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Visualizza Versione Completa : Felixer


Iska
11-07-2023, 17:53
https://www.lastampa.it/la-zampa/2023/07/11/news/macchina_uccidere_gatti_lanciata_australia_difesa_ specie_autoctone-407256608/?ref=LSHA-BH-P7-S4-T1

Chissà mai che un giorno qualcuno arrivi a realizzare "coloniker", la macchina per uccidere gli eredi dei colonizzatori e salvare così l'unica specie umana autoctona dell'Australia: gli Aborigeni!

babaferu
12-07-2023, 06:05
Sono incredula e senza parole. Sarà vero!?

Iska
12-07-2023, 07:30
Media nazionali ed esteri riportano la notizia.
Al link sottostante c'è una dettagliata spiegazione e la foto dell'apparecchio in questione:

https://www.abc.net.au/news/2023-06-28/deadly-tool-unveiled-as-part-of-crackdown-in-australia-first/102535300

Quindi direi che lo strumento di morte esiste, eccome.
Tipico degli umani decidere chi è utile e quindi meritevole di vivere e chi è nocivo e di conseguenza condannato a morte.

Oltretutto in
Australia non è mai esistito il gatto selvatico.
Quelli che ora vengono chiamati selvatici sono i discendenti dei gatti portati sul suolo australiano dai colonizzatori europei.
Ma che si può pretendere da questi nazistoidi ignoranti?

leucio
12-07-2023, 07:40
"L'agricoltore Bill Mc Intosh mi ha detto che prima riporta su una piantina l'ubicazione delle migliaia di tane di coniglio presenti sulla sua terra. Dopo averle distrutte con un bulldozer, torna a controllare se ci sono segni di vita; in tal caso getta della dinamite nella tana e poi ne sigilla l'apertura. In questa maniera così laboriosa ha distrutto finora 3mila tane".

Ricopiato fedelmente da Jared Diamond "Collasso. Come le società scelgono di morire o vivere" Einaudi 2005, pag. 400 .

Conigli, volpi, gatti. Pecore. I disboscamenti scellerati, l'introduzione di piante allogene che stanno rendendo sempre più invivibile un territorio che, di suo, presenta troppi elementi di fragilità e che invece è stato sottoposto ad una serie di tentativi di di "domesticazione all'europea" che ne mettono a rischio la sopravvivenza. Non a caso, nel testo, vecchio, vecchissimo per carità che ho citato, il caso australiano è la storia conclusiva.

Il "Coloniker" purtroppo oggi servirebbe a poco. Ci sarebbe voluto, in piena efficienza, alla fine del '700, quando è cominciata la colonizzazione dell'Oceania. Un processo che non ha avuto originariamente niente a che fare con l'appropriazione di terre fertili o altre risorse minerarie (di cui pure l'Australia è ricchissima), ma è nato come luogo ideale di concentrazione penitenziaria.

Con la leggerezza di un'elefante in "modalità musth" in una cristalleria, i primi coloni europei si sono portati dietro piante e animali utili soltanto a ricreare un ambiente ai loro occhi più europeo. Hanno disboscato foreste di Eucaliptus, hanno introdotto predatori come la volpe, che ben presto ha fatto strage di tutte le specie animali locali di cui poteva nutrirsi, e conigli e pecore, che hanno sfruttato oltre ogni limite sopportabile un terreno che, per ragioni geologiche, ha tempi di rigenerazione della flora lentissimi. E che in assenza di competitori naturali si sono riprodotti in maniera esponenziale, diventando delle vere e proprie specie infestanti. Da qui l'esigenza di guerre periodiche per lo sterminio di queste popolazioni animali, che per le dimensioni raggiunte dal problema vengono realizzate letteralmente con qualsiasi mezzo. Dalla coppia dinamite+ bulldozer al Felixer di oggi, solo formalmente più asettico ed "educato".
E gli aborigeni? Non erano popoli di coltivatori, non pescavano. Erano completamente inutili, più dei pellirossa negli Stati Uniti. Quelli che non sono stati massacrati, o sono stati costretti nelle regioni desertiche dell'interno, o sono stati "messi a valore" riciclandoli come pastori.
Dell'antica sapienza su come sopravvivere e prosperare in un territorio così ostile ed estremo, ai Supermen occidentali non importava molto. E non importa nemmeno adesso, quando i nodi della pressione eccessiva delle attività umane stanno portando quella terra al collasso.
Ho letto, tempo fa da qualche parte, di colossali piani di investimento sul recupero ambientale di molte aree dell'Australia. Il rischio, è che ormai sia troppo tardi.

