Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili

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Aletto 14-02-2016 18:47

Recente pubblicazione di uno studio dell' Università del Sussex
 
Questo studio dimostra con tutti i requisiti richiesti dai canoni scientifici che i cavalli (come anche i cani) sono in grado di valutare le nostre espressioni del viso reagendo di conseguenza.

Bella scoperta penserete! ma in effetti lo è perché sappiamo che la scienza accetta non sensazioni ma dati di fatto ottenuti con rigorosi criteri scientifici, ed in questo studio i dati ci sono tutti. Spero che noi umani, seppure molto lentamente, stiamo andando verso una maggior consapevolezza dell'impatto fisico ed emotivo che il nostro comportamento ha nei confronti degli animali, e che questo ci responsabilizzi. Parlo dell'umanità in genere beninteso
http://www.bbc.com/news/science-environment-35522233

fastfreddy 14-02-2016 19:28

Re: Recente pubblicazione di uno studio dell' Università del Sussex
 
bello :) ...anche se l'evidenza della cosa ce l'abbiamo ogni giorno con i ns gatti

Aletto 14-02-2016 20:04

Re: Recente pubblicazione di uno studio dell' Università del Sussex
 
Quote:

Originariamente inviato da fastfreddy (Messaggio 2041878)
bello :) ...anche se l'evidenza della cosa ce l'abbiamo ogni giorno con i ns gatti

Sì certo, però un conto come dicevo sono le nostre sensazioni/certezze, altro conto è lo studio che riporta lo sguardo rivolto sempre a sinistra associato a stimoli negativi e sollecitazione dell'emisfero destro, la frequenza cardiaca, il tempo di recupero ecc quindi tutte le implicazioni a livello fisiologico con stimolazione del sistema nervoso autonomo con conseguente rilascio di neurotrasmettitori.
Come dice l'abstract: fornisce dati sulla comunicazione interspecifica :)

Ma ci vorranno almeno due o tre generazioni prima che cambi il sentire l'"altro-da-me" come animale e basta

fastfreddy 14-02-2016 20:27

Re: Recente pubblicazione di uno studio dell' Università del Sussex
 
certo, l'evidenza scientifica e' fondamentale ed e'un risultato importante

anche non avendo prove pero' so perfettamente, come tutti gli amanti degli animali, quanta empatia possa esserci ...l'intesa, per cosi' dire, con la mia gatta e' veramente formidabile e totalmente inattesa ...non credevo di poter instaurare un rapporto cosi' diretto ...lei e' molto attenta quando "parliamo", capisce perfettamente quello che le sto dicendo e il mio umore e si comporta di conseguenza ...e' molto permalosa per esempio: se gli faccio presente che ha fatto qualcosa di sbagliato (ma senza alzare la voce ....cosa che non faccio mai) se la prende ...immagino lo capisca prima di tutto dal tono della mia voce ma anche dai miei gesti e probabilmente dal mio sguardo ...non sai quante volte la gente si e' sorpresa nel vedere la sintonia che si e' instaurata ...non speravo di farmi ascoltare da un gatto e invece questo accade perfettamente ...tante volte mi capita di essere in giro con lei e quando voglio rientrare basta che gli dica "dai Kyra torniamo" e lei mi segue come farebbe un cane addestrato ...io sono convinto che questo capiti perche' l'ho sempre ascoltata moltissimo e con grande attenzione come lei fa con me ....quindi ci capiamo

Aletto 14-02-2016 20:46

Re: Recente pubblicazione di uno studio dell' Università del Sussex
 
Avete una perfetta intesa, e questo è bellissimo ed importante per entrambi. Mi interesserebbe approfondire il senso del nostro ruolo nella loro vita, credo che lo chiederò a Sonia Campa, da sola non mi so dare risposte esaurienti

fastfreddy 14-02-2016 21:15

Re: Recente pubblicazione di uno studio dell' Università del Sussex
 
Quote:

Originariamente inviato da Aletto (Messaggio 2041885)
Avete una perfetta intesa, e questo è bellissimo ed importante per entrambi. Mi interesserebbe approfondire il senso del nostro ruolo nella loro vita, credo che lo chiederò a Sonia Campa, da sola non mi so dare risposte esaurienti

mah, ragiono ad alta voce ...per me e' lo stesso che hanno loro per noi con la differenza che (parlo della mia) non sono indipendenti ...il rapporto non e' paritetico perche' viziato da questo dato di fatto (la mia e' la tipica gatta da appartamento e quindi dipende interamente da me per le sue esigenze). Ogni sera mi accoglie in bilico sul parapetto del balcone (conosce il rumore della mia macchina) miagolando come se non mi vedesse da un mese, quindi ritengo che mi consideri parte integrante della sua esistenza ...ma la cosa non si esaurisce per motivi di sussistenza perche' poi mi gira intorno tutta sera ...e' abitudinaria e dopo aver mangiato vuole giocare ...se io non ne ho voglia me lo fa capire lei ...probabilmente non sarebbe la stessa cosa con un gatto preso in eta' avanzata, magari abituato a stare in strada ...certo e' che se gli cambi ambiente e abitudini ne soffrono e di quell'ambiente a cui sono abituati facciamo parte anche noi ...detto questo non mi ritengo indispensabile ...probabilmente, se per qualche motivo non ci fossi piu', se ne farebbe una ragione nel giro di qualche settimana ...ma questo credo faccia parte della loro natura di gatti, molto piu' solitari e indipendenti di noi ...di una cosa pero' sono sicuro, quando sono a casa lei e' piu' rilassata e mi cerca ...ha dimostrazioni d'affetto che non ha per niente con altre persone ...anzi, ha paura di tutto ed e' molto difficile farla accarezzare dagli estranei

Aletto 14-02-2016 21:59

Re: Recente pubblicazione di uno studio dell' Università del Sussex
 
Tocchi due elementi importanti, la sussistenza e la condivisione. La prima secondo me ci relega ad un ruolo di importanza relativa, se fossero liberi troverebbero di che vivere in altri modi, mentre il desiderio di condivisione dei momenti di vita ci dà elementi di valutazione della relazione molto più significativi

ElenaRolfi 14-02-2016 23:56

Re: Recente pubblicazione di uno studio dell' Università del Sussex
 
Il gatto vive anche senza di te....il cane no. Il cane vive per te e per stare con te...forse è proprio per questo che ultimamente sento l'esigenza di avere con me un cane.....qualcuno per cui io sia il centro del mondo.....

7M 15-02-2016 07:39

Re: Recente pubblicazione di uno studio dell' Università del Sussex
 
Quote:

Originariamente inviato da fastfreddy (Messaggio 2041878)
...anche se l'evidenza della cosa ce l'abbiamo ogni giorno con i ns gatti

Sono d'accordo, anche con i miei c'è un rapporto specialissimo.

7M 15-02-2016 07:42

Re: Recente pubblicazione di uno studio dell' Università del Sussex
 
Quote:

Originariamente inviato da ElenaRolfi (Messaggio 2041903)
Il gatto vive anche senza di te....il cane no.

Non sono d'accordo Elena, i miei gatti mi fanno capire che per loro sono molto importante, ognuno a modo suo. Oltre al fatto che un gattino come Mickey che deve essere aiutato a defecare con prodotti vari, se fosse randagio o comunque vivesse fuori se ne sarebbe già andato con atroci sofferenze...

Aletto 15-02-2016 08:04

Re: Recente pubblicazione di uno studio dell' Università del Sussex
 
Quote:

Originariamente inviato da ElenaRolfi (Messaggio 2041903)
Il gatto vive anche senza di te....il cane no. Il cane vive per te e per stare con te...forse è proprio per questo che ultimamente sento l'esigenza di avere con me un cane.....qualcuno per cui io sia il centro del mondo.....

La differenza sostanziale sta nella socialità che nel cane è assai simile alla nostra, una socialità collaborativa che è anche una necessità di specie
Infatti non abbiamo la certezza che il nostro gatto ci abbia scelto se non in quel brevissimo periodo in cui qualcuno di noi ha visto avvicinarsi spontaneamente un micio più o meno bisognoso. Poi per forza di cose lo chiudiamo in casa e non sapremo mai se ci risceglierebbe, ma alcuni hanno visto tornare il gatto che si era allontanato dopo mesi e mesi
Questa certezza la ha solo chi può lasciare i gatti liberi di girovagare e li vede costantemente tornare, allora sì che sappiamo di essere per loro siamo un punto di riferimento importante ed una base sicura. Il gatto non avendo una socialità obbligata fa delle scelte nelle quali spesso noi non rientriamo e dobbiamo semplicemente rispettarle, ma questo non riguarda né noi né i nostri gatti, perché sono in casa e li controlliamo
Goditi i momenti di condivisione di riposo e di gioco, goditi i rituali di relazione che per loro sono preziosi, nella nuova casa avrai anche un esterno da condividere con loro
La vita col gatto è condivisione di momenti che per noi forse sono poco significativi ma hanno per loro un valore importante
Forse sei il centro del loro mondo, ma questo viene percepito in modo diverso dalla nostra specie

