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Visualizza Versione Completa : addio Ettore


Moidil
27-04-2019, 16:51
Ciao a tutti e a tutte.

Quella che sto per raccontare è la storia di Ettore, il micio più tenero che abbia mai avuto, ed è una storia che finisce male. È finita male tre settimane fa ed io non riesco a darmi pace. Ve la racconto perché ho bisogno di condividerla con persone che possano capirmi e perché continuo a colpevolizzarmi per non aver visto prima. Ve la racconto perché vorrei anche che mi diceste, senza mezzi termini, se secondo voi e la vostra esperienza sono stati commessi errori.

Grazie davvero di cuore a chi avrà la pazienza di leggere il tutto, grazie ancora di più a chi avrà la delicatezza di rispondermi. Spero di non sbagliare sezione.

***

Ettore nasce nel settembre 2010 da mamma semi-randagia e per certo non vaccinata. È una cucciolata di tre, più un quarto che trovo già morto. Ettore - è chiaro subito - ha alcune malformazioni: ha una sorta di codino a maialino, gli manca un "dito" ed è piccino piccino. Ovviamente nessuno lo vuole adottare e rimane con me. Rimane con me per otto anni e mezzo, è il più giovane dei miei gatti. In questi anni viene visitato e operato diverse volte:

- a poco più di un mese e mezzo di vita sembra quasi morto, dalla sera alla mattina, a causa di un'infezione intestinale dopo la quale si riprende alla grande;

- viene castrato prima del primo calore. Ha un testicolo "intercluso" (perdonatemi, non ricordo come si dica... ma mi riferisco al testicolo non sviluppato, che non raggiunge la sede opportuna).

- dopo un annetto dimostra problemi con una zampa posteriore, viene nuovamente operato a causa di un tendine che non permette il movimento e gli causa dolore (mi pare... il vet di allora non lasciava alcuna prova del suo operato... :-( ).

Nel mezzo Ettore sta bene. Beve tanto, beve sempre tanto. Per otto anni e mezzo ha sempre bevuto tanto e fatto tanta pipì. È dolcissimo, giocherellone, si fa proteggere dal maschio alfa (sì, ho un sacco di gatti...) e mangia tanto. Non pesa mai oltre i 3,3 kg ma sta bene. Ancora nel mezzo, io faccio quel che posso per aiutare altri gatti, ogni volta rimettendoci tempo e soldi (qui (https://www.micimiao.net/forum/showthread.php?t=111971)un esempio riportato su questo stesso forum). Testo fiv e felv ogni volta che mi viene suggerito, ma stupidamente non penso a testare i miei... che però, va detto, vivono senza avere contatti con gli altri.

A fine febbraio mi accorgo che Ettore, mentre mangia (tanto), fa uno strano rumore con la bocca. Dimostra fastidio durante la masticazione. Al mio primo giorno libero lo porto dalla mia veterinaria, che non è il massimo dell'empatia e della comunicazione, dato che mi fa sentire un'irresponsabile (come detto, il piccolo è sempre stato magro ed ha sempre bevuto tantissimo). La veterinaria però azzecca subito la diagnosi, che verrà poi confermata dall'esito delle analisi: insufficienza renale, fiv e stomatite (in realtà la parola "stomatite" non la dice lei, la dico io e lei dice sì). Io riconosco la gravità della situazione, ma non mi sembra vero: lui sta bene. Beve tanto (come sempre), fa tanta pipì (come sempre), mangia a gogo (come sempre). Iniziano le terapie: antibiotico per la stomatite (iniezioni di neotardocillina) e integratori nel cibo (le polverine chelanti del fosforo che conoscete bene). Le analisi sembrano assurde: urea 281 (range 10-45), creatinina 3.41 (0.50-1.50), fosforo 11 (2-5).

