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Aletto 16-12-2016 19:59

I gatti e le favole
 
Vivere con loro, dimenticare il mondo umano e permettergli di farmi trascinare nel loro mondo per me è come vivere in una favola, una dimensione che non avrei mai vissuto

C'era Una Volta..... Un Gatto!
Il gatto è uno degli attori principali del mondo delle fiabe. Come non ricordare il famoso “Gatto con gli stivali” o Stregatto di “Alice nel paese delle meraviglie”? Irruenti, impacciati, sempre pronti a ficcarsi nei guai come Silvestro, ammalati di curiosità, a loro modo artisti anzi, artisti nati come l’intero cast degli “Aristogatti“. Le fiabe ce li raccontano forse esagerando un po’ le loro caratteristiche ma non allontanandosi troppo dalla realtà.

Con quello stile elegante e aggraziato nel muoversi e l’aria un po’ distaccata e aristocratica, con l’agilità e l’armonia di un ginnasta o di un ballerino e lo scatto fulmineo di un bolide da formula 1, il micio ha tutti i requisiti per sorprenderci e suscitare in noi meraviglia e ammirazione. Nello stesso tempo proprio la sua tendenza a osare le piroette più ardite mette il gatto nelle condizioni di cadere nel comico come nelle contese tra Tom e Jerry.

L’astuzia è sicuramente la qualità che meglio descrive il piccolo felino: nelle fiabe lo vediamo architettare strategie complicate pur di raggiungere i suoi obiettivi. Il gatto con gli stivali ha proprio questi connotati: furbo, capace di agire con destrezza, talvolta persino sfrontato e soprattutto testardo nel perseguire i suoi scopi. Inventa, recita, organizza… insomma non sta mai fermo. Il gatto con gli stivali tesse una ragnatela di eventi che solo al termine della storia assumono un significato, ci svelano il piano del loro artefice.

Se osserviamo attentamente un gatto sono aspetti che ritroviamo anche nella realtà perché i gatti sembrano sempre avere un piano nella loro testa. Sono affascinati da tutte le novità, vogliono scoprire ogni cosa e reagiscono con prontezza a ogni più piccolo evento. Non hanno gli stivali ma la loro nobiltà la dimostrano nel modo elegante con cui camminano, nell'attenzione che manifestano per la pulizia e la precisione. I gatti amano le persone educate, quelle che non urlano, non si agitano, non vanno verso di loro in modo eccessivo. Se stai fermo e parli a bassa voce loro verranno subito sulle tue ginocchia.

Il gatto è aristocratico nei modi, perché sembra non toccare il terreno quando passeggia e sa compiere balzi di estrema precisione. Anche Romeo, seppur gatto di strada, uno dei tanti che nella realtà abitano gli angoli verdi di Roma, ha tutta la nobiltà che gli deriva dalla sua specie. Sotto le zampe i gatti hanno speciali cuscinetti che attutiscono il rumore e li rendono silenziosi nel cammino. Forse per questo Stregatto appare e scompare di colpo ad Alice: è magico perché sembra spuntare dal nulla. Di notte i gatti neri compaiono all'improvviso e nasce proprio da qui la superstizione del gatto nero, ovviamente non vera.

Il gatto sembra poco socievole perché a differenza del cane ama fare le attività da solo senza chiedere la collaborazione all'umano, proprio come fa il gatto con gli stivali. Ma è solo un solista non un solitario e cerca la compagnia proprio come il gatto dei “Musicanti di Brema” che sa affiancare non solo il cane e l’asino ma anche il gallo. Vivere con un micio significa pertanto avere un amico affettuoso e giocoso che riempirà le nostre giornate di gioia e di stupore perché saprà farci entrare nel suo mondo magico.