fastfreddy 15-02-2016 08:43

Re: Recente pubblicazione di uno studio dell' Università del Sussex
 
Mi è capitato che Kyra si allontanasse da casa per molto ...diciamo che è stato vissuto male da entrambi ...quando era più piccola, in una casa dove può gironzolare nel vicinato, probabilmente ha smarrito la strada del ritorno (è una collina un pò impervia e piena di case) ...sono stati tre giorni di ansia, come potete immaginare ...poi una sera la vedo affacciarsi da dietro la recinzione di una casa sopra di noi ...era tornata ma era ancora in trappola avendo davanti a sè un salto troppo grande ...allora ho capito che esiste veramente un rapporto più stretto di quanto pensansi e che lei mi riconosce anche da lontano ...infatti solo quando mi ha visto ha cominciato a strillare per richiamare la mia attenzione perché era in difficoltà ...mi sono quasi ammazzato per recuperarla ...da allora non si è più allontanata e gironzola solo nei paraggi

Sono perfettamente cosciente di non essere indispensabile (d'altronde chi lo è, anche tra noi umani? ...seppur con grandi sofferenze tutti impariamo a rinunciare a qualcuno) ma importante sì, come d'altronde lei lo è per me

Pumadi 15-02-2016 08:56

Re: Recente pubblicazione di uno studio dell' Università del Sussex
 
Interessante, molto, perché i cavalli sono erbivori e hanno un codice di comunicazione completamente diverso dal nostro, e molto fine.

Chi di voi ha provato a comunicare con un cavallo (specialmente le prime volte) avrà notato come apparentemente siano impermeabili al dialogo e inespressivi.

Un altro pianeta rispetto ai cani, e anche ai gatti...

Aletto 15-02-2016 09:24

Re: Recente pubblicazione di uno studio dell' Università del Sussex
 
Quote:

Originariamente inviato da Pumadi (Messaggio 2041929)
Interessante, molto, perché i cavalli sono erbivori e hanno un codice di comunicazione completamente diverso dal nostro, e molto fine.

Chi di voi ha provato a comunicare con un cavallo (specialmente le prime volte) avrà notato come apparentemente siano impermeabili al dialogo e inespressivi.

Un altro pianeta rispetto ai cani, e anche ai gatti...

Io ho pochissime esperienze con i cavalli, ma ho ben presente l'impermeabilità apparente di cui parli. Una mia amica che monta regolarmente ha un rapporto strettissimo col suo cavallo, va da lui tutti i giorni anche se ha famiglia e non ha tempo di montare

Questo studio valorizza gli animali di specie diversa dalla nostra in quanto individui, per questo è importante

Aletto 15-02-2016 09:32

Re: Recente pubblicazione di uno studio dell' Università del Sussex
 
Quote:

Originariamente inviato da fastfreddy (Messaggio 2041924)
Mi è capitato che Kyra si allontanasse da casa per molto ...sono stati tre giorni di ansia, ...allora ho capito che esiste veramente un rapporto più stretto di quanto pensansi e che lei mi riconosce anche da lontano ...infatti solo quando mi ha visto ha cominciato a strillare per richiamare la mia attenzione perché era in difficoltà ...mi sono quasi ammazzato per recuperarla ...da allora non si è più allontanata e gironzola solo nei paraggi

Questo episodio è la prova schiacciante della sua scelta, dell'importanza fondamentale che tu ed il suo territorio avete nei suoi confronti, pochi di noi hanno la stessa certezza.

Pumadi 15-02-2016 10:15

Re: Recente pubblicazione di uno studio dell' Università del Sussex
 
Quote:

Originariamente inviato da Aletto (Messaggio 2041935)

Questo studio valorizza gli animali di specie diversa dalla nostra in quanto individui, per questo è importante

Assolutamente.

A me ha colpito appunto perché i cavalli hanno un codice molto complicato. Sarebbe interessante sapere se felini selvatici riescono a interpretare le espressioni umane, e lo stesso con i cavalli.

