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Vecchio 13-07-2018, 22:56   #4
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Malinka
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Predefinito Re: TOTE, Intelligenza e Mente animale

Forse noi e gli animali non usiamo la mente in modo molto diverso, forse semplicemente noi umani non siamo in grado di comprendere appieno come la usa il gatto e il gatto non comprende come la usano gli umani.
Noi ricorriamo molto alla vista e per questo forse non sempre siamo consapevoli del fatto che in realtà insieme ad essa stiamo utilizzando in contemporanea anche gli altri sensi.
Quando con gli occhi ammiro un bel panorama, in realtà la mia mente non può prescindere dai messaggi che le trasmette l'olfatto, che coglie il profumo dell'erba scaldata dal sole, mentre l'udito porta il cinguettio degli uccelli piuttosto che il brotolio di un tuono lontano o il fruscio delle foglie secche al passaggio di una lucertola, e il tatto fa avvertire la carezza del vento, il calore bruciante del sole, la frescura della brezza notturna o il piccolo brivido delle prime grosse gocce d'acqua sulla pelle, che annunciano un imminente temporale.

Poi è diverso osservare il panorama standoci dentro, quindi da attore, oppure farlo come spettatore dietro il vetro di una finestra chiusa, con l'impossibilità di usare tutti i sensi e la conseguente mancanza di parte delle sensazioni che l'insieme dei sensi riesce a trasmettere e anche questo penso sia valido per noi e per gli animali.

Penso che anche un gatto percepisca lo stesso insieme di sensazioni, e come noi anche lui abbia quella prevalente, che dipende dal senso che ha più sviluppato, ma forse rispetto a noi ha una maggior capacità di concentrarsi su qualcosa in particolare, come appunto la farfalla o la formichina che a noi probabilmente sfugge.

La reimmisione nell'habitat di appartenenza credo sia più difficile per gli umani, forse non abbiano un'identità di specie forte come quella degli animali; ho letto storie di bambini allevati dagli animali e rare volte sono riusciti a reinserirsi, e non so quanto pienamente, nella società umana.
Probabilmente un bimbo allevato da un animale continuerà a sentirsi animale dentro, le sue radici saranno quelle della specie che l'ha allevato, anche se apparentemente reinserito nella società umana, perché il reinserimento fra gli umani lui non l'avrebbe mai voluto, ma è una costrizione, una violenza che non può comprendere e che è costretto a subire.
Invece un animale allevato dall'uomo non sarà mai oggetto della stessa violenta rieducazione nella prospettiva di tornare ad essere un individuo della sua specie di nascita.
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