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Vecchio 20-12-2010, 13:47   #6
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ribaltata
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Predefinito Re: thread di lavoro per le Faq (potete aiutare tutti!)

Meglio solo secco, solo umido oppure entrambi?

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Originariamente inviato da ribaltata Visualizza Messaggio
Cerco di farti un riassunto, ma ti anticipo già che sarà un poema
Ci sono due punti di vista da cui guardare l'alimentazione del gatto: uno è strettamente legato al suo sistema digerente e ai suoi fabbisogni chimici; l'altro è legato all'etologia, cioè al suo comportamento alimentare.
Dal punto di vista strettamente nutrizionale, l'alimentazione migliore per un gatto è indubbiamente carne cruda. Questo tipo di alimentazione si può realizzare in due modi diversi: dieta Barf/Raw, cioè diversi tagli di carne cruda + interiora varie + ossa (in preciso e bilanciato rapporto reciproco), oppure carne + integratore, cioè tagli di carne e basta (senza interioria e senza ossa) con l'aggiunta di una polverina che riequiibra l'apporto minerale e completa l'alimentazione.
Questo tipo di alimentazione è la migliore perché è la più vicina all'alimentazione naturale del gatto, ed è quella per cui tutto il suo sistema digestivo è programmato (a partire dai denti per continuare con gli enzimi digestivi dello stomaco a terminare con la lunghezza dell'intestino).
Non volendo o non potendo seguire questo tipo di alimentazione, quella che ci si avvicina di più è dare solo umido completo; è carne cotta e non cruda, e non sempre è facile comprenderne perfettamente la composizione (per via delle etichette non sempre trasparenti), ma è abbastanza vicino all'alimentazione naturale del gatto (cioè, in poche parole, il topo) perché contiene carne + derivati, con l'aggiunta di minerali e vitamine che vanno persi in cottura.

Però però però... se andiamo a osservare l'altro aspetto, cioè il discorso etologico, questi due tipi di alimentazione hanno qualche difettuccio.
Il gatto in natura fa tanti piccoli pasti, perché ha continuamente bisogno della sua quota proteica che immediatamente utilizza e brucia.
Se si dà solo umido, difficilmente si riesce a dare un numero di pasti che si avvicina a quello che fa il gatto in natura... se si riesce a dare quattro pasti è già un successo.
Non è detto che questi pasti corrispondano a quelli che il gatto farebbe, cioè ai suoi picchi di fabbisogno nutritivo.
In più c'è tutto il discorso "emotivo", cioè il fatto che non tutti i gatti amano mangiare "a comando": molti amano mangiare quando pare a loro, tante volte, oppure poche volte ma tutte concentrate di notte ecc.
Inoltre i comportamentalisti, tutti, sono d'accordo nel dire che per un gatto avere cibo sempre a disposizione è una valvola di sfogo per lo stress, perché se ci sono problemi con il territorio o con gli altri felini e/o umani il fatto di non avere il problema del cibo da risolvere per un gatto è molto importante.
Cioè, per il micio, cibo in ciotola = una certezza in più, che gli dà serenità.
Da qui l'utilità del cibo secco.
Il cibo secco dal punto di vista nutritivo non ha ragion d'essere: contiene cereali (di cui il gatto non ha alcun bisogno, non ha nemmeno l'enzima che li digerisce) o comunque sostanze zuccherine (p.e. patate), richiede durante la digestione una quantità d'acqua che fisiologicamente il gatto non berrebbe (perché il gatto in natura assume l'acqua dal cibo e quindi insieme al cibo), ha formulazioni complesse spesso molto misteriose e comunque mai eccezionali, sempre di compromesso, anche quando di qualità superiore (tipo Orijen); spesso, quando è di qualità superiore, ha il problema non indifferente dei minerali (calcio e fosforo) troppo alti, che rischiano di affaticare il sistema urinario e renale del gatto (questo problema il cibo umido non ce l'ha, l'apporto minerale è più equilibrato e comunque sempre diliuito in una congrua dose di acqua, a differenza del secco che di acqua praticamente non ne contiene).
Perché utilizzare il secco, quindi?
A mio parere, perché si può lasciare a disposizione, dando al gatto il conforto del cibo sempre disponibile e dandogli la possibilità di mangiucchiare quando vuole e quanto vuole.
Inoltre il cibo secco è utile in tante situazioni che nella vita umano-felina sono frequenti: giornate intere fuori casa, periodi di vacanza ecc., in cui lasciare la ciotola piena diventa indispensabile.

