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Visualizza Versione Completa : Perché mettere la casa in sicurezza


babaferu
08-09-2023, 09:50
Non mi tolgo st'immagine dagli occhi.
Mentre parcheggiavo per andare a un appuntamento, vedo un bel gatto bianconero pelo lungo, molto curato, sdraiato sul marciapiede e subito penso: qualcuno ha perso un gatto. La finestra al primo piano era socchiusa e quindi mi immagino sia saltato giù da lì. Vedo lo sguardo tra l'imbambolato e il terrorizzato e mi accorgo che qualcosa non va... è difficile che sia stato investito perché è su una vietta dove le auto vanno piano. Ma ancora non immagino l'orrore.
Faccio per avvicinarmi e lui rotola via trascinando le zampe posteriori e lancia un miagolio straziante. Nel rifiuto di quello che può essere successo penso: toh un gatto disabile! Ha del sangue sul nasino ma io penso: beh se è disabile anche cadendo dalla finestra al piano terra si sarà fatto male. Mi butto sui campanelli del palazzo chiedendo ci ha perso un gatto e intanto comincio a pensare a come potrei soccorrerlo non avendo con me nulla, non un trasportino ma neanche un telo o una giacca per prenderlo...scende una persona anziana in ciabatte e dice trafelato: è il mio gatto! Sto scemo lo sapevo che prima o poi sarebbe caduto... e così apprendo che è caduto dal sesto piano. Mentre mi offro per accompagnarli in clinica o dove ritenesse, lui o tira fuori da sotto l'auto dove intanto ha trovato rifugio e lo mette sotto braccio incurante delle lezioni che potrebbe avere e va sciabattando verso il veterinario dietro l'angolo, visibilmente scosso ma a E io resto lì senza parole.
Questa immagine mi ha tormentato tutta la notte, e anche il pensiero di che altro avrei potuto fare....
Li avessi almeno accompagnati dal veterinario.... Sono rimasta lì senza parole, non ho saputo fare altro.

Aletto
08-09-2023, 10:58
"Sto scemo sapevo che prima o poi sarebbe caduto"
Non ho parole. Il bue che dice cornuto all'asino

Iska
08-09-2023, 11:07
Quando ho letto mi ha fatto l'effetto di un pugno nello stomaco.
Ho subito pensato a un gatto che vive in una casa del centro storico qui in paese; i proprietari avranno poco più di 40 anni, ma li accomuna all'anziano la stessa ignoranza.
Il gatto sta sovente a riposare sul davanzale al terzo piano.
E far presente il pericolo non serve a niente. "E' abituato e non è mai caduto"

leucio
08-09-2023, 17:13
Io credo che le protezioni siano indispensabili con i gattini molto piccoli, o comunque con quelli nati e vissuti sempre in appartamento.
Averno è entrato nella mia vita quando aveva sei mesi.
Aveva quindi svolto tutto il training completo di istruzione sotto le cure della "zia gatta" (la sorella della madre, che gli aveva rifiutato il latte), che lo aveva perfettamente addestrato alla vita di strada.
E una delle cose che aveva imparato davvero bene era il senso dell'altezza, e il pericolo che poteva rappresentare.
All'epoca, ero convinto che il fatto che Averno si fidasse quasi ciecamente di me fosse una caratteristica tutta particolare del nostro rapporto, me ne sentivo particolarmente gratificato, e io lo ricambiavo della stessa fiducia, quasi assoluta.
Poi, anni dopo, mi sono iscritto qui, ho letto e imparato tantissimo, etc.

Così, quando ha cominciato a riprendersi fisicamente dai traumi dell'incidente (frattura all'attaccatura anca/femore), l'ho accompagnato nei suoi primi giri di perlustrazione della casa, balconata compresa. Avevo molta paura, però ho scelto di fidarmi di lui, la prima volta che gli ho aperto la porta finestra e siamo usciti insieme. E Ho fatto bene.
Perché lui si è avvicinato guardingo alla ringhiera, ha sporto la testa fuori, tra le inferriate, misurando spazi ed altezze, e si è subito ritirato.
E anche le volte successive, quando girava per la balconata, dava sfoggio di tutta la sua prudenza quando si avvicinava alla balaustra. Anche quando, per insegnargli che tutte le porte finestra davano sullo stesso balcone, mi sono fatto inseguire per tutta la casa, entrando e uscendo dai vari accessi alla balconata, lui ha mantenuto lo stesso atteggiamento di cautela ogni volta che si avvicinava alla ringhiera.
Poi sono arrivati i vasi di piante: nepeta cataria, agerato celestino, erbetta anti bolo, basilico, etc. che a mio avviso costituiscono comunque la migliore protezione possibile, perché consentono al gatto di potersi anche stendere sul terreno, fra le erbe, e controllarsi da lì il territorio in maniera naturale.
Scusate la lunghezzza.
:)

Iska
08-09-2023, 17:49
Le finestre e in genere tutti quei posti di larghezza limitata, tanto amati dai gatti, sono i più potenziali e mortali pericoli.
Le cadute solitamente avvengono mentre il gatto dorme o si riposa.
Un movimento involontario, uno stiracchiarsi, addirittura la testolina che nel sonno comincia a pendere nel vuoto, un brusco soprassalto a causa di un rumore improvviso, di una puntura di insetto, anche solo di una pulce ed è un attimo volare di sotto.
Le finestre con i vetri aperti e le persiane lasciate imprudentemente socchiuse, il gatto che dall'interno vi si appoggia e il volo è assicurato.

Ma purtroppo il gatto non ha ali e neppure le proverbiali 7 vite.

Qui abbiamo messo tutto in sicurezza.
Mi fido e confido nel "senso di responsabilita" di un gatto esattamente come mi fiderei e confiderei in quello di un bimbo di pochi anni: zero.

Iska
08-09-2023, 21:01
Noi abbiamo messo reti elettrosaldate in terrazzo e a tutte le finestre.
Quelle delle finestre sono apribili per poter manovrare le persiane; certo mi impediscono un po' l'affaccio, ma chissefrega, l'importante è la sicurezza dei miei gatti.

Possiamo stare tranquilli anche quando non siamo a casa e non dobbiamo chiudere porte e finestre, come facevamo prima di mettere in sicurezza, per timore, al ritorno, di trovarne uno azzoppato o peggio ancora spiaccicato sul cemento del cortile.

Il gatto di un vicino del vecchio paese era morto volando giù dal secondo piano; dipende sempre da come si cade e da cosa c'è nel punto di impatto.

Aletto
08-09-2023, 21:20
……
Qui abbiamo messo tutto in sicurezza.
Mi fido e confido nel "senso di responsabilita" di un gatto esattamente come mi fiderei e confiderei in quello di un bimbo di pochi anni: zero.
Non c’entra nulla il senso di responsabilità, come è improprio accostarlo a quello dei bambini di pochi anni.
Sono due specie diverse, la nostra in particolare è quella che in assoluto nasce con un cervello che impiega anni ed anni per raggiungere la completezza.
Le articolazioni sono diverse, lo scheletro è diverso e via dicendo.
Noi non abbiamo il riflesso verticale.
“ovvero la loro capacità di ruotare il corpo mentre sono sospesi in aria e atterrare sulle quattro zampe come se nulla fosse.
Il termine giusto in realtà è “riflesso di raddrizzamento”, ed è una capacità che gli consente, anche qualora cadesse da altezze considerevoli e con la schiena rivolta verso il pavimento, di ruotare il corpo, disporsi a pancia in giù mentre sono in aria e atterrare sulle quattro zampe attutendo l'impatto.” (Sonia Campa membro del comitato scientifico di Kodami) proprio grazie alla particolare conformazione scheletrica.

Un conto è cadere da un primo piano che sarebbe quasi un atterraggio brusco, un altro è cadere dai piani alti come è successo oggi, allora in quei casi c’è poco da fare ed è importante mettere balconi e terrazzi in sicurezza.
Comunque sia, visto il numero di gatti che ci sono, circa 8 milioni nelle case, i marciapiedi e le strade sarebbero cosparsi di gatti morti o moribondi. E invece così non è perché l’evoluzione li ha selezionati per usare la terza dimensione, e la sanno usare.
Possiamo sicuramente pensarla come ci pare, e anche considerarli dei bimbi immaturi con scarso o nullo senso di responsabilità, ma è un paragone fuorviante che poi entra nella testa di molti.

leucio
08-09-2023, 21:36
Io, invece, mi fido e confido nella capacità dei gatti di trarre profitto dalle esperienze fatte e dall'educazione che gli viene impartita quando sono cuccioli, molto di più di quanto fido e confido nella capacità di noi umani di attivare lo stesso processo di elaborazione.

