Visualizza Versione Completa : Gattina terrorizzata
GatesToEternity
01-06-2021, 19:53
Buonasera a tutti.
Tre giorni e mezzo fa abbiamo adottato una gattina che ha compiuto tre mesi giusto oggi. La paura che il nostro altro gatto di un anno potesse non accettarla s'è fortunatamente rivelata immotivata, Rubber ha infatti mostrato fin da subito simpatia per la "sorellina", ricercandone la presenza e tentando di giocarci assieme.
Il problema presentatosi è invece l'opposto: per ragioni che facciamo fatica a comprendere la nuova gattina è tremendamente spaventata da noi e dall'ambiente circostante. Difficilmente mangia, e non appena qualcuno prova ad avvicinarsi si nasconde rintanandosi da qualche parte. In questi casi, allungando una mano lei ci permette di accarezzarla, lasciandosi anche andare alle fusa, ma se tentiamo di prenderla per farla uscire ci graffia e non ne vuole proprio sapere.
Lei pure sembra avere simpatia per Rubber, dal quale si sente forse protetta, essendo lei finora sempre stata con la mamma, quando però viene stressata dalla sua esuberanza finisce per nascondersi anche da lui.
Con la mia Maggie non era mai avvenuto nulla del genere, sebbene fosse di carattere meno socievole di Rubber, ciò che vi chiedo quindi è: quanto può essere considerato normale un comportamento del genere? A nessuno di voi è mai capitato? Se sì, come avete fatto a conquistare la fiducia del gattino, e com'è stata la convivenza una volta che la situazione s'è ristabilita?
Vi chiedo consiglio perché sulla base della mia esperienza non avrei mai immaginato una cosa del genere, e sono abbastanza preoccupato.
VEI-6 Vesuvius
01-06-2021, 20:24
Mi è capitato col Kiwi.
Il cambiamento è stato abbastanza repentino (forastico, e poi nel giro di un giorno e mezzo è diventato un gatto da grembo che ti si addormenta in braccio), quindi non ho idea di come la cosa possa risolversi.
Gli altri tre miei gatti si sono adattati subito, con le due femmine che si lascia(va)no accarezzare anche dagli estranei.
babaferu
01-06-2021, 21:00
Fai fatica a comprendere perché una gattina di 3 mesi (di cui non sappiamo nulla sulla socializzazione) inserita in un ambiente estraneo con un gatto adulto sconosciuto e dei mostri bipedi.... Prova un pò a immedesimarti....
A me sembrerebbe strano il contrario....
Non allungate la mano non afferra tela etc.... Lasciatela tranquilla, lasciatela mangiare in solitudine, non stana tela, non tentare la col cibo per prenderla.... Piuttosto, con un giochino lungo (es la cannetta) tentare la al gioco. Datele tempo e spazio, datele tregua ed abbiate pazienza....qual'è la sua storia?
GatesToEternity
01-06-2021, 23:44
Fai fatica a comprendere perché una gattina di 3 mesi (di cui non sappiamo nulla sulla socializzazione) inserita in un ambiente estraneo con un gatto adulto sconosciuto e dei mostri bipedi.... Prova un pò a immedesimarti....
A me sembrerebbe strano il contrario....
Non allungate la mano non afferra tela etc.... Lasciatela tranquilla, lasciatela mangiare in solitudine, non stana tela, non tentare la col cibo per prenderla.... Piuttosto, con un giochino lungo (es la cannetta) tentare la al gioco. Datele tempo e spazio, datele tregua ed abbiate pazienza....qual'è la sua storia?
Nata da gatta randagia, dopo un breve periodo vissuto in una soffitta ha passato tutta la fase precedente all'adozione in un appartamento assieme alla mamma, i fratellini e le sorelline, con la padrona di casa come unico contatto umano. Lei stessa ci ha confermato che era la più timida della cucciolata.
Ho pensato anch'io che invitarla a giocare sia forse la cosa migliore. Oggi ho tentato con un giochino simile alla cannetta, e lei ha mostrato una certa curiosità, pur rimanendo nascosta e non cercando di prenderlo.
Proverò a insistere su questa linea, forse si tratta appunto di avere pazienza...
Ciao,
prescindendo dalle esperienze individuali sia nostre che di altri gatti, se cercate di stanarla, o peggio ancora prenderla dal posto che lei ha scelto considerandolo sicuro, allungate i tempi dell'adattabilità al nuovo territorio che continuerà a considerare come insicuro se non nocivo alla sua sopravvivenza: ovvio che si difenda con il suo linguaggio, ovvero graffiare per chiedere distanza.
Alcune difficoltà di adattabilità non dipendono solo dai tempi del gatto ma anche dal nostro agire, dall'ambiente, da cosa succede intorno e da come viene valutato.
Figlia di randagia non socializzata o figlia di gatta libera con socializzazione positiva nei confronti della nostra specie? Anche questo fa la differenza, e tanta.
Era la più timida, ossia la più circospetta, emotivamente propensa a restare nello stato di valutazione del mondo come ambiente ostile e pericoloso.
Il suo comportamento è quindi normalissimo se lo inseriamo nel giusto contesto emotivo: quel gatto, con quel vissuto, con quelle emozioni, è normale che si comporti così.
Per farle cambiare idea c'è bisogno che lei elabori le sue emozioni. Non risponderà con entusiasmo allo stimolo del gioco finché ha altro da risolvere.
Bisogna lasciarla in pace, quasi ignorarla. Cosa che la nostra specie fa con una certa riluttanza.
La domanda giusta da farci pertanto non è se a qualcuno è successa la stessa cosa e come ha risolto, ma: come ha vissuto finora questo gatto le sue emozioni?
babaferu
02-06-2021, 09:52
Aletto ha già risposto, molto meglio di me.
Vorrei solo precisare che non intendevo dire di sventolarle sotto gli occhi la cannetta mentre è rintanata.... Ma incuriosirla col gioco quando si mostrerà da sé più disponibile e curiosa, anziché tentare approcci più fisici e ravvicinati.
Un bacio!
Aletto ha già risposto, molto meglio di me.
Vorrei solo precisare che non intendevo dire di sventolarle sotto gli occhi la cannetta mentre è rintanata.... Ma incuriosirla col gioco quando si mostrerà da sé più disponibile e curiosa, anziché tentare approcci più fisici e ravvicinati.
Un bacio!
Credo che forse ho avuto solo più tempo di te per rispondere.
Bisognerebbe avere una cannetta con un filo abbastanza lungo da evitare che veda che siamo noi a muovere la finta preda, e saperla muovere come si muoverebbe una preda.
Se e quando sarà abbastanza tranquilla per poter avviare una dinamica di gioco, che è simulazione della realtà anche per loro, non bisognerebbe assolutamente esultare ed andarle incontro convinti che tutto sia passato.
GatesToEternity
02-06-2021, 14:57
Grazie a tutti per i preziosi consigli. Già sapere che un comportamento del genere non ha nulla di patologico mi rincuora. Cercherò di astenermi dal forzala in ogni modo, per fortuna la pazienza non mi manca.
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