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Capretta uccisa a calci durante una festa di compleanno
Per chi non ancora non lo sapesse, ecco cos'è accaduto ad Anagni una notte di fine agosto
https://www.lastampa.it/la-zampa/202...tta-412851189/ Non commento la vicenda perché non riesco a trovare le parole adatte. Non ho guardato il video e non lo guarderò, fa già troppo male leggere. Al seguente link l'editoriale oggi reso disponibile anche per i non abbonati: https://www.lastampa.it/editoriali/l...etta-13025349/ Per chi non riuscisse a vederlo, copioincollo l'articolo in questione. "Editoriale de "La Stampa" di Caterina Soffici 04 Settembre 2023 alle 01:00 Nessuna scusa per chi uccide una capretta (ansa) Non ci sono scusanti. Se fai una cosa grave, poi ne paghi le conseguenze. Nel caso della capretta uccisa a calci per divertimento da un gruppetto di ragazzotti ad Anagni, la questione si carica di ulteriori significati, anche simbolici. Perché oltre all’atto di violenza, un atto grave che verrà perseguito penalmente, i ragazzotti indagati (dodici in tutto, di cui cinque minorenni) hanno postato il video sui loro canali social. Video disturbanti, come sono tutti i video dove si mostra violenza senza alcun segno di empatia verso la vittima. Li hanno diffusi loro i video (e potrebbero essere indagati anche per diffusione impropria del video sui social), non c’era qualcuno che filmava a loro insaputa. Si sono ripresi mentre i compagni incitavano a continuare, mentre ridevano sguaiati e poi li hanno mandati in rete. Volevano vantarsi della loro crudeltà, forse pensavano di suscitare stupore e ammirazione, di ottenere qualche visualizzazione e like in più. Ora si lamentano della gogna pubblica. Non funziona così. Se la cosa grave la posti sui social, il tuo diritto a chiedere il rispetto della privacy perde efficacia, è limitato dall’atto che hai compiuto, perché sei stato tu il primo a uscire dall’anonimato. La gogna pubblica è una cosa che hai provocato tu. Tutta Italia sa e ha visto quello che hanno compiuto i ragazzotti di Anagni contro la capretta perché sono stati loro a volerlo. Ora le famiglie e il paese si arroccano in difesa dei gaglioffi, con l’atteggiamento tipico della provincia che non ama finire sotto i riflettori, soprattutto se i gaglioffi sono figli di politici, di funzionari comunali, perfino di un poliziotto. La rete, quella che i ragazzotti hanno usato per diffondere le loro vili gesta, ha reagisce come reagisce la rete, con una violenza che viene dalla pancia. “Subumani”. “Mi fate schifo”. “Nessuna giustificazione, siete assassini”. L’ashtag #fuoriinomi è diventato virale. Gli attivisti animalisti che hanno manifestato contro di loro, i nomi li hanno fatti. Hanno mostrato i nomi e le foto dei due diciassettenni indagati. Sotto la foto hanno scritto: “Sono l’assassino della capretta ovvero un infame!”. Si può discutere sull’opportunità di rendere pubblica la foto di un minorenne, ma la sostanza rimane: la gogna pubblica se la sono cercata ed è il minimo che ci si possa aspettare in un caso come questo. Uno dei due ragazzi dice ora: “È una storia che mi fa stare tanto male. Ho paura delle minacce ricevute e delle offese che circolano sul web. La notte non riesco più a dormire più”. È già l’inizio di qualcosa, una prima presa di coscienza di quello che ha compiuto. Si cresce quando si capisce che a una azione corrisponde una reazione, che non possono sempre essere la mammina o il paparino a parare i colpi, anche se ad Anagni qualche genitore si è subito schierato dalla parte dei figli. Sono solo ragazzi. È stata “solo una goliardata”. Una madre ha scritto una lettera per dire che la capretta era già agonizzante, che i calci sono arrivati quando era già morta. Un padre: "Tutti bravi a criticare, ma