serendipity
12-12-2024, 06:24
Non so se qualcuno avrà la pazienza di leggere tutto questo e non so neanche perché scrivo questo post. Forse per trovare conforto, forse sperando di trovare delle risposte che fino ad oggi nessuno mi ha dato.
Qualcuno forse si ricorderà di me, avevo scritto dei post sulla mia gatta 13enne, ipertiroidea da dicembre dell’anno scorso, per la quale non riuscivamo a trovare il giusto dosaggio del medicinale tanto da passare ad ipotiroidea. Medicinale tra l’altro che le portava grossi effetti collaterali. I primi di ottobre inizia ad avere tachicardia, così facciamo ecocardio: cardiomiopatia ipertrofica. Inizio a dare il betabloccante. E da qui credo sia l’inizio della fine. 3 giorni dopo inizia a vomitare, tutti i giorni, sempre alla stessa ora, ma per il resto sembrava stare benone, probabilmente merito dell’aver forse trovato il dosaggio del farmaco per la tiroide. Andiamo avanti così per un mese, proviamo prima siringhe di plasil, poi farmaco gastroprotettore. Con l’aggiunta di questo, il vomito sembra passare per una settimana, poi ricomincia vomito e digiuno nonostante cercassi di alimentarla con la siringa. Viene ricoverata e si scoprono dei valori del fegato SPAVENTOSI. Nel frattempo le cambiano anche il colore degli occhi. No non si parla di ittero (non ancora), ma proprio della sclera degli occhi. Da verdi diventano prima giallo fosforescente, poi color rame, ora sono addirittura quasi marroni. Nel periodo del color rame ad un certo punto ha iniziato a secernere del liquido rossiccio dagli occhi e più fuoriusciva, più l’occhio sembrava tornare più o meno normale. Nel bugiardino del betabloccante c’è scritto che può portare cambio colore degli occhi e grossa infiammazione del fegato. Lo faccio notare alla vet che però nega possa dipendere da quello in quanto trattasi di farmaco ad uso umano e quindi secondo lei quelli sono gli effetti collaterali sull’uomo. Sotto mia profonda insistenza me lo cambia ma volendo lasciare la stessa molecola. Nonostante flebo e medicine per fegato i valori peggiorano ancora di più e lei continua a vomitare ogni giorno.
Provo a chiedere vari altri consulti con altri vet che non sanno minimamente dare spiegazioni per il fegato o per gli occhi, limitandosi a liquidarmi con “segui la cura del collega”.
Oggi dopo un mese di attesa riesco ad avere un incontro con una dottoressa che è insegnante all’università, ricercatrice ecc ecc. si stupisce immediatamente del motivo per cui mi sia stato dato questo betabloccante che oltre ad essere ad uso umano, pare non esserci alcuna evidenza nella medicina veterinaria di questo farmaco su un gatto. Mi dice di cambiarlo con un preparato galenico e mi fa eco. Pare essere una colangite o addirittura una cirrosi. Non esclude sia dipeso dal farmaco ma ovviamente non può confermarlo anche perché per capirci di più dovrebbe sedarla, cosa assolutamente impossibile. Per gli occhi invece anche lei si stupisce, mi dice che potrebbe essere fip ma di non aver mai visto o sentito qualcosa del genere.
Ho ordinato il farmaco galenico ma ci vorranno giorni per averlo e al momento non posso lasciarla senza betabloccante posso solo diminuirne la dose. Quindi mi sento anche di essere complice nel continuare ad avvelenarla. Non credo riuscirò mai a somministrarle il farmaco galenico perché da lunedì è peggiorata tantissimo e da oggi, da quando tornata dalla visita, forse per stress o forse per il semplice peggioramento, non vuole proprio più mangiare assolutamente nulla neanche siringandola. Resta imbambolata, è itterica, si mette in posizione ingobbita di dolore (stiamo facendo anche antidolorifico), in alcuni momenti ha un respiro rumoroso, si nasconde. Non credo supererà questa giornata, non credevo neanche superasse la notte, che ho passato sveglia con lei.
Sono disperata e mi sento anche in colpa per non aver magari fatto di testa mia sospendendo il farmaco, ma ho pensato che le sarebbe venuto un infarto non avendo neanche trovato qualcuno che prendesse in considerazione l’idea di cambiarlo.Così come penso che a questo punto ho sbagliato a farla stressare ulteriormente oggi perché da quando siamo tornati è avvenuto un vero e proprio crollo.
A qualcuno è successa questa cosa degli occhi oppure del fegato impazzito?
Copio il referto dell’eco:
L'esame dell'addome eseguito su soggetto poco collaborativo ha evidenziato diffuse lesioni epatiche, prevalentemente sui versanti viscerali dell'organo, caratterizzate da aree iperecogene, irregolarmente delimitate, con multiple formazioni tubulari ipoanecogene con parete iperecogena, di verosimile origine biliare (difficile valutazione doppler a causa dei continui movimenti del paziente), associate a profili capsulari diffusamente bozzoluti; i linfonodi intestinali sono discretamente ingraditi e moderatamente ipoecogeni e le anse del tenue presenta moderato e diffuso ispessimento delllo strato muscolare; si evidenzia, inoltre, un moderato versamento peritoneale anecogeno; i reni, bilateralmente, presentanoto corticale relativamente ispessita, iperecogena e disseminata da microfoci iperriflettenti compatibili con microlitiasi.
