Visualizza Versione Completa : Gatta gravidanza isterica?? (e aggressività)
rugiada90
13-07-2023, 16:51
Ciao a tutte, rieccomi a chiedervi un consiglio, stavolta relativo alla mamma dei tre micini che abbiamo tirato su e di cui vi avevo precedentemente parlato...
Lei ha avuto un travaglio molto turbolento, ha fatto il cesareo, poi ha dovuto fare un ciclo di galastop ed è stata ricoverata alla Clinica di pronto soccorso veterinario perché ha avuto una mastite acuta, e i gattini infatti li abbiamo svezzati noi.
Lei ora sta continuando a produrre latte dopo ben due cicli di galastop e dopo aver assunto, la seconda volta un paio di giorni fa, il Lach Caninum perché la dottoressa che la sta seguendo sospetta una gravidanza isterica. Le mammelle sono abbastanza gonfie, e notiamo ancora la presenza di questo benedetto latte. Qualche ora fa io sono scivolata a terra e ho lanciato un urlo sia per lo spavento sia per il male, e lei ha reagito in maniera spropositata: ha iniziato a ringhiarmi, poi mi ha aggredita, graffiandomi ovunque e inseguendomi in giro per la casa, alla fine sono riuscita a chiuderla nella mia stanza per un'ora e mezza, dopodiché ho controllato aprendo uno spiraglio e lei sembrava essersi calmata, invece è corsa fuori soffiando e urlando anche contro il nostro altro gatto e dando persino una zampata a uno dei micini, ha fatto la cacca e la pipì. Adesso è di nuovo in stanza (ci è andata lei per nascondersi) e io ho contattato la clinica per capire cosa fare, ma chiedo anche a voi se qualcuna ha avuto una situazione del genere e ha quindi qualche suggerimento per il momento...
Ciao, non so darti una risposta esauriente perché personalmente non credo ai rimedi omeopatici.
contiene steroli e ormoni ma non so in quale diluizione, 30 CH forse?
Come effetti secondari, che non dovrebbe avere, c’è paura e allucinazioni. Ma mi sembra un po’ azzardato.
Se è gravidanza isterica potrebbe essere più guardinga per proteggersi
Di sicuro quando sei caduta le è preso un colpo.
Adesso è sotto scacco non solo per l’accaduto ma anche per l’effetto inibitore di prolattina, se ancora lo sta prendendo, e l’eventuale effetto di contrasto tra galastop e lach canin.
La perdita involontaria di feci e urine indica una forte tempesta del sistema nervoso simpatico o adrenergico.
Cerca di ignorarla per fare in modo che non riceva alcuna sollecitazione nel bene e nel male.
Dovrà, col passare del tempo, tornare in omeostasi.
"forte tempesta del sistema nervoso simpatico o adrenergico."
In realtà stanno contrastandosi sia il simpatico che parasimpatico
rugiada90
13-07-2023, 20:45
Grazie Aletto... In queste ore nessun cambiamento, dopo tre ore le ho aperto piano la porta lasciandole fuori del cibo, poi sono andata in un'altra stanza, lei ha mangiato ma poi venendo nella stanza dove ero io ha ricominciato a urlare, soffiare, ha fatto feci e poi è ritornata correndo nell'altra camera dove l'ho chiusa, fortunatamente lì dentro ha il suo cibo e quindi per la notte è a posto. Diciamo che il galastop lo ha preso in due cicli durante i quali era tranquilla e il Lach Caninum è l'ultima cosa in ordine di tempo che ha preso..
Unico mio pensiero è che possa essersi appunto spaventata ma non è la prima volta che sente urla o rumori forti e non aveva mai avuto questo genere di reazioni. Forse appunto crede di avere dei cuccioli e agisce così per proteggerli. Comunque l'importante è anche che non sia un pericolo per se stessa, ecco. Ho chiamato la clinica dove è in cura e mi ha no detto di provare ad aspettare domattina ..
Questi forti scombussolamenti del sistema nervoso non passano in fretta. Ho provato a spiegarlo in due parole, ma ognuno dei due sistemi rilascia neurotrasmettitori che la mandano in tilt. I dettagli sono complessi e riverberano pesantemente sulle emozioni che non riescono ad essere mentalmente elaborate. Il mio timore, forse infondato, è che per un nonnulla il circuito possa essere riattivato a distanza di tempo.
Spero che oggi vada meglio. Continua ad ignorarla o a parlarle a distanza e se dovessi avvicinarla, fallo accucciata in terra (non so se funziona).
Parlerei con la clinica di possibili interazioni indesiderate di lach canin, insomma manifesterei i miei dubbi con insistenza, anche se i rimedi omeopatici sono un po’ acqua fresca ma non si sa mai.
L’alternativa che potrebbero proporre sarebbe quella di darle un leggero sedativo per metterci una pezza.
Facci sapere se oggi o domani comincia a migliorare la sua interazione con l’ambiente.
rugiada90
14-07-2023, 19:38
Grazie davvero, Aletto. Purtroppo la notte non ha cambiato nulla: stamattina piangeva perché voleva uscire dalla stanza, con calma le ho aperto la porta, ma lei mi ha urlato come una pazza di nuovo e mi stava di nuovo per saltare in petto. Questo dopo sarà stato un minuto di apparente calma. Io sono riuscita a infilarle una ciotola d'acqua e adesso che finalmente mi è arrivata la ricetta ho sgretolato in una ciotola di carne che adora una compressa di Trittico (Tezadone) su consiglio della comportamentalista sentita dalla veterinaria. Per il resto, lei non vuole stare chiusa e si lamenta ma quando la faccio uscire sono costretta a barricarmi con i gattini in una singola stanza perché lei sentendo la mia presenza si infuria. Spero che questo farmaco la aiuti a calmarsi e se non cambia ancora nulla domani al ritorno delle mie sorelle la porteremo in clinica per fare delle visite, la loro presenza magari la calma visto che non c'erano al momento dello shock.
Devo dire che mi sento molto in tensione e questa notte per dire non ho nemmeno dormito, so che lei sente la mia paura ma non l'avevo mai vista così né sentita lanciare queste urla disumane. Spero che mangi, e che quindi il farmaco possa fare un minimo di effetto...
Ciao Rugiada,
mi sono affacciata a quest’ora proprio per vedere se c’erano notizie della tua micia.
Ora, se il mio lavoro, la mia laurea, mi inducono a diffidare degli omeopatici, per lo stesso motivo uso con estrema cautela i farmaci.