vedrete che la realtà è ben diversa e presto la conoscerete”. Un altro genitore ha detto di aver interrogato lui il figlio e che è innocente. A quanto pare il caso La Russa jr. non ha insegnato niente. Esiste invece un principio di responsabilità che andrebbe insegnato ai ragazzi e i primi ad applicarlo dovrebbero essere proprio i genitori. A diciotto anni (o giù di lì) non si può essere inconsapevoli. E non puoi non capire che se esponi sui social le tue azioni efferate, la reazione non potrà che essere altrettanto efferata e potrai lamentarti solo con te stesso." Agli autori materiali, senza distinzione di età anagrafica, a chi assisteva senza far nulla, a chi incitava e si divertiva, agli adulti presenti alla festa, ai genitori che difendono a spada tratta i loro figli, a quei cittadini di Anagni che si sono schierati dalla parte degli assassini, a tutti loro auguro di vero cuore il peggio del peggio nella vita e nella morte. |
Re: Capretta uccisa a calci durante una festa di compleanno
Preferisco non vedere niente, quello che so è sufficientemente raccapricciante.
Quello che non mi entra in testa è l’accettazione, il dato per scontato, che se gli altri animali sono come noi, allora le violenze sulle donne, sui bambini, in guerra come in pace devono essere considerati come derive del pensiero evolutivo. E l’orso è accettato solo se è l’orso Yoghi o Baloo, se è in carne ed ossa invece no. Il maiale va bene solo se è peppa pig, altrimenti va al macello L’agnello è tanto tenero, ma Pasqua c’è la solita strage perché è tenero. Una visione così distorta della realtà è preoccupante. Non auguro niente né in male né in bene a quei delinquentelli della capretta. Perché tutti i delitti del tipo che ho scritto sono perpetrati da persone che già portano il segno del diversamente pensante e già hanno il peggio della vita. Metterli in galera? o riformatorio? così imparano ancora meglio? |
Re: Capretta uccisa a calci durante una festa di compleanno
Sono esseri incapaci di provare empatia, se non per se stessi.
Non che quei genitori siano migliori dei loro figli; gratta gratta, sotto la lucida vernice dello status sociale o del conto in banca emerge un fetido marciume, che non lascia spazio neppure a uno spiraglio di umanità, di empatia, di coscienza morale. Non è necessario che finiscano in galera o al riformatorio, per imparare ad essere ancor peggio di quanto siano ora, ci riusciranno benissimo da soli. Mi ha colpito un particolare che accomuna questi ragazzotti all'uomo che ha ucciso l'orsa Amarena: dicono che da giorni non riescono più a mangiare e a dormire. Una tardiva presa di coscienza per l'orrore commesso? No. Molto più semplicemente temono, per loro stessa ammissione, ritorsioni violente. Non mi fanno nessuna pena. Non mi importa se appartengono al genere umano. Non hanno attenuanti. Spero che la vita presenti un salatissimo conto a tutti coloro coinvolti a vario titolo in queste vicende. |
Re: Capretta uccisa a calci durante una festa di compleanno
io all'essere schifoso che ha ucciso l'orsa amarena gli farei pagare una multa salatissima che so 20 mila euro e gli toglierei il porto d'armi proprio perchè forse potrebbe imparare a portare rispetto agli animali cosa che non ha avuto per amarena.
a questi 12 deficienti incapaci di provare un qualsiasi sentimento verso gli animali oltre a sanzionare le famiglie a loro stessi oltre a toglierli i social devo ancora pensarci a che tipo di punizione destinarli, è troppo poco insegnarli l'amore per gli animali hanno fatto una cosa talmente raccapricciante a un esserino indifeso che anche la galera sarebbe poco. |
Re: Capretta uccisa a calci durante una festa di compleanno
Se l'uomo che ha ucciso Amarena ha il porto d'armi, glielo revocano, se non ce l'ha pagherà per il porto abusivo.