Dopo una settimana Ettore sembra star meglio: non si lamenta nel mangiare, il pelo è più sano. Sembra... perché a metà marzo (la terapia era iniziata il 2), c'è un nuovo crollo. La veterinaria (che spesso è irreperibile) mi dice di iniziare con il Baytril, con il quale si va avanti per una settimana. Quasi contemporaneamente si fa una settimana di fleboterapia quotidiana. La veterinaria non parla chiaro; se insisto nel voler capire (e credetemi, non sono una persona insistente) mi dice con tono fermo che si sta facendo tutto il possibile. Ettore però è stressatissimo e si vede. Mangia solo se preso per la gola. Un giorno sto vedendo Durante La Tormenta su Netflix con lui che dorme beatamente in braccio ed all'abbaiare del cane nel film si sveglia di soprassalto spaventatissimo. Arriva a pesare 2,5 kg. Non va bene.

La veterinaria mi saluta un venerdì mattina, perché di lì per 15 giorni non ci sarà. Le sue parole sono pesanti e forse insolitamente chiare proprio per la programmata assenza: "se vedi che va troppo in là... c'è una collega che lo viene a prendere e fa tutto lei". Mi avete capita.

Ripensandoci adesso, con quei valori di urea, non avrei fatto nulla. Lo avrei coccolato il più possibile e poi lo avrei lasciato andare. Ma non è quello che è successo. Il giorno dopo Ettore inizia a vomitare. Mangia poco e senza voglia, ma rigurgita tutto quanto. La (prima) veterinaria non c'è e non ho scelta: devo contattare qualcun altro. Contatto quindi una seconda veterinaria, molto più chiara e comunicativa, che mi dice di dargli protettori gastrici e antinausea. Dopo una sola iniezione Ettore sta meglio.

Dopo due giorni lo porto alla clinica di questa seconda veterinaria, per visita ed ecografia. Da quest'ultima salta fuori che Ettore ha i reni policistici, una situazione congenita (mi vien detto). Mi viene data una speranza (purtroppo): sistemata e pulita la bocca, Ettore potrebbe ritrovare appetito e riprendersi un po', dando modo di curare poi l'insufficienza renale. Io purtroppo ci credo. Attenzione, non dico che la veterinaria non ci credesse o che volesse solo spillarmi soldi, credo però che siano state tutte sofferenze inutili.

Si ripetono le analisi, che confermano l'urea altissima (309 con range 20-65). Iniziano a sballare anche GPT (forse per gli antibiotici), LDH e colesterolo. Io mi aggrappo alla speranza, la veterinaria conferma la possibilità dell'intervento. Ettore viene operato il giorno del mio compleanno, la veterinaria mi aggiorna costantemente. Sembra essere andato tutto bene... via tre denti, una bella pulita generale. Pare avesse delle sacche di pus ovviamente infette e messe male. Mi vien detto che mangia. Paradossalmente, per quanto la situazione sia grave, sembra che quella speranza flebile prenda più forma. Mi illudo. Mentre è sotto flebo vengono ripetute le analisi, che non riportano né miglioramenti né peggioramenti.

Ma.

Tre giorni dopo l'intervento Ettore viene dimesso e torna a casa di sera tardi. Il piccolo non sta bene e dopo 8 anni e mezzo di convivenza quotidiana mi basta un attimo per capirlo. Emette uno strano verso, non da lui, e quella sera mangia pochissimo e a fatica. Sta comunque in braccio ed è coccoloso come sempre. Io sono preoccupata, mi preoccupa quel lamento. La veterinaria mi dice che quel verso non è di dolore, ma che il livello di urea nel sangue potrebbe aver generato qualche problema neurologico. Le credo.

L'indomani mattina Ettore non vuole nemmeno stare in braccio, non mangia. Continua a fare quella sorta di grido (che non dimenticherò mai), inizia a cercare i punti freddi della casa. Tienilo al caldo, mi viene detto, ed io lo faccio. Dopo qualche ora fa sempre più fatica a muoversi, fino a che non si ferma del tutto, con la testa poggiata sulla ciotola dell'acqua. Beve ogni tanto. Si lamenta. La veterinaria mi dice di dargli del tramadolo, che non sembra apportare miglioramenti. Ettore non può stare così, mi sembra che stia morendo. Tutta la disponibilità e la comunicazione della dottoressa dei giorni precedenti sembrano svanite nel nulla. Tuttavia decido di fare 60km e di correre da lei, perché è lei che l'ha operato, non posso fare altrimenti.

