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Visualizza Versione Completa : La Bibbia dei Gattolici - Alberto Mattioli


kirah
29-11-2007, 09:15
29/11/2007 tratto da LaZampa.it

La bibbia dei "gattolici"


Raccolte in un libro le imprese dei felini e le incredibili follie dei loro proprietari


ALBERTO MATTIOLI
Per noi gattolici credenti e praticanti, l’esistenza del gatto è la prova più convincente di quella di Dio. Tuttavia, vale per il gatto la definizione che Churchill dava della Russia: «È un indovinello, racchiuso in un mistero e avvolto in un enigma». In altri termini: gatto è bello (anche) perché è imprevedibile. Nel suo comportamento, le uniche certezze sono che non ce ne saranno. La sua regola è la mancanza di regole. Come tutti gli spiriti liberi, frequenta tutti i luoghi, tranne quelli comuni.

Di conseguenza, il gatto è abbonato alle storie curiose. Non parliamo delle molte leggende che, nei 9.500 anni in cui si è degnato di dividere la sua vita con quella dell’uomo, l’hanno talvolta gratificato e spesso perseguitato. Ma proprio della cronaca, e di quella recente. Un’antologia di notizie incredibili ma vere, concesso e non dato che i giornali dicano la verità, approda adesso in libreria, raccolta da Detlef Bluhm, che già aveva dato una bella prova di gattolicesimo ortodosso con Impronte di gatto. Ora recidiva con La gatta che amava le acciughe (Corbaccio, pagg. 220, euro 16). Una gatta che ama le acciughe non è affatto curiosa. Lo diventa se la notizia che dà il titolo al libro è quella riportata dall’autorevole Süddeutsche Zeitung il 7 gennaio 2005: l’attrice Halle Berry, assurta alla fama come Catwoman, si era talmente innamorata della sua partner nel film, la gatta Play-doh (di cui tutto si può dire tranne che recitasse da cani) da essere paparazzata a Beverly Hills mentre spendeva 70 dollari per comprarle delle costosissime acciughe bianche. Niente di nuovo sotto il sole, anche in sfere più intellettualmente impegnate: alla tavola di Théophile Gauthier c’era sempre un coperto per il gatto (senza posate, ma con il bicchiere) e il reverendo Samuel Johnson andava personalmente a comprare le ostriche per il suo figlio baffuto Hodge.

Poi ci sono i gatti viaggiatori, e anche senza stivali. Come Billy, che, riferì l’Arizona Republic nel 2004, fuggito dalla sua gabbia nella stiva di un aereo, volò per 19 giorni nei cieli americani. Mentre Gin, sempre nello stesso anno, dopo il decollo da Bruxelles per Vienna riuscì misteriosamente a raggiungere la cabina di pilotaggio, attaccò il secondo ufficiale e obbligò l’aereo a fare ritorno in Belgio: un gatto dirottatore. Invece Emily, nel 2005, scappò di casa nel Wisconsin, andò a curiosare in un magazzino di carta, finì in un container, fu spedita in Francia, riemerse a Nancy e venne rimandata dall’altra parte dell’Atlantico. All’arrivo concesse una conferenza-stampa e fu trovata ingrassata, segno che anche per i gatti il cibo francese è più appetitoso di quello americano.

Ecco i gatti che tranquillizzano i detenuti delle galere svizzere (Der Tagesspiegel, 2004) e quello sopravvissuto al disastro delle Twin Towers (The Times, 2001), la gatta Muschi che allo zoo di Berlino vive insieme all’orsa Mäuschen e dorme fra le sue zampe (Berliner Morgenpost, 2005) e il gatto Tinker che ha ereditato 693 mila euro (Hamburger Abendblatt, 2003). Capitolo gatto e diritto (e diritti del gatto): due famiglie si sono fatte causa per capire a chi appartenesse il micio che si divideva fra loro, senza che nessuna sapesse della sua doppia vita (sempre il Morgenpost, 2004). E sir Paul McCartney fu obbligato a ridurre il volume delle sue prove perché il fracasso disturbava la gatta del vicino (Der Tagesspiegel, 2004). Poi c’è Mephisto, il gatto dell’Hansa-Theater di Berlino, presenza fissa in palcoscenico. Quando ci tornò dopo che un’auto gli aveva fratturato il bacino, il pubblico lo accolse con un’ovazione (Die Welt, 2002). Nulla di strano: alla disastrosa «prima» del Barbiere di Siviglia, nel 1816 all’Argentina di Roma, il colpo di grazia a Rossini lo diede il gatto che attraversò di corsa la scena.

Infine, la ricerca medica riportata da Psichosomatic Medicine nel 2002, secondo la quale per molte persone la presenza di un gatto è molto più tranquillizzante di quella del coniuge. Anche se forse non serviva una ricerca scientifica, per scoprirlo.

Cleo
29-11-2007, 09:32
devo averlo assolutamente:D

kirah
29-11-2007, 09:36
Mattioli ha scritto questo bellissimo articolo in riferimento al libro di Detlef Bluhm: La gatta che amava le acciughe (Corbaccio, pagg. 220, euro 16)
Direi che può essere un ottimo regalo natalizio, no? :cool:;)

Cleo
29-11-2007, 09:38
Pero mi piace esser Gattolica:D

Chicca.78
29-11-2007, 09:41
.....
Infine, la ricerca medica riportata da Psichosomatic Medicine nel 2002, secondo la quale per molte persone la presenza di un gatto è molto più tranquillizzante di quella del coniuge. Anche se forse non serviva una ricerca scientifica, per scoprirlo.


hahahaha bella qusta!!!!:D

Agata
29-11-2007, 12:22
meraviglioso!!! devo averlo!

Agata
28-12-2007, 11:58
Mattioli ha scritto questo bellissimo articolo in riferimento al libro di Detlef Bluhm: La gatta che amava le acciughe (Corbaccio, pagg. 220, euro 13,60)
Direi che può essere un ottimo regalo natalizio, no?

me l'hanno regalato per Natale! è davvero un libro carino che si legge in un attimo!