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Tosse in gatta broncopatica
Buongiorno a tutti, sono nuova quindi perdonate se commetterò qualche errore, cerco di essere quanto più chiara possibile.
Gatta di colonia di circa 5 anni, arrivata in colonia un paio di anni fa e che ha sempre avuto un respiro addominale. Dopo una prima crisi respiratoria (lo scorso aprile) la porto in clinica d’urgenza, la mettono subito in gabbia ossigeno e le praticano terapia a base di corticosteroidi e antibiotici. Viene esclusa l’ernia diaframmatica e, in base alla radiografia e andando per esclusione, si propende per polmonite da strongili. Viene stabilizzata e dopo una settimana dimessa con terapia cortisonica e antibiotica per una settimana e pipetta di Broadline ogni 15 gg per tre mesi. A luglio, dopo tre mesi dal precedente episodio, seconda crisi respiratoria e ricovero d’urgenza presso altra clinica veterinaria dove non le praticano alcuna terapia a parte l’ossigeno ma le fanno numerosi accertamenti tra cui ecocardiogramma e tac. Dalla tac emerge un quadro complesso di broncopatia flogistica con consolidamento parenchimale lobare multifocale flogistico-atelettasico. Inoltre si riscontra enfisema lobare in sede accessoria destra (air trapping). In base a questa diagnosi la dimettono con la seguente cura: Fluimucil sciroppo, 2,5 ml 2 volte al giorno e Hedylon 5mg (prednisolone) 1/4 di compressa a giorni alterni per sempre. Ho avuto molti dubbi sulla dicitura “per sempre” riguardo al cortisone ma mi è stato detto che il problema è serio pertanto i danni eventuali da cortisone sono secondari al pericolo imminente. In ogni caso le sto già dando croccantini per problemi renali e diabete, così da prevenire affaticamento a fegato e reni a causa del cortisone. Hanno anche fatto analizzare il muco vischioso che si è appiccicato alla cannula che le hanno messo per l’anestesia ed è venuta fuori un’escherichia coli resistente a tutti gli antibiotici e mediamente sensibile solo al Bactrim che però non riesce a prendere perché lo vomita immediatamente. È una gatta a pelo lungo che viene spazzolata quotidianamente ma da qualche settimana tossisce appena cambia posizione, specie se si alza dopo aver riposato per qualche ora. Pensate che la tosse sia dovuta ai boli di pelo o al problema broncopolmonare? Le do anche crema al malto e uso tutti gli accorgimenti ma mi sembra di non fare mai abbastanza. Ovviamente pur essendo gatta di colonia, da quando è stata dimessa dorme in casa e vive praticamente sul divano del mio soggiorno. È vivace, ha appetito e se non fosse per questa tosse fastidiosa (che sta aumentando negli ultimi tempi) direi che sta benissimo. Cosa mi consigliate di fare ancora? A scopo preventivo ho del ventoline. Essendo una gatta forastica è impossibile farle aerosol perché soffia e graffia, in clinica hanno dovuto sedarla per poterla dimettere perché non riuscivano a prenderla (erano tre veterinari). Se le spruzzo direttamente il Ventoline sul muso le creo problemi? Grazie a chi vorrà darmi qualche suggerimento. |
Re: Tosse in gatta broncopatica
Benvenute! Complimenti per la cura a questa gatta di colonia...
Vedo in rete che il Battria esiste anche in fiale, credo vada curato l'es che richiama coli. Se fossero i boli... Vomiterebbe e ogni tanto li vedresti. Io credo che tossica per la situazione polmonare. Gli strongilii sono Stati eliminati? Ci sono esperienze sul forum che puoi leggere usando la funzione "cerca". |
Re: Tosse in gatta broncopatica
E' tosse dovuta secondo me a problemi bronco polmonari.
-Il ventolin è soluzione inalatoria (antiasmatico) assunto in fase di inspirazione, se non lo inala va perso - quindi non sul muso e basta- e va assunto in questo caso con terapia steroidea (cortisonici). C'è anche in sciroppo, ma è poco usato. -Il bactrim in fiale bisogna vedere se è solo per uso ospedaliero o ambulatoriale. Ora non ricordo. -Il fluimucil sciroppo contiene acetilcisteina che fa tossire, è quindi utile se ha tosse grassa. La sua somministrazione assieme ad un cortisonico broncodilatatore evita l'irritazione di una tosse secca e improduttiva facilitando l'espettorazione. -La pasta al malto la eviterei per il diabete -L'atalettasia di solito è reversibile. Molto a occhio e croce considero questa una terapia valida grazie al cortisonico. E' complicato curare un gatto non abituato alla manipolazione e tendenzialmente recalcitrante: lui/lei lotta per la sua innata dignità felina che si trasforma in paura, e noi per curare peggioriamo le sue reazioni. Dacci notizie. |
Re: Tosse in gatta broncopatica
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P.S. sì, la tosse è grassa e cavernosa ma non credo che i gatti riescano ad espettorare come facciamo noi umani. |
Re: Tosse in gatta broncopatica
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Re: Tosse in gatta broncopatica
“
P.S. sì, la tosse è grassa e cavernosa ma non credo che i gatti riescano ad espettorare come facciamo noi umani” No, infatti non espettorano ma fluidificano e deglutiscono come facciamo noi |
Re: Tosse in gatta broncopatica
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Re: Tosse in gatta broncopatica
Buongiorno a tutti. Siccome il Ventolin sciroppo non è più in produzione, ho chiesto del salbutamolo soluzione perché è l’unica cosa che riesco a dare a Romea, la gatta broncopatica. Metterla nel trasportino per farle l’aerosol è impossibile, essendo forastica. La farmacista mi ha detto che lo sciroppo Broncovaleas ha lo stesso principio attivo del Ventolin e facendo dei calcoli in base al peso (3/4 kg) mi ha consigliato di dargliene 1 ml.
A voi risulta che si possa dare lo sciroppo Broncovaleas ad un gatto? Grazie mille. |
Re: Tosse in gatta broncopatica
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