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Vecchio 07-07-2018, 10:23   #1
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Aletto
Supergatto
 
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Predefinito TOTE, Intelligenza e Mente animale

Per non ingarbugliare ulteriormente il thread di bystarlight, riporto qui alcune considerazioni di Malinka per scrivere a quattro, sei o più mani questo thread perché io l'ho studiato, non solo sui libri, ma non sono certo un docente in materia. Sono solo una persona appassionata di animali come voi

Riguardo ai links qui sotto è nata una riflessione sul TOTE
https://www.youtube.com/watch?v=CrSn69wCeC4
https://www.youtube.com/watch?v=qg3VyIW2ZOI

e Malinka srive:
"TEST-ho lo stimolo di andare dall'altra parte della strada perché c'è un giardino dove ho "sentito" che c'è una gatta; è il mio obiettivo
OPERATE-attraverso quando non vedo pericoli, cioè quando le auto sono ferme e si fermano proprio in quel punto della strada
TEST-raggiungo l'altro lato della strada e finalmente posso raggiungere quell'interessante giardino...
EXIT-fine del test, ho raggiunto il mio obiettivo”


Il cappello è che l'animale, noi inclusi, è un essere desiderante
cerco allora di spiegarmi
lo stimolo, ossia il desiderio o la necessità sono i presupposti, la condicio sine qua non, per individuare la presenza di un problema tra me e l'obbiettivo ed intraprendere una strategia solutiva che implichi il TOTE, e dunque la prima T non corrisponde a voler attraversare la strada ma è la valutazione della situazione, si testa (T) che tipo di situazione c’è e come posso agire per raggiungere il mio obbiettivo

Operate: provo (tentativi ed errori, mmmh direi) o simulo mentalmente (insight) mediante le conoscenze che già ho per raggiungere l’altro versante della strada. In questo caso è chiaro che non procede per tentativi ed errori ma tramite insight: c’è un TOTE o più TOTE precedenti raggiunti attraverso piani di esperienza prossimali, vale a dire si impara a salire una scala facendo un gradino alla volta e non raggiungendo subito l’ultimo. Ma non solo, crescendo per forza di cose si attuano dei differenziali evolutivi che indurranno l’individuo ad avere dei campi di azione che gli sono propri ed in cui è maestro >Buio finirebbe sotto una macchina o sceglierebbe di non attraversare
Operate significa proprio fare una scelta, anche il non fare è una scelta. La mente animale è giunta a scegliere mediante estrapolazione di alcune necessità/desideri anziché altre e le ha interpretate elaborando quanto già appreso

Seconda T: se agisco così raggiungo l’obbiettivo? Ossia rifletto e valuto, testo la mia strategia solutiva, se non mi convince vado di nuovo a Operate con altri strumenti/competenze che ho a disposizione e di nuovo Test (questa seconda T)

Exit: Ok così raggiungerò l’obbiettivo e quindi procedo

I gatti dei video sono assai esperti in materia, nel loro agire si coglie un trascorso di acquisizione di competenze importante che si esprime poi con quei capolavori che ora fanno con tale disinvoltura da non farci presupporre il cammino mentale percorso per ottenerlo

Malinka scrive anche
"Il TOTE comincia ad essere utilizzato dal momento in cui si ha coscienza di se stessi e dell'ambiente. O forse addirittura quando si è ancora nella pancia della mamma? E' possibile?”

Io dico, in fase postnatale sicuramente sì, mentre in fase prenatale si accumulano informazioni dall’ambiente e quindi sia dai neurotrasmettitori materni che arrivano alla placenta sia si acquisiscono le primissime informazioni anche dalla presenza dei fratelli

Lo studio della mente animale è molto lungo ed a volte complesso, la mente è un mondo interno, quanto come si è appreso e come viene vissuto, sempre in connessione con quello esterno il quale porta sempre delle novità magari anche piccole, ma sono da elaborare.
Essere un “essere mentale” è comune a tutte le specie dal momento che ricordiamo, riflettiamo e risolviamo, sperimentiamo ecc ecc ma ogni specie ha le proprie specializzazioni entro i paletti di specie.

Diciamo per il momento che io non posso avere l’intelligenza di un gatto o di un cavallo né loro possono avere la mia perché usiamo la mente in modo diverso e perché ci servono dati e competenze diversi stabiliti dalla specie di appartenenza e dall’evoluzione. Il mondo è lo stesso ma viene percepito diversamente da specie a specie
Ci tengo a sottolineare che questo non ha nulla a che fare con lo specismo perché anzi esalta delle competenze che noi non possiamo avere e viceversa. Questo ci pone alla pari

Grazie per aver letto fin qui,
e ben venga chi ha voglia di scrivere questo thread a più mani

P.S. manco tanto lungo sto post, poteva andare peggio


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
Aletto non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima