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Visualizza Versione Completa : Pipì fuori dalla cassettina e vita emotiva del gatto


Aletto
24-09-2018, 10:07
Cerco di sintetizzare
Il problema è il più frequente e spesso è accompagnato da cistite.

Il problema, per me, non è salvare i divani o altre parti della casa ma è salvare il gatto.
Aiutarlo ad uscire da quella situazione che spesso è dovuta solo al dialogo tra la sua emotività ed un habitat per il quale non si è evoluta la sua specie. Quindi il fulcro del problema è la sua vita emotiva ed il suo rapporto con il suo mondo esterno

L’emotività del gatto è molto intensa e si accentua in condizioni di stress prolungato il quale poi indebolisce le sue difese immunitarie. Dà inoltre le marcature somatiche, risposte somato-psichiche, che sono le risposte comportamentali agli stimoli ritenuti positivi o negativi che ne danno l’assetto emotivo

Possiamo immaginare al rapporto mondo/mente emotiva ed elaborativa come ad una porta la cui maniglia è la sensorialità, ossia i cinque sensi. Questi aprono, spalancano definitivamente quella porta dalla nascita in poi. Arriva la percezione, si trasforma in emozione –ed è quella che segna l’esperienza- e poi l’emozione passa alla quella parte di mente che la elabora
Quindi l’emotività (che indica la sollecitabilità, varia da soggetto a soggetto) è importantissima ed altrettanto importanti sono le problematiche che ne derivano. Le competenze acquisite abbassano la soglia dell’emotività, il gatto la padroneggia con più disinvoltura, ma la gran parte dei nostri gatti non ha la possibilità di acquisirle. Qui da me l’unica che ne ha è Berenice.

Le emozioni possono essere:
- Positive=apertura al mondo
- Negative=chiusura al mondo

Le problematiche correlate alle emozioni percepite come negative sono:
• Ansie sociali
• Ansie ambientali

Queste due sono le principali da cui derivano altre:
• Anticipazioni emozionali
• Competizione: porta a mobbing, controllo degli spazi, degli accessi alle risorse
• Irritabilità: può nuocere agli altri gatti
• Eccitabilità e irrequietezza: possono dar fastidio agli altri gatti
• Bulimia post-adottiva
• Minzioni inappropriate=conflitti con la cassttina, col substrato, con l’ambiente. Il gatto po' avere paura, viceversa può essere eccessivamente sicuro di sé
• Vocalizzazioni
• Rituali degenerati
• Rinuncia: il micio esaurisce le sue risposte al ripristino adattativo, lo vediamo tranquillo e siamo contenti, ma è in realtà un individuo che non dà più risposte per raggiungere l’omeostasi

Di solito in queste situazioni si lavora sull'ambiente e sulle motivazioni di specie e per questo è sempre importante il gioco che deve essere appropriato ad ogni situazione. E’ importante secondo me in caso di pipì dove non vogliamo che sia fatta, aggiungere una cassettina, perché, diciamocelo, è più facile per noi comprare la lettiera più costosa al mondo che aggiungere un’altra cassettina.
Gli spray possono risolvere il problema del mobile ma non quello del gatto ;)

Nell'elenco ho messo per ultima la Rinuncia perché è la più tosta per lui da vivere e per noi da capire.
Ben venga quindi il gatto che fa casino, che fa pipì, che si inc@zza, che butta giù i soprammobili, che non tollera questo o quello, perché ci pone delle domande

linguadigatto
24-09-2018, 11:28
molto interessante. le risorse sono davvero una grande fonte di insicurezza per i gatti, me ne rendo conto quotidianamente.


Quindi l’emotività (che indica la sollecitabilità, varia da soggetto a soggetto) è importantissima ed altrettanto importanti sono le problematiche che ne derivano. Le competenze acquisite abbassano la soglia dell’emotività, il gatto la padroneggia con più disinvoltura, ma la gran parte dei nostri gatti non ha la possibilità di acquisirle. Qui da me l’unica che ne ha è Berenice.
qui di quali competenze parli? pratiche, tipo aprire porte o cacciare prede vive?

certo aggiungere cassettine è dura, soprattutto se non si sa dove metterle. qui passando da 6 a 9 gatti ho imposto un aumento di cassette, che sono passate da 3 solo in bagno a 6 (due in camera degli ospiti e una nel sottoscala della cucina, dove facevano pipì e cacca spesso sul pavimento - ma potrei aggiungerne un'altra accanto a quella). voglio anche aprire un'altra stanza ai gatti, la lavanderia (adiacente al bagno) e dotarla di una o due lettiere in più. ho anche aggiunto tre ciotole dell'acqua, di cui una sotto al letto in prossimità della mia testa, in cui biri va a farsi lunghe bevute notturne.

questo aumento di risorse ha reso abbastanza tranquillo l'inserimento dei nuovi gatti, e anzi in questo momento anche alcune vecchie rivalità e mobbing (biri mobbizzato quando andava in lettiera) sembrano abbastanza ridotti. ora devo trovare un modo per moltiplicare i posti ambiti per i sonnellini... prima che tutti tornino a dormire in casa

e forse forse, mettiamo una gattaiola alla porta. così nelle fredde giornate invernali in cui alcuni gatti restavano "intrappolati" dentro e altri restavano chiusi fuori, saranno più liberi di muoversi e anche di venire a scaldarsi in casa. chiaramente una gattaiola che si possa chiudere in entrambe le direzioni, per le giornate di coprifuoco venatorio.

grandi rivoluzioni nel mondo felino di casa insomma, e posso dire che sono modifiche molto gradite ai gatti.

