aver preso il Cortipet ha avuto un AUMENTO del prurito?
Leggo proprio sulla confezione del Cortipet contiene oli ricchi di Omega 6-3

Riporto da quel link (ma leggetelo tutto perché è molto interessante):

Due ultimissime precisazioni. Prima di tutto la questione bilanciamento Omega 6 / Omega 3. Diversi studi hanno indicato come ottimali il rapporto Omega 6/3 come 10:1 nei soggetti sani, fino a 5:1 per alcune patologie. Ora, a parte che secondo studi più recenti questi rapporti dovrebbero essere sostanzialmente stravolti a favore degli Omega 3 (servirebbero cioè più Omega 3 di quelli che si pensava), cercherò di spiegarvi il mio punto di vista (non necessariamente condiviso da tutti, sottolineo): NON è assolutamente utile mettersi a calcolare il rapporto Omega 6/3 degli alimenti che stiamo dando ai nostri Amici, almeno se stiamo fornendo una dieta naturale, se non semplicemente preoccupandoci di aumentare la quota di Omega 3. Gli Omega 6 non andrebbero mai integrati di proposito, essendo sostanzialmente pro-infiammatori ed essendo presenti in modo ubiquitario in diversi tipi di alimenti (olii vegetali, ma anche carni). Pensiamo agli Omega 3, che gli Omega 6 ci saranno sempre in sufficienza, anzi! ��

Attenzione anche a fonti di Omega 3, che contengano però in eccedenza anche Omega 6, come ad esempio l’anguilla, ricchissima di Omega 3, ma altrettanto ricca di Acido arachidonico, un’Omega 6 precursore di tutti i metaboliti dell’infiammazione.

Xiaowei
08-06-2017, 10:35
Ci sono anche due articoli molto interessanti sulle intolleranze alimentari, li metto qui e poi magari li incorniciamo :D io devo ancora leggerli

http://www.mariamayer.it/2016/02/18/reazioni-avverse-al-cibo-nel-cane-e-nel-gatto-1-facciamo-chiarezza/

http://www.mariamayer.it/2016/02/24/reazioni-avverse-al-cibo-nel-cane-e-nel-gatto-2-dalla-diagnosi-alla-terapia/

Aletto
08-06-2017, 11:34
Grazie Xiaowei, la cosa degli omega 6 ricordo che la dice anche Prota, dobbiamo fare attenzione a come sono formulati gli integratori! e gli altri due link mettono il punto su una differenza sostanziale, quella tra allergia e intolleranza

Xiaowei
08-06-2017, 11:39
dobbiamo fare attenzione a come sono formulati gli integratori

Già, in pratica ci vuole una laurea in veterinaria per tutto :cool:
Fatto sta che a me questa cosa non è andata giù e ora ho capito il perché

Malinka
08-06-2017, 16:07
Grazie a te, Aletto, per la tua ricerca dei link più significativi; per chi, come me, avrebbe serie difficoltà a giostrarsi fra tutto quel che circola in rete, è davvero un grosso aiuto.
Ho cercato di leggere l'ultimo link che è un pdf, ma non riesco a tradurlo con Google e purtroppo di inglese ne mastico poco più di zero, però da quel che hai poi scritto ho capito grossomodo di cosa si tratta, ma non sono riuscita a capire questo: Per questo il valore P (livello di significatività) è importante, perché la dieta fatta da loro potrebbe influire anche involontariamente sul risultato finale il che darebbe risultati causali e non casuali.
Tutti gli altri link precedenti sono riuscita a tradurli e a capirne il contenuto.

Invece in merito agli omega 3 e 6 di cui parla Xiaowei, ricordo di aver letto qualcosa sul differente rapporto fra di essi nel pesce selvatico e in quello d'allevamento.
Quello selvatico conterrebbe un quantitativo di omega 3 fra 6 e 10 volte maggiore rispetto a quello d'allevamento, dove invece predominano nettamente gli omega 6.
Se ne dedurrebbe quindi che consigliare genericamente di mangiare più pesce perché è un alimento ricco di omega 3 potrebbe portare meno benefici o addirittura danni, se il pesce è di allevamento; il rischio è tutt'altro che remoto, visto che gran parte dei prodotti ittici per consumo umano sono proprio di allevamento e senza dubbio lo è la stragrande parte di quelli utilizzati nel pet food, sia che si tratti di pesce intero, sia (come più spesso accade) che si tratti di sottoprodotti dell'alimentazione umana.
Nel campo del pet food l'unica azienda che per il poco che ne so dichiara di utilizzare solo pesce selvatico è la Champion Pet Foods.

A parte il rapporto fra gli omega 3 e 6, il pesce è indiscutibilmente uno degli alimenti di origine animale più inquinati, mari, oceani e acque interne sono pesantemente contaminati da metalli pesanti, sostanze tossiche di ogni tipo, microgranuli di plastica, ecc.

Pensando al gatto, che in natura non è certo un pescatore, a questo punto mi verrebbe da dire che meno pesce mangia e meglio è.

Scorrendo una delle pagine linkate da Aletto, al fondo ho trovato un altro link: Perché il pesce è pericoloso per i gatti:
http://www.littlebigcat.com/nutrition/why-fish-is-dangerous-for-cats/

Non bisogna farsi troppe paranoie, altrimenti non ci resterebbe altro che sperare di passare al più presto nel mondo dei più insieme ai nostri amati pelosi, ma comunque c'è da rifletterci molto seriamente.

Aletto
09-06-2017, 07:22
Forse invece di semplificare e chiarire ti ho ingarbugliato il senso
Per sommi capi, molto sommi altrimenti forse peggioro le cose ;)
il valore P (parametro statistico) è il livello si significatività di una ricerca basata su una ipotesi (detta ipotesi nulla) e deve essere compreso tra 0,05 e 0,1.
Diciamo che in questo caso il ricercatore ipotizza che le tre alimentazioni diano tre risposte diverse ma non sa quali, e queste risposte devono essere casuali, perché se non lo sono vorrebbe dire che sono mirate e pilotate dalla ricerca stessa

Xiaowei
09-06-2017, 08:24
@Malinka
Non quoto tutto perché faccio prima :D mi riferivo ad un integratore che ha preso Yuna (Cortipet perle, che contiene olii vegetali vari), che nel suo caso particolare, a quanto abbiamo potuto vedere, ha aumentato il prurito, probabilmente perché hanno integrato altri Omega 6! Non parlavo di dare pesce in sé, la stessa vet in quell'articolo dice che se è necessario aumentare la quota di Omega 3 per motivi di salute (che ne so, irc o altro) è preferibile scegliere le perle ad uso umano perché contengono meno metalli pesanti e inquinanti, quindi niente bottiglie di olio di pesce date per integrare a casaccio :D

Malinka
09-06-2017, 14:13
@Aletto: adesso ho capito; era quel P che mi spiazzava (non capivo cosa significasse...); stamattina sono finalmente anche riuscita a fare una traduzione decente, comunque il succo di tutta la faccenda l'avevi esposto più che chiaramente, grazie!

@Xiaowei: avevo capito che ti riferivi al Cortivet e non al pesce; è solo che il riferimento a omega3 e 6 per associazione di idee mi ha riportato alla mente quel link che avevo letto.

Aletto
10-06-2017, 11:01
Questo è un link molto divulgativo, ma secondo me utile, sono anche citati gli omega e se ci cliccate sopra esce l'articolo relativo agli omega:
https://elicats.com/nutrizione-nel-gatto-crocchette-vs-barf-semi-cotta/