L'arma verrà, a seconda dei casi, sequestrata o confiscata. Tutto questo in aggiunta alla serie di reati connessi all'uccisione dell'orsa. Purtroppo questo tragico evento non si sarebbe verificato se... ...se l'orsa non fosse stata invogliata a diventare confidente verso gli umani ...se non fosse divenuta un'attrazione turistica (ma a qualcuno conveniva che lo fosse; turisti=soldi) ...se non avesse avuto accesso ai contenitori dei rifiuti ...se i pollai e gli altri ricoveri per animali domestici fossero stati realizzati a "prova d'orso" ...se, se, se... E' il gravissimo problema della convivenza nello stesso territorio di umani e di animali selvatici, ai quali abbiamo ridotto sempre più l'habitat naturale. Quindi chi ha sparato è il responsabile materiale, ma altri soggetti hanno corresponsabilità in varia misura. I ragazzotti di Anagni se non riusciranno più a sopportare la gogna mediatica e lo stigma di assassini che gli resterà appiccicato addosso, potrebbero anche autopunirsi. |
Re: Capretta uccisa a calci durante una festa di compleanno
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Concordo con tutto quello che hai scritto, non provo nessuna pena per questi esseri, non dormono? Spero che non dormano per un bel pò. Li vorrei in galera ma sicuramente non ci andranno come non ci vanno a volte neanche gli assassini di esseri umani perchè qualcuno trova sempre un'attenuante. La cosa che mi fa più incavolare è che quei ragazzotti sono difesi sempre e comunque dai genitori...:mad::mad: |
Re: Capretta uccisa a calci durante una festa di compleanno
Ricordate Willy? il ragazzino ucciso a pugni e calci da due fratelli a Colleferro?
Che gli abbiamo augurato a quei due? E a chi ha assistito senza intervenire? Ha suscitato lo stesso orrore e indignazione lo stupro recente delle due bambine e cugine a Caivano? Perché la violenza contro i nostri consimili non ci inorridisce tanto quanto quella contro gli eterospecifici? Perché? Nessuno di noi ha mai aperto una discussione su quei delitti, eppure siamo tutti animali. Nella sezione del forum Il resto degli animali, ci siamo anche noi Comunque: per me galera per tutti incluso chi ha ucciso l’orsa, e buttare la chiave, senza poter andare in assise e cassazione. |
Re: Capretta uccisa a calci durante una festa di compleanno
Proprio oggi, durante la siesta, mi sono sorpresa a pensare a Willy e ai più recenti fatti di cronaca e mi era venuta l'idea di farne menzione in questa discussione.
L'orrore e l'indignazione che ho provato e che provo è la stessa sia che si tratti di indifesi animali come di indifesi umani. E gli stessi sono gli auguri che faccio di cuore ai responsabili a vario titolo di quelli e di altri orribili atti di cui purtroppo la cronaca non è mai carente. Tuttavia penso che non aprirò mai una discussione su fatti di cronaca che coinvolgono solo umani. Se ne sente e se ne parla già diffusamente sui media e su tanti social, credo che nessuno possa restarne all'oscuro, neppure volendolo. Qui su Micimiao preferisco dare attenzione agli animali-animali. |
Re: Capretta uccisa a calci durante una festa di compleanno
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A dirla tutta certi umani sono spregevoli, mentre nessun altro animale lo è. Ricordo tanti anni fa sentii dire: ai nemici nemmeno la giustizia. Raggelai. E tuttora, anche quando poco fa ho scritto che dovrebbero essere rinchiusi in galera e buttare la chiave, cado in quel trappolone micidiale. |
Re: Capretta uccisa a calci durante una festa di compleanno
Aggiungo che la pena, già spesso inadeguata quando la vittima è umana, nel caso di un animale è decisamente ridicola e costituisce un ulteriore sfregio e violenza verso l'indifesa vittima.