Così come ogni essere umano, anche ogni gatto è un individuo unico, irripetibile, con la sua specifica capacità di elaborare risposte ai problemi che deve affrontare nella sua esistenza.
Un gatto nato per strada, educato alla durezza di quella vita sin da piccolo, sviluppa inevitabilmente un attenzione rispetto alle probabili fonti di pericolo maggiore rispetto ad un gatto che è nato ed ha sempre vissuto in casa.
E poi giocano un ruolo importante, in questa partita complessa che è la crescita di un vivente, anche le inclinazioni caratteriali di ogni singolo individuo, e la qualità dei rapporti intra ed extra specifici che fanno parte a tutto tondo degli elementi determinanti del suo sviluppo.

Definisco sempre, tra il serio e il faceto, Averno come "il mio coinquilino" perché non mi sono mai posto nei suoi confronti come "il padrone" o "quello che gli deve insegnare a vivere".
Piuttosto, ho sempre pensato e tentato di avere con lui un rapporto di pari dignità, come è giusto che sia tra viventi, in cui ognuno impara qualcosa e insegna qualcosa all'altro.
Senza supponenza, ma con amore.

Così come la fiducia che Averno mi concede è infinita, ma sempre soggetta alla verifica concreta nei comportamenti quotidiani, la fiducia che io concedo allo stesso modo a lui è fondata si, sul sentimento, ma anche sull'osservazione e sulla verifica quotidiana dei comportamenti.
Solo se si riesce a convivere in questo modo si mantiene viva la possibilità di crescere ed imparare insieme, nelle grandi come nelle piccole cose.

Oltre alle porte finestre, ho una finestra che da sul retro della casa, dove c'è l'aranceto. Ho fatto misurare ad Averno, tenendolo, delicatamente ma saldamente, bloccato, lo strapiombo che si apre oltre il davanzale. L'unico movimento che ha tentato di fare, dopo qualche secondo di osservazione, è stato rinculare: aveva valutato subito la pericolosità della situazione.
Ho abbassato la zanzariera, l'ho bloccata e ho lasciato la finestra aperta senza problemi, per arieggiare casa. Quando fa molto caldo, nel pomeriggio, e il sole batte sull'altro lato della casa, lui ama sdraiarsi sul davanzale interno della finestra, marmo freschissimo e liscio, a prendersi una boccata d'aria. Ma alla zanzariera non si avvicina nemmeno.
E senza lasciarmi sopraffare dalla paura che si potesse fare male per una terza volta, sono riuscito anche ad insegnargli il corretto comportamento da tenere, per strada, quando passa una macchina: a differenza degli altri gatti, che fuggono scompostamente cercando scampo saltando dietro un muretto o nella vegetazione, Averno aveva imparato a continuare a camminare col suo passo, solo spostandosi dalla carreggiata nell'erba che cresce ai lati della strada.
Sereno ed imperturbabile. Bellissimo e regale. Felino.
In questo, permettetemi la vanteria, sono stato più bravo della "zia gatta" :) .
Peccato che non lo posso più portare nel bosco come prima!

babaferu
08-09-2023, 21:43
Il fatto è che costringiamo degli animali a vivere in un luogo così in alto senza che possano nemmeno "prendere le misure", salgono in ascensore chiusi dentro un trasportino... E possono scendere solo volando giù, volontariamente o meno. Non sono loro che hanno scelto di vivere al sesto o all'ottavo piano, o che sono saliti fino lì. Per questo il senso di responsabilità in questione non può che essere il nostro...

