Visualizza Versione Completa : Continue richieste di uscire
Buonasera a tutti,
Ho bisogno del vostro aiuto!! Il mio Mordicchio è diventato ingestibile… è tutta l’estate che chiede di uscire di notte, verso le 3 del mattino… ovviamente non ritenendo sicuro che lui esca ho fatto di tutto per impedirglielo, compreso mettermi a dormire davanti alla porta nella vana speranza di dissuaderlo… ho provato facendolo giocare, cambiando l’orario dei suoi pasti (poco prima della nanna)… ho comprato dissuasori e ormoni (spray e diffusori) ma nulla. Lui vuole uscire, ha “distrutto” di graffi la porta di ingresso (e sono in affitto)… non so più che fare, avete dei consigli ?? Sono molto preoccupata che questa storia prosegua, soprattutto con l’avvicinarsi dell’inverno. Ogni suggerimento è prezioso !!!
Grazie in anticipo ☺️
babaferu
10-09-2022, 07:47
Esce di giorno?
Perché ritieni che non sia sicuro che esca di notte? Se il fuori fa parte del suo territorio.... È normale che voglia usufruirne nell'ora in cui lui è più attivo e forse preferisce anche perché fuori è più tranquillo....
Guardare il mondo con occhi altrui è, inevitabilmente, una cosa assai difficile; da animale umano, il cui primo canale di percezione, al di là di situazioni particolari, è senz’altro la vista.
Invece di guardare proviamo allora a percepire il mondo vestendo i panni di un’altra specie, di un gatto ad esempio, e sicuramente le difficoltà aumenterebbero.
Pensiamo a quanto il mercato asseconda la nostra necessità di sicurezza e estendiamo questo ad altre specie e a quando i genitori raccomandano ai figli di “rimanere in gruppo”.
Tutto questo ai gatti non serve.
Una vita in sicurezza non esiste perché se per es. mi chiudessi in casa il rischio maggiore sarebbe intaccare la salute mentale che risentirebbe dell’assenza dall’agire e confrontarmi col mondo che mi compete.
Idem per il gatto che si vede sottratta una importante fetta di necessità di vita, con risultati evidenti. Viceversa, se avesse la possibilità di scelta, non è detto che qualche nottata la passerebbe in casa.
Il buio per noi rappresenta l’incognita e il pericolo, ma non è così per il gatto che è innanzitutto ciò che la sua storia filogenetica ha “tirato fuori” per la sua stessa sopravvivenza. Anzi, le ore notturne sono per lui quelle più ricche di stimoli utili dato che ci sono meno disturbi di rumori estranei dovuti all’attività dell’uomo: in altre parole il suo territorio è più prevedibile e sicuro.
Quindi che fare? Lasciagli vivere anche la notte che è per lui più sicura, perché se disgraziatamente dovesse succedere qualcosa (come per noi), questa succederebbe sia di notte che di giorno.
volperossa
10-09-2022, 17:22
Io ho "insegnato" se così possiamo dire ai miei gatti a uscire sempre alla stessa ora e rientrare prima di cena. Loro associano il pranzo all'uscita, poi la cena non possono averla finché non rientrano. E una volta cenato si chiude la porta del cortile. Ci ho messo un mesetto, ho sopportato per un po' i lamenti, ma poi si sono abituati, non chiedono di uscire finché non hanno mangiato. Io ho dovuto farlo perché ho un gatto sordo, il mio cortile è chiuso quindi da li non può uscire, però di notte quando non posso vigilare non mi fido comunque a lasciarlo. Ho cercato di raggiungere un compromesso perché gli piace tanto fare il suo giro fuori (e litigare con gli altri animali del cortile:|) ma per un gatto sordo è troppo pericoloso. Secondo me di notte può essere più pericoloso perché le macchine viaggiano davvero a velocità elevata anche in paese, infatti da quello che so le statistiche dicono che vengono investiti più gatti di notte
Volperossa ha instaurato un rituale più che un apprendimento associativo di tipo behaviourista, in parole povere: un gatto non è come una foglia mossa dal vento perché mediante il rituale raggiunge anche un obbiettivo e rientrano per raggiungerne un altro.
Sulle statistiche non ho mai sentito nulla durante i corsi, ma sicuramente di notte ci sono più animali notturni, tra cui i gatti, e le macchine sono purtroppo libere di andare più veloci essendoci meno traffico di pedoni e vetture.
Ora: vivo in città e accanto c’è una strada consolare a scorrimento veloce che percorro ogni santo giorno e santa sera ma non mi è mai capitato di vedere gatti morti e se io sono un caso la cui esperienza non fa statistica, bisogna pensare che quella strada è percorsa da migliaia di automobili moto e motorini che come me vedono la carreggiata priva di gatti morti, d’altro canto ci sono moltissimi mucchi di fiori dove per incidente stradale sono morte delle persone, alcune adolescenti.
volperossa
10-09-2022, 22:36
Non lo so Aletto, son sicura di aver letto da qualche parte questa statistica ma non saprei ritrovare la fonte ..io purtroppo di gatti morti sulle strade qui ne ho visti, non certo tutti i giorni però nemmeno così raramente purtroppo. Quando avevo gatti udenti li ho sempre lasciati liberi di uscire più o meno quando volevano, però in una zona periferica molto tranquilla anche di notte. È sempre una questione soggettiva di percezione del rischio
Volperossa è qui che in un certo senso siamo riusciti ad arrivare: alle diverse competenze derivanti dall’ambiente in cui si vive.
Un gatto libero nato e cresciuto in città ha competenze così diverse per sopravvivere in quell’ambiente che è profondamente diverso dall’ambiente con sporadiche case di campagna o in paesi con minor numero di abitanti e veicoli.
I gatti che vivono in zone con scarso traffico sono impreparati ed hanno paura al punto di immobilizzarsi vedendo una macchina che arriva, ma più preparati degli altri a vivere di predazione.
I gatti più vulnerabili sono quelli entro il primo anno di vita ed i gatti anziani perché non hanno più i riflessi pronti e che non possono rispondere al minimo stimolo nel più breve tempo possibile.
Torno a parlare della mia zona per dire che confina col parco naturale di Veio e la riserva naturale di Monte Mario ed è nel punto di congiunzione tra via Cassia e via Flaminia. Animali selvatici a bizzeffe. I cinghiali, tantissimi, con le loro tracce hanno attirato fin qui i lupi e lungo mio percorso per andare e tornare dal lavoro c’è la segnalazione del confine “parco naturale di Veio”.
I lupi predano anche i gatti.
I gatti sono animali stanziali ed i gatti liberi di questa zona (pochi isolati tra queste zone nevralgiche) sono sempre gli stessi, li incontro sotto casa e nelle strade secondarie che percorro per confluire poi nelle grandi arterie di scorrimento.
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