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Vecchio 25-08-2019, 10:26   #3
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Aletto
Supergatto
 
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Predefinito Re: Buio: cosa ho sottovalutato

Grazie per avermi rincuorato Muset,
però ci sono cose sulle quali non voglio passar sopra

E’ vero, gli esperti sbagliano, e quando sbagliano, per riformulare tutto ed andare avanti e prendere un’altra direzione rispetto alla falsa riga precedente, devono riconoscere l’errore. Gli errori inconsapevoli, soprattutto quelli nostri, sono spesso dovuti alla faciloneria dovuta all'interpretazione antropomorfizzata di un comportamento banalizzando l’individuo per non aver saputo leggere dentro quel comportamento. Non si possono considerare gli altri animali come modelli non umani di comportamento umano.
Sono d'accordo con de Waal quando dice che già quel “non umani” li racchiude intorno ad un’assenza irritante.

Per questo, secondo me, per me non ci sono scusanti. Ho sbagliato interpretazione, ho minimizzato l’importanza delle sue emozioni e della sua emotività.

Io, che non sono un’esperta perché per essere esperti ce ne vuole eh! ma mi considero un’appassionata soprattutto di gatti ma anche di altri animali, a maggior ragione devo fare attenzione, e lo devo e voglio fare per il loro benessere, quel famoso wellbeing. Per questo ho frequentato i corsi, gli aggiornamenti, vedo, applico, deduco, correggo, approfondisco, filmo -quando riesco- i gatti liberi facendo dentro di me previsioni di comportamento ecc

E non importa quanti gatti o cani ecc si hanno e si anno avuti, basta anche un solo incontro per intraprendere una relazione che ci porterà alla nostra centripetazione o, viceversa, alla nostra centrifugazione (non intesa nel senso dei panni in lavatrice ma nel senso di guardare fuori da noi e provare a proiettarci sulla loro reale esistenza).

Cito di nuovo F. de Waal “Siamo così aperti mentalmente da supporre che altre specie abbiano una vita mentale? Siamo così creativi per investigarla?”
Ecco, in questo caso io no, non ho scusanti, non mi colpevolizzo ma dovrei perché Buio ha sofferto per una mia trascuratezza, per non aver saputo leggere dentro quel comportamento.
E’ vero che è così per molti, moltissimi gatti, ma quelli con cui vivo ed ho vissuto sono sotto la mia tutela anche da questo punto di vista.
Per ironia della sorte nel numero che sta uscendo di Animal Studies c’è un mio articolo proprio sulle emozioni e lo stress nell'uomo e negli altri animali.
Se lo sapesse Buio mi beccherei un bel vaffa e me lo beccherei anche volentieri perché non ho capito, non ho usato quella facoltà di avere l'intelligenza (in questo post torna sempre de Waal), intesa come intus-legere che avrei dovuto utilizzare.

Se a volte sono dura e severa nei miei post al punto da rinunciare spesso ad intervenire in altri thread, è perché prima ancora sono dura e severa nei miei confronti. Le nostre manchevolezze nei loro confronti hanno un peso sulla loro vita.

In questi giorni mi chiedo spesso se non stia amplificando una mia sensazione, ma poi no, quello che ho visto era un Buio terrorizzato, stressato, che era entrato in modalità sopravvivenza, che non riusciva a recuperare l'omeostasi emozionale così importante da essere definita da Damasio un "imperativo omeostatico", era un Buio la cui tendenza naturale alla curiosità e all'esplorazione avevano ceduto il passo alla paura.

E' così per moltissimi gatti, ma, ripeto, lui e gli altri sono sotto la mia tutela, lui non ha le competenze cognitive ed emozionali per sopportare tutto questo. Le sue emozioni si sono elaborate e fermate al sentimento di paura, non c'è stato il tempo affinché l'intervento della coscienza che cambia da individuo a individuo potesse variare le sue scelte.
Oltre a saperlo, avrei dovuto prevedere che Buio avrebbe impiegato tempo per modificare la sua prima scelta cosciente. Berenice avrebbe impiegato meno tempo, ma lei ha vissuto la strada, lui no. Ho sbagliato.
Ecco

Un abbraccio anche a voi
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"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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