Iska
08-09-2023, 23:07
@ Aletto
Non ho inteso senso di responsabilità come potrebbe esserlo per un umano.
E' stato solo un (infelice) paragone per dire che un gatto lasciato a se stesso potrebbe benissimo cadere da una finestra, da un balcone, da un terrazzo, né più né meno di quanto potrebbe capitare a un bambino piccolo, anche se è un gatto nato libero, anche se ha avuto tutti gli insegnamenti della madre, anche se arriva nelle nostre case già adulto, perfino se lo accompagnamo nel luogo dell'ipotetico pericolo.
Allora diciamo che non mi fido a lasciarlo solo in una situazione di potenziale pericolo, esattamente come non lascerei solo un bambino nella stessa situazione.

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Qualsiasi gatto se lo esponiamo sul baratro si rende benissimo conto del vuoto e cerca di portarsi in posizione di sicurezza; non è che glielo insegnamo noi, ha già di suo il "senso del vuoto e dell'altezza" e del pericolo insito.
Ma questo non impedisce di precipitare.
Dove abitavo appena sposata proprio un mio gatto nato libero, accudito dalla madre e che ho adottato che avrà già avuto 3 o 4 anni, è caduto dalla finestra della camera da letto, primo piano, il danno si è limitato a un'abrasione sul labbro, ma se fosse stato un piano più alto non è detto che se la sarebbe cavata altrettanto bene.
E il bello, si fa per dire, è che gli è capitato di nuovo mesi dopo. Si addormentava e rigirandosi nel sonno, cadeva.
Non potendo mettere in sicurezza perché non ero a casa mia, non ho più aperto quella e le altre finestre, se non ero presente.
Un altro micio, anche lui nato e vissuto libero (uno di quelli della vecchina di cui avevo parlato in un'altra discussione e che avevo poi adottato io), quando si addormentava sul tavolo o su una sedia cominciava a ciondolare la testa e più di una volta è caduto.
Cosa dovrei pensare, che entrambi avevano una madre inetta che non ha insegnato nulla?
O che erano due gatti scemi?
Che non sono stata una buona maestra, visto che sembra che ci siano persone in grado di insegnare al gatto quasi quasi a rispondere al telefono.
O che sono capitati proprio a me due gatti che non avevano il senso della terza dimensione e che dopo anni di vita libera hanno aspettato proprio di essere a casa mia per cadere nel vuoto?
Il fatto è che costringiamo degli animali a vivere in un luogo così in alto senza che possano nemmeno "prendere le misure", salgono in ascensore chiusi dentro un trasportino... E possono scendere solo volando giù, volontariamente o meno. Non sono loro che hanno scelto di vivere al sesto o all'ottavo piano, o che sono saliti fino lì. Per questo il senso di responsabilità in questione non può che essere il nostro...
Sono perfettamente d'accordo con te.


Poi è chiaro che ognuno gestisce come meglio crede la sicurezza di coloro di cui è responsabile.
Io continuo a pensare che è meglio prevenire che rischiare.

Iska
09-09-2023, 05:00
@ Aletto
probabilmente non sono ancora riuscita a spiegarmi bene.
Non ho mai pensato di paragonare lo sviluppo mentale di un gatto a quello di un bambino di pochi anni.
Sono due specie diverse, non possiamo metterle a confronto in questo modo.

Ma se voglio far capire a una persona media che una certa situazione può costituire un pericolo per il gatto, forse gli entra meglio in testa se dico "lasceresti che il tuo bimbo si arrampichi sul davanzale?
No di certo.
Ecco, il tuo gatto è come un bimbo piccolo, regolati di conseguenza".

Il fatto che i marciapiedi non siano costellati da corpi di gatti precipitati da balconi e finestre non significa automaticamente che non sia rischioso lasciare che vi abbiano libero accesso senza protezioni.
O magari perché al nostro e a quelli di tutti coloro che conosciamo non è mai capitato niente di male.
Nel periodo in cui ero in ballo per adottare Iska, quindi pochi mesi fa, sulla pagina facebook di una delle tante associazioni che si occupano di gatti bisognosi avevo letto di un fatto raccapricciante.
Una gatta precipitata mesi prima non so se da una finestra o da un balcone era rimasta infilzata con la pancia sulle punte della cancellata sottostante.
Non era mai caduta prima di quella volta, ma quel giorno è successo.
È stata soccorsa e salvata e, dopo lunghissime cure, è stata data in adozione a umani più responsabili dei suoi proprietari.
Se quella finestra o quel balcone fossero stati messi in sicurezza, le sarebbero state risparmiate tante sofferenze.