Mi viene detto che, evidentemente, una volta staccato dalla flebo, i reni non hanno più retto. Mi vengono proposte due alternative: un nuovo ricovero sotto flebo, con il 20% di possibilità che ce la faccia ("ma non è detto che la natura non faccia il suo corso stanotte"), o quella che purtroppo anche voi conoscete. Io piango da ore e ore. Lo vedo soffrire tantissimo, non sono lucida. Ho visto morire tanti gatti in via mia, conosco quelle terribili avvisaglie, conosco la sensazione di guardare il tuo gatto e non riconoscerlo nemmeno più. Quella smorfia di dolore. Prendo la decisione di cui poi mi pentirò: dico basta. Il piccolo smette di soffrire.

***

Il dolore, si sa, fa fare pensieri irrazionali. Guardo tutti i farmaci, la flebo che dovevo fargli quel giorno, i cibi specifici renal e le leccornie che gli avevo preso (alcune ordinate ed arrivate dopo la sua morte) e non me ne capacito. Cerco il suo odore. Abbraccio la scatoletta di tonnetto con triglia. A volte la capoccia mi fa credere che sia ancora ricoverato, per poi farmi rivivere il tutto ancora e ancora. Ho perso tanti gatti in vita mia, ma non ho mai sofferto come per lui, come per Ettore.

E me la prendo con me. Perché se mi fossi accorta prima di una o dell'altra patologia non si sarebbe arrivati a questo punto. Se fosse stato fatto un banale test fiv magari la stomatite si sarebbe potuta prevenire. Eppure non riesco a capire come a febbraio Ettore stesse apparentemente bene e come in poco più di un mese non ci sia più. Mi chiedo come una veterinaria (la seconda) possa dimettere un gatto in quelle condizioni e mi chiedo come diamine ho fatto a fidarmi di lei, 'che se non ha capito che lo stava mandando a casa a morire... figuriamoci quante altre cose non ha capito. Non riesco a non colpevolizzarmi per averlo sottoposto a quell'intervento e contemporaneamente non riesco a non pensare di aver sbagliato a dire basta... perché adesso quel 20% di possibilità sembra un valore enorme.

Guardo gli altri miei sette gatti, tutti più anziani di lui, ed ho paura. Vado in giro a parlare con altri veterinari, alla ricerca di qualcuno a cui poter dare fiducia per controlli e analisi a tappeto. Non riesco a reagire.

kaede
27-04-2019, 21:52
Mi dispiace immensamente per l'epilogo.
Tu hai comunque fatto tutto quello che hai ritenuto opportuno, non dartene colpa!
Quel "beve tanto, fa tanta pipì, mangia tanto", mi ha fatto venire subito in mente una cosa: diabete.
Non gli è mai stata misurata la glicemia, durante i controlli fatti in precedenza?
In ogni caso, ormai lui non sta più male.
Lo so che è inutile dire di non abbatterti, però ricordati che hai ancora gli altri mici a cui badare.

Poco più di due anni fa, è morto l'Amore della mia vita e non passa giorno che non pensi a lui.
Il dolore c'è ancora, piano piano è meno lancinante, ma ho tanti altri piccoli pelosi motivi per cui andare avanti.
Un abbraccio, se hai bisogno, siamo qui.