Un vet che prima prescrive galastop, poi lach canin, e poi in seguito al disastro ottenuto interpella un comportamentalista (che spero per la tua gatta sia veramente bravo) che suggerisce il Trittico mi lascia non perplessa, ma molto di più.
Passare dall’omeopatico all’antidepressivo triciclico con effetti collaterali non da poco mi sembra un tonfo.
Che la situazione fosse seria lo avevo detto tra le righe, con tutto il garbo che non mi si addice. Come avevo detto che probabilmente avrebbero proposto dei sedativi. Ma non un triciclico.
Per sommi capi, testo di farmacologia alla mano perché ero incredula, a piccole dosi i triciclici potenziano l’azione delle catecolamine (adrenalina, noradrenalina e dpoamina che invece le fa bene) ma a dosi più elevate agiscono come agenti di blocco adrenergico, ma non a livello delle amine cerebrali.
Blocca la ricaptazione di serotonina e questo invece alla tua gatta serve.
Sempre col testo alla mano: non rari gli effetti collaterali indesiderati, se interrotti bruscamente si possono avere ricadute.
Bambini: sconsigliato sotto i 18 anni, gli effetti sulla sicurezza a lungo termine del trittico relativi alla crescita, alla maturazione e allo sviluppo cognitivo e comportamentale non sono ancora stati dimostrati.
Siccome sto perdendo le staffe, e siccome se fossi stata al tuo posto mi sarei imbufalita per il casino di cui la gatta è vittima, e gliene avrei dette quattro e anche cinque, mi taccio sperando che la persona che lo ha prescritto sappia il fatto suo. Come sicuramente sarà.
Non farti influenzare dalle mie arrabbiature, io non sono un vet, e facci sapere.
Voglio essere ottimista :)
rugiada90
15-07-2023, 00:00
Ciao Aletto, grazie per esserti presa a cuore la vicenda della mia gatta. Io ammetto che oggi ero sconsolata e non sapevo dove sbattere la testa: dalla clinica hanno proposto di venire a prelevarla, ma l'avrebbero sedata per poi farle degli esami, ed eravamo preoccupate che la sedazione fosse un'azione troppo forte per una gatta così sotto stress, che si sarebbe addormentata a casa sua e risvegliata in clinica. L'alternativa è stato il farmaco suggerito dalla comportamentista che mi ha invece consigliato di non spostarla e tenerla a casa. La gatta ora è tranquilla anche se io la sto lasciando in pace, l'ho fatta uscire dalla stanza lasciandole a portata di mano il cibo e lei ha mangiato, quando mi ha vista mi ha seguita con lo sguardo mentre andavo in cucina e poi si è nascosta sotto il letto della stanza in cui è stata durante il giorno. Domani comunque la porteremo a fare dei controlli, il Trittico ci è stato prescritto per quattro giorni ma cercheremo di capire se possa eventualmente essere sospeso.
Sono un po' in tensione all'idea di domattina perché non so cosa aspettarmi, in ogni caso purtroppo ho poche competenze mediche e la terminologia dei bugiardini e in generale dell'ambito scientifico è un po' oscura per me, forse questo non aiuta. Ti terrò sicuramente aggiornata e farò presente le tue parole nel momento in cui parlerò con i dottori della clinica. Grazie davvero.
Non devi essere sconsolata te, ma chi ha fatto sto casino al quale ora devi far fronte.
Piccoli segni di miglioramento nell'interazione con l'ambiente sembra ci siano ma, probabilmente, verranno azzerati dal trasporto e visita. E la micia comincerebbe daccapo il suo percorso
Controlli di cosa? Cosa controlla oggi il vet? E' così urgente?
Comunque anche io non sposterei la gatta perché sarebbe fonte di ulteriore stress e paura.
Non credo si possa fare una terapia di quattro giorni, e con quale dosaggio crescente e decrescente? E io, personalmente, non inizierei una terapia con trittico
L'interruzione della terapia può dare sintomi di astinenza
Il trittico non è come l'actifed o l'aspirina che si assume al bisogno e poi lo molli nel cassetto.
I bugiardini vanno presi con le pinze, io mi sono attenuta agli aspetti farmacologici di una sostanza che viene anche assunta in caso di schizofrenia, e che ora è stato prescritto alla gatta senza che tu sia minimamente preparata sui possibili risvolti. Spero che durante la visita si parli di questo.
Porta pazienza micia, la tua umana ti tirerà fuori da questo impiccio.
Ciao Rugiada,
sto seguendo questa complicata vicenda e per cercare di farmene un'idea più completa sono andata a cercare fra i tuoi precedenti messaggi.
La gatta ha 3 anni, quindi suppongo abbia già partorito altre volte.
Ciò che ha portato alla situazione attuale, parrebbe proprio come conseguenza delle vicissitudini della gatta, iniziate verso la metà dello scorso aprile, con le complicazioni durante il parto che hanno reso necessario il ricorso al cesareo con tutto quel che ne è conseguito.
Operazione, ricovero, terapie farmacologiche, immagino anche analisi e controlli veterinari periodici, separazione dai figli (però non totale, perché voi umani, la gatta e i cuccioli vivete nella stessa casa) e poi mischione di medicine; non mi stupisce che la gatta sia arrivata ad un punto di totale rottura del suo equilibrio psicofisico, anzi, mi stupisco di come sia riuscita a resistere per ben 3 mesi a tutto questo stress, prima di "scoppiare".
La tua rumorosa caduta con relativo urlo è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Ho letto anche i messaggi dove parli dei suoi figli e dei problemi derivanti dal fatto che avete dovuto provvedere tu e le tue sorelle ad allattarli e curarli, dal momento che la loro mamma per problemi di salute non lo poteva fare.
Ho letto del latte che usciva dal naso dei gattini, quando davate il biberon.
La foga nel succhiare c'entra più o meno; dipende piuttosto dall'eccessivo "stantuffare" rispetto alla capacità di deglutire.
Anche la posizione del gattino ha molta importanza.
Quando la madre li allatta, i piccoli stanno in posizione prona e quando si dà il biberon va rispettata questa posizione, che impedisce che il latte esca dal nasino o peggio ancora che possa finire nelle vie respiratorie provocando una polmonite ab ingestis.