leucio
09-09-2023, 06:15
Il fatto è che costringiamo degli animali a vivere in un luogo così in alto senza che possano nemmeno "prendere le misure", salgono in ascensore chiusi dentro un trasportino... E possono scendere solo volando giù, volontariamente o meno. Non sono loro che hanno scelto di vivere al sesto o all'ottavo piano, o che sono saliti fino lì. Per questo il senso di responsabilità in questione non può che essere il nostro...

Perfettamente d'accordo.
E' indispensabile per un gatto poter "prendere le misure": è secondo me una parte fondamentale nel suo lavoro di mappatura di un territorio.
Il gatto ha la duplice natura di preda e di predatore. Questo lo spinge a muoversi in un territorio con estrema prudenza, calcolando vantaggi e rischi di ogni mossa, di ogni spazio, di ogni percorso.
Anche la prevenzione, credo, vada fatta in modo il meno impositivo possibile, cioè trovando il modo giusto e meno rischioso perché lui (il gatto) possa valutare e capire il motivo per cui uno spazio gli può essere più o meno parzialmente interdetto.
In tutte le esperienze di cui stiamo parlando, infine, hanno un peso non indifferente le condizioni reali, materiali, in cui viviamo. Oltre alle nostre ansie e paure.
Mi rendo perfettamente conto che una cosa è vivere in un casermone di dieci piani in un'area pesantemente urbanizzata, un'altra è vivere in campagna o quasi, ovvero in un ambiente che offre molte più possibilità, anche a noi umani, di un approccio più dolce alle necessarie misure di prevenzione dal rischio.

Aletto
09-09-2023, 08:05
Così la persona media non cresce, non arricchisce il suo bagaglio. E capisce, ma capisce cose sbagliate.
Poi ieri pensavo: chissà da quanto tempo quello sfortunato micio era lì forse chiuso fuori come lo sono molti altri, senza altra possibilità di fuga e scelta. Questo non ci è dato sapere, e favorisce la decisione estrema, inclusa quella della gatta infilzata. Non ne conosciamo i contesti
E mi sono venute in mente le parole di ba: “E possono scendere solo volando giù, volontariamente o meno.”, “il senso di responsabilità in questione non può che essere il nostro...”

Aletto
09-09-2023, 08:18
Sono molto affezionata a questo video, perché i gatti sono in grado di fare salti rocamboleschi ma anche capitomboli clowneschi

https://www.youtube.com/watch?v=bOfvrAy1B8I

Iska
09-09-2023, 09:06
@ Aletto
Certo, i gatti sono acrobati spettacolari.
Bello il video e fa anche sorridere per la tenerezza che questo micio ispira.
Ma è un gatto libero, è a pochi metri da terra.
Non è un gatto che sta in appartamento ai piani alti.

Soprattutto oggi tutti abbiamo i mezzi per imparare cose nuove, per capire, a patto che ci siano interesse e volontà.
Non sono certo nata "imparata" ma qualche passettino in avanti l'ho fatto, a volte anche con tanta fatica, ma l'ho fatto.
Ho appreso anche qui sul forum, anche quando non ancora iscritta, ero una lettrice silenziosa.
E ogni pur piccolo traguardo serve da nuovo trampolino di lancio.

Ma le persone che passano la maggior parte del tempo libero e a volte anche quello in orario di lavoro (come le dipendenti dell'ufficio anagrafe del mio paese) a chattare del nulla sui social, (mentre gli utenti vengono messi in modalità "attesa") se parli di etologia anche all'acqua di rose o si addormentano o ti salutano, perché i loro interessi sono altri e in fondo il gatto di casa o il cagnolino sono solo "complementi d'arredo" o poco più.

Quindi con persone del genere ricorro a quegli esempi inappropriati; ciò che più mi interessa è che non mettano a repentaglio la sicurezza del loro animale.

D'altronde non posso, non so fare diversamente, dal momento che non so insegnare, non ne ho la vocazione e non ho neppure quella del predicatore mielosamente affabile che cerca di conquistare l'uditorio.