Aletto
24-09-2018, 12:22
molto interessante. le risorse sono davvero una grande fonte di insicurezza per i gatti, me ne rendo conto quotidianamente.


qui di quali competenze parli? pratiche, tipo aprire porte o cacciare prede vive?

certo aggiungere cassettine è dura

questo aumento di risorse ha reso abbastanza tranquillo l'inserimento dei nuovi gatti, e anzi in questo momento anche alcune vecchie rivalità e mobbing (biri mobbizzato quando andava in lettiera) sembrano abbastanza ridotti. ora devo trovare un modo per moltiplicare i posti ambiti per i sonnellini... prima che tutti tornino a dormire in casa

e forse forse, mettiamo una gattaiola alla porta......
grandi rivoluzioni nel mondo felino di casa insomma, e posso dire che sono modifiche molto gradite ai gatti.

Per competenze intendo il saper gestire uno scacco, consapevolezza della propria flessibilità comportamentale perché l'ha già sperimentata, saper utilizzare le sue dotazioni ma prima ancora, sapere averle, vedere l'istinto subordinato/declassato di fronte alla necessità, al desiderio, alla capacità mentale

C'è un passo del dialogo tra Popper e Lorenz (Il futuro è aperto) che mi piace tantissimo e te lo scrivo, Popper dice:

"....ci sono due modi completamente diversi imparare. Il primo è l’avventura, imparare qualcosa di nuovo; e l’altro consiste nello sforzarsi di spingere al di sotto della coscienza quanto si è imparato ….......Al pianoforte, all'inizio è terribilmente difficile coordinare le dita con le note, giacché si tratta di imparare qualcosa di nuovo. In seguito quando questa novità è stata appresa, allora uno cerca di dedicarsi solo alla cosa più importante: l’idea del compositore”

Questo per me è stato folgorante, sapere è dimenticare di aver imparato e dare spazio alla creatività. Il gatto è molto creativo nella sua euristica!!! La memoria diventa un metacomponente, lasciamo perdere, come sempre, perché poi diventa ostico e mi dispiace.
Il gatto non si muove solo nel qui ed ora. Il "qui ed ora" è importante, ma per esserci soggettività nel qui ed ora, ci deve anche essere il "lì ed allora". Per essere soggetto il gatto deve essere in grado di utilizzare le sue capacità di dotazione in modo libero e flessibile, l'evoluzione di queste capacità diventa strumento, ossia competenza ed è costantemente trasformata secondo l'uso specifico dell'individuo

Guarda che la gattaiola potrebbe, dico potrebbe, rendere insicuri i gatti a territorialità difensiva. Un po' come lasciare le chiavi di casa attaccate fuori dalla porta di casa.

Pawsie
24-09-2018, 12:38
Il problema, per me, non è salvare i divani o altre parti della casa ma è salvare il gatto.

Questa frase la amo ed è ciò che si dovrebbe capire più di tutto. Quando Coco ha avuto i problemi di pipì in giro/sulle mie cose ciò che mi preoccupava di più non era pulire, era proprio il suo stato emotivo, cosa stesse passando e cosa potessi fare per aiutarla, e tutto ciò mi metteva parecchia ansia, che sicuramente ho trasmesso anche a lei. Infatti quando ho capito quale era era il problema non ci ho pensato due volte ad aggiungere altre 2 lettiere, a levare il coperchio alle sue "preferite" e fare il possibile per farla sentire di nuovo a suo agio, in tutti gli aspetti della sua vita o comunque quelli a me "accessibili" e comprensibili, e per fortuna lei sta molto meglio, non è più stressata, usa le lettiere regolarmente, insomma è tornata quella di sempre, e spero che continui così... e farò sempre del mio meglio per fare che sia così per lei e per tutti i miei inquilini pelosi.

Grazie per questa discussione Aletto, fa davvero riflettere e ci fa guardare alla vita dei nostri gatti con occhi diversi, e in questo modo ci si può solo che migliorare per dare loro il meglio del nostro meglio, che per me è ciò che sta sempre al primo posto.

Aletto
24-09-2018, 13:10
Son contenta per Coco e per i gatti di lingua, meno contenta per Buio che è un micio secondo me insoddisfatto, dalla vita vorrebbe di più, e quando lo vedo tranquillo non so se lo sia veramente

Grazie a te Pawsie, sapete starei ore a parlare di gatti, per fortuna la decenza mi azzittisce.... a volte :shy:

linguadigatto
24-09-2018, 13:16
Guarda che la gattaiola potrebbe, dico potrebbe, rendere insicuri i gatti a territorialità difensiva. Un po' come lasciare le chiavi di casa attaccate fuori dalla porta di casa.

lo so, e non so prevedere come reagiranno. però mi sembra anche l'unico modo per "invitare" sesto in casa al caldo. lui ora entra, ma si sente in trappola se chiudo la porta. ora sappiamo che è positivo a fiv e felv, e non è fattibile per lui passare troppi inverni all'addiaccio.

credo anche che potenzialmente la gattaiola potrebbe dare ai gatti l'illusione di poter entrare e uscire a piacimento, ma poi scoprirebbero che ogni tanto non si apre (pensavo ad esempio di lasciare chiudo in uscita di notte). questo potrebbe frustrarli. ora sanno che le porte non si aprono dopo che noi andiamo a letto, quindi chi è dentro non esce e chi è fuori non entra.

non è facile decidere.

linguadigatto
24-09-2018, 13:21
Grazie per questa discussione Aletto, fa davvero riflettere e ci fa guardare alla vita dei nostri gatti con occhi diversi, e in questo modo ci si può solo che migliorare per dare loro il meglio del nostro meglio, che per me è ciò che sta sempre al primo posto.

condivido!

babaferu
24-09-2018, 14:22
Grazie aletto noi stiamo riflettendo molto.
Miccia non ha più fatto pipì fori posto.... La seconda lettiera è molto usata da tutti pur essendo più piccina e scomoda. Peraltro non è distante dall'altra..... Però è in una posizione che consente di guardare in casa dalla veranda, forse è preferita per questa ragione? Forse la vecchia ha qualche odore cattivo?
O forse, mi è venuto in mente ora, tutto è cominciato perché ho spostato la vecchia lettiera? Non ho dato peso a questa cosa, non riesco a ricordarmi quando l'ho fatto..... L'ho spostata di pochissimo, praticamente l'ho semplicemente girata perché non prendesse troppo sole....

Oppure sto ragionando su cose troppo semplicistiche....

Fatto sta che continuo a pensare che uno dei fattori di maggiore stress per i nostri gatti siamo noi stessi, e in qualche modo miccia che guarisce in nostra assenza me lo conferma.

Baci, ba

Aletto
24-09-2018, 14:49
........
Fatto sta che continuo a pensare che uno dei fattori di maggiore stress per i nostri gatti siamo noi stessi, e in qualche modo miccia che guarisce in nostra assenza me lo conferma.

Baci, ba
C'era secondo me, una cosa importante nel piccolo elenco che ho fatto, è l'anticipazione di un evento che può dare emozione, la memoria di qualcosa che è diventata anche un marcatore somatico, si può riflettere anche su questo, sul tipo di routine che ha innescato la relazione che è sempre bilaterale. prova a pensarci sù anche se è complicato

babaferu
24-09-2018, 15:04
C'era secondo me, una cosa importante nel piccolo elenco che ho fatto, è l'anticipazione di un evento che può dare emozione, la memoria di qualcosa che è diventata anche un marcatore somatico, si può riflettere anche su questo, sul tipo di routine che ha innescato la relazione che è sempre bilaterale. prova a pensarci sù anche se è complicato

Il mio compagno mi riferisce che stamattina la gatta era particolarmente richiedente nonostante la pappa. Poi l'ha vista balzare sul divano e annusare come prima di fare pipì. Ha pensato allora allo snack e gliene ha offerto uno. Lei è corsa, l'ha mangiato e quindi è andata a fare pipì nella cassetta.
Lui l'ha interpretata come richiesta di attenzione.... Io non credo, però forse ha qualcosa a che fare con quel che intendi tu?

Aletto
24-09-2018, 19:40
Penso di sì. Potrebbe anche aver ritualizzato, col vostro ritorno tornano tutte le quotidianità che sia voi che loro conoscete a menadito.

Pawsie
24-09-2018, 20:05
Aletto non devi "zittirti", io trovo i tuoi interventi sempre interessanti e come ho già detto mi fanno sempre riflettere! Il mondo dei gatti è una continua scoperta e grazie a te e agli altri utenti del forum sto imparando tantissimo, e leggere le opinioni e le riflessioni di tutti è sempre un arricchimento, che poi si può mettere in pratica per aiutare i nostri piccini in situazioni più o meno complicate. Anche io passerei le giornate intere a parlare di gatti, in fondo siamo qui apposta! :D
Mi dispiace per la "percezione" che hai di Buio, perché ti sembra insoddisfatto? A volte penso che siamo noi a proiettare in loro le nostre insicurezze, magari perché siamo i primi che vorremmo dargli di più...

Aletto
24-09-2018, 21:48
..........
Mi dispiace per la "percezione" che hai di Buio, perché ti sembra insoddisfatto? A volte penso che siamo noi a proiettare in loro le nostre insicurezze, magari perché siamo i primi che vorremmo dargli di più...
Perché lui per molto tempo è stato un micio cozza, questo ci può gratificare ma nasconde altro. Col tempo, mediante sessioni di gioco e moltiplicando le risorse, sono riuscita a dargli la sicurezza di cui aveva bisogno o almeno un po', ha smesso di mobbizzare Volland. Ricordo che un giorno mentre Volland andava a bere -hanno quattro ciotole di acqua sparse tra casa e terrazzo-, lui gli è tranquillamente passato davanti facendo un giro anche più ampio del necessario. Tutto nella massima calma e silenzio. Volland ha rinunciato a bere da lì. Casualmente ero lì per lavarmi le mani, ho visto la scena e mi si sono drizzati i capelli in testa. E da allora ho cominciato ad osservare ed osservare ed osservare per cercare di aiutarlo, soffre la condivisione del territorio anche se la casa non è piccola e ci sono i terrazzi

Un'altra cosa, noi li vediamo quasi sempre solo dall'alto, i loro occhi, gli sguardi, quando si guardano tra loro non li vediamo quasi mai. Non siamo lì neppure se siamo tutti sul letto alla stessa altezza, la comunicazione tra loro è velocissima e fatta di silenzi. Partiamo svantaggiati.

