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Visualizza Versione Completa : Pipì e ancora pipì... stesso posto, stessa ora


Leny
11-06-2020, 08:54
Come accennato nel mio ultimo thread, ultimamente Nebbia ha cominciato a fare pipì fuori dalla lettiera (letteralmente, proprio davanti/sui bordi) ma, dato che a breve ho un esame universitario, la porterò dal vet dopo l'esame per verificare se abbia cistite o qualche altro problema fisico. Data però la stranezza del suo comportamento, ho qualche sospetto sul fatto che sia più un problema comportamentale e vorrei sapere cosa ne pensate voi.
Inizialmente trovavamo ogni tanto un po' di pipì sui bordi esterni della lettiera, tant'è che pensavamo fosse semplicemente rotta e perdesse un po', ma adesso troviamo questa pipì ogni giorno. Lei la fa quasi sempre di notte/mattino presto (tipo alle 5 del mattino) e sempre accanto la lettiera (non capiamo bene come la faccia perché, oltre a trovare pipì per terra, la troviamo pure sulle pareti laterali). Noi non l'abbiamo mai colta in flagrante e di conseguenza non è mai stata sgridata dopo aver fatto pipì, persino quando l'ho beccata a farla nella vasca da bagno una volta non l'ho mai sgridata, eppure oggi ha fatto per la prima volta la pipì in presenza di mia madre (che anche stavolta non l'ha sgridata perché nemmeno la stava guardando) e dopo aver fatto la pipì è scappata a nascondersi sotto un mobile come se sapesse di aver fatto qualcosa di sbagliato.
Secondo voi perché fa così? È davvero possibile che abbia un problema di salute? E allora perché fa pipì solo in un punto e in una determinata fascia oraria? (E mi auguro che non cominci a farla in altri posti e a qualunque ora del giorno).

Inoltre è più irrequieta, cerca sempre di scappare di casa, corre avanti e indietro davanti le porte e finestre e spesso graffia per uscire (graffia pure la porta di ingresso per andare nelle scale) e appena vede uno spiraglio aperto corre fuori, cosa che prima non faceva (scappava solo se nessuno la guardava o non c'era nessuno vicino la porta o la finestra e cercava di sgattaiolare fuori lentamente, mentre ora corre come un razzo).
Una volta, quando scappava, si limitava ad andare nell'orto del vicino a guardare le galline e poi tornava, mentre adesso corre via in altri giardinetti più lontani (tipo il giardino abbandonato dove va Klimt).

Mia mamma pensa che queste pipì siano dovute al fatto che vuole uscire. Ieri è scappata ed è stata fuori casa dalle 11 del mattino alle 18, quindi un bel po' di tempo all'aria aperta. Quando è tornata ha dormito tutto il tempo ed è stata tranquilla anche quando si è svegliata, eppure stamattina ecco che fa di nuovo pipì fuori posto. Ma perché? E perché questa improvvisa voglia di evasione? È con noi da 3 anni ma non si è mai comportata così.

Leny
11-06-2020, 08:59
Non so se può essere un'informazione rilevante, ma la lettiera incriminata si trova proprio accanto la portafinestra che da accesso al terrazzo, quindi forse il suo intento non è fare la pipì davanti la lettiera, bensì davanti la porta. Durante io giorno usa tranquillamente la lettiera e ogni tanto usa pure quella in camera mia, fuori dalla quale non abbiamo mai trovato bisogni.

Aletto
11-06-2020, 10:32
Dunque, penso che ieri più che scappata sia semplicemente uscita. Si scappa da un contesto pericoloso o sgradevole mentre si esce per ritornare (prima o poi :) )
Forse lì dove fa pipì per lei è una zona di conflitto, ha un significato ben preciso.
Non penso che la sua voglia di evasione sia improvvisa -ha visto klimt entrare ed uscire e portare nuovi odori, immagino- ma sia un desiderio legittimo di pensare alla sua vita, non è una vera e propria “evasione” ma necessità di “invasione” per conquistare un territorio più consono.
Una volta scongiurati problemi fisici dal vet, dovremmo vedere il loro comportamento come una finestra per poter accedere al loro mondo interno

babaferu
11-06-2020, 10:46
Miccia quando aveva cistite la faceva tutti i giorni alla stessa ora all'incirca, nello stesso posto (il divano). Anche lei poi correva via (probabilmente non è una bella sensazione farsi pipì sui piedi e per loro è un gesto che causa ed esprime disagio, o forse gli brucia e corre via.... Chissà).
Evidentemente era un momento per lei di tensione che si assommava ai problemi fisici (chissà cosa è subentrato per prima.... La cistite o lo stress???). Per cui, l'analisi urine va fatta, perché problemi comportamentali e fisici sono fortemente connessi. Se avesse cistite non basterebbe l'antibiotico ma bisognerebbe comunque considerare la situazione nel suo complesso.
Può essere benissimo che nel vostro caso la tensione sia legata all'uscita.
Perché adesso? I gatti sono molto dinamici, imparano, si evolvono.... Come ben scrive aletto!
Baci, ba

Zampetta16
11-06-2020, 14:13
Chiami il vet, vi mettete d'accordo per la consegna campione urine.
Le raccogli e tuo padre le porta, senza gatto.
Intanto sai se ci sono batteri, cristalli, il PH anomalo, ecc, e se necessario agite di conseguenza.
La cistite può anche essere non batterica.
Un esame urine di base, dovrebbe costare 15/20 euro.
Se per ora dovesse bastare un controllo con la striscetta reattiva, che da almeno delle prime indicazioni, dovrebbe essere gratis.
Parlane col vet.

Leny
15-06-2020, 08:28
Scusate se rispondo solo adesso. L'appuntamento col vet è fissato per mercoledì pomeriggio, anche se lui dice che prima di portargli un campione di urine vuole visitarla (ma non può fare entrambe le cose?). Comunque non sono capace di prelevare le urine, la pipì che riusciamo a prelevare è troppo poca perché o ne fa poca oppure, dato che la fa solitamente di notte, la troviamo secca. Tra l'altro mia madre ha cominciato a mettere dei tappetini assorbenti sotto la lettiera.
Qualche giorno fa abbiamo provato ad invertire le due lettiere che abbiamo in casa, per vedere se magari qualcosa non andava in quella lettiera che usa lei. Per tutta risposta ha fatto la cacca davanti la lettiera quella mattina, cosa che non aveva mai fatto, quindi abbiamo rimesso tutto al proprio posto come era prima anche perché pure Ciro e Totò sembravano stranito da questa inversione di lettiere (annusavano e guardavano con aria sospetta).

Leny
17-06-2020, 17:55
Sono stata dal veterinario. Ha fatto ecografia alla vescica (era necessaria?) E ha detto che non c'è nulla. Dopo averle spiegato il suo comportamento (più nervosa e aggressiva con Ciro e Totò, cerca di uscire di casa più volte e corre da una finestra all'altra, graffia le porte) lui pensa che sia qualcosa di emotivo, più nello specifico qualcosa che non va tra lei e Ciro e Totò. Mi ha detto che SE VOGLIO e se riesco posso portare un campione di urine per un eventuale cistite, ma per ora mi ha detto o di darle delle pillole per un mese che si chiamano ZULKENE oppure di mettere il feliway nella stanza dove sta la lettiera. Secondo voi potrebbero servire queste cose? Lui inizialmente aveva prescritto solo le pillole (dice che servono per "calmarla") ma siccome darle le medicine per bocca è un gran problema ha proposto il feliway. Io ho paura che però possa disturbare gli altri gatti e dare problemi anche a loro, non l'ho mai usato e non ne conosco gli effetti.

Aletto
18-06-2020, 06:37
Ecografia alla vescica necessaria per avere un quadro più completo della situazione.
Non ricordo o non avevo letto che lei è più nervosa e aggressiva con Ciro e Totò e quindi per evitare lo scontro cerca disperatamente di uscire. E' un elemento di valutazione importante.

Sono stati scritti libri sulla vita emozionale degli animale e ormai (quasi) tutti sanno quanto questa sia importante, vedi ad es La vita emozionale degli animali di Marc Bekoff.
Finché la ignoriamo o la sottovalutiamo, non capiremo gli animali

Zylkene può funzionare come sedativo, feliway idem, ma non azzerano il suo conflitto interno tra mente ed ambiente, quello resta.

Quello che disturba lei e gli altri due -per i due piccoli forse in futuro- è la convivenza forzata e la mancanza di scelta. Da qui l'effetto domino degli eventi emotivi per una specie che ha bisogno, come tutti, di libertà di scelta.

Sono sempre le stesse cose quelle che dico, ma bisogna capirle oltre che leggerle

Leny
18-06-2020, 07:41
Grazie per la risposta @Aletto. Quindi, se il suo è un malessere dovuto alla convivenza forzata, una delle possibili soluzioni potrebbe essere quella di darle libero, o quasi, accesso all'esterno? Avevo pensato di portarla fuori con la pettorina, cosa già collaudata in passato, ed è andata bene nel senso che non ha mai cercato di liberarsi e non si è mai fatta male, ma ogni tanti cercava di saltare nei posti da cui può allontanarsi dal mio giardino e quindi la dovevo trattenere e non so se questo possa causarle ancora più stress. Mia madre si sta convincendo sempre di più a farla uscire perché adesso le pipì fuori posto sono aumentate e la fa sempre fuori dalla lettiera, mentre prima capitava solo la sera. Abbiamo vissuto una situazione simile con Klimt da piccolo e si è risolta con le uscite, però ho paura a far uscire lei perché non è abituata ad uscire regolarmente e quando lo fa se ne va in strada o nelle abitazioni altrui (cosa che in realtà è abbastanza comune per un gatto, ma siccome a Klimt non l'ho mai visto fare diciamo che sono io quella non più abituata a vedere i proprio gatti in giro per strada).

Riri
18-06-2020, 09:07
Eviterei assolutamente la pettorina, che oltre a essere pericolosa aggiunge stress a stress non permettendo al gatto di controllare il nuovo territorio come vorrebbe e potrebbe fare.
Le nostre posizioni sul permettere al gatto di uscire direi che si trovano agli opposti :-) per te sicurezza sopra tutto, per me libertà e autodeterminazione del gatto in quanto specie a sé con bisogni diversi dai miei di essere umano. Questo unicamente per dirti che il mio consiglio spassionato è sì, falla uscire, è evidente che maltollera la situazione e sta esprimendo un disagio. Ma capisco bene che tu possa sentirti in difficoltà, proprio perché valuti la questione, e il benessere dei tuoi mici, da un punto di vista diverso e potresti dire per me non è semplice, cosa che assolutamente comprendo.

babaferu
18-06-2020, 09:13
Quello che disturba lei e gli altri due -per i due piccoli forse in futuro- è la convivenza forzata e la mancanza di scelta. Da qui l'effetto domino degli eventi emotivi per una specie che ha bisogno, come tutti, di libertà di scelta.

Leny ragiona un attimo: ti sembra che andare in giro legata a un umano, quando decide l'umano, risolva il bisogno di libertà di scelta e movimento sul territorio?!?
Mi rendo conto che il suo comportamento apra una questione scottante, ma devi provare ad affrontarla dal suo punto di vista altrimenti fai danni.

Leny
18-06-2020, 09:34
Allora comincerò a farla uscire e vediamo come va. Spero in primis che non le succeda nulla durante le sue uscite, e come seconda cosa che questo possa aiutarla a stare meglio e a sentirsi meno stressata. Ho davvero così tanta paura per lei, ma mi rendo conto che devo fare questo tentativo perché la vedo davvero tanto nervosa ultimamente. Chissà cosa è scattato nella sua testa, visto che fino a qualche mese fa andava d'amore e d'accordo con i due piccoli.

Aletto
18-06-2020, 11:47
Parlando tra di noi e con i “proprietari” di altri gatti, la paura più grande è la morte del gatto o la perdita del gatto. Fino ad una ventina di anni fa, non era così. Con l’avvento dei social questo è diventato un amplificarsi di questo sentire comune, come quasi fosse un contagio, impedendo di fatto al gatto di esprimere il comportamento di specie.

Gradualmente per il gatto le cose hanno preso questa piega dovuta alla paura della perdita, della morte, del male, pensando solo ai gatti morti, ai gatti in pericolo, ai gatti abbandonati, ai gatti che hanno bisogno di noi ecc, e mai a quanti gatti invece vivono la loro vita tanto quanto gli altri animali, noi inclusi, che fatichiamo per vivere, per lavorare e guadagnarci il pane: è un fenomeno sociale dell’ultima manciata di anni, la narrazione del caso peggiore.

La tua gatta e molti altri ci stanno dicendo altro tramite il comportamento e le malattie psicosomatiche dovute a quello che noi pensiamo sia la salvezza per loro, considerando come trascurabili le problematiche che loro sviluppano, e focalizzandoci sulle pipì, sul fatto che fanno cadere i soprammobili, sul fatto che fanno le unghie sul divano e non sul tiragraffi, che si arrampicano sulle tende distruggendole e via dicendo. Tutti argomenti che spostano il focus dal disagio del gatto al nostro: cavolo, mi rompe tutto, mi piscia ovunque, mi rovina gli infissi, ho speso un sacco di soldi in giochi e giochini che ignora.

E’ ovvio che, se riportiamo l’attenzione sul gatto, ci si pone il dilemma di ovviare una nostra motivazione ben radicata nella nostra specie, ossia evitare l’accudimento a 360° giorno e notte perché è quello che ci rendiamo conto che ci sta chiedendo

Gli stessi professionisti, veterinari e comportamentalisti, spesso invitano a correggere il tiro con farmaci/nutraceutici ed arricchimento ambientale contribuendo a dare un’immagine del gatto piuttosto lontana dalla realtà. Il gatto si è calmato, si è abituato, e mai pensiamo che invece abbia ha ingoiato il rospo.

I pericoli ci sono, è vero, ma ci sono per tutti
Ti hanno già detto di mollare la pettorina, parole sante!

Cosa le è passato per la testa? Di conoscere la vita, di evitare lo scontro, di pattugliare un territorio dove sentirà gli odori di Klimt, e dove avrà gli stimoli propri della sua specie per tornare ad essere se stessa.

Ti costerà fatica e stress Leny, ti porrai mille domande, le risposte te le darà la micia

Leny
18-06-2020, 17:30
Oggi abbiamo fatto uscire per la prima volta Nebbia in totale libertà, senza pettorina e senza che nessuno cercasse di prenderla per riportarla in casa (quando ad esempio è "scappata" la settimana scorsa, è stata fuori tutto il giorno ma sono andata a riprenderla io prima che facesse buio).

È uscita verso le 10 del mattino ed è tornata adesso da sola. Ogni tanto la vedevamo fuori a crogiolarsi al sole o guardare le galline del vicino, ma poi non si faceva vedere per ore e io stavo in pensiero non sapendo dove fosse (solitamente esco a cercarla per il vicinato quando scappa allontanandosi, ma stavolta non l'ho fatto).

Appena tornata si è subito accoccolata su uno dei suoi tappeti preferiti e le ho dato due snack come premio per essere rientrata e le ho fatto qualche carezzina, però appena Ciro o Totò le passano vicino lei continua a ringhiargli. Ovviamente non mi aspetto che l'astio e il disagio nei loro confronti svanisca con una semplice uscita all'aria aperta, ma speravo almeno che si sentisse un po' più rilassata appena tornata a casa dopo il suo lungo giro esplorativo.
Speriamo che la situazione migliori col tempo.

babaferu
18-06-2020, 17:38
Allora comincerò a farla uscire e vediamo come va. Spero in primis che non le succeda nulla durante le sue uscite, e come seconda cosa che questo possa aiutarla a stare meglio e a sentirsi meno stressata. Ho davvero così tanta paura per lei, ma mi rendo conto che devo fare questo tentativo perché la vedo davvero tanto nervosa ultimamente. Chissà cosa è scattato nella sua testa, visto che fino a qualche mese fa andava d'amore e d'accordo con i due piccoli.

I piccoli stanno crescendo....
Brava leny, un abbraccio, anche io credo che morirei di ansia

Misty
18-06-2020, 17:46
Anche se ho compreso le parole di Aletto, pure io morirei di ansia:eek: e leny è davvero brava a cercare di capire ed aiutare i suoi mici

Zampetta16
18-06-2020, 18:30
Secondo me quando si valuta se è quanta libertà lasciare al gatto, è necessario valutare nel modo più oggettivo possibile i rischi, trovare il miglior compromesso possibile.
Leny, ci sono strade molto trafficate nei paraggi e in quali orari?
Cani randagi/incustoditi?
Vicini con giardino/orto, cosa ne pensano di un gatto che gli fa la cacca sulle margherite o il prezzemolo?
Ci sono altri gatti randagi/ liberi nella zona? Li conosci, nel senso questi gatti invecchiano o spariscono nel nulla? Nella valutazione tieni presente che i maschi interi corrono molti più rischi, nei momenti di lotta/fuga sono anche più imprudenti con le auto.
Controllare ogni tot ore dov'è la gatta, cosa fa, per me è normale prudenza.

I nostri gatti escono, soprattutto Obama ha il suo territorio nel quartiere, non ampio, con confini ben definiti. Riteniamo che i benefici superino i rischi.
Però sappiamo che i rischi ci sono e quindi la preoccupazione c'è e ci sarà sempre...

Leny
18-06-2020, 21:31
Secondo me quando si valuta se è quanta libertà lasciare al gatto, è necessario valutare nel modo più oggettivo possibile i rischi, trovare il miglior compromesso possibile.
Leny, ci sono strade molto trafficate nei paraggi e in quali orari?
Cani randagi/incustoditi?
Vicini con giardino/orto, cosa ne pensano di un gatto che gli fa la cacca sulle margherite o il prezzemolo?
Ci sono altri gatti randagi/ liberi nella zona? Li conosci, nel senso questi gatti invecchiano o spariscono nel nulla? Nella valutazione tieni presente che i maschi interi corrono molti più rischi, nei momenti di lotta/fuga sono anche più imprudenti con le auto.
Controllare ogni tot ore dov'è la gatta, cosa fa, per me è normale prudenza.

I nostri gatti escono, soprattutto Obama ha il suo territorio nel quartiere, non ampio, con confini ben definiti. Riteniamo che i benefici superino i rischi.
Però sappiamo che i rischi ci sono e quindi la preoccupazione c'è e ci sarà sempre...