Io non ho mai usato la siringa; usavo un flaconcino di plastica morbida con montata la tettarella ed era facilissimo regolare dolcemente il flusso del latte, stringendolo quel che basta fra le dita, man mano che il gattino succhiava.
Come tettarella usavo quelle in caucciù fatte apposta per i coniglietti e che somigliano ai capezzoli delle gatte.
Sono rimasta basita quando hai detto che ai gattini veniva somministrato l'antibiotico come preventivo della polmonite ab ingestis.
L'antibiotico viene somministrato se è accertata la polmonite, per evitare complicanze da infezioni batteriche concomitanti o secondarie, ma non la previene, nel modo più assoluto.
Il solo modo di prevenire la polmonite ab ingestis è quello di evitare che solidi o liquidi vadano a finire nelle vie aeree..
Mi è sembrata un'avventata decisione quella dei veterinari di imbottire di antibiotico un neonato, che per di più veniva allattato artificialmente, con tutte le criticità che questo comporta per il corretto sviluppo del suo sistema immunitario, in quanto non può contare sulla protezione che gli fornirebbero gli anticorpi del latte materno.
Certo, in contemporanea hanno prescritto i fermenti lattici, capirai...
Aggiungiamoci poi il mischione di farmaci normali e omeopatici.
(Così per inciso: non ho preclusioni di sorta nei confronti dell'omeopatia, come non ne ho verso la medicina ufficiale; guardo i risultati e ci sono in ambedue)
Ora, tornando alla gatta, come se non fossero bastati i due cicli di Galastop per bloccare la montata lattea (e non ci sono riusciti), nonché il rimedio omeopatico Lach caninum, ecco la ciliegina sulla torta: il Trittico.
Il bugiardino riporta la posologia solo per umani adulti, mentre è chiaramente scritto che non va somministrato a bambini e soggetti di età inferiore a 18 anni.
Un gatto non è certo paragonabile come dimensioni a un umano, grande o piccolo che sia, ma non credo che sia sufficiente proporzionare il dosaggio di un farmaco in base al peso corporeo, sarebbe semplicistico.
Il punto è un altro: in che modo l'organismo umano e quello di un gatto metabolizzano lo stesso principio attivo?
Scrivi che hai sgretolato l'intera pastiglia nella pappa della gatta per fargliela assumere, l'ha mangiata?
Tirando le somme, partendo da lontano, quel poco che ne so:
- prescrizione a un neonato di un antibiotico per prevenire la polmonite ab ingestis
- due cicli di Galastop (il suo principio attivo è la Cabargolina ed è efficace in poco più del 70% dei soggetti. Evidentemente non funziona con la tua gatta, quindi dopo il primo ciclo senza risultati, avrei evitato di ripetere; è pur sempre un farmaco e sono possibili effetti secondari, tra i quali si annoverano, anche se raramente, disturbi psicotici e allucinazioni.
- prescrizione di Lach caninum, non so se in concomitanza con Galastop (l'aggressività non è dipendente da questo rimedio omeopatico)
Lì in clinica c'è un veterinario omeopata nel senso pieno del termine, che osserva il paziente, lo valuta in senso psicofisico e comportamentale e poi prescrive il rimedio personalizzato per quel gatto?
- e per finire in bellezza, c'è un comportamentalista che senza conoscere la gatta prescrive quel tostissimo al antidepressivo; perché invece non pensare a qualcosa di più soft, per esempio la melissa, magari anche con l'aggiunta di Rescue Remedy (fiori di Bach magari avere iniziato già tempo, senza dover arrivare all'attuale situazione?
Quanto alla falsa gravidanza della tua gatta, oltre a essere causata dalla psiche, potrebbe anche trattarsi di un problema prettamente fisico.
A volte la sterilizzazione non è fatta a dovere e non è poi tanto raro che venga lasciato un frammento di tessuto ovarico, il quale per un certo tempo continuerà a produrre ormoni e la gatta va in calore o si instaura una falsa gravidanza.
Una mia gatta di tanti anni fa, nonostante fosse stata sterilizzata, andava in calore; il veterinario mi aveva proposto di operarla nuovamente, ma avevo rifiutato.
Mi sono rivolta ad un altro veterinario, che mi aveva assicurato che presto il tessuto ovarico residuo si sarebbe completamente atrofizzato senza bisogno di rioperare e non ci sarebbero più stati episodi di calore, e così fu.
Se hai avuto la pazienza di leggermi fin qui, mi permetto di dirti cosa farei se fossi al posto tuo: non darei nessun farmaco alla gatta e men che meno il Trittico e cercherei di corsa un altro veterinario.
Ci sono medici veterinari comportamentalisti, per cui possono prescrivere tutto. Resta il fatto che non l’ha visitata. E resta il fatto che ha consigliato, senza visita, un farmaco tosto.
La cabergolina può dare aggressività.
I comportamentAListi bravi collaborano con veterinari e biologi, conoscono le neuroscienze e molto altro.
I comportamentisti invece sono un’altra categoria, provengono dal behaviourismo, e fanno fare il lavoro solo al farmaco.
Lac caninum, ammesso che la dinamizzazione dell’acqua possa conservare la memoria, teoricamente andrebbe a contrastare il residuo di cabergolina che la micia ha nell’organismo (non ne conosco l’emivita). L’effetto placebo dell’omeopatico mi va benissimo, se la malattia non è grave.
Spero che la micia stia meglio anche senza trittico.
rugiada90
15-07-2023, 20:56
Ciao Iska, ciao Aletto, grazie a entrambe.
Iska, ti ringrazio anche per aver recuperato i miei messaggi precedenti, in preda al panico più volte ho chiesto qui appunto un consulto. L'unica cosa che specifico è che la gatta era alla sua prima gravidanza e anche noi temiamo non sia stata effettuata a dovere la sterilizzazione visto che in quella clinica, alla quale naturalmente non ci siamo più rivolte, non le ha dato antibiotico né anti infiammatorio dopo il cesareo + sterilizzazione e quindi lei è arrivata con la mastite acuta e febbre altissima, quasi a morirne.
Oggi è stata molto "tranquilla", l'ho fatta uscire un paio di volte dalla stanza e se ne stava sdraiata o comunque seduta in giro, sono uscita due volte in maniera molto felpata ed entrambe le volte si è nascosta sotto il letto. Ma alle sei, quindi quasi 24 ore dopo la somministrazione del Trittico, ha provato nuovamente ad aggredire me e uno dei micini che era spuntato dietro di me. Fortunatamente poco dopo sono tornate le mie sorelle, con le quali lei si è comportata in maniera normale, si è fatta accarezzare... Stavolta ha preso ben poco farmaco perché ha mangiato poca carne.