Ci dissero "guardate le espressioni dei loro visi, le sfumature, non solite facce raffigurate qua e là". Eh, 'na parola!

Dare di più. Dare well being. Mica facile!
-

Pawsie
24-09-2018, 22:10
Eh, mica facile davvero! Allora capisco benissimo la tua apprensione nei confronti di Buio, la situazione che hai descritto non mi è nuova... ma non credo che questo voglia necessariamente dire che lui non sta bene... però ovviamente te lo conosci meglio di chiunque altro quindi solo tu lo puoi "giudicare"... :cry:

Una domanda... in che senso il "gatto cozza" può nascondere altro? In questi ultimi giorni Masha non mi lascia letteralmente un secondo, mi sta sempre appiccicata a fare pizze e coccole, è sempre stata dolcissima e affettuosa, ma ultimamente è proprio "cozzacozza", si mette anche a dormire sulle mie gambe cosa che non aveva mai fatto

Aletto
24-09-2018, 22:30
.......
Una domanda... in che senso il "gatto cozza" può nascondere altro? In questi ultimi giorni Masha non mi lascia letteralmente un secondo, mi sta sempre appiccicata a fare pizze e coccole, è sempre stata dolcissima e affettuosa, ma ultimamente è proprio "cozzacozza", si mette anche a dormire sulle mie gambe cosa che non aveva mai fatto

Nel senso che un gatto, secondo me, deve essere un gatto a tutto tondo, assecondare la sua domanda di contatto e affetto (et-epimelesi) va anche bene perché rientra nelle sue motivazioni, ma sarebbe bene che non fosse quella principale. Quindi se è un periodo ok, ma poi potrebbe essere uno schermo dal resto del suo mondo, e va meno bene

Pawsie
24-09-2018, 22:36
Mi è venuta in mente un'altra cosa, diciamo a senso inverso: e se in realtà quando il nostro micio ci appare insoddisfatto, fosse solo un "momento"? Nel senso, il micio vive la sua vita come l'ha sempre conosciuta, ora non conosco la storia di Buio ma parto dal presupposto che abbia sempre vissuto con te, nella tua/sua casa e che quindi non conosca altro al di fuori di questo, forse sì, è andato a crearsi qualche conflitto con Volland e sicuramente è qualcosa che lo mette a disagio (che mette a disagio entrambi?) ma questo implica per forza che tutta la sua vita sia insoddisfacente o "triste"? Non potrebbe essere che visti questi conflitti, i due abbiano "aggiustato" le proprie necessità (come ad esempio passare alla larga della ciotola dell'acqua, e smettere di bere alla vista dell'altro) e che riescano comunque ad essere felici entrambi, anche se "costretti" a condividere il territorio? Possono capitare dei momenti infelici per qualsiasivoglia motivo, ma quei momenti determinano l'intera esistenza?
Non so se si capisce bene quello che sto cercando di dire, sto facendo del mio meglio per risultare comprensibile XD
Comunque, non so, forse sto umanizzando troppo...

Malinka
25-09-2018, 00:10
Per il numero delle cassette non riesco a capacitarmi della loro effettiva importanza.
Quando avevo 3 cassete in terrazzo, usavano tutti quella più vicina alla porta e alla fine ho eliminato le altre perché erano solo un ingombro.
Adesso ho una sola cassetta, oltre tutto messa in un posto di passaggio (corridoio) d'angolo fra due porte che aprirò millemila volte al giorno, ma non fanno una piega neppure se passo veloce o con qualcosa di strano in mano o se passa un altro gatto mentre c'è chi sta facendo i bisogni.
Tutt'al più se è occupata e a un altro scappa qualcosa, se ne sta lì in paziente attesa di usare la toilette.
Non so, forse ho dei gatti tontoloni che non capiscono che un gatto-gatto ha bisogno di privacy e tranquillità...

lo so, e non so prevedere come reagiranno. però mi sembra anche l'unico modo per "invitare" sesto in casa al caldo. lui ora entra, ma si sente in trappola se chiudo la porta. ora sappiamo che è positivo a fiv e felv, e non è fattibile per lui passare troppi inverni all'addiaccio.

credo anche che potenzialmente la gattaiola potrebbe dare ai gatti l'illusione di poter entrare e uscire a piacimento, ma poi scoprirebbero che ogni tanto non si apre (pensavo ad esempio di lasciare chiudo in uscita di notte). questo potrebbe frustrarli. ora sanno che le porte non si aprono dopo che noi andiamo a letto, quindi chi è dentro non esce e chi è fuori non entra.