Iska
09-09-2023, 09:48
@ Aletto
...
Ho appreso anche qui sul forum, anche quando non ancora iscritta, ero una lettrice silenziosa...
Da te ho imparato molto; trovo interessanti i tuoi interventi, anche quando siamo su posizioni diverse.
Ed è sempre un piacere leggerti. :)

VEI-6 Vesuvius
09-09-2023, 11:47
L'Olav dal terrazzo salta giù volontariamente. Ma sono solo due metri.

Aletto
09-09-2023, 11:56
Sì, il gatto del video è evidentemente libero di fare le sue scelte, e di sbagliarle :)
Odio quella musichetta di sottofondo che distoglie l'attenzione e ridicolizza un momento importante.
Essere sempre d'accordo è impossibile ed anche monotono, non stimola nessuno, non cresce nessuno.
Penso sia costruttivo avere opinioni diverse.
Molti dibattiti scientifici (è sempre acceso lì il dibattito) sono stati talmente furenti che hanno avuto conseguenze tragiche, vedi la morte di Boltzmann. Poveretto, era già instabile, e pur essendo un genio la ragione non ha avuto la meglio.

Aletto
09-09-2023, 11:59
L'Olav dal terrazzo salta giù volontariamente. Ma sono solo due metri.

Che vuoi che siano un paio di metri per loro.
Ora apro un thread ad hoc ;)

Iska
09-09-2023, 13:46
Sì, il gatto del video è evidentemente libero di fare le sue scelte, e di sbagliarle :)
Odio quella musichetta di sottofondo che distoglie l'attenzione e ridicolizza un momento importante.
Essere sempre d'accordo è impossibile ed anche monotono, non stimola nessuno, non cresce nessuno.
Penso sia costruttivo avere opinioni diverse.
Molti dibattiti scientifici (è sempre acceso lì il dibattito) sono stati talmente furenti che hanno avuto conseguenze tragiche, vedi la morte di Boltzmann. Poveretto, era già instabile, e pur essendo un genio la ragione non ha avuto la meglio.
Sono d'accordo.
Anche sulla musichetta e infatti avevo azzerrato il volume.

straycat2
15-09-2023, 16:32
io dal 17 maggio ho messo in sicurezza il balcone in modo che Mirtilla se voleva, poteva uscire in tranquillità, ma non avevo calcolato che lei non è minimamente interessata a uscire nonostante io lascio la porta finestra socchiusa che se vorrebbe uscire potrebbe farlo, ha posato le sue 4 zampine solo il 16 giugno davanti diciamo alla mia visuale poi più niente..preferisce il fresco dell'aria condizionata al balcone.
io mi sono preoccupata di rendere accogliente il balcone e farle conoscere qualcosa di diverso dall'acquario ma lei niente, ci vorrà tempo forse...

leucio
15-09-2023, 16:40
io dal 17 maggio ho messo in sicurezza il balcone in modo che Mirtilla se voleva, poteva uscire in tranquillità, ma non avevo calcolato che lei non è minimamente interessata a uscire nonostante io lascio la porta finestra socchiusa che se vorrebbe uscire potrebbe farlo, ha posato le sue 4 zampine solo il 16 giugno davanti diciamo alla mia visuale poi più niente..preferisce il fresco dell'aria condizionata al balcone.
io mi sono preoccupata di rendere accogliente il balcone e farle conoscere qualcosa di diverso dall'acquario ma lei niente, ci vorrà tempo forse...

Con il caldo torrido che ha fatto quest'estate, si può capire che Mirtilla abbia preferito la frescura artificiale del condizionatore alle vampate di caldo che anche la sera, in città, spesso rendevano impossibile godersi il fresco.
Mia madre, che abita a Napoli, in una zona collinare e quindi più fresca del centro, durante tutta l'estate si è comportata come Mirtilla, e solo adesso sta cominciando a prendere in considerazione l'idea di uscire la sera sul balcone a prendere una boccata di fresco. :)

Vedrai che con il calo delle temperature, piano piano anche Mirtilla apprezzerà la possibilità di godere del balcone che le hai preparato.