Allora, attorno casa mia non ci sono strade particolarmente trafficate (non vivo al centro di una città o vicino strade a scorrimento veloce), ma nemmeno semi deserte come delle strade di perfiferia/campagna. Vivo in mezzo a delle stradine di paese, ecco. Un lato di casa mia si affaccia su una strada solitamente più trafficata la mattina quando le scuole sono aperte, perché accanto e di fronte casa mia ci sono un asilo e una scuola media (solitamente però il traffico è regolato da vigili e transenne per evitare incidenti ai bambini). Adesso che le scuole sono chiuse le strade sono abbastanza tranquille, soprattutto il pomeriggio e la sera.
Ci sono un po' di randagi in giro. Uno di questi è Pietro, che viene regolarmente da noi ormai da 2 anni, ma ogni tanto vedo passare sotto casa mia qualche altro micio (più raramente qualcuno viene nel nostro giardino, che si trova sul retro).
Ogni tanto capita di vedere qualche cane randagio sulla strada dove ci sono le scuole, ma è una strada in cui per esempio Klimt non va mai (io non l'ho mai visto in nessuna strada in generale) e non ci è mai andata neanche Nebbia nelle volte in cui è uscita.
La zona dove solitamente vanno i miei gatti, quella dove c'è il mio giardino, si affaccia su una delle normali stradine di paese prima menzionate e su un'altra piccola strada cieca nella quale ci parcheggiano un paio di macchine. Purtroppo in questa strada chiusa ci sono due giardini con dei cani (un Rottweiler, un pastore tedesco e un volpino), ma non ci ho mai visto andare né Nebbia, né Klimt, né Pietro. O meglio, li vedo ogni tanto sdraiati in questa stradina, ma non li ho mai visti avvicinarsi ai cancelli con i cani.
Non so cosa ne pensano TUTTI i vicini del fatto che i nostri gatti possano andare nelle loro proprietà, ma quelli che hanno l'orto sotto il nostro giardino non ci hanno mai fatto storie e anzi ci avvisano se hanno intravisto Nebbia scappare. Con gli altri vicini non ci ho mai parlato, ma so che alcuni di loro hanno dei gatti (una di loro era addirittura interessata a prendere Totò da piccolo quando la mamma lo aveva mollato nell'orto accanto al mio giardino).
Insomma, diciamo che secondo me oggettivamente non è un posto eccessivamente pericoloso (la mia paura principale sono i cani dei vicini), ma comunque qualche pericolo c'è e io ho paura che anche il pericolo meno minaccioso possa essere fatale.

Zampetta16
18-06-2020, 22:24
Il contesto mi pare simile al nostro, il rischio è basso.
Da una parte hai la possibilità che succeda qualcosa, dall'altra hai la certezza che Nebbia ora stia male nel non potere uscire. Quindi predomina la certezza e bisogna gestire la preoccupazione :rolleyes:
Alcune accortezze.
Il collarino deve essere antistrozzo, di quelli che si sganciano se si impigliano.
Nebbia, se ben ricordo, è sempre uscita poco, inizialmente osservatela, controllate quanto è attenta con le auto. Il fatto che le scuole siano chiuse è d'aiuto.
Una differenza tra qui e da te è che qui ci si conosce tutti, si parla con tutti, anche dei propri animali, di quelli che girano nel quartiere.
Fare due chiacchiere coi vicini, anche con quelli che hanno i cani, non sarebbe male.
Se sono proprietari responsabili, che non lasciano i cani liberi per strada, il rischio per i gatti è molto basso.
Klimt e Pietro credo sappiano bene quali sono i confini da rispettare per stare al sicuro. Probabile sia cani che scacciano un intruso dal loro territorio, non è detto che sarebbero "violenti". Però anche su questo, un'occhiata in più a Nebbia all'inizio meglio dargliela.

Facci sapere come procede ;)

Leny
18-06-2020, 22:49
@zampetta16 Nebbia ha il collare antistrozzo con medaglietta, qualora qualcuno di buon animo volesse chiamarmi o riportarla a casa se la trovasse (una delle mie tante paure è che qualcuno se la prenda dato che è una gatta, mansueta carina e particolare).
Sia io che mia madre usciamo più volte al giorno per controllarla (anche ogni mezz'ora perché lei esce spesso a fare faccende sul terrazzo o nella lavanderia esterna) e a volte la vediamo seduta a non far nulla, altre volte non si vede proprio.
I vicini che hanno i cani non li ho mai visti personalmente, ma sono abbastanza sicura che non lascino i cani liberi fuori dalla loro proprietà perché in 4 anni che viviamo qui li ho sempre visti solo dentro i rispettivi giardini (solo una volta recentemente era scappato il volpino, che mi sembra il meno pericoloso :D).
Purtroppo conosco solo pochi vicini, ma i pochi che conoscono sanno chi sono i nostri gatti e sanno anche che Nebbia ogni tanto scappava perché ogni volta che mi vedevano in strada col trasportino mi chiedevano se ero riuscita a prenderla.

Con queste premesse diciamo che non avrei motivo di darla subito per spacciata, ma non essendo mai uscita da sola tante volte non riesco a non essere ansiosa per le sue prime uscite. Speriamo bene, vi aggiornerò!

Riri
19-06-2020, 10:42
Parlando tra di noi e con i “proprietari” di altri gatti, la paura più grande è la morte del gatto o la perdita del gatto. Fino ad una ventina di anni fa, non era così. Con l’avvento dei social questo è diventato un amplificarsi di questo sentire comune, come quasi fosse un contagio, impedendo di fatto al gatto di esprimere il comportamento di specie.

Gradualmente per il gatto le cose hanno preso questa piega dovuta alla paura della perdita, della morte, del male, pensando solo ai gatti morti, ai gatti in pericolo, ai gatti abbandonati, ai gatti che hanno bisogno di noi ecc, e mai a quanti gatti invece vivono la loro vita tanto quanto gli altri animali, noi inclusi, che fatichiamo per vivere, per lavorare e guadagnarci il pane: è un fenomeno sociale dell’ultima manciata di anni, la narrazione del caso peggiore.

La tua gatta e molti altri ci stanno dicendo altro tramite il comportamento e le malattie psicosomatiche dovute a quello che noi pensiamo sia la salvezza per loro, considerando come trascurabili le problematiche che loro sviluppano, e focalizzandoci sulle pipì, sul fatto che fanno cadere i soprammobili, sul fatto che fanno le unghie sul divano e non sul tiragraffi, che si arrampicano sulle tende distruggendole e via dicendo. Tutti argomenti che spostano il focus dal disagio del gatto al nostro: cavolo, mi rompe tutto, mi piscia ovunque, mi rovina gli infissi, ho speso un sacco di soldi in giochi e giochini che ignora.

E’ ovvio che, se riportiamo l’attenzione sul gatto, ci si pone il dilemma di ovviare una nostra motivazione ben radicata nella nostra specie, ossia evitare l’accudimento a 360° giorno e notte perché è quello che ci rendiamo conto che ci sta chiedendo

Gli stessi professionisti, veterinari e comportamentalisti, spesso invitano a correggere il tiro con farmaci/nutraceutici ed arricchimento ambientale contribuendo a dare un’immagine del gatto piuttosto lontana dalla realtà. Il gatto si è calmato, si è abituato, e mai pensiamo che invece abbia ha ingoiato il rospo.

I pericoli ci sono, è vero, ma ci sono per tutti
Ti hanno già detto di mollare la pettorina, parole sante!

Cosa le è passato per la testa? Di conoscere la vita, di evitare lo scontro, di pattugliare un territorio dove sentirà gli odori di Klimt, e dove avrà gli stimoli propri della sua specie per tornare ad essere se stessa.

Ti costerà fatica e stress Leny, ti porrai mille domande, le risposte te le darà la micia

Quoto questo intervento finanche nelle virgole.
Verissimo, ho notato anche io come il desiderio di sicurezza verso i gatti sia aumentato con l'utilizzo dei social e l'amplificarsi di timori e ansie condivisi (sarà la mia allergia ai social che non mi fa essere ansiiosa in tal senso? ;-)) scherzi a parte, nessunissima provocazione per carità, per me che ho sempre fatto uscire i miei gatti l'idea che un giorno potesse succedere loro qualcosa fa semplicemente parte dell'ordine naturale delle cose.
Nel caso, ed è successo, ci sarebbe il dolore, la perdita, ma il rimpianto per aver fatto sì che semplicemente il gatto fosse gatto, quello Mai, non per me.

Anubi
19-06-2020, 11:27
Capisco il tuo discorso di Aletto, ma perdonami posso condividerlo solo in parte, io credo che questo cambiamento di visione e considerazione che abbiamo dei gatti, che è avvenuto negli ultimi anni, sia dovuto più al fatto che ora consideriamo i gatti come membri della famiglia, 20/30 anni fa, secondo me, non era proprio così, in tantissimi casi, i gatti per lo più venivano presi per tenere puliti i giardini dai topi, soprattutto in campagna. Io non ho mai utilizzato i social, ci tengo alla mia privacy e quindi il mio pensiero è maturato in base anche alle mie esperienze personali o comunque vissute in prima persona, non certo perchè mi sono lasciata condizionare da quello che viene scritto sui social.
Perdonami, forse ho capito male, correggimi se sbaglio, ma dalle tue parole sembrerebbe che un gatto che non è libero di uscire a suo piacimento non possa esprimere se stesso e le sue "qualità" di gatto, non sia una gatto quindi felice, appagato, magari in tanti casi è così, ma secondo me non è detto che sia sempre così, che sia la regola.
Concordo quando dici che bisogna tener in considerazione anche la salute "psichica" del gatto, non tutelarli solo dal punto fisico rinchiudendoli in casa per una nostra paura di perderli, ma secondo me bisogna mettere sullo stesso piano sia la salute fisica sia quella psichica, fare sempre uscire liberamente il gatto perchè così il gatto è felice, appagato, può esprimere la sua natura, secondo me non è detto che sia sempre la cosa più giusta, concordo con Zampetta quando dice che bisogna valutare benissimo caso per caso i rischi e i benefici conoscendo il proprio gatto e l'ambiente in cui vive.
Io personalmente ne ho visti tanti, ma tanti di gatti della mia vicina lasciati liberi di girare a piacimento morti in mezzo strada, schiacciati, persi, uno addirittura è stato sgozzato da un cane che le è entrato in giardino, credimi è una cosa traumatizzante e vivo fuori paese con tanto verde vicino a casa, ci sono anche dei campi, non vivo vicino a un'autostrada, magari voi vivete in contesti ancora più tranquilli e sicuri del mio...io spesso mi sono chiesta se quei gatti avessero avuto la "razionalità" per decidere per se stessi cosa avrebbero scelto, la libertà assoluta o una semilibertà ma in sicurezza?. Nel mio caso far uscire liberamente i miei gatti sarebbe controproducente perchè sarei troppo in ansia e i gatti ne risentirebbero, ho trovato un compromesso mettendo in sicurezza il giardino, hanno la loro libertà di correre nell'erba, di arrampicarsi anche su una pianta, su vari ripianetti in legno che abbiamo costruito per loro, di cacciare insetti, uccellini (Olaf ne ha preso uno proprio stamattina :D) e io sono tranquilla.


@ Leny spero che riusciate a risolvere il problema di Nebbia in questo modo anche se io ho qualche dubbio in proposito, se lei ha deciso di non tollerare la presenza di Ciro e Totò nel suo territorio la rivalità con loro secondo me ci sarà comunque una volta rientrata in casa, la casa è pur sempre parte del territorio anche se lei ora esce, ma magari mi sbaglio e solo il tempo può dare conferme. Io avrei agito diversamente, almeno ci avrei provato prima di lasciarla libera di uscire, quella sarebbe stata l'ultima opzione, ma ognuno è libero di fare quello che crede sia più giusto.
La tua situazione però a me sembra un po' diversa da quella di Zampetta, Obama mi pare di aver capito che è abituato a uscire fin da piccolo, Nebbia no e questo è molto diverso, secondo me lasciare ora Nebbia libera di girare dove vuole è più pericoloso, io cercherei di farla abituare a uscire piano piano, va bene che ogni mezz'oretta la monitorate, ma io almeno all'inizio sarei sempre presente fuori con lei per vedere come si comporta, cosa fa. Poi Nebbia mi pare che non sia vaccinata per la felv e anche qui io non riuscirei a consigliare a un micio non vaccinato di girare libero, tuttalpiù che dici che girano gatti randagi nella tua zona. Poi un'altra cosa da tenere in considerazione sono i cani di grossa taglia che vivono vicino a casa tua, spero proprio che non scappino mai e che Nebbia non sia proprio lì nel momento in cui dovesse succedere, poi magari sono cani a cui piacciono i gatti (io ho avuto un pastore tedesco per tanti anni che adorava tutti i gatti, sia i miei, sia quelli della vicina, sia i randagi:D), bisognerebbe fare due chiacchiere con i proprietari :D. Inoltre dici che Nebbia è molto socievole e buona con tutti, qui avrei un po' il timore che qualcuno la possa prendere, hai fatto bene a metterle il collarino con il suo nome così almeno le persone sanno che ha un padrone e ci pensano due volte prima di portarsela a casa.
Tienici aggiornati!

babaferu
19-06-2020, 12:15
Volevo solo ricordare che Leny ha già un gatto che esce, quindi molte cose sono già state valutate.

Baci, ba

Anubi
19-06-2020, 12:21
Volevo solo ricordare che Leny ha già un gatto che esce, quindi molte cose sono già state valutate.

Baci, ba

Sì ma Klimt è diverso da Nebbia, è abituato a uscire fin da piccolo, non è socievole con gli estranei, ogni gatto è un caso a se a mio avviso!

babaferu
19-06-2020, 12:45
Sì ma Klimt è diverso da Nebbia, è abituato a uscire fin da piccolo, non è socievole con gli estranei, ogni gatto è un caso a se a mio avviso!

Mi riferisco alla valutazione ambientale.

Leny
19-06-2020, 13:04
@Anubi, diciamo che anche io sono d'accordo con te suo fatto che non sempre un gatto "chiuso in casa" è un gatto infelice, penso dipenda in primis dal carattere del gatto (ad esempio Klimt ha mostrato sin da piccolo la sua insofferenza) ma anche dalla casa in sé, da come è strutturata, dal rapporto con le persone che ci vivono dentro e anche io solitamente antepongo la sicurezza del gatto alla sua libertà/ "felicità". Purtroppo da piccola ho visto morire tanti miei gatti, che in realtà erano dei randagi che venivano a cibarsi da me, ma per me erano i miei gatti e per questo ho cercato di tenere chiusi al sicuro Nebbia, Ciro e Totò nella speranza di non cedergli fare la stessa fine degli altri.
Per quanto riguarda Nebbia, proprio perché non è mai uscita in autonomia sin da piccola, sono molto spaventata, ma ho notato che più cerco di darle un limite di tempo per poi farla tornare a casa, più lei cerca di allontanarsi e scappare verso la strada. Ieri ed oggi, che è stata lasciata libera senza limitazioni (comunque esco a controllare dove si trovi eh) invece è rimasta quasi sempre nei paraggi di casa a differenza delle altre volte in cui scappava in strada per sfuggirmi. Dico "quasi sempre" perché in alcuni momenti non si vedeva, ma siccome c'è tanto verde attorno casa mia e tanti pertugi è molto probabile che fosse nascosta da qualche parte tra l'erba alta. Addirittura per un po' di tempo è tornata da sola sul nostro terrazzo a sdraiarsi un po' e io le ho dato un biscottino e una carezzina, ma noto che se mi avvicino lei si irrigidisce e a volte cerca di scappare pensando forse che io voglia portarla dentro casa.
Proprio ora sono uscita a controllare cosa fa ed è da almeno un'oretta sdraiata insieme a Klimt nell'orto del vicino a dormire all'ombra. Secondo voi è possibile che magari prenda "esempio" da Klimt e se ne stia dove sta lui?

Leny
19-06-2020, 13:07
Poi, uno dei motivi che mi ha spinto a far uscire Nebbia, oltre al suo evidente disagio, è il conflitto con mia madre. Già lei si lamenta per ogni cosa e si lamentava molto riguarda Ciro e Totò (anche adesso che si stanno comportando bene e non fanno nulla tutto il giorno), ma da quanto Nebbia ha cominciato a far pipì in giro le lamentele sono aumentate a dismisura e ho ceduto alla richiesta di farla uscire nella speranza anche di ridurre tutti questi alterchi e battibecchi che mi stanno portando alla disperazione.

babaferu
19-06-2020, 13:18
Bravissima leny pressala il meno possibile ma tienila d'occhio. Se ha un buon rapporto con Klimt credo che possa apprendere molto.
Io non sono assolutista sull'uscire o meno... I miei non escono, sono all'ottavo piano, non si può.
Nel caso di nebbia c'è chiaramente una gatta che mostra un bisogno (e non è la prima volta che leny ci dice che nebbia vuole uscire, mi pare anche prima di Ciro e Totò), una situazione relativamente tranquilla in cui c'è già un gatto che esce.... Nessuno sta dicendo a leny di mettere fuori tutti i suoi gatti, ma di andare incontro all'espressione dei bisogni di nebbia.
Baci, ba

Leny
19-06-2020, 13:27
Grazie mille per il sostegno @Babaferu.
A tal proposito, mi sorge un altro dilemma proprio riguardo Ciro e Totò. Quando li ho adottati, il loro "destino", secondo mia madre, doveva essere quello di vivere fuori casa. Poi siamo passati dal totalmente fuori al "parzialmente fuori" (ovvero liberi di uscire e rientrare come Klimt) ma gira e rigira sono sempre riuscita rimandare il fatidico momento e a tenerli dentro casa. Considerando che sono più grandi e tranquilli ora, ci sono buone probabilità che mia madre non insista più per farli uscire (ormai si è rassegnata :D) ma mi chiedo se forse debba far uscire anche loro, qualora un giorno succeda anche a loro di sviluppare un qualche disagio e mi ritroverò a farli uscire, come Nebbia, dopo anni passati solo dentro casa. Ovviamente non è detto che succeda, loro al momento sono tranquilli, nessuno fa pipì in giro, nessuno piange davanti le porte graffiandole, nessuno ringhia o soffia. Ovviamente se trovano la porta aperta e nessuno li ferma loro escono fuori (però non corrono fuori alla velocità della luce come fa Nebbia, ci pensano un attimo prima), ma per il resto mi sembrano abbastanza tranquilli e non particolarmente sofferenti. Hanno comunque un grande balcone a disposizione e passano il tempo giocando tra di loro o facendosi coccolare da me, quando non dormono (dormono un sacco, quasi tutto il giorno e la notte). Secondo voi dovrei per ora lasciare le cose come stanno, visto che sono tranquilli?
Se dovessi far uscire pure loro, mi sentirei davvero male per l'apprensione anche perché, senza nulla togliere a Nebbia e Klimt, con loro ho un rapporto speciale che non ho mai avuto con nessun gatto.
Loro adesso hanno circa un anno.

babaferu
19-06-2020, 13:50
secondo me si, se tutti uscissero il territorio sarebbe più ampio e loro più appagati. Col tempo, il rapporto tra chi esce, chi non esce e il territorio temo potrebbe complicarsi (chi non esce potrebbe sentire chi esce come intruso, chi esce potrebbe decidere che la casa è troppo affollata...).
Ma una cosa per volta...

