Whisper<3
06-06-2011, 19:37
Era tardi.
Era il terzo giorno di scuola e già avevo perso due volte il treno per ritornarmene a casa. Era settembre eppure faceva un caldo afoso che ti penetrava fino alle ossa rendendoti stanca, quasi assopita.
Ritrovai un po' di felicità entrando nell'androne di casa riparato dai raggi di sole e profumato di quel sapone che le donne delle pulizie lasciano per il condominio quando lavano le scale. Mi tolsi lo zaino dalle spalle che ormai era attaccato come un francobollo e aspettai che l'ascensore scendesse per poi salire al piano dove si trova il mio appartamento.
"Non vedo l'ora di mettermi sul divano a dormire" pensai mentre tiravo fuori le chiavi di casa. In fondo alla tasca del mio zaino noto un biglietto accartocciato. Lo prendo e lo leggo: "Only if u believe" c'era scritto nella rozza grafia del mio compagno di banco che spesso mi prendeva in giro per quella frase sdolcinata.
Sorrisi e quando le porte dell'ascensore si aprirono, mi intrufolai nell'abitacolo. Posai rumorosamente la sacca a terra e mi guardai allo specchio seccata dal fatto che l'ora di educazione fisica mi avesse fatto spuntare sulle guance due pomelli rossi. Senza guardare schiacciai il pulsante dell'ascensore e attesi che si muovesse.
<Miao> sentii d'un tratto.
Mi girai di scatto e vidi per terra una pallottola di pelo raggomitolata sul mio zaino.
<Miao> ripetè seccato guardandomi coi suoi occhi verdi.
Avevo sempre desiderato un gatto. Li avevo sempre reputati un po' magici ma non avevo mai visto due occhietti così vispi e lucenti. Mi accucciai alla sua altezza e portai una mano davanti al suo musetto mezzo tigrato mezzo bianco per poi accarezzarlo sulla sua pancia accompagnata da numerose fusa.
<Che carino!> continuavo a ripetere con una vocina scema che ricordava tanto una bambina che si meravigliava davanti a un negozio di dolcetti <Ma come ci sei entrato?>
Il gatto scese dal mio zaino e incominciò a fare la pasta sulla moquette dell'ascensore fino a quando le porte d'acciaio non si aprirono. Lui zampettò fuori e si sdraiò su un gradino delle scale. Presi le chiavi ed entrai in casa quando, a malincuore, dovetti salutare il miciotto: farlo entrare in casa sarebbe significato morte certa, per me. Chiusi perciò a doppia mandata per evitare ogni mia tentazione o attacco di coccole ai miagolii strazianti che già si udivano dal pianerottolo. I miei odiavano i gatti ed era già tanto se sopportavano la loro vista. D'un tratto sentii una porta chiudersi: il gatto era dei miei nuovi vicini che si erano appena trasferiti. Sorrisi quando, uscendo dal balcone per togliermi le scarpe, lo risentii. Mi voltai verso il balcone dei miei vicini e me lo ritrovai tutto fiero a guardarmi vicino alla ringhiera tutta messa in sicurezza.
Sorrisi e anche lui sembrò fare altrettanto. Quando sparì dentro casa per mangiare, lo sentivo miagolare perchè io ritornassi fuori a guardarlo.
Come è andata a finire?
Beh...se facessi una foto e la pubblicassi ora, vedreste un micio dagli occhietti verdi farmi le fusa sul mio letto dopo avermi atteso nell'androne di casa per tutta la mattina. E i miei genitori? Li lascio sbraitare in cucina.
;)
Whisper<3
Era il terzo giorno di scuola e già avevo perso due volte il treno per ritornarmene a casa. Era settembre eppure faceva un caldo afoso che ti penetrava fino alle ossa rendendoti stanca, quasi assopita.
Ritrovai un po' di felicità entrando nell'androne di casa riparato dai raggi di sole e profumato di quel sapone che le donne delle pulizie lasciano per il condominio quando lavano le scale. Mi tolsi lo zaino dalle spalle che ormai era attaccato come un francobollo e aspettai che l'ascensore scendesse per poi salire al piano dove si trova il mio appartamento.
"Non vedo l'ora di mettermi sul divano a dormire" pensai mentre tiravo fuori le chiavi di casa. In fondo alla tasca del mio zaino noto un biglietto accartocciato. Lo prendo e lo leggo: "Only if u believe" c'era scritto nella rozza grafia del mio compagno di banco che spesso mi prendeva in giro per quella frase sdolcinata.
Sorrisi e quando le porte dell'ascensore si aprirono, mi intrufolai nell'abitacolo. Posai rumorosamente la sacca a terra e mi guardai allo specchio seccata dal fatto che l'ora di educazione fisica mi avesse fatto spuntare sulle guance due pomelli rossi. Senza guardare schiacciai il pulsante dell'ascensore e attesi che si muovesse.
<Miao> sentii d'un tratto.
Mi girai di scatto e vidi per terra una pallottola di pelo raggomitolata sul mio zaino.
<Miao> ripetè seccato guardandomi coi suoi occhi verdi.
Avevo sempre desiderato un gatto. Li avevo sempre reputati un po' magici ma non avevo mai visto due occhietti così vispi e lucenti. Mi accucciai alla sua altezza e portai una mano davanti al suo musetto mezzo tigrato mezzo bianco per poi accarezzarlo sulla sua pancia accompagnata da numerose fusa.
<Che carino!> continuavo a ripetere con una vocina scema che ricordava tanto una bambina che si meravigliava davanti a un negozio di dolcetti <Ma come ci sei entrato?>
Il gatto scese dal mio zaino e incominciò a fare la pasta sulla moquette dell'ascensore fino a quando le porte d'acciaio non si aprirono. Lui zampettò fuori e si sdraiò su un gradino delle scale. Presi le chiavi ed entrai in casa quando, a malincuore, dovetti salutare il miciotto: farlo entrare in casa sarebbe significato morte certa, per me. Chiusi perciò a doppia mandata per evitare ogni mia tentazione o attacco di coccole ai miagolii strazianti che già si udivano dal pianerottolo. I miei odiavano i gatti ed era già tanto se sopportavano la loro vista. D'un tratto sentii una porta chiudersi: il gatto era dei miei nuovi vicini che si erano appena trasferiti. Sorrisi quando, uscendo dal balcone per togliermi le scarpe, lo risentii. Mi voltai verso il balcone dei miei vicini e me lo ritrovai tutto fiero a guardarmi vicino alla ringhiera tutta messa in sicurezza.
Sorrisi e anche lui sembrò fare altrettanto. Quando sparì dentro casa per mangiare, lo sentivo miagolare perchè io ritornassi fuori a guardarlo.
Come è andata a finire?
Beh...se facessi una foto e la pubblicassi ora, vedreste un micio dagli occhietti verdi farmi le fusa sul mio letto dopo avermi atteso nell'androne di casa per tutta la mattina. E i miei genitori? Li lascio sbraitare in cucina.
;)
Whisper<3