Le abbiamo fatto approcciare l'altro gatto (i gattini non ancora) e con lui è stata normale. Sembra proprio che il problema rimanga io, o almeno io la presenza a cui riconduce questa forte pressione, perché quando mi ha vista entrare nella stanza e riprendere il gatto mi ha ringhiato.
Io ora sono di nuovo sola perché le mie sorelle sono a lavorare e poi parleremo del da farsi, lunedì andiamo alla clinica dove è stata ricoverata ad aprile (dove sostanzialmente è stata salvata) e lì la visiteranno, farò presente quello che mi avete detto sia sul Trittico sia sul Galastop che evidentemente non ha senso prescrivere una terza volta.
A essere sincera sono spaventata, per la sua salute psicofisica, per il fatto che possa non riuscire più a separare me dal trauma, e per il fatto che questo tipo di episodio di violenza possa ripresentarsi senza che possiamo prevederlo, magari stavolta nei confronti dei micini - loro almeno stanno tutti molto bene... Perché può succedere che senta altri rumori forti, non so, ovviamente stiamo attente ma può capitare che un piatto si rompa o comunque che si verifichino suoni improvvisi. A questo punto non ci rivolgeremo più alla comportamentalista (che è tale, mi sa che ho sbagliato a scrivere il nome della professione prima).
Il fatto che con le tue sorelle non abbia avuto tendenze aggressive fa pensare anche a me che attualmente lei ti associa a quell'esperienza sgradevole e reagisce mostrandosi aggressiva, che poi è il suo modo di difendersi, perché ha provato tanta paura e non è ancora riuscita a superarla.
Perché oltre al fatto dell'urlo e del trambusto, senz'altro lei si porta dentro le paure dovute alle pregresse esperienze fatte da aprile ad oggi.
Ci vorrà un po' di tempo, quanto non lo si può prevedere a priori, dipende in parte dal carattere della gatta e in parte dalle sue condizioni psicofisiche.
Quando starà bene fisicamente ritroverà anche la piena fiducia in te.
Non scoraggiarti, vedrai che il vostro rapporto tornerà bello come era prima di quel fatidico aprile.
rugiada90
16-07-2023, 01:30
Anche io temo che ormai mi associo all'evento e che inoltre senta la mia paura, che per quanto io possa razionalmente cercare di scacciare è presente, visto che l'aggressione è stata intensa. Con i gattini è più tesa, uno lo stava anche puntando, ma proveremo ad avvicinarglieli uno alla volta e soprattutto sempre senza me intorno.
Fra l'altro io mercoledì parto e per lavoro starò via per oltre dieci giorni, mi auguro che questo in qualche modo possa aiutare, o comunque prima di allora che le cose siano migliorate... Vi aggiorno intanto... Grazie come sempre, davvero.
La situazione che descrivi è dovuta ad un marcatore somatico (niente a che fare con la maractUra), che è un facilitatore/acceleratore di emozioni e di conseguenza di azioni.
Il marcatore in questo caso attiva velocemente la reazione reinnescando la stessa soluzione al problema. Si ripercorre a livello fisiologico la stessa procedura di liberazione di ormoni, in particolare il cortisolo che trova già pronti i feedback negativi ultra corti –in particolare un gene che ora è espresso e non silenziato- che la hanno mandato in cortocircuito la prima volta, impedendo il normale smaltimento del cortisolo (ormone dello stress).
E’ per questo che i ricordi negativi ci sembrano e sono più potenti di quelli positivi.
E’ per questo che qualche post fa scrivevo che un nonnulla avrebbe potuto risvegliare la stessa reazione.
“quando viene alla mente, sia pure a lampi, l’esito negativo connesso con una determinata opzione di risposta, si avverte una spiacevole sensazione…..” che la mette in rapporto col mondo.
E’ per questo che il trittico non potrà funzionare. Trittico, sedativi più o meno blandi non risolvono, tutt'al più la intorpidiscono dal punto di vista emotivo e noi non sappiamo a che punto sta della risoluzione vantaggiosa per lei.
Se lei fin da prima era un soggetto piuttosto chiuso, non ha facili capacità discriminatorie e le emozioni seguiranno la via breve (altrettanto vale per un soggetto molto aperto)
Il marcatore somatico si può deviare, ma è un lavoro che deve essere seguito da un professionista, non da un farmaco, perché come dicevo prima, la sua reazione è seria.
Capisco che parte di questo mio post sia un po' tecnico, ma forse può comunque aiutarti ad aiutarla.
Parti tranquilla.
@Aletto
quindi pensi che neppure melissa e rescue remedy possano essere di aiuto?
E la valeriana?
Mi è venuta in mente la possibilità di ricorrere a questo tipo di fitoterapia ripensando a una passata esperienza che non riguardava i gatti, bensì me stessa.
Per dirla in breve, ero reduce da un bruttissimo periodo a causa delle gravissime condizioni di salute di un mio familiare e tuttto il peso della situazione per mesi è ricaduto su di me.
Poi per fortuna tutto si è risolto nel migliore dei modi, lo capivo benissimo, se non che, proprio quando ho potuto tirare un sospiro di sollievo, sono cominciati i problemi per me; ero nervosa, angosciata, intrattabile, con l'ansia alle stelle; presto ho cominciato a risentirne anche fisicamente: tachicardie pazzesche, extrasistole, aritmie che mi svegliavano nel cuore della notte.
Mi rendevo benissimo conto da cosa dipendeva e sapevo che non potevo continuare così.
Non mi sono rivolta al medico, perché non volevo assumere psicofarmaci.
Mi sono semplicemente procurata la tintura madre di valeriana, quella di melissa e il rescue remedy.
Mi sentivo più rilassata, più bendisposta verso il mondo intero, finalmente tornavo a sorridere, e così sono riuscita ad affrontare le angosce e i timori che avevo ancora dentro di me e che non ero riuscita a metabolizzare.
Ho pensato che questi prodotti potessero aiutare la gatta a rilassarsi e a lasciar scivolare via le sue paure.
Niente a che vedere con il rimbambimento da psicofarmaci, che tranquillizzano solo apparentemente; per me ottundono, impedendo il pensiero interiore (non so come spiegarmi).
Ti sei spiegata benissimo.