non è facile decidere.
La gattaiola che avevo in precedenza era un vecchissimo modello senza possibilità di bloccaggio, quindi era sempre agibile.
Quella che ho comprato anni fa è a 4 vie: solo dentro, solo fuori, tutto chiuso, tutto aperto.
L'ho installata d'inverno e di notte pensavo di tenerla chiusa, per evitare che Milla, reduce dal raffreddore, potesse ammalarsi nuovamente.
Temevo che sarebbe accaduto quel che è accaduto: lo sportello è trasparente e permette di vedere l'esterno e si incaponivano a tentare di aprirlo.
Se qualcuno era ancora fuori succedeva che non riuscisse a rientrare perché quello che stava dentro era riuscito ad azionare le levette di bloccaggio-sbloccaggio e finché non me ne accorgevo, il poveretto restava al freddo.
Inoltre visto che sono dei terminator, avevo paura che prima o poi avrebbero scardinato tutto.

Ho risolto rimuovendo i sistemi di bloccaggio, così anche involontariamente non avrebbero combinato casini, quindi ora la gattaiola è sempre agibile sia in entrata che in uscita.
Ho aggiunto uno sportello di legno fissato al pannello della porta e se non desidero che escano, mi basta chiuderlo (ho messo un cricchetto) e non vedono neppure fuori; non so come hanno fatto, ma hanno capito subito che qualsiasi tentativo di aprirlo sarebbe stato inutile...e non hanno mai cercato neppure una volta di aprirlo (e comunque non potrebbero riuscirci).

Certo che al massimo io devo solo andare in terrazzo, farli entrare e chiudere la gattaiola, un'altra cosa è se sono fuori liberi, come i tuoi; o li chiami e arrivano...oppure non credo sia fattibile andarli a cercare nei dintorni di casa.

Aletto
25-09-2018, 08:34
....... il micio vive la sua vita come l'ha sempre conosciuta ...

Questo non implica che siano smorzati i suoi orientamenti di specie. E per fortuna aggiungo.
Del tutto logico il tuo ragionamento, però dal mio punto di vista vede entrare in campo il compromesso che alla lunga logora

Qualsiasi specie, umana inclusa, desidera esprimere ciò che è e desidera che questa sia la sua vita e non che somigli alla vita di un’altra specie.
Il gatto si è evoluto come predatore solitario, anzi solista, e la sua socialità è dovuta alle sue scelte.
Uomo e gatto hanno prevalenze motivazionali diverse, questo lo dobbiamo tenere presente.

Esprimere i comportamenti legati alle motivazioni dà un piacere tutto particolare che prende il nome di appagamento; è specie di sazietà, uno star bene perché dà senso di pace interiore e di equilibrio, liberi dalle inquietudini perché soddisfatti.
Chiunque adotti un particolare animale dovrebbe conoscerne le caratteristiche motivazionali, altrimenti non sarà mai in grado di dare well-being.
La voglia di mondo è diversa da una specie all'altra pur vivendo nello stesso mondo. Ricercare le motivazioni in quel soggetto significa cercare di capire le inclinazioni di quella specie; potendo dare piena espressione a queste ultime, allora potrei dire di vivere con un gatto felice.
Non mi rifugio nel pensiero "intanto non sono felice neppure io" perché dal mio punto di vista è deresponsabilizzazione
Sapendolo ed essendone consapevole, io sono svantaggiata perché mi pongo molte domande alle quali do molte risposte per di più vorrei che fossero prive di antropomorfismi.

La relazione che abbiamo con loro può abbracciare vari ambiti ai quali il gatto, il cane o chi ci pare, risponde. Per cui è molto importante per me capire a quali ambiti sto aderendo e perché. Inevitabilmente, specialmente nell'ambito affettivo ed edonico che sono i più comuni, vado a determinare dei differenziali evolutivi e delle composizioni evolutive (nella vita dell'individuo intendo) che possono andare a modificare il sistema mente

Capisco Pawsie che forse non era la risposta che ti aspettavi, ma è l’unica che ti so dare. Grazie per avermi fatto parlare di Buio :)

linguadigatto
25-09-2018, 10:19
eh mi sa che dipende dai gatti, da che rapporto hanno tra di loro e con le lettiere. qui ce ne sono di gelosi, alcuni vanno sempre e solo in una certa lettiera, altri se trovano sporco me la fanno per terra. leo inoltre, oltre ad essere schizzinoso con le lettiere usate da altri, è accanito nell'impedire a biri di andare in lettiera...

io credo che parte del problema sia anche la mia assenza di 9-10 ore giornaliere, perchè nei weekend fila tutto molto liscio, in parte perchè dispenso piccole attenzioni e i gatti sono più sereni, in parte perchè possono entrare e uscire liberamente tutto il giorno. per questo pensavo alla gattaiola.

babaferu
25-09-2018, 10:20
Penso di sì. Potrebbe anche aver ritualizzato, col vostro ritorno tornano tutte le quotidianità che sia voi che loro conoscete a menadito.

