PDA

Visualizza Versione Completa : avanzi di cibo: ecco le norme!


Condoleeza
17-11-2010, 14:10
dalla Lav, Lega antivivisezione (www.lav.it)

"Ciao,

Per supermercati tutto è affidato a scelte della ditta e/o dei singoli gestori.

Per le mense c’è la legge:

eccola: Legge 31 luglio 2002 n.179 - Disposizioni in materia ambientale. Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.189 del 13 agosto.
All’articolo 23 (Modifiche al decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22) prevede b) all'articolo 8, comma 1, dopo la lettera c), è inserita la seguente: "c-bis) i residui e le eccedenze derivanti dalle preparazioni nelle cucine di qualsiasi tipo di cibi solidi, cotti e crudi, non entrati nel circuito distributivo di somministrazione, destinati alle strutture di ricovero di animali di affezione di cui alla legge 14 agosto 1991, n. 281, e successive modificazioni, nel rispetto della vigente normativa;(…)."

Fanellina
16-12-2010, 17:11
Nel ristorante dove lavoro buttiamo via ogni giorno chili e chili di roba, mi viene così male!! Sono tutte cose ancora buone, non ci lasciano portare via niente, nemmeno una fettina di torta, e nemmeno le donano....Ma non fa niente, non c'è solo mezzo mondo che muore di fame!!Che rabbia...

Condoleeza
16-12-2010, 18:32
guarda qui!
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_dicembre_16/ristorante-avanzi-doggy-bag-chef-18188367069.shtml
COME ALL'ESTERO: UN SACCHETTO PER PORTARE A CASA IL CIBO NON CONSUMATO
Nasce il ristorante «avanzi zero»
La doggy bag promossa dagli chef
L'ideatrice Cornelia Pelletta: come volontaria so quanto vale il cibo per chi non ce l'ha, noi ne buttiamo troppo

MILANO - Negli Stati Uniti è semplicemente normale. Apri il frigorifero di casa, da New York a San Francisco, e li trovi: contenitori di carta con il manico, fra bottiglie di latte e yogurt. Hanno un nome buffo, doggy bag (letteralmente, borsa per il cane), ma il cibo che contengono non finisce nella ciotola. Sono gli avanzi di pranzi o cene ai ristoranti che gli americani si portano a casa. Un gesto anti-spreco compiuto in scioltezza. Come fece l'estate scorsa in Italia, suscitando mormorii, Michelle Obama. Trentasette miliardi di euro di cibo buono, invece, «volano» ogni anno nelle pattumiere delle famiglie italiane, senza contare quel che resta nei piatti al ristorante. Questo dato, raccolto dall'Università Bicocca, ha fatto scattare qualcosa di più dello stupore in Cornelia Pelletta, critico gastronomico di professione e volontaria dell'Associazione Cena dell'Amicizia, onlus che si occupa del reinserimento sociale dei senza fissa dimora.

«Stavamo facendo gli ordini del pesce», racconta. «Per una persona che vive ai margini, trovare a tavola del cibo pregiato come pesce o certi tagli di carne è importante. Al momento di controllare il conto mi è scattato un clic, e ho accarezzato l'idea di un progetto che aiutasse i milanesi a capire il valore vero del cibo». Lo staff della onlus vuole puntare sui comportamenti individuali e così si delinea la proposta di una doggy bag italiana. Davide Oldani e Pietro Leeman sono i primi due chef contattati: «Dal loro entusiasmo ho capito che potevamo continuare», dice Pelletta. Il progetto trova un nome, «Il Buono che avanza», un logo, un simpatico sacchetto che strizza l'occhio mentre si riempie di alimenti, e diventa la prima rete di ristoranti ad «avanzi zero». «I locali che aderiscono, ad oggi venti, espongono una locandina che racconta il progetto», spiega Massimo Acanfora, responsabile della comunicazione di Cena dell'Amicizia, «e i ristoratori si impegnano a proporre ai clienti un sacchetto per portare via quanto avanzato».