devash
27-04-2019, 21:52
Ti capisco benissimo e sento forte il tuo dolore come se fosse il mio, visto che ho perso da poco la mia gatta e anche io non riesco a superare la disperazione. Credo che tutti sul forum sappiano cosa stai vivendo.
Non devi sentirti in colpa. Lo so che è inutile dirtelo perché non ti aiuta a superare il senso di vuoto che sentì, ma è così. Ogni volta hai agito solo per il suo bene e basandoti su quello che ti dicevano i vet, cosa altro avresti potuto fare? Pensa che se avessi agito di testa tua poi te lo saresti rimproverato comunque. È sempre difficile capire cosa è meglio, loro non parlano e a volte prenderci con le diagnosi è dura. Non sto dicendo che la vet sia stata brava, forse anche lei avrebbe potuto fare esami in più o consultarsi con un collega o che ne so.
La verità è che nessuno ti riporterà il tuo tesoro, ora c’è solo il vuoto che ha lasciato e il tuo dolore. Io ti mando tutto il mio affetto e ti abbraccio forte forte, da lontano ma con le stesse lacrime.

Moidil
28-04-2019, 15:22
Grazie, grazie davvero.

@kaede: purtroppo no, le analisi sono state fatte quando era troppo tardi... posso trarre un unico, triste insegnamento da questo strazio: da ora in poi, da qualsiasi veterinario vada, chiederò un controllo approfondito.

Purtroppo a volte, magari anche per limitare i costi, i medici si concentrano su ciò che noi esponiamo come problema. Dalle analisi fatte a marzo il glucosio risulta molto basso... ma a riguardare ora quei valori, c'era ben poco che rientrasse nei range.

Ettore era un eroe, c'è poco da fare. Con quei valori lì, lui mangiava, giocava, saltava... Da un lato mi consola, perché fino ad un mese prima ha vissuto un'esistenza degna di essere vissuta. Dall'altro mi devasta, perché il suo "eroismo" ha mascherato i sintomi, almeno a me.

Mi dispiace tanto per l'amore della tua vita... tanto davvero.

@devash: mi dispiace tantissimo. Un attimo prima di postare avevo letto la tua storia in questa stessa sezione. Due storie tanto diverse, ma accomunate dallo stesso strazio.

Ci passerà un giorno, spero. Ci passerà nel senso che un giorno riusciremo a pensare a loro con tenerezza, con gioia, ritenendoci fortunate ad aver vissuto con loro e non corrugando la fronte e trattenendo le lacrime. Un abbraccio forte forte.

Misty
29-04-2019, 09:25
Mi dispiace tanto, so cosa vuol dire tutta sentire la diagnosi terribile e quella trafila di analisi, flebo e medicine per IRC. Anche io ho perso la mia Crimy un anno fa e ancora oggi non mi dò pace e non riesco a trattenere le mie lacrime.
Non darti colpe e pensa solo alle cose belle, all'amore che gli hai dato in quel pezzo di vita che avete fatto insieme
un abbraccio

iw1dov
29-04-2019, 20:44
Ciao,

anche noi qui sappiamo bene che cosa vuol dire perdere un amico peloso... e anch'io, a tre anni passati, continuo a dirmi " se avessi detto... se avessi fatto... se non avessi... " credo che sia un senso di colpa dal quale non mi libererò mai.

L'unica cosa che ha dato a me, ed ai miei, sollievo ed ha fatto ritrovare la gioia è stato accogliere Arturo, un birmanotto bello come il sole. Per tanti motivi, ma anche perchè "a volte ritornano" e - che ci crediate o no - io sono convinto che dentro quella soffice pelliccia si nasconde il nostro Isidoro (e intanto a tutti in casa scappa soventissimo di chiamarlo Isidoro... vorrà pure dire qualcosa, no? ;) )

baudelaire
30-04-2019, 12:54
Hai fatto tutto il possibile e l'impossibile, non esiste che tu abbia sensi di colpa! In altre mani Ettore non avrebbe potuto avere la vita che invece ha passato con te, sei stata semplicemente un angelo. E adesso anche lui è un angelo, e un giorno lo riabbraccerai...

