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Vecchio 11-07-2021, 08:49   #12
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Bustrofedico
Cucciolino
 
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Predefinito Re: Rinforzo positivo (rinforzo+)classico: serve al gatto?

Mi scuso per non aver letto attentamente il regolamento del forum, e apprezzo molto la possibilità di discutere di questo argomento. Pur avendo le mie idee al riguardo, sono senz'altro aperto sia alla discussione sia alla possibilità di cambiarle, quelle idee.

Sono un tipo metodico, e da quando ho deciso di prendere un gatto, circa un anno fa, mi sono messo a leggere di tutto sull'argomento, privilegiando libri con una sufficiente base scientifica. Non sono un etologo e non ho studi specifici al riguardo, lo riconosco senza problemi.

Quello che credo di aver capito è che abbiamo una tendenza ad antropomorfizzare gli animali con i quali viviamo, cioè ad attribuire loro tratti tipici della nostra specie. Mi lascia ad esempio molto perplesso l'affermazione di Aletto secondo la quale il singolo individuo animale stabilirebbe autonomamente dei "rituali" (che sono invece sicuramente esistenti a livello di specie, pensiamo alla "spulciatura" dei primati). Quindi, visto che ne intuisco una preparazione specifica ben superiore alla mia, sarei felice di avere qualche riferimento a studi scientifici sull'argomento.

Se il gatto ti sveglia alle 5 del mattino per mangiare, quello - per come la vedo io - non è un rituale (volendo adottare questo termine) del gatto, ma un rituale congiunto gatto-uomo. Il gatto adotta inizialmente un comportamento con un obiettivo e l'uomo risponde soddisfacendo quell'obiettivo. La ripetizione di questi comportamenti consolida il "rituale". Si tratta insomma di un rinforzo positivo anche in questo caso: l'unica differenza è che l'azione viene avviata dal gatto.

Ebbene, non vedo come questo sia diverso dall'insegnare al gatto a raggiungere l'uomo quando viene chiamato il suo nome, oppure a seguire il dito dell'uomo, oppure ancora a desistere da un'azione quando viene pronunciata ad alta voce la parola "no".

Ovviamente, non si può prescindere dalle caratteristiche della specie: come ho già affermato in precedenza, addestrare un cavallo al salto è del tutto diverso dall'addestrare un cane alla difesa.

E qui sento subito la critica: ma i due casi che hai citato sono diretti ad usare dell'animale per i bisogni dell'uomo! Con i gatti è diverso!

Eh, no. Nessuno di noi accoglie un gatto in casa semplicemente per osservarlo, ne traiamo un piacere (userei il termine utilità, ma temo che verrebbe frainteso), lo usiamo, anche se in modi diversi da un cavallo da equitazione o da un cane da difesa.

Non mi sento in colpa perché ho intenzione di addestrare il mio gatto a fare o non fare alcune cose. Il solo fatto di accoglierlo in casa da un lato stravolge il suo stato naturale, dall'altro è un scambio che credo equo tra me e lui.
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