Questo è grave e per me inaccettabile in quanto sono i legislatori i primi a discriminare fortemente le tipologie di vittima, come se per uno stesso atto un animale soffrisse meno di un umano. E i giudici non sono da meno dei legislatori nel considerare sostanzialmente gli animali come esseri di serie Z, tanto che spesso non applicano il massimo della già di per se ridicola pena e ricorrono a piene mani alla sospensione condizionale. |
Re: Capretta uccisa a calci durante una festa di compleanno
Il problema della giustizia, dei processi, delle pene è che ad amministrare tutto questo, purtroppo e inevitabilmente, ci sono esseri umani.
E succede che nei tribunali si assista a processi-farsa, a discriminazioni sulla base del genere o della specie, a riprova che all'atto pratico le vittime non sono tutte uguali, non hanno pari dignità. Non ritengo di cadere in un trappolone quando auguro a quei bastardi quello che ho augurato. Non dimentico. Non perdono. |
Re: Capretta uccisa a calci durante una festa di compleanno
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Ho letto che il profilo fb del tizio che ha ucciso l’orsa è stato chiuso per eccesso di commenti violenti nei suoi confronti, ma forse aveva anche degli ammiratori del gesto. Anni fa postai qui a proposito di una nota pasticceria di Cortina che aveva cosparso di colla il balcone su cui si poggiavano i passeri perché davano fastidio ai clienti. Quei passeri morirono. Anche quella pagina fb fu chiusa per gli insulti dei commentatori. |
Re: Capretta uccisa a calci durante una festa di compleanno
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Nemmeno io dimentico. Il perdono poi, secondo me, è qualcosa di inutile. Perdonare non è prerogativa umana, si può dire, si può far credere, si può provare, si può mentire a sé e agli altri. Ma non funziona. |
Re: Capretta uccisa a calci durante una festa di compleanno
Il perdono ha una sua utilità.
È l'equivalente laico dell'assoluzione cristiana; quest'ultima è concessa dal sacerdote, il primo è concesso dalla parte offesa o da chi per essa. Il colpevole chiede perdono esplicitamente o più spesso tramite l'adduzione di scusanti (non sapevo, non immaginavo, non l'ho fatto apposta, sto male pensando a ciò che ho fatto) E si potrebbe andare avanti quasi all'infinito. Il sacerdote, nelle vesti di rappresentante divino, concede l'assoluzione dalle colpe commesse. Anche la persona che perdona concede una sorta di assoluzione, ma non solo: con questo atto si pone al di sopra dei comuni mortali. Perché per perdonare chi ti priva dei tuoi affetti più cari (non solo umani) bisogna essere dei santi, se non addirittura dio. E chi riceve il perdono pensa, più o meno consciamente, di porsi al riparo da un'eventuale vendetta. |
Re: Capretta uccisa a calci durante una festa di compleanno
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Scansiamo un momento il problema giuridico nel quale non possiamo intervenire nell’immediato perché ci sono le leggi e la loro ambigua fluidità dell’interpretazione. Inoltre il perdono non ha nulla a che vedere con l’ambito giuridico essendo un patto privato tra due parti. Nell’atto di perdonare che ci si presenta tante volte nella vita, c’è un -tornare indietro nel tempo e ripartire da lì, ma se non è possibile dimenticare in realtà non si torna indietro per ripartire da zero. E già questo è un impedimento non da poco - c’è un processo faticosissimo perché è come una scommessa, scommettere che l’altro non ripeterà l’azione, e scommettere