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Vecchio 07-11-2013, 23:45   #7
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Moidil
Cucciolo
 
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Predefinito Re: Aiuto: ulcera corneale bilaterale in micina di strada

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Originariamente inviato da LaT Visualizza Messaggio
Guarda onestamente non ricordo, sono passati almeno cinque anni, la micia è mancata mi pare quattro anni fa, alla veneranda età di 16 anni, che, per un persiano, sono molti. La mia piccola Miria...
L'intervento consiste, moooolto a grandi linee, da ignorante, nel tirare giù la terza palpebra e fissarla in basso, in modo che protegga l'occhio anche dai granelli di polvere. Ci sono poi ovviamente colliri da mettere piú volte al giorno, ma è semplice e hanno un effetto maggiore, "lavorando" in campo pulito. Trattandosi di patologie piuttosto dolorose, come mi spiegó l'oculista, il gatto ne trae giovamento anche da quel punto di vista, perchè l'occhio, essendo protetto, non viene sollecitato dalla luce, non è esposto a sporcizia di vario tipo.
Dopo un tot di tempo, potrei dirti 10 giorni, ma non ricordo, magari scrivo una castroneria, la terza palpebra viene "staccata" e torna al suo posto, diventa nuovamente invisibile, mentre l'ulcera sottostante guarisce. O, perlomeno, cosí fu per la mia micia.
Allora rettifico: mi spiace per la piccola Miria, ma sono sicura che abbia avuto un'esistenza piena e tutto l'affetto e le cure che un essere vivente possa desiderare.

Anche nella mia profonda ignoranza, trovo un senso a questa tipologia di intervento. La piccina è palesemente infastidita dalla luce e, dato che probabilmente vede principalmente ombre, è parecchio spaventata. Poco fa ha aggredito selvaggiamente la mia mano, colpevole di essere ferma nel gabbione.

Da giorni spulcio google alla ricerca di un oculista veterinario in provincia di Lecce, ma non lo trovo... Anche la Vet che la sta seguendo ha ammesso di non poter far altro al momento, perché è compito di uno specialista e lei non ha gli strumenti per effettuare una visita più approfondita. Mi ha proposto di tornare da lei tra una settimana, in maniera tale da poter fare delle fotografie mirate da inviare al suo collega oftalmologo, che ovviamente lavora a 400/500 km da qui.
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