Però a mio pare un'alimentazione solo secca non ha alcun punto a suo favore: perché i vantaggi del crocco in ciotola si hanno anche se una quota di alimentazione è umida (quindi meglio rispondente ai fabbisogni nutrizionali).
Quindi solo secco non ha nessun vantaggio esclusivo per il gatto, solo svantaggi.
Ha due vantaggi esclusivamente per gli umani: economicità (importantissima quando le bocche da sfamare sono molte) e comodità. Ma per il gatto nessuno...
Ha anche un altro svantaggio importante: fa ingrassare molto più dell'umido... cioè, a parità di calorie, non contenendo acqua, genera molta meno sazietà (o, specularmente, a parità di sazietà contiene molte più calorie). Il che per un gatto casalingo e sterilizzato potrebbe essere un problema.

Un'alimentazione che rappresenta un accettabile compromesso tra necessità nutrizionali e necessità etologiche è quindi, a mio modo di vedere, quella mista, cioè metà secco e metà umido.
A questo punto, la metà umida può essere come si preferisce: crudo (con l'accortezza di far passare un tot numero di ore dal croccantino al crudo, perché hanno tempi di digestione molto diversi e rischiano di far casino) o casalingo cotto (purché integrato) o umido completo.

In tutto questo, che ruolo può avere il cibo umido complementare?
Sostanzialmente due ruoli: in un'alimentazione praticamente solo secca, può essere uno sfizietto che accontenta il gusto del gatto e gli dà una picccola dose di pure proteine (che comunque ha il suo perché, se il micio mangia solo crocchi; non aiuta certo il sistema "idraulico", perché la quantità di acqua è poca, ma sono comunque valide proteine... però attenzione, perché sono una bottarella di fosforo, quindi in mici predisposti ai problemi urinari vanno dati a ragion veduta, tenendoli molto bene d'occhio); questo è il caso dell'alimentazione "crocchi + mezza scatoletta di complementare al giorno".
In un'alimentazione mista, può essere una variazione sul tema umido: cioè, in un'alimentazione mista, la componente umida può anche essere parte completa e parte complementare, privilegiando ovviamente la parte completa.
Quindi, in un'alimentazione mista, tenendo ferma la base di umido completo, si può introdurre una piccola parte di complementare, una piccola parte di casalingo (se non è integrato vale come complementare), una piccola parte di crudo ecc.
In altre parole: se il grosso è completo (50% di crocchi, completi, 30% di umido completo), il restante 20% può essere anche complementare.
Che utilità ha in questo caso? Le solite utilità: dare buone proteine e soddisfare la gola del gatto!
Io trovo importante che il micio sia abituato a mangiare di tutto (crocchi, casalingo, sfilaccetti, bocconcini): non si sa mai nella vita cosa può succedere. Anche solo un cibo medicato può diventare un problema se il micio è abituato al mono-sapore, mono-marca o mono-consistenza.
Quindi sono per un'alternanza di vari tipi di cibi.

Detto questo: la teoria poi va verificata con la pratica.
Perché ci possono essere diversi problemi: il gatto l'umido non lo vuole; al gatto l'umido dà diarrea (in genere succede quando non ci è abituato); il gatto è intollerante al pesce ma mangia solo umidi al tonno... e via così!
In questo caso ovviamente il benessere e la serenità del gatto vengono prima di tutto.
Cioè, per esempio, se il mio gatto mangiando croccantini RC sta bene e con tutti gli altri ha feci molli, è inutile che lo faccio star male per dargli un crocco senza conservanti... gli do quello che lo fa star bene, stop.

Per quello dico che l'alimentazione del gatto, per chi è interessato all'argomento, è un work in progress: perché escono prodotti nuovi, perché cambiano le esigenze del gatto, perché cambiano le nozioni a nostra disposizione.
Si procede per compromessi e per tentativi, nella speranza di fare il meglio possibile e nella certezza che un meglio assoluto non esiste... o comunque, se esiste, non è così facilmente individuabile e raggiungibile
Questo pippone per esempio è utile. Va un po' riassunto e un po' "oggettivizzato", nel senso che qui esprimo dei pareri miei personali e forse bisognerebbe renderlo un po' più neutro, ma lo schema del ragionamento secondo me si può tenere, con qualche modifica!
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