Lo stress colpisce sia individui già sensibili vuoi per prerogativa individuale o per accadimenti pregressi, sia quelli che, all’opposto, non sono stati sensibilizzati.
In soldoni, l’individuo moderatamente sensibile è quello che riesce a valutare perché, sempre in soldoni, riesce a passare dalle componenti disposizionali (letteralmente, per farla breve, qui ed ora per come sto messa posso dare solo quella risposta) a quelle elaborative > l’emozione arriva alla corteccia e viene valutata, ridimensionata o amplificata, dipende; comunque sia se arriva allo stato elaborativo viene razionalizzata
Lo stress (quello vero) può anche essere cronico ed essere vissuto non solo dall’individuo ma anche da un’intera popolazione ed essere trasmesso epigeneticamente (vedi guerre, carestie ecc) tramite il famigerato gene espresso.
La melissa e molti fitoterapici sedativi e i sedativi di sintesi, agiscono sul sistema gabaergico (GABA= acido gammaamino butirrico è un neurotrasmettitore che è il nostro più potente modo per smorzare la tensione emotiva e limitare l’effetto dello stress) riducendo l’effetto di un enzima che lo degrada.
In pratica il GABA è il nostro calmante naturale.
E in pratica i fitoterapici sedativi sono dei “piccoli tavor, valium ecc”, accettati dalla normativa ad essere assunti senza ricetta
Ma tu, come gran parte di noi per fortuna, non hai avuto perdita involontaria di feci e urine, e tutto è andato nella risposta cognitiva alle emozioni. Nessuno di solito vuole assumere psicofarmaci, i sedativi a piccole dosi non sono psicofarmaci, il margine è sempre nel dosaggio che differenzia una terapia da un veleno.
Per questo io speravo che alla micia fosse prescritto un farmaco più lieve
Per questo prima in pratica scrivevo che il paziente deve essere vigile altrimenti sembra di entrare in un reparto psichiatrico alla “qualcuno volò sul nido del cuculo”
E per questo, se sospetto di potercela fare da sola non uso niente
*P.S. anni fa mentre ero al reparto di chimica del farmaco saltò fuori che durante il processo di lavorazione la valeriana veniva inattivata. Da allora tutta la mia ammirazione per l’effetto placebo.
Interessante, quindi quelli che per comodità possiamo definire genericamente "sedativi" agiscono solo indirettamente sullo stress, in realtà favoriscono l'azione del GABA, ecc.
È la dose che fa il veleno.
Il rimedio fitoterapico che non necessita di ricetta medica a volte (o sovente?) viene considerato poco più di acqua fresca e allora tisane e gocce a gogo.
Forse l'utilizzatore ci andrebbe un po' più cauto se si rendesse conto che molti tra i farmaci più potenti e difficili da utilizzare sono composti direttamente da sostanze vegetali o delle quali vengono riprodotte sinteticamente le stesse caratteristiche.
In ogni caso l'aiuto che anche solo poche gocce di preparato fitoterapico possono dare, non deve diventare la stampella quotidiana.
Si assume solo se serve, in quantità personalizzata, e solo per il tempo strettamente necessario.
O almeno così la intendo io.
Questo fatto della valeriana lo ignoravo.
Ma intendi la tintura madre o una delle altre varie forme in cui è prodotta?
Una cosa che ho notato rispetto alla valeriana TM è che a seconda del produttore gli effetti ci sono o non ci sono.
Non faccio nomi, ma il prodotto di una casa farmaceutica di rilevanza internazionale per me vale poco e niente, al contrario di quello di una ben più piccola azienda, che invece trovo efficace.
Quanto all'effetto placebo, ben venga in ogni ambito farmacologico!
...Ma tu, come gran parte di noi per fortuna, non hai avuto perdita involontaria di feci e urine, e tutto è andato nella risposta cognitiva alle emozioni.
Eh no, qui ti sbagli!
Una volta nella vita mi è successo, ma niente feci, solo urina.
Lo spiacevole inconveniente risale a quando avevo 4 anni.
Mia mamma dovendo assentarsi per qualche ora mi aveva affidato a una signora che abitava nel cortile di fronte al mio, al primo piano.
La donna aveva un figlio di un paio d'anni più grande di me.
Ricordo molto bene che eravamo sul pianerottolino che si trovava a metà della lunga rampa di scale.
Ci siamo messi a bisticciare perché volevamo entrambi stare attaccati alla stessa barra verticale della ringhiera, chissà poi perché...
Tira di qua e molla di là alla fine il ragazzino mi spinse con forza facendomi mollare la presa e caddi all'indietro finendo a terra in fondo alle scale.
Ricordo di essermi rialzata, non mi ero fatta niente, ma poi...il buio più totale.
Cosa successe mi fu raccontato in seguito.
Dunque, il proprietario della piccola autofficina ubicata proprio vicino alle scale, si precipitò verso di me e mi prese in braccio.
Non l'avesse mai fatto! Non tolleravo neppure di essere sfiorata da mani estranee, figuriamoci presa in braccio!
Mi misi a piangere cercando di divincolarmi e mollai una bella pisciata addosso al mio soccorritore.
Sì, mirano a conservare il nostro GABA.
Della storia della valeriana non ricordo se erano le compresse. Della valeriana si usa la radice e non la planta tota, forse per questo acune TM sono più attive di altre. Spero che nel frattempo abbiano corretto la procedura di produzione.
Questo inconveniente non era rilevato solo sui principi attivi fitoterapici, ma anche nei farmaci: bastava selezionare una lunghezza d’onda più appropriata di quella suggerita dalla ditta ed improvvisamente il picco quantitativo scendeva. Ora spero che anche in questo caso il metodo di rilevamento sia stato perfezionato.
A parte l’errore dovuto al fatto di non poter sapere che purtroppo a suo tempo, l’hai “fatta sotto dalla paura”, procedo per sommi capi
Tutti i principi attivi presenti nelle piante farmacologicamente importanti sono sotto normativa vigente: l’esempio più lampante è la morfina (obbligo di ricetta non ripetibile, obbligo registrazione scarico e scarico nell’apposito registro).
Poi un altro sono gli alcaloidi della digitale purpurea (e/o lanata non ricordo) sono cardioattivi e il cui uso in fitoterapia è vietato perché tossica ma viene usata nel farmaco lanoxin opportunamente dosata e standardizzata.