Moidil
12-05-2019, 14:35
Grazie ragazzi, grazie infinite.
@ Misty, accidenti se puoi capirmi...
@ iw1dov, un baciotto al tuo Arturo. Io ne ho altri sette, tutti belli anzianotti, a cui badare. Magari chissà un giorno rincontrerò un'anima tenera e giocherellona come quella di Ettore. Lo spero.
@ baudelaire, grazie, grazie e grazie. Non riesco a vedere la tastiera per le lacrime...

Ho fatto fare i test fiv / felv a tappeto. Lui era l'unico ad avere la fiv, a quanto pare. Aveva ragione la prima veterinaria, deve averla presa dalla mamma, perché non ha avuto altri contatti. Anche i reni policistici, a quanto pare, erano congeniti. Una parte di me è grata, perché sì ci sono stati alti e bassi, ma ha vissuto una vita degna di essere chiamata tale per otto anni e mezzo. Ha giocato, mangiato, amato. Certo, mi manca da impazzirci, ma tolto quell'ultimo mese spero che per lui ne sia valsa la pena.

iw1dov
12-05-2019, 15:59
Ne è sicuramente valsa la pena.

UN giorno in cortile è apparsa una miciolina; di corporatura sembrava avere pochi mesi, meno di un anno. Era carina da morire, piccola ma paffutella, giocherellona, allegra. Rotolava e rimbalzava per il cortile. Purtroppo stava sulle sue, non si faceva avvicinare gran chè, ma quando arrivava l'ora del rancio faceva tanti ron-ron.

Era una splendida tricolore, tutta a macchie, e per il fatto che era piccola l'avevo chiamata Macchiolina.

D'improvviso inizia a dimagrire e a non stare più in piedi; barcolla e rotola... Proviamo con le solite medicine, il vermifugo, ecc. ma non migliora affatto. Allora la porto dal nostro vet, che fa tutti gli esami, e sentenzia: FELV conclamata.

Non si può riportare in cortile, e naturalmente non si può tenere in casa: la terrà la dottoressa; resterà nello studio e sarà amata e coccolata; le fanno la cuccetta in una delle sale visita ed in breve diventa la mascotte. Io passo tutte le sere a trovarla: ha capito che è per il suo bene ed è diventata affettuosissima, tutte le volte che mi vede mi corre incontro barcollando e mi fa un sacco di coccole.

Anche altri clienti, quando portano i loro mici, si fermano a fare le coccole a Macchiolina...

Macchiolina si spegne nel sonno un mese più tardi. E' stato solo un mese, ma l'ha vissuto coccolata ed amata, al calcuccio, con pappe buone e le medicine che servivano, per quel che servivano.

L'alternativa sarebbe stata andarsene da sola, al freddo, in cortile, o rapita da una poiana.

Ne è valsa certamente la pena.

luana68
12-05-2019, 20:20
Hai fatto il possibile,ogni volta che succede ci di sente in colpa ma purtroppo i nostri piccoli amici hanno la vita più breve della nostra,anche a me da pochissimo è mancata una gatta e il dispiacere è grande perché oltretutto non ha dato avvisaglie di malesseri

Tigro
13-05-2019, 09:06
Mi ero perso il tuo racconto, quanto amore ho trovato nelle tue parole :159: !

Non hai colpa di nulla, il rammarico di non aver fatto tutto il possibile l'abbiamo sempre quando perdiamo qualcuno a noi caro, è una dimostrazione ancora maggiore dell'amore provato.

Ettore è stato amato fino all'ultimo e questo l'ha sicuramente capito, caro cucciolo.... :cry:

CharlieRed
06-06-2019, 19:48
Io sono senza parole. Ti sono vicina. Il dolore di perdere un affetto è sempre enorme.
Non ti conosco, ma ti abbraccio fortissimo. Se hai bisogno di parlare, di sfogarti, ti ascolto volentieri: scrivimi. Ho letto che sei pugliese, lo sono anche io, se siamo delle stesse zone ci possiamo anche prendere un caffè un giorno o l'altro, anche solo per distrarti, anche solo per trovare conforto e lenire un dolore che non tutti capiscono. Molti dicono "è solo un gatto".
Non colpevolizzarti di niente: sei stata una padroncina eccezionale, lui lo sa, lo sapeva. E ti voleva tanto, tantissimo bene. Gli hai dato tutto ciò che hai potuto, gli hai dato molto di più di quanto avrebbe mai fatto tanta altra gente. Non è assolutamente colpa tua, non hai avuto nessun potere di controllo su di lui o sulla sua malattia, nessun potere decisionale. In un modo o nell'altro, se ne sarebbe andato via comunque. Lo hai accompagnato con amore nella sua sofferenza, nella malattia, e hai fatto una cosa veramente bellissima. Dolorosa, ma bellissima. E amare qualcuno, sia anche un gatto, a volte può significare anche lasciarlo andare. E lui se ne è andato nel migliore dei modi, visto come era combinato.
Un giorno non lontano il tuo dolore sparirà, e lascerà spazio ai ricordi dei momenti belli, di pace, sereni, che avete passato insieme. Il tempo sistema molte cose, abbi pazienza. E soprattutto sii clemente con te stessa.
Ti abbraccio forte.

Leny
10-06-2019, 11:16
Quando leggo storie di questo genere non riesco quasi mai a non piangere. Non devi colpevolizzarti di nulla perché tu hai fatto tutto quello che potevi fare e se i veterinari a volte non riescono bene nel loro lavoro non è colpa nostra perché ci fidiamo dei dottori, anzi se non ci fidassimo dei dottori (nemmeno di quelli apparentemente incompetenti che comunque una mano di aiuto più meno la danno sempre) un sacco di gatti, cani, persone morirebbero molto prima del tempo senza nemmeno aver provato nulla.
Hai fatto bene a sottoporlo al primo intervento, ma non saprei dire se sarebbe stato altrettanto meglio sottoporlo anche al secondo. Forse io ci avrei provato per disperazione, con la speranza che forse quel 20% sarebbe stato il mio caso, ma nelle condizioni in cui descrivi il tuo Ettore penso che ormai il suo tempo fosse arrivato e forse gli hai solo risparmiato ulteriori sofferenze.

Giusta o sbagliata che sia stata la tua ultima decisione, sicuramente hai fatto molto più di quello che altre persone avrebbero potuto o voluto fare ed Ettore ha sicuramente vissuto una vita molto felice e serena, probabilmente se non lo avessi adottato tu nemmeno avrebbe potuto trascorrere questi 8 meravigliosi anni con una mamma che gli voleva tanto bene e che lo ha curato al meglio delle sue possibilità. Penso che al mondo dovrebbero esserci più persone come te e come altri utenti qui sul forum, che spesso si impegnano per aiutare e non solo i propri gatti ma anche quelli meno fortunati.

È normale che tu ti senta in colpa, quando siamo disperati pensiamo sempre che avremmo potuto fare di meglio e che abbiamo sbagliato qualcosa. A volte può effettivamente essere così, mentre altre volte non abbiamo nessuna colpa e col tempo, a mente serena, capirai che tu di grandi colpe non ne hai avute in questa triste storia.

alepuffola
22-06-2019, 23:52
Ciao Modil, ho letto solo ora.
Mi spiace tantissimo per Ettore :cry: purtroppo per la pur poca esperienza di insufficienza renale che ho, quando il gatto arriva a miagolare in quel modo c'è da tentare il tutto per tutto, o è solo questione di giorni.
Non devi assolutamente pensare di aver sbagliato, anzo secondo me le decisioni, sia tue che dell'ultima vet non potevano essere migliori.
Perchè?
A non far nulla sarebbero solo peggiorate le manifestazioni neurologiche e quelle urla. Paradossalmente in quel caso c'è da sperare che la creatinina salga a valori tali da farli scivolare nello stato stuporoso che precede il coma, almeno non soffrono per le allucinazioni.

eppoi..