Roberto Marchesini, da Marchesini Etologia

linguadigatto 17-12-2016 00:13

Re: I gatti e le favole
 
considero sempre un privilegio dividere vita e casa coi gatti. ogni volta che qualcuno di loro decide di venire da me, scrutarmi ai raggi x, chiedermi bacetti sulla testa, o dormirmi addosso... è un regalo. ora ad esempio, romeo è sul divano alla mia sinistra che dorme beato e catatonico come sempre, il timido e schivo birillo si è appena accoccolato contro il mio fianco fuseggiando sommessamente, tesla è letteralmente spalmato sul suo dondolo e ogni tanto socchiude un occhio per guardarmi, il piccolo conrad gioca coi ceppi accanto alla stufa... e che voglio di più dalla vita? miracolosamente non mi scappa nemmeno la pipì.

ognuno di loro per me è il protagonista di avventure mirabolanti. dovrei scriverle, tutti dovremmo. sono troppe poche le favole feline al mondo!

Aletto 17-12-2016 08:57

Re: I gatti e le favole
 
Quote:

Originariamente inviato da linguadigatto (Messaggio 2087893)
... e che voglio di più dalla vita? miracolosamente non mi scappa nemmeno la pipì.

ognuno di loro per me è il protagonista di avventure mirabolanti. dovrei scriverle, tutti dovremmo. sono troppe poche le favole feline al mondo!

In realtà ho aperto un thread che non sono pronta a affrontare e sviscerare.

Le loro avventure sono incredibili ed il loro mondo è sconosciuto e fantastico, flessibile ai loro caratteri. Capire la prossima mossa è difficile, ma vedere il diversivo che si inventano per raggiungere uno scopo è affascinante: poco fa Berenice ha visto Buio usurpare il suo posto preferito, gli si è messa davanti, ferma, poi indietreggiava di pochi centimetri per farlo incuriosire, poi tornava qualche centimetro avanti, poi ha portato un gioco lì e si è messa a giocare per invitarlo a smuoversi, poi siccome sto scrivendo mi son distratta ma ora lei è lì dove voleva stare.

Hai ragione dovremmo scrivere, tradurre in parole le emozioni che viviamo attraverso i loro occhi che chiedono riposo, manifestano fiducia ed affetto, o chiedono qualcosa che non capiamo o forse semplicemente la prosecuzione della relazione interrotta dal nostro lavoro, vediamo i loro muscoli ora tesi per attuare un disegno che non afferriamo, ora rilassati in totale abbandono per riposare lontani o vicini a noi. La loro capacità di modificare il nostro stato d'animo, essere disposti a diventare il loro gioco o il loro scaldino quando ce lo chiedono senza pretendere nulla in cambio.
Lasciarli essere per poter essere insieme a loro, per vivere anche i ritmi dei silenzi condivisi, per vedere l'altro che forse sono, "L'animale che dunque sono" (testo che credo non leggerò mai), per vedere come prosegue la favola

Ma la pipì quando scappa mentre sto con i gatti la odio, sapevatelo

Ritpetit 17-12-2016 10:46

Re: I gatti e le favole
 
Credo proprio che sia il suo fascino l'arma vincente del micio.
La sua incredibile potenza e lo scatto imperioso uniti in una silenziositá quasi innaturale.
Quello sgurado profondo, imperscrutabile, a volte inquietante quando ti guarda anche per ore immobile, ma così dolce quando stringe gli occhietti fuseggiando.
Le sue strategie a volte fanciullesche, a volte diaboliche, il suo concedersi completamente ma quasi sempre solo quando vuole lui.

Insomma, è considerato magico da tempo immemore, ci sarà un perchè.

Aletto 17-12-2016 12:38

Re: I gatti e le favole
 
Quote:

Originariamente inviato da Ritpetit (Messaggio 2087907)
Credo proprio che sia il suo fascino l'arma vincente del micio.
La sua incredibile potenza e lo scatto imperioso uniti in una silenziositá quasi innaturale.
Quello sgurado profondo, imperscrutabile, a volte inquietante quando ti guarda anche per ore immobile, ma così dolce quando stringe gli occhietti fuseggiando.
Le sue strategie a volte fanciullesche, a volte diaboliche, il suo concedersi completamente ma quasi sempre solo quando vuole lui.

Insomma, è considerato magico da tempo immemore, ci sarà un perchè.

Quello sguardo che tu giustamente definisci inquietante, forse perché non chiede altro se non di essere guardato diventa (per me) uno specchio nel quale vedo me stessa, è un momento di tensione durante il quale posso osservarmi da angolature sconosciute.