si, e lei è la più..... capocciona, se così si può dire.
tra l'altro, noto che in questi giorni è molto spavalda, nel senso che occupa posti che non sempre sono suoi, es si sdraia paciosa sul tavolo, mentre di solito non è una da "piani alti".

io credo da sempre che loro siano anche un po' destabilizzati dal nostro non avere orari fissi, a ben pensarci un altro cambio importante in casa c'è stato, il mio compagno ha cambiato lavoro e quindi ritmo, odori etc, anche un po' d'ansia iniziale, e chissà cosa ha voluto dire questo per loro, non ci avevo pensato...

penso anche di aver fatto un errore con l'acqua, dandola di rubinetto (e lasciandogliela anche evaporare, perchè bevevano dall' acquarietto da 5 lt e mica potevo cambiarla ogni giorno). nella vecchia casa l'acqua era buona e la bevevamo anche noi, in questa casa le tubature sono in pessimo stato, meglio di no. Potrebbero essersi sommate cause diverse.

scusate sto ragionando molto più.... terra terra di voi.

sui gatti-cozza, mio abebe ne è un esempio, credo che per lui molto abbia influito essere stato raccolto dalla strada a un mese e aver vissuto 40 giorni di quarantena nel bagnetto, ha sviluppato un attaccamento a me molto alto, ed in effetti è un gatto inquieto, ci sono momenti in cui vaga per casa miagolando in cerca di stimoli, e a periodi si strappa il pelo sulla schiena -ormai riusciamo a leggere il suo malessere prima che il problema diventi grosso, ma tant'è. un bel po' si è risolto dandogli carne cruda da rubacchiare e rosicchiare, e questo credo la dica lunga sulla necessità di soddisfare le motivazioni di specie, o sbaglio?
per fortuna, lui non ha perso il gusto alla carne....
inoltre credo l'appartamento lo limiti molto, perchè mi sembra un gatto che avrebbe bisogno di esplorare, ma purtroppo per ora è così, cerco di aggiungergli stimoli coi vasi e con altro.

baci, ba

linguadigatto
25-09-2018, 10:26
scusate sto ragionando molto più.... terra terra di voi.

mi sembrano ad ogni modo ottimi ragionamenti, sicuramente son tutte cose che hanno influito e influiscono in un modo o nell'altro. per l'acqua potresti provare con le caraffe filtranti magari migliora un po'.
qui l'acqua è discreta, non proprio buona come in alta langa ma comunque buona, in ogni caso i gatti preferiscono di gran lunga l'acqua piovana e l'acqua dei sottovasi.

Riri
25-09-2018, 10:28
Che bellissima discussione! Ho letto tutto con grandissimo interesse.
Mi piacerebbe soffermarmi sull'ultimo punto evidenziato da Aletto, ossia la rinuncia.
Amelie è una gatta a cui è permesso di uscire in totale libertà, sia di giorno che di notte, come preferisce.
In casa è una gatta tranquilla: mai salita su tavolo o piano cucina, mai rotto nulla. Questo non significa che non ami salire su armadi, il mio soprattutto, o magari farsi una dormita sull'asse da stiro soprattutto se ci sono sopra i panni puliti. Ma senz'altro è un gatto che non distrugge soprammobili e, in generale, dà sfogo alla caccia e a gran parte del gioco all'esterno.
Il disagio, piuttosto, io l'ho notato nei mesi in cui, dopo averla appena portata a casa, l'ho tenuta esclusivamente in casa (era inverno e anche particolarmente freddo, difficile seguire le sue prime uscite) allora sì che attirava l'attenzione gettando a terra soprammobili, srotolando la carta igienica e chi più ne ha più ne metta. Giochi ne aveva in quantità, ma mi faceva gran tristezza vederla alla ricerca di qualcosa che la casa non poteva offrirle.
Ora credo che identifichi la casa come il centro sicuro del suo territorio, in cui riposare, avere cibo e affetto e per questo concentri all'esterno le sue energie. O dovrei, invece, vedere questa sua tranquillità all'interno come una sorta di rinuncia?
Penso che Amelie sia una gatta molto tranquilla ed equilibrata, ma leggere questo post mi ha fatto venire dubbi, e spero di essermi spiegata in modo comprensibile.
Scusate il papiro, al solito sono prolissa :D

babaferu
25-09-2018, 10:39
per l'acqua potresti provare con le caraffe filtranti magari migliora un po'.


scusate l'ot, purtroppo le caraffe filtranti sono una schifezza, diventano in breve un ricettacolo di batteri ed è difficile filtrare quello che ti è utile (oltre la questione dei ricambi di filtro).
niente, siamo passati all'acqua in bottiglia, non volendo bere quella in plastica abbiamo cercato un vecchio distributore di quelle in vetro, non proprio comodissimo, però per ora è il compromesso migliore. avevamo sotto casa uno di quei punti-acqua filtrata a cui però hanno smesso di fare manutenzione e l'hanno chiuso, peccato.

babaferu
25-09-2018, 10:42
Il disagio, piuttosto, io l'ho notato nei mesi in cui, dopo averla appena portata a casa, l'ho tenuta esclusivamente in casa (era inverno e anche particolarmente freddo, difficile seguire le sue prime uscite) allora sì che attirava l'attenzione gettando a terra soprammobili, srotolando la carta igienica e chi più ne ha più ne metta.

perchè dici che esprimeva un disagio buttando giù soprammobili e srotolando carta igienica? probabilmente lei si divertiva un mondo.... certo la preda viva è un'altra cosa, ma secondo me lei semplicemente giocava con quello che aveva, dimostrando grande creatività (è il primo gioco che ha fatto abebe nel bagnetto, catturare e squartare un rotolo di carta igienica, che gioia vederlo finalmente giocare....).