[...]
Eppure non riesco a capire come a febbraio Ettore stesse apparentemente bene e come in poco più di un mese non ci sia più. Mi chiedo come una veterinaria (la seconda) possa dimettere un gatto in quelle condizioni e mi chiedo come diamine ho fatto a fidarmi di lei, 'che se non ha capito che lo stava mandando a casa a morire... figuriamoci quante altre cose non ha capito. Non riesco a non colpevolizzarmi per averlo sottoposto a quell'intervento e contemporaneamente non riesco a non pensare di aver sbagliato a dire basta... perché adesso quel 20% di possibilità sembra un valore enorme.
[...]


la mia Croccantina dimagrì un sacco per 4 mesi, ma sembrava stare bene. Poi nel giro di 10 giorni è passata da quasi 3 di creatinina a 6,5 . A quel punto non mangiava e si muoveva già a fatica.
Un paio di flebo in ambulatorio la riportarono a 3,5, ma risalì di nuovo a quasi 7 in un paio di giorni. Poi in mezza giornata arrivò a 13, quindi a 17 di crea e a quel punto la addormentammo, ma probabilmente sarebbe salita sul ponte dei mici da sola dopo poco tempo, l'abbiamo solo aiutata.
Il punto però è che mentre la mia veterinaria mi chiamò per farle in qualche modo sentire la mia presenza, alcuni veterinari poco empatici ( e forse esagero ma io direi anche poco professionali ) non lo fanno. E ti telefonano a eutanasia avvenuta
Il gatto muore da solo, in un ambiente tutt'altro che tranquillizzante, e per metterci la ciliegina, senza il suo umano a tenergli la zampa per l'ultimo viaggio terreno.
MI successe con Puffola. Per giunta non so neanche esattamente come è morta, perchè l'avevo lasciata in ambulatorio, e mi dissero di averla trovata morta in gabbietta, probabilmente mentendo.
Quindi secondo me la tua seconda vet ha capito che forse non ce l'avrebbe fatta neanche a superare quella giornata, e ha scelto di riportarla a casa sua, con te vicino.
Secondo me non poteva fare di meglio, come anche tentare il tutto per tutto.

Dopo la vicenda di Puffola , e di altri gatti qui sul forum, continuo a pensare che la cosa migliore che si possa sperare è che ci lascino mentre sono a casa, dove si sentono sicuri e hanno il loro umano vicino. Magari anche all'improvviso.

Steffysteffy
15-01-2020, 18:21
Ciao, ho letto tutta la tua storia e mi spiace molto. So che è passato del tempo, ma volevo risponderti perché mi hai ricordato tanto quello che sto sentendo in questo periodo. Il dolore per aver perso il mio migliore amico Matisse, è amplificato mille volte dal senso di colpa ( scriverò un post nel forum dove racconterò la storia). È il senso di colpa che non fa stare meglio. Posso solo dirti che tu , a guardare dall esterno, hai agito benissimo: anche avendo il venti x cento di possibilità di sopravvivenza, come ben saprai, il gatto Ettore si sarebbe ripreso forse una settimana, per poi volare. L’irc,quando smettono totalmente di alimentarsi, non è frenabile . Tieni conto che,pure se a noi sembra di avergli tolto giorni di vita, ai poveri gattini sembra solo di vivere quasi sempre un incubo: ore che passano lente tra i malesseri e la vergogna (perché è molto importante anche il loro benessere psichico), non hanno come noi l’anno possibilità di chiedere, di prendere un antidolorifico in più, non hanno possibilità di avere assistenze costanti da equipe mediche varie. Non hanno la stessa nostra sopportazione delle cure .
Quindi non gli hai tolto vita, gli hai tolto sofferenza , anche psicologica .

Se avrai tempo, spero leggerai l’anno storia che a breve scriverò .hai fatto tutto per lui, credimi, nel giusto: hai spinto fin dove era giusto, e hai regalato pace al momento giusto. Lo dico oggettivamente. Un abbraccio virtuale e saluti a Ettore in cielo.<3