Recentemente abbiamo nominato la cabergolina che è un derivato sintetico dell'ergotina, un alcaloide naturale prodotto dalla Claviceps purpurea (ok, è un fungo e non una pianta) che infesta le graminacee, vedi la segale.
Curaro, estratto dalle piante del tipo strychnos e condodendron ed usato per avvelenare le frecce ed uccidere gli animali di cui però possono nutrirsi perché è inattivo per via orale, una volta usato come miorilassante specialmente per l’anestesia ed il tetano, ma ormai abbandonato per l’incostanza della sua presenza e sostituito con i curaro-simili
Altra categoria, i banali lassativi, ottenuti da alcaloidi di cassia/senna, e rabarbaro (velenoso) ma è contenuto nel pyralvex ecc oppure basta leggere la composizione delle fave di fuca (senza obbligo di ricetta).
Potrei andare avanti ancora e ancora.
Rapporto attività farmacologica/velenosità è sempre dato dalla dose letale 50 (DL50), ossia la dose che uccide il 50% dei pazienti. Un tempo si doveva anche usare questo sistema per sapere a quale dose anche un principio attivo fitoterapico o di sintesi diventava veleno.
L’effetto placebo è affascinante
rugiada90
17-07-2023, 11:23
Ciao Aletto, ciao Iska, grazie per aver condiviso le vostre esperienze personali, ho letto tutto adesso...
Volevo aggiornarvi sulla visita che la gatta ha appena fatto, al momento siamo in attesa dei risultati delle analisi del sangue.
Secondo la specialista, la produzione di latte può essere dovuta a un residuo ovarico, o alla presenza di un tessuto parovarico fisiologico, oppure (ma lo esclude quasi sicuramente data la giovane età della gatta) un adenoma ipofisario. A livello ecografico (ecografia reni + mammelle) hanno evidenziato una piccola struttura di ridotte dimensioni che appunto non possono determinare se sia residuo o tessuto, se sia innocuo o dovuto a una sterilizzazione fatta male, e certo non vorremmo che venisse prelevato con operazione chirurgica visto che sono passati solo tre mesi dal cesareo e la gatta è già abbastanza scombussolata.
Faranno una valutazione dei livelli sierici di progesterone nel caso in cui la gatta dovesse dare manifestazioni di calore, cosa che non è avvenuta (per fortuna) questo perché ci ha spiegato che i tessuti ovarici si rigenerano e possono provocare un'ovulazione, se quindi notassimo specifici atteggiamenti va rifatta un'ecografia per vedere meglio di cosa si tratta.
Ci ha detto di separare lei e il nostro gatto nel caso lui si mettesse per gioco, cosa che a volte fa, a mordicchiarla o a fare la pasta sulla sua pancia perché va a stimolare...
Le hanno fatto il prelievo del sangue per controllare i valori di un ormone che a seconda del risultato può dire se la gatta stia ovulando o meno ma, in ogni caso, è una situazione che adesso è in evoluzione...
Per la gattorrea l'unica cosa che ha prescritto è nuovamente terapia farmacologica con un farmaco alternativo al Galastop, da assumere anziché 0.5 ml, 1 ml, per sette giorni. Appena ci fanno la ricetta specifico il nome.
Mi ha detto che secondo lei i cuccioli per adesso devono stare separati da lei visto che era inversa anche con loro, e soprattutto che io devo ignorarla, la mia ansia è troppo forte (ma perché io mi sono seriamente spaventata per le molteplici aggressioni) e anche per questo la gatta si innervosisce... Mentre le facevano l'ecografia era tranquilla e ha fatto anche le fusa (io sono rimasta sempre fuori dalla stanza mentre veniva visitata, sono entrata quando è stata rimessa nel trasportino).
Ciao Rugiada, ok, aspettiamo gli esiti delle analisi.
Com’è andata col trasportino?
Spesso fanno le fusa per autotranquillizzarsi
Anche io avevo pensato all’ipofisi, ma ho evitato di scriverlo, però bene che ci abbiano comunque pensato ed esclusa.
rugiada90
19-07-2023, 07:55
Ciao ragazze, scusate il ritardo nell'aggiornamento...
Ci hanno dato da somministrarle un terzo ciclo di Galastop ma non più da 0.5 bensì da 1 ml. Tuttavia ieri mentre cercavamo lentamente, da tutti il giorno, di farla riavvicinare a me, per esempio lasciando la mia porta aperta mentre io facevo altro e lei mi guardava da lontano (lei con le mie sorelle e i gatti era tranquilla), a un certo punto mi ha puntata, mi è corsa incontro e stava per aggredirmi, una mia sorella l'ha fermata ma la gatta si è rivoltata contro di lei, che è andata al pronto soccorso dove l'hanno disinfettata con un prodotto più specifico (aveva dei graffi profondi sulle mani).
Stamattina la gatta era sempre nervosa e ha ringhiato quando, mentre io ero chiusa, loro l'hanno fatta uscire ma hanno cercato di riportarla in stanza perché io devo uscire.
Al momento io sto partendo per un viaggio di lavoro ma sono profondamente angosciata. Stiamo cercando di capire se può venire una comportamentalista a vederla a domicilio, perché siamo preoccupate per l'incolumità nostra (loro in questo caso) e dei gattini, dato che quando scatta se la prende con chiunque abbia a tiro. Non so proprio come fare perché questa aggressività rientri, perché questo squilibrio psicologico si plachi... La nostra terza sorella peraltro è quella che più fatica ad accettare che la micia possa essere pericolosa e, per esempio, è ancora convinta che metterla nel trasportino possa essere una cosa fatta senza problemi come è stato lunedì (quindi quando loro sono tornate).
Ciao Rugiada, mi spiace che non ci siano buone notizie.
...Ci hanno dato da somministrarle un terzo ciclo di Galastop ma non più da 0.5 bensì da 1 ml.
Questa cosa proprio non la capisco. Visto che la cabergolina (principio attivo di Galastop) può dare aggressività, in una gatta che già manifesta aggressività che fa il veterinario? Prescrive una formulazione che contiene il doppio dello stesso principio attivo.
Va bene che si debba cercare di arrestare la montata lattea, però a questo punto mi sembra che il problema principale da risolvere sia il comportamento della gatta.
Se non trovi un comportamentalista, ci sono veterinari che forniscono consulenza online, mi sembra via Skype, oppure ti chiedono di inviare un video che mostri il comportamento del gatto nelle varie situazioni quotidiane.