Zampetta16
25-09-2018, 10:47
Aletto, colgo l'essenza ma non l'afferro, mi servono esempi...

Quindi l’emotività (che indica la sollecitabilità, varia da soggetto a soggetto) è importantissima ed altrettanto importanti sono le problematiche che ne derivano. Le competenze acquisite abbassano la soglia dell’emotività, il gatto la padroneggia con più disinvoltura, ma la gran parte dei nostri gatti non ha la possibilità di acquisirle. Qui da me l’unica che ne ha è Berenice.

Quali sono gli atteggiamenti, comportamenti, non so come chiamarli, di Berenice che ti fanno pensare che lei possegga tali competenze rispetto agli altri?

Aletto
25-09-2018, 11:02
eh mi sa che dipende dai gatti, da che rapporto hanno tra di loro e con le lettiere. qui ce ne sono di gelosi, alcuni vanno sempre e solo in una certa lettiera, altri se trovano sporco me la fanno per terra. leo inoltre, oltre ad essere schizzinoso con le lettiere usate da altri, è accanito nell'impedire a biri di andare in lettiera...

io credo che parte del problema sia anche la mia assenza di 9-10 ore giornaliere, perchè nei weekend fila tutto molto liscio, in parte perchè dispenso piccole attenzioni e i gatti sono più sereni, in parte perchè possono entrare e uscire liberamente tutto il giorno. per questo pensavo alla gattaiola.
C'era una formula che indicava il rapporto tra un gatto e tutti gli altri, tra un altro gatto ed il rapporto tra tutti gli altri e via dicendo, includeva l'ambiente. Beh, mi rifiutai di scriverla, ora mi rendo conto di aver sbagliato.
Ce n'è un altra che indica, se non sbaglio, il rapporto costo/languore e quindi l'interazione del micio tra quel che desidera e quanto gli costa ottenerlo fino ad arrivare alla rinuncia, quella ce l'ho ma penso possa essere anche intuibile. Di formule ne ho la nausea per motivi di studi universitari, fammene vedere una e scappo

Allora ben venga la gattaiola!!!!!

si, e lei è la più..... capocciona, se così si può dire.
tra l'altro, noto che in questi giorni è molto spavalda, nel senso che occupa posti che non sempre sono suoi, es si sdraia paciosa sul tavolo, mentre di solito non è una da "piani alti".

io credo da sempre che loro siano anche un po' destabilizzati dal nostro non avere orari fissi, a ben pensarci un altro cambio importante in casa c'è stato, il mio compagno ha cambiato lavoro e quindi ritmo, odori etc, anche un po' d'ansia iniziale, e chissà cosa ha voluto dire questo per loro, non ci avevo pensato...

penso anche di aver fatto un errore con l'acqua, dandola di rubinetto (e lasciandogliela anche evaporare, perchè bevevano dall' acquarietto da 5 lt e mica potevo cambiarla ogni giorno). nella vecchia casa l'acqua era buona e la bevevamo anche noi, in questa casa le tubature sono in pessimo stato, meglio di no. Potrebbero essersi sommate cause diverse.

scusate sto ragionando molto più.... terra terra di voi.

sui gatti-cozza, mio abebe ne è un esempio, credo che per lui molto abbia influito essere stato raccolto dalla strada a un mese e aver vissuto 40 giorni di quarantena nel bagnetto, ha sviluppato un attaccamento a me molto alto, ed in effetti è un gatto inquieto, ci sono momenti in cui vaga per casa miagolando in cerca di stimoli, e a periodi si strappa il pelo sulla schiena -ormai riusciamo a leggere il suo malessere prima che il problema diventi grosso, ma tant'è. un bel po' si è risolto dandogli carne cruda da rubacchiare e rosicchiare, e questo credo la dica lunga sulla necessità di soddisfare le motivazioni di specie, o sbaglio?
per fortuna, lui non ha perso il gusto alla carne....
inoltre credo l'appartamento lo limiti molto, perchè mi sembra un gatto che avrebbe bisogno di esplorare, ma purtroppo per ora è così, cerco di aggiungergli stimoli coi vasi e con altro.

baci, ba
Ognuno fa ragionamenti terra terra, mica si dialoga sempre sui massimi sistemi! Ognuno quando scrive scrive qui in pratica è come se pensasse ad alta voce e questo è importante ed utile
Ricordo che Abebe ha o aveva questa tendenza a leccarsi
E' giustissimo. Poter far sì che le motivazioni di specie siano espresse e soddisfatte li equilibra. Non tutti le esprimono tutte con la stessa partecipazione, già il rapporto tra loro/mamma gatta/ambiente comincia a sviluppare quel differenziale evolutivo di cui però sarebbe troppo lungo parlare.
Ma sai, finché li cresce mamma gatta è un conto, quando poi passano nelle nostre case la relazione con noi ed il conseguente sviluppo di alcune aree a scapito di altre, può dare problematiche di cui non ci accorgiamo neppure.
Cavolo! devo trovare un sistema di parlare senza dire "differenziale evolutivo" "piano di esperienza prossimale" "dimensione epistemica della relazione" :294:, eppure la relazione che hanno con noi è così importante! come lo è altrettanto quella che noi abbiamo con loro

Riri
25-09-2018, 11:03
@babaferu non che non fosse adorabile, ma era molto più insicura e dipendente di quanto non sia ora, ed è comunque una gatta socievolissima e amante del contatto.