Reperto compatibile con epatopatia diffusa (precirrotica?) e ascite in soggetto con enteropatia cronica infiltrante (IBD vs linfoma)
Qualcuno forse si ricorderà di me, avevo scritto dei post sulla mia gatta 13enne, ipertiroidea da dicembre dell’anno scorso, per la quale non riuscivamo a trovare il giusto dosaggio del medicinale tanto da passare ad ipotiroidea. Medicinale tra l’altro che le portava grossi effetti collaterali. I primi di ottobre inizia ad avere tachicardia, così facciamo ecocardio: cardiomiopatia ipertrofica. Inizio a dare il betabloccante. E da qui credo sia l’inizio della fine. 3 giorni dopo inizia a vomitare, tutti i giorni, sempre alla stessa ora, ma per il resto sembrava stare benone, probabilmente merito dell’aver forse trovato il dosaggio del farmaco per la tiroide. Andiamo avanti così per un mese, proviamo prima siringhe di plasil, poi farmaco gastroprotettore. Con l’aggiunta di questo, il vomito sembra passare per una settimana, poi ricomincia vomito e digiuno nonostante cercassi di alimentarla con la siringa. Viene ricoverata e si scoprono dei valori del fegato SPAVENTOSI. Nel frattempo le cambiano anche il colore degli occhi. No non si parla di ittero (non ancora), ma proprio della sclera degli occhi. Da verdi diventano prima giallo fosforescente, poi color rame, ora sono addirittura quasi marroni. Nel periodo del color rame ad un certo punto ha iniziato a secernere del liquido rossiccio dagli occhi e più fuoriusciva, più l’occhio sembrava tornare più o meno normale. Nel bugiardino del betabloccante c’è scritto che può portare cambio colore degli occhi e grossa infiammazione del fegato. Lo faccio notare alla vet che però nega possa dipendere da quello in quanto trattasi di farmaco ad uso umano e quindi secondo lei quelli sono gli effetti collaterali sull’uomo. Sotto mia profonda insistenza me lo cambia ma volendo lasciare la stessa molecola. Nonostante flebo e medicine per fegato i valori peggiorano ancora di più e lei continua a vomitare ogni giorno.
Provo a chiedere vari altri consulti con altri vet che non sanno minimamente dare spiegazioni per il fegato o per gli occhi, limitandosi a liquidarmi con “segui la cura del collega”.
Oggi dopo un mese di attesa riesco ad avere un incontro con una dottoressa che è insegnante all’università, ricercatrice ecc ecc. si stupisce immediatamente del motivo per cui mi sia stato dato questo betabloccante che oltre ad essere ad uso umano, pare non esserci alcuna evidenza nella medicina veterinaria di questo farmaco su un gatto. Mi dice di cambiarlo con un preparato galenico e mi fa eco. Pare essere una colangite o addirittura una cirrosi. Non esclude sia dipeso dal farmaco ma ovviamente non può confermarlo anche perché per capirci di più dovrebbe sedarla, cosa assolutamente impossibile. Per gli occhi invece anche lei si stupisce, mi dice che potrebbe essere fip ma di non aver mai visto o sentito qualcosa del genere.
Ho ordinato il farmaco galenico ma ci vorranno giorni per averlo e al momento non posso lasciarla senza betabloccante posso solo diminuirne la dose. Quindi mi sento anche di essere complice nel continuare ad avvelenarla. Non credo riuscirò mai a somministrarle il farmaco galenico perché da lunedì è peggiorata tantissimo e da oggi, da quando tornata dalla visita, forse per stress o forse per il semplice peggioramento, non vuole proprio più mangiare assolutamente nulla neanche siringandola. Resta imbambolata, è itterica, si mette in posizione ingobbita di dolore (stiamo facendo anche antidolorifico), in alcuni momenti ha un respiro rumoroso, si nasconde. Non credo supererà questa giornata, non credevo neanche superasse la notte, che ho passato sveglia con lei.
Sono disperata e mi sento anche in colpa per non aver magari fatto di testa mia sospendendo il farmaco, ma ho pensato che le sarebbe venuto un infarto non avendo neanche trovato qualcuno che prendesse in considerazione l’idea di cambiarlo.Così come penso che a questo punto ho sbagliato a farla stressare ulteriormente oggi perché da quando siamo tornati è avvenuto un vero e proprio crollo.
A qualcuno è successa questa cosa degli occhi oppure del fegato impazzito?
Copio il referto dell’eco:
L'esame dell'addome eseguito su soggetto poco collaborativo ha evidenziato diffuse lesioni epatiche, prevalentemente sui versanti viscerali dell'organo, caratterizzate da aree iperecogene, irregolarmente delimitate, con multiple formazioni tubulari ipoanecogene con parete iperecogena, di verosimile origine biliare (difficile valutazione doppler a causa dei continui movimenti del paziente), associate a profili capsulari diffusamente bozzoluti; i linfonodi intestinali sono discretamente ingraditi e moderatamente ipoecogeni e le anse del tenue presenta moderato e diffuso ispessimento delllo strato muscolare; si evidenzia, inoltre, un moderato versamento peritoneale anecogeno; i reni, bilateralmente, presentanoto corticale relativamente ispessita, iperecogena e disseminata da microfoci iperriflettenti compatibili con microlitiasi.
Reperto compatibile con epatopatia diffusa (precirrotica?) e ascite in soggetto con enteropatia cronica infiltrante (IBD vs linfoma)