Mi sembra che il veterinario Maria Mayer, che è molto brava, https://www.mariamayer.it/contatti si occupi anche di comportamento; l'avevo letto da qualche parte, ma non ricordo più dove.
E' un problema sia per lei che per voi.
Non so di dove sei, ma cerca un comportamentalista bravo/a
cit Iska
Mi sembra che il veterinario Maria Mayer, che è molto brava, https://www.mariamayer.it/contatti si occupi anche di comportamento; l'avevo letto da qualche parte, ma non ricordo più dove.
Confermo è molto brava, veterinaria nutrizionista e comportamentalista. Oppure lei stessa ti dirà a chi rivolgerti
Scusate tutti, ma secondo me insistere col galastop, dose doppia, non fa bene all’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi della gatta. Troppi effetti indesiderati e secondari che non sono stati presi in considerazione. Ci sono già le conseguenze.
Perdona la franchezza, ma siete sull'orlo del baratro.
L'aggressività si sta rivolgendo anche verso coloro che si frappongono fra lei e te ed è una pessima novità.
La situazione non consente altri passi falsi.
Lasciate perdere il Galastop e rivolgetevi con urgenza a un valido
comportamentalista.
Altrimenti alla fine chi ci perderà di più e forse irrimediabilmente, sarà la gatta.
Perdona anche la mia:
La cabergolina è un farmaco agonista dei recettori per la dopamina e inibisce il rilascio di prolattina. Poi però anche la dopamina stessa inibisce la secrezione di prolattina, da parte delle cellule lattotrope dell'ipofisi tramite un feedback classico. Fin qui tutto bene anche se sembra uno scioglilingua mentale.
L’organismo per carenza di dopamina, ormai in minoranza perché non sa dove mettersi (ha i recettori occupati ed in parte viene distrutta, poi riprodotta e non sa che fare), corre ai ripari riattivando quelle cellule lattotrope ipofisarie (sono dei releasing factor di natura proteica) perciò si ha una maggiore produzione di prolattina.
Sono tutti feedback positivi e negativi corti o lunghi di cui non vengono valutati gli effetti
E il farmaco in questo caso non funziona.
E si subiscono le azioni secondarie indesiderate.
E la gatta se la sta vedendo brutta.
E Rugiada anche assieme alle sorelle.
E il vet no. :(
Sarasvati
19-07-2023, 20:20
Ho letto tutta la discussione: a me non sembra per nulla normale che una gatta diventi così aggressiva, in seguito ad uno spavento anche perché un gatto che vive in appartamento, se si spaventa per qualsiasi motivo, di solito scappa e va a nascondersi da qualche parte, non aggredisce chiunque gli capiti a tiro...
Da quanto ci racconti, la gatta ha avuto un parto difficile, ha subito un cesareo, le è venuta la mastite e ha assunto e sta ancora assumendo farmaci, per cui non è da escludere che tutto ciò possa averle causato uno scompenso ormonale, magari temporaneo e reversibile, ma che andrebbe accertato e curato in modo adeguato.
Io non sono un medico, ma ho letto che l'aggressività è spesso causata da disturbi della tiroide, in particolare dall'ipertiroidismo, a cui talvolta si associa galattorea, ovvero un'anomala secrezione di latte e, se così fosse, forse questo spiegherebbe perché il Galastop finora non abbia funzionato. Diagnosticare un eventuale ipertiroismo è molto semplice, basta un prelievo di sangue e, visto che è già stato fatto, sai se hanno controllato anche i valori della tiroide?
Prima di rivolgersi ad un comportamentalista, secondo me, sarebbe meglio accertarsi che l'aggressività della gatta non sia dovuta ad un problema fisico, altrimenti sarebbe inutile, oltreché dispendioso, intraprendere questa strada.
Spero che questa situazione possa risolversi al più presto, un grattino virtuale alla tua micia e tienici aggiornati, se ti va...
Molti ormoni possono dare come effetto collaterale l’aggressività, per questo anche con la castrazione o sterilizzazione bisognerebbe andarci con i piedi di piombo. E quindi andrebbero fatti controlli alla tiroide e li farei anche all’ipofisi, anche se l’hanno esclusa.
Il comportamentalista stesso Prima di intervenire chiede lo stato di salute e le analisi altrimenti nemmeno lui saprebbe dove mettersi le mani.
Sempre, un comportamentalista qualificato chiede lo stato di salute e per questo collabora col vet.
Noto che invece spesso i vet hanno procedure di protocolli standard.
La galattorrea può essere una delle manifestazioni legate a disfunzioni metaboliche, tipicamente all'ipotiroidismo, ma non in presenza di ipertiroidismo.
L'ipotiroidismo però è molto raro nei gatti e non mi risulta che renda aggressivo il soggetto; piuttosto direi che lo rende un tantino "rallentato".
Tenderei ad escludere che una gatta con tali manifestazioni di aggressività come quella di Rugiada sia ipotiroidea.
Concordo con quanto dice Aletto.
Se si riscontra un'eccessiva secrezione di prolattina, con un risultato positivo del test tiroideo (TRH vero? è quello che aveva in mente Sarasvati?) ci suggerirebbe una causa non ipofisaria, mentre con un esito negativo potrebbe indicare una lesione dell'ipofisi (adenoma).
Quello che c’è nel loro cervello, come nel nostro, è complicatissimo, e per fortuna funziona quasi sempre in modo eccellente.
Bisogna ricordare che tutto parte dall’ipotalamo perché tutti i releasing factor (fattori di liberazione) partono da lì e a risultato ottenuto entrano in funzione i feed back negativi per stopparlo, altrimenti sarebbero e saremmo inondati da quantità di ormoni a briglia sciolta.
Però penso che tutto questo, seppure interessante e stupefacente, se lo dovrebbe chiedere anche il vet.
Ritorniamo all’inizio: la gatta ha una (forse) gravidanza isterica, le danno il galastop e non funziona e in seguito ad un nonnulla -ma non per lei- diventa aggressiva, poi le danno il lac caniunum (o come si chiama), poi il trittico.
Che fine ha fatto il trittico?
Poi aumentano la dose di galastop.
Più o meno in concomitanza con l’aumento di galastop l’aggressività si allarga a macchia d’olio.
Al momento i dati sono questi.
E le nostre riflessioni sono quelle che dovrebbero sorgere anche al vet.
...E le nostre riflessioni sono quelle che dovrebbero sorgere anche al vet.