di essere in grado di riperdonare ripetere anche noi lo stesso faticoso percorso del perdono. Allora, se io perdono, se io per perdonare, devo avvicinarmi all’aspirante perdonato al punto tale da ammettere che forse anch’io in quella situazione potrei commettere lo stesso errore, che non è stato errore per l’altro ma solo per me, mi calo nella tua situazione e (forse capisco) accorcio le distanze tra noi a tal punto da rendere inutile il perdono. Il perdono diventa anche un atto di benevolenza da parte della vittima (anche io sono stata offesa e quindi vittima negli esempi citati ieri e non solo) che però a quel punto ristabilisce le dovute ed inevitabili distanze del perdono divino, con conseguenti dissimmetrie in questo scambio tra perdonante e perdonato che, in quanto scambio, non dovrebbe avere nulla di commerciabile ma solo riconoscere la pluralità dei soggetti in campo. |
Re: Capretta uccisa a calci durante una festa di compleanno
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È una cosa molto umana e un percorso interiore che secondo me deve servire a chi ha ricevuto l'offesa per andare oltre e non farsi rovinare la vita dalla rabbia. Non riesco a vederlo in altro modo. Non riesco in alcun modo ad applicarlo a questa situazione. I bambini, le bambine, i ragazzi, le ragazze vanno educati.... Genitori e società hanno una grande responsabilità in questo. Questa estate un episodio mi ha colpito molto. Ero in una piscina in una località montana in majella. Mio figlio, che ha 9 anni, combatteva le povere api che erano finite in acqua, per timore di essere punto. Con pazienza gli ho spiegato che erano in difficoltà e che potevamo tirarle fuori con un legnetto in modo che loro si asciugassero le ali e volessero via, così noi non saremmo stati punti e loro avrebbero ripreso il loro lavoro di fiore in fiore. Gli ho ricordato la funzione biologica delle api e quanto gli piace il miele. In poco, si è trasformato in un salvatore di api in difficoltà. È un micro esempio ma mi ha fatto riflettere molto sul nostro ruolo di adulti e di genitori. Cos'hanno insegnato a questi ragazzi? Io ogni volta cerco di dire a mio figlio, quando vedo dei componenti violenti o poco rispettosi nei confronti di esseri viventi: come ti sentiresti tu, se delle creature enormi ti trattassero così? Non è un percorso scontato, va rinnovato ogni giorno, viviamo tra mille contraddizioni, mangiamo animali.... Che segnali diamo? E questi ragazzi "minorenni", possono ancora capire? Pensieri buttati giù. |
Re: Capretta uccisa a calci durante una festa di compleanno
@ ba
-Come faccio ad essere più serena se sono scesa a compromessi? Ovviamente di compromessi se ne fanno sempre, ma assorbire una mentalità non mia e restituirla come perdono è difficilissimo. Almeno per me. -Come faccio poi ad essere sicura che manterrò il perdono? Non provo rabbia per fortuna, mi limito alla constatazione dei due elementi qui sopra. Un mio amico molto ma molto credente mi disse che l'unico che perdona è Dio, noi al massimo possiamo scusare. Da lì partì il suo lungo ragionamento sulle sacre scritture. Non provo rabbia ma divento una iena se qualcuno nuoce a mia figlia, e adesso ai miei nipoti. Ma questo è un altro discorso. Forse il perdono in questa discussione è uscito fuori da un mio post che ha spostato l'attenzione a violenze anche contro gli umani. Forse, non lo so. |
Re: Capretta uccisa a calci durante una festa di compleanno