Infatti, le prime volte che si frequentano i cavalli non si riesce a capire quello che stanno "pensando", passami il termine. Intimo sempre ad un principiante di stare lontano dalla bocca di un cavallo passando davanti ai box, perché è difficile capire se vuole mordere o se è infastidito. Dopo tanti anni di "training", io lo capisco QUASI al volo.

Mi chiedo se vale anche il viceversa, se hanno bisogno di allenamento anche loro, e quanto, e se questo valga anche per i carnivori con cui condividiamo più caratteristiche (per esempio gli occhi frontali, che per un cavallo ci identificano subito come predatore)

Aletto 15-02-2016 10:53

Re: Recente pubblicazione di uno studio dell' Università del Sussex
 
Riporto una serie di copia/incolla dello studio col Googletranslate ed ho sottolineato ed evidenziato col colore quello che mi sembra poter dare una risposta alla tua domanda "se hanno bisogno anche loro di allenamento"
Non so se il gatto selvatico possa interpretare la nostra mimica facciale, lo stesso per i cavalli selvatici. In quanto tali penso che non abbiano avuto il tempo per approcciare una specie diversa, gli uni perché solitari e gli altri perché come dicevi ci vedono come predatori

"Se gli animali non umani possono riconoscere i segnali umani, tra cui le emozioni, ha sia importanza scientifica e applicata, ed è particolarmente rilevante per specie domestiche..... Accanto alle intuizioni che queste scoperte forniscono in comunicazione interspecifica, essi sollevano questioni interessanti circa la generalità e adattabilità di espressione emotiva e di percezione tra le specie.

1. Contesto
In molte specie sociali, emozioni forniscono informazioni sociali e ambientali di valore e sono suscettibili di svolgere un ruolo chiave nel facilitare la coesione del gruppo e funzionante [ 1 ]. Dal momento che l'osservazione emozione positiva suscita comportamenti approccio verso stimoli gratificanti, mentre le emozioni negative promuovere scanso di possibili minacce, la risposta di emozione in altri è potenzialmente molto adattabile [ 2 ]. La percezione di emozioni tra le specie può essere difficile in cui una notevole variazione morfologica divide segnalatore e il ricevitore. Ad oggi, diverse specie sono stati trovati a riconoscere le espressioni emotive umane quando sono presentati con la gamma completa di segnali del corpo, o dopo l'allenamento per abbinare specificamente i tratti del viso associati a particolari emozioni (ad esempio [ 3 , 4 ]). Tuttavia, la misura in cui le espressioni facciali possono essere spontaneamente discernere tra le specie delle barriere ha ricevuto sorprendentemente poca attenzione (ma si veda [ 5 , 6 ]). Qui usiamo test funzionalmente rilevanti per esplorare questa direttamente, in un paradigma che ci permette di valutare sia i sottostanti meccanismi cognitivi e fisiologici coinvolti.
Ci sono numerose spiegazioni possibili per l'emergere di capacità dei cavalli di discriminare particolari espressioni facciali umane. I cavalli possono aver adattato un capacità (ancestrale) preesistente per rispondere in modo adeguato alle espressioni emotive negative di conspecifici e, nel corso della loro coevoluzione con gli esseri umani, trasferito questa capacità su una specie morfologicamente diverse.In alternativa, gli individui possono imparare a interpretare le espressioni umane nel corso della loro esperienza di vita con gli esseri umani. A sostegno di quest'ultima tesi, la familiarità si trova ad essere un fattore significativo nel riconoscimento delle espressioni umane cani; hanno prestazioni migliori di fronte a loro proprietari [ 13 ] o con persone dello stesso sesso, come i loro proprietari [ 4 ], il che suggerisce che l'esperienza di vita ha un ruolo importante nel plasmare questa capacità. Per chiarire i meccanismi evolutivi e ontogenetiche coinvolti, le risposte delle specie e degli individui con diversi gradi di esposizione umana dovrebbero essere confrontati.

5. conclusione

Qui riportiamo la prima prova di cavalli capacità di discriminare spontaneamente, sia comportamentale e fisiologicamente, tra le espressioni facciali umane positive e negative, e la prima prova di espressioni facciali heterospecific delle emozioni che colpiscono di una specie HR. Questo solleva questioni interessanti circa la flessibilità e l'adattabilità della percezione emotiva in questo contesto, il ruolo potenziale di esperienza, e la possibilità di un generalizzabile, conservate e diffuse capacità di leggere spunti emotivi tra le specie."


Quindi sembra che anche loro hanno bisogno di allenamento


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