Dopo l'approvazione di cuochi e ristoratori, c'è attesa: come la prenderanno i milanesi? «Sono pronto a scommettere: piacerà anche alle signore-bene», dice l'imprenditore Mario Gorla, che da qualche anno sfida i camerieri chiedendo a fine pasto un tappo per portare via la bottiglia mezza piena. «È per motivi etici, ma non solo. Viaggio molto per lavoro e in Ungheria avevo visto le persone uscire dai ristoranti con bottiglie avvolte in carta stagnola», spiega. «Io consumo un solo bicchiere a pasto, ma chiedo sempre etichette di qualità, così ho iniziato a portarmi via la bottiglia. Sono contento se altri lo faranno». «Il Buono che avanza», che coinvolge anche Slow Food Milano, Legambiente Lombardia, Comieco, Epam e l'Assessorato alla Salute del Comune, è in progress. La prossima tappa anti-spreco affiancherebbe altre iniziative di successo: Banco Alimentare, Last Minute Market, Siticibo (che ritira cibo cotto e intatto dalle mense per distribuirlo alle associazioni). Con una caratteristica inedita: la filiera corta, cioè il passaggio diretto del cibo cucinato dal ristorante alla tavola bisognosa più vicina.
Marta Ghezzi
16 dicembre 2010

mafalda
16-12-2010, 19:22
grande! halleluja, speriamo si diffonda a macchia d'olio questa prassi!

gnappetta
23-12-2010, 13:55
grande! halleluja, speriamo si diffonda a macchia d'olio questa prassi!
speriamo...:):confused:

briscola
23-12-2010, 15:59
Qui a Torino in tantissime pizzerie se avanzi la pizza te la puoi portare via, basta dirlo e ti portano il cartone per le pizze d'asporto!
Speriamo si diffonda anche nei ristoranti!

torakiki
23-12-2010, 16:11
Qui a Torino in tantissime pizzerie se avanzi la pizza te la puoi portare via, basta dirlo e ti portano il cartone per le pizze d'asporto!
Speriamo si diffonda anche nei ristoranti!

In effetti per la pizza l'ho sempre fatto (capita rarametne che io la avanzi comunque). Come mi è capitato di farlo in un ristorante sushi che prevedesa l'asporto, visto che sono attrezzati a loro non cambia nulla.
Sono i ristoranti normali che dovrebbero proporlo, è così sensato da apparire strano che non sia già così..è roba che hai pagato perchè devi lasciargliela!

Aram
23-12-2010, 16:37
Infatti io ho sempre chiesto (anche 15 anni fa) della stagnola per portarmi a casa gli avanzi.
E se mi guardavano strano, facevo dei gran sorrisi, ignorando bellamente lo sgomento.
Come ha detto giustamente Torakiki: ho pagato, me lo porto a casa.

:D

Condoleeza
23-12-2010, 17:32
io l'ho fatto spesso in vacanza, quando si va in tanti a mangiare al ristorante e gli altri ordinano carne (io sono vegetariana), e grandi quantità di carne restano poi nei piatti.
Alla fine, passo e raccolgo gli avanzi, di solito tutti mi guardano male e c'è chi dice che faccio brutta figura. Poi li porto, li portavo, ai gatti randagi.
Una volta, a un matrimonio, con 200 persone, ho raccolto una quantità immane di carne di vitello (povero vitello) e poi l'ho portata a certi cani "randagi" che avevo visto (cittadina del sud Italia). Ma ho scoperto che non erano randagi, ma "di quartiere"! curati e ipernutriti :). Non hanno voluto la mia carne! per fortuna al matrimonio c'era una che gestiva un piccolo rifugio per gatti e ha preso lei gli avanzi.
A Milano, vado quasi solo in pizzeria e ai gatti la pizza non piace! oltretutto nella mia zona non ci sono più randagi.

zaari70
24-12-2010, 08:25
Io quando la roba avanzata è molta e buona ho sempre chiesto di portarla a casa.
Dalle mie parti è comunque una prassi comune e non solo per la pizza :)

bianchina
24-12-2010, 10:13
anche io quando vado al ristorante, in qualunque occasione, mi porto via quanto avanzato nei tavoli, lo dò sempre ai mici randagi, della colonia!

mara73
29-12-2010, 08:35
Mi sembra una bella idea, in effetti, se comincia da andare di moda , sono sicura che nessuno storcerà più il naso. Io, se avanzo carne ai ferri al ristorante, generalmente chiedo il cartoccino per la Miss e Arturo, perché sprecarla? Ma confesso che non ho mai avuto il coraggio di chiedere gli avanzi per me!

Lilith
29-12-2010, 10:35
Dalle mie parti si usa farlo alla feste nelle sale ricevimenti.. matrimoni o comunioni.. si porta via quello che non si è consumato.. spesso viene visto come una "grezzata" :p però credo sia utile per evitare gli sprechi..

betta74
13-01-2011, 15:03
Per Natale i mici della colonia hanno pasteggaito con bistecca ai ferri (la classica fiorentina) :D
erano gli avanzei del pranzo di lavoro, chiesti alla cameriera dal mio capo :)