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E no non puoi essere sicura. È un cambiamento tuo, non una riabilitazione di chi ti ha fatto del male. Io sì ho provato e a volte provo ancora molta rabbia. Dovrei mettere in ballo questioni troppo personali per spiegarmi meglio scusami. Si comunque credo c'entri poco con questa discussione. Ps ecco qui una psicoterapeuta lo spiega meglio di me. https://www.psicologacorinnadagliana...-stare-meglio/ |
Re: Capretta uccisa a calci durante una festa di compleanno
@ ba
ok grazie |
Re: Capretta uccisa a calci durante una festa di compleanno
Copioincollo dal link che hai messo, sicuramente omettendo passaggi importanti
“Ecco alcune cose che perdonare qualcuno non significa: • Il perdono non significa che stai perdonando o scusando le azioni dell’altra persona. • Perdonare non significa che devi dire alla persona che è stata perdonata. • Il perdono non significa che non dovresti provare più sentimenti per quello che è successo. • Il perdono non significa che non ci sia nient’altro da risolvere nella relazione o che ora sia tutto a posto. • Il perdono non significa che dovresti dimenticare che l’incidente sia mai accaduto. • Il perdono non significa che devi continuare a includere la persona nella tua vita. • Il perdono non è qualcosa che fai per l’altra persona. perdono non significa riconciliazione. Perdonare significa, ad esempio, continuare a considerare quello che è successo come sbagliato, moralmente riprovevole, ma al contempo non essere più arrabbiati con la persona che ha commesso il fatto. il perdono ha un potere curativo ed è quindi vitale per la nostra salute mentale.* - essere pronti (se il danno è stato eccessivo possono passare anni) -Il perdono richiede la volontà* di perdonare. - Il perdono mette il sigillo finale su ciò che è successo che ti ha ferito.” Ossia trasformare la ferita in una feritoia Mi rifaccio alle parole di un altro psicoanalista che per certi versi coincide col link: io per andare incontro ad un perdono, ad un desiderio di perdonare che ancora non ho ma ci provo lo stesso, io MUOIO perché vivo una vita falsa. Quello non è perdonare ma non aderire a qualcosa, ad un desiderio che ancora non mi riguarda, e questo è salute mentale. *lo dicono espressamente le neuroscienze *la volontà a volte non arriva o tarda troppo ad arrivare. P.S. anche io dovrei parlare di eventi troppo personali, ma possiamo procedere a piccoli passi che porteranno non so dove. Però la rabbia per fortuna non ce l’ho, il disinteresse purtroppo c’è, come anche l’irrisolto Grazie :) |
Re: Capretta uccisa a calci durante una festa di compleanno
Perdonare, mai. Se dipendesse da me, io al subumano che ha ucciso Amarena leverei pure la protezione, io non voglio che i miei soldi vengano utilizzati così, e lo lascerei al suo destino. Poi vediamo se gli passa la voglia. Non ha avuto paura, se fosse vero avrebbe sparato in aria e l'orsa si sarebbe allontanata spaventata.
Ai ragazzi assassini, invece, un giretto nella patrie galere non farebbe male. Ma siccome sono figli della Fiuggi bene, non gli succederà niente. E avranno imparato che la violenza, cha a loro evidentemente tanto piace, passa impunita, quindi il prossimo sarà un amichetto sfortunato, un anziano, chiunque per la loro testa di m..... sia un passatempo, perchè qua manca il rispetto per la vita. Ripeto, perdonare, mai |
Re: Capretta uccisa a calci durante una festa di compleanno
Conosco persone che hanno perdonato e hanno riallacciato i rapporti con l'offensore, che fosse il parente piuttosto che l'amico o il vicino di casa.