Aletto
25-09-2018, 11:29
Aletto, colgo l'essenza ma non l'afferro, mi servono esempi...
Quali sono gli atteggiamenti, comportamenti, non so come chiamarli, di Berenice che ti fanno pensare che lei possegga tali competenze rispetto agli altri?
Berenice ha vissuto in strada per circa cinque anni, questo insegna a sopravvivere e a relazionarsi, evitare e come farlo, capire quando è il caso e quando no. Questo deriva dall'aver utilizzato le sue conoscenze per piegarle come strumento alle necessità. Flessibilità dell'appreso.
Un esempio: Berenice quando si nasconde non lo fa per paura ma per sottrarsi alla vista dell'altro ed evitare la prevista zuffa, è una competenza che gli altri due non hanno, in altre parole, succede una cosa e lei sa come fare in tutta sicurezza di sé. Quando esce nel terrazzo piccolo, la cui porta è spesso chiusa perché fa troppa corrente con l'altro che è sempre aperto, è più sicura di sé, non indugia annusando la situazione sulla soglia per mezz'ora come fanno gli altri.
Dove salta e quando sceglie di farlo, quando vuole essere raggiungibile, ossia quando saltando invita e quando invece lo fa per evitare, lo fa sempre con serenità. Queste le prime cose che mi vengono in mente. E' un linguaggio, un comportamento che gli altri due non usano con la stessa dimestichezza
Spero di essermi spiegata

Zampetta16
25-09-2018, 11:36
Sì Aletto, ho compreso molto meglio ciò che intendi.
E ora mi viene più facile condurre le osservazioni sul comportamento dei nostri gatti in questa direzione, grazie :)
(Che mondo affascinante il loro e il nostro con loro :micimiao12: )

Aletto
26-09-2018, 08:30
... grazie :)
(Che mondo affascinante il loro e il nostro con loro :micimiao12: )
Grazie di cosa!
Il nostro mondo con il loro si arricchisce, questo secondo me è uno dei valori della relazione, più li capiamo e più è bello, e più sono belli loro con la loro vita così intensa

Aletto
26-09-2018, 11:58
Torno un momento alla vita emozionale del gatto (ma non solo la sua!)

Ci sono emozioni primarie e secondarie

Quelle primarie sono emozioni innate ed essenziali, comprendono risposte generalizzate, rapide del tipo combattere o fuggire di fronte ad una rappresentazione di pericolo. In genere sono paura ed evitamento senza aver dovuto riconoscere l’oggetto che ha causato la reazione; sono indispensabili per la sopravvivenza. Lo stimolo arriva al sistema limbico –sta nel cervello, il paleoencefalo- ed in particolare all'amigdala, la parte emotiva del cervello che poi la elabora dando la risposta.

Le emozioni secondarie arrivano alla corteccia del cervello- il neoencefalo-. Su queste emozioni il gatto riflette e le valuta. Pensa prima di agire e questo gli dà la sua famosa flessibilità perché le elabora coscientemente . Irritabilità, tristezza, gioia, preoccupazione/ansia ecc sono tra le emozioni secondarie. Provando queste emozioni il gatto (e non solo lui) giudica la situazione

E’ quindi chiaro che le emozioni partecipano alla soggettività al gatto, gli danno una sua visione del mondo sia nel momento specifico che nell'indole qualora una emozione sia preponderante rispetto alle altre.
Lo stato emozionale è anche correlato all'alimentazione (questo cibo mi ha fatto schifo, non era sufficiente, era buonissimo e spero di riaverlo) ed allo stato fisico (mi sento male, mi sento bene)
Più capiamo le loro emozioni più ci apriamo alle loro esistenze. L’evoluzione dell’individuo –non quella della sua specie- è comunque un qualcosa di privato, è solo sua, possiamo avvicinarci ma capirlo fino in fondo sarà difficile. Ci sono le fasi prenatali, postnatali, fasi di transizione, adolescenziali, la pubertà, in cui le tappe sono segnate da eventi psicofisici ben definiti, ma la fase evolutiva non finisce mai

Pawsie
26-09-2018, 20:03
Sì Aletto, ho compreso molto meglio ciò che intendi.
E ora mi viene più facile condurre le osservazioni sul comportamento dei nostri gatti in questa direzione, grazie :)
(Che mondo affascinante il loro e il nostro con loro :micimiao12: )

Io quoto e rinnovo il ringraziamento :micimiao12:

Aletto
26-09-2018, 20:23
Ma daiiiii :)