Aletto
19-06-2020, 15:22
Quello che è più importante è avere libertà di scelta, quindi se un gatto può entrare ed uscire sceglierà lui cosa fare.
La vita è per tutti pericolosa.
Poi c'è la percezione della sicurezza che varia da una specie all'altra:
il falco pellegrino si sente sicuro quando scende in picchiata a più di 350 km/h, noi e molte altre specie no
il gatto si sente sicuro di notte, noi no
il cane si sente sicuro in branco, il gatto no
noi ci sentiamo sicuri con la porta chiusa a doppia mandata, noi ragioniamo ancora e giustamente da prede, il gatto no, gioca entrambi i ruoli
Quindi in teoria, ed in pratica, non si può applicare lo stesso criterio di sicurezza per ogni specie
La vita è fare qualcosa di appropriato alla specie di appartenenza
......
Proprio ora sono uscita a controllare cosa fa ed è da almeno un'oretta sdraiata insieme a Klimt nell'orto del vicino a dormire all'ombra. Secondo voi è possibile che magari prenda "esempio" da Klimt e se ne stia dove sta lui?
Penso che condividano tra loro momenti di ozio esattamente come fanno con noi

.......ora consideriamo i gatti come membri della famiglia, ..... sembrerebbe che un gatto che non è libero di uscire a suo piacimento non possa esprimere se stesso e le sue "qualità" di gatto, non sia una gatto quindi felice, appagato, magari in tanti casi è così, ma secondo me non è detto che sia sempre così, che sia la regola.
.........io spesso mi sono chiesta se quei gatti avessero avuto la "razionalità" per decidere per se stessi......
Considerarli membri della famiglia secondo me può portare a non considerarli più gatto o cane o chi vuoi, ma dovrebbe essere "altro con noi", ossia sei con noi ma desidero che tu mantenga la tua identità
Credo che non importi tanto se uno sta sui social no, ma che sia importante quello che c'è nell'aria, che è fortemente condizionato dai social, dalla pubblicità che sia in radio, in televisione o nei cartelloni pubblicitari e nelle confezioni di ciò che compriamo perché il marketing delle idee sfrutta molto i bias cognitivi (detto in parole povere).
Credo che un gatto che non faccia la vita che desidera, attinente alla sua specie, non possa essere un gatto completo, e nella trasformazione dell'animale quale sarebbe a pet qualcosa di importante si perde per strada.

Cosa intendi per "razionalità" quando si parla di un'altra specie?

Chi sta sui social e chi no, chi fa uscire i gatti e chi no, chi sta più attento e chi meno, chi si fa condizionare e chi no, chi dà medicina tradizionale e chi l'omeopatia, non ha senso. Non è questo il punto. Dobbiamo cercare di capire chi è il gatto, che è molto più difficile.

Durante l'odiosa cassa integrazione mi sono iscritta alla pagina fb di un gruppo che ha frequentato la mia stessa scuola di zooantropologia e si occupa per lo più di cani. Fanno delle dirette in cui parlano dei bravi educatori di cani (non addestratori, sono due cose diverse).
Hanno trasmesso commentandoli dei video e vi assicuro che mi è caduta la mandibola per lo stupore. Hanno parlato anche di gatti per più di un'ora intervistando una mia docente.
Quando ascolto chi ne sa più di me -e sono tanti-, penso sempre: cavolo, quanta strada mi manca per arrivare a quel "sentire" l'altro con me!

Riri
19-06-2020, 15:54
E di nuovo Aletto concordo in toto.
Nemmeno io sono sui social e non credo nemmeno che il sentire comune rispetto agli animali domestici sia cambiato troppo negli ultimi vent'anni, non tanto, almeno, dal non sfamarli o quasi perché è di topi che devono nutrirsi al considerarli alla stregua di bimbi pelosi.
Penso semplicemente che chi amava i gatti vent'anni fa li ama anche ora, con la differenza che il sentire comune è cambiato e i social ne sono veicolo potente.
Otto anni fa un veterinario mi disse assolutamente no la gatta fuori casa, potrebbe mangiare lucertole e poi vomitarle e non è una bella cosa. Mai sentito un consiglio simile prima, anzi tutto il contrario.
Oggi mi rendo conto di essere fortemente fuori dal coro, ma va bene così, ognuno ha il suo sentire e per quel che riguarda me, per esempio, il gatto non è un membro della famiglia in senso stretto, nel senso, non è una sorta di bambino peloso di cui prendermi cura. È un altro essere con esigenze diverse dalle mie ed è proprio per questo che sono felice di averlo accanto, tra l'altro.
Non ho mai avuto con me gatti che non desiderassero uscire, magari che lo chiedevano più o meno di altri, ma certo se un gatto volesse stare unicamente in casa non lo costringerei mai a fare altrimenti. Penso però che sia la libertà di scelta quanto più conta. Motivo per cui se non mi trovassi nelle condizioni di permettere a un gatto di metterla in atto, non ci sarebbero gatti nella mia vita. E questo è quanto, per me. Ma resta una visione personale e mai costringerei, né pretenderei di convincere chicchessia a pensarla come me, ognuno si porta dietro il suo vissuto e il suo modo di pensare e di sentire, ansie comprese. L'importate penso sia essere consapevoli che il benessere passa anche per la sfera psicologica, e nel tuo caso, Leni, trovo tu stia facendo davvero tanto per amore di Nebbia.
Quanto a Ciro e Totò, tempo al tempo. Non fasciarti la testa ora e come ha giustamente detto Baba, una cosa per volta.

Anubi
19-06-2020, 16:21
Quello che è più importante è avere libertà di scelta, quindi se un gatto può entrare ed uscire sceglierà lui cosa fare.
La vita è per tutti pericolosa.
Poi c'è la percezione della sicurezza che varia da una specie all'altra:
il falco pellegrino si sente sicuro quando scende in picchiata a più di 350 km/h, noi e molte altre specie no
il gatto si sente sicuro di notte, noi no
il cane si sente sicuro in branco, il gatto no
noi ci sentiamo sicuri con la porta chiusa a doppia mandata, noi ragioniamo ancora e giustamente da prede, il gatto no, gioca entrambi i ruoli
Quindi in teoria, ed in pratica, non si può applicare lo stesso criterio di sicurezza per ogni specie
La vita è fare qualcosa di appropriato alla specie di appartenenza

Penso che condividano tra loro momenti di ozio esattamente come fanno con noi


Considerarli membri della famiglia secondo me può portare a non considerarli più gatto o cane o chi vuoi, ma dovrebbe essere "altro con noi", ossia sei con noi ma desidero che tu mantenga la tua identità
Credo che non importi tanto se uno sta sui social no, ma che sia importante quello che c'è nell'aria, che è fortemente condizionato dai social, dalla pubblicità che sia in radio, in televisione o nei cartelloni pubblicitari e nelle confezioni di ciò che compriamo perché il marketing delle idee sfrutta molto i bias cognitivi (detto in parole povere).
Credo che un gatto che non faccia la vita che desidera, attinente alla sua specie, non possa essere un gatto completo, e nella trasformazione dell'animale quale sarebbe a pet qualcosa di importante si perde per strada.

Cosa intendi per "razionalità" quando si parla di un'altra specie?

Chi sta sui social e chi no, chi fa uscire i gatti e chi no, chi sta più attento e chi meno, chi si fa condizionare e chi no, chi dà medicina tradizionale e chi l'omeopatia, non ha senso. Non è questo il punto. Dobbiamo cercare di capire chi è il gatto, che è molto più difficile.

Durante l'odiosa cassa integrazione mi sono iscritta alla pagina fb di un gruppo che ha frequentato la mia stessa scuola di zooantropologia e si occupa per lo più di cani. Fanno delle dirette in cui parlano dei bravi educatori di cani (non addestratori, sono due cose diverse).
Hanno trasmesso commentandoli dei video e vi assicuro che mi è caduta la mandibola per lo stupore. Hanno parlato anche di gatti per più di un'ora intervistando una mia docente.
Quando ascolto chi ne sa più di me -e sono tanti-, penso sempre: cavolo, quanta strada mi manca per arrivare a quel "sentire" l'altro con me!