Se non gli sono sorte finora, si potrebbe consigliargli di leggere Micimiao. :devil:
I problemi insorti durante il parto sembrerebbero lo spartiacque tra la vita precedente della gatta e quella attuale.
Di quest'ultima conosciamo già diversi aspetti.
Della vita antecedente il parto non conosciamo nulla, ma forse potrebbe essere d'aiuto saperlo.
Per esempio che carattere aveva la gatta.
Tranquilla oppure era una peperina?
Era socievole o preferiva starsene sulle sue?
Aveva mai dato segni anche piccoli di aggressività?
Com'era il rapporto con gli umani e con i consimili?
Aveva mai avuto problemi di salute?
Si sa qualcosa della sua vita antecedente l'adozione?
Era ancora cucciolina o era già adulta?
Azzardo: forse le recenti esperienze negative si sono innestate su un terreno di fondo già predisposto; sarebbe interessante poter conoscere l'indole della gatta e le esperienze pregresse che possono aver contribuito alla formazione del suo carattere.
Forse si potrebbe venir a capo di qualcosa mettendo insieme tutti i pezzi: indole, esperienze, carattere, comportamento, problemi di salute passati (se ce n'erano) e presenti e farmaci in generale (non mi riferisco alle sole cure farmacologiche a a casa) e squilibri ormonali, se ce ne sono.
Troppo azzardato?
@ Iska
Penso che i vet considerino ancora i loro pazienti come un meccanico, che aprendo il cofano, vede cosa non va nel motore e cambia il pezzo o lo aggiusta. Ma il motore non ha una mente che lo può sorprendere reagendo in modo inaspettato al suo intervento. E se lo sorprende al massimo pensa: strano! mo ci penso io.
“Strano e perché” sono alla base della ricerca scientifica e a quel punto bisognerebbe porsi altre domande, dei perché, e invece per formazione professionale, che più che scientifica spesso sembra un copiaincolla dei protocolli appresi, vanno avanti magari con virate brutali che metterebbero a dura prova anche un velista esperto.
Esempio: nel sangue di Buio la vet notò qualcosa di strano, ebbe dei sospetti che comunicò all’ematologo. Risposta dell’ematologo da Bologna: mandami il sangue perché voglio approfondire a mie spese.
Dopo mia approvazione il sangue fu esaminato e furono riscontrati i corpi di Howell-Jolly. Ora non vi sto a spiegare le conseguenze praticamente poco significative, ma vorrei sottolineare la differenza di approccio e la passione messa nella professione.
Al nuovo post che hai scritto sono costretta a rispondere più tardi
.......Troppo azzardato?
No, è la sua ontologia e sarebbe indispensabile una volta scongiurati i problemi si salute.
Come sarebbe indispensabile capire la relazione uomo animale, in questo caso donna-animale: come è nata su quali presupposti si basa, quali espressioni motivazionali le permette e duemila altri aspetti.
Ma su questo spesso gli utenti si bloccano, come se non sapessero cosa rispondere.
@Aletto
Anche i medici per umani troppo spesso si limitano a seguire il protocollo, e i risultati si vedono...
Il comportamento della tua vet e dell'ematologo sono indicatori di professionalità e passione per il lavoro che svolgono; complimenti a entrambi!
Peccato che non sia facile incontrarne; e pensare che dovrebbero essere tutti così!
Il rilevamento dei corpuscoli di Howell-Jolly significava forse che Buio era anemico?
Tornando alla gatta di Rugiada, forse sarebbe opportuno l'intervento del comportamentalista anche se i suoi problemi di salute non sono ancora risolti, forse potrebbe essere d'aiuto.
Naturalmente la micia non dovrebbe essere sotto l'effetto di farmaci potenzialmente capaci di dare aggressività o di sedativi, nè blandi come alcuni fitoterapici, né tosti come il Trittico; eviterei anche i rimedi omeopatici.
Post doppio, ho cancellato il testo
Anche io ho pensato all’agire in automatico dei medici per noi, solo che si innescano riflessioni infinite ed ho preferito concentrarmi sul thread.
In quel periodo Buio aveva un po’ di tutto dal sospetto di soffio al cuore, al diabete che abbiamo debellato proprio grazie al fatto di una mia mia inversione a U mentre lo portavo dal precedente vet per ulteriori accertamenti. Vado da una vet sconosciuta ma sapevo che segue i cani di un mio amico.
Buongiorno, sono un’amica di Emanuele e vorrei sapere se può visitare e fare analisi a questo gatto che ha la glicemia altissima.
Poi mi consigliò alimentazione industriale per gatti diabetici, manifestai la mia riluttanza e lei senza insistere neanche un po’ mi mandò da Maria Mayer con la quale collabora. Trovi tutto nel thread Buio diabete insulino resistente?
Buio è guarito con la sola alimentazione, io per documentarmi ed interloquire con le vet avevo accumulato un faldone di pubblicazioni.
I corpi di Howell-Jolly, probabilmente di origine ereditaria come il diabete, rientrano in un quadro sfigato di un gatto in fondo fortunato.
Recentemente ha avuto un nuovo episodio diabetico, e stavolta oltre alla nuova dieta anche l’insulina, e ora da un mese è in remissione. Spero che duri.
Tornando appunto all’alba gatta di Rugiada, il comportamentalista deve avere un gatto con una diagnosi e possibilmente senza farmaci che interferiscono sul suo arousal perché a quello già ci pensano gli ormoni. La sua mente deve poter passare senza interferenze dallo stato disposizionale a quello cognitivo, il comportamentalista deve cogliere i metacomponenti e le alterazioni rappresentazionali. Insomma il gatto deve essere libero da ottundimenti di sorta per permettere al comportamentalista di capire.
Per inciso, un comportamentalista non costa più un vet, anzi spesso anche meno.
Un mio amico etologo comportamentalista è specializzato in cani aggressivi, quelli di solito rifiutati dalla famiglia adottante, e sclera quando ad un cane viene affibbiata la definizione di aggressivo perché per quel cane equivale ad una condanna.
Vedere come osserva il cane, cosa gli fa fare, con quali soggetti umani e non, dopo molto tempo lo fa venire in contatto e quale relazione nel frattempo ha instaurato col cane, cosa ha preferito escludere dalla relazione è fantastico. Peccato che io di cani non ci capisco niente.
Rugiada, non ti sei più fatta sentire, com'è la situazione, ci sono novità?
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