Sembrano aver riacquistato la perduta serenità. Tutto a posto, tutto tornato al tempo pre offesa? Apparentemente sì, realmente no. Perché anche a distanza di tempo, di molto tempo, parlando con altri salta fuori il ricordo, anche solo un accenno, dell'offesa subita. Ce ne sono degli illuminanti esempi qui tra alcuni vicini di casa. E questo mi sembra normale. Non mi sembra normale il colpo di spugna che cancella il passato, anche se per alcuni sembrerebbe funzionare così, però non so quanto di vero ci sia o se si tratti di più o meno conscia finzione; dovrei essere nella testa altrui, per poter dare una risposta attendibile. Perciò posso parlare solo per me stessa. Non dimentico mai le offese. Quelle intenzionali, ovviamente; non sto lì a dare una botta a ogni mosca. Se sono rivolte a me posso anche soprassedere, ma dipende da quanto grave ritengo l'offesa. Di certo da quel momento guarderò quella persona con occhi diversi e mi comporterò di conseguenza. Ma non è un perdono, è solo una presa di distanza, in sostanza un ignorare l'altro, come se non esistesse, senza scadenza temporale. Ben diverso è quando vengono colpiti i miei affetti più cari, le persone e gli animali con cui condivido la vita. Ma anche se vengono colpiti gli animali in genere. Divento una belva. Sono impulsiva e se posso rispondo nell'immediatezza ricorrendo al sistema che al momento ritengo più opportuno. Se non posso o non ci riesco come vorrei, non mi crogiolo in negativi pensieri di rabbia e di vendetta, ma aspetto, nel mentre continuo a vivere la mia vita. Tanto prima o poi il mio nemico farà un passo falso ed io sarò lì. E lo guarderò pagare con gli interessi. Ed è un sottile piacere, che ho già provato, perché si è punito con le sue stesse mani. Ma il perdono no. Quello mai. |
Re: Capretta uccisa a calci durante una festa di compleanno
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Re: Capretta uccisa a calci durante una festa di compleanno
In un B&B a Gravina di Puglia la gatta incinta Ro' è stata uccisa a sassate e infilzata (prima o dopo?) con gli stecchi da ristorante.
Come per la capretta di Anagni, anche in questo caso c'era stata una festa fra diciottenni. https://www.fanpage.it/kodami/gatta-...-gioco-sadico/ Questo episodio è solo l'ennesimo fra tanti: luglio 2024, gattino ucciso lanciandolo da un viadotto a Lanusei, in Sardegna, da un ragazzino; gennaio 2024, Grey, gatto di una colonia cittadina, non in salute, che una ragazza di 16 anni ha calciato nelle gelide acque di una fontana ad Alberobello (Puglia) dove è annegato; settembre 2024, anatra uccisa a bastonate da alcuni ragazzi a Rodi Garganico (Puglia); gennaio 2924, Aaron, cane legato a un palo in piazza e bruciato vivo dal suo padrone a Palermo (Sicilia); 2024, Leone, gatto ucciso da alcuni giovani che gli hanno messo in bocca un petardo la notte di Capodanno, a San Ferdinando di Puglia; dicembre 2023, un altro micio di nome Leone, scuoiato vivo ad Angri (Salerno) e morto dopo 4 giorni di agonia; maggio 2023, gattino ucciso da un ragazzo, lanciandolo nel vuoto in un dirupo a Montefusco (Campania); 31 ottobre 2024, gattina di 6 mesi uccisa con un petardo in bocca a Storo (Trentino) la notte di Hallowen; per dovere di cronaca: la polizia locale dice sia stata investita; dove sta la verità io non sono in grado di dirlo; marzo 2024, gattina uccisa a calci da un ultrasessantenne a Pollone (Piemonte); 2021, gatta gettata da una donna in un torrente, chiusa nel trasportino, a Pomaro Monferrato (Piemonte); 2021, gatta uccisa a bastonate e con petardo nell'ano a Guidonia (Lazio); agosto 2023, Kandy, gatta strangolata con una corda a San Gillio (Piemonte); novembre 2023, nutria uccisa a sassate da tre ragazzini a Lecco (Lombardia); maggio 2024, Sale (Piemonte), gatto scuoiato vivo; gennaio 2024, gatto ucciso con petardo in bocca a Morlupo (Lazio). Questi casi sono solo la punta dell'iceberg, le violenze sugli animali purtroppo sono all'ordine del giorno. Poi c'è chi quasi si scandalizza quando qualcuno auspica l'estinzione completa della razza umana, nessun soggetto escluso, o trova inconcepibile che ci sia chi odia a tal punto la propria specie... Ma come si fa a difendere una razza schifosa come la nostra? |
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