Per "razionalità" intendevo dire il libero arbitrio, il sapere le conseguenze di un'azione che si compie, distinguere il giusto dallo sbagliato, ad esempio se passo la strada mentre sta passando una macchina quella mi investe quindi aspetto ad attraversare, se vado in quel giardino dove c'è un cane che attacca chi entra nel suo territorio allora non ci vado ecc...sono esempi forse stupidi ma per capire a cosa mi riferivo, il gatto dubito si faccia tali domande, segue il suo istinto e agisce di conseguenza.
Io comunque non la vedo una cosa negativa la considerazione più attenta che si ha ora dei gatti, sono più curati, stiamo attenti alle sue esigenze sia fisiche che psichiche, anche perché è maggiore l'informazione, credo che 20 anno fa anche se uno amava i gatti ci fossero meno consapevolezze, questo in linea generale eh.
I miei gatti li considero membri della famiglia, ma ciò non significa che li consideri dei bambolotti, so quali sono le esigenze dei miei gatti e non credo assolutamente che i miei mici che possono uscire solo in giardino siano meno gatti di altri che sono liberi di andare dove vogliono, questo proprio no. Allora se dovessimo considerare l'idea atavica di gatto non dovremmo avere contatti con loro, lasciarli liberi di vivere la loro vita come succedeva prima che l'uomo si avvicinasse a loro, ma la realtà è cambiata, l'ambiente in cui vivono è cambiato e di conseguenza anche il nostro rapporto con loro.
Comunque è giusto che ognuno abbia le sue idee ed è un bene che ci siano idee anche molto diverse tra loro, sai che noia se tutti la pensassimo allo stesso modo :D? Credo che uno scambio di idee, nel rispetto di quelle altrui, sia sempre costruttivo.

Posso farti una domanda? È una curiosità che mi è venuta, se uno dei tuoi gatti mostrasse il desiderio di estendere il proprio territorio e di uscire tu come ti comporteresti? Mi sembra di ricordare che i tuoi vivono solo in casa e sul terrazzo, se non sbaglio.

Zampetta16
19-06-2020, 16:38
Il discorso è lungo e complesso.
Io vedo i due estremi e non condivido nessuno dei due.
- Sicurezza al 100% a tutti i costi, a volte accompagnata da alcuna cura delle esigenze del gatto. Una visione di un gatto che fa dalla poltrona alla ciotola come un gatto sereno quando in realtà è un gatto triste, è un non-gatto. Per me può essere gatto anche in una casa, con una gestione del gatto e degli spazi pensata alle sue esigenze. Molte famiglie non lo fanno, la mia in buona parte non lo fa.
- Libertà a tutti i costi, il gatto deve stare in giro, altrimenti non è gatto. A volte è una scusa per non voler gestire al meglio il gatto in casa, prendi e vai, così non mi sciupi le tende e se la pipì e la cacca la fai fuori mi è pure più comodo.
Libertà a tutti i costi in contesti in cui è del tutto irresponsabile farlo. In certi contesti non c'è la possibilità di un rischio, anche mortale, che decidi di assumere con consapevolezza, c'è la quasi certezza.
Se vivi in una zona in cui frequentemente vedi un gatto morto asfaltato, vicino a un parco in cui periodicamente vengono trovate esche avvelenate, branchi di cani randagi e i gatti morti sbranati non mancano, allora la libertà del gatto per me va gestita in modo diverso.
Non si tratta solo di vita e di morte, si tratta anche di morire male.

Ritengo che se i due estremi si parlassero di più in modo costruttivo fra di loro, ragionando insieme sul miglior compromesso possibile per il benessere psico-fisico del gatto, tenendo conto del contesto in cui il gatto vive o potrebbe vivere, dentro casa e gli spazi esterni, molti gatti starebbero meglio.

Anubi
19-06-2020, 16:50
Il discorso è lungo e complesso.
Io vedo i due estremi e non condivido nessuno dei due.
- Sicurezza al 100% a tutti i costi, a volte accompagnata da alcuna cura delle esigenze del gatto. Una visione di un gatto che fa dalla poltrona alla ciotola come un gatto sereno quando in realtà è un gatto triste, è un non-gatto. Per me può essere gatto anche in una casa, con una gestione del gatto e degli spazi pensata alle sue esigenze. Molte famiglie non lo fanno, la mia in buona parte non lo fa.
- Libertà a tutti i costi, il gatto deve stare in giro, altrimenti non è gatto. A volte è una scusa per non voler gestire al meglio il gatto in casa, prendi e vai, così non mi sciupi le tende e se la pipì e la cacca la fai fuori mi è pure più comodo.
Libertà a tutti i costi in contesti in cui è del tutto irresponsabile farlo. In certi contesti non c'è la possibilità di un rischio, anche mortale, che decidi di assumere con consapevolezza, c'è la quasi certezza.
Se vivi in una zona in cui frequentemente vedi un gatto morto asfaltato, vicino a un parco in cui periodicamente vengono trovate esche avvelenate, branchi di cani randagi e i gatti morti sbranati non mancano, allora la libertà del gatto per me va gestita in modo diverso.
Non si tratta solo di vita e di morte, si tratta anche di morire male.

Ritengo che se i due estremi si parlassero di più in modo costruttivo fra di loro, ragionando insieme sul miglior compromesso possibile per il benessere psico-fisico del gatto, tenendo conto del contesto in cui il gatto vive o potrebbe vivere, dentro casa e gli spazi esterni, molti gatti starebbero meglio.

Quoto tutto al 100%, pure le virgole e i punti, credo che Zampetta abbia riassunto benissimo la questione!

Aletto
19-06-2020, 17:57
Per "razionalità" intendevo dire il libero arbitrio, il sapere le conseguenze di un'azione.....
Posso farti una domanda? È una curiosità che mi è venuta, se uno dei tuoi gatti mostrasse il desiderio di estendere il proprio territorio e di uscire tu come ti comporteresti? Mi sembra di ricordare che i tuoi vivono solo in casa e sul terrazzo, se non sbaglio.

La mente, le componenti posizionali e quelle elaborative, le rappresentazioni, le funzioni cognitive e i metacomponenti, esperire, riflettere, prefigurare, ricordare (per farla breve) sono attività cognitive comuni a tutte le specie ma sono specie specifiche e dalla diversa presenza e specializzazione di queste attività si deduce il tipo di intelligenza complessiva della specie perché essere in quel modo giova e ha giovato a quella specie durante i millenni dell’evoluzione.
Non siamo il termine di paragone dell’intelligenza animale e non sarebbe rispettoso da parte mia pensarla diversamente, non esalterebbe le qualità intellettive di altre specie. Non so se riesco a spiegarmi.

Sì i miei vivono casa e terrazzo h24 365 giorni l’anno. Chiudo per qualche ora quando è troppo caldo, se fa freddo e sono in casa mi metto il piumino e amen. Se nevica chiudo e poi riapro per vedere se vogliono uscire.
Per il momento non hanno manifestato desiderio di uscire dalla porta di casa, hanno due ulivi e molte piante sui terrazzi, vivendo accanto ad un parco protetto che sta qui in città ci sono molti volatili che fanno visita per poi andarsene ovviamente, tanto basta per vedere cosa effettivamente attrae i gatti che anche se sembrano sonnecchiare sul divano scattano come saette fuori. Qualche volta riescono a predare e qualche altra no (Buio è quello che qualche altra no, ma ci mette molta passione).
L’apertura dell’articolo che scrissi sulle emozioni parlava proprio dell’incontro tra un falco pellegrino, un merlo, un gatto (Volland) ed un umano (io) qui sul terrazzo.

Se volessero uscire non mi rimarrebbe che permetterlo.

Sotto, nel giardino nostro confinante con gli altri giardini, più che altro incolti spazi di verde ma ricchi di vegetazione, ci sono i gatti del pianoterra, la gatta che partorì in garage con sua figlia ed i gatti liberi che arrivano e vengono regolarmente buttati fuori dai residenti. Avrebbero un bel da fare se volessero uscire!

Ammiro molto Leny ed il coraggio che richiede lasciare andare fuori Nebbia

Leny
19-06-2020, 19:54
Grazie davvero a tutti per il supporto che mi avete dato e per le opinioni che avete condiviso.
Sulla diatriba "libertà o sicurezza" io, un tempo, ero più propensa alla libertà del gatto ma semplicemente perché i miei genitori mi hanno sempre inculcato sin da piccola l'idea che un gatto non può assolutamente vivere dentro casa, che soffre, che è uno spirito libero e indomabile, ma sostanzialmente lo dicevano perché mia madre non voleva dentro casa animali che non stessero in gabbia (in effetti era già tanto se acconsentiva a farmi prendere criceti e uccellini quando ero bambina). Poi ho conosciuto gatti, prevalentemente randagi, che sembravano apprezzare la vita dentro casa e se qualcuno entrava non ne voleva sapere di uscire, ho anche conosciuto persone che tenevano dentro casa i propri gatti, ho letto esperienze di gatti dentro casa sui social e sui forum e così ho cominciato a realizzare che è possibile adottare un gatto senza lasciarlo costantemente fuori. Addirittura grazie a questo forum ho scoperto il concetto di "giardino/ balcone/terrazzo in sicurezza" perché prima non avrei mai immaginato che esistessero recinzioni ad hoc a prova di gatto. Quindi, forse nel mio caso sono davvero stata influenza, come dice Aletto, anche dai social e mi è entrata in testa questa fissazione di voler proteggere il più possibile i miei gatti.
Tuttavia, non sono una nazi-gattara totalmente contro le uscite non in sicurezza e penso anche io che ci siano contesti in cui i gatti possano correre meno rischi rispetto ad altri. Probabilmente se vivessi in tangenziale, in mezzo ai cani randagi, in un quartiere di vandali o di avvelenatori seriali non credo proprio farei uscire i miei gatti, ma visto che la mia zona rientra in quelle che per me sono "mediamente sicure" allora faccio questo sforzo cercando di superare le mie paure.