Non mi basta la credenza popolare che sia magico o a volte maledetto, anzi non mi va di prenderla in considerazione anche se questo li avviluppa in un mondo fiabesco, penso che io posso vivere la mia favola con loro solo se gli/mi permetto di riconoscermi parte di loro e con loro. Senza considerarli figli fratelli o altro, ma solo riconoscendoli per quel che sono: non altro da me, ma altro con me
Quel loro vivere sempre al confine tra l'affinità e la diversità, rimarcandolo varie volte al giorno credo sia quanto di più stimolante ed affascinante possano darci tramite l'altalena tra ricerca ed il distacco

violapensiero 18-12-2016 00:19

Re: I gatti e le favole
 
Non so come, non so perché, so solo che ne sono circondata da quando sono nata, loro cercano me, e io cerco loro, ci capiamo, ci amiamo, e ringrazio il Signore ogni giorno per avermi donato la loro vicinanza, sono la mia droga, non riesco a farne a meno, penso che il mondo sarebbe un luogo peggiore senza la la loro presenza...

linguadigatto 19-12-2016 10:31

Re: I gatti e le favole
 
Quote:

Originariamente inviato da violapensiero (Messaggio 2087990)
Non so come, non so perché, so solo che ne sono circondata da quando sono nata, loro cercano me, e io cerco loro, ci capiamo, ci amiamo, e ringrazio il Signore ogni giorno per avermi donato la loro vicinanza, sono la mia droga, non riesco a farne a meno, penso che il mondo sarebbe un luogo peggiore senza la la loro presenza...

concordo in pieno su tutto!

Aletto 20-12-2016 09:15

Re: I gatti e le favole
 
Quote:

Originariamente inviato da violapensiero (Messaggio 2087990)
Non so come, non so perché, so solo che ne sono circondata da quando sono nata, loro cercano me, e io cerco loro, ci capiamo, ci amiamo, e ringrazio il Signore ogni giorno per avermi donato la loro vicinanza, sono la mia droga, non riesco a farne a meno, penso che il mondo sarebbe un luogo peggiore senza la la loro presenza...

Quote:

Originariamente inviato da linguadigatto (Messaggio 2088118)
concordo in pieno su tutto!

E naturalmente siccome sono una rompiballe non sono d'accordo :o
Non voglio che nessuno e niente sia la mia droga e pensare che i gatti possano farne le veci porta ad una loro reificazione, non penso debbano essere dei sostituti relazionali, né debbano essere un tramite per lasciarmi andare e distrarmi dalla routine: per me queste sono banalizzazioni a cui nessun essere vivente dovrebbe essere sottoposto.
La mia favola con loro consiste in un percorso decentrativo ancora in gran parte ignoto, ed in questo percorso loro ed io siamo protagonisti alla pari. Non c'è nulla di centripeto

Nessuna società umana è mai vissuta senza animali. Un mondo senza gatti implicherebbe un mondo senza nessun altro animale, insetti compresi. Senza di loro il mondo così come lo conosciamo non esisterebbe

linguadigatto 20-12-2016 09:42

Re: I gatti e le favole
 
ma no, non credo che comporti una reificazione il pensare che senza di loro la nostra vita sarebbe più vuota.

ammetto una predilizione per i gatti, ma lo penso anche di Aida, Tosca e Carmen le tre galline, e delle 4 coniglie Niglia-Neil-Young-Bobina, e della volpe grigia senza nome, e dei 16 ricci che abbiamo liberato in primavera e che stanno ora amorevolmente in letargo nei bancali che gli abbiamo preparato in legnaia. e anche del mio compagno eh. :rolleyes:

Aletto 20-12-2016 10:09

Re: I gatti e le favole
 
Quote:

Originariamente inviato da linguadigatto (Messaggio 2088228)
ma no, non credo che comporti una reificazione il pensare che senza di loro la nostra vita sarebbe più vuota.....

La vita senza animali sarebbe impossibile, noi amiamo in particolare i gatti ma la reificazione
consiste in altro!!!


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