Iska
12-07-2023, 09:24
Mi sa che hai ragione, il Coloniker servirebbe a poco.
Decisamente più efficace un sistema alla Bill Mc Intosh, certo scarsamente selettivo e, per dirla con un'espressione tanto cara agli amerikani, accompagnato da inevitabili "danni collaterali" (Iraq docet).

Sono scettica sulle possibilità si recupero ambientale, temo che il punto di non
ritorno sia già stato superato.

leucio
12-07-2023, 09:36
Mi sa che hai ragione, il Coloniker servirebbe a poco.
Decisamente più efficace un sistema alla Bill Mc Intosh, certo scarsamente selettivo e, per dirla con un'espressione tanto cara agli amerikani, accompagnato da inevitabili "danni collaterali" (Iraq docet).

Sono scettica sulle possibilità si recupero ambientale, temo che il punto di non
ritorno sia già stato superato.

Forse è tardi anche per quello.
Temo che attorno al disastro, che anch'io reputo molto difficilmente reversibile, si stia sviluppando tutta una filiera economica, alimentata con immensi fondi (statali) che da vita ad un meccanismo perverso che qui in Italia chiamiamo "economia della catastrofe" o dell'emergenza.
Strutture commissariali che gestiscono immense risorse senza dover rendere conto a nessuno del loro operato, ed intrecci sempre più saldi tra grandi gruppi industriali, sistema politico ed organizzazioni criminali a spartirseli. Un sistema che da noi si è cominciato a sperimentare con la ricostruzione dopo il terremoto dell'Irpinia (1980), e da allora si è riproposto in ogni occasione possibile (dai Mondiali di calcio del '90 ai recenti terremoti in Abruzzo ed Emilia Romagna) perfezionandosi sempre di più.

Ci vorrebbe un salto di fantasia creativa, se non una bacchetta magica, per far saltare il banco.

leucio
13-07-2023, 09:21
Oggi anche Kodami, una rivista on line che si occupa in modo divulgativo, ma con la giusta precisione scientifica, del mondo animale, riprende la notizia del Felixer:

https://www.kodami.it/laustralia-adotta-il-felixer-un-macchinario-per-uccidere-i-gatti-selvatici-pericolo-per-la-biodiversita/

L'articolo è decisamente interessante, anche se batte molto, direi quasi esclusivamente, il tasto sulla necessità di limitare le specie "infestanti", per ridurre i rischi per la biodiversità. E snocciola numeri impressionanti.

Il punto è che gatti, volpi, conigli, pecore ed oggi persino cammelli, quasi tutti animali molto territoriali ed originari di aree lontanissime del pianeta, "in Australia non ci volevano venire", per citare "Totò Le Mokò": ci sono stati portati.
Dall'unica specie vivente realmente "infestante", che rappresenta il vero rischio mortale per ogni forma di biodiversità sulla Terra: l'Homo Sapiens.

Nel caso australiano, poi, la pervicacia, l'arroganza e l'insistenza nel ripetere sempre gli stessi errori, ha provocato nel corso degli ultimi due secoli un circolo vizioso da cui non si riesce ad uscire in alcun modo.
Più ci rifletto, più rileggo l'articolo di Kodami, e più penso che tutto sommato ha ragione Iska: la soluzione migliore è il "metodo Mc Intosh", e lasciar fare, per i successivi due o te secoli (almeno), alle sapienti mani di Madre Natura per rimettere le cose a posto.

babaferu
13-07-2023, 11:04
https://www.lastampa.it/torino/2023/07/13/news/alberi_invasivi_corso_xi_febbraio_abbattimento-12938306/

Si conserva abbattendo distruggendo eliminando sterminando....

babaferu
13-07-2023, 11:09
Doppio scusate

leucio
13-07-2023, 11:34
Scusate "de che"?

