Come ha ben detto linguadigatto, di certo i gatti non si avvelenano mangiando Animonda e neppure pet food di pessima qualità.

Sicuramente (o quasi) sono stata io sfigata a incappare in quelle scatolette, resta però il fatto che quanto accaduto mi ha portato a diventare ancor più selettiva riguardo al cibo che do ai miei gatti; d'altra parte se sono selettiva con il cibo per noi umani, mi sembra logico esserlo anche per quello che metto nelle ciotole dei miei pelosi.

Che i costi bassi dipendano dall'usare "scarti" cioè parti non adatte all'alimentazione umana (vedi le vacche da latte a fine carriera citate da linguadigatto, che di sicuro hanno carni dure come cuoio...) non significa necessariamente che si tratti di parti che i cui unici "difetti" siano per esempio la durezza, la presenza di vasi sanguigni, tendini, tessuto connettivo in abbondanza, sfridi, scarti di fegato, cuore, reni e polmoni, ecc.
Perché purtroppo a noi consumatori non è dato di sapere in quali condizioni igieniche siano questi scarti; in parole povere, sono ancora freschi o cominciano già a diventare un po' attaccaticci e spiacevolmente odorosi? Che tanto poi basta un bel restyling a suon di chimica e tutto torna magicamente "buono". D'altra parte l'hanno già fatto più volte con i formaggi e i salumi ad uso umano, figuriamoci se non lo fanno col cibo per animali...

Il fratello di linguadigatto ha assaggiato due cucchiaiate di Animonda, beh, anch'io ho assaggiato gli umidi dei miei gatti: ho trovato gradevoli il vitello di Catz finefood e GranataPet, sia come odore, anzi, profumo, che come gusto, il primo ha un sentore di arrosto, il secondo è meno aromatico, ma comunque buono, sembra un bollito senza sale.
Ho assaggiato anche il manzo di Animonda Carny, ma l'odore non mi piaceva molto, troppo intenso, di fegato; non l'ho inghiottito.

Quanto a ciò che l'amica di Pawsie le ha detto circa l'attenzione maniacale che c'è in Germania per il cibo per gatti, è una cosa che ho sentito anch'io, tuttavia ho sempre il dubbio; sarà perché non credo che ci siano nazioni dove fanno quasi solo porcherie e altre dove fanno quasi solo ottimi cibi...e magari anche a prezzi quasi stracciati...
D'altra parte noi dobbiamo andare sulla fiducia, ma lo stesso discorso vale per i consumatori tedeschi, che come noi non possono andare a sincerarsi di persona presso gli stabilimenti di produzione.

Non ho mai fatto passaggi graduali al cambiamento di cibo, neppure quando ho abbandonato il petfood a favore del crudo e casalingo e non ci sono mai stati problemi digestivi e di feci.
Invece finché mangiavano cibo industriale, i vomitini erano abbastanza frequenti, soprattutto in Marino, che oltre ai rigurgiti a causa della velocità di ingozzamento, aveva dei vomiti veri e propri a distanza anche di 2 ore dal pasto, cosa che non è più successa dopo che ho abbandonato l'industriale.
Ma questo è un altro discorso.