Comunque, se volete saperlo, anche oggi l'uscita di Nebbia è andata bene e non l'ho vista allontanarsi molto. È uscita alle 8 del mattino circa ed è rientrata verso le 18, ma comunque si faceva vedere durante la giornata.
Ogni volta che torna a casa poi dorme per ore e passa quasi tutta la sera e la notte sdraiata sul divano o su qualche letto.

Aletto
19-06-2020, 20:41
.....
Comunque, se volete saperlo, anche oggi l'uscita di Nebbia è andata bene e non l'ho vista allontanarsi molto. È uscita alle 8 del mattino circa ed è rientrata verso le 18, ma comunque si faceva vedere durante la giornata.
Ogni volta che torna a casa poi dorme per ore e passa quasi tutta la sera e la notte sdraiata sul divano o su qualche letto.
Come ti sembra che stia andando e come sta lei?
Come stai tu?

Leny
19-06-2020, 21:33
Come ti sembra che stia andando e come sta lei?
Come stai tu?

Penso stia andando benino. Ieri notte ha fatto ancora la pipì fuori dalla lettiera, sia nel punto in cui la fa di solito (vicino la lettiera) che in bagno per terra, però dato che ancora è uscita poche volte non mi aspetto che smetta di fare pipì fuori posto così di colpo.
Dentro casa lei mi sembra più serena, o meglio, più stanca. Appena rientra a casa si spiaggia subito sul divano e si fa una lunga dormita e appena ha ricaricato le energie si sveglia, mangia, e dorme di nuovo. Con Ciro e Totò è la solita, a volte li aggredisce, a volte no, ma dato che passa quasi tutto il tempo a dormire quando rientra diciamo che le "aggressioni" per ora si sono ridotte.
Quando è fuori casa mi sembra se la cavi abbastanza bene, la vedo passeggiare qua e la nell'orto del vicino, su alcuni muretti che circondano la nostra proprietà, fa avanti e indietro tra terrazzo e giardino oppure si sdraia al sole.

Se sì limitasse sempre a stare nei posti in cui solitamente la vedo, sarei molto più tranquilla. Mi preoccupo però quando non la vedo in giro perché non so se possa essere andata in strada o se è semplicemente nascosta tra l'erba alta. Oggi per esempio, in uno dei momenti in cui non la vedevo, mi domandavo dove fosse e alla fine in quel momento era semplicemente sdraiata in un angolino a fissare le tartarughe del vicino.

Aletto
20-06-2020, 09:09
Di notte quella porta è chiusa, immagino!
Se la molla anche in bagno o altrove, non fa altro che ribadire il concetto.
Non ricordo cosa dicono le analisi delle urine

Trovo molto interessante ed importante il fatto che tu definisca “stanca” Nebbia al suo ritorno a casa stravaccandosi sul divano.

Provo a spiegare quello che penso: Nebbia è appagata, è, come dire, sazia dopo la giornata trascorsa fuori casa. Tu infatti la definisci anche "serena"
Questo si gioca su due fronti complementari, ossia l’aver espresso le motivazioni si specie ed il conseguente appagamento. La gratificazione è connessa al risultato e l’appagamento nasce dalla sua espressione (risultato ottenuto)

Se consideriamo il tutto in termini di entrate ed uscite (emozionali eh!) sono entrate gratificazione ed appagamento, sono uscite stress, impegno, un po’ di fatica emotiva nel mettersi alla prova ecc. Poiché le uscite non si possono azzerare perché la vita ce le mette su piatto d’argento, se priviamo il gatto delle entrate (vale anche per noi), il saldo va in perdita. Se fosse sufficiente eliminare le uscite in termini, per esempio, di affrontare una novità gestibile ma inaspettata, da dove proverrebbero le entrate? Il tutto, il benessere (wellbeing) è quindi ottenuto se c’è equilibrio tra entrate ed uscite e questo equilibrio è dato dall'espressione delle motivazioni di specie.

Il gatto è un’animale con una mente molto attiva che chiede di vivere in un ambiente all'altezza del suo bisogno di coinvolgimento, e lo vediamo tutti i giorni.
Un disagio motivazionale può aumentare la sensibilità del gatto, portarlo ad esprimere aggressività o, più semplicemente, condannarlo a processi di lenta ma inesorabile involuzione cognitiva.
Penso che Nebbia sia sulla buona strada per ottenere questo delicato equilibrio. Klimt si è organizzato da tempo, Ciro e Totò vediamo cosa faranno.

Non tagliate l'erba alta!!! E' molto importante per nascondersi giocare e controllare, e per te è una possibilità che stia lì se non la vedi.

Zampetta16
20-06-2020, 16:26
Leny
Al gatto che esce può succedere qualcosa. Devi avere questa consapevolezza e decidere di farla uscire perché sei convinta che sia la scelta migliore per Nebbia - o altro gatto - nonostante il rischio. Se la fai uscire perché tua mamma strilla o lo scrivono utenti di un forum ma TU non sei convinta, ti ritroveresti con una valanga di sensi di colpa se dovesse succedere qualcosa e continueresti a vivere queste uscite con un'ansia costante.
Anche al gatto che rimane a casa può succedere qualcosa. A me sembra scontato che un gatto che ha un giardino di fronte, in più in un contesto tranquillo, senza troppi rumori, voglia andarci. Con un altro gatto di casa che esce e riporta dentro tutti i vari odori. Deve essere super frustrante, quella porta che viene aperta e le viene chiusa in faccia, ogni giorno, più volte al giorno, ogni volta che uscite voi e lei è nei paraggi.
Però, ripeto, TU devi essere convinta di queste uscite.

Torniamo alla pipì e agli altri possibili fattori che possono influire..
Intanto il campione di urine cercherei di prenderlo e farlo analizzare.
Poi, avete cambiato lettiera?
La cassetta, se ben ricordo, è chiusa. Immagino che il caldo da voi non scherzi, in una cassetta di plastica chiusa aumenta la temperatura e anche gli odori.
Se è chiusa, io farei la prova di lasciarla aperta.
Scusa, non rileggo dall'inizio, la usano anche Ciro e Totò, giusto? La tensione che c'è tra loro, potrebbe portarla a non volerla usare per non trovarsi in mezzo al loro odore? Boh, non so se ha senso.

Zampetta16
20-06-2020, 17:30
Aletto
L’apertura dell’articolo che scrissi sulle emozioni parlava proprio dell’incontro tra un falco pellegrino, un merlo, un gatto (Volland) ed un umano (io) qui sul terrazzo.

Wow, che scena affascinante, sono curiosissima di leggerlo! Ho modo di trovarlo?

Aletto
20-06-2020, 17:43
@ Zampetta 16
Guarda forse così si legge l’apertura dell’articolo ed anche qualcos’altro
https://micimiao.net/forum/showthread.php?t=124795

Leny
21-06-2020, 08:42
@zampetta diciamo che non sono convinta al 100% della mia decisione di farla uscire per il semplice fatto che ho paura possa succederle qualcosa, però vedendo come è rilassata e appagata quando torna a casa o vedendola fuori come esplora gli orti annusando le piante o stando sdraiata al sole, provo anche io un senso di serenità e mi sento in colpa per averla privata di tutto questo fino ad ora. Guardandola mentre sta fuori, o riguardando i video che ho fatto a Ciro e Totò quando li ho fatti uscire per poche volte in giardino, penso che mi piacerebbe poter offrire loro una sorta di "libertà" ma in sicurezza, perché al momento non mi sento pronta a far uscire anche loro.
Io comunque sono consapevole che a Nebbia, così come anche a Klimt in realtà, potrebbe succedere qualcosa, però vederla stressata tutto il giorno ad aggredire continuamente gli altri e a piangere davanti porte e finestre mi spezzava il cuore e i battibecchi con mia madre non aiutano, quindi ho deciso di fare questo tentativo consapevole anche del fatto che forse non potrò tornare indietro (come potrei chiuderla di nuovo in casa dopo questi giorni di libertà?) come ormai non posso tornare indietro con Klimt, che soffre immensamente se per qualche motivo devo tenerlo in casa più del dovuto.

Per quanto riguarda la cassettina, sì, abbiamo due cassette chiuse che puliamo regolarmente e che lei ha sempre usato in qualunque stagione. Posso provare a scoperchiare quella che lei usa di più, però ho paura che volino sabbia e pipì da tutte le parti perché Ciro, che usa anche quella lettiera, scava come un pazzo e tiene il culetto un po' alto quando fa pipì. Però farò un tentativo,magari non è neanche detto che si crei tutta questa sporcizia.