La devastazione dell'ambiente che stiamo irresponsabilmente producendo colpisce tutte le specie viventi sul pianeta, e anche le piante sono una forma di vita, molto più intelligente e senziente di quanto comunemente si creda.

La logica è più o meno la stessa, con il particolare, curioso quanto raccapricciante, che per quanto riguarda le piante si parla apertamente di "sovranismo" biologico: fora de bal le piante foreste, che rubano l'aria e l'acqua alle piante nostrane. Roba da matti.

Il presidio di Corso Belgio è molto più importante di quanto mi potesse apparire quando ci hai dato la notizia. Devono infrangersi contro la vostra resistenza come un vascello sul banco di una scogliera.
Forza ragazzi non mollate!

E anche qui, come sottolineavi tu, "abbattono, distruggono, sterminano".
Mi hai fatto venire voglia di postarti una cosa, dall'ufficio non lo posso fare, ma lo farò stasera tardi quando rientrerò a casa.

La porti un bacione a Pejrano. :)

Aletto
13-07-2023, 11:49
Si conserva abbattendo distruggendo eliminando sterminando....
E' uno scenario desolante, ma è così, e non così che salveremo nessuno, ormai è assodato.
Eppure imperterriti continuiamo ad agire così.

leucio
13-07-2023, 21:19
...Si conserva abbattendo distruggendo eliminando sterminando....

Abbattendo, distruggendo, eliminando, sterminando...

Sarà per il ritmo, la metrica o chissà per quale altro motivo, quando l'ho letto si è acceso uno spot ("luce blu su me", please) nel mio cervello: la famosa invettiva di Tacito!
E la versione musicale di trent'anni fa registrata da un vecchio amico e compagno, Daniele Sepe.

Prima di tutto, il pezzo: eccolo qua.

https://youtu.be/V_E34njmq18

Poi, la tempesta delle emozioni.

Accanto a Daniele in questo brano ci sono i 99 Posse (con Zulu, suo padre e suo zio, ho fatto l'ultima sera di Genova una puntata a Milano per accompagnarlo, che mi ha salvato dal macello della Diaz, dove originariamente si pensava di andare a scialare l'ultima sera genovese...).
Il padre di uno di loro, insegnante di latino in un liceo napoletano, ha curato la traduzione dal testo originale. Costui, vecchio maoista "reduce" del '68 ha sposato una splendida ragazza di 25 anni più giovane di lui, che lavorava alle pagine culturali del mensile su cui scrivevo tantissimi anni fa. E questo matrimonio, su cui nessuno avrebbe scommesso un tappo di bottiglia, è uno dei pochissimi matrimoni tra i miei amici che ha funzionato.
Anche il proprietario dello studio di registrazione, nonché ingegnere del suono che ha materialmente inciso il brano (e l'album omonimo), era un mio amico...

Insomma, una specie di riunione di famiglia, di pezzi pulsanti del mio cuore, della mia storia, che ho desiderato di condividere qui, leggendo baba. Sperando di non dare noia a nessuno.

L'attacco del testo e il ritornello sono in un latino alto medievale, ma il finale (recitato) è invece proprio latino di quello classico.
Un suono che sarà (forse) gradito anche alle orecchie di chi lo ama, il latino.
E magari riuscirà a strappare un sorriso, anche solo appena accennato, alla calla insostenibile di questi giorni.

Per i ragazzacci di Corso Belgio a Torino, non posso fare altro che postare, con il cuore in tumulto e il fiato strozzato in gola, questa vecchia ma ancora temibile arma polverosa:

https://youtu.be/NHugEELD8o8

Iska
14-07-2023, 14:25
@babaferu
non ero al corrente di questa vicenda e ignoravo l'esistenza del presidio di Corso Belgio a Torino.
Sul web ho trovato le foto del Corso con i suoi meravigliosi, altissimi alberi, che offrono rifugio fra le loro verdi braccia a una moltitudine di piccole vite, donano ombra e scaldano il cuore della gente del quartiere.
Sono sicura che non permetterete che distruggano tutto questo; continuate a lottare...hasta la victoria...perché la vittoria sarà vostra!
Non posso essere lì con voi, ma vi sono vicina col cuore; grazie a tutti voi per quello che state facendo.