Comunque stanotte per la prima volta dopo tanto tempi non abbiamo trovato pipì fuori dalla lettiera! Noto anche che le aggressioni a Ciro e Totò stanno diminuendo e che Nebbia è molto più tranquilla anche di notte.
I primi due giorni di uscite lei andava fuori la mattina e rientrava nel tardo pomeriggio, dopo circa una decina di ore di fila passate fuori, mentre ieri è tornata più volte a casa a riposarsi un po' per poi uscire di nuovo, finché non è tornata definitivamente e si è messa a dormire. Non la vedo allontanarsi per il momento, ieri ha pure dormito un paio d'ore sotto il tavolo sul nostro terrazzo insieme a Klimt, spero che continui sempre così e non se ne vada in giro per il quartiere.

Zampetta16
21-06-2020, 11:22
Leny, se smette di fare la pipì per terra, non ci sarà bisogno di fare alcun cambiamento o analisi...
La causa sarebbe evidente, esprimeva il suo disagio e frustrazione.
Normale anche che vada e torni, sta acquisendo la consapevolezza di poter entrare e uscire, sta superando il timore - che era una certezza fino a qualche giorno fa - che una volta dentro sarebbe stata di nuovo reclusa.
Se dovesse allontanarsi dal giardino, all'inizio cercate di dare un'occhiata, fate anche voi, senza chiamarla o cercare di prenderla, un giro e osservatela.
Per prudenza, osservi come si comporta con le auto, con le persone - è amichevole con estranei dentro casa, non è detto che lo sia anche fuori, in un territorio più ampio - come si muove attorno ai cortili/giardini coi cani.
Obama si sposta nel quartiere, i confini del suo territorio sono ben definiti, una sorta di rettangolo attorno a casa, attraversa anche la strada, per andare a casa di una zia con ampio giardino, attento alle auto anche se a volte ci fa spaventare, quando il salto sul muretto per rientrare lo fa che sembra proprio l'ultimo istante utile...
Possono passare ore in cui non lo vediamo e non sappiamo esattamente dove sia. In genere però quando lo chiamiamo dalla finestra, entro mezz'ora arriva.
Drolla invece è molto più intimorita dalle auto, dal loro rumore, ed è molto più prudente. Non le piacciono neanche le persone che passano e chiacchierano, ancor meno se hanno un tono di voce alto. Durante il giorno esce raramente in giardino e ci rimane pochissimo. Ci va sempre dopo cena, non sempre esce dal giardino, quando lo fa, lo fa sul serio e manca per un paio d'ore o più, anche se la chiami non rientra.

Aletto, grazie, ho dato un'occhiata veloce, poi leggo con attenzione!

Leny
24-06-2020, 06:01
Buongiorno, volevo darvi un piccolo aggiornamento.
Le uscite di Nebbia stanno andando bene, torna sempre a casa da sola e ultimamente anziché tornare a fine giornata torna ogni tanto per mangiare e sonnecchiare dentro casa e poi esce di nuovo. Per 3 notti di fila non abbiamo trovato pipì fuori posto, fino ad oggi...
Lei solitamente rientra a casa definitivamente verso le 18 o 19, quando ancora c'è luce, ma ieri mia madre (che mai nella sua vita mi ascolta) l'ha fatta uscire dopo le 19 dicendo "ma dai ancora è presto, vedrai tra un'oretta torna prima che faccia buio". Risultato? Fino a mezzanotte era sparita, non si vedeva, l'ho cercata e chiamata con mille richiami (cibo e giochini) ma non dava segni di vita.
Mia madre dice che è tornata poco dopo che io sono andata a letto, ma non ci credo perché di notte mi sono alzata per vedere se fosse tornata e io non l'ho vista. Comunque, l'importante è che sia tornata. Tuttavia, stamattina ha mollato di nuovo una bella pipì nel solito punto vicino la lettiera (si mette col sedere rivolto alla parete della lettiera e intanto fissa la porta da cui si esce in terrazza, che èproprio accanto alla lettiera).

Aletto
24-06-2020, 06:52
Quella porta di notte è chiusa? come fa a tornare? si mette in terrazzo? Klimt dove passa la notte? Non c'è modo di mettere una gattaiola? Forse no perché Ciro e Totò per noi sono ancora troppo piccoli.
La mia solita raffica di domande :disapprove:

Leny
24-06-2020, 07:11
Quella porta di notte è chiusa? come fa a tornare? si mette in terrazzo? Klimt dove passa la notte? Non c'è modo di mettere una gattaiola? Forse no perché Ciro e Totò per noi sono ancora troppo piccoli.
La mia solita raffica di domande :disapprove:

Quella porta è chiusa la notte e Klimt, in inverno, passa la notte dentro casa, mentre in primavera ed estate lui ha un metodo tutto suo per rientrare in casa. Noi tendiamo la serranda abbassata più o meno all'altezza della sua testa e quando lui vuole rientrare in casa si mette a dare testate alla serranda per fare rumore così qualcuno gli apre :D E praticamente fa entra ed esci facendosi aprire continuamente la porta da mia madre (io le ho sempre detto di non abituarlo ad uscire di notte e di lasciarlo miagolare che tanto si sarebbe rassegnato, ma lei ha deciso che preferisce alzarsi ogni una o due ore per farlo uscire o entrare anziché sopportare i suoi miagolii). Per quanto riguarda Nebbia, mia madre dice che si è messa a grattare sulla porta per farsi aprire.
Per quanto riguarda la gattaiola, non mi sento di metterla al momento perché per ora non voglio far uscire Ciro e Totò, ma essendo in una casa in affitto non so nemmeno se potremmo metterla, devo informarmi coi padroni di casa credo. Però il problema è che sia di giorno che di notte Pietro viene a soggiornare sul nostro terrazzo e temo che potrebbe entrare in casa di notte spruzzando pipì ovunque (quelle poche volte che è entrato in casa nostra di nascosto non ha perso tempo a marcare il marcabile).
Ma quanto costa mediamente una gattaiola?

Zampetta16
24-06-2020, 11:41
Con la gattaiola è molto probabile che Pietro entri, io non la prenderei in considerazione.
Tutti i gatti sono diversi. I nostri hanno praticamente sempre le porte chiuse, siamo noi ad aprire e chiudere. Questo non li ha mai portati a fare pipì fuori cassetta/vicino alle porte.
Con Nebbia non sappiamo se è solo per questa dinamica delle uscite - ed è senz'altro possibile che sia "solo" per questo - o se c'è altro. Quindi io lavorerei anche su altri cambiamenti, come scritto qualche post fa, e vedrei se cambia qualcosa.
Per Nebbia è una dinamica del tutto nuova, il poter uscire liberamente, deve anche "organizzarsi" mentalmente e vedere come funziona in modo pratico, su quando e come quella porta si riapre.

Aletto
24-06-2020, 14:50
Avevo dimenticato Pietro
Ci sono gattaiole con sensori collegati al collare del gatto, ma non te le consiglio sono più costose ed un gatto con qualsiasi gattaiola, se ha una territorialità difensiva non si sente al sicuro.
La pipì la mollerà ancora sia perché vuole uscire sia perché è in conflitto con Totò e Ciro.

Anubi
24-06-2020, 15:18
Leny io lavorerei anche sul rapporto di Nebbia con i due piccolini, in qualche messaggio fa avevo espresso il mio dubbio sul fatto che il lasciare Nebbia libera di uscire fosse la soluzione al problema delle pipì fuori posto, secondo me alla base c'è un disagio più ampio del solo volere uscire, centra anche questo, ma il problema riguarda anche il suo rapporto con Ciro e Totò, uscendo può evitarli, si sente appagata, questo sì, ma quando rientra loro ci sono ancora e all'interno della casa si sente di nuovo a disagio che poi manifesta con la pipì (ma quando fa la pipì fuori dalla lettiera marca il territorio o fa la pipì normalmente seduta?).

Leny
24-06-2020, 17:08
Leny io lavorerei anche sul rapporto di Nebbia con i due piccolini, in qualche messaggio fa avevo espresso il mio dubbio sul fatto che il lasciare Nebbia libera di uscire fosse la soluzione al problema delle pipì fuori posto, secondo me alla base c'è un disagio più ampio del solo volere uscire, centra anche questo, ma il problema riguarda anche il suo rapporto con Ciro e Totò, uscendo può evitarli, si sente appagata, questo sì, ma quando rientra loro ci sono ancora e all'interno della casa si sente di nuovo a disagio che poi manifesta con la pipì (ma quando fa la pipì fuori dalla lettiera marca il territorio o fa la pipì normalmente seduta?).

Purtroppo io non l'ho mai vista proprio mentre fa la pipì, solo mia madre ha avuti questo onore e dalla sua descrizione sembrerebbe la faccia accovacciata, ma non ne sono sicura.
Secondo te cosa potrei fare per migliorare il rapporto con loro? Io li tengo separati il più possibile, ma non mi devo sforzare neanche troppo perché da quando Nebbia esce stanno molto poco tempo insieme dato che quando lei torna a casa lei o gli altri due (o tutti e 3) si mettono a dormire. La notte hanno da sempre dormito separati perché Ciro e Totò dormono in camera con me fino alle 5 del mattino.

Lei comunque sembra molto "felice" (anche se credo sia un termine troppo umano) da quando esce. Quando torna a casa si rotola per terra a pancia in su facendo le fusa, cerca di più le coccole rispetto a prima e poi si mette a dormire beata.